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IL CONTROLLO MICROBIOLOGICO ALL’INTERNO DI BOTTI E BARRIQUES:
ATTIVITÀ SPERIMENTALI ED ESPERIENZE PRATICHE
RAFFAELE GUZZON, GIOVANNA FACCHINELLI, MARIO MALACARNE, TIZIANA NARDIN, GIORGIO NICOLINI, ROBERTO LARCHER

Lieviti, conta totale

Lieviti non-Saccharomyces

Conta presuntiva lieviti Brettanomyces spp.

3000

2500

I

-

no indagato la biologia di questi microrganismi, chiarendone i

Lieviti / cm2

2000

l vino può essere soggetto a gravi alterazioni anche dovute a

1500

1000

meccanismi di azione e testando le pratiche enologiche utili per
contrastarne l’evoluzione. Tuttavia il problema delle contami-

500

nazioni microbiche rimane presente in enologia laddove le tec-

0
3

vino in botti o

è un punto particolarmente critico del

4

5
6
Anni di utilizzo delle barriques

7

FIG. 1 Concentrazione di lieviti, espressa come cellule per cm2, rilevate sulla

processo produttivo.

in relazione agli anni di utilizzo del vaso vinario

Questi contenitori conferiscono al vino peculiari caratteristiche
sensoriali ma il legno di cui sono fatti protegge i microrganismi
-

100

crociate tra vini di diverse annate.

Candida ishiwadae

Il lavoro svolto dai tecnologi del Centro Trasferimento Tecnolo-

Candida parapsilosis
80

cantine che tradizionalmente svolgono la maturazione dei vini
in

(Fig. 1). I risultati dimostrano come la contamina-

zione delle botti aumenti con l’età dei vasi vinari.
utilizzate per più di 3 anni sono caratterizzate da una carica
microbica prossima o superiore alle 1000 cellule per cm2, un
valore di ben dieci volte superiore rispetto a quelli ritrovati in

% sulla conta microbica totale

gico ha valutato il grado di contaminazione delle botti presso

Debaryomyces hansenii
Brettanomyces bruxellensis
60
Saccharomyces cerervisiae
Pichia membranifacis
40
Pichia guilliermondii
Pichia anomala
20
Cryptococcus rajastanensis

botti più recenti.

Candida boidinii

-

0
Lieviti totali

Lieviti isolati su terreno per “Brett”

ra in grado di alterare i vini che in quelle botti venissero conservati. I lieviti appartenenti ai generi Pichia e Candida rappresentano più del 50% della popolazione complessiva all’interno delle
botti.

58

FIG. 2

delle botti utilizzando due terreni per la crescita microbica. Il primo terreno
(WL) ha consentito la conta totale della popolazione di lieviti, il secondo
(DBDM) ha permesso l’isolamento di lieviti potenzialmente contaminati come

è presente in ragione del 20% della carica

FEM | CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO | RAPPORTO 2011
MICROBIOLOGICAL CONTROL WITHIN BARRELS AND BARRIQUES:
EXPERIMENTAL AND PRACTICAL EXPERIENCE IN THE PREVENTION OF
MICROBIAL SPOILAGE OF WINE
Barrels give wines specific flavours and assist its ageing. However, porosity and inertness of wood favour
the growth of spoilage yeasts which can affect wine quality. Yeasts present inside barriques located
in a traditional winery were identified by partial sequencing of the 26S rDNA gene. Most of them
belonged to the Saccharomyces, Candida, and Pichia genera; Brettanomyces was less than the 10% of
population. The ability of yeasts to produce volatile phenols was also evaluated. Brettanomyces showed
significant production of ethylphenols, with an efficiency of over 70%. Many other species of yeast
showed high production of vinylphenols, which can have a negative impact on wine quality. To improve
microbiological control inside barrels, four treatments were tested: steam, UV irradiation, gaseous O3
or aqueous O3. Steam and O3 were the most effective treatments, eliminating about 70% of yeasts. UV
appeared to be less effective, due to the porous nature of wood, which protects cells from irradiation.

microbica totale (Fig. 2). I dati raccolti concordano con lavori
Latina, ecc.) e inducono a ipotizzare che la composizione della
popolazione di lieviti non dipenda dalle peculiarità delle diverse zone enologiche, ma piuttosto dalle caratteristiche del vino

La presenza di diverse specie

Durante il monitoraggio micro-

che, essendo un ambiente fortemente selettivo per lo sviluppo

di lievito può mascherare la

biologico si è anche valutata

microbico, permette la sopravvivenza di un limitato numero di

presenza

,

la capacità dei lieviti isolati

microrganismi.

rendendo assai complessa la

da botti di produrre moleco-

di

, il lievito contaminate più pericoloso,

le sensorialmente sgradevoli

in quanto in grado di produrre composti sgradevoli se non addirittura tossici, rappresenta circa il 10% della popolazione micro-

quali i fenoli volatili.
è svolta in laboratori con una

bica totale all’interno delle botti.

