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Viviana Cozi




                S c r iv e r e p e r il W e b

                 maggio 2008




Roma 12-13 febbraio 2007
                                                               pag. 1
Ricapitolando…

u   Accessibilità e usabilità sono i
    parametri di qualità nel web.
    Bello e brutto sono categorie che
    non hanno senso nel valutare un
    sito Internet.
u   L’accessibilità per le PA è un
    obbligo di legge perché significa
    garantire a tutti i cittadini pari
    opportunità nell’accesso alle
    informazioni e ai servizi della PA
    forniti via Internet
u   L’usabilità ha 3 dimensioni:
    ambienti, utenti, obiettivi
                                         pag. 2
“In fin dei conti, gli utenti visitano un sito
Web per il contenuto.
Tutto il resto è solo scenografia“

                              Jakob Nielsen - Web Usability




                                                              pag. 3
Pensare ai contenuti fin dalla progettazione


              Identificare i contenuti



        Progettare l’albero di navigazione



     Progettare il layout delle singole pagine



              Scrivere i contenuti               pag. 4
La brutta notizia….

      Nessun contenuto può essere
         semplicemente copiato
           e incollato sul Web..



     Neanche quello di una brochure
   o di altri documenti seppur a carattere
promozionale se nati per essere letti su carta




                                                 pag. 5
I fattori di qualità per i contenuti del Web

                                     Modularità


             Aggiornamento                                 Completezza
usabilità




                                   Accessibilità


                  Semplicità                              Leggibilità


                                      Brevità

    L’accessibilità è un pre-requisito tecnico indispensabile.
    La modularità è il criterio chiave nella progettazione e redazione nei
     contenuti.
    L’usabilità è il criterio-guida complessivo cui improntare anche i
     contenuti che sono l’elemento fondamentale del Web. La studia il
     progettista impostando l’albero di navigazione e il layout delle pagine,   pag. 6
     ma il redattore ne è il garante e custode nel tempo.
I 3 componenti del principio di usabilità
 si applicano anche ai contenuti


Efficacia
l’accuratezza e completezza con cui raggiungo il mio
obbiettivo (ovvero quanto i contenuti soddisfano i miei
motivi di visita: sono riuscito a trovare l’informazione che
cercavo?)

Efficienza
le risorse spese per ottenere tale risultato (es. tempo,
sforzo cognitivo, sforzo visivo, etc..)

Soddisfazione
il comfort e l’accettabilità del sistema ovvero il gradimento
complessivo dell’esperienza fatta (user experience =
perception)                                                     pag. 7
La scrittura modulare
L’utente del Web legge scorrendo velocemente la pagina e non
in modo lineare e sequenziale come per un libro.
Il contenuto deve essere quindi pensato, scritto e organizzato
all’interno della pagina e all’interno del sito “a blocchi” in modo da
essere comprensibile sempre, anche se letto da solo e fuori
contesto (es. come risultato di un motore di ricerca).




                                                                         modularità
 q Uno stesso contenuto per pagina (non ha senso il “continua...”)


 q Uno stesso tipo di informazione per paragrafo


 q Frasi e titoli di senso compiuto anche se lette svincolate dal
   contesto (es. come avviene nei risultati dei motori di ricerca)


 q I dettagli non vanno sacrificati ma offerti solo se si vuole
   proseguire nella lettura o come approfondimento con link


                                                                         pag. 8
Perché la modularità

Ricerche dimostrano che la lettura sul Web non è lineare e
consequenziale, ma modulare ovvero “a blocchi”, rapida e in
continuo movimento, alla ricerca soprattutto di titoli e link.

L’occhio si ferma prima
nella parte sinistra in alto




                                                                 modularità
dove resta per un
po’ prima di scendere
verso il basso

Solo letta la parte
centrale torna in alto
a destra.



Ricerca EyeTrack

                                                                 pag. 9
Le aree di maggior attenzione




                                modularità
                                pag. 10
La tecnica della “piramide rovesciata”:
ovvero dire tutto in breve, ma subito
Non è vero che l’utente non naviga pagine lunghe.
Se ben fatte (ovvero modulari!) e di contenuto interessante, la
lettura prosegue anche fino al fondo della pagina.
L’importante è che il contenuto sia proposto non in maniera
consequenziale ma “a piramide rovesciata”:




                                                                  modularità
  Inizio pagina:
   un’unica, precisa frase esplicativa
   del contenuto dell’intera pagina.

