Unlocking the Power of ChatGPT and AI in Testing - A Real-World Look, present...
cores catalogo effetti pavimentazioni in resina
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Cores
PRODUZIONE E COMMERCIO RESINE PER NAUTICA
RESTAURO - INDUSTRIA - COIBENTAZIONI - ARTE
CATALOGO
PAVIMENTI ED EFFETTI
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Cores
PRODUZIONE E COMMERCIO RESINE PER NAUTICA
RESTAURO - INDUSTRIA - COIBENTAZIONI - ARTE
L’Azienda Cores Srl è specializzata nella
esterni, sono seguite scrupolosamente da
produzione
personale formatosi in Azienda.
e
formulazione
di
resine
epossidiche in genere per applicazioni
La continua voglia di emergere e di essere
artistiche,
opere
sempre al passo con le innovazioni del settore,
conservative e di consolidamento strutturale.
sono gli stimoli che hanno spinto Cores a
L’utilizzo di tecnologie e materiali di base
dedicare parte della sua attività alla ricerca:
sempre all’avanguardia e l’impiego di mezzi di
presso il Suo laboratorio sono stati infatti
produzione
garantiscono
creati adesivi epossidici ad alta resistenza per
l’efficienza e la qualità dei prodotti che Cores
il mercato edilizio e del restauro divenendo un
realizza, tra i quali spiccano quelli impiegati su
operatore di settore specializzato ad alta
nautiche,
industriali,
specializzati,
beni architettonici di grande pregio in molte
località del nord Italia.
L’attività dell’azienda, iniziata nel 1995, si è
consolidata ed espansa anche grazie al
costante lavoro di squadra di uno staff, dai
titolari ai diversi collaboratori esterni, che ha
contribuito a fare dell’impresa un esempio di
efficienza, qualità e trasparenza. Sono questi,
infatti, gli obbiettivi primari pensati e vissuti
da ogni componente dell’azienda con passione,
dedizione, attenzione ad ottenere il miglior
tecnologia, proponendo soluzioni innovative
risultato possibile.
alle problematiche, apportando il necessario
Le tecniche, i materiali, le metodologie
know-how per i cicli applicativi industriali.
operative indicate garantiscono impieghi di
Cores è spinta dall’esigenza di creare prodotti
altissima qualità e rispetto dei tempi di
ad hoc nell’ambiente dei compositi, nautica,
esecuzione, facendo di Cores un punto di
del consolidamento strutturale e nel restauro
riferimento nel settore delle applicazioni in
conservativo. Forte dell’esperienza applicativa
resine. Cores mette a disposizione un servizio
nelle più particolari situazioni, possiede un
completo e di alto valore tecnico per ogni
laboratorio dinamico, in grado di produrre in
situazione che è chiamata a studiare; tutte le
breve tempo formulazioni epossidiche per
fasi, dai rilievi e le indagini iniziali, fino al
qualsiasi tipo di condizioni ambientali e
compimento dell’opera con collaboratori
tipologia del supporto.
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Cores
PRODUZIONE E COMMERCIO RESINE PER NAUTICA
RESTAURO - INDUSTRIA - COIBENTAZIONI - ARTE
Superfici e pavimentazioni colorate
Pavimentazioni civili ed industriali, trasparenti
con inglobamenti, a fondo specchio antigraffio,
antiacido,
alimentari,
antiosmotici,
termoresistenti, reoplastici...
gold and silver leaf
marble and metal
materic effect
ocean waves
rough tongue
sand and grit
smoke and other
squamificio
la pittura personalizzata
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gold and
silver leaf
foglia argento su nero
natura di stagno su nero
oro e indaco al tramonto
rame e oro su rosso ossido
giallo e blu
foglia oro, platino e spatola
old gold
sottobosco di campo
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marble
and metal
marble and metal - cod o
marble and metal - cod 1
marble and metal - cod 5
marble and metal - cod 2
marble and metal - cod 9
marble and metal - cod 3
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marble and metal - cod 4
marble and metal - cod 10
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marble
and metal
marble and metal - cod 11
marble and metal - cod 17
marble and metal - cod 13
marble and metal - cod 18
marble and metal - cod 14
marble and metal - cod 19
marble and metal - cod 15
marble and metal - cod 20
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sand
and grit
sand and grit - cod 0
sand and grit - cod 1
sand and grit - cod 6
sand and grit - cod 2
sand and grit - cod 7
sand and grit - cod 3
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sand and grit - cod 4
sand and grit - cod 8
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sand
and grit
sand and grit - cod 9
sand and grit - cod 13
sand and grit - cod 10
sand and grit - cod 14
sand and grit - cod 11
sand and grit - cod 16
sand and grit - cod 12
sand and grit - cod 17
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sand
and grit
sand and grit - cod 18
sand and grit - cod 20
sand and grit - cod 25
sand and grit - cod 22
sand and grit
sand and grit - cod 23
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sand and grit - cod 24
terrazzo veneziano iningiallente anche per esterni
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smoke
and other
smoke and other - cod 0
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smoke
and other
smoke and other - cod 16
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PRODUZIONE E COMMERCIO RESINE PER NAUTICA
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Artisti a tua disposizione
Negli ultimi anni Cores, per le creazioni più artistiche, si affida al talento di diversi artisti tra i quali
Simone Terisio, con le sue geometrie materiche, e Mirka Vallin, con i suoi colori accesi e le pennellate energiche che rendono l’ambiente unico ed esclusivo.
