1. Viviana Cozi
S c r iv e r e p e r il W e b
maggio 2008
Roma 12-13 febbraio 2007
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2. Ricapitolando…
u Accessibilità e usabilità sono i
parametri di qualità nel web.
Bello e brutto sono categorie che
non hanno senso nel valutare un
sito Internet.
u L’accessibilità per le PA è un
obbligo di legge perché significa
garantire a tutti i cittadini pari
opportunità nell’accesso alle
informazioni e ai servizi della PA
forniti via Internet
u L’usabilità ha 3 dimensioni:
ambienti, utenti, obiettivi
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3. “In fin dei conti, gli utenti visitano un sito
Web per il contenuto.
Tutto il resto è solo scenografia“
Jakob Nielsen - Web Usability
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4. Pensare ai contenuti fin dalla progettazione
Identificare i contenuti
Progettare l’albero di navigazione
Progettare il layout delle singole pagine
Scrivere i contenuti pag. 4
5. La brutta notizia….
Nessun contenuto può essere
semplicemente copiato
e incollato sul Web..
Neanche quello di una brochure
o di altri documenti seppur a carattere
promozionale se nati per essere letti su carta
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6. I fattori di qualità per i contenuti del Web
Modularità
Aggiornamento Completezza
usabilità
Accessibilità
Semplicità Leggibilità
Brevità
L’accessibilità è un pre-requisito tecnico indispensabile.
La modularità è il criterio chiave nella progettazione e redazione nei
contenuti.
L’usabilità è il criterio-guida complessivo cui improntare anche i
contenuti che sono l’elemento fondamentale del Web. La studia il
progettista impostando l’albero di navigazione e il layout delle pagine, pag. 6
ma il redattore ne è il garante e custode nel tempo.
7. I 3 componenti del principio di usabilità
si applicano anche ai contenuti
Efficacia
l’accuratezza e completezza con cui raggiungo il mio
obbiettivo (ovvero quanto i contenuti soddisfano i miei
motivi di visita: sono riuscito a trovare l’informazione che
cercavo?)
Efficienza
le risorse spese per ottenere tale risultato (es. tempo,
sforzo cognitivo, sforzo visivo, etc..)
Soddisfazione
il comfort e l’accettabilità del sistema ovvero il gradimento
complessivo dell’esperienza fatta (user experience =
perception) pag. 7
8. La scrittura modulare
L’utente del Web legge scorrendo velocemente la pagina e non
in modo lineare e sequenziale come per un libro.
Il contenuto deve essere quindi pensato, scritto e organizzato
all’interno della pagina e all’interno del sito “a blocchi” in modo da
essere comprensibile sempre, anche se letto da solo e fuori
contesto (es. come risultato di un motore di ricerca).
modularità
q Uno stesso contenuto per pagina (non ha senso il “continua...”)
q Uno stesso tipo di informazione per paragrafo
q Frasi e titoli di senso compiuto anche se lette svincolate dal
contesto (es. come avviene nei risultati dei motori di ricerca)
q I dettagli non vanno sacrificati ma offerti solo se si vuole
proseguire nella lettura o come approfondimento con link
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9. Perché la modularità
Ricerche dimostrano che la lettura sul Web non è lineare e
consequenziale, ma modulare ovvero “a blocchi”, rapida e in
continuo movimento, alla ricerca soprattutto di titoli e link.
L’occhio si ferma prima
nella parte sinistra in alto
modularità
dove resta per un
po’ prima di scendere
verso il basso
Solo letta la parte
centrale torna in alto
a destra.
Ricerca EyeTrack
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10. Le aree di maggior attenzione
modularità
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11. La tecnica della “piramide rovesciata”:
ovvero dire tutto in breve, ma subito
Non è vero che l’utente non naviga pagine lunghe.
Se ben fatte (ovvero modulari!) e di contenuto interessante, la
lettura prosegue anche fino al fondo della pagina.
L’importante è che il contenuto sia proposto non in maniera
consequenziale ma “a piramide rovesciata”:
modularità
Inizio pagina:
un’unica, precisa frase esplicativa
del contenuto dell’intera pagina.
