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 Università degli Studi di Padova
    Formati culturali ed educativi della produzione audiovisiva
                          a.a. 2011/2012

Analisi di “Manny tuttofare” - puntata “Il razzo di Pepe”

                      Sintesi della serie
                      Analisi degli aspetti educativi legati ai contenuti, alla forma, alle funzioni
                             Dimensione Appeal
                             Dimensione Comprensione
                             Dimensione Attenzione
                             Dimensione Qualità

                             Suggerimenti contenutistici per il miglioramento della trasmissione/
                             programma
                             Indicatori
                      Bibliografia
                      Sitografia


                       Gruppo 1 – P. Ballotta, I. Bencivenga, M. Bianchi, M. Bommassar,
                      S. Boscolo Nale, M. Buson, A. Cappelletto, S. Cappuccio, R. Carraro,
                      V. Carrieri, F. Cesari, F. Cicotto

                      Tutor - dottoressa S. Santonocito
Sintesi della serie
    Il cartone animato “Manny Tuttofare”, programma televisivo creato da “The Walt
    Disney Company”, è rivolto a bambini di età prescolare. Roger Bollen, Marilyn
    Sadler, Rick Gitelson ne furono gli ideatori, diretto da Ted Bastien e Sue Blue,
    venne realizzato negli studi di Toronto Nelvana; è un cartoon bilingue la cui lingua
    originale è l’Inglese-americano e la seconda lingua lo Spagnolo. Viene trasmesso
    in Italia a partire dal 2006, dal canale “Playhouse Disney”, nella versione italiana la
    lingua principale diventa l’Italiano e la seconda l’Inglese. La durata media di ogni
    episodio è di circa una ventina di minuti. Può essere considerato un giusto
    connubio tra educazione e intrattenimento per bambini tra i tre e i sei anni.

    Il protagonista Manny Garcia è un “tuttofare” che, insieme ai suoi amici attrezzi,
    riesce a riparare qualunque cosa. Personaggio ottimista, volenteroso, determinato,
    rispettoso, gentile e affabile, insegna ai bambini a risolvere con inventiva e ingegno
    i piccoli problemi quotidiani, stimolandoli così a immaginare, imparare e crescere.
    Impersona una figura paterna, è fratello di Lola, zio di Pepe e Chico, amico di
    Kelly, quest’ultima competente e cordiale proprietaria del negozio di ferramenta nel
    quale Manny si fornisce. Il suo vicino è Mr. Lopart, gestore di un negozio di
    dolciumi, uno dei pochi adulti presenti nel racconto, un po’ imbranato e un po’
    infantile, vive nel passato ed è sempre pronto a cacciarsi involontariamente nei
    guai, è perennemente accompagnato dal suo fedele gatto Fluffy.




2
Oltre ai personaggi umani vi sono degli attrezzi, la loro forte caratterizzazione fa
    sì che ognuno abbia delle proprie peculiarità: Vito, cacciavite a taglio, serio e
    sarcastico, è il veterano del gruppo, pensa sempre di sapere tutto. Philip,
    cacciavite a stella, sempre lucido e attento, parla spesso a sproposito e sogna di
    diventare un grande regista. Scatto, metro a nastro, molto intelligente, è
    scrupoloso e perfezionista. Strizza, pinza, è curiosa e pimpante. Pim, martello, è
    insicuro e un po’ imbranato, ma sempre disponibile, Manny crede nelle sue
    grandi capacità. Becco, chiave a pappagallo, è ansioso e alquanto fifone, si crea
    problemi inutili e non crede molto nelle proprie potenzialità. Dente, sega, è la più
    intelligente e la più giocherellona del gruppo.
    Brilla, torcia, è invece la più piccolina.

    Il cartone è ambientato nella città immaginaria di Sheetrock Hills e le scene si
    alternano tra interni ed esterni. Dal punto di vista grafico non vengono utilizzati
    grandi effetti: si tratta di una grafica digitale tridimensionale, con colori forti e
    vivaci in cui talvolta si percepiscono i movimenti della macchina da presa. I
    personaggi hanno forme arrotondate, grandi teste e vestiti molto colorati.

    La serie e le animazioni, attraverso la narrazione, favoriscono situazioni
    d’apprendimento in situazioni di gioco, l’alternarsi delle vicende dei protagonisti
    pongono un’attenzione particolare allo sviluppo sociale ed emotivo del bambino.
    È un cartone animato semplice e di facile fruizione, la sceneggiatura è lineare e
    dotata di un linguaggio facilmente comprensibile ai bambini. Facendo rientrare
    alcune parole inglesi, come parte naturale del dialogo e dello sviluppo di un
    discorso, permettono ai piccoli di accrescere il proprio bagaglio linguistico, di
    acquisirne il significato e di arricchire il lessico personale.

    Le canzoncine che fanno da leit motiv al cartone animato, alternano parole
    italiane a parole inglesi, facilitandone così la memorizzazione.
3
Il merchandising legato al prodotto mediale fa sì
    che i bambini possano cogliere gli stimoli e a loro
    volta produrre soluzioni creative (tavolo da lavoro
    di Manny, attrezzi, puzzle, disegni, etc. etc.) così
    come i collegamenti esterni forniti da una serie di
    siti che proseguono e sviluppano i temi del
    cartone:

    http://www.disney.it/disney-junior/manny-tuttofare/

    http://family.go.com/disney/pkg-disney-character-
    fun/pkg-disney-handy-manny/

    http://www.coloring-
    book.info/coloring/coloring_page.php?id=198

    http://www.top-coloriages.com/coloriages/143-
    coloriage-manny-et-ses-outils.html




4
Dimensione Appeal
                         L’episodio propone una passeggiata al parco per assistere ad una gara di razzi e
                         la sfida consiste nel realizzare un razzo artigianale, visto che quello posseduto
                         da Pepe viene smarrito dopo il primo lancio.
                         L’attenzione dei bambini è catturata dal dinamismo di Manny e di Kelly, dalla
                         goffaggine di Mr. Lopart, dall’attivismo degli attrezzi antropomorfi prima nella
                         ricerca del razzo perso e in seguito nella realizzazione di quello artigianale.

                         La puntata prevede il superamento di una prova, tale problema da risolvere crea
                         la suspance necessaria a catturare l’attenzione dei bambini, risolvendosi
                         chiaramente con un lieto fine. L’attività è prosociale in quanto Pepe decide di
                         partecipare alla gara coinvolgendo Mr. Lopart, il quale parteciperà con il razzo di
                         Pepe che egli stesso ha ritrovato.
                         Una delle peculiarità che emerge è la capacita e l’importanza di lavorare in
                         gruppo, è fondamentale la coralità e l’impegno di tutti per raggiungere i risultati
                         richiesti.