Simone Terisio
Mirka Vallin
Lo studio delle piastrelle auto-replicanti
La forma del colore
In geometria una tassellatura auto-replicante è un
modello in cui piastrelle adiacenti possono essere
unite per formare una piastrella più grande che è
simile a quello originale. Questo è un aspetto di un
campo di studi noto come tassellazione. Solomon
W. Golomb ha coniato il termine “Rep-Tiles” per le
tassellature auto-replicanti, da qui “Squamificio”.
Arte astratta che si fonda sulle geometrie create dal
colore. Preferenze di linee curve che le pennellate
stese con andamento circolare o ellissoidale tracciano in modo continuo, a volle occupando tutto lo
spazio della tela, facendo di un motivo individuato
l'ossatura dell'opera su cui riflettere. Altre volte
l'ispirazione astratta di Mika Vallin, guida la sua
sensibilità cromatica alla pura ricerca di accordi tonali. In questo caso, la materia prima viene stesa a
zone che si sovrappongono e confondono producendo un substrato ricco e morbido su cui la pittrice interviene con la parte finale del pennello,
appuntita quel tanto che basta per 'rigare' la superficie con piccoli solchi curvilinei o con linee
rette e oblique che si susseguono e intersecano,
movimentano la luce e suggeriscono voli di fantasie tutte da decifrare. Geometrie che si esplicano
anche con una serie di rettangoli disposti l'uno accanto all'altro secondo un piano di lavoro individuato dalla mente e liberato dal pensiero lungo una
traccia di nuovo circolare o sinusoidale, dove è ancora la luce a dare suggestioni.
Una particolare luce bianco-madreperlata che abbaglia quando la si osserva di fronte e lascia intravedere le rigature che la smorzano se viene
osservata in controluce. E ancora tele dove il colore smargina da una tonalità all'altra con effetto
di trascinamento, o il piano di intervento è completamente occupato da tracce di acrilico dense e
brevi come un tratteggio ingigantito, disposto con
studiata casualità per rendere ruvido e corrugato
il materiale, legno a tela, su cui si appoggia.
Questa tecnica è considerata da alcuni come un
simbolo della geometria sacra, contenendo un antico valore religioso, raffigurando le forme fondamentali dello spazio e del tempo. In questo senso,
è una espressione visiva della vita: connessioni tese
attraverso tutti gli esseri senzienti; si crede che
contengano un tipo di Registro Akashico delle informazioni di base di tutte le cose viventi.
Secondo Drunvalo Melchizedek, nella tradizione
giudaico-cristiana, nelle tappe che costruiscono il
Seme della Vita, si dice di rappresentare i sette
giorni della Creazione, in cui Elohim creò la vita,
la Genesi 2:2-3, Esodo 23:12, 31: 16-17, Isaia 56:68. All'interno di queste fasi, tra le altre cose, ci sono
i simboli della Piscis Vesica, un antico simbolo religioso, e Anelli Borromee, che rappresenta la Santissima Trinità.
Ci sono molte credenze spirituali associati anche
al Fiore della Vita, ad esempio, i ritratti dei cinque
Solidi si trovano all'interno del simbolo del Cubo
di Metatron, che può essere derivato dalla geometria “Rep-Tiles” del Fiore della Vita. Questi solidi
sono forme geometriche che si dice di agire come
un modello da cui scaturisce tutta la vita.
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la pittura di
Mirka Vallin
“lunedì mattina”
“rincorrersi”
“istinti”
“streeps and bubbles”
“passione”
“venerdì notte”
“ricordi”
“vivere immensamente”
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alcune nostre
realizzazioni...
Centri Benessere, Locali Pubblici,
Abitazioni Private, Show Room,
Autosaloni, Galleria d’Arte, ecc...
marble and metal - cod 0 con finitura EPCRISTAL NG e URETAN RE
marble and metal - cod 0
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marble and metal - cod 0
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alcune nostre
realizzazioni...
ocean waves - cod 5
con finitura EPCRISTAL NG e URETAN RE
sand and grit - cod 9
Autolivellante A400 HR
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alcune nostre
realizzazioni...
A400 WP
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uretan RE
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PRODUZIONE E COMMERCIO RESINE PER NAUTICA
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GUIDA APPLICATIVA
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La preparazione del supporto per i sistemi resinosi
Le azioni fisicomeccaniche su pavimento in esercizio sollecitano il sistema all'interfaccia di adesione tra il prodotto resinoso ed il supporto, La preparazione di
quest'ultimo dovrà essere orientata ad ottenere il massimo delle caratteristiche prestazionali con particolare
riferimento alle resistenze meccaniche, alla sua pulizia,
alla rugosità, alla eventuale presenza di umidità. Tratteremo quattro argomenti particolarmente importanti
che determinano, nella maggior parte dei casi, il successo
o l'insuccesso del risultato finale:
- l'umidità del supporto;
- la resistenza meccanica del supporto;
- il profilo di rugosità;
- il consolidamento del supporto.
Nella Tabella I viene ripreso un prospetto tratto dalla
norma UNI 10966, riguardante i limiti di accettazione e
le caratteristiche del supporto, il contenuto di umidità, la
coesione e la resistenza meccanica.
Le tecniche di preparazione sono determinanti per conferire al supporto adeguate caratteristiche di compattezza e monoliticità in modo da consentire una
sufficiente adesione del rivestimento resinoso.
LIMITI
DI ACCETTAZIONE
MODALITÀ
DI VERIFICA
Contenuto di umidità
4%
(salvo diversa indicazione del produttore)
UN110329
“Posa di rivestimenti di pavimentazione Misurazione del contenuto di umidità negli
strati di supporto cementizi o simili”.
