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                  COMUNE DI SANTACesena SOFIA
                    COMUNE DI SANTA
                          Provincia di Forlì -
                                               SOFIA
                                   Provincia di Forlì - Cesena




               DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE


                           Numero: 48        Data:   30/11/2012

OGGETTO: COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE AI SENSI DEGLI
ARTT. 54 E 55 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE



L’anno Duemiladodici nel mese di Novembre il giorno Trenta, alle ore 20:30, nella Sala del
Consiglio presso la Sede Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale all’appello risultano
presenti:

                                     Presente                                       Presente
 FOIETTA FLAVIO                          S      VALBONESI DANIELE                      S
 BOATTINI LUCA                           N      RINALDINI MARIALISA                    S
 LOMBARDI FLEANA                         S      COMANDINI ANDREA                       S
 NERI LUCIANO                            S      BIANDRONNI GIANCARLO                   S
 TOSCHI ANGELO                           N      SAMPAOLI FRANCO                        N
 LUNGHERINI PIERO                        S      CAMPITELLI FLEANA                      S
 MAMBELLI GIOVANNI                       S      VALENTINI ELISA                        G
 GUIDI ISABEL                            G      PINI PINO                              S
 BRAVACCINI MAURIZIO                     G      TOTALE PRESENTI 11

Sono inoltre presenti gli assessori esterni MICHELACCI FABIO, ,.

Partecipa il Segretario Comunale Dott. PUPILLO MARCELLO.

Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della deliberazione, il Sindaco
FOIETTA FLAVIO assume la presidenza e dichiara aperta la seduta.

Vengono nominati scrutatori i Consiglieri Comunali: COMANDINI ANDREA, VALBONESI
DANIELE, BIANDRONNI GIANCARLO.
COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE


