1. Matematica e materie scientifiche
Adeguamento della didattica
(Tecniche, strategie, strumenti
compensativi e dispensativi)
INCONTRI FORMATIVI sui Disturbi Specifici di Apprendimento
per insegnanti della Scuola Superiore di 2° Grado
28 ottobre 2010
ATTILIO MILO – INSEGNANTE DI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO – FORMATORE AID
2.
3. L’apprendimento della
matematica è difficile
Troppe volte provoca, negli allievi, un rigetto
riassunto nell’affermazione, pronunciata quasi
con orgoglio nel nostro paese:
“di matematica non capisco nulla”
4. Già nel neonato sono presenti abilità nel
distinguere la NUMEROSITÀ
è in grado, infatti, di
orientare la sua
attenzione quando è
sottoposto a stimoli
con quantità diverse
Anche gli animali possiedono questa capacità
http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/argoment/Matematicae/Settembre_07/animali.htm
5. Già in età pre-scolare i bambini possiedono
una serie di abilità aritmetiche:
risolvere semplici problemi quantitativi
contare
enumerare insiemi di oggetti
formulare giudizi di quantità
queste sono abilità naturali
operazioni logiche di
corrispondenza biunivoca
equivalenza
seriazione.
6. DISCALCULIA
Un disturbo delle abilità numeriche e
aritmetiche che si manifesta in
bambini con intelligenza normale,
che non hanno subito danni
neurologici
Si può presentare associata a dislessia,
ma è possibile che ne sia dissociata
Christine Temple (1992)
7. è una disabilità di origine congenita che
impedisce a soggetti normodotati di
raggiungere adeguati livelli di rapidità e di
correttezza in operazioni di calcolo (calcolo a
mente, anche molto semplice, algoritmo delle
operazioni in colonna, immagazzinamento di fatti
aritmetici come le tabelline), di processamento
numerico (enumerazione avanti ed indietro,
lettura e scrittura di numeri, giudizi di grandezza
tra numeri).
Dunque riguarda la parte esecutiva della matematica e ostacola
quelle operazioni che normalmente dopo un certo periodo di esercizio
tutti i bambini svolgono automaticamente, senza la necessità di
particolari livelli attentivi.
Come gli altri disturbi specifici
dell’apprendimento ha elevate cause di
origine familiare.
La D.E. ha elevati livelli di comorbidità
con la dislessia evolutiva
8. LA MATEMATICA
Sono molto numerosi i bambini che
presentano disturbi nell’apprendimento
matematico (si parla addirittura del 20-50%
della popolazione scolastica), ma non tutti
sono discalculici.
Innanzi tutto non bisogna dimenticare che le
difficoltà del bambino discalculico vanno
considerate solo come difficoltà numeriche
ed aritmetiche di base che poi interferiscono sulle prestazioni
matematiche più generali.
Esse quindi non riguardano le abilità logiche vere e proprie.
L’alta percentuale con cui però si presentano i falsi
positivi nella scuola potrebbe far pensare ad un problema
di didattica sbagliata, per cui invece di potenziare le
competenze matematiche innate, presenti già alla
nascita e potentissime in età prescolare, le si fanno
implodere, le si disattivano (Lucangeli)
9. il contare utilizzando le dita (meccanismo utilissimo per
apprendere l’abilità di conteggio e per automatizzare la
corrispondenza biunivoca, l’ordine stabile e la cardinalità)
all’ingresso a scuola, viene sostituito dai regoli che, basandosi
invece su una rappresentazione di tipo geometrico e cromatico,
allontanano il bambino dalla più semplice
rappresentazione di quantità basata su meccanismi
analogici favorita dalle dita.
(cfr. “METODO ANALOGICO” di Camillo Bortolato)
Il 5 romano ricorda le
cinque dita della mano
aperta e il dieci, le dieci
dita delle due mani aperte
Le dita, il primo strumento di calcolo
L’uomo ha i numeri, possiamo dire, “sulla punta delle
dita”. Se deve contare un insieme di oggetti, infatti,
è portato a toccarli, uno ad uno, con la punta
dell’indice, e il bambino in particolare, quando si trova
in difficoltà nei calcoli, cerca spontaneamente aiuto
sulle dita.