                         La storia di Manny è adatta all’età a cui è indirizzata la serie. Considerando il tipo
                         di mansione svolta dal protagonista e la particolare tipologia di oggetti,
                         impersonata dagli amici attrezzi, è possibile che sia più seguita dai maschi che
                         dalle femmine.

     VideoTutti dentro   Le scelte tecnico-stilistiche, i colori, le musiche e i suoni in genere risultano ben
    Video                definiti e armonici. Con le forme rotondeggianti dai colori vivaci, non ridondanti
    Lo aggiustiamo noi   nei particolari ma neppure troppo stereotipate, catturano l’attenzione della fascia
                         d’età prescolare e facilitano la comprensione. I jingle cantati quando Manny
                         raduna gli attrezzi “Tutti dentro, come on let’s go!” e “Let’s work together now!”,
                         rendono accattivante l’ascolto poiché orecchiabili, inoltre anticipano e
5                        concludono la soluzione del problema non solo in questo episodio.
Gli elementi formali che caratterizzano il cartoon determinano una grafica
    accattivante ma essenziale per l’infanzia, viene data molta importanza all’uso di
    colori accesi e vivaci. I personaggi sono curati, presentano forme arrotondate,
    adatte quindi a un pubblico infantile ma nonostante questo sono ben disegnati,
    definiti nei particolari. I personaggi Manny e Pepe sono persone di giovane età,
    che permettono sicuramente ai bambini un processo di identificazione, sono
    vestiti con pantaloncini, maglietta a maniche corte. Manny porta sempre in testa
    il capellino da football, Chico invece viene prevalentemente raffigurato in braccio
    alla mamma Lola.

    Anche la grafica delle ambientazioni rispecchia un paesaggio reale e ben curato:
    l’episodio inizia nel laboratorio di Manny, dove lui e i suoi strumenti decidono di
    partecipare a una gara di razzi, alla quale poi si unirà anche Pepe. La bottega
    presenta alcuni elementi decorativi tra i quali un piccolo cactus sopra la
    scrivania; nella bottega agisce anche il piccolo cane-robot, Fido, che si relaziona
    con Manny e con gli attrezzi.

    La vicenda prosegue anche verso l’esterno, l’ambiente è la città, le forme degli
    oggetti e degli alberi sono piuttosto arrotondate. Mentre Manny, Pepe e gli
    strumenti si dirigono alla gara incontrano Mr. Lopard che sta andando con il suo
    gatto Fluffy a fare un bel pic-nic nel parco. Nell’episodio incrociano anche Kelly
    che dà loro una mano a costruire un nuovo razzo.

    Le vicende legate a Il razzo di Pepe fanno divertire il fruitore, stimolano al gioco,
    in tutte le occasioni il protagonista fa partecipare gli attrezzi a ogni attività
    attraverso una modalità ludica ripetibile (vedi merchandising e collegamenti
    esterni). Il linguaggio verbale e non verbale interagiscono nella decodifica della
    logica progettuale proposta dal protagonista.

6
Nonostante l’ambiente e le storie siano
    completamente inventate e permettano
    un’evasione dal reale, l’approccio proposto da
    questo cartone è piuttosto pragmatico, infatti il
    protagonista, con molta semplicità ed efficienza
    guida, supporta, stimola i suoi attrezzi alla
    soluzione cooperativa di tutti i problemi.

    L’importanza del metodo progettuale viene
    erogata con molta semplicità e fatta comprendere
    attraverso l’esempio pratico e l’individuazione del
    bisogno.

    L’uso del testo musicale semplice, ripetitivo e
    replicabile, riempie tempi morti e fa compagnia,
    inoltre linguaggio e movimento interagiscono nella
    comprensione e nella riproduzione del gesto.




7
Dimensione        Comprensione
    I concetti sono familiari, gli ambienti della storia semplici. Non essendoci
    flashback o foreward la narrazione è lineare e semplifica la fruizione. Diversi
    momenti divertenti riattivano l’attenzione e facilitano la comprensione. Il
    montaggio e la colonna sonora sono lineari. Tutte le componenti della storia
    svolgono una funzione diegetica. Si comprende immediatamente che in questa
    puntata la finalità è partecipare alla gara e lo strumento è il razzo, con cui poter
    competere, si capisce che lo smarrimento di quest’ultimo costituisce il problema,
    al quale però si riesce a trovare soluzione. Costruito un nuovo razzo, il
    ritrovamento del primo diventa superfluo, se non perché questo permette di
    coinvolgere nel gioco anche Mr. Lopart.

    I personaggi umani che compaiono all’interno della storia sono numericamente
    limitati, oltre a Manny compaiono Pepe, Chico, Lola, Mr. Lopart e Kelly. Tutti loro
    diventano familiari grazie alle loro caratteristiche.

    L’episodio parte dalla necessità di Lola di affidare Pepe al fratello per
    accompagnare il piccolo Chico dal pediatra, situazione consueta a molti bambini.
    Come in tutte le storie deve esserci un problema da risolvere, infatti Pepe ha
    smarrito il razzo finito casualmente nel cestino di Mr. Lopart, perciò Manny
    propone di realizzarne uno di nuovo e nella costruzione concorrono tutti gli
    attrezzi con il materiale fornito da Kelly. Il ruolo dei personaggi è coerente con la
    serie e in questo caso corrisponde a quello che ai bambini piace: fare un gioco in
    chiave di gara, dove non è previsto un vincitore perché tutti partecipano.




8
Le ambientazioni (il negozio di Manny, la casa di Lola e il parco cittadino, etc…)
    sono ben definite nei colori e nei tratti, sono illustrate attraverso disegni le cui
    linee semplici mettono in risalto i personaggi. Anche le situazioni narrative sono
    lineari, molto vicine alla vita dei bambini, una gara di razzi al parco esiste
    nell’immaginario di tutti i piccoli. I personaggi sono coerenti agli ambienti nei
    quali si collocano e risultano molto credibili, come per esempio Kelly, l’amica del
    negozio di ricambi.