Foietta: vedo che ci sono i dipendenti dell’ACIS, intanto, cederei loro la parola, se vogliono dire
qualcosa. Prego.
Pastore: mi chiamo Aldo Pastore dell’ACIS e sono qui, in rappresentanza dei miei colleghi presenti
e assenti, con una delegazione che vuole manifestare il proprio disagio, perché, da un anno o più, ci
trasciniamo, sopportando ritardi nelle retribuzioni, senza sapere ancora se c’è qualcuno che intende
rilevare l’azienda. C’erano due o tre acquirenti interessati e non si sa come mai le trattative siano
saltate, adesso si parla di Cangialeoni, ma noi non abbiamo alcuna certezza. Vorremmo conoscere le
cause che hanno fatto naufragare le altre trattative, perché, fino al 16, non sapremo di che morte
morire. Io chiedo a lei, Signor Sindaco, se può intercedere per sollecitare delle risposte che
chiariscano la nostra situazione. Vorrei anche ricordare che l’ACIS non è una risorsa solo per noi
lavoratori, ma per tutto il paese, quindi, vi chiederei, se potete, di darci una mano in questo senso. Io
non ho altro da aggiungere, ma, forse i miei colleghi vogliono intervenire. Grazie.
Foietta: bene, intanto, devo dire che, rispetto a questioni del genere, non solo io personalmente, ma
tutta l’Amministrazione e intendo Giunta e Consiglio, quindi maggioranza e minoranza, siamo
molto attenti e anche preoccupati. E’ chiaro che l’ACIS è una realtà fondamentale per Santa Sofia e,
purtroppo, non è la prima crisi che viviamo, perché io vorrei ricordare che, qualche anno fa, si è
verificata quella dell’azienda “Del Campo”, nella quale, per fortuna, lavorando a livello
istituzionale, quindi, non soltanto i Sindaci dei tre Comuni interessati, ma, anche e soprattutto,
Provincia, Camera di Commercio (… disturbo audio) sono riusciti, in qualche modo, a risolvere il
problema, spingendo Amadori a intervenire per salvare quell’azienda destinata al fallimento. Oggi,
ci troviamo in una situazione che, per certi versi, è analoga, perciò, siamo veramente molto
preoccupati, perché coinvolge oltre duecento-duecentoventi persone, quindi, sono famiglie, ci sono i
dipendenti, l’indotto, insomma, di tutto, per cui, una parte fondamentale della nostra economia. E’
chiaro che ci sono due ambiti diversi, uno è il nostro, istituzionale e, poi, c’è quello privatistico,
cioè, imprenditori che hanno una loro politica, ma a tutti deve stare a cuore la sorte dei dipendenti,
degli operai e anche della possibilità, che è la questione principale, di riprendere il lavoro. Noi
siamo in contatto con i soggetti che sono interessati, cioè i primi attori di questa vicenda abbastanza
triste, che è da tenere sotto controllo. Vorrei ricordare che noi abbiamo avuto due diversi incontri in
Prefettura, in verità, attivati dai sindacati e devo dire che l’attuale proprietà non ha mai chiesto
l’intervento del Comune, per cui, quando i sindacati hanno chiesto di promuovere un incontro al
Prefetto, questo ci ha chiamati e siamo andati Luciano Neri, che è l’Assessore per lo Sviluppo
Economico, quindi, è il suo campo ed io. In quelle due riunioni, la proprietà è stata abbastanza
abbottonata, solo nella seconda è emerso il nome di questa ditta di Milano, che avrebbe dovuto
acquisire l’ACIS. Ci eravamo lasciati abbastanza fiduciosi sull’esito della questione, perché lo
stesso Agatensi affermava che gli argomenti principali erano già stati sviscerati, che rimanevano
solo dettagli tecnici e che, pertanto, eravamo prossimi alla firma dell’accordo generale. Tale
conclusione, per quanto mi riguarda, è stata ripetuta diverse volte, durante gli incontri che abbiamo
tenuto qui, a Santa Sofia, con Agatensi e, poi, invece, abbiamo constatato che la questione si è
trascinata per diverso tempo, fino a quando ci è stato detto che quest’acquirente, forse, non era
abbastanza robusto per reggere l’impatto e, in ogni caso, si è ritirato. Dopodiché è stata avanzata la
candidatura di Mauro Cangialeoni, che noi riteniamo importante, perché è del territorio, lo
conosciamo e crediamo sia quello che più ci possa dare delle garanzie, se volete, anche di serietà.
Con Mauro Cangialeoni e anche con l’Ingegner Ghini, che è il suo consulente tecnico, in merito a
certe questioni, siamo a stretto contatto, ci siamo sentiti anche oggi pomeriggio. La questione,
sicuramente, è molto delicata, per tutta una serie di motivazioni. Ci sono state delle riunioni, le
ultime si sono tenute giovedì pomeriggio e anche oggi, che è venerdì, tra Cangialeoni e i vertici
dell’ACIS, ma, oltre a queste, d’incontri ce ne sono stati tantissimi, per mettere insieme l’intera
questione. Le notizie che ho, sono che il gruppo Cangialeoni, dopo questa tornata d’incontri, si
riunirà domenica e, poi, lunedì prossimo, dovrebbe sciogliere, noi tutti speriamo, la riserva. La
situazione, a quello che mi dicono, è molto complessa, dato che il rischio è stato valutato in un
range che va dai due milioni e mezzo di euro a cinque-sei milioni, perché non c’è chiarezza in
merito ai debiti dell’azienda, oltre al fatto che in ballo ci sono diverse società, appalti che sono
passati da una società all’altra, perciò, la questione è molto confusa. Io non me ne intendo, ma
hanno detto che si tratta di scatole cinesi e non si capisce quali intese e collegamenti ci siano tra
loro. È certo che, questi numeri, che sono molto più grandi di quelli che si pensava in un primo
momento, creano dei problemi a Cangialeoni, che è un uomo con i piedi per terra e vuol capire dove
va a finire, nel senso che non ama le sorprese. Cangialeoni dice: “Io ho un gruppo omogeneo, ben
piazzato, di duecento dipendenti”, il suo personale è di questa entità e l’inserimento di altre
duecento-duecentoventi persone crea problemi se il lavoro che dovranno svolgere non è ben
incastrato, se non si sviluppano le necessarie sinergie, perché l’ingresso d’emblée di una società
come l’ACIS dentro il gruppo Cangialeoni rischia di far saltare tutto e, di questo, lui ne è
assolutamente consapevole. Il problema dell’ACIS è che il suo capitale vero, in questo momento, è
dato dalle iscrizioni, dal mercato e dalle commesse, che hanno, comunque, una consistenza relativa,
perché, in caso d’inerzia, saltano e, in tale ipotesi, sarebbe finita, dato che, se l’ACIS dovesse
chiudere, non si rientrerebbe più nel gioco! Questo è uno dei problemi fondamentali, anche perché,
il resto del capitale è pressoché nullo, infatti, è quasi tutto in leasing, alcuni capannoni sono soggetti
a mutui e, poi, sappiamo quanto valgono gl’immobili oggi, soprattutto quelli industriali, con la crisi
che c’è. Il tempo a disposizione per risolvere la questione è molto limitato, parlavano di circa due
settimane e, se non ci si riuscisse, sarebbe un problema serio. Cangialeoni non ha sottovalutato la
questione, ci tiene veramente e, da quanto ho capito io, in base alle lunghe chiacchierate che
abbiamo fatto, lui dimostra un grande senso di responsabilità e vuole assolutamente acquisire
l’ACIS, anche se usa la massima prudenza, per i motivi che vi ho accennato prima, per l’impatto
che potrebbe avere all’interno del gruppo. Cangialeoni, però, è legato al nostro territorio, non è,
passatemi il termine, il pirata, che arriva da fuori, che compra e, poi, chissà che cosa ne fa di
quest’azienda! Cangialeoni è uno del posto, per cui, sicuramente, se prendesse questa decisione,
l’acquisterebbe con l’intento di farla funzionare bene. Del resto, ha dimostrato, nella sua attività, di
esserne in grado. Lui dice che è molto attento anche alle persone, cioè, agli impiegati, agli operai e
alla stessa dirigenza, perciò, non vuole sbaraccare tutto, intende mantenere il più possibile
l’esistente e, ovviamente, un domani, che sarà sua, porterà avanti la sua politica, vorrà introdurre i
suoi punti cardine, i suoi uomini e anche dirigerla. Da quello che mi ha detto, lui, per risolvere la
questione, ha incaricato un pool di alto livello, cioè, l’Avvocato Pinza, che in merito a tali
problematiche è tra i migliori in Emilia Romagna, poi, il Notaio Maltoni, diversi commercialisti, dei
tecnici, perciò dispone di un gruppo prestigioso, quindi, vuol dire che si sta muovendo seriamente.
Noi, con Cangialeoni, abbiamo sempre avuto ottimi rapporti, lo riteniamo una persona molto
affidabile, che si è fatta da sé e che agisce con ponderazione e in modo coscienzioso, perciò, se lui
mi dice queste cose, io ci credo, noi tutti non avremmo motivo di pensare altrimenti. La partita è,
sicuramente, molto difficile, l’ACIS è una realtà in cui c’è molta confusione, forse, neanche i vertici
sanno come stanno realmente le cose, però, con le persone cui si è appoggiato, Cangialeoni
dovrebbe essere tranquillo e, quindi, anche noi e voi. L’Amministrazione è molto vigile su questa
faccenda. Più volte, ci siamo offerti, ove necessario, d’intervenire con delle pressioni o qualsiasi
altra azione che rientri nelle possibilità di un’Amministrazione Pubblica, ad esempio, se dobbiamo
coinvolgere altri, noi siamo qui. Questo, dunque, è quanto so della questione, avendo finito di
parlare alle sei e mezzo con Mauro Cangialeoni.
Pastore (ACIS): volevo aggiungere, in merito al grande interesse dimostrato da Cangialeoni, che
hai rilevato, ci sarà stato, sicuramente, anche da parte dei milanesi e degli americani che si erano
proposti prima. Qui, il problema, a mio avviso, sono i nostri alti vertici, che occorre sensibilizzare,
nel senso che devono rendersi conto che è necessario mettersi da parte, scendere a compromessi, per
salvare, soprattutto, i duecentoventi dipendenti che lavorano lì. Noi ci portiamo dietro questa
situazione, ripeto, da più di un anno, siamo in ritardo con gli stipendi, siamo veramente stanchi,
perché, dopo le prime due trattative che sono saltate, siamo rimasti ormai sfiduciati, perché questa
gente, che adesso ci comanda, ci dirige, ci amministra, se non è in grado di farlo, deve avere il
coraggio, per salvare tutti noi, il paese, di mettersi da parte. Non intendo rappresentare nessun altro
con questo discorso, anche perché, forse, ho usato parole un po’ dure, però, è quello che penso.
Foietta: per certi versi, mi sembra di averlo detto. Fra l’altro, ho parlato anche con Riccardo (…),
che è nelle alte sfere dell’ACIS, ma, la questione non riguarda neanche tanto la dirigenza, che si sa
già che fine ha fatto, i risultati parlano chiaro! Il problema vero, a mio giudizio, oggi, è quello di
capire che cosa c’è. Non è che a Cangialeoni importi di Tizio, Caio, Sempronio, o chi siano i
dirigenti, ma che cosa va a comprare, che debiti si mette in casa, infatti, diceva: “Nella mia struttura,
se il debito è di un certo tipo, so che riesco a ripianarlo negli anni, quindi, a introdurre gli
investimenti nel contesto del mio Gruppo, se, invece, la cifra dovesse risultare esagerata, rischierei
di far saltare tutto, non solo l’ACIS, ma anche la parte buona del mio Gruppo”! Il problema, quindi,
è, veramente, l’azienda, non tanto i vertici, che non potranno far altro che mettersi da parte. Io,
ovviamente, non posso garantirgli quale sia la realtà dell’ACIS, ma, la pressione, chiamiamola
morale, politica, o come vogliamo, la stiamo facendo (… disturbo audio, non trascrivibile).
Lungherini: c’è da dire che la società ha sempre privilegiato la posizione dei dipendenti. Nelle
trattative hanno sempre preteso che si mantenesse l’attività in loco, questo lo posso testimoniare io,
che ero presente a un incontro (…) con Luciano, quindi, in primo luogo, hanno pensato alla forza
lavoro, ai dipendenti.
Foietta: questo è quello che hanno detto ed io ci voglio ancora credere (…), speriamo sia così.
Pastore: posso aggiungere una cosa, Sindaco? Oltre agli stipendi, anche i contributi. Ognuno di noi,
il proprio TFR lo destina a una polizza assicurativa, per ricevere una piccola pensione, quando finirà
di lavorare, ma, anche rispetto a quei soldi, ci sono delle anomalie, che riscontriamo, tuttora, tramite
lettera, dalle varie agenzie di assicurazione, o su internet, ci informano che questi contributi non
sono stati versati da più di un anno, forse, dal 2009, quindi un anno.
Foietta: il primo passo che, sicuramente, chi acquista, dovrà fare, è quello di mettere a posto
l’ACIS, dal punto di vista contributivo (…). Un’Amministrazione, prima di pagare la prestazione
offerta da una ditta, deve accertarsi che la stessa sia in regola, perché, in caso contrario, io non
posso dargli un soldo, perciò, se vuole riscuotere, prima di tutto, deve risolvere questo problema.
Prego.
Cons. Valbonesi: è vero quest’aspetto, perché non siamo riusciti a fatturare circa (…). In generale,
anche questa serata ci fa capire che abbiamo tanti problemi, ma il lavoro, sicuramente, è quello più
importante per la nostra società. Io, adesso, mi sento chiamato anche un po’ in causa, perché, sono
collega dei nostri ospiti e condivido, direttamente, questa situazione. Ne parlavamo anche prima, a
cena, con alcuni di loro, del fatto che, sicuramente, sotto un certo profilo, l’interesse di Cangialeoni
ha degli aspetti positivi, perché è del territorio, è molto considerato, è una persona seria, però, a tutti
sembra che sia l’ultima possibilità e, quindi, è chiaro che siamo preoccupati. Dal mio punto di vista,
poi, se le cifre sono quelle che hai citato tu, Flavio, un’azienda che ha fatto trentacinque milioni di
euro, in Italia, è un campione, dal punto di vista finanziario. Tutte le aziende italiane, quelle più
