1. Nel solco della Tradizione della Comunità Rurale
si è Forgiato lo Stile Imprenditoriale dei
Ragazzi di Campagna
Genesi
dell’Imprenditore
e dell’Impresa
La Visione
Antropologica e
l’Identità dell’Impresa
La Riscoperta
Della nostra
Cultura Cristiana
Dalla Signoria
l’Alfa α e l’Omega ω
dell’Impresa
INDICE DEI
CAPITOLI
Copertina
Preghiera
2. PADRE nostro che stai nei cieli, guarda con amore questa grande famiglia di Coltivatori che oggi rivolge
a Te la Preghiera di Ringraziamento.
Gesù, il Figlio Tuo, Ti ha chiamato "Agricoltore"; noi vogliamo ringraziarTi per questo dignitoso lavoro
che ci hai affidato chiamandoci a continuare sulla Terra la Tua opera creatrice, la Tua Paterna presenza
provvidente.
I Tuoi figli chiedono ogni giorno il "pane quotidiano“ e Tu, per mezzo nostro, continui a nutrirli con
amore su tutta la terra.
Ti rendiamo ancora grazie per aver scelto il pane e il vino, frutto del nostro lavoro, per rendere presente
sull'altare il Tuo Divin Figlio, che attorno alla sua Mensa tutti ci affratella.
Grazie Signore, per il sole e per l'acqua; per la bella e per la triste stagione; per l'abbondanza del raccolto
e per le avversità della natura che ci stimolano a guardare con più fiducia alla Tua Provvidenza.
Grazie per coloro che hai posto vicino a noi per guardarci e sorreggerci nel nostro duro cammino;
illuminali perché si realizzi anche per noi un più equo progresso.
Grazie, Signore, per coloro che, nel godere dei frutti della terra, hanno comprensione e rispetto per i nostri
sacrifici.
Benedici le nostre spose che condividono con noi ansie e fatiche. Rendi efficace, nell'animo dei nostri
figli, l'esempio del nostro attaccamento alla terra, sulla quale siamo nati e che ci accoglierà, benigna, un
giorno per germogliare in una vita eterna, quando piacerà a Te chiamarci al premio. Cosi sia.
Preghiera di Ringraziamento dell’Agricoltore
Ritorna
3. Essendo l’Uomo essere sociale, quindi in comunione con gli altri,
intelligente e libero, quindi chiamato ad assumere responsabilmente il
compito di vivere la sua socialità, con ragionevolezza si può affermare che
l’Imprenditorialità è inscritta nella natura umana.
L’Imprenditorialità è presente nella natura umana come seme e gli
elementi decisivi per il suo sviluppo sono, oltre alle doti naturali fisiche e
psichiche, l’Ambiente Vitale, la famiglia ed i compagni di vita.
Infatti, il Cucciolo d’Uomo:
Pagina Fine Capitolo
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 1 di 5
Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa
il cucciolo d’Uomo
nasce ignorante, come tutti i cuccioli di Madre Natura. Per non far
subire le deformazioni del vissuto dei loro predecessori, Madre Natura
attua questa prassi a tutti i suoi cuccioli;
ha proprie caratteristiche fisiche e psichiche e, nella normalità,
un’attrazione naturale verso i suoi simili con l’esigenza di vicinanza e
di gioco;
vede il mondo, le cose che lo circondano e gli eventi con i propri occhi
e sensi, ma li scopre e li percepisce nella loro realtà attraverso i
sentimenti dei genitori e del clima della famiglia in cui vive.
4. Queste doti e caratteristiche naturali – unite all’esperienza, che può essere
positiva o negativa, intensa o blanda, a seconda della dinamica e del clima
familiare – costituiscono il patrimonio individuale di ogni bambino, utile
per entrare in relazione con altri bambini. È con i fratellini ed i cuginetti,
poi con i compagni di cortile ed infine col Gruppo di Amici, che riesce a
soddisfare la sua esigenza di vicinanza e di gioco.
Nel gioco ogni individuo sviluppa ed esprime le proprie potenzialità
fisiche e psichiche, ma soprattutto arricchisce il proprio fardello
esperienziale, scimmiottando il fare dei grandi. Inoltre, nel Gruppo
riconosce e gli vengono riconosciute abilità e caratteristiche personali e di
conseguenza ruoli e responsabilità nel perseguire gli obiettivi del Gruppo.
È dal patrimonio individuale e dalla qualità delle dinamiche di Gruppo che
si forgia la personalità ed il carisma dell’individuo e la consapevolezza
delle capacità proprie e sinergiche con i compagni di vita.