    Anche la grafica delle ambientazioni rispecchia un paesaggio reale e ben curato,
    come per esempio lo studio di Manny che è ben studiato in ogni particolare.
    Si può quindi affermare che in questa animazione 3D il disegno dei personaggi e
    quello degli ambienti semplici e quasi essenziali, sia una scelta particolarmente
    adeguata al target di riferimento, inoltre sia il messaggio visivo che quello
    verbale sono caratterizzati dall’essenza, da elementi pertinenti: tutti i personaggi
    non eccedono in dettagli, ma si caratterizzano dal cambio cromatico (Vito e
    Philip) o da alcuni elementi simbolici (Manny quando lavora indossa i guanti e la
    cinta gialla). Queste scelte contribuiscono al riconoscimento e all’attribuzione
    valoriale degli elementi oltre che all’educazione estetica del fruitore.

    Tale puntata si può catalogare come un genere d’avventura ed azione per bimbi:
    inizia con una sigla molto allegra e vivace che richiama l’attenzione, poi si
    introducono i personaggi all’interno dello studio di Manny, i quali decidono di
    partecipare alla gara di razzi.

    Il razzo di Pepe trasmette regole comportamentali che, anche se ripetute,
    vengono ben distribuite all’interno di tutta la storia, per questo motivo non
    possono essere percepite come forzature educative, si può inoltre osservare
    come siano evidenziate dai termini in inglese o da elementi sonori e visivi che
    spesso fanno riferimento ad azioni quotidiane semplici.
9
Delegittimare violenza e modelli scorretti risponde ai valori del bene e del male già noti ai
     bambini. Più che a parole la delegittimazione è resa evidente da semplici azioni ed è sviluppata
     utilizzando il sistema del paragone, modalità di semplice comprensione per i più piccoli. Un
     esempio lo si ha quando Mr. Lopart scaccia via la farfalla e subito dopo Pim ne rimane
     affascinato osservandola da sopra l’albero. Tutti gli attrezzi socializzano e sono ugualmente
     amici nonostante siano differenti per caratteristiche e competenze, socializzano tra pari, questo
     è messo in evidenza da elementi sonori o momenti particolari della vicenda.
     Manny ha una forte identità positiva, la tranquillità con la quale riesce a gestire ogni problema
     fa comprendere che con un approccio pragmatico e progettuale si ottengono possono ottenere
     risultati e si risolvere molti problemi, come per esempio dopo la telefonata di Lola, Manny
     propone al nipote Pepe di andare a vedere la gara di razzi.
     Il razzo di Pepe si sviluppa attorno a delle attività e a degli oggetti graditi ai bambini, la
     conoscenza della realtà, del mondo, sono occupazioni non consuete e per questo generano
     curiosità, riguardano oggetti che loro già conoscono o il cui utilizzo è facilmente deducibile dal
     contesto di riferimento. Le vicende presentano numerose situazioni creative e giocose, che
     sviluppano la fantasia e l’immaginazione generando curiosità, come la ricerca del razzo sparito
     nel parco e la costruzione del nuovo razzo. Il rapporto tra problema e soluzione, fulcro della
     vicenda, è noto e presente nelle esperienze preadolescenziali fornendo così modelli di analisi e
     d’interpretazione della realtà. Le modalità di lettura e soluzione ai problemi non sono consuete
     e fanno largamente riferimento ai valori sociali. Il processo attraverso il quale vengono risolti i
     problemi è immediato e chiaro, la sparizione del razzo non è vista in maniera negativa, piuttosto
     come occasione per fare nuove esperienze insieme agli amici. Le conclusioni degli avvenimenti
     sono inaspettati in modo che anche le soluzioni, potenzialmente meno accreditate dagli
     spettatori, siano apprezzate e vengano inoltre messe in rilievo dai personaggi. La rottura degli
     schemi tradizionali porta alla riflessione ed ad una visione multiprospettica della realtà.
     Il razzo di Pepe, attraverso canzoni e dialoghi, presenta in modo dichiaratamente formale, una
     serie di utili conoscenze scolastiche proposte grazie al divertimento; i contenuti vengono offerti
     attraverso il sistema del contrasto, sono ben amalgamati all’interno della storia, semplici, pratici
     e immediati, supportano l’apprendimento della lingua straniera attraverso l’utilizzo ripetuto di
10   parole semplici come “Hello”, “Rocket”, “Light”.
Dimensione Attenzione
     Ciò che il cartone propone, in modo chiaro e convinto, è un vero e proprio lavoro
     di squadra cooperativo, vedi ritrovamento del razzo e costruzione di uno nuovo.
     La movimentazione che ne consegue attira l’attenzione. La storia si sviluppa con
     la partenza verso la destinazione, la prova del lancio del razzo e il suo
     smarrimento, la costruzione e il ritrovamento.

     Manny, quando ci sono dei problemi da risolvere, raduna i suoi amici attrezzi
     animati per dipanare la situazione. Gli interventi di Manny hanno carattere
     prosociale e a sfondo altruistico, infatti Pepe, dopo il ritrovamento del razzo
     smarrito, convince Mr. Lopart a partecipare alla gara con il suo razzo.

     I codici sonori di questa puntata si svelano in musiche ben curate e allegre che
     attirano e ri-sintonizzano l’attenzione del giovane pubblico: sono canzoncine
     orecchiabili, strutturate con semplici parole in italiano, poi ripetute in lingua
     inglese, rappresentano un semplice strumento per l’acquisizione basilare di
     parole straniere.

     Anche l’intonazione dei personaggi è importante, caratterizzata da una tonalità
     normale e scandita in dialoghi semplici, non troppo lunghi. La colonna sonora
     sottolinea lo stato d’animo della vicenda, e spesso è una musica vivace e
     allegra.
     Per quanto riguarda gli aspetti tecnico-formali, viene data importanza alla
     definizione dell’immagine, ricorrendo all’uso dell’interattività per attirare
     l’attenzione dei bambini e impartire loro insegnamenti sulla vita e sull’amicizia.



11
La vicenda Il razzo di Pepe rassicura e
     tranquillizza grazie alla forte valenza
     tranquillizzante del protagonista. Il momento di
     squilibrio nella narrazione desta l’attenzione del
     fruitore facendolo partecipare, emozionare sino
     alla fase di riequilibrio in cui il protagonista
     prospetta una soluzione accettabile per tutto il
     gruppo, come ad esempio quando dopo il lancio,
     il razzo atterra lontano e accidentalmente si
     perde.
     Il momento di squilibrio non è mai violento, la
     partecipazione emotiva è sempre giocata
     sull’identificazione, il riequilibrio è una motivata
     soluzione ad un problema, come quando Pepe ha
     bisogno di essere accudito e lo zio lo fa volentieri
     proponendogli un’attività appetibile: la gara dei
     razzi.