grandi in particolare, hanno un debito (…), di conseguenza, cifre di quel genere sarebbero,
sicuramente, superabili. Poi, ci sono dei meccanismi di legge che complicano il quadro, per chi lo
vede da fuori, perché (…), era di comprare un’azienda e, contestualmente, aprire la fase del
concordato, questo permetteva di ripianare il debito e di avere continuità, che è, come si diceva, il
più grosso problema, perciò, rimanere nel mercato, essendo competitivi. Quest’obiettivo, però, è
impensabile in un’azienda in cui si fatica a comprare il materiale, a rispettare i contratti, a sostenere
il rapporto con i clienti (…). Per ripartire non c’è molto tempo (…) anche per risollevare i
dipendenti, per i quali il problema, prima di tutto, è economico, anche se molti sono sostenuti dagli
ammortizzatori sociali e, noi, ancora, ci salviamo. In alcuni casi, invece, come dicevamo oggi, c’è
gente che fatica a pagare l’IMU e, a tale proposito, io ho aggiunto che, purtroppo, il Comune può far
poco (…) perciò, questi dovranno, semmai, se è possibile, chiedere anticipi alle aziende. Oltre a
questo, c’è la preoccupazione per il futuro del proprio lavoro, della propria vita (…), per chi lavora,
per chi non riesce a rendere quello che vorrebbe e, quindi, la situazione è drammatica, però, voglio
essere ottimista, esiste ancora qualche possibilità, ma c’è poco tempo. Anch’io ho saputo, per vie
traverse, che Cangialeoni (…), comunque, i soci, in gran parte, lavorano lì, sono legati al paese e,
anche se il tempo stringe, è abbastanza da sperare di farcela.
Cons. Biandronni: (…) ringrazio il Sindaco per l’attività che sta svolgendo e che noi
condividiamo, come gruppo di minoranza, anzi, se c’è un elemento di preoccupazione nostra è che,
io leggo qui (…). Per la verità, tutta questa vicenda è venuta fuori un po’ alla volta, è rimasta quasi
nell’ombra, anche per quanto ci riguardava, perché tutto ciò che si sapeva, era che i dipendenti non
percepivano lo stipendio da un po’ di tempo, però, per uno che vive gli avvenimenti dall’esterno,
almeno dal mio punto di vista, questa dirigenza ha qualche responsabilità, anche se affrontare un
argomento del genere, in questo momento, potrebbe risultare poco simpatico. In ogni caso, quand’è
che uno capisce che un’azienda non va bene? In un posto di lavoro vedi subito come vanno le cose,
anche in base al funzionamento del sistema delle comunicazioni fra la dirigenza e il suo personale:
se ai dipendenti si vuole così bene e se si ha tanta fiducia in loro, non può essere inesistente! In
pratica, mi sono reso conto che anche i dipendenti non hanno mai capito bene quali fossero le cause
della crisi aziendale (…), perché non c’è mai stato un ragionamento interno, un’assemblea, una
discussione. La proprietà, poi, si è mossa in modo analogo anche nei rapporti a livello istituzionale.
Io credo sia stato il Sindaco a chiamare Cangialeoni, non certamente la proprietà e anche l’incontro
in Prefettura è stato preteso dai sindacati, anzi, anche noi, come minoranza, ci eravamo attivati per
avere delle informazioni, per tentare di dare una mano, ma non siamo riusciti a sapere niente! Il che
dimostra l’inesistenza di relazioni, anche istituzionali, tra la proprietà e il Sindaco, che, in fondo,
rappresenta l’intera comunità, considerata l’importanza di un’azienda come questa, per Santa Sofia,
che si può dire vitale! Lo sappiamo bene, ci lavora tutta questa gente! Noi non vogliamo neanche
pensarci che vada a finir male, perché, per Santa Sofia, sarebbe un problema enorme e,
probabilmente, darebbe una svolta negativa tale, che difficilmente il paese rimarrebbe quello che è.
Per cui, se c’è bisogno, lo sforzo si affronta tutti insieme, gli imprenditori da una parte e, dall’altra,
mi sembra che gli operai l’abbiano fatto indirettamente, nel senso che, per mesi, non hanno preso lo
stipendio, perciò, la fiducia nei confronti della dirigenza l’hanno dimostrata. Di fronte a una
disponibilità di tale natura, bisognerà almeno spiegare loro quali sono le ragioni di questa difficoltà
e in che modo la proprietà intende muoversi per risolvere il problema, perché, a tutt’oggi, si è
presentata quest’occasione e speriamo che vada bene! Io me lo auguro, almeno, il ragionamento del
Sindaco di questa sera ci dà qualche speranza, poi, Cangialeoni lo conosciamo come imprenditore
capace e, probabilmente, anche coinvolto da un legame forte con il territorio, quindi, se la
situazione lo consente, sicuramente, le mani gliele mette. Il problema è che non riusciamo a capire
com’è la situazione, qui ci capita un’altra volta la storia della palestra, dato che, ad esempio, non
conosciamo l’ammontare del debito, che è necessario all’imprenditore per fare i propri
ragionamenti, i propri calcoli ed è una cosa strana, perché, in effetti, si tratta di un’azienda che
abbiamo sempre considerato sana, come immagine del paese, anche all’avanguardia dal punto di
vista tecnologico, come strutture, macchine e, poi, quanto alle maestranze, credo impieghi personale
di qualità. La situazione, è vero, s’incrocia con un momento di grande difficoltà, però, sinceramente,
arrivare al punto di non pagare, se ho capito bene, i contributi, è grave, perché, in tal caso, ti
bloccano tutti i finanziamenti, quindi, non riscuoti neanche e, praticamente, è la fine, significa non
avere una lira e neanche più un minimo di fiducia da parte delle banche e, a quel punto, sei verso il
fondo. In ogni caso, se c’è bisogno, come per l’operazione che citava Flavio, per aiutare la “Pollo
del Campo”, il Comune, mettendo in piedi altre conoscenze, che, probabilmente tutte non le avrà
neanche, però, se viene chiesto un contributo, attraverso un sistema di relazioni, anche industriali, al
limite, l’Amministrazione non ci metterà i soldi, perché non li ha e non potrebbe neanche, però, il
sistema delle relazioni l’organizza fino in fondo. Per cui, almeno di qui in avanti, un tavolo
attraverso cui conoscere lo stato del malato, passo per passo, credo non sarebbe male e bisognerebbe
che la proprietà lo capisse, quindi, l’invito è questo, di continuare con l’attenzione con cui avete
seguito la cosa, ma anche di vedere se è possibile riuscire a spendere proprio tutte le energie. Se non
lo fanno loro, che almeno sia il Comune a muoversi, con il suo prestigio, per incrociare, sia chi vuol
comprare, sia altre eventuali possibilità, per vedere se riusciamo a dare una risposta a questa
situazione. Problemi anche più grossi, a livello nazionale, come quello dell’Ilva che seguiamo alla
televisione, nel momento in cui si mettono in moto tutti, dopo tanti anni di grande difficoltà, pare
che evolvano verso una soluzione. Questa speranza, quindi, la dobbiamo avere, anche perché non è
un settore nel quale il lavoro pare che manchi, al contrario, a mio avviso, si tratta di riorganizzare
l’azienda, di avere degli obiettivi certi e anche i prezzi giusti, probabilmente, per poter competere
nel mercato. Se ho capito bene, l’attuale proprietà non è in grado di risollevare l’azienda, io me lo
auguro, per carità, però, se sta cercando il compratore…. Per cui, vediamo un po’ quello che può
venir fuori…
Valbonesi: occorre chiarire che la situazione dei DURC è tale, perché erano stati lasciati andare.
Dal primo dicembre, saremmo dovuti passare a una nuova società, ACIS e CISS sarebbero andate in
concordato, quindi, è questo il motivo, almeno mi è stato spiegato così ed è logico. La descrizione
dell’azienda in stato confusionale, pur se connessa al momento di crisi, mi sembra esagerata, forse è
un’affermazione del compratore, ma questa condizione non riguarda i lavori, o meglio, adesso è
tutto in stato confusionale, però, le aziende, da tre, sono diventate due, hanno bilanci, sono in un
consorzio, perciò, non c’è niente di strano, non ci sono scatole cinesi. Il problema, probabilmente,
nasce dal fatto che adesso tutto è in stato confusionale, però, paradossalmente, per spiegare come si
muovono i meccanismi del mercato, pur faticando ad acquisire nuovi ordinativi, io, lunedì, sarò a
Brescia per un lavoro da 600.000 euro, che parte con l’azienda in queste condizioni, perciò, le
possibilità ci sono…
………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
Valbonesi: è questo, pertanto, che tiene accesa ancora la speranza che i potenziali acquirenti
abbiano motivi per farlo, dato che il mercato c’è, il settore rimane vivo, perché son morti tutti.
Neri: vorrei dire due-tre cose, abbastanza rapidamente. In primo luogo, capisco lo stato di disagio
dei dipendenti, perché, soprattutto in un momento in cui le prospettive non sono chiare, la
situazione si mostra nella sua drammatica evidenza, dato che non sanno, effettivamente, come la
vicenda si evolverà e dove andranno a finire. In merito, poi, alla parte imprenditoriale, vorrei
aggiungere qualcosa di segno leggermente diverso rispetto agli interventi precedenti, perché, a me,
personalmente, non risulta che la cordata di Milano sia sparita, da quanto ne so, è stata messa in
standby, giacché erano emersi altri interessi locali riguardo a quest’azienda. In ogni caso, è fatica
sapere quale sia la realtà effettiva, però, quello che so io è questo. Se, pertanto, alla fine, si arriva a
un interesse di un’azienda locale come quella di Cangialeoni è perché, comunque, la dirigenza
attuale del Gruppo ACIS, piuttosto che chiudere la trattativa con un’azienda di Milano, ha preferito
aprirne una con un imprenditore locale. Queste sono le informazioni che ho io.
Biandronni: parla fuori microfono, non trascrivibile.
Neri: Giancarlo, ti riferisco le notizie che ho, poi, ovviamente, non sono io che gestisco,
semplicemente, le riporto. Vorrei rimarcare, inoltre, quanto ha affermato, nell’ultima battuta,
Valbonesi, che forse non è stato colto fino in fondo e cioè che l’ACIS, nel settore in cui opera, ha
parecchio lavoro, anche potenziale, ma, questo avviene perché quasi tutte le aziende concorrenti
dell’ACIS, perfino quelle ben più grandi, hanno già chiuso, nel corso degli ultimi sei mesi, uno o
due anni fa. Ciò significa che per questo settore la crisi è stata disastrosa, perché, se noi pensiamo a
tutte le aziende del comparto che hanno chiuso, è evidente che il periodo è stato drammatico. In tale
contesto, riuscire a portare avanti, con tutte le difficoltà del caso, un’azienda che, comunque, risulta
appetibile a imprenditori che s’interessano a questa tipologia d’impresa, credo sia un fatto positivo.
Cerchiamo, pertanto, di vedere il lato buono della medaglia, se i duecentoventi dipendenti non
fossero organizzati in modo produttivo, voi pensate che Cangialeoni avrebbe aperto la trattativa?
Cangialeoni è imprenditore locale, appassionato del territorio e tutto quello che vogliamo, ma non è
certo un missionario dell’Opera Pia! Se, quindi, Cangialeoni si interessa a quest’operazione è
perché l’ACIS ha delle potenzialità, è un’azienda strutturata, che ha delle maestranze che sanno
stare nel mercato, sanno organizzare il cantiere, sanno gestire il loro mestiere. Per cui, anche se il
momento è amaro, negativo, anzi, forse è il periodo più brutto nel quale ci si trova tutti e, in
particolare voi, cerchiamo di vedere anche gli aspetti positivi di questa trattativa. Io sono certo che,
pur nella drammaticità della situazione, gli attuali imprenditori, proprietari dell’ACIS, sono i primi
che si rendono conto che, il giorno dopo che avranno chiuso la trattativa, saranno quelli che ci
rimettono più di tutti, perché si ritroveranno con un pugno di mosche e dobbiamo prendere atto che
questa è una consapevolezza che loro hanno. E’ inevitabile. Per cui, a mio avviso, anche in questa
situazione, dobbiamo riconoscere che, nonostante i limiti manifestati, la dirigenza ha saputo arrivare
a un punto, in cui tanti altri concorrenti sono falliti da un pezzo, portando quest’azienda a essere
oggetto di attenzione da parte di altri imprenditori. A mio parere, pertanto, dobbiamo valutare tale
risultato in modo positivo, anche perché le difficoltà registrate, di certo, non sono state determinate
da una volontà negativa da parte degli imprenditori, giacché sarebbe un paradosso. Poi, per gli
incontri che ci sono stati, ma anche per la consapevolezza acquisita, è evidente che l’attuale
proprietà è la prima ad avere il cronoprogramma chiaro davanti, per cui, lo sa ancora meglio di noi
che, nel giro di una settimana-dieci giorni, le decisioni le deve prendere e tutte in quel lasso di
tempo, perché, altrimenti diventa tardi, non è necessario che siamo noi a dirglielo. Infine e vorrei
chiudere, l’ACIS è un’importantissima azienda per il nostro territorio e sappiamo benissimo che è
sempre stata, come proprietà e organizzazione, nelle mani di due-tre famiglie, anzi, se ne
ripercorriamo tutta la storia, originariamente, le famiglie erano quattro, che, alla fine, come ho detto
prima, dovranno lasciare tutto sul tavolo. Per cui, valutiamo anche la posizione di chi si trova in
questa situazione, che non è né tranquilla, né felice. Io, ovviamente, mi metto nei panni dei
dipendenti e colgo la preoccupazione che c’è in questo periodo, soprattutto per mancanza di
prospettive, però, invito anche tutti a immedesimarsi in chi, nel giro di dieci giorni, obtorto collo
dovrà chiudere delle trattative, lasciare ogni proprietà sul tavolo, uscendo dalla stanza. Poi, quali
saranno gli esiti delle analisi, per determinare di chi sono le responsabilità e quali sono state