Breve riassunto di tutta la pagina
con descrizione o key messages della pagina (se
necessario con link interni)
Paragrafi su ogni aspetto trattato di senso
compiuto coerenti con i sottotitoli
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12. Essere brevi: sì, ma quanto?
q Dite solo l’essenziale: ridurre del 50% il documento
di partenza..
brevità
q Utilizzate frasi brevi (non più di 21 parole)
q Non più di 65 parole per paragrafo
q Essere brevi non significa non essere esaurienti
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13. Come scrivere pagine lunghe che si leggono
Suddividi i documenti lunghi in pagine: ad ogni pagina un suo
stesso contenuto
Limita la dimensione della pagina all’equivalente di 5 fogli A4
brevità
Rendi ogni pagina autosufficiente: deve avere senso anche
da sola (il “continua” non vale per il Web)
Se la pagina è lunga, metti in testa una lista degli
argomenti e fai che ogni voce della lista sia un link
Se la pagina è lunga, inserisci di frequente dei link per
tornare all’inizio della pagina
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14. Semplicità: scrivere per farsi capire
L’utente del Web pretende frasi e parole semplici sia come
lessico che come sintassi, perché il contenuto sia
immediatamente comprensibile:
Preferire la forma attiva: soggetto-verbo-complemento
Preferire modi della realtà
brevità
(es. indicativo e non congiuntivo)
Lessico elementare: usate parole del vocabolario di base
Niente umorismi, doppi sensi, giri di parole, slogan
Spiegate sigle e parole tecniche
TUTTO SI PUO’ SPIEGARE!!!
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15. La semplicità: lessico più semplice
e niente congiuntivi
Testo originale.
Qualora dal controllo dovesse emergere la non veridicità del
contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai
semplicità
benefici conseguiti sulla base della dichiarazione non
veritiera, fermo restando quanto previsto dall'art. 26 della
legge 4 gennaio 1968, n. 15, in materia di sanzioni penali.
Testo semplificato.
Chi rilascia una dichiarazione falsa, anche in parte, perde i
benefici descritti e subisce sanzioni penali*.
* Articolo 26, legge n. 15 del 4.1.68
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16. La semplicità: volgere le frasi al positivo…
Testo originale: Persone diversa dall’intestatario dell’utenza
non possono presentare richiesta di riduzione.
Testo semplificato: Solo l’intestatario dell’utenza può
presentare richiesta di riduzione.
semplicità
Testo originale:
L’intera imposta non dovrà essere pagata se l’importo è
inferiore o uguale a 10 euro
Testo semplificato:
Se la somma complessiva da pagare è minore o uguale a 10
euro, il cittadino non dovrà versare l’imposta
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17. Leggibilità: occhio all’editing!
Un editing curato è l’anima del Web:
u Permette di leggere anche pagine lunghe senza
stancarsi
leggibilità
u Permette di capire subito di che tipo di contenuto si
tratta (titolo, corpo del testo, lista, sotto-parafrafo)
u Permette di trovare subito le informazioni
u Permette di leggere solo ciò che serve
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18. Leggibilità: occhio all’editing!
Un sito accessibile ai sensi della legge 4/2004 offre al redattore
tutti gli strumenti necessari per creare pagine efficaci e
facilmente leggibili non solo per utenti disabili, ma per tutti gli
utenti
leggibilità
Le regole dell’accessibilità infatti impongono requisiti come i
livelli minimi di contrasto, l’uso di fogli stile, l’uso di lay-out
liquidi non deformabili, etc.. che assicurano:
-la coerenza nella formattazione di tutte le pagine del sito
- l’indeformabilità della pagina al variare della grandezza dei
caratteri o dei tipi di browser utilizzati.
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19. Leggibilità: occhio all’editing!
Uno strumento nelle nostre mani…
Che vogliamo farne?
q Usiamo al meglio i fogli stile applicando le corrette formattazioni a
titoli e sottotitoli ed evitando di avere più di 3-4 stili per pagina
leggibilità
q Curiamo l’editing del corpo del testo (inseriamo spazi, punti elenco,
grassetti e corsivi e facciamolo con coerenza ovvero come fanno gli
altri nelle loro pagine)
q Evitiamo il maiuscolo (si legge meno ed equivale ad un “urlo”)
q Rileggiamo ed eliminiamo gli errori di battitura: sul web si vedono
tantissimo!