10. Il ragazzo discalculico non riesce ad automatizzare le procedure
di calcolo e, in maniera più o meno grave, anche i meccanismi di
lettura e scrittura del numero e i fatti numerici (es. tabelline)
è importante verificare
(riferendosi alla diagnosi) fino
a che punto è possibile
spingersi nell’insegnamento di
tali apprendimenti e capire
invece quando è il caso di
permettere (non senza aver
prima insegnato come)
l’utilizzo di strumenti
compensativi quali la
calcolatrice e la tavola
pitagorica.
11. Di fronte invece ad un alunno con
difficoltà specifiche in ambito
matematico, l’insegnante deve avere le
idee chiare sulle sue effettive difficoltà,
che possono essere di vario tipo:
- fatica a leggere e scrivere i numeri
- fatica ad acquisire le procedure di calcolo
- difficoltà visuo-spaziali
- non acquisizione dei fatti numerici
12. Il linguaggio matematico è un
po’ come la lingua scritta: un
sistema di simboli che deve
essere appreso.
Infatti costituisce l’oggetto di
un’istruzione a partire dalla
scuola elementare
Quindi come per la lingua i processi cognitivi che ne
permettono l’apprendimento potrebbero essere
geneticamente predeterminati e, in quanto tali, soggetti a
possibili disfunzioni.
LINGUA DISLESSIA
NUMERI DISCALCULIA
13. Le difficoltà di calcolo
Le difficoltà di calcolo si
distinguono in
disturbi di base
(conoscenza numerica)
e in
disturbi relativi al calcolo
vero e proprio.
Errori del sistema dei numeri di tipo:
semantico-----> 9 è minore di 5
TRANSCODIFICA
lessicale ------> 319 (scritto) 312 (letto)
sintattico -----> 1492 (dettato) 10004100902 (scritto)
(lessicalizzazione)
sintattico -----> 2006 (dettato) 2060 (scritto)
14. I fatti aritmetici sono conoscenze apprese e
immagazzinate stabilmente nella memoria a lungo
termine, che possono essere utilizzate in modo immediato
e spontaneo.
2+3 = 5; 5x8 = 40;
12-4 = 8; 100:2 = 50
I calcoli sono essenzialmente procedure utilizzate per
produrre risultati aritmetici.
Con l’esperienza e
l’apprendimento alcune
procedure di calcolo,
usate più
comunemente,
si trasformano in fatti
aritmetici.
15. La tabellina è un calcolo?
La tabellina non è un calcolo
La tabellina è un automatismo
La verifica delle tabelline deve avvenire oralmente
La risposta del bambino deve essere rapida(circa 5 secondi)
Se impiega più tempo, la sua risposta è il risultato di una procedura o di
una strategia di calcolo.
Ciò significa che il bambino non ha
automatizzato la tabellina richiesta
16. Nei raffronti internazionali di competenze matematiche, di gran lunga i
migliori sono i cinesi, quelli della repubblica di Taiwan, e di Singapore.
Non costringono i bambini ad imparare la tabellina fino a nove per nove.
Tanto per cominciare, i bambini non devono imparare la tabellina dell’uno.
In secondo luogo, non imparano 3x5 e 5x3.
Imparano 5x3 nella tabellina del tre, ma la tabellina del cinque comincia dal
5x5, che ovviamente non rientra nelle tabelline precedenti del due, del tre e
del quattro.
X 2 3 4 5 6 7 8 9
2 4
3 6 9 Questo metodo non
solo riduce il carico
4 8 12 16
mnemonico da 81 a
5 10 15 20 25 36 dati, ma aiuta il
bambino a capire che
6 12 18 24 30 36 3x5 e 5x3 sono
equivalenti…….
7 14 21 28 35 42 49 (Brian Butterworth)
8 16 24 32 40 48 56 64
9 18 27 36 45 54 63 72 81
17. E’ abbastanza comune trovare che i
discalculici comprendano la struttura
concettuale del problema aritmetico,
ma commettano
qualche errore nella
rappresentazione
dei numeri o negli
algoritmi di calcolo.
18. I disturbi aritmetici sono
stati meno studiati di quelli
della lettura e le conoscenze
sugli antecedenti, sul
decorso, sui correlati e
sull’esito sono, allo stato
attuale, piuttosto limitate.
Di norma, sembrano non
pregiudicare la vita al di
fuori della scuola
19. Non esitono molti studi di
popolazione sulla Discalculia
Evolutiva, ma i dati riportati
da diversi studiosi oscillano
tra il 3% e il 6%,
6% in
relazione alle diverse età del
campione e ai diversi criteri
diagnostici adottati, e non
sembrano esservi differenze
significative tra maschi e
femmine.
