2. LA MAPPA EMOTIVA
“Nel nostro mondo, le emozioni forniscono al bambino
che cresce una mappa del mondo. Esse forniscono
informazioni sulla collocazione di cose importanti,
buone o cattive, e sull’essere “esterne” di queste, e di
conseguenza anche sui limiti del proprio controllo
affettivo […]; demarcano il mondo e al contempo vi
collocano il Sé. […]. Un bambino che non impara la
paura è un bambino in pericolo; e anche la rabbia […] è
un utile tentativo di acquisire controllo e affermare
l’integrità di un’identità lesa. Questa mappa emotiva ha
una sua finalità evolutiva, perché insegna al bambino
l’importanza dei suoi confini e lo salva da un senso di
impotente passività di fronte al mondo” (Nussbaum,
2009, p. 257)
3. LA COMPETENZA EMOTIVA
Il concetto di competenza emotiva implica
conoscenza, padronanza, efficienza e organizzazione
di tutte le parti del processo emotivo
E’ un costrutto complesso e multicomponenziale
(Corsano e Cigala, 2004; Dehnam, 1998)
Presuppone il concetto di cultura emozionale (Gordon,
1989): solo dopo aver compreso il significato culturale
delle emozioni i bambini sono in grado di operarci
attivamente
4. COMPONENTI DELLA COMPETENZA
EMOTIVA (SAARNI, 1999)
Consapevolezza del proprio stato emotivo
Capacità di riconoscere e discriminare le emozioni altrui
Capacità di utilizzare il lessico emotivo, capacità di acquisire
script emotivi legati ai ruoli sociali
Capacità di coinvolgimento empatico nelle esperienze emotive
dell’altro
Capacità di comprendere la discrepanza tra manifestazione e
stato emotivo, consapevolezza dell’impatto sociale dei propri
comportamenti emotivi
Capacità di affrontare in maniera adattiva le emozioni negative
Consapevolezza della valenza relazionale delle emozioni
Capacità di autocontrollo emotivo
5. COMPONENTI DELLA COMPETENZA
EMOTIVA (SAARNI, 1999)
Queste componenti sottendono tre dimensioni fondamentali:
Comportamento espressivo: espressività emotiva, regolazione
emotiva
Conoscenza delle emozioni: proprie e altrui, linguaggio emotivo,
distinzione tra espressione ed esperienza emotiva,
consapevolezza della natura emotiva delle relazioni,..
Autoriflessività o autoefficacia emotiva: valutazione del proprio
comportamento emotivo rispetto alla conoscenza che si ha dei
processi emotivi e delle regole sociali e morali
6. ASPETTI DELLA COMPETENZA
EMOTIVA (DENHAM, 1998)
La competenza emotiva comprende 3
elementi:
espressione delle emozioni
comprensione delle emozioni
regolazione delle emozioni
7. ESPRIMERE LE
EMOZIONI
MANIFESTARE I PROPRI STATI D’ANIMO E
MOSTRARE
COINVOLGIMENTO NELLE EMOZIONI ALTRUI
Dimensione comportamentale delle emozioni
8. PRECURSORI ED ESPRESSIONE PRECOCE
DELLE EMOZIONI (STERN, 1977)
Prime settimane di vita: sorriso endogeno, sorriso come
riflesso di cicli neurofisiologici di eccitazione e
rilassamento
6 sett-3 mesi sorriso esogeno: stimoli elettivi (volto, la
voce, lo sguardo)
Da 3 mesi: sorriso come comportamento strumentale,
sorriso per raggiungere uno scopo
Da 4 mesi: sorriso espresso in maniera coordinata e
articolata rispetto alle altre espressioni
9. ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI NEI
PRIMI 3 ANNI DI VITA
0-6 mesi: emozioni di base (gioia, interesse,
sorpresa, tristezza, disgusto, paura , rabbia),
indici facciali
18-30 mesi: emozioni auto-consapevoli
(imbarazzo, empatia, invidia), indici facciali,
corporei e vocali
30-36 mesi: emozioni auto-consapevoli (orgoglio,
vergogna, colpa), acquisizione e consapevolezza
delle regole sociali, indici facciali, corporei, vocali.