12
Dimensione Qualità
     La storia è accattivante e non noiosa, propone un’attività pratica, la costruzione
     di un razzo.
     C’è assoluta assenza di violenza ed è costellata di gag e di humour.
     La terminologia usata è facilmente accessibile, molto vicina all’età del target di
     riferimento, inoltre, la semplice narrazione correlata alla rappresentazione visiva,
     facilita il processo di comprensione del messaggio e della situazione. Non vi
     sono buchi narrativi né metafore o interruzioni della storia. I tempi di visione sono
     piuttosto brevi e i tempi della narrazione sono composti da un prima, un adesso
     e un dopo, quindi da una sequenza di tre tempi ravvicinati e ben definiti.
     La storia permette di focalizzare l’attenzione sulla collaborazione e sul rispetto
     dell’Altro, oltre che sul problem solving. Essa entusiasma i bambini, li tiene
     incollati allo schermo per vedere quale possibile soluzione possono trovare i
     protagonisti.
     Il risultato è visibilmente ottimo, se non per la perfezione stilistica dell’oggetto,
     quanto per l’efficacia raggiunta grazie alle differenti abilità sinergicamente messe
     in gioco con la collaborazione di tutti.
     Infatti, pur avendo ritrovato il razzo perduto, Pepe preferisce partecipare alla
     gara con quello costruito dai suoi amici. Vi è verosimiglianza con ciò che avviene
     con le costruzioni Lego o i Meccano. La situazione è piuttosto familiare,
     linguaggio semplice, ma non banale; molte e non casuali sono le ripetizioni
     verbali con l’introduzione di alcune parole o frasi in inglese che motivano la
     normale propensione dei bambini verso le lingue.
     L’immedesimazione può avvenire più per la situazione che per le espressioni
     facciali, giacché i personaggi sono abbastanza rigidi anche se ben definiti. Le
     musiche convogliano l’attenzione verso lo spirito del cartoon e ne caratterizzano i
     personaggi, dando significato ai loro ruoli e alle loro funzioni.
13
Ne Il razzo di Pepe la situazione presentata sottoforma di racconto,
     riprende quello che può essere un gioco divertente dei bambini e
     un’ambientazione, il parco giochi, riconoscibile da tutti.
     Le inquadrature sono ben scandite e i personaggi, durante le azioni,
     vengono inquadrati senza ambiguità.
     La sequenza e il suo ritmo inducono a mantenere alti il
     coinvolgimento e l’attenzione dei piccoli telespettatori, al punto di
     stimolare il desiderio di aiutare i protagonisti, di fatto collaborando,
     come nel nostro caso, suggerendo a quest’ultimi, mentre si
     affannano nella ricerca, il luogo in cui si trova il razzo.
     L’episodio è positivo, la presenza di personaggi di etnie e forme
     diverse, permette di focalizzare l’attenzione sulla conoscenza del sé,
     sulla collaborazione e sul rispetto dell’Altro, oltre che sul consueto
     problem solving.
     Gli attrezzi, con le loro caratteristiche, danno movimento e allegria
     alla storia e contrastano con la tranquilla compostezza di Manny,
     rendono il cartone non solo più facile da seguire, ma persino più
     attraente, grazie anche alla presenza di personaggi buffi e un po’
     goffi. L’animismo richiamato dai personaggi antropomorfi coinvolge e
     cattura l’attenzione dei bambini. Manny, anche in questo episodio,
     funge da leader, ma non da eroe, la differenza è sostanziale poiché
     lui coordina e aiuta l’unione, ma non ha poteri soprannaturali. Questo
     facilita nel considerarlo reale e più vicino ai bambini che ne seguono
     le avventure.
     Il tutto risulta piacevole, rilassante e coinvolgente al tempo stesso.
     Un mix di componenti che favoriscono un processo di imitazione e di
     identificazione positive. Crea, citando il libro di Personeni (pag. 155)
     “… la possibilità di provare emozioni, attraverso un’identificazione
     mediata”. (Oatley, 1994; Morin, 1962).
14
Suggerimenti   contenutistici
     per il miglioramento della trasmissione/programma
     Riguardo al miglioramento del programma sarebbe stato interessante riproporre
     l’idea originale con cui era nato: un ispanico negli USA.
     Molto valide sono la tematica e le finalità educative centrate sulla collaborazione,
     sul rispetto, sull’intercultura e sul problem solving. Meno efficace l’inferenza
     linguistica. L’utilizzo della lingua inglese parlata da un ispanico non è una delle
     scelte migliori. Forse sarebbe stata più efficace la scelta dello spagnolo, in
     quanto lingua madre di Manny. In questo caso si è voluto cadere nell’uso di una
     lingua veicolare, doppiata da italiani e messa in bocca a uno spagnolo.

     I personaggi e i ruoli sono molto azzeccati anche se, come detto
     precedentemente, l’aspetto culturale aveva una valenza più educativa nella
     versione originale.
     Inoltre, osservando attentamente, la situazione del parco così strutturato non è
     propriamente italiana, l’Italia è famosa per i giardini non per i parchi in città. Sono
     state fatte alcune forzature che non esistevano nella lingua di realizzazione e nel
     contesto di produzione originale, riportati in un ambiente italiano stridono un po’ e
     possono “ostacolare” una decodifica corretta del messaggio. Per questo motivo,
     oltre alla difficoltà dei bambini in questa età di distinguere il reale dal fantastico,
     si aggiunge il problema di far ritenere in un ambiente italiano qualcosa che con
     meno incidenza trova nelle nostre città. Proprio in merito a questa dimensione si
     intravede l’errore culturale, inteso in senso antropologico. Lo stesso vale per
     edifici e strade.



15
Indicatori
     Gli indicatori che abbiamo preso in considerazione possono così essere sintetizzati:
            1. si approccia a una lingua diversa dalla lingua madre,
            2. formula ipotesi,
            3. gestisce problemi,
            4. cerca soluzioni,
            5. ascolta,
            6. ascolta, vede e comprende,
            7. decodifica messaggi televisivi,
            8. comprende e ricostruisce una sequenza temporale (prima, adesso, dopo),
            9. riconosce se stesso,
            10. riconosce l’altro,
            11. affina spirito collaborativo,
            12. comprende le emozioni altrui,
            13. sviluppa atteggiamenti imitativi e di identificazione.

     I traguardi educativo/formativi che possono essere raggiunti con l’utilizzo di questa
     serie di cartoon riguardano “il sé e l’altro, i linguaggi, l’espressione e la
     comprensione, l’organizzazione, l’autonomia”.