Coesione
21,5 MPa
(salvo diversa indicazione del produttore)
UNI 8298-1
“Rivestimenti resinosi per pavimentazioni
Parte 1: Determinazione dell'adesione del
rivestimento al supporto”.
Resistenza
a compressione
25 MPa
Prova non distruttiva: UNI EN12504-2
“Prove sul calcestruzzo nelle strutture - prove
non distruttive - Determinazione dell'indice
sclerometrico”.
Prove distruttive: UN110157
“Calcestruzzo indurito - determinazione della
forza di estrazione mediante inserti postinseriti ad espansione geometrica e forzata”.
UNI EN 12390-3
“Prova sul calcestruzzo indurito - Resistenza
alla compressione dei provini”.
Planarità
Tolleranze di planarità: 5 mm/2 m
(sai» diversa indicazione)
vedere UN111146
Stato superficiale
Assenza di polvere, parti incoerenti e
sostanze incompatibili
“Rivestimenti resinosi per pavimentazioni
Parte 4: Determinazione della resistenza agli
agenti chimici”
Rugosità
± 1 mm
(nel caso di un rivestimento di malta)
± 0,5 mm
(nel caso di un rivestimento di
autolivellante e/o multistrato
“Rivestimenti resinosi per pavimentazioni
Parte 5: Determinazione del comportamento
all'acqua”
Temperatura
del supporto
Limiti previsti in relazione
ai formulati impiegati
“Rivestimenti resinosi per pavimentazioni
Parte 6: Determinazione della resistenza
all'invecchiamento termico in aria”
CARATTERISTICHE
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*) Gli strati di base e di livellamento devono avere almeno la medesima resistenza meccanica (cempressione, flessione, urto) del
supporto di calcestruzzo o per lo meno devono essere in condizioni di assordire e ritrasmettere I carichi applicati senza danni.
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La pulizia del supporto
La pulizia può essere effettuata nei seguenti modi:
- trattamento chimico: cicli di trattamento mediante
detergenti e prodotti acidi o basici;
- carteggiatura: trattamento dì pulizia con carte, tele o
dischi;
- decapaggio: trattamento di pulizia superficiale effettuabile con fiamma o a vapore (poco utilizzato);
- idrolavaggio: trattamento di pulizia effettuato con
getto d'acqua a pressione non minore di 2,5 MPa (25
bar);
- molatura (o levigatura): trattamento di pulizia mediante macchina dotata di utensili abrasivi rotanti.
Inoltre durante le operazioni di pulizia deve essere verificata l'assenza di sostanze che possono annullare o diminuire l'aderenza del rivestimento, ad esempio:
- boiacca di cemento;
- polveri e materiali non aderenti;
- macchie d'olio e di grassi;
- cere (ad esempio gli agenti di stagionatura);
- strati poco aderenti;
- Per le resine saponificabili (al momento dell'applicazione e/o anche dopo l'indurimento);
- presenza non soltanto superficiale, ma anche in profondità, di prodotti chimici che provocano a lungo o
breve termine la degradazione del supporto e del suo
rivestimento resinoso.
In relazione alle caratteristiche del supporto e al tipo ed
allo spessore di sistema resinoso da applicare, il trattamento del supporto dovrà creare delle incisioni più o
meno profonde allo scopo di ottenere un profilo di rugosità. Tali preparazioni possono essere eseguite mediante irruvidimento o scarifica. L'irruvidimento può
essere eseguito con:
- pallinatura: irruvidimento superficiale mediante
macchina con avanzamento e velocità regolabili, che
proietta elementi metallici sulla superficie;
- sabbiatura: irruvidimento superficiale mediante proiezione di inerti silicei o me-tallici (poco utilizzata nei
pavimenti).
Piastrelle
Il metodo di preparazione ottimale è il trattamento di
pallinatura, ed è importante creare rugosità soprattutto
nel caso di superfici smaltate e compatte. In alcuni casi
può essere utilizzata in alternativa una molatrice. Particolare attenzione dovrà essere posta alla aderenza delle
piastrelle al supporto, eliminando quelle non perfettamente solidali al sottofondo. I giunti vanno preventivamente sigillati con sistemi puntuali o successive mani di
rasatura per evitare la "riproduzione" degli stessi nel sistema resinoso applicato.
Supporti metallici
La preparazione può essere eseguita con attrezzature di
vario tipo allo scopo di ottenere un grado di pulizia adeguato e un adeguato "profilo di rugosità". La preparazione non dovrebbe mai essere inferiore al grado SA 2"2
secondo le SSPC/ NACE (vedere anche ISO 8501). Possono essere accettati gradi di preparazione meno accurati solo se compatibili con il ciclo resinoso previsto e
validati dal produttore.
Altri supporti
Legno, plastica, ecc. devono essere valutati in ogni specifica situazione. Quando risulti impossibile ottenere la
adesione necessaria può essere utile interporre tra supporto e sistema resinoso degli strati di 'compensazione'
che possono distribuire gli sforzi e le tensioni nel sistema
pavimento finito.
Ulteriori accorgimenti per la preparazione
In presenza di fessurazioni delle superfici di posa del rivestimento o di difetti di planarità che superino le tolleranze specificate, deve essere eseguita una rasatura
superficiale, con materiali adeguati, compatibili con il
supporto ed il rivestimento resinoso successivo. Le fessurazioni devono essere allargate, cioè "aperte", con un
utensile appropriato rimuovendo accuratamente le parti
friabili, La presenza sulla superficie di cavillature richiede la sigillatura delle stesse con idoneo impregnante.