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20. Grado di aggiornamento
u I contenuti sul Web invecchiano in fretta!
q Il grado di aggiornamento di un sito determina la sua
aggiornamento
credibilità: curare l'aggiornamento delle notizie e dei
contenuti del sito richiede persone dedicate e
programmazione. E’ spesso utile datare alcune pagine o
alcuni documenti.
q L’archivio di vecchi contenuti è un valore: attenzione
però a modificare l’informazione. La notizia di un evento
passato si può mantenere così come le immagini
dell’evento, ma il link per registrarsi non deve più essere
attivo.
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21. Esaurienti: dire tutto fino in fondo
u Vale sempre la regola delle 5 W (chi, cosa, quando, perché,
dove).
u Per un’azienda è un valore, per la Pubblica Amministrazione
è un obbligo: se le nuove regole non sono chiare o le
completezza
scadenze ancora non comunicate, ditelo comunque!
u Informazione è già servizio: Un sito web che soddisfa il
bisogno di informazione dell’utente offre già un servizio.
u Servizi online migliori fanno felici tutti: trovare online le
informazioni significa meno fila allo sportello, ma anche meno
lamentele e tempi più rapidi sia per chi deve accedere al
servizio che per chi lo offre.
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22. Viviana Cozi
I t it o li
maggio 2008
Roma 12-13 febbraio 2007
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23. Titoli: alcuni consigli…
3-6 parole è la lunghezza ideale, 10 è il massimo.
Niente ironia, giochi di parole o slogan giornalistici.
Il titolo deve essere pensato come l'etichetta del relativo
contenuto.
Il titolo deve essere un sommario del contenuto ovvero deve
riguardare l'intero contenuto da pubblicare.
I Titoli devono essere rappresentativi e devono sapersi
reggere da soli. Chi legge il titolo senza leggere il contenuto
potrebbe capire di cosa si parla? Il titolo potrebbe essere
scritto da un lettore su di un motore di ricerca?
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24. La tecnica del Front-load
To front-load significa “inserire per prime le parole con il
contenuto principale”, specialmente nei titoli, nei link, ma anche
all’interno dei paragrafi.
L'inizio del titolo è importantissimo: Metti le prime 2-3 parole più
significative all’inizio.
“Piacciono a tutti: le ricette di pollo della Nonna”
“Pollo: ricette che piacciono a tutti”
“Nota bene: è ormai deciso che la scadenza per le applicazioni
è il 1 luglio 2006”)
“La scadenza per le applicazioni è il 1 luglio 2006”.
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25. Il Labeling
Label = etichetta
Il Labeling è “come chiamare cosa nel sito” ovvero come
“etichettiamo” i titoli delle voci di menu o alcune funzioni di
navigazione o link.
Come per i titoli, le label devono essere appunto come delle
“etichette” ovvero descrittive e chiaramente riferiti al contenuto o
alla funzione della sezione.
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26. Il Labeling: gli errori tipici
Label non sufficientemente rappresentative dei contenuti che
generano disorientamento nell’utente
Label con toni e forme linguistiche incoerenti (es. nomi di cose e
verbi all’infinito oppure toni istituzionali mischiati a toni pubblicitari o parole inglesi e
italiane insieme). Se, per esempio scegliamo una metafora, una frase all’imperativo o
una domanda o un’azione per descrivere le sezioni, dobbiamo rimanere coerenti a
questa scelta per tutto il sito.
Label non abbastanza differenziate tra di loro pur essendo diversi i
contenuti che esprimono
Label identici per contenuti in realtà diversi
Label fondate sul gergo e sulla cultura aziendale e non sui
bisogni dell'utente
Label troppo sintetiche perché non progettate insieme al layout
grafico del sito ma solo successivamente
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27. Il Labeling: esempi…
Esaminiamo insieme questi siti…
www.politichecomunitarie.it
www.rm.camcom.it
www.studenti.it
www.italia.gov.it
www.impresa.gov.it/
che scelte sono state fatte? Date un giudizio sul
labeling..