16
Bibliografia
     Personeni, F. (2011). Tv, cartoon e bambini. Criteri produttivi e valutativi di
     qualità. Lecce: Pensa MultiMedia Editore




17
Sitografia
     http://it.wikipedia.org/wiki/Manny_tuttofare

     http://www.disney.it/tv-disney/

     http://www.pianetamamma.it/network/giocattoli/esclusiva-blog-giochi-la-serie-
     animata-manny-tuttofare.html

     http://www.homemademamma.com/2009/07/15/nel-mondo-di-manny-tuttofare-e-
     dei-suoi-amici/

     http://www.antoniogenna.net/doppiaggio/anim/mannytuttofare.htm

     http://www.cartonionline.com/personaggi/manny_tuttofare.htm

     http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&tl=it&u=http%3A%2F%2Fkidstvmo
     vies.about.com%2Fod%2Fhandymanny%2Fa%2Fhandycharac.htm&anno=2




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  • 1.  Università degli Studi di Padova Formati culturali ed educativi della produzione audiovisiva a.a. 2011/2012 Analisi di “Manny tuttofare” - puntata “Il razzo di Pepe” Sintesi della serie Analisi degli aspetti educativi legati ai contenuti, alla forma, alle funzioni Dimensione Appeal Dimensione Comprensione Dimensione Attenzione Dimensione Qualità Suggerimenti contenutistici per il miglioramento della trasmissione/ programma Indicatori Bibliografia Sitografia  Gruppo 1 – P. Ballotta, I. Bencivenga, M. Bianchi, M. Bommassar, S. Boscolo Nale, M. Buson, A. Cappelletto, S. Cappuccio, R. Carraro, V. Carrieri, F. Cesari, F. Cicotto Tutor - dottoressa S. Santonocito
  • 2. Sintesi della serie Il cartone animato “Manny Tuttofare”, programma televisivo creato da “The Walt Disney Company”, è rivolto a bambini di età prescolare. Roger Bollen, Marilyn Sadler, Rick Gitelson ne furono gli ideatori, diretto da Ted Bastien e Sue Blue, venne realizzato negli studi di Toronto Nelvana; è un cartoon bilingue la cui lingua originale è l’Inglese-americano e la seconda lingua lo Spagnolo. Viene trasmesso in Italia a partire dal 2006, dal canale “Playhouse Disney”, nella versione italiana la lingua principale diventa l’Italiano e la seconda l’Inglese. La durata media di ogni episodio è di circa una ventina di minuti. Può essere considerato un giusto connubio tra educazione e intrattenimento per bambini tra i tre e i sei anni. Il protagonista Manny Garcia è un “tuttofare” che, insieme ai suoi amici attrezzi, riesce a riparare qualunque cosa. Personaggio ottimista, volenteroso, determinato, rispettoso, gentile e affabile, insegna ai bambini a risolvere con inventiva e ingegno i piccoli problemi quotidiani, stimolandoli così a immaginare, imparare e crescere. Impersona una figura paterna, è fratello di Lola, zio di Pepe e Chico, amico di Kelly, quest’ultima competente e cordiale proprietaria del negozio di ferramenta nel quale Manny si fornisce. Il suo vicino è Mr. Lopart, gestore di un negozio di dolciumi, uno dei pochi adulti presenti nel racconto, un po’ imbranato e un po’ infantile, vive nel passato ed è sempre pronto a cacciarsi involontariamente nei guai, è perennemente accompagnato dal suo fedele gatto Fluffy. 2
  • 3. Oltre ai personaggi umani vi sono degli attrezzi, la loro forte caratterizzazione fa sì che ognuno abbia delle proprie peculiarità: Vito, cacciavite a taglio, serio e sarcastico, è il veterano del gruppo, pensa sempre di sapere tutto. Philip, cacciavite a stella, sempre lucido e attento, parla spesso a sproposito e sogna di diventare un grande regista. Scatto, metro a nastro, molto intelligente, è scrupoloso e perfezionista. Strizza, pinza, è curiosa e pimpante. Pim, martello, è insicuro e un po’ imbranato, ma sempre disponibile, Manny crede nelle sue grandi capacità. Becco, chiave a pappagallo, è ansioso e alquanto fifone, si crea problemi inutili e non crede molto nelle proprie potenzialità. Dente, sega, è la più intelligente e la più giocherellona del gruppo. Brilla, torcia, è invece la più piccolina. Il cartone è ambientato nella città immaginaria di Sheetrock Hills e le scene si alternano tra interni ed esterni. Dal punto di vista grafico non vengono utilizzati grandi effetti: si tratta di una grafica digitale tridimensionale, con colori forti e vivaci in cui talvolta si percepiscono i movimenti della macchina da presa. I personaggi hanno forme arrotondate, grandi teste e vestiti molto colorati. La serie e le animazioni, attraverso la narrazione, favoriscono situazioni d’apprendimento in situazioni di gioco, l’alternarsi delle vicende dei protagonisti pongono un’attenzione particolare allo sviluppo sociale ed emotivo del bambino. È un cartone animato semplice e di facile fruizione, la sceneggiatura è lineare e dotata di un linguaggio facilmente comprensibile ai bambini. Facendo rientrare alcune parole inglesi, come parte naturale del dialogo e dello sviluppo di un discorso, permettono ai piccoli di accrescere il proprio bagaglio linguistico, di acquisirne il significato e di arricchire il lessico personale. Le canzoncine che fanno da leit motiv al cartone animato, alternano parole italiane a parole inglesi, facilitandone così la memorizzazione. 3
  • 4. Il merchandising legato al prodotto mediale fa sì che i bambini possano cogliere gli stimoli e a loro volta produrre soluzioni creative (tavolo da lavoro di Manny, attrezzi, puzzle, disegni, etc. etc.) così come i collegamenti esterni forniti da una serie di siti che proseguono e sviluppano i temi del cartone: http://www.disney.it/disney-junior/manny-tuttofare/ http://family.go.com/disney/pkg-disney-character- fun/pkg-disney-handy-manny/ http://www.coloring- book.info/coloring/coloring_page.php?id=198 http://www.top-coloriages.com/coloriages/143- coloriage-manny-et-ses-outils.html 4
