24. L’analisi di Jeremy Siegel sugli ultimi 165 anni delle Borse USA, escludendo il periodo 1929-1939, ha indicato la volatilità media dei listini intorno al 14%. Secondo l’andamento dell’indice Comit un risparmiatore che avesse, infatti, investito a Piazza Affari sui valori massimi della primavera del 1973, nel maggio 1981, nel maggio 1986 o nel marzo 2000, infatti, avrebbe visto il suo capitale successivamente ridursi di oltre la metà negli anni successivi prima di rivedere il capitale iniziale investito risalire . IN PRATICA:
25. «Conosci gli altri e te stesso: cento battaglie, senza pericoli. Non conosci gli altri, ma conosci te stesso: a volte vittoria, a volte sconfitta. Non conosci gli altri né te stesso: ogni battaglia è una sconfitta certa» Sunzi (generale vissuto fra il VI e il V secolo a.C. nell'antica Cina)
26. Attenta selezione dei titoli (non tutte le azioni sono uguali) ma anche pazienza. Peter Lynch spiegava con un esempio che questo significa che la maggior parte delle persone (l’87%) acquista le azioni a 50$ ma poiché le azioni possono oscillare del 50% significa che esse in media possono salire fino a $75 e calare fino a $25 nello stesso anno. La persona acquista un po’ di più a 70-75$ e poi capitola vendendole a 25$. Il miglior modo per farsi uccidere dal mercato azionario. Il consiglio di Lynch era quindi quello di non affidarsi mai alle emozioni ma solo ai fatti: «Devi essere in grado di accettare che potrai avere delle perdite periodiche, non agitarti e farti prendere dal panico». Lynch dice che se 7 azioni su 10 di quelle su cui ha investito salgono esulta, se solo 6 su 10 si rivalutano è contento. E 6 su 10 è tutto quello che ci vuole per essere in cima.
27. In Borsa non conta vincere una sola regata o essere protagonisti di una stagione ma dimostrare di saper resistere a tutti imari, a tutti i venti e a tutte le condizioni, realizzando risultati buoni con regolarità. Nel medio-lungo periodo la Borsa ha rappresentato fino a oggi uno dei migliori investimenti ma non tutti i risparmiatori hanno la stessa tempra nell’affrontare i tempi bui che ciclicamente si alternano. L’aleatorietà dei mercati significa non scommettere contro il tempo e l’esperienza di questi ultimi decenni di cicli borsistici insegna quindi che pochi anni non sono un periodo di tempo sufficiente per “scommettere” sui guadagni in conto capitale sul mercato borsistico. Meglio in questi casi puntare su investimenti più tranquilli, riservando alle azioni solo una quota ridotta e non preponderante. Per investire con successo (e senza delusioni) bisogna quindi prima di tutto conoscere se stessi. Le motivazioni che ci spingono ad operare, la nostra capacità di autocontrollo e disciplina. Poi il mercato. CHE TIPO SEI? QUANTO HAI PAURA DI PERDERE?
32. «Le economie si muovono in modo dinamico: nuove aziende e industrie appaiono mentre alcune vecchie muoiono o sono assorbite da altre aziende. Il processo di distruzione creativa è essenziale per l’esistenza del capitalismo. Basti pensare che nell’indice S&P 500, fra i più importanti della Borsa Usa e quello che raggruppa le 500 aziende a maggiore capitalizzazione, oggi il settore finanziario è il più importante mentre nel 1957, quando fu costituito, non vi era inclusa nessuna banca commerciale o d’affari quotata al New York Stock Exchange. Nel 1957 il settore farmaceutico che oggi rappresenta il secondo più importante settore valeva solo l’1% del mercato e il settore tecnologico era pochissimo rappresentato. Tre settori (finanziario, farmaceutico e tecnologico) nel 1957 erano virtualmente inesistenti nell’indice più importante e oggi valgono più del 50% del peso borsistico dell’indice S&P 500». Jeremy Siegel AZIONI FOREVER?
34. L’IMPORTANZA DI ESSERE DISCIPLINATI «Qualsiasi metodo scegliate per selezionare le azioni o i fondi, il successo o il fallimento finale dipenderanno dalla vostra abilità di ignorare abbastanza a lungo le preoccupazioni del mondo da permettere ai vostri investimenti di avere successo. Non è la testa ma lo stomaco che determina il destino dello stock-picker». Peter Lynch Non esiste un metodo vincente ma può esistere un approccio vincente. Che è quello di avere una strategia coerente. Una strategia che può essere anche semplicemente quella di fare investimenti di lungo periodo, sui mercati più redditizi, cioè i mercati azionari, diversificando per mantenere un livello di sicurezza accettabile. Ma l’ego rischia spesso di essere il peggior nemico di qualsiasi investitore, sedotto dall’idea di individuare il momento vincente per comprare o vendere. … nella buona e nella cattiva sorte…
35. «L’attaccamento alle proprie opinioni è stato il motivo principale che ha portato alla rovina molti operatori di Wall Street» Charles H. Dow «I nemici mortali dello speculatore sono: ignoranza, avidità, paura e speranza» Jesse Livermore
37. «I day trader sono come le farfalle, vengono ogni stagione e partono quella successiva» Charles Schwabb , fondatore dell’omonima casa di brokeraggio
38. Due ricercatori dell’Università di San Diego, B.Barber e T.Odean, hanno riscontrato in un loro studio che la variabile più influente sulle strategie e sulle performance dei traders online è l’overconfidence, ossia la tendenza degli investitori a sopravvalutare le proprie informazioni in termini di precisione e di capacità previsiva. L’overconfidence è un fenomeno collegato ad alcune caratteristiche proprie dell’operatività telematica rispetto a quella tradizionale: le commissioni minori e la velocità di immissione degli ordini porterebbero ad intensificare gli ordini di compravendita e a selezionare erroneamente i titoli negoziati, vendendo spesso attività profittevoli e tenendo in portafoglio quelle con una performance peggiore. Secondo Barber e Odean, i rendimenti di un trader sarebbero quindi inferiori di circa tre punti percentuali a quelli del mercato. PIU’ SI MOVIMENTA, PIU’ SI GUADAGNA?