L’individuo – con questa personalità e consapevolezza, vivendo la
famiglia e la comunità nella gioia e nella fatica, nella certezza e nella
speranza, nel disagio e nei bisogni – si sente sollecitato e chiamato a dare
una risposta ai disagi ed ai bisogni reali della comunità.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 2 di 5
Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa
il cucciolo d’Uomo
5. È proprio vero il detto: quando tutte le porte ti si chiudono, è perché Dio
vuole aprirti il Portone. I Ragazzi di Campagna hanno potuto scorgere il
portone grazie alle loro famiglie ed al clima sociale della comunità, ed
hanno potuto varcarne la soglia, prestando fede ai nuovi orizzonti che
promettevano un futuro buono e sensato, grazie ai Compagni di Vita.
in opportunità per mettere a frutto i propri talenti e realizzare la
propria esistenza a beneficio degli altri,
in occasione di collaborazione e di complementarietà nelle attività
per un mondo più giusto e più umano.
il Gruppo in Impresa,
il Gioco in Vita da Protagonisti,
i bisogni e lo stato di disagio della comunità:
Alla sollecitazione ed alla chiamata verso l’impegno della vita da adulto,
sembra inevitabile il distacco dalla vita precedente, ma all’eccomi! suo e
dei suoi Compagni di Vita, inizia una nuova epopea che trasforma:
Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa
il cucciolo d’Uomo
Pagina 3 di 5
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
6. Gli Elementi Essenziali all’Origine dell’Impresa, oltre al desiderio ardente
di realizzare se stessi ed ai bisogni dell’umanità da soddisfare, stanno nella
misteriosa disuguaglianza e diversità dei Doni, che gli uomini ricevono
con la Vita.
È ragionevole pensare che essi sono parte integrante del Progetto
Amorevole dell’Autore, per far Partecipare l’Uomo al Gioco della Vita da
Protagonista. Infatti, l’Autore della Vita:
ama nello stesso tempo e modo sia chi è nell’abbondanza, sia chi è
nella necessità, e comunque tutti gli uomini in alcune cose ed in alcuni
momenti sono nell’abbondanza e nella necessità:
nell’abbondanza, viene dato loro il privilegio di essere
Amministratori dei suoi beni con la finalità di promuovere un equo
scambio nell’Ambiente Vitale,
nella necessità, viene data loro la dignità di trasmettere il messaggio
di Giustizia e di Amore Misericordioso e Compassionevole
dell’Autore della Vita, quale compenso dell’opera provvidenziale
gestita dall’Uomo nel colmare le lacune;
Pagina 4 di 5
Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa
la misteriosa disuguaglianza e la diversità di doni
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
7. La vita diventa, a seconda di come viene accettata e vissuta:
offre ad ognuno la possibilità di piena realizzazione, sviluppando nella
propria vita i doni ricevuti in seme attraverso la relazione
interpersonale, finalizzata a soddisfare i bisogni materiali, spirituali e di
fratellanza.
gioiosa e significativa: vita da Signore, se i doni ricevuti con la vita
vengono percepiti come beni di proprietà, ma da amministrare
nell’Ambiente Vitale in sintonia col progetto amorevole e creativo
dell’Autore;
dura e deludente: vita da assediato, se i doni ricevuti con la vita
vengono percepiti come beni di proprietà, ma da far valere
nell’Ambiente Vitale per accumularvi ulteriori beni che, per la
disuguaglianza che creano, ne esigono la difesa;
una disgrazia da subire, una Maledizione di Dio: vita sfigata, se i doni
ricevuti con la vita non vengono riconosciuti.
Pagina Precedente
Pagina Inizio Capitolo
Ritorno all’indice
Pagina 5 di 5
Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa
la misteriosa disuguaglianza e la diversità di doni
8. La Natura, che è Madre e Maestra, dà origine alle sue creature nel
concepimento, mediante il desiderio ardente che la vita ha di se stessa,
seguito dalla gestazione che culmina con la loro nascita. Poi, mediante i
cicli vitali, le creature seguono uno sviluppo – determinato sia dalla loro
indole e qualità caratteriali, sia dai fattori ambientali con cui esse entrano
in relazione – che culmina nella maturità riproduttiva e si conclude con la
morte.
Questo vale anche per l’Impresa. Infatti, il concepimento dell’Impresa,
che è frutto del desiderio ardente che gli individui hanno di realizzare se
stessi, viene portato a maturazione all’interno di una dinamica di Gruppo
con l’atto di volontà creativa dell’Imprenditore con i suoi Collaboratori
nel e con l’Ambiente Vitale.
Il Concepimento della Proposta Imprenditoriale e la sua Gestazione, la
nascita della Società con la formazione della sua maturità operativa e
l’esercizio della piena Personalità Relazionale ed Operativa dell’Impresa,
coinvolgono la Persona, la Società e l’Ambiente.
Pagina Fine Capitolo
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 1 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
9. chi può dare senso, efficienza ed efficacia al nostro Agire?
chi può dare Credibilità al Futuro Buono e Sensato a cui prestar Fede?
chi può aprire la Gabbia Esperienziale che ci rinchiude nell’ordine
delle cose?
chi può donare Dignità e Signoria per operare in armonia con l’umanità
ed il creato?