  • 5. Dimensione Appeal L’episodio propone una passeggiata al parco per assistere ad una gara di razzi e la sfida consiste nel realizzare un razzo artigianale, visto che quello posseduto da Pepe viene smarrito dopo il primo lancio. L’attenzione dei bambini è catturata dal dinamismo di Manny e di Kelly, dalla goffaggine di Mr. Lopart, dall’attivismo degli attrezzi antropomorfi prima nella ricerca del razzo perso e in seguito nella realizzazione di quello artigianale. La puntata prevede il superamento di una prova, tale problema da risolvere crea la suspance necessaria a catturare l’attenzione dei bambini, risolvendosi chiaramente con un lieto fine. L’attività è prosociale in quanto Pepe decide di partecipare alla gara coinvolgendo Mr. Lopart, il quale parteciperà con il razzo di Pepe che egli stesso ha ritrovato. Una delle peculiarità che emerge è la capacita e l’importanza di lavorare in gruppo, è fondamentale la coralità e l’impegno di tutti per raggiungere i risultati richiesti. La storia di Manny è adatta all’età a cui è indirizzata la serie. Considerando il tipo di mansione svolta dal protagonista e la particolare tipologia di oggetti, impersonata dagli amici attrezzi, è possibile che sia più seguita dai maschi che dalle femmine. VideoTutti dentro Le scelte tecnico-stilistiche, i colori, le musiche e i suoni in genere risultano ben Video definiti e armonici. Con le forme rotondeggianti dai colori vivaci, non ridondanti Lo aggiustiamo noi nei particolari ma neppure troppo stereotipate, catturano l’attenzione della fascia d’età prescolare e facilitano la comprensione. I jingle cantati quando Manny raduna gli attrezzi “Tutti dentro, come on let’s go!” e “Let’s work together now!”, rendono accattivante l’ascolto poiché orecchiabili, inoltre anticipano e 5 concludono la soluzione del problema non solo in questo episodio.
  • 6. Gli elementi formali che caratterizzano il cartoon determinano una grafica accattivante ma essenziale per l’infanzia, viene data molta importanza all’uso di colori accesi e vivaci. I personaggi sono curati, presentano forme arrotondate, adatte quindi a un pubblico infantile ma nonostante questo sono ben disegnati, definiti nei particolari. I personaggi Manny e Pepe sono persone di giovane età, che permettono sicuramente ai bambini un processo di identificazione, sono vestiti con pantaloncini, maglietta a maniche corte. Manny porta sempre in testa il capellino da football, Chico invece viene prevalentemente raffigurato in braccio alla mamma Lola. Anche la grafica delle ambientazioni rispecchia un paesaggio reale e ben curato: l’episodio inizia nel laboratorio di Manny, dove lui e i suoi strumenti decidono di partecipare a una gara di razzi, alla quale poi si unirà anche Pepe. La bottega presenta alcuni elementi decorativi tra i quali un piccolo cactus sopra la scrivania; nella bottega agisce anche il piccolo cane-robot, Fido, che si relaziona con Manny e con gli attrezzi. La vicenda prosegue anche verso l’esterno, l’ambiente è la città, le forme degli oggetti e degli alberi sono piuttosto arrotondate. Mentre Manny, Pepe e gli strumenti si dirigono alla gara incontrano Mr. Lopard che sta andando con il suo gatto Fluffy a fare un bel pic-nic nel parco. Nell’episodio incrociano anche Kelly che dà loro una mano a costruire un nuovo razzo. Le vicende legate a Il razzo di Pepe fanno divertire il fruitore, stimolano al gioco, in tutte le occasioni il protagonista fa partecipare gli attrezzi a ogni attività attraverso una modalità ludica ripetibile (vedi merchandising e collegamenti esterni). Il linguaggio verbale e non verbale interagiscono nella decodifica della logica progettuale proposta dal protagonista. 6
  • 7. Nonostante l’ambiente e le storie siano completamente inventate e permettano un’evasione dal reale, l’approccio proposto da questo cartone è piuttosto pragmatico, infatti il protagonista, con molta semplicità ed efficienza guida, supporta, stimola i suoi attrezzi alla soluzione cooperativa di tutti i problemi. L’importanza del metodo progettuale viene erogata con molta semplicità e fatta comprendere attraverso l’esempio pratico e l’individuazione del bisogno. L’uso del testo musicale semplice, ripetitivo e replicabile, riempie tempi morti e fa compagnia, inoltre linguaggio e movimento interagiscono nella comprensione e nella riproduzione del gesto. 7
  • 8. Dimensione Comprensione I concetti sono familiari, gli ambienti della storia semplici. Non essendoci flashback o foreward la narrazione è lineare e semplifica la fruizione. Diversi momenti divertenti riattivano l’attenzione e facilitano la comprensione. Il montaggio e la colonna sonora sono lineari. Tutte le componenti della storia svolgono una funzione diegetica. Si comprende immediatamente che in questa puntata la finalità è partecipare alla gara e lo strumento è il razzo, con cui poter competere, si capisce che lo smarrimento di quest’ultimo costituisce il problema, al quale però si riesce a trovare soluzione. Costruito un nuovo razzo, il ritrovamento del primo diventa superfluo, se non perché questo permette di coinvolgere nel gioco anche Mr. Lopart. I personaggi umani che compaiono all’interno della storia sono numericamente limitati, oltre a Manny compaiono Pepe, Chico, Lola, Mr. Lopart e Kelly. Tutti loro diventano familiari grazie alle loro caratteristiche. L’episodio parte dalla necessità di Lola di affidare Pepe al fratello per accompagnare il piccolo Chico dal pediatra, situazione consueta a molti bambini. Come in tutte le storie deve esserci un problema da risolvere, infatti Pepe ha smarrito il razzo finito casualmente nel cestino di Mr. Lopart, perciò Manny propone di realizzarne uno di nuovo e nella costruzione concorrono tutti gli attrezzi con il materiale fornito da Kelly. Il ruolo dei personaggi è coerente con la serie e in questo caso corrisponde a quello che ai bambini piace: fare un gioco in chiave di gara, dove non è previsto un vincitore perché tutti partecipano. 8
  • 9. Le ambientazioni (il negozio di Manny, la casa di Lola e il parco cittadino, etc…) sono ben definite nei colori e nei tratti, sono illustrate attraverso disegni le cui linee semplici mettono in risalto i personaggi. Anche le situazioni narrative sono lineari, molto vicine alla vita dei bambini, una gara di razzi al parco esiste nell’immaginario di tutti i piccoli. I personaggi sono coerenti agli ambienti nei quali si collocano e risultano molto credibili, come per esempio Kelly, l’amica del negozio di ricambi. Anche la grafica delle ambientazioni rispecchia un paesaggio reale e ben curato, come per esempio lo studio di Manny che è ben studiato in ogni particolare. Si può quindi affermare che in questa animazione 3D il disegno dei personaggi e quello degli ambienti semplici e quasi essenziali, sia una scelta particolarmente adeguata al target di riferimento, inoltre sia il messaggio visivo che quello verbale sono caratterizzati dall’essenza, da elementi pertinenti: tutti i personaggi non eccedono in dettagli, ma si caratterizzano dal cambio cromatico (Vito e Philip) o da alcuni elementi simbolici (Manny quando lavora indossa i guanti e la cinta gialla). Queste scelte contribuiscono al riconoscimento e all’attribuzione valoriale degli elementi oltre che all’educazione estetica del fruitore. Tale puntata si può catalogare come un genere d’avventura ed azione per bimbi: inizia con una sigla molto allegra e vivace che richiama l’attenzione, poi si introducono i personaggi all’interno dello studio di Manny, i quali decidono di partecipare alla gara di razzi. Il razzo di Pepe trasmette regole comportamentali che, anche se ripetute, vengono ben distribuite all’interno di tutta la storia, per questo motivo non possono essere percepite come forzature educative, si può inoltre osservare come siano evidenziate dai termini in inglese o da elementi sonori e visivi che spesso fanno riferimento ad azioni quotidiane semplici. 9