10. EMOZIONI E INTERAZIONI
Stadi di sviluppo socio-emotivo
0-4 mesi: proto-conversazioni, intersoggettività
primaria, dialogo emotivo e sintonizzazione emotiva
4-6 mesi: giochi con la madre, alternanza attenzione
madre-oggetto
7-8 mesi: paura per l’estraneo - attaccamento
9-10 mesi: cooperazione in compiti comuni, proto-
linguaggio, intersoggettività secondaria
12-18 mesi: linguaggio verbale, capacità imitazione,
integrazione segnali verbali e non verbali
18-36 mesi: gioco simbolico- modelli operativi interni
11. COMPRENDERE LE
EMOZIONI
RICONOSCERE E DARE SIGNIFICATO AI
PROPRI
E AGLI ALTRUI STATI EMOTIVI
Dimensione cognitiva delle emozioni
12. PRECURSORI E COMPRENSIONE
PRECOCE DELLE EMOZIONI
Precoce riconoscimento da parte del neonato
delle espressioni di gioia e tristezza della
madre (Tronick, 1999)
Precocissimo riconoscimento del volto
materno, percezione multimodale
Precoce espansione della coscienza e
dell’attenzione (dai 6 mesi)
13. IMPARARE A COMPRENDERE LE
EMOZIONI NELL’INTERAZIONE
2-4 mesi: interesse, piacere o disagio sono vissuti e poi compresi in
risposta allo sguardo dell’altro su di sé (guarda l’altro)
6-8 mesi: interesse, piacere o disagio sono vissuti in risposta allo
sguardo dell’altro su oggetti, o rispetto a eventi (guarda l’altro e
l’oggetto)
7-10: interesse, piacere o disagio sono vissuti in risposta allo sguardo
dell’altro sulle proprie azioni, che vengono ripetute per suscitare
attenzione, riso e partecipazione (sguardo al volto dell’altro)
9-11 mesi: interesse, piacere o disagio nel mostrare, dare o
scambiare oggetti (guarda l’altro e l’oggetto)
10-14 mesi: interesse, piacere o disagio nel cercare, seguire,
raggiungere oggetti distanti (guarda l’altro e l’oggetto)
14. SVILUPPO DELLA COMPRENSIONE
EMOTIVA (Pons et al., 2003)
2/3-5/6 anni: Comprensione delle cause esterne come
determinanti emotive: riconoscimento in base a indici
espressivi, cause situazionali, ricordi di avvenimenti
esterni
5/6-8/9: comprensione dei fattori mentali come
determinanti emotive: ruolo delle conoscenze dei
desideri, delle intenzioni e delle credenze
8/9-11/12: Comprensione dei fattori riflessivi come
determinanti degli stati emotivi: delle emozioni miste,
delle emozioni morali, di alcune strategie di regolazione
15. REGOLARE LE EMOZIONI
CONTROLLARE LA PROPRIA
ESPERIENZA EMOTIVA
Dimensione adattiva e sociale delle emozioni
16. REGOLAZIONE DELLE
EMOZIONI
Variazione di ciò che una persona può fare in
funzione di un determinato contesto
(Campos et al., 2004)
Implica (Thompson, 1994):
Monitoraggio della situazione
Valutazione dell’esperienza emotiva
Modificazione della reazione emotiva
17. LO SVILUPPO DELLA REGOLAZIONE
EMOTIVA (Sroufe, 1995)
0-3 mesi: regolazione guidata dal caregiver
3-6 mesi: regolazione diadica
6-12 mesi: regolazione diadica delle emozioni
12-18 mesi: autoregolazione guidata dal caregiver
18-30 mesi: regolazione autonoma
18. LO SVILUPPO DELLA REGOLAZIONE
EMOTIVA NELLA II INFANZIA
Nell’età prescolare (3-6 anni) la capacità di regolare
le emozioni è favorita da due importanti acquisizioni:
•Distinzione tra espressione emotiva esterna ed
esperienza soggettiva interna: consente di
dissimulare le emozioni o di modularle in funzione