In caso di buchi, sfaldamenti e rotture di notevole profondità è necessario procedere ad un rappezzo della zona
interessata. L'operazione inizia con la rimozione di una
zona del supporto estesa di almeno 10 cm oltre il perimetro della parte danneggiata, eseguendo l'asportazione
fino alla profondità minima consigliata dal fabbricante
del rivestimento e/o fino al raggiungimento del supporto
sano. I giunti (di espansione, costruzione, controllo, le
fughe), devono essere oggetto di particolare attenzione.
Alcune norme di riferimento
UNI 8298-1 (2000): Rivestimenti resinosi per pavimentazioni - Parte I: Determinazione dell'adesione del
rivestimento al supporto. UNI 8381 (1982): Edilizia Strati del supporto di pavimentazione - Istruzioni per la
progettazione e l'esecuzione, UNI 10329 (1994): Posa dei
rivestimenti di pavimentazione - Misurazione del contenuto di umidità negli strati di supporto cementizi o simili. UNI 10966 (2007): Rivestimenti resinosi per
pavimentazioni - Istruzioni per la progettazione e l'esecuzione. UNI 11146 (2005): Pavimenti in calcestruzzo ad
uso industriale - Criteri per la progettazione, la costruzione ed il collaudo.
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Pavimentazioni industriali e civili
Nella moderna gestione dell'azienda, il magazzino,
esterno o interno, rappresenta non più uno spazio fermo,
ma bensì un'area che si muove e si adatta alle esigenze
aziendali. La perfetta gestione del magazzino può rappresentare, come i normali reparti produttivi, un costo
positivo o negativo ma che comunque in ogni caso ha bisogno di essere gestito, tenuto in manutenzione ed adattato alle normative vigenti (sicurezza dei lavoratori, dei
prodotti ecc). In questo contesto la pavimentazione rappresenta lo spazio fondamentale per la corretta movimentazione delle merci.
Lo sfruttamento intensivo di questi spazi richiede,
quindi, caratteristiche particolari alla pavimentazione,
sollecitata 24 ore al giorno e sulla quale i mezzi di sollevamento e spostamento delle merci sono sempre più efficaci e performanti. Conseguentemente la richiesta di
superfici a planarità controllata e prive di giunti di costruzione sono ormai fondamentali nella progettazione
di grandi superfici destinate alla movimentazione delle
merci. I rivestimenti resinosi trovano una loro naturale
collocazione nelle pavimentazioni e sono una soluzione
tecnica-economica vantaggiosa. I sistemi più comunemente usati sono:
1. Rivestimenti incorporati (impregnazione);
2. Rivestimenti a pellicola (film sottile);
3. Rivestimenti di malta resinosa (malte spatolate).
Rivestimenti incorporati
Lo scopo finale di questa applicazione è quello di incrementare la durezza superficiale e l'impermeabilità della
pavimentazione, tramite l'impregnazione con prodotti
fluidi. L'impregnazione è corticale e normalmente arriva
ad una profondità di circa 0.5 cm. I prodotti utilizzabili,
anche se semplici per loro natura, devono comunque essere formulati per garantire le caratteristiche fondamentale, quali l'insensibilità alla umidità residua
presente nella pavimentazione, indurire anche a basse
temperature ed alta umidità relativa, ecc.
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La vastità delle aree da trattare molto spesso obbliga all'utilizzo di rivestimenti a basso costo, ma non per questo poco efficaci. In questi casi, i cicli devono poter essere
applicati con sistemi ad alta produttività come ad esempio sono le applicazioni a spruzzo airless, i prodotti utilizzabili sono di varia natura chimica e si possono così
raggruppare:
• Formulati epossidici in fase solvente o in dispersione
acquosa: bicomponenti ad elevate resistenze meccaniche e buone resistenze chimiche
(ANCOR, IDROCOR,…).
• Formulati a base di MMA in fase solvente: monocomponente con buone resistenze meccaniche ed elevato effetto bagnato (J50).
Rivestimenti a pellicola
Il fatto di operare quasi sempre su superfici nuove e
piane, favorisce l'applicazione di questo sistema, essendo
praticamente costituito da prodotti verniciarti. Anche
per questo sistema è possibile avere grandi produttività,
essendo i singoli prodotti applicabili con i comuni sistemi a spruzzo o airless. Gli spessori che normalmente
si realizzano sono attorno ai 150 micron e si ottengono
con 3 passaggi di cui il primo può essere considerato
un'impregnazione semplice che in pratica funziona da
promotore d'adesione. Anche se l'applicazione è semplice, è però molto importante prestare la massima attenzione alle condizioni del sottofondo ed alle
temperature in gioco (sottofondo ed ambientale). Di
fatto sottofondi molto lisci e poco preparati sono spesso
la causa di ampi distacchi del rivestimento dal sottofondo. La mancata misurazione e conseguente rispetto
del punto di rugiada causa enormi problemi di aderenza
tra i vari strati. Applicazioni a basse temperature impediscono il perfetto indurimento dei singoli strati e causa
notevoli problemi di durezza superficiale con conseguente scadimento delle prestazioni finali. Essendo in
pratica questo il primo sistema che chiude la superficie
e ne impedisce o diminuisce la traspirazione favorendo
il rilascio dell'umidità residua, molti problemi nascono
dalla mancanza e/o dalla non conoscenza di una barriera
al vapore e/o se il massetto è sufficientemente asciutto.