20. L’alunno con Discalculia spesso si confonde
con gli altri alunni con scarso rendimento.
Ma esiste
una grossa
differenza
A causa della non acquisizione degli
automatismi di calcolo,
per avere un rendimento solo accettabile,
deve utilizzare una gran quantità
di ENERGIA e di TEMPO
21. I dislessici hanno
un diverso modo
di imparare,
ma
comunque
imparano.
Gli insegnanti devono trovare
diversi stili di insegnamento
per adattarsi ai
diversi stili di apprendimento
22. Il compito deve essere
difficile quel tanto che basta
per far progredire la
conoscenza,
e facile al punto di rendere
più probabile il successo che
l’insuccesso
“Sfida cognitiva ottimale”
S. Harter, 1978, 1982
26. GLI STRUMENTI CHE TUTTI GLI
INSEGNANTI POSSONO USARE
SENZA DOVER … IMPARARE
Con una scrittura chiara:
GRANDE
E
STAMPATELLO
MAIUSCOLO
27.
28.
29.
30.
31. Leggere ad alta voce un testo è un processo
automatico di transcodifica che oggi può essere svolto
facilmente da un computer. Questi programmi, che si
avvalgono di sintesi vocale, non sono in grado di
comprendere ciò che leggono, ma trasformano un
compito di lettura in un compito di ascolto.
Questa trasformazione è di grande utilità per il
dislessico che così può ascoltare un testo, ripetendo
l’operazione tutte le volte che gli è necessario.
Blah,
Blah,.. Blah, blah
32. DAL TESTO ANALOGICO A QUELLO DIGITALE
SCANSIONE
IMMAGINE
SOFTWARE OCR TRASFORMA
IMMAGINE DIGITALE SOFTWARE CON
IN TESTO DIGITALE SINTESI VOCALE
“LEGGE” IL TESTO
36. •La creazione automatica di file audio in formato MP3 a partire dal
testo selezionato (audiolibri).
•La gestione con un solo clic di tutti i file MP3 creati dalla sintesi
vocale Loquendo.
•L'ambiente di studio PDF, all'interno del quale è possibile:
• la lettura in modalità "karaoke" direttamente
all'interno del libro o testo digitale in PDF
• la lettura continua con "point&click" senza dover
selezionare il testo
• utilizzare gli strumenti di studio disponibili nell'ambiente,
con salvataggio del PDF editato.
•La Calcolatrice con Sintesi Vocale, evoluzione di quella già
presente in Carlo Mobile.
- permette di leggere, direttamente all'interno del testo, i PDF (libri digitali) con un
lettore dedicato e di scegliere sezioni di brani, box di testo o elenchi
- aggiunge la sintesi vocale ai più comuni programmi di scrittura (Word e Writer) e
consente quindi, utilizzando contemporaneamente sia il controllo vocale che il
correttore ortografico, di compensare le difficoltà di scrittura
- contiene una calcolatrice con cui legge numeri, operazioni e semplici formule
matematiche per risolvere problemi aritmetici
38. L’utilizzo del computer aumenta il livello di autonomia del
dislessico e gli consente di studiare
come gli altri, senza necessariamente
dipendere da un lettore.
L’uso degli strumenti compensativi
deve essere costante, altrimenti
finisce per essere un ostacolo,
piuttosto che una facilitazione.
39. l’uso del computer
acquista un ruolo strategico,
sia come presentatore
“amichevole” e “interattivo”
dei concetti da apprendere,
sia come presentatore
“instancabile” di
situazioni ed esercizi,
con l’indubbio vantaggio
di fornire un feedback
immediato ma non
giudicante, della
prestazione dell’alunno.
43. un sistema
dinamico e
interattivo che
puo' essere
facilmente
integrato nella
pratica didattica
per migliorare
l'insegnamento e
www.alnuset.com
l'apprendimento
dell'algebra, degli
insiemi numerici
e delle funzioni
44. WWW.GEOGEBRA.COM
un'applicazione per lo studio di algebra e geometria.
Permette di disegnare forme geometriche e grafici di funzioni e di
modificarli in tempo reale
47. MAPPE CONCETTUALI
uno strumento per rappresentare
la struttura della conoscenza
UTILITA’ DELLE
MAPPE
Valide in molte
discipline
Per compiti diversi
Per stili di
apprendimento
48. Le mappe concettuali si caratterizzano per il loro orientamento
spiccatamente cognitivo, che le rende particolarmente utili in contesti
quali la gestione della conoscenza, la formazione, la risoluzione di
problemi.