concretamente le cause che hanno determinato questa situazione, chissà chi ha gli strumenti corretti
per stabilirlo? Il problema è che ci troviamo di fronte a una classe imprenditoriale, impersonata da
famiglie di Santa Sofia, che sono state proprietarie di una grossissima azienda del territorio, che, per
mille motivi e difficoltà, chiudendo, sono costrette a lasciare sul tavolo ogni cosa e arrivederci! Se
ci voltiamo da quella parte, dobbiamo valutare quello che è stata l’ACIS negli anni, per tutte le
generazioni che in quell’azienda hanno lavorato, ricordandoci che ci sono imprenditori interessati a
prendere in considerazione quest’organizzazione, che non sono missionari! Poi, tanto di cappello a
Cangialeoni, ma non è un missionario neanche lui! Viene, compra, investe, perché sa che questa è
un’azienda ben strutturata e organizzata, con le maestranze che sanno fare il proprio mestiere e che,
nel giro di qualche tempo, sarà in grado di ripagare, sicuramente, i debiti che, nell’attuale fase di
crisi, ha maturato.
Campitelli: non condivido la chiave di lettura di Luciano Neri, non voglio riaprire tutti i discorsi,
ma non la condivido.
Foietta: dal mio punto di vista, è sicuro che l’azienda abbia delle potenzialità, per il personale, il
know-how e anche perché, come dicevo prima, è inserita in un certo tipo di mercato, se, però,
un’azienda, malgrado tutte le qualità elencate, si trova in queste condizioni, evidentemente, ha
qualcosa che non va e non può essere altro, analogamente a una squadra che perde il campionato,
che l’allenatore! Non è che si possa dare la colpa all’arbitro! A mio giudizio, questo è il problema
grosso e, se Cangialeoni la acquista, è vero che lo fa perché l’azienda ha delle potenzialità, se fosse
stata una ditta cotta, evidentemente, l’avrebbe lasciata lì dov’era. L’unico problema, stando a quanto
mi riferisce Cangialeoni e non è che abbia possibilità di verificarlo, lo faranno i vari Pinza, Maltoni,
i commercialisti, il problema, ripeto, è quello dei debiti e del capitale che non c’è, perché se le
macchine sono in leasing e nessuno ne paga le rate, prima o poi, arrivano i proprietari e le portano
via.
………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
Foietta: appunto, ma te le portano via! Quando tu non hai più un camion, né un escavatore o una
spazzatrice, con che cosa lavori? Questo, pertanto, è un problema grosso, perché si tratta di capitali
che non esistono, perciò, a mio parere, ci sono stati anche errori gestionali, è ovvio. Io spero che
Cangialeoni non trovi un debito o una criticità tali da lasciar stare. Lui, infatti, potrebbe dire: “Io,
per l’investimento, devo spendere uno, cinque, dieci milioni o quello che è, perché so che, nel giro
di dieci-vent’anni, mi ripago”, se questo risultato non dovesse esserci, è ovvio che mollerebbe tutto.
È chiaro che Cangialeoni, in primo luogo, persegua il proprio interesse, è uno che si sa muovere in
quest’ambito, ma, a mio parere, è un imprenditore non un “prenditore”, come, invece, potevano
essere quelli di Milano, che, magari, pensavano di fare l’affare, forse, non lo so, non li conosco. In
ogni caso, io ho la massima fiducia in Cangialeoni. Tra l’altro, domenica, mi ha fatto molta
tenerezza Armandino, che, ormai, non sa più da quante notti, non dorme. Armando Conficoni,
industria segnaletica, domenica, diceva: “Questa era la mia società, sono l’unico rimasto vivo e
francamente” ha aggiunto “l’éra mej s’éra mûrt anca mè, acsè n’avdeva gnint”, quando uno ti dice
una cosa del genere, non è bello! Bene, tornando a noi, so che Cangialeoni ha detto che, domenica,
si ritroveranno per chiudere la questione, per cui, prendendo atto che tutti si stanno dando da fare,
anche a livello personale, io vorrei promuovere un incontro con l’attuale dirigenza e Cangialeoni,
per domani, che è sabato, magari nel pomeriggio, con una mini delegazione del Consiglio
Comunale, per dimostrare loro che non c’è solo il Sindaco a occuparsi della cosa, ma che ci sono
anche gli altri. È chiaro che lo sanno, però, un conto è dirlo e uno è vederlo. Io, perciò, domattina,
potrei telefonare per organizzare un breve incontro, sperando si possa realizzare, per fare una
chiacchierata.
Interruzione audio.
Sindaco: In attesa di ricominciare, vi leggo un messaggio del nostro “Biondo”: “Volevo fare un
saluto di cuore a tutti gli Assessori e ai Consiglieri di questo paese. Io sto bene e così auguro a voi
tutti. Un saluto particolare al Sindaco democristiano, al Segretario e a quel panzone di Betti Tiziano.
Ciao e grazie a tutti, per i messaggi che ho ricevuto”. Questo è il “Biondo”.
Adesso, passiamo velocemente, almeno per quanto mi riguarda, alle comunicazioni:
1) E’ in corso il concorso per copertura di un posto, presso l’Ufficio Tecnico, per la sostituzione di
   Doretta Mambrini.
2) Poi, in merito alla frana di Corniolo e la posizione di Nobili, l’STB dà il via libera a rilascio del
   certificato di agibilità per la sua casa.
3) Altra informazione, è arrivata la perizia dell’Agenzia del Territorio, che riguarda il campeggio
   di Corniolo, che, in sintesi, è stato valutato 159.700 euro. Abbiamo l’interesse assoluto a
   vendere questo campeggio, perché, in ogni caso, per noi è un costo, dato che occorre tagliare
   l’erba ed eseguire le altre manutenzioni necessarie, poi, anche perché è in deperimento, quindi,
   per tutta una serie di motivi. Noi, pertanto, abbiamo bisogno di venderlo, non solo, ma sarebbe
   opportuno, riuscire a farlo in tempo utile, per permetterne l’apertura quest’estate. Se si apre a
   giugno, vuol dire che, in aprile, occorre ci sia già un acquirente, che dovrà, poi, metterlo in
   ordine, per avviarne la gestione. L’argomento del prossimo punto all’ordine del giorno è una
   variazione del Regolamento per la vendita degli immobili, allora, io sarei per predisporre un
   bando per la vendita, da pubblicare immediatamente e dobbiamo partire da quella cifra, appunto
   159.700 euro. Teniamo conto che il campeggio non è nel Piano di vendita, il cui aggiornamento
   potremmo discuterlo il prossimo Consiglio del 20 di dicembre, però, noi potremmo approntare
   subito il bando, le cui buste si apriranno dopo il 20, perché il Consiglio Comunale potrebbe
   anche negare l’approvazione alla vendita. In tal caso, è ovvio che le buste non si apriranno.
   Tutto questo, in modo da poter accelerare la procedura, sperando di trovare un acquirente, prima
   che inizi la stagione estiva, perché, altrimenti ci rimetteremmo un anno, che avrebbe come
   conseguenza anche una perdita economica, non tanto per noi, quanto per l’aspetto turistico del
   Corniolo e del Comune. Io, pertanto, chiedo al Consiglio se è d’accordo su questa procedura,
   anche se non stiamo votando una delibera, però, intanto, il Segretario verbalizza. L’importante è
   che ci sia unanimità, perché, altrimenti, la proposta salta.
………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
Foietta: stiamo cercando di stringere i tempi, in modo tale che, se tutto va bene, in aprile, speriamo,
ci sia il compratore e, quindi, possa partire la stagione turistica del campeggio, altrimenti, salta un
anno, perché, se io lo vendessi in luglio o in agosto, è ovvio che, quanto all’apertura al pubblico, se
ne riparlerebbe nel 2014. La durata del primo bando sarà di trenta giorni.
Foietta: d’accordo?
Neri: non cominciamo, con il primo tentativo, domani mattina?
Segretario: sì, stanotte, andiamo subito a pubblicartelo il bando, d’accordo?
………: voci fuori microfono, non trascrivibili.
Foietta: no, scusate, le fasi sono queste, prima di tutto, riuniamo la Giunta per approvare questa
perizia, d’accordo? Questo è un problema della Giunta, dopodiché partiremo con il bando.
Segretario: questa procedura di vendita da parte del Comune parte da un bando che per essere
pubblicato dovrà essere approvato da una delibera o determina. Vi chiarisco che l’approvazione di
tale bando di vendita – pur oggi comunicata dal Sindaco a questo Consiglio - non è propriamente
legittima dal punto di vista della normativa vigente (e se si farà una delibera vi sarà un parere
negativo dal punto di vista tecnico-amministrativo), perché la norma prevede che noi possiamo
approvare e pubblicare il bando, solo dopo che il Consiglio avrà approvato il “piano delle
alienazioni” e, quindi, non prima del 20 dicembre, data in cui porteremo tale delibera per
l’approvazione di questo Consiglio. Approvare e pubblicare subito il predetto bando di vendita è
una scelta politica, ma voi sapete che esiste la differenza tra competenza dei politici (atti di indirizzo
e controllo) e competenza dei Responsabili degli uffici (atti di gestione). Le proposta ed i pareri
tecnici, ai sensi delle norme vigenti ampliate dal recente DL 174/12, possono essere disattesi
motivatamente dalla Giunta e dal consiglio, che possono deliberare anche in presenza di pareri
negativi. Per evitare qualsiasi tipo di problema per l’Amministrazione ed arrivare all’obiettivo che
ci si è posti, questi passaggi vanno studiati un attimo. Sindaco, io ti ringrazio per la fiducia che mi
hai accordato, ma devi anche citare Tiziano Betti e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, la
competenza dei quali è assolutamente necessaria. Qui, insomma, si agisce insieme, io lavoro in
squadra con loro, non sono solo io a decidere sulla questione. Io, poi, ho questa difficoltà, essendo il
mio ruolo che è e vuole essere, sia di garanzia della legittimità dell’attività amministrativa, sia di
sovrintendenza e impulso sulla gestione di tutti i responsabili gestionali. In pratica, comunque, se
noi aspettiamo il 20 dicembre, per deliberare l’alienazione, che è di competenza del Consiglio, poi,
c’è Natale, pubblichiamo il bando dal 7 gennaio, con il termine del 7 febbraio. Capite bene che,
invece, con questa forzatura - che io preferirei non si facesse, perché è giusto rispettare le norme
vigenti - noi anticipiamo di un mese i tempi stretti che ci sono ed è comprensibile per l’obiettivo che
si pone il Sindaco di vendere il bene prima dell’estate. Non so se sono stato chiaro.
………: voce fuori microfono, non trascrivibile.
Foietta: sì, anche perché, in pratica, non c’è nessuno, all’esterno, che ci rimette qualcosa, c’è solo
da guadagnare e, soltanto, il problema di essere ligi o meno a delle norme, che pure esistono. Bene,
allora, su questo discorso, siamo tutti d’accordo? Segretario, se vuoi verbalizzare, su questo
argomento, il Consiglio…
Neri: si potrebbe, altrimenti, predisporre un bando con una base d’asta di 75.000 euro…
Foietta: no, Luciano, lasciamo stare, questa è la situazione.
Abbiamo finito. Scusate un attimo, vorrei darvi una bella notizia, emersa stasera, che arriva dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vi leggo la missiva: “Sono lieto di comunicare che la
Commissione incaricata di valutare le domande di partecipazione al Premio “Amico della Famiglia
2010”, ha individuato l’iniziativa, presentata dal Centro famiglia aggregazione bambini-genitori,
quale meritevole di menzione speciale. Nell’esprimere tutto l’apprezzamento per l’attenzione
mostrata verso le famiglie e i segnali concreti nei loro confronti, meritevoli di essere incoraggiati e
diffusi, sarò lieto di inviare, quanto prima, l’invito a partecipare alla cerimonia ufficiale di
premiazione, con la consegna della targa ricordo dell’evento, che si terrà nel corso del 2013, in data
e luogo da destinarsi.” Chi ci scrive è il Capodipartimento della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, quindi, vorrei ringraziare gli uffici e chi si è impegnato a realizzare questo progetto, perché
un riconoscimento del Consiglio dei Ministri non è che arrivi tutti i giorni e a chiunque.
………: occorre ringraziare, soprattutto, l’Assessore.
Foietta: sì, l’Assessore, ma questo non posso essere io a dirlo. Andiamo avanti?
Campitelli: io avrei due interrogazioni, una delle quali, possiamo rimandarla al 20 di dicembre,
mentre l’altra riguarda la Tares, sulla quale vorrei chiarezza. Qualcosa è venuto fuori prima, però,
dal primo di gennaio, questa entrerà in vigore, perciò, vorrei sapere come e quando cambierà la
nostra bolletta, poi, anche in merito all’organizzazione del servizio, non si sa niente. Sulla
questione, però, leggevo che non è neanche detto che i Comuni possano fare qualcosa, mi riferisco
all’articolo, che ho qui, pubblicato sul “Resto del Carlino”, in cui si dice che il Comune di Forlì ha
proposto una serie di emendamenti, attraverso l’ANCI e il PD regionale e, in uno di questi, ha
chiesto che sia attivato il tributo dal 2014, proprio perché c’è tanta confusione, quindi, forse non ci
abbiamo pensato…
Foietta: mettiamolo all’ordine del giorno, perché io, adesso, non so rispondere assolutamente su
questa vicenda, a meno che, non lo sappia fare Michelacci, come Assessore.
Biandronni: parla fuori microfono, non trascrivibile.
Foietta: il capogruppo di maggioranza non è presente, c’è il vice. Mettiti d’accordo con il
capogruppo, studiate la questione per fare un ordine del giorno, come suggeriscono loro. Io non
intervengo, perché non so assolutamente niente della Tares, devo confessare la mia ignoranza, non
ho studiato.
Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto:
            Il Presidente                                           Il Segretario Comunale
         F.to FOIETTA FLAVIO                                        F.to PUPILLO MARCELLO