relazionale
•Teoria della mente: consapevolezza che gli altri
possiedono stati interni differenti dai nostri,
rispetto ai quali si può modulare il proprio
comportamento emotivo
19. LO SVILUPPO DELLA REGOLAZIONE
EMOTIVA NELLA II INFANZIA
Nell’età prescolare (3-6 anni) i bambini conoscono già
diverse strategie di regolazione (Dennis et al. 2009):
• Strategie esterne: cercare di modificare la situazione
(rabbia)
•Strategie, di tipo cognitivo, focalizzate sull’emozione:
cercare di pensare a qualcosa di piacevole (tristezza e
paura)
•Strategie, di tipo comportamentale, focalizzate
sull’emozione: cercare di fare qualcosa di piacevole
(tristezza e paura)
20. LO SVILUPPO DELLA REGOLAZIONE
EMOTIVA NELLA II INFANZIA
Nell’età prescolare (3-6 anni) la capacità di regolare le
emozioni è già chiaramente legata a differenze
individuali:
•Reattività agli stimoli
•Irritabilità
•Equilibrio tra espressioni emotive positive e negative
•Tono dell’umore prevalente
•Strategie di regolazione
Si tratta di aspetti sia temperamentali sia acquisiti
21. IMPORTANZA DELLA REGOLAZIONE
EMOTIVA
Regolare le proprie emozioni è importante sia per sé
sia per gli altri:
Per sé: perché adeguare la propria espressione
emotiva al contesto, in talune situazioni, consente di
essere meglio accettati e di sviluppare una buona
stima di sé
Per gli altri: perché autoregolarsi conduce ad
interagire in modo più efficace
22. COMPETENZE IMPLICATE DALLA
REGOLAZIONE DELLA RISPOTA
EMOTIVA
• capacità di dilazionare la gratificazione
•capacità di inibire una risposta dominante per
sostituirla con una secondaria (effortful control)
•grado di controllo esercitato sui propri impulsi (ego-
control )
• capacità di modificarlo ed adeguarlo alle esigenze
del contesto (ego-resiliency)
23. LA CAPACITA’ DI REGOLARE LA
RISPOSTA EMOTIVA INTERVIENE..
• nel consentire ad un bambino di attendere il proprio
turno prima di salire sull’altalena
• nell’inibire il proprio desiderio di raccontare la sua
esperienza per concludere l’ascolto di quella del
compagno
• nel mantenere la propria attenzione in un gioco o in
un’attività condivisa
• nel riuscire a non piangere o a non arrabbiarsi in una
situazione di frustrazione causata da un amico.
24. LA CAPACITA’ DI REGOLARE LA RISPOSTA
EMOTIVA E’ CORRELATA A..
(Corsano e Cigala, 2004; Cigala e Corsano,
2011)
•Accettazione da parte dei pari/interazioni più efficaci
• Adattamento a scuola/successo scolastico
•Elevata competenza percepita/stima di sé
In sintesi: competenza sociale e immagine positiva di
sé
25. COMPETENZA EMOTIVA E SISTEMA
DEL SÉ
La competenza emotiva aiuta il bambino a costruire il Sé:
•le emozioni gli consentono di valutare le proprie
esperienze in modo edonico, cioè come piacevoli o no
•per sé e per gli altri, cioè nel senso del benessere
individuale e sociale.
Le Emozioni autocoscienti (fine I infanzia) costituiscono
un buon esempio di ciò.
Nelle fasi successive le esperienze emotive connotano gli
schemi di sé positivi e negativi
26. EMOZIONI SOCIALI, O
“AUTOCOSCIENTI”
Secondo Harter (1999), le emozioni autocoscienti
compaiono quando il Sé inteso come Io (soggetto
conoscente) diventa consapevole del Me (soggetto
conosciuto), vi riflette e lo valuta.