-- <> ------------- <> ------------- <> -------------- <> -------------- <> -------------- <> -------------- <> -------------- <> ------------- <>--
di fronte a queste necessità di Senso ed Autorevolezza,
parlare di Dio Principio e Fine, Creatore e Signore
e da Imprenditori vedere in Lui l’Archetipo
è Pertinente e Ragionevole
Per una adesione convinta e Partecipata della Persona e della Società c’è la
necessità di risposte ragionevoli con argomenti plausibili. Tra i tanti nodi
da sciogliere, alcuni meritano una particolare riflessione:
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 2 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
10. L’impegno e le azioni, non prive di difficoltà e fatica, che la realizzazione
della Proposta Imprenditoriale richiede, valgono la candela?
Con il mito di Sisifo, leggendario personaggio condannato dagli dèi a
spingere un enorme masso di pietra in cima alla montagna, gli antichi
greci esprimevano il radicale non senso della vita e della fatica umana.
Infatti, vedendo il masso ai piedi della montagna, Sisifo cominciava a
farlo rotolare con tutto il suo vigore su per il pendio e – spingi, spingi,
spingi – dopo tanta fatica, il masso raggiungeva la cima, ma subito dopo,
non potendo stare in equilibrio rotolava giù e Sisifo istintivamente e con
tutto il suo ardore ricominciava da capo.
Ai nostri tempi, con il concetto filosofico vivere equivale ad agire, viene
riconfermato quanto già gli antichi greci avevano espresso con il mito di
Sisifo. Così, con l’agire tendiamo continuamente ad un di più che
contemporaneamente ha la caratteristica di essere:
1. necessario, perché non ci è possibile avere una viva esistenza senza
questa tensione,
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 3 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
l’agire umano
Ritorna
11. Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 4 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
l’agire umano
Si agisce continuamente tendendo, con tutta la volontà, con tutte le forze,
per tutta la vita, verso una mèta che alla fine non raggiungeremo mai.
2. inaccessibile, perché dove si è in grado di giungere, in realtà è una
mèta che si trova sempre un passo più indietro rispetto a quanto si
vorrebbe raggiungere. Quando si è raggiunto quello che sembrava
essere l’oggetto del desiderio, ci si accorge che bisogna ancora
ripartire, si desidera ancora e si continua ad agire.
Ciò vuol dire che quel di più cui si sta tendendo in realtà è
inaccessibile, è sempre un passo più avanti.
Ritorna
Ritorna
12. Il Futuro Buono e Sensato, che la Proposta Imprenditoriale ci fa
intravedere, a cui ci chiede di prestar fede, è credibile?
Sempre con il concetto filosofico vivere equivale ad agire, viene messo in
evidenza che quando si compie un'azione, la si compie perché si ha già la
fede che quello che si sta per fare sarà buono e sensato. Se non si avesse
questa fede non si agirebbe; quindi, l'avvio di ogni nostra azione non è
dato né dall’abilità del fare, né dal sapere, ma dalla Fede.
Quando si agisce, lo si fa per realizzare un qualcosa che ancora non esiste,
il che significa che si sta facendo qualcosa a cui tendiamo e per cui
viviamo, avendo la necessaria forza e possibilità di agire. Facciamo questo
perché anticipiamo, precorrendo il futuro che riteniamo buono e sensato,
quel giorno in cui tutto si realizzerà. Se non ritenessimo buono e sensato il
futuro verso il quale camminiamo con fatica agendo ed operando, ci
fermeremmo: chi ce lo farebbe fare di tribolare per qualcosa che non è né
buono né sensato?
Facendo quest’opera di precorrimento verso il futuro buono e sensato, in
pratica ci si affida ad una realtà che non possiamo mai conoscere
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 5 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
fede in un futuro buono e sensato
Ritorna
13. pienamente e che non siamo mai in grado di garantirci con le nostre sole
mani. Questo affidarsi ad una realtà mai pienamente conosciuta e mai
pienamente garantita, è un atto di Fede Umana, ma Fede è, in quanto la
ragione non ci potrà mai dire né SI né NO; potrà solo illuminare la Fede
dando ad essa più o meno ragionevolezza.
Questa Fede, che non è facoltativa ma è indispensabile per una viva
esistenza, è sorretta dalla ragionevole certezza di raggiungere il Fine
Ultimo e la sua bontà circa un Futuro Buono e Sensato.