49. Al contrario le mappe
mentali, maggiormente
orientate all'ambito
creativo, sono utilizzate
in chiave evocativa
50.
51. Di un rotolo di spago una
commessa per confezionare
pacchi ne utilizza i 3/10 al
mattino e i 7/20 al
pomeriggio.
Di un rotolo identico una
seconda commessa ne
utilizza 1/10 al mattino e
7/15 al pomeriggio.
Quale commessa ha utilizzato
più spago e quanto in più
dell’altra?
53. Il paradosso consiste nel fatto che i due triangoli hanno gli stessi vertici e, quindi,
dovrebbero avere le stesse superfici di 32.5 unitàq ; in quello di destra compare
un buco di 1 unitàq. I triangoli e i poligoni componenti sono gli stessi e la
somma delle loro aree e’ pari a 32. Come si spiega?
I due triangoli sembrano tali ma, in effetti, sono quadrilateri; ovvero l’ipotenusa
del triangolo giallo non è allineata con l’ipotenusa del triangolo verde. Calcolando
l’area del triangolo i cui lati sono dati da {ipotenusa triangolo giallo,ipotenusa
triangolo verde, ipotenusa del triangolo complessivo}, si ottiene un’area di 0.5
unitàq. Nel triangolo di sinistra il triangolo errore (chiamiamolo così) e’ posizionato
all’interno dell’ipotenusa; nel triangolo di destra, all’esterno.
Ora i conti tornano: a sinistra abbiamo 32.5 (area del falso triangolo) - .5 (area del
triangolo errore) = 32 (area totale dei componenti); a destra abbiamo 32.5 (area
del falso triangolo) + .5 (area del triangolo errore)- 1.0 (buco) = 32 (area totale
dei componenti).
58. LE VERIFICHE
• Utilizzare esclusivamente o prevalentemente verifiche orali programmate
e guidate con domande circoscritte e univoche (non domande con doppie
negazioni)
• Verifiche scritte in stampatello maiuscolo, se pare utile, corpo16
• Preferire le verifiche strutturate
• Partire dalle richieste più facili aumentando gradualmente la difficoltà
• Garantire tempi più lunghi al dislessico o/e verifiche più brevi
• Preferire i test di riconoscimento, a quelli di produzione
• Formulare le consegne sempre anche a voce
(per es. “sbarrare le risposte giuste”, “non scrivete a matita”)
• Esplicitare l’indicatore (dato osservativo che dà informazioni su di un
dato fenomeno): comprensione? Produzione?
59. VALUTAZIONE
• Non calcolare gli errori di calcolo
• Non calcolare gli errori di trascrizione
• Non correggere e non calcolare gli errori ortografici
• Non calcolare il tempo impiegato
• Tener conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti (progressi)
• Premiare i progressi e gli sforzi (rinforzo autostima)
60. L'alunno dislessico non ha bisogno di sconti,
ma di una valutazione formativa che sappia
davvero verificare le competenze acquisite e
far emergere gli apprendimenti che,
nonostante le difficoltà, vengono raggiunti.
61. Supportate la comprensione dei
testi con immagini specifiche, con
grafici e schemi
Supportate l’apprendimento dai
libri con documentari, materiali
multimediali, film, audiolibri, libri
digitali, che possano fornire le
medesime competenze
Consentite che la restituzione
della comprensione di un testo
o di un apprendimento avvenga
con modalità multisensoriali:
una registrazione, una
presentazione in power point,
una tabella, un diagramma, una
raccolta di foto, una mappa
concettuale, ecc
63. Per gli studenti con problemi di
memorizzazione e che faticano a
prendere appunti, fornite gli appunti
o gli schemi delle lezioni già
preparati e magari affiancate al
ragazzo con DSA un compagno che
possa scrivere gli appunti per lui
(ma su sua indicazione e non al
posto suo)
Alternate fasi di concentrazione nel
lavoro (sia scrittura sia lettura sia
ascolto sia verbalizzazione) con fasi
di “decompressione”. Questi
suggerimenti, utili per tutti gli allievi,
sono indispensabili per quelli cui
viene richiesto uno sforzo
supplementare di attenzione e di
concentrazione, come nel caso degli
allievi con DSA.