Se non è già esistente, è quasi sempre consigliabile realizzare una barriera la vapore con sistemi specifici (WET
SHIELD). Nei magazzini ad alto traffico, non bisogna dimenticarsi che in opera si realizzano spessori minimi e
la conseguente aspettativa di vita del rivestimento non
potrà essere superiore a qualche anno. Una costante e
puntigliosa manutenzione prolunga notevolmente la vita
del rivestimento.
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I prodotti utilizzabili si possono così raggruppare:
• Formulati epossidici (con o senza solventi, all'acqua):
bicomponenti con buona ade-sione tra i singoli strati,
buona resistenza all'abrasione e buone resistenze chimiche (ANCOR, IDROCOR,…).
• Formulati poliuretanici (in fase solvente):
bicomponenti con buone resistenze mec-caniche,
maggiore resistenza al graffio, non ingiallenti, ampia
scelta di colorazioni e di finiture (lucida o opaca),
(URETAN…).
Rivestimenti in malta resinosa
I sistemi in malta resinosa normalmente non si applicano su grandi superfici nel settore logistico, ma diventano fondamentali in alcune aree specifiche come ad
esempio ripristino o realizzazione di corsie trilaterali,
realizzazione di "giunti a travetto" o nelle zone adiacenti
alle rampe di scarico.
Il sistema in malta resinosa è tra tutti i sistemi resinosi
quello che sviluppa le maggiori resistenze meccaniche (a
compressione, a flessotrazione, ad abrasione, ecc.) e che
anche grazie al suo spessore, normalmente di circa 4-8
mm finali, è in grado di garantire una elevata aspettativa di durata. L'applicazione è solamente manuale ed è
tipica delle lavo-razioni con malte cementizie a "consistenza asciutta", dove sono quindi previsti stagge, regoli
metallici, frattazzi manuali, lisciature con elicotteri ecc.
La malta deve lavorare in aderenza al sottofondo e
quindi necessita di una superficie ruvida, di un promotore d'adesione e deve essere intasata per garantire una
porosità chiusa incrementando così le resistenze meccaniche e l'impermeabilità ai liquidi,
Nel sistema resinoso la resina epossidica funziona da legante, e così come per un buon calcestruzzo è fondamentale la scelta del tipo e della quantità di inerte, per il
sistema resinoso lo sarà la scelta del tipo e della qualità
delle cariche. Normalmente viene utilizzato quarzo sferoidale essiccato a forno ed in controllata curva granulometrica (curva di Fuller). Il rapporto Legante/Inerte
usualmente adottato è di circa 1:6/8/10/12. I leganti più
comunemente utilizzati sono:
• Resine epossidiche: bicomponenti, facili da miscelare
e con elevate resistenze meccaniche (EPRES LPL).
• Resine polimetilmetacrilati (PMMA):
bi-componenti, ideali per applicazioni a bassa temperatura o in tempi brevi.
Per i rivestimenti in malta resinosa vorrei segnalare una
particolarità: diversi applicatori, per la realizzazione
della malta e del promotore d'adesione, utilizzano dei leganti puri comperando direttamente dai fornitori di materie prime. Ritengo che ciò sia rischioso perché se non
si conoscono esattamente i componenti chimici del sistema e le loro peculiarità, è facile ottenere ad esempio
leganti molto duri ma con un comportamento vetroso,
sistemi con scarsa aderenza al sottofondo, sistemi non
perfettamente reticolati, ecc. Tutti questi dettagli, anche
se non si notano a breve, possono nel tempo ridurre le
prestazioni della malta e causare gravi contestazioni. Affidarsi ad una società formulatrice è sempre consigliabile anche se sembra che di formulato non ci sia nulla.
Sicuramente conoscerà quello che viene fornito, le prestazioni in opera e ne risponderà direttamente, cosa che
i fornitori di materie prime non possono fare.
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Propedeutica applicativa industriale dei pavimentanti
Qui viene spiegato il completo ciclo applicativo in ordine
di applicazione. I primer e gli autolivellanti per il primo
intervento di preparazione del fondo posso cambiare in
base alla situazione che si incontra. I prodotti pavimentanti posso seguire un iter applicativo diverso in base all’effetto o al risultato meccanico che si vuole ottenere.
Primers e autolivellanti
per preparazione del fondo:
Beton Epossidico, confezionato direttamente in cantiere con sabbia di quarzo 0,7-1,2mm e resina epossidica
strutturale (LPL) nel rapporto min 6:1 fino a 10:1 max. Si
tratta di una malta epossidica autolivellante di importante capacità strutturale, generalmente applicata nello
spessore minimo di 5 mm ed oltre senza limite. Viene
impiegata per riprendere pesanti deformazioni di solai in
legno o cemento dove sia richiesto l’aumento della portata o maggiori garanzie sulla tenuta del fondo cementizio. Può essere armata con acciaio edile tipo FeB44k.
Resa: 70mq/Ton per 1 cm di spessore.
PCI Periplan, boiacca autolivellante cementizia sintetica, viene applicata direttamente sopra i fondi in cemento o piastrelle sconnesse previa carteggiatura, per
dare una veloce e perfetta complanarità. Resa 3.2 kg/mq
per 2 mm di spessore. Viene applicata con racla gaduata
che ne favorisce la resa in modo preciso. Spessore applicabile da 2 a 30 mm in unica mano.
CORETECH NET, rete in tessuto di fibra di vetro strutturale, viene impregnata con Ancor400WP o QZ generalmente, aumenta la rigidità delle coibentazione con
forte prevalenza idrostatica, evita il formarsi di lesioni
nel tempo in zone come aeroporti o aree portuali, per il
quale se ne rifà l’utilizzo alle sole zone di passaggio.