Purtroppo però sappiamo che questo obbiettivo e caratteristica sono fallaci
e l’esperienza ci dice che:
1. laddove si è in grado di giungere, è una mèta che si trova sempre un
passo più indietro rispetto a quella che si vorrebbe raggiungere. Ciò
vuol dire che quel che si sta tentando di raggiungere, in realtà è
inaccessibile, è sempre un passo più avanti;
2. le cose sono in continua evoluzione, c’è l’esistenza del male e della
morte, quello che si ritiene Buono e Sensato oggi potrebbe non esserlo
domani, anzi potrebbe essere dannoso.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 6 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
fede in un futuro buono e sensato
RitornaRitorna
Ritorna
14. Le esperienze che si acquisiranno in questa Impresa ci renderanno più
umani o più cosa?
Davanti ad una qualsiasi situazione, almeno implicitamente, si prova una
sensazione positiva o negativa. Al fatto che accade non ci si rapporta
semplicemente come testimoni passivi, piuttosto come testimoni attivi e
interattivi. Si entra nel fatto con la propria personalità e si vive l’evento
con il proprio bagaglio esperienziale, codificando la nuova esperienza
secondo il proprio credo valoriale, con l’orizzonte:
1. del bene e del male,
2. del piacevole e dello spiacevole,
3. dell’utile e dell’inutile,
4. dell’opportuno e del dannoso.
Questo modello di valutazione non si è formato nella coscienza in maniera
astratta, ma in maniera concreta, attraverso le persone che ci hanno
cresciuto ed introdotto nella vita sociale e relazionale, da qui il timbro del
gruppo e della società da cui si proviene, e rimodellato continuamente dai
fatti della vita.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 7 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
esperienza che rinchiude nell’ordine delle cose
Ritorna
15. Il bagaglio esperienziale, frutto dei fatti che si sono toccati con mano nel
lungo viaggiare nella vita, non è disordinato né tanto meno obsoleto, ma,
riesaminato all’ultimo evento, codificato e ben archiviato nella coscienza.
Nell’esperienza c’è sempre qualcosa che precede, che è passato, e
qualcosa che seguirà, che si compirà in futuro. Infatti quando si dice che
l’esperienza ci ha insegnato qualcosa, significa che da quel momento si
cercherà di riprodurre o non riprodurre quella cosa, perché l’esperienza ci
ha insegnato.
Purtroppo però, l’esperienza è limitata solamente a quello che ci è
possibile misurare e verificare, al mondo delle cose. L’esperienza sviluppa
e raffina sempre più la capacità di ripetizione di quello che si è già fatto,
ma, per il fatto che ci rinchiude in un futuro nell’ordine delle cose, umilia
e spegne la capacità di apertura e di guardare verso l’alto, verso qualcosa
di nuovo da attendere e da sperare.
Rinchiusi in questa Gabbia Esperienziale, nell’intimo della coscienza si fa
esperienza di solitudine, di non senso della vita e di morte.
Pagina Precedente
Ritorno all’indice
Pagina 8 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
esperienza che rinchiude nell’ordine delle cose
Ritorna
Ritorna
Pagina Successiva
16. Le relazioni che si andranno ad instaurare saranno un’opportunità per
riconoscere e valorizzare l’alterità, condividere gli obbiettivi, assumere
ruoli e responsabilità per il bene di ciascuno e di tutti, oppure
un’occasione per acquisire supremazia e potere a discapito dell’ambiente e
della stabilità sociale?
La morale sociale e l’etica pongono al centro del loro discorso la
“persona” affermando che principio, soggetto e fine di tutte le istituzioni
sociali è e dev’essere la persona umana.
La corrente filosofica del “personalismo” afferma che per comprendersi e
realizzarsi, l’uomo ha bisogno del rapporto Io - Tu.
La persona sente il bisogno di una vita sociale; questa esigenza non è
qualcosa di aggiunto o di esterno, perché è proprio grazie al rapporto con
gli altri all’interno delle strutture sociali – la famiglia, la comunità civica,
il lavoro, le associazioni ecc – che la persona sviluppa le proprie capacità,
le proprie virtualità e può rispondere alla propria vocazione.
Il rapporto Io - Tu è veramente costruttivo solo quando tutti possono
esprimersi come soggetti, come persone, e quando tutti vengono
riconosciuti come tali.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 9 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
dignità - signoria - fedeltà
Ritorna
17. Esso esige per giustizia:
la distinzione tra l’Io ed il Tu, tra una persona e l’altra, pena l’utilizzo
della persona come oggetto per le proprie finalità, sia di sfruttamento
sia di riversamento di esigenze sentimentali ed assistenzialistiche,
un adeguato grado di efficienza ed un impegno a raggiungere risultati
adeguati, pena l’impossibilità di convivenza e di relazioni
interpersonali.