La presente è copia conforme all'originale ad uso amministrativo.


Lì 12/12/2012                                                       Il Segretario Comunale
                                                                    PUPILLO MARCELLO


                              CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

La presente deliberazione viene pubblicata all'Albo Pretorio Online                    del   Comune
(www.comune.santa-sofia.fc.it) per gg.15 consecutivi a far data dal 12/12/2012

Lì 12/12/2012                                                     Il Segretario Comunale
                                                             F.to PUPILLO MARCELLO



La presente deliberazione:


    è stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs.
    18.08.2000, n. 267.


    È     divenuta esecutiva a far data dal giorno _______________________ , ai sensi dell'art.
    134 comma 3 del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267.




                                                                    F.to Il Segretario Comunale
                                                                    PUPILLO MARCELLO

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Discussione ACIS Consiglio Comunale

  • 1. Copia COMUNE DI SANTACesena SOFIA COMUNE DI SANTA Provincia di Forlì - SOFIA Provincia di Forlì - Cesena DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Numero: 48 Data: 30/11/2012 OGGETTO: COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE AI SENSI DEGLI ARTT. 54 E 55 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE L’anno Duemiladodici nel mese di Novembre il giorno Trenta, alle ore 20:30, nella Sala del Consiglio presso la Sede Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale all’appello risultano presenti: Presente Presente FOIETTA FLAVIO S VALBONESI DANIELE S BOATTINI LUCA N RINALDINI MARIALISA S LOMBARDI FLEANA S COMANDINI ANDREA S NERI LUCIANO S BIANDRONNI GIANCARLO S TOSCHI ANGELO N SAMPAOLI FRANCO N LUNGHERINI PIERO S CAMPITELLI FLEANA S MAMBELLI GIOVANNI S VALENTINI ELISA G GUIDI ISABEL G PINI PINO S BRAVACCINI MAURIZIO G TOTALE PRESENTI 11 Sono inoltre presenti gli assessori esterni MICHELACCI FABIO, ,. Partecipa il Segretario Comunale Dott. PUPILLO MARCELLO. Dato atto che il numero dei presenti è legale per la validità della deliberazione, il Sindaco FOIETTA FLAVIO assume la presidenza e dichiara aperta la seduta. Vengono nominati scrutatori i Consiglieri Comunali: COMANDINI ANDREA, VALBONESI DANIELE, BIANDRONNI GIANCARLO.
  • 2. COMUNICAZIONI INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE Foietta: vedo che ci sono i dipendenti dell’ACIS, intanto, cederei loro la parola, se vogliono dire qualcosa. Prego. Pastore: mi chiamo Aldo Pastore dell’ACIS e sono qui, in rappresentanza dei miei colleghi presenti e assenti, con una delegazione che vuole manifestare il proprio disagio, perché, da un anno o più, ci trasciniamo, sopportando ritardi nelle retribuzioni, senza sapere ancora se c’è qualcuno che intende rilevare l’azienda. C’erano due o tre acquirenti interessati e non si sa come mai le trattative siano saltate, adesso si parla di Cangialeoni, ma noi non abbiamo alcuna certezza. Vorremmo conoscere le cause che hanno fatto naufragare le altre trattative, perché, fino al 16, non sapremo di che morte morire. Io chiedo a lei, Signor Sindaco, se può intercedere per sollecitare delle risposte che chiariscano la nostra situazione. Vorrei anche ricordare che l’ACIS non è una risorsa solo per noi lavoratori, ma per tutto il paese, quindi, vi chiederei, se potete, di darci una mano in questo senso. Io non ho altro da aggiungere, ma, forse i miei colleghi vogliono intervenire. Grazie. Foietta: bene, intanto, devo dire che, rispetto a questioni del genere, non solo io personalmente, ma tutta l’Amministrazione e intendo Giunta e Consiglio, quindi maggioranza e minoranza, siamo molto attenti e anche preoccupati. E’ chiaro che l’ACIS è una realtà fondamentale per Santa Sofia e, purtroppo, non è la prima crisi che viviamo, perché io vorrei ricordare che, qualche anno fa, si è verificata quella dell’azienda “Del Campo”, nella quale, per fortuna, lavorando a livello istituzionale, quindi, non soltanto i Sindaci dei tre Comuni interessati, ma, anche e soprattutto, Provincia, Camera di Commercio (… disturbo audio) sono riusciti, in qualche modo, a risolvere il problema, spingendo Amadori a intervenire per salvare quell’azienda destinata al fallimento. Oggi, ci troviamo in una situazione che, per certi versi, è analoga, perciò, siamo veramente molto preoccupati, perché coinvolge oltre duecento-duecentoventi persone, quindi, sono famiglie, ci sono i dipendenti, l’indotto, insomma, di tutto, per cui, una parte fondamentale della nostra economia. E’ chiaro che ci sono due ambiti diversi, uno è il nostro, istituzionale e, poi, c’è quello privatistico, cioè, imprenditori che hanno una loro politica, ma a tutti deve stare a cuore la sorte dei dipendenti, degli operai e anche della possibilità, che è la questione principale, di riprendere il lavoro. Noi siamo in contatto con i soggetti che sono interessati, cioè i primi attori di questa vicenda abbastanza triste, che è da tenere sotto controllo. Vorrei ricordare che noi abbiamo avuto due diversi incontri in Prefettura, in verità, attivati dai sindacati e devo dire che l’attuale proprietà non ha mai chiesto l’intervento del Comune, per cui, quando i sindacati hanno chiesto di promuovere un incontro al Prefetto, questo ci ha chiamati e siamo andati Luciano Neri, che è l’Assessore per lo Sviluppo Economico, quindi, è il suo campo ed io. In quelle due riunioni, la proprietà è stata abbastanza abbottonata, solo nella seconda è emerso il nome di questa ditta di Milano, che avrebbe dovuto acquisire l’ACIS. Ci eravamo lasciati abbastanza fiduciosi sull’esito della questione, perché lo stesso Agatensi affermava che gli argomenti principali erano già stati sviscerati, che rimanevano solo dettagli tecnici e che, pertanto, eravamo prossimi alla firma dell’accordo generale. Tale conclusione, per quanto mi riguarda, è stata ripetuta diverse volte, durante gli incontri che abbiamo tenuto qui, a Santa Sofia, con Agatensi e, poi, invece, abbiamo constatato che la questione si è trascinata per diverso tempo, fino a quando ci è stato detto che quest’acquirente, forse, non era abbastanza robusto per reggere l’impatto e, in ogni caso, si è ritirato. Dopodiché è stata avanzata la candidatura di Mauro Cangialeoni, che noi riteniamo importante, perché è del territorio, lo conosciamo e crediamo sia quello che più ci possa dare delle garanzie, se volete, anche di serietà. Con Mauro Cangialeoni e anche con l’Ingegner Ghini, che è il suo consulente tecnico, in merito a certe questioni, siamo a stretto contatto, ci siamo sentiti anche oggi pomeriggio. La questione, sicuramente, è molto delicata, per tutta una serie di motivazioni. Ci sono state delle riunioni, le ultime si sono tenute giovedì pomeriggio e anche oggi, che è venerdì, tra Cangialeoni e i vertici
  • 3. dell’ACIS, ma, oltre a queste, d’incontri ce ne sono stati tantissimi, per mettere insieme l’intera questione. Le notizie che ho, sono che il gruppo Cangialeoni, dopo questa tornata d’incontri, si riunirà domenica e, poi, lunedì prossimo, dovrebbe sciogliere, noi tutti speriamo, la riserva. La situazione, a quello che mi dicono, è molto complessa, dato che il rischio è stato valutato in un range che va dai due milioni e mezzo di euro a cinque-sei milioni, perché non c’è chiarezza in merito ai debiti dell’azienda, oltre al fatto che in ballo ci sono diverse società, appalti che sono passati da una società all’altra, perciò, la questione è molto confusa. Io non me ne intendo, ma hanno detto che si tratta di scatole cinesi e non si capisce quali intese e collegamenti ci siano tra loro. È certo che, questi numeri, che sono molto più grandi di quelli che si pensava in un primo momento, creano dei problemi a Cangialeoni, che è un uomo con i piedi per terra e vuol capire dove va a finire, nel senso che non ama le sorprese. Cangialeoni dice: “Io ho un gruppo omogeneo, ben piazzato, di duecento dipendenti”, il suo personale è di questa entità e l’inserimento di altre duecento-duecentoventi persone crea problemi se il lavoro che dovranno svolgere non è ben incastrato, se non si sviluppano le necessarie sinergie, perché l’ingresso d’emblée di una società come l’ACIS dentro il gruppo Cangialeoni rischia di far saltare tutto e, di questo, lui ne è assolutamente consapevole. Il problema dell’ACIS è che il suo capitale vero, in questo momento, è dato dalle iscrizioni, dal mercato e dalle commesse, che hanno, comunque, una consistenza relativa, perché, in caso d’inerzia, saltano e, in tale ipotesi, sarebbe finita, dato che, se l’ACIS dovesse chiudere, non si rientrerebbe più nel gioco! Questo è uno dei problemi fondamentali, anche perché, il resto del capitale è pressoché nullo, infatti, è quasi tutto in leasing, alcuni capannoni sono soggetti a mutui e, poi, sappiamo quanto valgono gl’immobili oggi, soprattutto quelli industriali, con la crisi che c’è. Il tempo a disposizione per risolvere la questione è molto limitato, parlavano di circa due settimane e, se non ci si riuscisse, sarebbe un problema serio. Cangialeoni non ha sottovalutato la questione, ci tiene veramente e, da quanto ho capito io, in base alle lunghe chiacchierate che abbiamo fatto, lui dimostra un grande senso di responsabilità e vuole assolutamente acquisire l’ACIS, anche se usa la massima prudenza, per i motivi che vi ho accennato prima, per l’impatto che potrebbe avere all’interno del gruppo. Cangialeoni, però, è legato al nostro territorio, non è, passatemi il termine, il pirata, che arriva da fuori, che compra e, poi, chissà che cosa ne fa di quest’azienda! Cangialeoni è uno del posto, per cui, sicuramente, se prendesse questa decisione, l’acquisterebbe con l’intento di farla funzionare bene. Del resto, ha dimostrato, nella sua attività, di esserne in grado. Lui dice che è molto attento anche alle persone, cioè, agli impiegati, agli operai e alla stessa dirigenza, perciò, non vuole sbaraccare tutto, intende mantenere il più possibile l’esistente e, ovviamente, un domani, che sarà sua, porterà avanti la sua politica, vorrà introdurre i suoi punti cardine, i suoi uomini e anche dirigerla. Da quello che mi ha detto, lui, per risolvere la questione, ha incaricato un pool di alto livello, cioè, l’Avvocato Pinza, che in merito a tali problematiche è tra i migliori in Emilia Romagna, poi, il Notaio Maltoni, diversi commercialisti, dei tecnici, perciò dispone di un gruppo prestigioso, quindi, vuol dire che si sta muovendo seriamente. Noi, con Cangialeoni, abbiamo sempre avuto ottimi rapporti, lo riteniamo una persona molto affidabile, che si è fatta da sé e che agisce con ponderazione e in modo coscienzioso, perciò, se lui mi dice queste cose, io ci credo, noi tutti non avremmo motivo di pensare altrimenti. La partita è, sicuramente, molto difficile, l’ACIS è una realtà in cui c’è molta confusione, forse, neanche i vertici sanno come stanno realmente le cose, però, con le persone cui si è appoggiato, Cangialeoni dovrebbe essere tranquillo e, quindi, anche noi e voi. L’Amministrazione è molto vigile su questa faccenda. Più volte, ci siamo offerti, ove necessario, d’intervenire con delle pressioni o qualsiasi altra azione che rientri nelle possibilità di un’Amministrazione Pubblica, ad esempio, se dobbiamo coinvolgere altri, noi siamo qui. Questo, dunque, è quanto so della questione, avendo finito di parlare alle sei e mezzo con Mauro Cangialeoni. Pastore (ACIS): volevo aggiungere, in merito al grande interesse dimostrato da Cangialeoni, che hai rilevato, ci sarà stato, sicuramente, anche da parte dei milanesi e degli americani che si erano