I risultati dei test hanno dimostrato che 5 tra le specie
isolate in cantina sono in grado di produrre fenoli volatili a
concentrazioni superiori alla

24 barriques (225 L)

soglia sensoriale, quindi con
Lavaggio con 75 L di acqua (24 h)

Analisi microbiologiche

un impatto negativo sulla qualità del vino.

O3 gas
3
30 min.)
6 Barriques

O3 in acqua
6 Barriques

UV
(36 W 30 min.)
6 Barriques

Vapore
(100 °C 30 min.)
6 Barriques

ha prodotto etilfenoli mentre lieviti appartenenti
ai generi Candida, Pichia e
hanno prodotto

Lavaggio con 75 L di acqua (24 h)

FIG. 3

l’abbattimento della carica microbica in vasi vinari di legno

LE RELAZIONI

Analisi microbiologiche

rilevanti dosi di vinilfenoli con
tassi di conversione compresi
tra il 24% e il 100%.

59
… IL CONTROLLO MICROBIOLOGICO ALL’INTERNO DI BOTTI E BARRIQUES: ATTIVITÀ SPERIMENTALI ED ESPERIENZE PRATICHE

Lieviti totali

Lieviti non-Saccharomyces

Presunti Brettanomyces spp.

% di abbattimento della popolazione di lieviti

100

80

60

40

I trattamenti con vapore e ozono hanno dato i migliori risultati,

20

dei trattamenti termici nell’eliminare i microrganismi contaminati delle bevande era del tutto attesa dato che i lieviti non

0
Ozono in acqua

Ozono fase gas

Raggi UV

Vapore

FIG. 4

totale di lievito presente all’interno delle

sono in grado di dar luogo a forme termoresistenti, come le
spore.
Nonostante i tempi e le temperature applicate in questa prova
fossero superiori a quelli utilizzati nell’industria agroalimentare,

Al termine del monitoraggio microbiologico sono stati testati,
sopravvissuta grazie all’inerzia termica del legno che ha protetto
notevole varietà di trattamenti disponibili sul mercato si è deciso

le cellule dal danno termico.

di optare per 4 tecnologie che non richiedano l’uso di compo-

L’ozono è già stato utilizzato come agente sanitizzante nell’in-

sti chimici che potessero potenzialmente residuare in cantina o

dustria alimentare. L’azione di questa molecola si basa sulla sua

nell’ambiente (Fig. 3 e 4).

forte reattività verso molecole essenziali alla vita cellulare.

zione delle botti con trattamenti con ozono sia in fase
gassosa che disciolto in acqua
sono comparabili con quelli dei
trattamenti termici con vapo-

60

FEM | CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO | RAPPORTO 2011
re acqueo pur avendo richiesto
un consumo energetico decisamente inferiore. Anche in
questo caso la parziale perdita
a precedenti lavori è imputabile alla presenza di materiale
organico all’interno delle botti

I risultati di questo studio

vapore e dell’ozono si sono

che ha causato un rapido deca-

hanno confermato che le bot-

dimostrate tecnologie valide,

dimento dell’ozono.

ti contengono elevate con-

in grado di abbattere la carica

L’irraggiamento con radiazioni

centrazioni di microrganismi,

microbica all’interno dei vasi

ultraviolette, già applicato al-

causando la contaminazione

vinari, sebbene i risultati dei

la pastorizzazione “a freddo”

-

trattamenti siano fortemente

di acqua o bevande alimentari
presenti all’interno delle botti

delle singole botti.

ha confermato la presenza di

Ulteriori studi sono però ne-

botti eliminando mediamente

numerose specie di lievito, la

solo il 35% dei lieviti. Tali risul-

cui concentrazione è forte-

un protocollo che consenta di

tati sono probabilmente dovuti

mente legata agli anni di uti-

-

alla porosità del legno capace

lizzo del vaso vinario.

di proteggere le cellule dall’ir-

I lieviti appartenenti al ge-

raggiamento diretto.

nere

In conclusione, è possibile

confermato la loro capacità

affermare che la prevenzio-

di produrre elevate quantità

ne delle alterazioni del vino

di etilfenoli ma diversi al-

dovute a lieviti non-Saccha-

tri generi sono stati in grado

rimane

LE RELAZIONI

punto

di produrre altre molecole

cazione.

un

in vasi vinari di legno.