Nella nostra èra, caratterizzata dalla sovrapproduzione di beni e servizi
finalizzati a soddisfare i bisogni primari, per garantirsi sopravvivenza e
sviluppo l’impresa ha ampliato gli orizzonti dell’agire fuori dalle necessità
reali della comunità, giudicate secondo i valori della tradizione,
ovviamente a discapito dell’ambiente e della stabilità sociale. Infatti, si è
passati:
dall’essenzialità al consumismo,
dalla valorizzazione delle cose alla loro banalizzazione,
dall’utilizzo rispettoso della risorse della natura allo sfruttamento
indiscriminato, al di là delle sue capacità di riproduzione e di
riciclaggio, con inquietanti scenari per le generazioni future,
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 10 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
dignità - signoria - fedeltà
Ritorna
18. Inoltre, da una equilibrata competitività tra le Imprese, circa i prodotti e
servizi, quale confronto costruttivo tra le Imprese e garanzia di libertà di
scelta del cliente, si è passati al conflitto per il predominio del mercato
seducendo le masse:
dell’innovazione tecnologica,
della riduzione del prezzo,
delle campagne promozionali,
della convenienza al consumo,
In questo contesto i rapporti tra le parti sociali sono sempre più aspri, con
giochi di parte che trovano compromessi fortemente condizionanti la
Convivenza Sociale, lo sviluppo di Relazioni Interpersonali e l’Ambiente
Vitale.
da un ritmo relazionale e di collaborazione a misura d’uomo e della
famiglia, alla frenesia sociale ed all’appropriazione anticipata di beni,
mediante l’ipoteca sul lavoro futuro.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 11 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“alcuni nodi fondamentali da sciogliere”
dignità - signoria - fedeltà
Ritorna
Ritorna
con le effimere suggestioni:
con informazioni equivoche circa la bontà dei prodotti e la
certificazione dell’eticità dell’agire dell’Impresa.
19. Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, in perfetta Relazione d’Amore con Se stesso,
per amore esce da Se e crea un ecosistema che, nel suo sviluppo, è capace di
Conoscerlo, Amarlo e Servirlo e, raggiunta la maturità, diventare il suo Regno.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 12 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
20. Alla fine della creazione per rendere l’Ecosistema Capace di Lui, Dio Creò
l’Uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò, in relazione con Lui,
tra di essi e con il creato, dicendo: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite
la terra; soggiogatela e dominate su ogni essere vivente. Il Signore Dio
prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo
custodisse, e gli diede questo comando: Tu potrai mangiare di tutti gli
alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male
non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 13 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
21. Questa sintonia dell’uomo con Dio e con il creato è entrata in crisi quando
l’uomo e la donna, tentati dal fascino delle creature e consapevoli della
loro superiorità su di esse, si sostituirono a Dio decidendo in piena
autonomia ciò che è bene e ciò che è male per la propria vita e il proprio
destino.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 14 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
22. Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che
ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male, si pentì di
aver fatto l'uomo e se ne addolorò in cuor suo.
Il Signore disse: Sterminerò dalla terra l'uomo e con lui tutto il bestiame.
Ma un uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei si riconobbe essere
creatura di Dio, riscoprendo che la Salvezza è solo in Lui.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 15 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
23. Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 16 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
Dio, vedendo
quest’uomo giusto tra
i suoi contemporanei
degeneri, salvò lui, la
sua famiglia e con loro
ogni specie di animale.
Dopo il Diluvio
fece con lui un
patto di alleanza
e dalla sua
discendenza si
ripopolò la Terra.
24. Parlando per tutta
la terra una sola
lingua e covando
gli stessi desideri
di autonomia e di
indipendenza da
Dio, l’un l’altro si
dissero: Uniamoci
e costruiamo una
città con il nostro
nome. Dio vide il
loro orgoglio e la
loro presunzione,
confuse le loro
lingue ed essi si
dispersero su
tutta la terra.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 17 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
25. Nonostante l’allontanamento
dell’uomo da Dio, Dio, Fedele
al Patto di Alleanza, non
abbandonò l’umanità, ma disse
ad un uomo: vattene dal tuo
paese, dalla tua patria, dalla
casa di tuo padre, verso un
paese che ti indicherò.
Farò di te un grande popolo e
ti benedirò. Renderò grande il
tuo Nome e diventerai
una benedizione.
In te si diranno
benedette tutte le
famiglie della terra.
Abramo ebbe fede
in Dio e credette
contro ogni speranza,
ciò gli fu accreditato
come giustizia.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 18 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
26. Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 19 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
Dopo una dura lotta con un discendente di
Abramo, Dio lo elesse capostipite del suo
popolo col nome di Israele.
Anche tra i suoi discendenti si insinuarono
l’attaccamento alle cose, le gelosie, gli inganni
ed i delitti e, a causa di ciò, li fece abitare in
terra straniera.
27. Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 20 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
Mio padre era un Arameo errante;
scese in Egitto, vi stette come un
forestiero con poca gente e vi
diventò una nazione grande, forte e
numerosa. Gli Egiziani ci
maltrattarono, ci umiliarono e ci
imposero una dura schiavitù. Allora
gridammo al Signore, al Dio dei
nostri padri, e il Signore ascoltò la
nostra voce, vide la nostra
umiliazione, la nostra miseria e la
nostra oppressione; il Signore ci
fece uscire dall’Egitto con mano
potente e con braccio teso,
spargendo terrore e operando segni
e prodigi, e ci condusse in questo
luogo e ci diede questo paese, dove
scorre latte e miele.
28. Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri
padri; degno di lode e gloria per sempre.
Abbiamo agito da iniqui allontanandoci
da te e non abbiamo fatto quanto ci
avevi ordinato per il nostro bene.
Ora quanto hai fatto ricadere su di noi,
l’hai fatto con retto giudizio: ci hai dato
in potere dei nostri nemici, ingiusti, i
peggiori fra gli empi, e di un re iniquo,
il più malvagio su tutta la terra.
Ora non abbiamo più né Principe, né
capo, né profeta, né olocausti, né
incenso, né luogo per presentarti le
primizie e trovar misericordia.
Potessimo esser accolti con il cuore
contrito e con lo spirito umiliato. Tale
sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e
ti sia gradito, perché non c’è confusione
per coloro che confidano in te.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 21 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
29. In questa relazione,
segnata da trasgressioni
e ripensamenti da parte
del suo popolo e dei
suoi rappresentanti,
Dio si rivelò
progressivamente e,
nella pienezza dei
tempi, si fece Uomo.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 22 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
30. Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 23 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
La Sua presenza nel
mondo rivelò il volto
di Dio e l’autentica
immagine dell’Uomo:
31. Con l’Offerta della
Sua Vita Riconciliò
l’Umanità con Dio Padre
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 24 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
32. Con il dono del suo
Spirito fece superare
il drammatico rapporto
creatura - Creatore
con il rapporto di
figli nel Figlio.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 25 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
33. Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 26 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
Da questo evento salvifico,
le modalità di appartenenza,
per discendenza, al Popolo
Eletto furono superate dal
dono che Dio fa di se nel
Figlio mediante lo Spirito
Santo a ciascun uomo e dalla
risposta personale di Fede,
Speranza e Carità suscitata,
cresciuta ed accolta dal suo
Popolo, che è la Chiesa: Fede nel Figlio di Dio
verità di Dio e dell’Uomo;
Speranza in un destino di
beatitudine da figli di Dio;
Carità esercitata e vissuta
con i medesimi suoi
sentimenti.
34. Con e per mezzo del suo Popolo,
il figlio di Dio perpetua la sua
presenza nella storia e continua
l’Opera di Redenzione dell’Umanità
e di Sviluppo della Creazione a
Gloria e Lode di Dio Padre.
Pagina Precedente
Pagina Inizio Capitolo
Ritorno all’indice
Pagina 27 di 27
La Riscoperta della nostra Cultura Cristiana
“un Archetipo a cui tendere”
siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste(Mt 5,48)
Ritorna
35. L’Impresa viene all’Esistenza, prima nel pensiero poi nella mano del
Gruppo Imprenditoriale mediante il Processo di Fondazione. Lo Spazio
Vitale dell’Impresa sta nella Ciclicità del Processo di Fondazione con il
quale viene Rifondata e Rigenerata continuamente fino alla maturità.
Il Processo di
Fondazione o
di Rifondazione
è posto in atto
dall’Imprenditore,
ma sviluppato ed
attuato dai suoi
Collaboratori. Tale
processo si svolge
in due Ambiti ed
all’interno di ogni
Ambito in due Fasi.
Pagina Fine Capitolo
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 1 di 4
Dalla Signoria l’Alfa (α) e l’Omega (ω) dell’Impresa
“Prerogativa dell’Imprenditore e Compito dell’Impresa”
processo di fondazione e rifondazione
37. 1° Ambito Soggettivo (la Realtà Trascendentale)
In esso risiede la Realtà Trascendentale dell’Impresa e la sua Ragion d’Essere,
cioè nella Coscienza dell’Imprenditore e del suo Gruppo.
In questo ambito vengono definite e ridefinite le ragioni dell’Essere Impresa e
Creata e Ricreata la Realtà Trascendentale dell’Impresa condivisa dal Gruppo.
Tali attività sono svolte in due fasi:
1A: Fase Riflessiva Esperienziale e di Proposta Valoriale (il Concepimento)
Essa è finalizzata a comprendere la situazione oggettiva nell’Ambiente Vitale
del Gruppo Imprenditoriale e dell’Umanità laddove intende operare, ed
elaborare la Visione e la Missione dell’Impresa.