  Breve riassunto di tutta la pagina
   con descrizione o key messages della pagina (se
   necessario con link interni)

  Paragrafi su ogni aspetto trattato di senso
   compiuto coerenti con i sottotitoli
                                                                  pag. 11
Essere brevi: sì, ma quanto?




 q Dite solo l’essenziale: ridurre del 50% il documento
   di partenza..




                                                          brevità
 q Utilizzate frasi brevi (non più di 21 parole)


 q Non più di 65 parole per paragrafo


 q Essere brevi non significa non essere esaurienti




                                                          pag. 12
Come scrivere pagine lunghe che si leggono



 Suddividi i documenti lunghi in pagine: ad ogni pagina un suo
  stesso contenuto

 Limita la dimensione della pagina all’equivalente di 5 fogli A4




                                                                    brevità
 Rendi ogni pagina autosufficiente: deve avere senso anche
  da sola (il “continua” non vale per il Web)

 Se la pagina è lunga, metti in testa una lista degli
  argomenti e fai che ogni voce della lista sia un link

 Se la pagina è lunga, inserisci di frequente dei link per
  tornare all’inizio della pagina



                                                                    pag. 13
Semplicità: scrivere per farsi capire

L’utente del Web pretende frasi e parole semplici sia come
lessico che come sintassi, perché il contenuto sia
immediatamente comprensibile:

  Preferire la forma attiva: soggetto-verbo-complemento

  Preferire modi della realtà




                                                                      brevità
                                 (es. indicativo e non congiuntivo)

  Lessico elementare: usate parole del vocabolario di base

  Niente umorismi, doppi sensi, giri di parole, slogan

  Spiegate sigle e parole tecniche


             TUTTO SI PUO’ SPIEGARE!!!

                                                                      pag. 14
La semplicità: lessico più semplice
e niente congiuntivi


  Testo originale.
  Qualora dal controllo dovesse emergere la non veridicità del
  contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai




                                                                  semplicità
  benefici conseguiti sulla base della dichiarazione non
  veritiera, fermo restando quanto previsto dall'art. 26 della
  legge 4 gennaio 1968, n. 15, in materia di sanzioni penali.

  Testo semplificato.
  Chi rilascia una dichiarazione falsa, anche in parte, perde i
  benefici descritti e subisce sanzioni penali*.
  * Articolo 26, legge n. 15 del 4.1.68




                                                                  pag. 15
La semplicità: volgere le frasi al positivo…



  Testo originale: Persone diversa dall’intestatario dell’utenza
  non possono presentare richiesta di riduzione.

  Testo semplificato: Solo l’intestatario dell’utenza può
  presentare richiesta di riduzione.




                                                                   semplicità
  Testo originale:
  L’intera imposta non dovrà essere pagata se l’importo è
  inferiore o uguale a 10 euro

  Testo semplificato:
  Se la somma complessiva da pagare è minore o uguale a 10
  euro, il cittadino non dovrà versare l’imposta


                                                                   pag. 16
Leggibilità: occhio all’editing!


Un editing curato è l’anima del Web:


u   Permette di leggere anche pagine lunghe senza
    stancarsi




                                                               leggibilità
u   Permette di capire subito di che tipo di contenuto si
    tratta (titolo, corpo del testo, lista, sotto-parafrafo)

u   Permette di trovare subito le informazioni


u   Permette di leggere solo ciò che serve




                                                               pag. 17
Leggibilità: occhio all’editing!


Un sito accessibile ai sensi della legge 4/2004 offre al redattore
tutti gli strumenti necessari per creare pagine efficaci e
facilmente leggibili non solo per utenti disabili, ma per tutti gli
utenti




                                                                      leggibilità
Le regole dell’accessibilità infatti impongono requisiti come i
livelli minimi di contrasto, l’uso di fogli stile, l’uso di lay-out
liquidi non deformabili, etc.. che assicurano:

-la coerenza nella formattazione di tutte le pagine del sito

- l’indeformabilità della pagina al variare della grandezza dei
caratteri o dei tipi di browser utilizzati.




                                                                      pag. 18
Leggibilità: occhio all’editing!

