Riva, Psicologia dei Nuovi Media, 2012 - Capitolo 7. Punto di incontro tra scienze umane e nuove tecnologie, questa disciplina ha come oggetto la comprensione, la previsione e l'attivazione dei processi di cambiamento individuali e sociali che scaturiscono dall'interazione con i media digitali. Proposto qui in una nuova edizione riveduta e aggiornata, il volume risulta essere un utile strumento che interseca diversi corsi formativi: dalla psicologia alle scienze della formazione alle scienze della comunicazione, fino al commercio elettronico e all'area dell'informatica applicata.
The Emergence of Positive Technology: Potential Applications - Giuseppe Riva...
Riva, Psicologia dei Nuovi Media, 2012 - Capitolo 7
1. Riva, Psicologia dei nuovi media: Azione,
presenza, identità e relazioni, Il Mulino, 2012
CAPITOLO VII:
NUOVI MEDIA E IDENTITA’: CHI SONO
IO NEI NUOVI MEDIA?
Sito: www.psicologiadeinuovimedia.com
Blog: www.psicologiadeinuovimedia.info
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Capitolo VII. NUOVI MEDIA E IDENTITA’: CHI SONO IO NEI NUOVI MEDIA?
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Mancini riprende la distinzione di James, distinguendo
la soggettività in due componenti:
Il soggetto che agisce e conosce
SE’
(Sé visto all’interno della mente
dei soggetti)
IDENTITA’ Il prodotto dell’attività del Sé,
oggetto della riflessione propria
e altrui (Sé visto al di fuori della
mente dei soggetti)
Essere presenti in un medium ha effetti su entrambe le
facce della nostra esperienza soggettiva
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Damasio identifica nel senso del Sé il nucleo essenziale della
coscienza, risultato dell’interazione e delle relazioni tra
l’organismo e l’oggetto.
Costruzione di conoscenze relativamente a due
aspetti:
• l’organismo che entra in relazione con qualche oggetto
• l’oggetto coinvolto nella relazione che causa un
cambiamento nell’organismo
Tale capacità non è immediatamente disponibile all’organismo,
ma evolve nel tempo portando a livelli di coscienza più elevati
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EVOLUZIONE DEL SE’
Proto Sé (Corpo, imitazione) Intenzioni motorie
Sé Nucleare (Mondo, interazione) I. motorie e prossimali
Sé autobiografico (Mondo possibile, I. motorie, prossimali e
comunicazione) distali
A ciascun livello del Sé può essere associata una specifica capacità
di differenziare tra interno ed esterno;
è così possibile associare a ogni livello del Sé una specifica capacità
intenzionale e un livello di presenza
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Come avviene il passaggio tra i diversi livelli del Sé?
Attraverso le esperienze ottimali
Flow
Networked flow
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Più l’organismo sperimenta un elevato livello di presenza
all’interno di un’attività, maggiore sarà il coinvolgimento
dell’organismo nell’attività
esperienze ottimali
in cui il Sé sperimenta la massima sensazione di
presenza in ciascuno dei tre livelli
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Questo fenomeno viene definito flow experience, caratterizzato
da:
- elevato livello di concentrazione e di partecipazione all’attività
- equilibrio fra la percezione della difficoltà della situazione e
del compito (challenge) e le capacità personali (skills)
- sensazione di alterazione temporale
- un piacere intrinseco per il processo
Ciascuno di noi tende a riprodurre preferenzialmente nel corso
della vita attività e situazioni associate all’esperienza ottimale
(processo di selezione psicologica)
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Il ruolo delle emozioni positive, sperimentate durante le
esperienze ottimali, sarebbe secondo Fredrickson quello di:
1. estendere il repertorio di pensiero-azione
2. ridurre l’impatto delle emozioni negative
3. aumentare la resilienza
4. costruire nuove risorse psicologiche
5. attivare una spirale positiva di sviluppo psicologico
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Più l’organismo sperimenta un elevato livello di presenza
sociale all’interno di un’interazione, maggiore sarà la
capacità di comprendere l’altro
Networked flow
in cui l’intenzione soggettiva diventa collettiva, ovvero
in grado di guidare
l’azione dei membri del gruppo
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Per sperimentare l’esperienza di networked flow sono
necessarie tre condizioni:
1. i membri del gruppo devono condividere gli stessi obiettivi e le
stesse emozioni
2. i membri del gruppo devono sperimentare una situazione di
liminalità, di «stare per»
3. i membri del gruppo devono identificare nell’attività comune lo
strumento per uscire da tale situazione
Il networked flow è quindi uno stato di transizione che
costituisce la modalità specifica della trasformazione sociale
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Le esperienze ottimali individuali (flow) e collettive (networked flow)
entrano in contatto fra loro tramite due elementi:
Il Meme La Narrazione
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Meme: ogni elemento di una cultura che può essere trasmesso
da un individuo a un altro con mezzi non genetici,in
particolare attraverso l’imitazione
La Teoria dell’Inter-azione Situata ipotizza che il contenuto
del meme sia di tipo intenzionale:
ogni meme include al suo interno una specifica intenzione
Ciò significa che lo sviluppo e la trasmissione dei memi sono
strettamente legati:
• all’azione individuale e sociale del soggetto
• alla presenza e presenza sociale sperimentata in tali attività
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I memi si replicano più facilmente all’interno di attività
caratterizzate da alti
livelli di presenza e di presenza sociale
Più precisamente, condizione necessaria per la replicazione di un
meme è la compresenza di:
• alti livelli di presenza estesa
• alti livelli di presenza sociale empatica
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Come avviene il passaggio dal Sè all’identità?