1B: Fase Relazionale Creativa (la Gestazione)
Essa è finalizzata a definire gli obiettivi, elaborare le previsioni, quantificare i
fabbisogni e modellare l’Ecosistema Impresa in grado di svolgere le funzioni, le
attività ed i processi necessari per produrre beni ed erogare servizi nelle
modalità previste dalla Visione e Missione attribuite all’Impresa,
Nella massa informe delle esperienze e delle idee, sulla quale il suo spirito si
libra, l’Imprenditore con il suo Gruppo fa luce, separa e connota i vari elementi,
forma i vari ambiti ed, alla fine, disegna un Ecosistema Impresa con varie specie
di Entità, tra cui spiccano quelle ad immagine e somiglianza dell’Imprenditore,
che sono i suoi collaboratori.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 2 di 4
Dalla Signoria l’Alfa (α) e l’Omega (ω) dell’Impresa
“Prerogativa dell’Imprenditore e Compito dell’Impresa”
processo di fondazione e rifondazione
38. 2° Ambito Oggettivo (l’Immanente Umano)
In esso risiede la Realtà Fisica dell’Impresa e la sua operatività, cioè
nell’Immanente Umano. In questo ambito la Realtà Trascendentale condivisa
dell’Impresa viene realizzata, producendo beni ed erogando servizi secondo la
Visione e la Missione attribuitele. Tali attività sono svolte in due fasi:
2A: Fase Costitutiva o Ricostitutiva (dalla Nascita alla Maturità Operativa)
Essa è finalizzata alla costituzione della Società ed alla formazione
dell’Ecosistema Impresa, quale struttura operativa per la produzione di Beni ed
erogazione di Servizi;
2B: Fase Operativa e di Produzione (l’Esercizio della Personalità Relazionale)
Essa è finalizzata a produrre e distribuire beni e servizi.
L’Imprenditore con il suo Gruppo crea le condizioni per la costituzione della
Società e realizza nell’Immanente Umano la Realtà Trascendentale dell’Impresa,
dando così vita all’Ecosistema Impresa nel quale si rivela progressivamente ai
collaboratori, diventando egli stesso collaboratore, per offrire ad essi la
prerogativa di diventare Imprenditori con lui nella sua Impresa. Questa è
l’essenza della Qualità Totale.
L’autonomia e la realizzazione di ogni collaboratore all’interno dell’Impresa sta
nella consapevolezza e condivisione della Realtà Trascendentale dell’Impresa e
della sua Ragione d’Essere e, conosciuto il proprio e altrui ruolo, nello
svolgimento della propria funzione in un contesto sinergico ed universale.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 3 di 4
Dalla Signoria l’Alfa (α) e l’Omega (ω) dell’Impresa
“Prerogativa dell’Imprenditore e Compito dell’Impresa”
processo di fondazione e rifondazione
39. La ciclicità del Processo di Fondazione genera nella storia una spirale, la
cui linea può
essere più
o meno
Virtuosa e la
Maturità
dell’Impresa
più o meno
consistente in
funzione dei
seguenti
elementi:
la Visione e Missione dell’Impresa,
le esigenze dell’Umanità di quell’Ambiente ed in quel momento,
le risorse Umane, Materiali e Finanziarie disponibili,
i risultati dell’Operatività dell’Impresa.
Pagina Precedente
Pagina Inizio Capitolo
Ritorno all’indice
Pagina 4 di 4
Dalla Signoria l’Alfa (α) e l’Omega (ω) dell’Impresa
“Prerogativa dell’Imprenditore e Compito dell’Impresa”
spazio vitale e spirale virtuosa
41. Per partecipare al gioco della vita, la socialità viene vissuta nell’esercizio
di una professione o stato di vita, i quali richiedono di costituire od aderire
ad un Organismo Sociale, in cui, attraverso dinamiche di gruppo, sinergie
e complementarietà, vengono prodotti beni, erogati servizi e creati
ambienti idonei per stili di vita, secondo la visione e la missione attribuite
ad esso.
Gli Organismi Sociali, pur riflettendo le motivazioni con cui
l’Imprenditore ed il suo Gruppo li hanno costituiti e li conducono:
il desiderio ardente di realizzare se stessi: l’eros;
l’interesse comune e la complementarietà di intenti: la philia;
per il fatto che le loro azioni sociali ed economiche hanno come sorgente il
bene dell’Uomo nella sua integrità, cioè l’amore agapico, sono strumenti
essenziali nella loro specificità intenzionale.
Pagina Fine Capitolo
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 1 di 7
Visione Antropologica ed Identità dell’Impresa
“immagini d’Impresa in situazione”
forme partecipative ed organismi sociali
Infatti, l’amore agapico è pienamente umano e sostenibile solo se ha:
il desiderio e la passione di realizzare, propri dell’eros,
la libertà dell’amicizia e la gioia del fare, proprie della philia.