TW165VTR, tessuto di fibra di vetro strutturale leggero, viene impregnato con Ancor400WP o QZ generalmente, aumenta la rigidità delle coibentazione con
media prevalenza idrostatica, evita il formarsi di lesioni
nel tempo nei pavimenti industriali.
Epoxyresin LPL, resina epossidica pura, diluibile con
PMA, solvente apposito, primerizza le superfici cementizie ed in legno, si comporta da turapori e promotore
d’aggrappo, per accogliere tutti i pavimentanti Cores, ove
se ne rivelasse la necessità. Resa 0.2 kg/mq.
Ancor 100-200-400, resina epossidica semifluida, autolivellante (100-200) e rasabile (400), recupera lievi lesioni e difformità del fondo, in modo da risparmiare sul
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pavimentante vero e proprio. E' un ottimo promotore
d'aggrappo. Resa 1,4 kg/mq per 1 mm di spessore. Può
essere applicata da spessori di pochi micron fino a molti
cm, senza fenomeni di ritiro.
Ancor400ECT, gel epossidico strutturale, impiegato
per livellare velocemente pavimenti in piastrelle esistenti, intasare e rasare vecchie fugature mediante fratazzo americano liscio, anche in verticale. Resa 1,2
kg/mq per 1 mm di spessore.
EpoxyStuk, pasta epossidica alimentare, per colmare
mancanze, rasare fori, riprendere i conci ecc., nei vari
ambienti di lavori, quali siano civile, industriale, acido,
salino, umido, dove i volumi da riportare siano di molti
cc. Viene utilizzato come sistema d’aggrappo per sale hymalayano con riporto a mano o spruzzo, nell’ideazione di
stanze del sale per haloterapia. Resa 1,6 kg/mq per 1 mm
di spessore.
Pavimentanti:
Ancor400HR, pavimentante semi-autolivellante fortemente antiusura mediante una forte carica di quarzo
micronizzato. Trova principale impiego industriale. Può
arrivare fino a 10 mm di spessore in unica mano per
avere il top della meccanica disponibile e dell’ economia
applicativa. La finitura risulta lucido-opaca per avere immediato antiscivolo; è lucidabile per rientrare nella finitura a specchio, resa 1,35 kg/mq per 1 mm di spessore.
Per interni e negozi (è il classico pavimento in resine e
quarzo micronizzato), per spessori min. di 3 mm a slipper. Viene impiegato al posto di EpoxyCristal NGW per
la parte artistica con minor costo.
Ancor400QZ, pavimentante autolivellante antigraffio
colorato al quarzo industriale. Può arrivare anche a 5
mm di spessore consigliando un adeguato fibrorinforzo,
in unica mano per avere il top della meccanica disponibile e dell’ economia applicativa.
la finitura risulta lucido-opaca per avere immediato antiscivolo; è lucidabile per rientrare nella finitura a specchio, resa 1,35 kg/mq per 1 mm di spessore.
Per interni e negozi (è il classico pavimento in resine e
quarzo micronizzato), per spessori min di 1 mm a rullo.
Viene impiegato al posto di EpoxyCristal NGW per la
parte artistica con minor costo.
Ancor400WP, coibentante, pavimentante per interni,
pavimento in resine a zero igroscopia, trova largo impiego nella coibentazione di parti immerse di piscine e
vasche con certificazione alimentare; si impregna prefe-
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ribilmente un tessutino TW165VTR. Resa 1,35 kg/mq
per 1 mm di spessore.
EpoxyCristal NGW, resina epossidica colorata a basso
ingiallimento per finitura a specchio senza lucidatura,
autolivellante, antibolla, per interni. Utilizzata dapprima
largamente in ambito civile, grazie ai suoi molteplici effetti fornibili trova impiego per sale conferenze, uffici di
prestigio, sale mostre, hall di alberghi, SPA. Resa 1,2
kg/mq per mm di spessore. Spessore min applicabile per
colata:2-5 mm. Spessore min a rullo: 0,5 mm in due
mani a rullo.
EpoxyCristal NG, resina epossidica trasparente a
basso ingiallimento per inglobamento di inerti con alto
spessore, finitura a specchio senza lucidatura, autolivellante, per interni. Resa 1,2 kg/mq per mm di spessore.
Spessore min applicabile per colata:2-5 mm. Spessore
min a rullo: 0,5 mm in due mani a rullo.
Uretan NGW, antigraffio di finitura poliuretanico a
solvente, flessibilizzato, iningiallente, per pavimentazioni pellicolari per spessori inferiori ai 300u max. Per
esterni, trova impiego per ogni tipo di rivestimento edile
esistente. Può essere applicato a rullo o spruzzo. Ottimo
antigraffio. Resa 0.15 kg/mq per 100 micron di spessore.
Uretan WP, pavimentante poliuretanico a solvente, di
pari caratteristiche di Uretan NGW con una propensione
ai forti carichi alternati, allo sfregamento intermittente
di materiali duri. Resa 1,25 kg/mq per mm di spessore.
Ancor400QMT, pavimentante epossidico modificato,
resiste alle ingerenze chimiche acide o basiche, non è diluibile in olii, viene applicato per mani di min 1 mm di
spessore a fratazzo dentato. Resa 1,35 kg/mq per mm di
spessore. Spessore min 500u, max 5 mm in più mani da
1 mm, intervallando con carteggiatura. Fibrorinforzabile.