Secondo la Matrice di Johari (Luft) attraverso quattro livelli:
Parte del Sé nota al Sé
(identità personale)
Parte del Sé
SÉ SEGRETO SÉ PUBBLICO Parte del Sé
ignota Consapevole al Sé Consapevole al Sé nota
agli Altri ma non agli Altri e agli Altri agli Altri
(identità
SÉ SCONOSCIUTO SÉ CIECO sociale)
Inconsapevole al Sé Consapevole agli Altri
e agli Altri ma non al Sé
Parte del Sé ignota al Sé
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Tramite la differenziazione tra identità personale e sociale si
evidenziano gli aspetti dell’identità propri dell’individuo e
della sua relazione con il gruppo sociale
positioning theory sostituisce i concetti di ruolo e di
atteggiamento con un processo
dinamico, risultato dell’attività
comunicativa, che si articola intorno
a 2 elementi centrali:
LA RICOSTRUZIONE IL POSIZIONAMENTO
RETORICA “il modo in cui i soggetti
il processo di “costruzione producono dinamicamente e
discorsiva di storie relative a spiegano il proprio
istituzioni e a eventi macro comportamento quotidiano e
sociali, in modo da renderli quello degli altri”
intellegibili sotto forma di icone
sociali”
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LA TEORIA DELLA COGNIZIONE SITUATA
I membri di una comunità arrivano a condividere una cultura,
un linguaggio, un modo di esprimersi, una comunità di
pratiche, attraverso 3 caratteristiche:
un impegno reciproco
un’impresa comune
un repertorio condiviso di risorse interpretative
La creazione di pratiche è possibile in virtù di
un common ground, un insieme di credenze,
aspettative e conoscenze
comuni
Il patrimonio condiviso è continuamente aggiornato tramite il
processo di grounding
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Il secondo elemento di collegamento tra Sè e cultura è la
Narrazione essa associa i memi alle diverse posizioni sociali
Il legame tra narrativa, memi, individuo, società e attività
avviene a quattro livelli:
1. Individuale (costruzione della visione del mondo)
2. Sociale (diffusione delle pratiche; attività sociale, artefatti)
3. Dal sociale all’individuale (posizionamento e internalizzazione)
4. dall’individuale al sociale (esternalizzazione; condivisione dei
memi
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Il PENSIERO NARRATIVO consente l'interpretazione delle
situazioni creando una storia basata sull'intenzionalità degli
attori e sulla sensibilità al contesto
Narrative Psychology: una parte significativa della conoscenza
di sé è organizzata all'interno di schemi narrativi con cui
l'individuo interpreta la realtà e le attribuisce significato
le strutture narrative permettono l’interpretazione sociale
come «narrative del senso comune»
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dimensione episodica: il pensiero
narrativo descrive una serie di
eventi. Per questo è caratterizzato
da un’organizzazione spazio-
temporale e causale.
NARRAZIONE
dimensione interpretativa: la
narrazione si propone come un
punto di vista sulla realtà e in
quanto tale sta in mezzo tra
l’esperienza e colui che la narra.