             Uno strumento nelle nostre mani…
                       Che vogliamo farne?

 q Usiamo al meglio i fogli stile applicando le corrette formattazioni a
   titoli e sottotitoli ed evitando di avere più di 3-4 stili per pagina




                                                                           leggibilità
 q Curiamo l’editing del corpo del testo (inseriamo spazi, punti elenco,
   grassetti e corsivi e facciamolo con coerenza ovvero come fanno gli
   altri nelle loro pagine)


 q Evitiamo il maiuscolo (si legge meno ed equivale ad un “urlo”)


 q Rileggiamo ed eliminiamo gli errori di battitura: sul web si vedono
   tantissimo!


                                                                           pag. 19
Grado di aggiornamento


u    I contenuti sul Web invecchiano in fretta!


     q Il grado di aggiornamento di un sito determina la sua




                                                                     aggiornamento
       credibilità: curare l'aggiornamento delle notizie e dei
       contenuti del sito richiede persone dedicate e
       programmazione. E’ spesso utile datare alcune pagine o
       alcuni documenti.


     q L’archivio di vecchi contenuti è un valore: attenzione
       però a modificare l’informazione. La notizia di un evento
       passato si può mantenere così come le immagini
       dell’evento, ma il link per registrarsi non deve più essere
       attivo.

                                                                     pag. 20
Esaurienti: dire tutto fino in fondo

u Vale sempre la regola delle 5 W (chi, cosa, quando, perché,
  dove).


u Per un’azienda è un valore, per la Pubblica Amministrazione
  è un obbligo: se le nuove regole non sono chiare o le




                                                                   completezza
  scadenze ancora non comunicate, ditelo comunque!


u Informazione è già servizio: Un sito web che soddisfa il
  bisogno di informazione dell’utente offre già un servizio.


u Servizi online migliori fanno felici tutti: trovare online le
  informazioni significa meno fila allo sportello, ma anche meno
  lamentele e tempi più rapidi sia per chi deve accedere al
  servizio che per chi lo offre.

                                                                   pag. 21
Viviana Cozi




                I t it o li

                 maggio 2008




Roma 12-13 febbraio 2007
                                          pag. 22
Titoli: alcuni consigli…



 3-6 parole è la lunghezza ideale, 10 è il massimo.

 Niente ironia, giochi di parole o slogan giornalistici.
  Il titolo deve essere pensato come l'etichetta del relativo
  contenuto.

 Il titolo deve essere un sommario del contenuto ovvero deve
  riguardare l'intero contenuto da pubblicare.

 I Titoli devono essere rappresentativi e devono sapersi
  reggere da soli. Chi legge il titolo senza leggere il contenuto
  potrebbe capire di cosa si parla? Il titolo potrebbe essere
  scritto da un lettore su di un motore di ricerca?


                                                                    pag. 23
La tecnica del Front-load


To front-load significa “inserire per prime le parole con il
contenuto principale”, specialmente nei titoli, nei link, ma anche
all’interno dei paragrafi.
L'inizio del titolo è importantissimo: Metti le prime 2-3 parole più
significative all’inizio.


     “Piacciono a tutti: le ricette di pollo della Nonna”


     “Pollo: ricette che piacciono a tutti”


     “Nota bene: è ormai deciso che la scadenza per le applicazioni
     è il 1 luglio 2006”)


     “La scadenza per le applicazioni è il 1 luglio 2006”.
                                                                       pag. 24
Il Labeling


Label = etichetta

Il Labeling è “come chiamare cosa nel sito” ovvero come
“etichettiamo” i titoli delle voci di menu o alcune funzioni di
navigazione o link.

Come per i titoli, le label devono essere appunto come delle
“etichette” ovvero descrittive e chiaramente riferiti al contenuto o
alla funzione della sezione.




                                                                       pag. 25
Il Labeling: gli errori tipici

 Label non sufficientemente rappresentative dei contenuti che
generano disorientamento nell’utente

 Label con toni e forme linguistiche incoerenti (es. nomi di cose e
verbi all’infinito oppure toni istituzionali mischiati a toni pubblicitari o parole inglesi e
italiane insieme). Se, per esempio scegliamo una metafora, una frase all’imperativo o
una domanda o un’azione per descrivere le sezioni, dobbiamo rimanere coerenti a
questa scelta per tutto il sito.