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28. Il Labeling: consigli per non sbagliare
Vedete i siti “gemelli” o i vostri competitor come chiamano
le vostre stesse cose
Capite dalle interrogazioni del motore di ricerca e dalle
vostre statistiche come gli utenti chiamano
Progettate il labeling dal principio, da quando, nel creare
l’alberatura del vostro sito, state di fatto “etichettando” con
un nome le diverse categorie di contenuto.
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29. Viviana Cozi
I lin k
maggio 2008
Roma 12-13 febbraio 2007
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30. u Link Chiaramente riconoscibili: la vecchia formattazione in sottolineato
blu continua ad essere la più efficace. Diverse forme di indicazione dei link
devono comunque essere “coerenti” all’interno del sito. Non sottolineare
nulla che non sia un link.
L’uso corretto dei LINK
u Fedelmente e intuitivamente descrittivi: l’ancora utilizzata per linkare
deve descrivere fedelmente il contenuto che verrà visualizzato per non
deludere le aspettative dell’utente. Il link è una promessa di
approfondimento relativa al tema sottolineato. Condurre l’utente su pagine
non direttamente correlate al tema o che non sono pagina web è
fuorviante. Link a documenti, altri siti o a e-mail vanno segnalati
chiaramente nel testo o, meglio, collocati in un’area link correlati ben
identificata nella pagina.
u Link brevi: sottolineare e rendere cliccabili non più di 4 parole per link.
u Vietato il “clicca qui”: sottolineiamo invece la parola chiave (Es. Per
maggiori informazioni sul Porto di Napoli, clicca qui => Maggiori
informazioni sul Porto di Napoli)
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31. u Evidenziare i link a pagine già visitate: nel Web è facile perdersi.
Segnalare all’utente le pagine già visitate con la vecchia formattazione in
violetto sottolineato non fa perdere tempo e serve per avere sempre
cognizione del “dove ci si trova”.
L’uso corretto dei LINK
u Dare un titolo ai link: è tecnicamente possibile offrire una “spiegazione”
del link. Passandoci sopra con il mouse, ancor prima di cliccare, l’utente
avrà così un’informazione in più (funzione “alt”).
u Commentare e ordinare le liste di link: non limitarsi a elencare degli
indirizzi WEB. Suddividerli per argomenti e offrire un commento di una
riga o due aiuta a operare delle scelte.
u Non siate autoreferenziali: fornite pure link ad altri siti ma selezionateli
e rendete evidente che si tratta di link esterni dando loro un titolo “Dal
Web” o “Link utili” o “per saperne di più”... Per link esterni fate aprire una
nuova pagina web.
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32. Viviana Cozi
Il W e b p e r la s t a m p a :
la P r e s s R o o m V ir t u a le
maggio 2008
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33. E’ opportuno prevedere sul sito Web uno spazio riservato
alla comunicazione con i media dove pubblicare tutto ciò
che può servire ai giornalisti.
•In questo caso il nostro “utente” tipo è il giornalista.
•Il suo obiettivo è “scrivere un bel pezzo in poco tempo”.
•Il nostro obiettivo è farlo scrivere di noi
•L’ambiente è quello tipico di un utente evoluto. E’
possibile immaginare, ad esempio, una buona connessione
Internet e disponibilità di hw e sw adeguati.
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34. QUALI CONTENUTI PER UNA PRESS ROOM VIRTUALE?
Comunicati stampa
Selezione della rassegna stampa più significativa
Approfondimenti (materiale dalla cartella stampa):
Dati e schede tecniche sulla società, i progetti, il
bilancio, i servizi, i prodotti, materiale editoriale
(monografie, brochure, etc..)
Fotografie
Biografie del management
Gli eventi
Le campagne pubblicitarie
I Contatti
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35. Vediamo ed analizziamo alcuni
esempi e commentiamoli…
Comune di Milano
Aeroporti di Roma
Google
Unioncamere
La vostra camera…
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