Esse implicano dunque:
•Una consapevolezza di sé
•Un’idea di sé
•Un’idea di sé nelle relazioni
•Una prima conoscenza delle norme
•Un’idea di sé rispetto alle norme
27. EMOZIONI SOCIALI, O
“AUTOCOSCIENTI”
Ogni emozione sociale possiede:
1.Una causa elicitante
2.Implicazioni per sé / per gli altri
3.Correlati emotivi e comportamentali
ORGOGLIO:
1.Raggiungimento di mete e obiettivi definiti nel contesto
della relazione
2.Percezione di competenza / di avere risposto alle
aspettative degli altri
3.Felicità e comportamento di esibizione
28. EMOZIONI SOCIALI, O
“AUTOCOSCIENTI”
VERGOGNA:
1.Trasgressione di norme definite nel contesto della
relazione
2.Percezione di inadeguatezza / di avere deluso gli altri
3.Tristezza e comportamento di ritiro/evitamento
SENSO DI COLPA:
1.Trasgressione/violazione di norme definite nel contesto
della relazione affettiva
2.Percezione di inadeguatezza / danno per gli altri
3.Ansia e agitazione e comportamento di riparazione
29. SVILUPPO DELLE EMOZIONI SOCIALI
(Harter, 1999; Lewis, 2008)
2-3 anni: solo indici espressivi
4 anni: nominano correttamente e comprendono la valenza
affettiva dell’emozione
3-6 anni: comprensione del legame tra norme ed emozione
7 anni: portano esempi corretti di situazioni elicitanti, ed
esplicitano i modelli parentali
8 anni: consapevolezza che l’emozione può essere provata
indipendentemente dall’osservazione degli altri
30. SITUAZIONI ATIPICHE
Vulnerabilità emotiva:
• spiccata sensibilità agli stimoli emotigeni
• intensità della risposta
• difficoltà a tornare alla “normalità”
Può condurre a:
•Disregolazione emotiva: risposte emotive intense ed
estremizzate
• Problemi di internalizzazione: risposte emotive rivolte
all’interno (ansia, inibizione e ritiro, depressione, bassa
stima di sé)
•Problemi di esternalizzazione: risposte emotive rivolte
all’esterno (aggressività, devianza sociale,..)
32. SITUAZIONI ATIPICHE
Bambini non vedenti (Sini et al., anni 2000)
Manifestano la stessa espressione delle
emozioni dei vedenti, tuttavia con meno
differenziazioni.
Utilizzano aree diverse del volto rispetto ai
vedenti, prevalentemente l’area degli occhi
L’espressione è interpretata come “più triste”
33. SITUAZIONI ATIPICHE
Bambini autistici (Hobson, 1986)
Difficoltà:
ad utilizzare le espressioni in modo adeguato
al contesto;
a comprendere le cause “sociali” delle
emozioni;
a stabilire un contatto emotivo;
a riconoscere gli stati emozionali negli altri
(difficoltà di attenzione condivisa, e
nell’acquisizione della teoria della mente)
34. SITUAZIONI ATIPICHE
Bambini maltrattati (Pollak, 2000; Cigala, 2011)
Difficoltà a riconoscere le espressioni e le situazioni
emotive di felicità (trascurati);
Maggiore competenza (ipersensibilità) nel
riconoscimento della rabbia (bambini fisicamente
abusati)
Maggiore competenza (ipersensibilità) nel
riconoscimento della tristezza (bambini fisicamente
trascurati)
Difficoltà a decodificare le situazioni emotive ambigue
(tendenza ad attribuire emozioni negative)
Difficoltà di regolazione emotiva: risposte eccessive o
assenti
35. Possibili domande d’esame
Componenti e dimensioni della competenza emotiva
Sequenza di comparsa delle emozioni nei primi tre anni di
vita
Il sorriso come precursore dell’espressione emotiva
Comprensione emotiva ed interazioni precoci
Lo sviluppo della comprensione emotiva
Lo sviluppo della regolazione emotiva
Regolazione emotiva e competenza sociale
Aspetti di vulnerabilità emotiva
Competenza emotiva e sistema del Sé
Le emozioni autocoscienti: caratteristiche ed evoluzione