 Label non abbastanza differenziate tra di loro pur essendo diversi i
contenuti che esprimono

 Label identici per contenuti in realtà diversi

 Label fondate sul gergo e sulla cultura aziendale e non sui
bisogni dell'utente

 Label troppo sintetiche perché non progettate insieme al layout
grafico del sito ma solo successivamente
                                                                                                pag. 26
Il Labeling: esempi…


Esaminiamo insieme questi siti…

www.politichecomunitarie.it

www.rm.camcom.it

www.studenti.it

www.italia.gov.it

www.impresa.gov.it/

 che scelte sono state fatte? Date un giudizio sul
labeling..
                                                     pag. 27
Il Labeling: consigli per non sbagliare


Vedete i siti “gemelli” o i vostri competitor come chiamano
le vostre stesse cose

Capite dalle interrogazioni del motore di ricerca e dalle
vostre statistiche come gli utenti chiamano

Progettate il labeling dal principio, da quando, nel creare
l’alberatura del vostro sito, state di fatto “etichettando” con
un nome le diverse categorie di contenuto.




                                                                  pag. 28
Viviana Cozi




                I lin k

                 maggio 2008




Roma 12-13 febbraio 2007
                                          pag. 29
u Link Chiaramente riconoscibili: la vecchia formattazione in sottolineato
  blu continua ad essere la più efficace. Diverse forme di indicazione dei link
  devono comunque essere “coerenti” all’interno del sito. Non sottolineare
  nulla che non sia un link.




                                                                                  L’uso corretto dei LINK
u Fedelmente e intuitivamente descrittivi: l’ancora utilizzata per linkare
  deve descrivere fedelmente il contenuto che verrà visualizzato per non
  deludere le aspettative dell’utente. Il link è una promessa di
  approfondimento relativa al tema sottolineato. Condurre l’utente su pagine
  non direttamente correlate al tema o che non sono pagina web è
  fuorviante. Link a documenti, altri siti o a e-mail vanno segnalati
  chiaramente nel testo o, meglio, collocati in un’area link correlati ben
  identificata nella pagina.


u Link brevi: sottolineare e rendere cliccabili non più di 4 parole per link.


u Vietato il “clicca qui”: sottolineiamo invece la parola chiave (Es. Per
  maggiori informazioni sul Porto di Napoli, clicca qui => Maggiori
  informazioni sul Porto di Napoli)
                                                                                  pag. 30
u Evidenziare i link a pagine già visitate: nel Web è facile perdersi.
  Segnalare all’utente le pagine già visitate con la vecchia formattazione in
  violetto sottolineato non fa perdere tempo e serve per avere sempre
  cognizione del “dove ci si trova”.




                                                                                   L’uso corretto dei LINK
u Dare un titolo ai link: è tecnicamente possibile offrire una “spiegazione”
  del link. Passandoci sopra con il mouse, ancor prima di cliccare, l’utente
  avrà così un’informazione in più (funzione “alt”).


u Commentare e ordinare le liste di link: non limitarsi a elencare degli
  indirizzi WEB. Suddividerli per argomenti e offrire un commento di una
  riga o due aiuta a operare delle scelte.


u Non siate autoreferenziali: fornite pure link ad altri siti ma selezionateli
  e rendete evidente che si tratta di link esterni dando loro un titolo “Dal
  Web” o “Link utili” o “per saperne di più”... Per link esterni fate aprire una
  nuova pagina web.

                                                                                   pag. 31
Viviana Cozi




                Il W e b p e r la s t a m p a :
                la P r e s s R o o m V ir t u a le

                 maggio 2008




Roma 12-13 febbraio 2007
                                                                pag. 32
E’ opportuno prevedere sul sito Web uno spazio riservato
alla comunicazione con i media dove pubblicare tutto ciò
che può servire ai giornalisti.


•In questo caso il nostro “utente” tipo è il giornalista.
•Il suo obiettivo è “scrivere un bel pezzo in poco tempo”.
•Il nostro obiettivo è farlo scrivere di noi
•L’ambiente è quello tipico di un utente evoluto. E’
possibile immaginare, ad esempio, una buona connessione
Internet e disponibilità di hw e sw adeguati.




                                                             pag. 33
QUALI CONTENUTI PER UNA PRESS ROOM VIRTUALE?