  • 10. Delegittimare violenza e modelli scorretti risponde ai valori del bene e del male già noti ai bambini. Più che a parole la delegittimazione è resa evidente da semplici azioni ed è sviluppata utilizzando il sistema del paragone, modalità di semplice comprensione per i più piccoli. Un esempio lo si ha quando Mr. Lopart scaccia via la farfalla e subito dopo Pim ne rimane affascinato osservandola da sopra l’albero. Tutti gli attrezzi socializzano e sono ugualmente amici nonostante siano differenti per caratteristiche e competenze, socializzano tra pari, questo è messo in evidenza da elementi sonori o momenti particolari della vicenda. Manny ha una forte identità positiva, la tranquillità con la quale riesce a gestire ogni problema fa comprendere che con un approccio pragmatico e progettuale si ottengono possono ottenere risultati e si risolvere molti problemi, come per esempio dopo la telefonata di Lola, Manny propone al nipote Pepe di andare a vedere la gara di razzi. Il razzo di Pepe si sviluppa attorno a delle attività e a degli oggetti graditi ai bambini, la conoscenza della realtà, del mondo, sono occupazioni non consuete e per questo generano curiosità, riguardano oggetti che loro già conoscono o il cui utilizzo è facilmente deducibile dal contesto di riferimento. Le vicende presentano numerose situazioni creative e giocose, che sviluppano la fantasia e l’immaginazione generando curiosità, come la ricerca del razzo sparito nel parco e la costruzione del nuovo razzo. Il rapporto tra problema e soluzione, fulcro della vicenda, è noto e presente nelle esperienze preadolescenziali fornendo così modelli di analisi e d’interpretazione della realtà. Le modalità di lettura e soluzione ai problemi non sono consuete e fanno largamente riferimento ai valori sociali. Il processo attraverso il quale vengono risolti i problemi è immediato e chiaro, la sparizione del razzo non è vista in maniera negativa, piuttosto come occasione per fare nuove esperienze insieme agli amici. Le conclusioni degli avvenimenti sono inaspettati in modo che anche le soluzioni, potenzialmente meno accreditate dagli spettatori, siano apprezzate e vengano inoltre messe in rilievo dai personaggi. La rottura degli schemi tradizionali porta alla riflessione ed ad una visione multiprospettica della realtà. Il razzo di Pepe, attraverso canzoni e dialoghi, presenta in modo dichiaratamente formale, una serie di utili conoscenze scolastiche proposte grazie al divertimento; i contenuti vengono offerti attraverso il sistema del contrasto, sono ben amalgamati all’interno della storia, semplici, pratici e immediati, supportano l’apprendimento della lingua straniera attraverso l’utilizzo ripetuto di 10 parole semplici come “Hello”, “Rocket”, “Light”.
  • 11. Dimensione Attenzione Ciò che il cartone propone, in modo chiaro e convinto, è un vero e proprio lavoro di squadra cooperativo, vedi ritrovamento del razzo e costruzione di uno nuovo. La movimentazione che ne consegue attira l’attenzione. La storia si sviluppa con la partenza verso la destinazione, la prova del lancio del razzo e il suo smarrimento, la costruzione e il ritrovamento. Manny, quando ci sono dei problemi da risolvere, raduna i suoi amici attrezzi animati per dipanare la situazione. Gli interventi di Manny hanno carattere prosociale e a sfondo altruistico, infatti Pepe, dopo il ritrovamento del razzo smarrito, convince Mr. Lopart a partecipare alla gara con il suo razzo. I codici sonori di questa puntata si svelano in musiche ben curate e allegre che attirano e ri-sintonizzano l’attenzione del giovane pubblico: sono canzoncine orecchiabili, strutturate con semplici parole in italiano, poi ripetute in lingua inglese, rappresentano un semplice strumento per l’acquisizione basilare di parole straniere. Anche l’intonazione dei personaggi è importante, caratterizzata da una tonalità normale e scandita in dialoghi semplici, non troppo lunghi. La colonna sonora sottolinea lo stato d’animo della vicenda, e spesso è una musica vivace e allegra. Per quanto riguarda gli aspetti tecnico-formali, viene data importanza alla definizione dell’immagine, ricorrendo all’uso dell’interattività per attirare l’attenzione dei bambini e impartire loro insegnamenti sulla vita e sull’amicizia. 11
  • 12. La vicenda Il razzo di Pepe rassicura e tranquillizza grazie alla forte valenza tranquillizzante del protagonista. Il momento di squilibrio nella narrazione desta l’attenzione del fruitore facendolo partecipare, emozionare sino alla fase di riequilibrio in cui il protagonista prospetta una soluzione accettabile per tutto il gruppo, come ad esempio quando dopo il lancio, il razzo atterra lontano e accidentalmente si perde. Il momento di squilibrio non è mai violento, la partecipazione emotiva è sempre giocata sull’identificazione, il riequilibrio è una motivata soluzione ad un problema, come quando Pepe ha bisogno di essere accudito e lo zio lo fa volentieri proponendogli un’attività appetibile: la gara dei razzi. 12