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Racconto ben formato Ambiente
(Grammatica delle storie) Episodio
Performanza: al centro di ogni
Struttura
narrazione c’è un’azione che deve essere
Sintagmatica
compiuta, un compito da svolgere, un
oggetto da prendere
Attorializzazione Competenza: per poter realizzare la
performanza bisogna avere la
competenza necessaria
Spazializzazione
Contratto: prima di acquisire la
competenza è necessario che l’obiettivo
Temporalizzazione venga stabilito
Sanzione: il racconto si chiude solo
quando la realizzazione è stata
riconosciuta come tale da chi ha stabilito
20 il contratto
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Attraverso l’attività di internalizzazione
- un’operazione che inizialmente è un’attività esterna
viene ricostruita e comincia a essere effettuata
internamente
- un processo interpersonale si trasforma in uno
intrapersonale
Gli schemi semantici e quelli comportamentali vengono poi
integrati tra loro assumendo la forma di pratiche
comunità di pratiche (posizionamento)
visioni del mondo
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I media generano, attraverso l’uso, schemi mentali e pratiche che
modificano la visione del mondo, influenzando la capacità del
soggetto di «situare» le rappresentazioni e attuare le proprie
intenzioni
brainframe
l’insieme di questi cambiamenti connessi al media...
...ma preferibile è la nozione di «interbrainframe», che
sottolinea la circolarità della relazione tra soggetti e tecnologie
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Il brainframe Ha sviluppato la nostra
alfabetico consapevolezza lineare del tempo
Il brainframe Caratterizza una comprensione di tipo
televisivo intuitivo
Il brainframe Porta allo sviluppo di una “intelligenza
cibernetico connettiva” in cui la produzione di
conoscenza e di cultura è socializzata
- favorendo l’accelerazione e la frammentazione della
temporalità
- spostando il fuoco sul presente lasciando sullo
sfondo passato e futuro
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Oltre ai loro effetti sulla visione del mondo, i media possono
modificare le nostre emozioni
affordances emozionali:
gli elementi
di un’esperienza che in forma
diretta o mediata producono una
reazione
emotiva
I media che offrono affordances emozionali sono tecnologie
emotive
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E’ possibile coniugare media e narrazione per generare e
indirizzare stati emotivi negli utenti... la Psicologia fornisce
alcune indicazioni:
Emotioneering:
Creare uno o più personaggi con cui gli spettatori
possono identificarsi
Far svolgere a questi personaggi una serie di attività
individuali e comuni
Controllare l’ordine e il timing delle diverse attività
Controllare le modalità con cui l’ordine e il timing delle
attività viene presentato al lettore e ai diversi personaggi
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Arrivando a una riduzione nei media narrativi della differenza
tra le due principali tipologie di narrativa
NATURALE ARTIFICIALE
racconti che si riferiscono a eventi racconti che si riferiscono a
che si suppongono eventi che si suppongono
essere avvenuti all’interno del non essere avvenuti all’interno
proprio mondo di riferimento, del proprio mondo di
reale o virtuale. riferimento
Obiettivo: ottenere la fiducia del Obiettivo: spingere il fruitore a
fruitore del medium «guardare»
nei confronti dei contenuti all’interno di questo nuovo
presentati mondo, cercando di «sospendere
la sua incredulità»
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Allo stesso tempo i media, limitando alcuni canali
comunicativi (es.: corpo), possono ridurre la capacità di
riconoscere le emozioni
analfabetismo emotivo
• mancanza di consapevolezza e quindi di controllo delle proprie
emozioni e dei comportamenti a esse associati
• mancanza di consapevolezza delle ragioni per le quali si prova una
certa emozione
• incapacità di relazionarsi con le emozioni altrui – non
riconosciute e comprese – e con i comportamenti che da esse
scaturiscono
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I media sono dunque allo stesso tempo delle opportunità e dei
problemi.
In particolare, la natura ibrida dei nuovi media è resa esplicita
dai due paradossi che caratterizzano la gestione dell’identità al
loro interno:
• primo paradosso: se è possibile usare efficacemente i
nuovi media per modificare la nostra identità sociale (self
empowerment), è vero che anche l’intervento esterno può
modificare più facilmente il modo in cui gli altri membri
della rete percepiscono la nostra identità (identità fluida)
• secondo paradosso: se nei nuovi media è più facile
decidere come e quali caratteristiche sottolineare della
propria identità sociale (personal branding), è vero anche
che, seguendo le tracce lasciate dalle diverse identità
virtuali, è più facile per altri ricostruire la nostra identità
reale (gestione della privacy)
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