                   Comunicati stampa

                   Selezione della rassegna stampa più significativa

                   Approfondimenti (materiale dalla cartella stampa):
                    Dati e schede tecniche sulla società, i progetti, il
                    bilancio, i servizi, i prodotti, materiale editoriale
                    (monografie, brochure, etc..)

                   Fotografie

                   Biografie del management

                   Gli eventi

                   Le campagne pubblicitarie

                   I Contatti
                                                                            pag. 34
Vediamo ed analizziamo alcuni
  esempi e commentiamoli…


                Comune di Milano
                Aeroporti di Roma
                Google
                Unioncamere
                La vostra camera…




                                     pag. 35
E ora a lavoro…




                  pag. 36

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Scrivere per il web

  • 1. Viviana Cozi S c r iv e r e p e r il W e b maggio 2008 Roma 12-13 febbraio 2007 pag. 1
  • 2. Ricapitolando… u Accessibilità e usabilità sono i parametri di qualità nel web. Bello e brutto sono categorie che non hanno senso nel valutare un sito Internet. u L’accessibilità per le PA è un obbligo di legge perché significa garantire a tutti i cittadini pari opportunità nell’accesso alle informazioni e ai servizi della PA forniti via Internet u L’usabilità ha 3 dimensioni: ambienti, utenti, obiettivi pag. 2
  • 3. “In fin dei conti, gli utenti visitano un sito Web per il contenuto. Tutto il resto è solo scenografia“ Jakob Nielsen - Web Usability pag. 3
  • 4. Pensare ai contenuti fin dalla progettazione Identificare i contenuti Progettare l’albero di navigazione Progettare il layout delle singole pagine Scrivere i contenuti pag. 4
  • 5. La brutta notizia…. Nessun contenuto può essere semplicemente copiato e incollato sul Web.. Neanche quello di una brochure o di altri documenti seppur a carattere promozionale se nati per essere letti su carta pag. 5
  • 6. I fattori di qualità per i contenuti del Web Modularità Aggiornamento Completezza usabilità Accessibilità Semplicità Leggibilità Brevità  L’accessibilità è un pre-requisito tecnico indispensabile.  La modularità è il criterio chiave nella progettazione e redazione nei contenuti.  L’usabilità è il criterio-guida complessivo cui improntare anche i contenuti che sono l’elemento fondamentale del Web. La studia il progettista impostando l’albero di navigazione e il layout delle pagine, pag. 6 ma il redattore ne è il garante e custode nel tempo.
  • 7. I 3 componenti del principio di usabilità si applicano anche ai contenuti Efficacia l’accuratezza e completezza con cui raggiungo il mio obbiettivo (ovvero quanto i contenuti soddisfano i miei motivi di visita: sono riuscito a trovare l’informazione che cercavo?) Efficienza le risorse spese per ottenere tale risultato (es. tempo, sforzo cognitivo, sforzo visivo, etc..) Soddisfazione il comfort e l’accettabilità del sistema ovvero il gradimento complessivo dell’esperienza fatta (user experience = perception) pag. 7
  • 8. La scrittura modulare L’utente del Web legge scorrendo velocemente la pagina e non in modo lineare e sequenziale come per un libro. Il contenuto deve essere quindi pensato, scritto e organizzato all’interno della pagina e all’interno del sito “a blocchi” in modo da essere comprensibile sempre, anche se letto da solo e fuori contesto (es. come risultato di un motore di ricerca). modularità q Uno stesso contenuto per pagina (non ha senso il “continua...”) q Uno stesso tipo di informazione per paragrafo q Frasi e titoli di senso compiuto anche se lette svincolate dal contesto (es. come avviene nei risultati dei motori di ricerca) q I dettagli non vanno sacrificati ma offerti solo se si vuole proseguire nella lettura o come approfondimento con link pag. 8