39. «I broker non sono amici. Sono come i dottori, pagati dai pazienti per cambiare loro le medicine. E sono pagati molto di più per i farmaci in promozione che per quelli che fanno bene al paziente» Warren Buffett
40. PIÙ SI NEGOZIA, PIÙ SI GUADAGNA. SE SIETE UN BROKER. «Il fatto è che i tecnici spesso svolgono un ruolo importante nel rinverdire il prato del broker. Non dimentichiamo che i consigli dei chartisti provocano un’intensa attività di negoziazione, dal momento che quasi tutti i loro sistemi richiedono compravendite multiple. E ogni contrattazione genera commissioni che sono la linfa vitale dell’attività di brokeraggio. Se i tecnici, come abbiamo visto, non aiutano i clienti a permettersi lo yacht, sicuramente contribuiscono a indurre un numero di compravendite in grado di assicurare lo yacht ai broker. Fino a quando il pubblico non si renderà conto di questo intreccio di intereressi, i tecnici potranno guardare al futuro con una certa fiducia». Burton Malkiel
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44. ABBIAMO UNA STRATEGIA E UNA TATTICA? Per operare sui mercati finanziari è necessario avere una strategia ed una tattica. La strategia ci indica quali asset inserire nel portafoglio (obbligazioni, azioni, derivati) in funzione della propensione al rischio, degli obiettivi temporali e di altri fattori personali. La tattica ci indica come movimentare il portafoglio all’interno dei vincoli posti dalla strategia. Chiunque faccia trading, consapevolmente o inconsapevolmente esegue queste scelte: definisce gli asset come scelta di medio periodo, opera sui mercati finanziari con una tattica conseguendo continuamente scelte di breve periodo. Un investitore vincente è un trader che dispone di una tattica che gli indica quando comperare e quando vendere. Quindi dispone di regole da seguire basate su indicatori, su oscillatori,su analisi fondamentali, su analisi tecnica....
45. Consulenza finanziaria : sì, ma non mitizziamola… Non basta essere indipendenti per diventare di colpo dei perfetti consiglieri…Ci vuole anche altro!
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47. «Ottenere un profitto senza rischio, un’esperienza senza pericolo e una ricompensa senza lavoro è impossibile come vivere senza essere nato» Aldoph Philip Gouthey
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49. MA I GRAFICI DICONO TUTTO? « Basta riflettere un momento per capire che non si possono fare previsioni scientifiche per un evento economico sotto il controllo dell’uomo. La stessa possibilità che una tale previsione sia realizzabile determina iniziative che la invalidano. Gli analisti tecnici più avveduti ammettono che il successo ripetuto di una strategia dipende dal fatto di riuscire a non diffonderne il segreto al di fuori di un numero ristretto di persone» Benjamin Graham
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51. DALLE STELLE ALLE STALLE. David Swensen nel suo libro “Unconventional Success” ha pubblicato una significativa tabella dei migliori 10 fondi consigliati all’alba del 2000: quelli che meglio si erano comportanti nel periodo 1997-1999 cavalcando l’onda della “New Economy”, ottenendo un rendimento medio del 78,2%. Nel triennio successivo (2000-2002) la discesa è stata del 41,9%. Clamoroso il caso del broker Charles Schwab che nell’aprile 2000 promuoveva un paniere di fondi “selezionato” in base agli studi degli “specialisti del settore” per un “moderate portfolio”: il Mutual Fund OneSource Select List disponibile con un solo clic sulla sua piattaforma. Fondi di diverse società di gestione che nell’anno precedente avevano sovraperformato il mercato e rappresentavano l’eccellenza in tutti i settori fra i fondi “top performing”. Nell’anno precedente la performance media di questi 14 fondi era stata, infatti, del 97,5% contro una salita del 17,8% dell’indice S&P500. Tutto fantastico ma nell’anno successivo lo strabiliante paniere di fondi “super selezionato” è crollato: - 41,3%. Contro un andamento del -21,7% dell’indice S&P 500 .