  • 13. Dimensione Qualità La storia è accattivante e non noiosa, propone un’attività pratica, la costruzione di un razzo. C’è assoluta assenza di violenza ed è costellata di gag e di humour. La terminologia usata è facilmente accessibile, molto vicina all’età del target di riferimento, inoltre, la semplice narrazione correlata alla rappresentazione visiva, facilita il processo di comprensione del messaggio e della situazione. Non vi sono buchi narrativi né metafore o interruzioni della storia. I tempi di visione sono piuttosto brevi e i tempi della narrazione sono composti da un prima, un adesso e un dopo, quindi da una sequenza di tre tempi ravvicinati e ben definiti. La storia permette di focalizzare l’attenzione sulla collaborazione e sul rispetto dell’Altro, oltre che sul problem solving. Essa entusiasma i bambini, li tiene incollati allo schermo per vedere quale possibile soluzione possono trovare i protagonisti. Il risultato è visibilmente ottimo, se non per la perfezione stilistica dell’oggetto, quanto per l’efficacia raggiunta grazie alle differenti abilità sinergicamente messe in gioco con la collaborazione di tutti. Infatti, pur avendo ritrovato il razzo perduto, Pepe preferisce partecipare alla gara con quello costruito dai suoi amici. Vi è verosimiglianza con ciò che avviene con le costruzioni Lego o i Meccano. La situazione è piuttosto familiare, linguaggio semplice, ma non banale; molte e non casuali sono le ripetizioni verbali con l’introduzione di alcune parole o frasi in inglese che motivano la normale propensione dei bambini verso le lingue. L’immedesimazione può avvenire più per la situazione che per le espressioni facciali, giacché i personaggi sono abbastanza rigidi anche se ben definiti. Le musiche convogliano l’attenzione verso lo spirito del cartoon e ne caratterizzano i personaggi, dando significato ai loro ruoli e alle loro funzioni. 13
  • 14. Ne Il razzo di Pepe la situazione presentata sottoforma di racconto, riprende quello che può essere un gioco divertente dei bambini e un’ambientazione, il parco giochi, riconoscibile da tutti. Le inquadrature sono ben scandite e i personaggi, durante le azioni, vengono inquadrati senza ambiguità. La sequenza e il suo ritmo inducono a mantenere alti il coinvolgimento e l’attenzione dei piccoli telespettatori, al punto di stimolare il desiderio di aiutare i protagonisti, di fatto collaborando, come nel nostro caso, suggerendo a quest’ultimi, mentre si affannano nella ricerca, il luogo in cui si trova il razzo. L’episodio è positivo, la presenza di personaggi di etnie e forme diverse, permette di focalizzare l’attenzione sulla conoscenza del sé, sulla collaborazione e sul rispetto dell’Altro, oltre che sul consueto problem solving. Gli attrezzi, con le loro caratteristiche, danno movimento e allegria alla storia e contrastano con la tranquilla compostezza di Manny, rendono il cartone non solo più facile da seguire, ma persino più attraente, grazie anche alla presenza di personaggi buffi e un po’ goffi. L’animismo richiamato dai personaggi antropomorfi coinvolge e cattura l’attenzione dei bambini. Manny, anche in questo episodio, funge da leader, ma non da eroe, la differenza è sostanziale poiché lui coordina e aiuta l’unione, ma non ha poteri soprannaturali. Questo facilita nel considerarlo reale e più vicino ai bambini che ne seguono le avventure. Il tutto risulta piacevole, rilassante e coinvolgente al tempo stesso. Un mix di componenti che favoriscono un processo di imitazione e di identificazione positive. Crea, citando il libro di Personeni (pag. 155) “… la possibilità di provare emozioni, attraverso un’identificazione mediata”. (Oatley, 1994; Morin, 1962). 14
  • 15. Suggerimenti contenutistici per il miglioramento della trasmissione/programma Riguardo al miglioramento del programma sarebbe stato interessante riproporre l’idea originale con cui era nato: un ispanico negli USA. Molto valide sono la tematica e le finalità educative centrate sulla collaborazione, sul rispetto, sull’intercultura e sul problem solving. Meno efficace l’inferenza linguistica. L’utilizzo della lingua inglese parlata da un ispanico non è una delle scelte migliori. Forse sarebbe stata più efficace la scelta dello spagnolo, in quanto lingua madre di Manny. In questo caso si è voluto cadere nell’uso di una lingua veicolare, doppiata da italiani e messa in bocca a uno spagnolo. I personaggi e i ruoli sono molto azzeccati anche se, come detto precedentemente, l’aspetto culturale aveva una valenza più educativa nella versione originale. Inoltre, osservando attentamente, la situazione del parco così strutturato non è propriamente italiana, l’Italia è famosa per i giardini non per i parchi in città. Sono state fatte alcune forzature che non esistevano nella lingua di realizzazione e nel contesto di produzione originale, riportati in un ambiente italiano stridono un po’ e possono “ostacolare” una decodifica corretta del messaggio. Per questo motivo, oltre alla difficoltà dei bambini in questa età di distinguere il reale dal fantastico, si aggiunge il problema di far ritenere in un ambiente italiano qualcosa che con meno incidenza trova nelle nostre città. Proprio in merito a questa dimensione si intravede l’errore culturale, inteso in senso antropologico. Lo stesso vale per edifici e strade. 15
  • 16. Indicatori Gli indicatori che abbiamo preso in considerazione possono così essere sintetizzati: 1. si approccia a una lingua diversa dalla lingua madre, 2. formula ipotesi, 3. gestisce problemi, 4. cerca soluzioni, 5. ascolta, 6. ascolta, vede e comprende, 7. decodifica messaggi televisivi, 8. comprende e ricostruisce una sequenza temporale (prima, adesso, dopo), 9. riconosce se stesso, 10. riconosce l’altro, 11. affina spirito collaborativo, 12. comprende le emozioni altrui, 13. sviluppa atteggiamenti imitativi e di identificazione. I traguardi educativo/formativi che possono essere raggiunti con l’utilizzo di questa serie di cartoon riguardano “il sé e l’altro, i linguaggi, l’espressione e la comprensione, l’organizzazione, l’autonomia”. 16
  • 17. Bibliografia Personeni, F. (2011). Tv, cartoon e bambini. Criteri produttivi e valutativi di qualità. Lecce: Pensa MultiMedia Editore 17
  • 18. Sitografia http://it.wikipedia.org/wiki/Manny_tuttofare http://www.disney.it/tv-disney/ http://www.pianetamamma.it/network/giocattoli/esclusiva-blog-giochi-la-serie- animata-manny-tuttofare.html http://www.homemademamma.com/2009/07/15/nel-mondo-di-manny-tuttofare-e- dei-suoi-amici/ http://www.antoniogenna.net/doppiaggio/anim/mannytuttofare.htm http://www.cartonionline.com/personaggi/manny_tuttofare.htm http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&tl=it&u=http%3A%2F%2Fkidstvmo vies.about.com%2Fod%2Fhandymanny%2Fa%2Fhandycharac.htm&anno=2 18