  • 9. Perché la modularità Ricerche dimostrano che la lettura sul Web non è lineare e consequenziale, ma modulare ovvero “a blocchi”, rapida e in continuo movimento, alla ricerca soprattutto di titoli e link. L’occhio si ferma prima nella parte sinistra in alto modularità dove resta per un po’ prima di scendere verso il basso Solo letta la parte centrale torna in alto a destra. Ricerca EyeTrack pag. 9
  • 10. Le aree di maggior attenzione modularità pag. 10
  • 11. La tecnica della “piramide rovesciata”: ovvero dire tutto in breve, ma subito Non è vero che l’utente non naviga pagine lunghe. Se ben fatte (ovvero modulari!) e di contenuto interessante, la lettura prosegue anche fino al fondo della pagina. L’importante è che il contenuto sia proposto non in maniera consequenziale ma “a piramide rovesciata”: modularità  Inizio pagina: un’unica, precisa frase esplicativa del contenuto dell’intera pagina.  Breve riassunto di tutta la pagina con descrizione o key messages della pagina (se necessario con link interni)  Paragrafi su ogni aspetto trattato di senso compiuto coerenti con i sottotitoli pag. 11
  • 12. Essere brevi: sì, ma quanto? q Dite solo l’essenziale: ridurre del 50% il documento di partenza.. brevità q Utilizzate frasi brevi (non più di 21 parole) q Non più di 65 parole per paragrafo q Essere brevi non significa non essere esaurienti pag. 12
  • 13. Come scrivere pagine lunghe che si leggono  Suddividi i documenti lunghi in pagine: ad ogni pagina un suo stesso contenuto  Limita la dimensione della pagina all’equivalente di 5 fogli A4 brevità  Rendi ogni pagina autosufficiente: deve avere senso anche da sola (il “continua” non vale per il Web)  Se la pagina è lunga, metti in testa una lista degli argomenti e fai che ogni voce della lista sia un link  Se la pagina è lunga, inserisci di frequente dei link per tornare all’inizio della pagina pag. 13
  • 14. Semplicità: scrivere per farsi capire L’utente del Web pretende frasi e parole semplici sia come lessico che come sintassi, perché il contenuto sia immediatamente comprensibile:  Preferire la forma attiva: soggetto-verbo-complemento  Preferire modi della realtà brevità (es. indicativo e non congiuntivo)  Lessico elementare: usate parole del vocabolario di base  Niente umorismi, doppi sensi, giri di parole, slogan  Spiegate sigle e parole tecniche TUTTO SI PUO’ SPIEGARE!!! pag. 14
  • 15. La semplicità: lessico più semplice e niente congiuntivi Testo originale. Qualora dal controllo dovesse emergere la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai semplicità benefici conseguiti sulla base della dichiarazione non veritiera, fermo restando quanto previsto dall'art. 26 della legge 4 gennaio 1968, n. 15, in materia di sanzioni penali. Testo semplificato. Chi rilascia una dichiarazione falsa, anche in parte, perde i benefici descritti e subisce sanzioni penali*. * Articolo 26, legge n. 15 del 4.1.68 pag. 15
  • 16. La semplicità: volgere le frasi al positivo… Testo originale: Persone diversa dall’intestatario dell’utenza non possono presentare richiesta di riduzione. Testo semplificato: Solo l’intestatario dell’utenza può presentare richiesta di riduzione. semplicità Testo originale: L’intera imposta non dovrà essere pagata se l’importo è inferiore o uguale a 10 euro Testo semplificato: Se la somma complessiva da pagare è minore o uguale a 10 euro, il cittadino non dovrà versare l’imposta pag. 16
  • 17. Leggibilità: occhio all’editing! Un editing curato è l’anima del Web: u Permette di leggere anche pagine lunghe senza stancarsi leggibilità u Permette di capire subito di che tipo di contenuto si tratta (titolo, corpo del testo, lista, sotto-parafrafo) u Permette di trovare subito le informazioni u Permette di leggere solo ciò che serve pag. 17
  • 18. Leggibilità: occhio all’editing! Un sito accessibile ai sensi della legge 4/2004 offre al redattore tutti gli strumenti necessari per creare pagine efficaci e facilmente leggibili non solo per utenti disabili, ma per tutti gli utenti leggibilità Le regole dell’accessibilità infatti impongono requisiti come i livelli minimi di contrasto, l’uso di fogli stile, l’uso di lay-out liquidi non deformabili, etc.. che assicurano: -la coerenza nella formattazione di tutte le pagine del sito - l’indeformabilità della pagina al variare della grandezza dei caratteri o dei tipi di browser utilizzati. pag. 18