64. Iacopo, II Istituto Tecnico
Che strategia usi per compensare il DSA?
Nulla….
La calcolatrice?
Solo in fisica, lì è obbligatoria, in matematica non si può
A casa la usi?
No, preferisco fare i calcoli a mano
La videoscrittura?
Si, in laboratorio di informatica, li sono bravo
E per la lettura come fai?
Tipo?
Studiare storia, scienze, italiano….
Sto attento in classe e vado benissimo, non ho bisogno di leggere
Biancardi, 2007
65. Lucia, I Socio Pedagogico
Che strategia usi per compensare il DSA?
In inglese uso il P.C., guardo i libri delle medie per trovare
le parole.
In matematica faccio esercizi aggiuntivi
Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extra scolastico?
No. I miei genitori volevano qualcuno, ma io ho rifiutato,
non ne ho bisogno
Biancardi, 2007
66. Sara, I Istituto Alberghiero
Che strategie usi per compensare il DSA?
Ripetere molto a casa le materie da studiare. A scuola uso
la calcolatrice. Anche gli altri la usano. Nelle verifiche loro
non possono e io si, siamo d’accordo che faccio finta di
non farmi vedere dalla Prof.
La Prof. quando ho bisogno di studiare mi fa al PC o
cassette audio i riassunti delle pagine. Le interrogazioni
sono programmate a me sempre, per gli altri a volte. E’ la
Prof. a dirmelo in privato, gli altri compagni non lo sanno
Biancardi, 2007
67. Giulia, I Liceo Linguistico
Che strategie usi per compensare il DSA?
C’è una persona che legge al posto mio, ci metterei troppo tempo e
poi continuo a sbagliare le parole e non capisco niente.
A casa uso la calcolatrice, ma a scuola il Prof. non la vuole; quando
faccio radici cubiche non riesco
La Prof. di Italiano mi interroga anche chiamandomi fuori e fa
interrogazioni programmate.
Poi nessuno mi fa leggere ad alta voce in classe, ma niente altro.
Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extrascolastico?
Non a studiare, ma a leggere. Solo mi leggono a voce alta, poi gli
schemi li faccio io, come mi ha insegnato Francesca ( Tutor ) e poi
ripato con li schemi davanti
Biancardi, 2007
68. La dislessia può
essere
Certificata Diagnosticata
Diagnosticata
formalmente da uno
da uno
come disabilità specialista
specialista
Tutele previste dalla Personalizzazione degli
L.104/92, compreso interventi:
insegnante di sostegno strum. compensativi
misure dispensative
69. ORDINANZA MINISTERIALE N. 40 Prot. n. 3744 8 aprile 2009
Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di
Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle
scuole statali e non statali. Anno scolastico 2008/2009.
VISTA la C.M. prot. n. 1787 del 1° marzo 2005, relativa agli alunni affetti da dislessia;
•ART. 6
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
1. I consigli di classe dell'ultimo anno di corso elaborano, entro il 15 maggio, per la
commissione d'esame, un apposito documento relativo all'azione educativa e didattica
realizzata nell'ultimo anno di corso.
2. Tale documento indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del
percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi
raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano
significativo ai fini dello svolgimento degli esami.
•ART 12.7
La Commissione terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive,
relative ai candidati affetti da disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.), sia in sede
di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle
altre due prove scritte, prevedendo anche la possibilità di riservare alle stesse
tempi più lunghi di quelli ordinari. Al candidato sarà consentita la utilizzazione di
apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le
verifiche in corso d’anno.
Si richiama l’attenzione ricordando che i ragazzi segnalati per D.S.A, hanno diritto ad avere un allegato riservato relativo al loro
percorso educativo personalizzato comprensivo degli strumenti di valutazione adottati in corso d’anno.
Per quanto riguarda l’uso degli strumenti informatici si fa presente che le prove vengono inviate in cartaceo e potranno essere
scannerizzate a scuola dopo l’apertura dei plichi.
70. NOTA MIUR n. 5744 del 28.05.2009
Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento – DSA
In sede di scrutinio finale, appare doveroso che i Consigli di classe valutino con particolare
attenzione le situazioni concernenti gli allievi con DSA, verificando che in corso d'anno siano state
applicate le indicazioni inserite nelle note emanate da questo Ministero (nota 5.10.2004 prot.