42. Se l’eros e la philia non sono toccati e purificati dall’amore agapico:
l’eros, sprofonda nell’attimo fuggente cercando di soddisfare desideri e
passioni, a discapito della socialità e dell’ambiente,
la philia, naufraga in un egoismo di gruppo, in un circolo esclusivo di
soli amici circondato da nemici.
Con l’amore agapico si realizza l’alchimia che trasforma gli interessi
privati economici in Bene Comune:
il contratto, che è la normale relazione dell’eros, cioè del dare e
dell’avere senza curarsi del bene dell’altro, in strumento di libertà ed
uguaglianza,
l’unione di interessi e la complementarietà di intenti, che è la normale
relazione tra amici, in strumento di fraternità universale.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 2 di 7
Figurativamente, l’agape in alcune circostanze è il lievito ed in altre il sale:
senza di essi non c’è né fragranza né sapore; tuttavia, non è possibile
preparare un banchetto solo con lievito o sale.
Solo l’amore a più dimensioni dà sapore e gusto alla vita e profondità e
pienezza all’agire umano.
Visione Antropologica ed Identità dell’Impresa
“immagini d’Impresa in situazione”
forme partecipative ed organismi sociali
43. il groviglio dei percorsi
rappresenta i Disagi
causati dai Bisogni
insoddisfatti
dell’Umanità,
l’Imprenditore a capo
del suo Gruppo
rappresenta
la Missione
dell’Impresa, cioè
l’Uscita dai Disagi
soddisfacendo i Bisogni
Reali dell’Umanità,
dal nuovo Ambiente
Vitale si aprono
Orizzonti dal Futuro
Buono e Sensato.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 3 di 7
Visione Antropologica ed Identità dell’Impresa
“immagini d’Impresa in situazione”
l’Ambiente Operativo dell’Impresa, la Missione ed il Risultato
Questi concetti vengono espressi visivamente e sinteticamente dall’Icona:
44. L’impresa è un
Ecosistema che nasce
nell’Ecosistema
Sociale generato dalla
Natura Umana, ed è in
stretta relazione sia
con esso, sia con altri
analoghi Ecosistemi,
sia con l’Ecosistema
Natura.
Essa prende:
le risorse umane,
materiali e finanziarie,
dall’Ambiente Vitale,
la missione dall’Origine e dalla Finalità attribuitele dall’Imprenditore e
dal suo Gruppo,
il carattere dallo Stile di Signoria Imprenditoriale del Gruppo.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 4 di 7
Visione Antropologica ed Identità dell’Impresa
“immagini d’Impresa in situazione”
l’Ambiente Vitale dell’Impresa
45. L’immagine dell’alveare
esprime simbolicamente la
Relazione Fondamentale
dell’Impresa con l’Ambiente,
che è Acquisire Risorse
mediante l’Offerta di
Opportunità e Profitto. Infatti:
l’ape acquisisce dal fiore il
nettare ed al fiore offre la
fecondità,
con il nettare l’alveare si
sviluppa e:
produce gli alimenti per la colonia, ed in sovrappiù dolcezza, sapori
ed energia per l’uomo,
produce la cera per costruire il proprio alveare, ed in sovrappiù, con
il cero, illumina le notti buie dell’uomo ed è segno della sua fede,
speranza e carità.
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 5 di 7
Visione Antropologica ed Identità dell’Impresa
“immagini d’Impresa in situazione”
la Relazione Fondamentale dell’Impresa con l’Ambiente
46. prendono consistenza e vigore:
dalla Qualità degli Ecosistemi Sociale, Impresa e Natura;
dalle Risorse dell’Ambiente Vitale;
dall’Adeguatezza della Missione;
dall’Indole Caratteriale impressa dal Gruppo Imprenditoriale;
si esprimono nel Sistema Operativo e nei Prodotti e Servizi
La Personalità Relazionale e la Capacità Operativa, prerogative essenziali
dell’Impresa:
Pagina Precedente
Pagina Successiva
Ritorno all’indice
Pagina 6 di 7
Visione Antropologica ed Identità dell’Impresa
“immagini d’Impresa in situazione”
la personalità relazionale e la capacità operativa dell’Impresa
47. Come l’umanità fa riferimento
al firmamento per orientarsi,
così anche l’Impresa fa
riferimento alla stella polare del
suo firmamento – composto da
elementi simbolici, significativi
ed interpretabili – per avere a
colpo d’occhio i parametri
valoriali atti ad orientare e
misurare la Qualità dell’Agire
circa:
del Rapporto con l’Uomo,
dell’Impatto Sociale,
dell’Impatto Ambientale.
le Relazioni Umane,
lo Sviluppo Umano e la sua
Sostenibilità dai punti di
vista:
Pagina Precedente
Pagina Inizio Capitolo
Ritorno all’indice
Pagina 7 di 7
Visione Antropologica ed Identità dell’Impresa
“immagini d’Impresa in situazione”
il Firmamento dell’Impresa con la sua Stella Polare