  • 19. Leggibilità: occhio all’editing! Uno strumento nelle nostre mani… Che vogliamo farne? q Usiamo al meglio i fogli stile applicando le corrette formattazioni a titoli e sottotitoli ed evitando di avere più di 3-4 stili per pagina leggibilità q Curiamo l’editing del corpo del testo (inseriamo spazi, punti elenco, grassetti e corsivi e facciamolo con coerenza ovvero come fanno gli altri nelle loro pagine) q Evitiamo il maiuscolo (si legge meno ed equivale ad un “urlo”) q Rileggiamo ed eliminiamo gli errori di battitura: sul web si vedono tantissimo! pag. 19
  • 20. Grado di aggiornamento u I contenuti sul Web invecchiano in fretta! q Il grado di aggiornamento di un sito determina la sua aggiornamento credibilità: curare l'aggiornamento delle notizie e dei contenuti del sito richiede persone dedicate e programmazione. E’ spesso utile datare alcune pagine o alcuni documenti. q L’archivio di vecchi contenuti è un valore: attenzione però a modificare l’informazione. La notizia di un evento passato si può mantenere così come le immagini dell’evento, ma il link per registrarsi non deve più essere attivo. pag. 20
  • 21. Esaurienti: dire tutto fino in fondo u Vale sempre la regola delle 5 W (chi, cosa, quando, perché, dove). u Per un’azienda è un valore, per la Pubblica Amministrazione è un obbligo: se le nuove regole non sono chiare o le completezza scadenze ancora non comunicate, ditelo comunque! u Informazione è già servizio: Un sito web che soddisfa il bisogno di informazione dell’utente offre già un servizio. u Servizi online migliori fanno felici tutti: trovare online le informazioni significa meno fila allo sportello, ma anche meno lamentele e tempi più rapidi sia per chi deve accedere al servizio che per chi lo offre. pag. 21
  • 22. Viviana Cozi I t it o li maggio 2008 Roma 12-13 febbraio 2007 pag. 22
  • 23. Titoli: alcuni consigli…  3-6 parole è la lunghezza ideale, 10 è il massimo.  Niente ironia, giochi di parole o slogan giornalistici. Il titolo deve essere pensato come l'etichetta del relativo contenuto.  Il titolo deve essere un sommario del contenuto ovvero deve riguardare l'intero contenuto da pubblicare.  I Titoli devono essere rappresentativi e devono sapersi reggere da soli. Chi legge il titolo senza leggere il contenuto potrebbe capire di cosa si parla? Il titolo potrebbe essere scritto da un lettore su di un motore di ricerca? pag. 23
  • 24. La tecnica del Front-load To front-load significa “inserire per prime le parole con il contenuto principale”, specialmente nei titoli, nei link, ma anche all’interno dei paragrafi. L'inizio del titolo è importantissimo: Metti le prime 2-3 parole più significative all’inizio. “Piacciono a tutti: le ricette di pollo della Nonna” “Pollo: ricette che piacciono a tutti” “Nota bene: è ormai deciso che la scadenza per le applicazioni è il 1 luglio 2006”) “La scadenza per le applicazioni è il 1 luglio 2006”. pag. 24
  • 25. Il Labeling Label = etichetta Il Labeling è “come chiamare cosa nel sito” ovvero come “etichettiamo” i titoli delle voci di menu o alcune funzioni di navigazione o link. Come per i titoli, le label devono essere appunto come delle “etichette” ovvero descrittive e chiaramente riferiti al contenuto o alla funzione della sezione. pag. 25
  • 26. Il Labeling: gli errori tipici  Label non sufficientemente rappresentative dei contenuti che generano disorientamento nell’utente  Label con toni e forme linguistiche incoerenti (es. nomi di cose e verbi all’infinito oppure toni istituzionali mischiati a toni pubblicitari o parole inglesi e italiane insieme). Se, per esempio scegliamo una metafora, una frase all’imperativo o una domanda o un’azione per descrivere le sezioni, dobbiamo rimanere coerenti a questa scelta per tutto il sito.  Label non abbastanza differenziate tra di loro pur essendo diversi i contenuti che esprimono  Label identici per contenuti in realtà diversi  Label fondate sul gergo e sulla cultura aziendale e non sui bisogni dell'utente  Label troppo sintetiche perché non progettate insieme al layout grafico del sito ma solo successivamente pag. 26