  • 4. proposti prima. Qui, il problema, a mio avviso, sono i nostri alti vertici, che occorre sensibilizzare, nel senso che devono rendersi conto che è necessario mettersi da parte, scendere a compromessi, per salvare, soprattutto, i duecentoventi dipendenti che lavorano lì. Noi ci portiamo dietro questa situazione, ripeto, da più di un anno, siamo in ritardo con gli stipendi, siamo veramente stanchi, perché, dopo le prime due trattative che sono saltate, siamo rimasti ormai sfiduciati, perché questa gente, che adesso ci comanda, ci dirige, ci amministra, se non è in grado di farlo, deve avere il coraggio, per salvare tutti noi, il paese, di mettersi da parte. Non intendo rappresentare nessun altro con questo discorso, anche perché, forse, ho usato parole un po’ dure, però, è quello che penso. Foietta: per certi versi, mi sembra di averlo detto. Fra l’altro, ho parlato anche con Riccardo (…), che è nelle alte sfere dell’ACIS, ma, la questione non riguarda neanche tanto la dirigenza, che si sa già che fine ha fatto, i risultati parlano chiaro! Il problema vero, a mio giudizio, oggi, è quello di capire che cosa c’è. Non è che a Cangialeoni importi di Tizio, Caio, Sempronio, o chi siano i dirigenti, ma che cosa va a comprare, che debiti si mette in casa, infatti, diceva: “Nella mia struttura, se il debito è di un certo tipo, so che riesco a ripianarlo negli anni, quindi, a introdurre gli investimenti nel contesto del mio Gruppo, se, invece, la cifra dovesse risultare esagerata, rischierei di far saltare tutto, non solo l’ACIS, ma anche la parte buona del mio Gruppo”! Il problema, quindi, è, veramente, l’azienda, non tanto i vertici, che non potranno far altro che mettersi da parte. Io, ovviamente, non posso garantirgli quale sia la realtà dell’ACIS, ma, la pressione, chiamiamola morale, politica, o come vogliamo, la stiamo facendo (… disturbo audio, non trascrivibile). Lungherini: c’è da dire che la società ha sempre privilegiato la posizione dei dipendenti. Nelle trattative hanno sempre preteso che si mantenesse l’attività in loco, questo lo posso testimoniare io, che ero presente a un incontro (…) con Luciano, quindi, in primo luogo, hanno pensato alla forza lavoro, ai dipendenti. Foietta: questo è quello che hanno detto ed io ci voglio ancora credere (…), speriamo sia così. Pastore: posso aggiungere una cosa, Sindaco? Oltre agli stipendi, anche i contributi. Ognuno di noi, il proprio TFR lo destina a una polizza assicurativa, per ricevere una piccola pensione, quando finirà di lavorare, ma, anche rispetto a quei soldi, ci sono delle anomalie, che riscontriamo, tuttora, tramite lettera, dalle varie agenzie di assicurazione, o su internet, ci informano che questi contributi non sono stati versati da più di un anno, forse, dal 2009, quindi un anno. Foietta: il primo passo che, sicuramente, chi acquista, dovrà fare, è quello di mettere a posto l’ACIS, dal punto di vista contributivo (…). Un’Amministrazione, prima di pagare la prestazione offerta da una ditta, deve accertarsi che la stessa sia in regola, perché, in caso contrario, io non posso dargli un soldo, perciò, se vuole riscuotere, prima di tutto, deve risolvere questo problema. Prego. Cons. Valbonesi: è vero quest’aspetto, perché non siamo riusciti a fatturare circa (…). In generale, anche questa serata ci fa capire che abbiamo tanti problemi, ma il lavoro, sicuramente, è quello più importante per la nostra società. Io, adesso, mi sento chiamato anche un po’ in causa, perché, sono collega dei nostri ospiti e condivido, direttamente, questa situazione. Ne parlavamo anche prima, a cena, con alcuni di loro, del fatto che, sicuramente, sotto un certo profilo, l’interesse di Cangialeoni ha degli aspetti positivi, perché è del territorio, è molto considerato, è una persona seria, però, a tutti sembra che sia l’ultima possibilità e, quindi, è chiaro che siamo preoccupati. Dal mio punto di vista, poi, se le cifre sono quelle che hai citato tu, Flavio, un’azienda che ha fatto trentacinque milioni di euro, in Italia, è un campione, dal punto di vista finanziario. Tutte le aziende italiane, quelle più grandi in particolare, hanno un debito (…), di conseguenza, cifre di quel genere sarebbero, sicuramente, superabili. Poi, ci sono dei meccanismi di legge che complicano il quadro, per chi lo vede da fuori, perché (…), era di comprare un’azienda e, contestualmente, aprire la fase del concordato, questo permetteva di ripianare il debito e di avere continuità, che è, come si diceva, il
  • 5. più grosso problema, perciò, rimanere nel mercato, essendo competitivi. Quest’obiettivo, però, è impensabile in un’azienda in cui si fatica a comprare il materiale, a rispettare i contratti, a sostenere il rapporto con i clienti (…). Per ripartire non c’è molto tempo (…) anche per risollevare i dipendenti, per i quali il problema, prima di tutto, è economico, anche se molti sono sostenuti dagli ammortizzatori sociali e, noi, ancora, ci salviamo. In alcuni casi, invece, come dicevamo oggi, c’è gente che fatica a pagare l’IMU e, a tale proposito, io ho aggiunto che, purtroppo, il Comune può far poco (…) perciò, questi dovranno, semmai, se è possibile, chiedere anticipi alle aziende. Oltre a questo, c’è la preoccupazione per il futuro del proprio lavoro, della propria vita (…), per chi lavora, per chi non riesce a rendere quello che vorrebbe e, quindi, la situazione è drammatica, però, voglio essere ottimista, esiste ancora qualche possibilità, ma c’è poco tempo. Anch’io ho saputo, per vie traverse, che Cangialeoni (…), comunque, i soci, in gran parte, lavorano lì, sono legati al paese e, anche se il tempo stringe, è abbastanza da sperare di farcela. Cons. Biandronni: (…) ringrazio il Sindaco per l’attività che sta svolgendo e che noi condividiamo, come gruppo di minoranza, anzi, se c’è un elemento di preoccupazione nostra è che, io leggo qui (…). Per la verità, tutta questa vicenda è venuta fuori un po’ alla volta, è rimasta quasi nell’ombra, anche per quanto ci riguardava, perché tutto ciò che si sapeva, era che i dipendenti non percepivano lo stipendio da un po’ di tempo, però, per uno che vive gli avvenimenti dall’esterno, almeno dal mio punto di vista, questa dirigenza ha qualche responsabilità, anche se affrontare un argomento del genere, in questo momento, potrebbe risultare poco simpatico. In ogni caso, quand’è che uno capisce che un’azienda non va bene? In un posto di lavoro vedi subito come vanno le cose, anche in base al funzionamento del sistema delle comunicazioni fra la dirigenza e il suo personale: se ai dipendenti si vuole così bene e se si ha tanta fiducia in loro, non può essere inesistente! In pratica, mi sono reso conto che anche i dipendenti non hanno mai capito bene quali fossero le cause della crisi aziendale (…), perché non c’è mai stato un ragionamento interno, un’assemblea, una discussione. La proprietà, poi, si è mossa in modo analogo anche nei rapporti a livello istituzionale. Io credo sia stato il Sindaco a chiamare Cangialeoni, non certamente la proprietà e anche l’incontro in Prefettura è stato preteso dai sindacati, anzi, anche noi, come minoranza, ci eravamo attivati per avere delle informazioni, per tentare di dare una mano, ma non siamo riusciti a sapere niente! Il che dimostra l’inesistenza di relazioni, anche istituzionali, tra la proprietà e il Sindaco, che, in fondo, rappresenta l’intera comunità, considerata l’importanza di un’azienda come questa, per Santa Sofia, che si può dire vitale! Lo sappiamo bene, ci lavora tutta questa gente! Noi non vogliamo neanche pensarci che vada a finir male, perché, per Santa Sofia, sarebbe un problema enorme e, probabilmente, darebbe una svolta negativa tale, che difficilmente il paese rimarrebbe quello che è. Per cui, se c’è bisogno, lo sforzo si affronta tutti insieme, gli imprenditori da una parte e, dall’altra, mi sembra che gli operai l’abbiano fatto indirettamente, nel senso che, per mesi, non hanno preso lo stipendio, perciò, la fiducia nei confronti della dirigenza l’hanno dimostrata. Di fronte a una disponibilità di tale natura, bisognerà almeno spiegare loro quali sono le ragioni di questa difficoltà e in che modo la proprietà intende muoversi per risolvere il problema, perché, a tutt’oggi, si è presentata quest’occasione e speriamo che vada bene! Io me lo auguro, almeno, il ragionamento del Sindaco di questa sera ci dà qualche speranza, poi, Cangialeoni lo conosciamo come imprenditore capace e, probabilmente, anche coinvolto da un legame forte con il territorio, quindi, se la situazione lo consente, sicuramente, le mani gliele mette. Il problema è che non riusciamo a capire com’è la situazione, qui ci capita un’altra volta la storia della palestra, dato che, ad esempio, non conosciamo l’ammontare del debito, che è necessario all’imprenditore per fare i propri ragionamenti, i propri calcoli ed è una cosa strana, perché, in effetti, si tratta di un’azienda che abbiamo sempre considerato sana, come immagine del paese, anche all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, come strutture, macchine e, poi, quanto alle maestranze, credo impieghi personale di qualità. La situazione, è vero, s’incrocia con un momento di grande difficoltà, però, sinceramente, arrivare al punto di non pagare, se ho capito bene, i contributi, è grave, perché, in tal caso, ti