Deracor470WP, pavimentante coibentante fortemente antiacido, antisolvente, di rapida applicazione,
prevede una modica applicativa piuttosto complessa rivolta alla salute dell’applicatore. Resiste fino a 170 °C.
Resa 1,2 kg/mq per mm di spessore. Spessore min 500u,
max 5 mm in più mani da 1 mm, intervallando con carteggiatura. Fibrorinforzabile.
Antigraffio:
Uretan NG, resina poliuretanica a solvente trasparente
pronta all’uso a zero ingiallimento per finiture antigraffio
preferibilmente a spruzzo, diluita se necessario con PMA
a spessore sottile. Resa 0.1 kg/mq per 100 micron di spessore. Aderisce al pavimento in resine appena applicato
dopo carteggiatura con carta 250 o 500 max, ne aumenta
la durevolezza o ne ripristina la lucentezza originale.
Uretan RE, resina poliuretanica inodore senza solventi
trasparente a spessore anche di diversi mm pronta all’uso
a zero ingiallimento per finiture antigraffio preferibilmente a colata o rullo. Resa 1,2 kg/mq per 1 mm di spessore. Aderisce al pavimento in resine appena applicato
dopo carteggiatura con carta 250 o 500 max, ne aumenta
la durevolezza o ne ripristina la lucentezza originale.
Tecnologia applicativa su fondi in cemento
In base al tipo di fondo che si incontra, ed al tipo di pavimento che si intende fare si sceglie volta per volta un
eventuale rinforzo, il tipo di autolivellante, un primer.
Su getto in cemento lievemente fuori livello ma in buone
condizioni strutturali si applicano generalmente minimo
3 mm di PCI Periplan, in grado di idrolizzare e cedere
tutta l’umidità in 2-4 giorni, permettendo così una immediata applicazione del pavimento in resine.
Su getto in cemento molto sconnesso, si applica per colata PCI Periplan, potendo recuperare un dislivello di 30
mm al massimo. Oltre questo dislivello è preferibile riconsiderare un nuovo getto di calcestruzzo in cemento
che però andrà a ritardare l’applicazione dell’autolivellante di almeno 30 gg, tempo in cui il cemento matura e
perde l’umidità residua dalla sua idrolisi, che deve essere del 15-18% al massimo.
Su getto in cemento con lesioni si annega dentro PCI Periplan una rete in tessuto di vetro tipo CORETECH NET
andando a recuperare la struttura del fondo.
Piccoli eventuali ammanchi di materiale cementizio,
possono essere immediatamente recuperati con l’uso di
EpoxyStuk, pasta epossidica rasabile o con Ancor100200-400 o con Ancor400ECT.
Grossi ammanchi o lacune vanno recuperati confezionando un beton epossidico composto da sabbia di quarzo
0,7-1,2mm e resina epossidica pura strutturale tipo EpoxyResin LPL nel rapporto 6 sabbia, 1 resina.
Le lacune devono essere prima bagnate con LPL pura
per favorire un migliore aggrappo del beton epoxy.
Al termine di ogni ripresa si applica a spruzzo o
rullo un primer composto da EpoxyResin LPL diluita se necessario al 10% con PMA solvente apposito. Questa servirà come promotore d’aggrappo per il pavimento
vero e proprio che si stenderà all’estradosso. E’ importante
che il PMA sia completamente ceduto all’aria prima di applicare qualsiasi altro prodotto. I tempi di cessione sono di
4 ore a 25°C umidità r. 40% per una diluizione del 10%.
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Tecnologia applicativa dei pavimentanti
Trattamento del fondo:
Si inizia generalmente con una pulizia con detergenti
acidi, levigatura, carteggiatura, fresatura o pallinatura
del supporto. E’ il pavimentista, dopo le eventuali riprese
o restauro del fondo, secondo la sua esperienza, ad indicare il metodo migliore per favorire l’aggrappo del pavimentante in resina.
Si consideri anche la necessità di una eventuale barriera
contro la risalita dell’umidità (WET SHIELD) od un neutralizzante antisale contro i Sali nitrati e solfatici (FL400) per le superfici al piano terra se necessario. Questi
prodotti vanno dati a spruzzo direttamente sul fondo
grezzo dopo levigatura, per un consumo di 300 gr/mq.
Reticolano in 10 gg dall’applicazione.
tante sul primer ancora appiccicoso, in modo che questi
diventino un corpo unico, evitando future delaminazioni; il colore di fondo sarà la base di maggiore superficie dove verranno applicate le decorazioni multicolori,
polveri ed effetti.
In questo caso molti prodotti posso essere usati ed in
molti colori: si preferisce usare Epoxystuk o
Ancor400ECT o EpGel THL virati a colore per creare effetti materici, rilievi, ecc. Il mix di colori e l’effetto che si
vuole ottenere è dato dalla mano dell’artista, raramente
dal singolo prodotto.
Lo spessore ottenuto è legato agli effetti che sono stati
creati: per una sola pittura verticale come rivestimento
si parla di 0,5 mm, per effetti materici a volte 3-4 mm.
Primerizzazione:
Spesso necessaria per avere un ponte d’aggrappo fra il
supporto ed il pavimentante; nonché necessaria per isolare le porosità evitando la risalità dell’aria delle cavità
non isolate sottoforma di bolle d’aria.
Si applica a spessore sottile una resina epossidica strutturale a bassa viscosità tipo EpRes LPL per lo spessore
minimo possibile, quanto permesso dal supporto levigato. LPL può essere diluita al 10% con PMA per renderla spruzzabile; questa metodologia trova impiego in
genere solo per fondi in legno.