4099/A/4 - nota 5.01.05 prot. 26/A - nota 1.03.2005 prot. 1787 - CM 10.05.2007, prot. 4674) e siano
stati predisposti percorsi personalizzati con le indicazioni di compenso e dispensa, e
considerando in ogni caso se le carenze presenti in questi allievi siano o meno da imputarsi al disturbo
di apprendimento.
Come noto, in sede di esame di Stato non è possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte, in
particolare da quelle di lingua straniera e dalla prova scritta nazionale prevista per gli esami conclusivi
della scuola secondaria di I grado. Le oggettive difficoltà degli studenti dovranno essere pertanto
compensate mediante l'assegnazione di tempi più distesi per l'espletamento delle prove,
l'utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno strumento compensativo,
valutazioni più attente ai contenuti che alla forma.
Con specifico riferimento agli esami di Stato conclusivi della scuola secondaria di II grado, la
Commissione esaminatrice terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive
degli alunni con disturbi specifici di apprendimento, sia in sede di predisposizione della terza
prova scritta, che in sede di valutazione delle altre prove scritte, prevedendo anche la possibilità
di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari e l'utilizzo dei mezzi compensativi più
sopra menzionati.
Si ricorda, altresì, che, nel diploma finale, nelle certificazione sostitutive, nonché nella pubblicizzazione
degli esiti conclusivi degli esami, non deve esservi menzione delle misure compensative disposte nei
confronti degli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento.
71. In data 19 agosto 2009 è stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il
DPR n. 122 del 22 giugno 2009
contenente il coordinamento delle
norme vigenti per la valutazione degli
alunni
L’articolo n. 10
riguarda direttamente gli alunni con
DSA.
72. Art. 10 – Valutazione degli alunni con DSA –
Per gli alunni con difficoltà specifiche di
apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la
valutazione e la verifica degli apprendimenti,
comprese quelle effettuate in sede di esame
conclusivo dei cicli, devono tener conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali
fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle
prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle
risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente,
gli strumenti metodologico-didattici compensativi e
dispensativi ritenuti più idonei.
Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami
non viene fatta menzione delle modalità di
svolgimento e della differenziazione delle prove.
73. LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170
(GU n. 244 del 18-10-2010)
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
in ambito scolastico
Art.1_Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia
La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali
disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati "DSA"
Art.2_Finalità
a) garantire il diritto all'istruzione;
b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire
una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori alle problematiche legate ai DSA;
f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari;
h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.
Art.3_Diagnosi
1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal
SSN a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola. Ove non fosse possibile
la medesima diagnosi sarà effettuata da specialisti o strutture accreditate.
2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano
persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia.
3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado attivare, previa apposita comunicazione alle
famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA.
L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.
74. Art.4_Formazione nella scuola
1. Per gli anni 2010 e 2011, nell'ambito dei programmi di formazione del personale docente
e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, è
assicurata un'adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative ai DSA,
finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la
conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative
adeguate.
2. Per le finalità di cui al comma 1 è autorizzata una spesa pari a un milione di euro per
ciascuno degli anni 2010 e 2011.
Art.5_Misure educative e didattiche di supporto
1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti
dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e
formazione e negli studi universitari.
2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche garantiscono:
a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata;
b) l'introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative da alcune prestazioni;
c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano
la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo
anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.
3. Le misure di cui al comma 2 devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per
valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi.
4. Agli studenti con DSA sono garantite adeguate forme di verifica e di valutazione,
anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'università nonché
gli esami universitari.
Art.6_Misure per i familiari
1. I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA
impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari
di lavoro flessibili.
75. ”Non c’è peggiore ingiustizia del dare cose
uguali a persone che uguali non sono”
76. Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile
è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non
è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa
sinfonia.
E se hai ereditato il piccolo
triangolo che sa fare solo tin tin, o
lo scacciapensieri che fa soltanto
bloing bloing, la cosa importante è
che lo facciano al momento giusto,
il meglio possibile, che diventino un
ottimo triangolo, un impeccabile
scacciapensieri, e che siano fieri
della qualità che il loro contributo
conferisce all'insieme. Siccome il
piacere dell'armonia li fa progredire
tutti, alla fine anche il piccolo
triangolo conoscerà la musica,
forse non in maniera brillante
come il primo violino, ma
conoscerà la stessa musica.
"DIARIO DI SCUOLA“
Daniel Pennac - 2007