  • 6. bloccano tutti i finanziamenti, quindi, non riscuoti neanche e, praticamente, è la fine, significa non avere una lira e neanche più un minimo di fiducia da parte delle banche e, a quel punto, sei verso il fondo. In ogni caso, se c’è bisogno, come per l’operazione che citava Flavio, per aiutare la “Pollo del Campo”, il Comune, mettendo in piedi altre conoscenze, che, probabilmente tutte non le avrà neanche, però, se viene chiesto un contributo, attraverso un sistema di relazioni, anche industriali, al limite, l’Amministrazione non ci metterà i soldi, perché non li ha e non potrebbe neanche, però, il sistema delle relazioni l’organizza fino in fondo. Per cui, almeno di qui in avanti, un tavolo attraverso cui conoscere lo stato del malato, passo per passo, credo non sarebbe male e bisognerebbe che la proprietà lo capisse, quindi, l’invito è questo, di continuare con l’attenzione con cui avete seguito la cosa, ma anche di vedere se è possibile riuscire a spendere proprio tutte le energie. Se non lo fanno loro, che almeno sia il Comune a muoversi, con il suo prestigio, per incrociare, sia chi vuol comprare, sia altre eventuali possibilità, per vedere se riusciamo a dare una risposta a questa situazione. Problemi anche più grossi, a livello nazionale, come quello dell’Ilva che seguiamo alla televisione, nel momento in cui si mettono in moto tutti, dopo tanti anni di grande difficoltà, pare che evolvano verso una soluzione. Questa speranza, quindi, la dobbiamo avere, anche perché non è un settore nel quale il lavoro pare che manchi, al contrario, a mio avviso, si tratta di riorganizzare l’azienda, di avere degli obiettivi certi e anche i prezzi giusti, probabilmente, per poter competere nel mercato. Se ho capito bene, l’attuale proprietà non è in grado di risollevare l’azienda, io me lo auguro, per carità, però, se sta cercando il compratore…. Per cui, vediamo un po’ quello che può venir fuori… Valbonesi: occorre chiarire che la situazione dei DURC è tale, perché erano stati lasciati andare. Dal primo dicembre, saremmo dovuti passare a una nuova società, ACIS e CISS sarebbero andate in concordato, quindi, è questo il motivo, almeno mi è stato spiegato così ed è logico. La descrizione dell’azienda in stato confusionale, pur se connessa al momento di crisi, mi sembra esagerata, forse è un’affermazione del compratore, ma questa condizione non riguarda i lavori, o meglio, adesso è tutto in stato confusionale, però, le aziende, da tre, sono diventate due, hanno bilanci, sono in un consorzio, perciò, non c’è niente di strano, non ci sono scatole cinesi. Il problema, probabilmente, nasce dal fatto che adesso tutto è in stato confusionale, però, paradossalmente, per spiegare come si muovono i meccanismi del mercato, pur faticando ad acquisire nuovi ordinativi, io, lunedì, sarò a Brescia per un lavoro da 600.000 euro, che parte con l’azienda in queste condizioni, perciò, le possibilità ci sono… ………: voce fuori microfono, non trascrivibile. Valbonesi: è questo, pertanto, che tiene accesa ancora la speranza che i potenziali acquirenti abbiano motivi per farlo, dato che il mercato c’è, il settore rimane vivo, perché son morti tutti. Neri: vorrei dire due-tre cose, abbastanza rapidamente. In primo luogo, capisco lo stato di disagio dei dipendenti, perché, soprattutto in un momento in cui le prospettive non sono chiare, la situazione si mostra nella sua drammatica evidenza, dato che non sanno, effettivamente, come la vicenda si evolverà e dove andranno a finire. In merito, poi, alla parte imprenditoriale, vorrei aggiungere qualcosa di segno leggermente diverso rispetto agli interventi precedenti, perché, a me, personalmente, non risulta che la cordata di Milano sia sparita, da quanto ne so, è stata messa in standby, giacché erano emersi altri interessi locali riguardo a quest’azienda. In ogni caso, è fatica sapere quale sia la realtà effettiva, però, quello che so io è questo. Se, pertanto, alla fine, si arriva a un interesse di un’azienda locale come quella di Cangialeoni è perché, comunque, la dirigenza attuale del Gruppo ACIS, piuttosto che chiudere la trattativa con un’azienda di Milano, ha preferito aprirne una con un imprenditore locale. Queste sono le informazioni che ho io. Biandronni: parla fuori microfono, non trascrivibile.
  • 7. Neri: Giancarlo, ti riferisco le notizie che ho, poi, ovviamente, non sono io che gestisco, semplicemente, le riporto. Vorrei rimarcare, inoltre, quanto ha affermato, nell’ultima battuta, Valbonesi, che forse non è stato colto fino in fondo e cioè che l’ACIS, nel settore in cui opera, ha parecchio lavoro, anche potenziale, ma, questo avviene perché quasi tutte le aziende concorrenti dell’ACIS, perfino quelle ben più grandi, hanno già chiuso, nel corso degli ultimi sei mesi, uno o due anni fa. Ciò significa che per questo settore la crisi è stata disastrosa, perché, se noi pensiamo a tutte le aziende del comparto che hanno chiuso, è evidente che il periodo è stato drammatico. In tale contesto, riuscire a portare avanti, con tutte le difficoltà del caso, un’azienda che, comunque, risulta appetibile a imprenditori che s’interessano a questa tipologia d’impresa, credo sia un fatto positivo. Cerchiamo, pertanto, di vedere il lato buono della medaglia, se i duecentoventi dipendenti non fossero organizzati in modo produttivo, voi pensate che Cangialeoni avrebbe aperto la trattativa? Cangialeoni è imprenditore locale, appassionato del territorio e tutto quello che vogliamo, ma non è certo un missionario dell’Opera Pia! Se, quindi, Cangialeoni si interessa a quest’operazione è perché l’ACIS ha delle potenzialità, è un’azienda strutturata, che ha delle maestranze che sanno stare nel mercato, sanno organizzare il cantiere, sanno gestire il loro mestiere. Per cui, anche se il momento è amaro, negativo, anzi, forse è il periodo più brutto nel quale ci si trova tutti e, in particolare voi, cerchiamo di vedere anche gli aspetti positivi di questa trattativa. Io sono certo che, pur nella drammaticità della situazione, gli attuali imprenditori, proprietari dell’ACIS, sono i primi che si rendono conto che, il giorno dopo che avranno chiuso la trattativa, saranno quelli che ci rimettono più di tutti, perché si ritroveranno con un pugno di mosche e dobbiamo prendere atto che questa è una consapevolezza che loro hanno. E’ inevitabile. Per cui, a mio avviso, anche in questa situazione, dobbiamo riconoscere che, nonostante i limiti manifestati, la dirigenza ha saputo arrivare a un punto, in cui tanti altri concorrenti sono falliti da un pezzo, portando quest’azienda a essere oggetto di attenzione da parte di altri imprenditori. A mio parere, pertanto, dobbiamo valutare tale risultato in modo positivo, anche perché le difficoltà registrate, di certo, non sono state determinate da una volontà negativa da parte degli imprenditori, giacché sarebbe un paradosso. Poi, per gli incontri che ci sono stati, ma anche per la consapevolezza acquisita, è evidente che l’attuale proprietà è la prima ad avere il cronoprogramma chiaro davanti, per cui, lo sa ancora meglio di noi che, nel giro di una settimana-dieci giorni, le decisioni le deve prendere e tutte in quel lasso di tempo, perché, altrimenti diventa tardi, non è necessario che siamo noi a dirglielo. Infine e vorrei chiudere, l’ACIS è un’importantissima azienda per il nostro territorio e sappiamo benissimo che è sempre stata, come proprietà e organizzazione, nelle mani di due-tre famiglie, anzi, se ne ripercorriamo tutta la storia, originariamente, le famiglie erano quattro, che, alla fine, come ho detto prima, dovranno lasciare tutto sul tavolo. Per cui, valutiamo anche la posizione di chi si trova in questa situazione, che non è né tranquilla, né felice. Io, ovviamente, mi metto nei panni dei dipendenti e colgo la preoccupazione che c’è in questo periodo, soprattutto per mancanza di prospettive, però, invito anche tutti a immedesimarsi in chi, nel giro di dieci giorni, obtorto collo dovrà chiudere delle trattative, lasciare ogni proprietà sul tavolo, uscendo dalla stanza. Poi, quali saranno gli esiti delle analisi, per determinare di chi sono le responsabilità e quali sono state concretamente le cause che hanno determinato questa situazione, chissà chi ha gli strumenti corretti per stabilirlo? Il problema è che ci troviamo di fronte a una classe imprenditoriale, impersonata da famiglie di Santa Sofia, che sono state proprietarie di una grossissima azienda del territorio, che, per mille motivi e difficoltà, chiudendo, sono costrette a lasciare sul tavolo ogni cosa e arrivederci! Se ci voltiamo da quella parte, dobbiamo valutare quello che è stata l’ACIS negli anni, per tutte le generazioni che in quell’azienda hanno lavorato, ricordandoci che ci sono imprenditori interessati a prendere in considerazione quest’organizzazione, che non sono missionari! Poi, tanto di cappello a Cangialeoni, ma non è un missionario neanche lui! Viene, compra, investe, perché sa che questa è un’azienda ben strutturata e organizzata, con le maestranze che sanno fare il proprio mestiere e che, nel giro di qualche tempo, sarà in grado di ripagare, sicuramente, i debiti che, nell’attuale fase di crisi, ha maturato.
  • 8. Campitelli: non condivido la chiave di lettura di Luciano Neri, non voglio riaprire tutti i discorsi, ma non la condivido. Foietta: dal mio punto di vista, è sicuro che l’azienda abbia delle potenzialità, per il personale, il know-how e anche perché, come dicevo prima, è inserita in un certo tipo di mercato, se, però, un’azienda, malgrado tutte le qualità elencate, si trova in queste condizioni, evidentemente, ha qualcosa che non va e non può essere altro, analogamente a una squadra che perde il campionato, che l’allenatore! Non è che si possa dare la colpa all’arbitro! A mio giudizio, questo è il problema grosso e, se Cangialeoni la acquista, è vero che lo fa perché l’azienda ha delle potenzialità, se fosse stata una ditta cotta, evidentemente, l’avrebbe lasciata lì dov’era. L’unico problema, stando a quanto mi riferisce Cangialeoni e non è che abbia possibilità di verificarlo, lo faranno i vari Pinza, Maltoni, i commercialisti, il problema, ripeto, è quello dei debiti e del capitale che non c’è, perché se le macchine sono in leasing e nessuno ne paga le rate, prima o poi, arrivano i proprietari e le portano via. ………: voce fuori microfono, non trascrivibile. Foietta: appunto, ma te le portano via! Quando tu non hai più un camion, né un escavatore o una spazzatrice, con che cosa lavori? Questo, pertanto, è un problema grosso, perché si tratta di capitali che non esistono, perciò, a mio parere, ci sono stati anche errori gestionali, è ovvio. Io spero che Cangialeoni non trovi un debito o una criticità tali da lasciar stare. Lui, infatti, potrebbe dire: “Io, per l’investimento, devo spendere uno, cinque, dieci milioni o quello che è, perché so che, nel giro di dieci-vent’anni, mi ripago”, se questo risultato non dovesse esserci, è ovvio che mollerebbe tutto. È chiaro che Cangialeoni, in primo luogo, persegua il proprio interesse, è uno che si sa muovere in quest’ambito, ma, a mio parere, è un imprenditore non un “prenditore”, come, invece, potevano essere quelli di Milano, che, magari, pensavano di fare l’affare, forse, non