E’ importante non lasciare catalizzare completamente
LPL sul fondo, altrimenti verrà meno il compito di promotore d’aggrappo. La regola: si tratta di applicare almeno il primo strato di pavimentante “bagnato su gel”,
cioè attendendo che LPL divenga appiccicosa ma non
oltre, per applicare il pavimento. Se LPL dovesse catalizzare si provvederà ad una carteggiatura con carta 120,
affidandosi poi al solo ponte d’adesione meccanico, non
chimico.
Effetto trasparente, effetto lente, inglobamenti:
Una volta ottenuti gli effetti desiderati sulla superficie
interessata si applica per colata EpoxyCristal NG, solitamente per lo spessore almeno di 2 mm. E’ preferibile
applicare almeno 2 mm di EpCristal NG per ottenere un
bel effetto lente spesso voluto dal cliente.
Un pavimento con oggetti inglobati prevede un fondo di
solito monocolore, in cui vengono posti oggetti o graniglie di marmo, chips colorate, o altro.
E’ importante, da un punto di vista economico, che la
percentuale di oggetti inglobati sia maggiore del volume
della resina che servirà poi ad inglobarli tramite colata
autolivellante.
Anche in questo caso è preferibile colare Epcristal tenendosi 2 mm oltre l’oggetto più alto. Alcuni oggetti “porosi” richiedono un isolamento particolare prima
dell’imglobamento con EPCristal NG: si tratta di immergerli su J50, monocomponente acrilica a bassissima
viscosità con filtro solare che ne mantiene inaleterati i
colori nel tempo e permette una perfetta disaerazione.
Applicazione dei pavimentanti:
Tutti i pavimentanti vengono applicati a spruzzo o rullo
o racla regolabile. I limiti inferiori e superiori degli spessori applicabili si rifanno alle schede dei prodotti stessi
ed agli eventuali calcoli ingnegneristici che ne individuano l’ambiente di lavoro.
A spruzzo si applicano mani da 50 a 100u per pavimenti
antipolvere
A rullo mani da 250u per pavimenti pellicolari
Con racla regolabile, denominata slipper o scraper, da 1
a 30 mm, come nel caso di PCI Periplan, per autolivellanti.
Finitura antigraffio:
Nonostante la finitura poliuretanica antigraffio sia opzionale, è sentitamente consigliata, poiché di facile e veloce applicazione e perché conferisce una resistenza al
graffio del 15% oltre alla resistenza della resina epossidica trasparente.
Si carteggia Epoxycristal NG o NGW perfettamente catalizzata con carta vetrata nr. 250 o 500 ad acqua, con
apposita lucidatrice.
Si applica a spruzzo un velo di 100 micron di URETAN
NG già pronta all’uso per rullo o spruzzo.
Effetto artistico:
Si stende un primo strato colorato di qualsiasi pavimen28
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Tempi di lavoro per le applicazioni
Applicazione dei fondi autolivellanti:
- In un giorno si posso applicare dai 250 ai 400 mq di
PCI Periplan, insieme ad una eventuale tessuto annegato, in base allo spessore richiesto.
- Il beton epossidico viene confezionato e applicato
nella misura di 1700 kg/giorno
Primer:
Il primer precede l’applicazione del pavimentante di
base: Ancor400 WP HR, o QZ, EpCristal NG-NGW, si
applicano a livello industriale fino a 500 mq/gg
Effetti artistici:
In base all’effetto desiderato si possono lavorare dai 50
ai 200 mq al giorno
Finitura trasparente:
Si possono colare fino a 500 mq al giorno con 2 mm di
spessore
Finitura trasparente antigraffio:
Si possono applicare fino a 1000 mq al giorno a spruzzo
Pavimentanti di base:
Vengono applicati dai 250 ai 400 mq al giorno per uno
spessore di 0,5mm in due mani a rullo, per colata ed auto
livellamento fino a 200 mq/gg.
Altri prodotti
Sono molte le applicazioni possibili poiché sono sempre
diverse le situazioni che si incontrano. E’ importante affidarsi all’esperienza di un laboratorio qualificato per i
prodotti tecnici e di un bravo applicatore professionale
ed attrezzato per il lavoro da svolgere.
Non si sono perciò menzionati tutti gli EPP per giunti di
dilatazione, contrazione e strisciamento, fondi pubblici a
carrellamento pesante; i gel artistici per effetti materici,
tutti gli eventuali modificanti come antipelle, deionizzanti
di superficie, antischiuma, acceleranti, alta temperatura,
flessibilizzanti, distendenti, anticorrosivi anti-UV; le cariche senza igroscopia, sabbie ceramizzate, tissotropizzanti, alleggerenti, termoisolanti, inerti fonoassorbenti;
non è possibile elencare le 9000 tinte e RAL disponibili
con tutti gli effetti artistici applicabili, ecc.
Per queste sezioni vi preghiamo di contattare un Ns. tecnico ed esporre gli aspetti del caso o produrre delle foto,
sarà nostra premura trovare la migliore soluzione e preventivare i costi da sostenere, indicando anche un applicatore qualificato.
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progettazione e grafica
CORES catalogo prodotti:Layout 1
Cores Srl
Via dell’Artigianato n. 672 - 45020 Lusia (Rovigo)
Telefono: +39 0425 609161
Fax: +39 0425 072046
Tel. Ufficio Tecnico: +39 0425 609161
Tel. Ufficio Spedizioni-Logistico: +39 0425 607236
E-mail: cores@collanti-cores.it
www.resine-epossidiche.it
PI e CF 01126880291