  • 27. Il Labeling: esempi… Esaminiamo insieme questi siti… www.politichecomunitarie.it www.rm.camcom.it www.studenti.it www.italia.gov.it www.impresa.gov.it/ che scelte sono state fatte? Date un giudizio sul labeling.. pag. 27
  • 28. Il Labeling: consigli per non sbagliare Vedete i siti “gemelli” o i vostri competitor come chiamano le vostre stesse cose Capite dalle interrogazioni del motore di ricerca e dalle vostre statistiche come gli utenti chiamano Progettate il labeling dal principio, da quando, nel creare l’alberatura del vostro sito, state di fatto “etichettando” con un nome le diverse categorie di contenuto. pag. 28
  • 29. Viviana Cozi I lin k maggio 2008 Roma 12-13 febbraio 2007 pag. 29
  • 30. u Link Chiaramente riconoscibili: la vecchia formattazione in sottolineato blu continua ad essere la più efficace. Diverse forme di indicazione dei link devono comunque essere “coerenti” all’interno del sito. Non sottolineare nulla che non sia un link. L’uso corretto dei LINK u Fedelmente e intuitivamente descrittivi: l’ancora utilizzata per linkare deve descrivere fedelmente il contenuto che verrà visualizzato per non deludere le aspettative dell’utente. Il link è una promessa di approfondimento relativa al tema sottolineato. Condurre l’utente su pagine non direttamente correlate al tema o che non sono pagina web è fuorviante. Link a documenti, altri siti o a e-mail vanno segnalati chiaramente nel testo o, meglio, collocati in un’area link correlati ben identificata nella pagina. u Link brevi: sottolineare e rendere cliccabili non più di 4 parole per link. u Vietato il “clicca qui”: sottolineiamo invece la parola chiave (Es. Per maggiori informazioni sul Porto di Napoli, clicca qui => Maggiori informazioni sul Porto di Napoli) pag. 30
  • 31. u Evidenziare i link a pagine già visitate: nel Web è facile perdersi. Segnalare all’utente le pagine già visitate con la vecchia formattazione in violetto sottolineato non fa perdere tempo e serve per avere sempre cognizione del “dove ci si trova”. L’uso corretto dei LINK u Dare un titolo ai link: è tecnicamente possibile offrire una “spiegazione” del link. Passandoci sopra con il mouse, ancor prima di cliccare, l’utente avrà così un’informazione in più (funzione “alt”). u Commentare e ordinare le liste di link: non limitarsi a elencare degli indirizzi WEB. Suddividerli per argomenti e offrire un commento di una riga o due aiuta a operare delle scelte. u Non siate autoreferenziali: fornite pure link ad altri siti ma selezionateli e rendete evidente che si tratta di link esterni dando loro un titolo “Dal Web” o “Link utili” o “per saperne di più”... Per link esterni fate aprire una nuova pagina web. pag. 31
  • 32. Viviana Cozi Il W e b p e r la s t a m p a : la P r e s s R o o m V ir t u a le maggio 2008 Roma 12-13 febbraio 2007 pag. 32
  • 33. E’ opportuno prevedere sul sito Web uno spazio riservato alla comunicazione con i media dove pubblicare tutto ciò che può servire ai giornalisti. •In questo caso il nostro “utente” tipo è il giornalista. •Il suo obiettivo è “scrivere un bel pezzo in poco tempo”. •Il nostro obiettivo è farlo scrivere di noi •L’ambiente è quello tipico di un utente evoluto. E’ possibile immaginare, ad esempio, una buona connessione Internet e disponibilità di hw e sw adeguati. pag. 33
  • 34. QUALI CONTENUTI PER UNA PRESS ROOM VIRTUALE?  Comunicati stampa  Selezione della rassegna stampa più significativa  Approfondimenti (materiale dalla cartella stampa): Dati e schede tecniche sulla società, i progetti, il bilancio, i servizi, i prodotti, materiale editoriale (monografie, brochure, etc..)  Fotografie  Biografie del management  Gli eventi  Le campagne pubblicitarie  I Contatti pag. 34
  • 35. Vediamo ed analizziamo alcuni esempi e commentiamoli…  Comune di Milano  Aeroporti di Roma  Google  Unioncamere  La vostra camera… pag. 35
  • 36. E ora a lavoro… pag. 36