lo so, non li conosco. In ogni caso, io ho la massima fiducia in Cangialeoni. Tra l’altro, domenica, mi ha fatto molta tenerezza Armandino, che, ormai, non sa più da quante notti, non dorme. Armando Conficoni, industria segnaletica, domenica, diceva: “Questa era la mia società, sono l’unico rimasto vivo e francamente” ha aggiunto “l’éra mej s’éra mûrt anca mè, acsè n’avdeva gnint”, quando uno ti dice una cosa del genere, non è bello! Bene, tornando a noi, so che Cangialeoni ha detto che, domenica, si ritroveranno per chiudere la questione, per cui, prendendo atto che tutti si stanno dando da fare, anche a livello personale, io vorrei promuovere un incontro con l’attuale dirigenza e Cangialeoni, per domani, che è sabato, magari nel pomeriggio, con una mini delegazione del Consiglio Comunale, per dimostrare loro che non c’è solo il Sindaco a occuparsi della cosa, ma che ci sono anche gli altri. È chiaro che lo sanno, però, un conto è dirlo e uno è vederlo. Io, perciò, domattina, potrei telefonare per organizzare un breve incontro, sperando si possa realizzare, per fare una chiacchierata. Interruzione audio. Sindaco: In attesa di ricominciare, vi leggo un messaggio del nostro “Biondo”: “Volevo fare un saluto di cuore a tutti gli Assessori e ai Consiglieri di questo paese. Io sto bene e così auguro a voi tutti. Un saluto particolare al Sindaco democristiano, al Segretario e a quel panzone di Betti Tiziano. Ciao e grazie a tutti, per i messaggi che ho ricevuto”. Questo è il “Biondo”. Adesso, passiamo velocemente, almeno per quanto mi riguarda, alle comunicazioni: 1) E’ in corso il concorso per copertura di un posto, presso l’Ufficio Tecnico, per la sostituzione di Doretta Mambrini. 2) Poi, in merito alla frana di Corniolo e la posizione di Nobili, l’STB dà il via libera a rilascio del certificato di agibilità per la sua casa.
  • 9. 3) Altra informazione, è arrivata la perizia dell’Agenzia del Territorio, che riguarda il campeggio di Corniolo, che, in sintesi, è stato valutato 159.700 euro. Abbiamo l’interesse assoluto a vendere questo campeggio, perché, in ogni caso, per noi è un costo, dato che occorre tagliare l’erba ed eseguire le altre manutenzioni necessarie, poi, anche perché è in deperimento, quindi, per tutta una serie di motivi. Noi, pertanto, abbiamo bisogno di venderlo, non solo, ma sarebbe opportuno, riuscire a farlo in tempo utile, per permetterne l’apertura quest’estate. Se si apre a giugno, vuol dire che, in aprile, occorre ci sia già un acquirente, che dovrà, poi, metterlo in ordine, per avviarne la gestione. L’argomento del prossimo punto all’ordine del giorno è una variazione del Regolamento per la vendita degli immobili, allora, io sarei per predisporre un bando per la vendita, da pubblicare immediatamente e dobbiamo partire da quella cifra, appunto 159.700 euro. Teniamo conto che il campeggio non è nel Piano di vendita, il cui aggiornamento potremmo discuterlo il prossimo Consiglio del 20 di dicembre, però, noi potremmo approntare subito il bando, le cui buste si apriranno dopo il 20, perché il Consiglio Comunale potrebbe anche negare l’approvazione alla vendita. In tal caso, è ovvio che le buste non si apriranno. Tutto questo, in modo da poter accelerare la procedura, sperando di trovare un acquirente, prima che inizi la stagione estiva, perché, altrimenti ci rimetteremmo un anno, che avrebbe come conseguenza anche una perdita economica, non tanto per noi, quanto per l’aspetto turistico del Corniolo e del Comune. Io, pertanto, chiedo al Consiglio se è d’accordo su questa procedura, anche se non stiamo votando una delibera, però, intanto, il Segretario verbalizza. L’importante è che ci sia unanimità, perché, altrimenti, la proposta salta. ………: voce fuori microfono, non trascrivibile. Foietta: stiamo cercando di stringere i tempi, in modo tale che, se tutto va bene, in aprile, speriamo, ci sia il compratore e, quindi, possa partire la stagione turistica del campeggio, altrimenti, salta un anno, perché, se io lo vendessi in luglio o in agosto, è ovvio che, quanto all’apertura al pubblico, se ne riparlerebbe nel 2014. La durata del primo bando sarà di trenta giorni. Foietta: d’accordo? Neri: non cominciamo, con il primo tentativo, domani mattina? Segretario: sì, stanotte, andiamo subito a pubblicartelo il bando, d’accordo? ………: voci fuori microfono, non trascrivibili. Foietta: no, scusate, le fasi sono queste, prima di tutto, riuniamo la Giunta per approvare questa perizia, d’accordo? Questo è un problema della Giunta, dopodiché partiremo con il bando. Segretario: questa procedura di vendita da parte del Comune parte da un bando che per essere pubblicato dovrà essere approvato da una delibera o determina. Vi chiarisco che l’approvazione di tale bando di vendita – pur oggi comunicata dal Sindaco a questo Consiglio - non è propriamente legittima dal punto di vista della normativa vigente (e se si farà una delibera vi sarà un parere negativo dal punto di vista tecnico-amministrativo), perché la norma prevede che noi possiamo approvare e pubblicare il bando, solo dopo che il Consiglio avrà approvato il “piano delle alienazioni” e, quindi, non prima del 20 dicembre, data in cui porteremo tale delibera per l’approvazione di questo Consiglio. Approvare e pubblicare subito il predetto bando di vendita è una scelta politica, ma voi sapete che esiste la differenza tra competenza dei politici (atti di indirizzo e controllo) e competenza dei Responsabili degli uffici (atti di gestione). Le proposta ed i pareri tecnici, ai sensi delle norme vigenti ampliate dal recente DL 174/12, possono essere disattesi motivatamente dalla Giunta e dal consiglio, che possono deliberare anche in presenza di pareri negativi. Per evitare qualsiasi tipo di problema per l’Amministrazione ed arrivare all’obiettivo che ci si è posti, questi passaggi vanno studiati un attimo. Sindaco, io ti ringrazio per la fiducia che mi hai accordato, ma devi anche citare Tiziano Betti e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, la
  • 10. competenza dei quali è assolutamente necessaria. Qui, insomma, si agisce insieme, io lavoro in squadra con loro, non sono solo io a decidere sulla questione. Io, poi, ho questa difficoltà, essendo il mio ruolo che è e vuole essere, sia di garanzia della legittimità dell’attività amministrativa, sia di sovrintendenza e impulso sulla gestione di tutti i responsabili gestionali. In pratica, comunque, se noi aspettiamo il 20 dicembre, per deliberare l’alienazione, che è di competenza del Consiglio, poi, c’è Natale, pubblichiamo il bando dal 7 gennaio, con il termine del 7 febbraio. Capite bene che, invece, con questa forzatura - che io preferirei non si facesse, perché è giusto rispettare le norme vigenti - noi anticipiamo di un mese i tempi stretti che ci sono ed è comprensibile per l’obiettivo che si pone il Sindaco di vendere il bene prima dell’estate. Non so se sono stato chiaro. ………: voce fuori microfono, non trascrivibile. Foietta: sì, anche perché, in pratica, non c’è nessuno, all’esterno, che ci rimette qualcosa, c’è solo da guadagnare e, soltanto, il problema di essere ligi o meno a delle norme, che pure esistono. Bene, allora, su questo discorso, siamo tutti d’accordo? Segretario, se vuoi verbalizzare, su questo argomento, il Consiglio… Neri: si potrebbe, altrimenti, predisporre un bando con una base d’asta di 75.000 euro… Foietta: no, Luciano, lasciamo stare, questa è la situazione. Abbiamo finito. Scusate un attimo, vorrei darvi una bella notizia, emersa stasera, che arriva dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vi leggo la missiva: “Sono lieto di comunicare che la Commissione incaricata di valutare le domande di partecipazione al Premio “Amico della Famiglia 2010”, ha individuato l’iniziativa, presentata dal Centro famiglia aggregazione bambini-genitori, quale meritevole di menzione speciale. Nell’esprimere tutto l’apprezzamento per l’attenzione mostrata verso le famiglie e i segnali concreti nei loro confronti, meritevoli di essere incoraggiati e diffusi, sarò lieto di inviare, quanto prima, l’invito a partecipare alla cerimonia ufficiale di premiazione, con la consegna della targa ricordo dell’evento, che si terrà nel corso del 2013, in data e luogo da destinarsi.” Chi ci scrive è il Capodipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quindi, vorrei ringraziare gli uffici e chi si è impegnato a realizzare questo progetto, perché un riconoscimento del Consiglio dei Ministri non è che arrivi tutti i giorni e a chiunque. ………: occorre ringraziare, soprattutto, l’Assessore. Foietta: sì, l’Assessore, ma questo non posso essere io a dirlo. Andiamo avanti? Campitelli: io avrei due interrogazioni, una delle quali, possiamo rimandarla al 20 di dicembre, mentre l’altra riguarda la Tares, sulla quale vorrei chiarezza. Qualcosa è venuto fuori prima, però, dal primo di gennaio, questa entrerà in vigore, perciò, vorrei sapere come e quando cambierà la nostra bolletta, poi, anche in merito all’organizzazione del servizio, non si sa niente. Sulla questione, però, leggevo che non è neanche detto che i Comuni possano fare qualcosa, mi riferisco all’articolo, che ho qui, pubblicato sul “Resto del Carlino”, in cui si dice che il Comune di Forlì ha proposto una serie di emendamenti, attraverso l’ANCI e il PD regionale e, in uno di questi, ha chiesto che sia attivato il tributo dal 2014, proprio perché c’è tanta confusione, quindi, forse non ci abbiamo pensato… Foietta: mettiamolo all’ordine del giorno, perché io, adesso, non so rispondere assolutamente su questa vicenda, a meno che, non lo sappia fare Michelacci, come Assessore. Biandronni: parla fuori microfono, non trascrivibile. Foietta: il capogruppo di maggioranza non è presente, c’è il vice. Mettiti d’accordo con il capogruppo, studiate la questione per fare un ordine del giorno, come suggeriscono loro. Io non intervengo, perché non so assolutamente niente della Tares, devo confessare la mia ignoranza, non ho studiato.
  • 11. Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto: Il Presidente Il Segretario Comunale F.to FOIETTA FLAVIO F.to PUPILLO MARCELLO La presente è copia conforme all'originale ad uso amministrativo. Lì 12/12/2012 Il Segretario Comunale PUPILLO MARCELLO CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE La presente deliberazione viene pubblicata all'Albo Pretorio Online del Comune (www.comune.santa-sofia.fc.it) per gg.15 consecutivi a far data dal 12/12/2012 Lì 12/12/2012 Il Segretario Comunale F.to PUPILLO MARCELLO La presente deliberazione: è stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267. È divenuta esecutiva a far data dal giorno _______________________ , ai sensi dell'art. 134 comma 3 del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267. F.to Il Segretario Comunale PUPILLO MARCELLO