hanno

aventi negativi effetti sulla qualità dei vini. L’uso del

61

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IL CONTROLLO MICROBIOLOGICO ALL’INTERNO DI BOTTI E BARRIQUES

  • 1. IL CONTROLLO MICROBIOLOGICO ALL’INTERNO DI BOTTI E BARRIQUES: ATTIVITÀ SPERIMENTALI ED ESPERIENZE PRATICHE RAFFAELE GUZZON, GIOVANNA FACCHINELLI, MARIO MALACARNE, TIZIANA NARDIN, GIORGIO NICOLINI, ROBERTO LARCHER Lieviti, conta totale Lieviti non-Saccharomyces Conta presuntiva lieviti Brettanomyces spp. 3000 2500 I - no indagato la biologia di questi microrganismi, chiarendone i Lieviti / cm2 2000 l vino può essere soggetto a gravi alterazioni anche dovute a 1500 1000 meccanismi di azione e testando le pratiche enologiche utili per contrastarne l’evoluzione. Tuttavia il problema delle contami- 500 nazioni microbiche rimane presente in enologia laddove le tec- 0 3 vino in botti o è un punto particolarmente critico del 4 5 6 Anni di utilizzo delle barriques 7 FIG. 1 Concentrazione di lieviti, espressa come cellule per cm2, rilevate sulla processo produttivo. in relazione agli anni di utilizzo del vaso vinario Questi contenitori conferiscono al vino peculiari caratteristiche sensoriali ma il legno di cui sono fatti protegge i microrganismi - 100 crociate tra vini di diverse annate. Candida ishiwadae Il lavoro svolto dai tecnologi del Centro Trasferimento Tecnolo- Candida parapsilosis 80 cantine che tradizionalmente svolgono la maturazione dei vini in (Fig. 1). I risultati dimostrano come la contamina- zione delle botti aumenti con l’età dei vasi vinari. utilizzate per più di 3 anni sono caratterizzate da una carica microbica prossima o superiore alle 1000 cellule per cm2, un valore di ben dieci volte superiore rispetto a quelli ritrovati in % sulla conta microbica totale gico ha valutato il grado di contaminazione delle botti presso Debaryomyces hansenii Brettanomyces bruxellensis 60 Saccharomyces cerervisiae Pichia membranifacis 40 Pichia guilliermondii Pichia anomala 20 Cryptococcus rajastanensis botti più recenti. Candida boidinii - 0 Lieviti totali Lieviti isolati su terreno per “Brett” ra in grado di alterare i vini che in quelle botti venissero conservati. I lieviti appartenenti ai generi Pichia e Candida rappresentano più del 50% della popolazione complessiva all’interno delle botti. 58 FIG. 2 delle botti utilizzando due terreni per la crescita microbica. Il primo terreno (WL) ha consentito la conta totale della popolazione di lieviti, il secondo (DBDM) ha permesso l’isolamento di lieviti potenzialmente contaminati come è presente in ragione del 20% della carica FEM | CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO | RAPPORTO 2011
  • 2. MICROBIOLOGICAL CONTROL WITHIN BARRELS AND BARRIQUES: EXPERIMENTAL AND PRACTICAL EXPERIENCE IN THE PREVENTION OF MICROBIAL SPOILAGE OF WINE Barrels give wines specific flavours and assist its ageing. However, porosity and inertness of wood favour the growth of spoilage yeasts which can affect wine quality. Yeasts present inside barriques located in a traditional winery were identified by partial sequencing of the 26S rDNA gene. Most of them belonged to the Saccharomyces, Candida, and Pichia genera; Brettanomyces was less than the 10% of population. The ability of yeasts to produce volatile phenols was also evaluated. Brettanomyces showed significant production of ethylphenols, with an efficiency of over 70%. Many other species of yeast showed high production of vinylphenols, which can have a negative impact on wine quality. To improve microbiological control inside barrels, four treatments were tested: steam, UV irradiation, gaseous O3 or aqueous O3. Steam and O3 were the most effective treatments, eliminating about 70% of yeasts. UV appeared to be less effective, due to the porous nature of wood, which protects cells from irradiation. microbica totale (Fig. 2). I dati raccolti concordano con lavori Latina, ecc.) e inducono a ipotizzare che la composizione della popolazione di lieviti non dipenda dalle peculiarità delle diverse zone enologiche, ma piuttosto dalle caratteristiche del vino La presenza di diverse specie Durante il monitoraggio micro- che, essendo un ambiente fortemente selettivo per lo sviluppo di lievito può mascherare la biologico si è anche valutata microbico, permette la sopravvivenza di un limitato numero di presenza , la capacità dei lieviti isolati microrganismi. rendendo assai complessa la da botti di produrre moleco- di , il lievito contaminate più pericoloso, le sensorialmente sgradevoli in quanto in grado di produrre composti sgradevoli se non addirittura tossici, rappresenta circa il 10% della popolazione micro- quali i fenoli volatili. è svolta in laboratori con una bica totale all’interno delle botti. I risultati dei test hanno dimostrato che 5 tra le specie isolate in cantina sono in grado di produrre fenoli volatili a concentrazioni superiori alla 24 barriques (225 L) soglia sensoriale, quindi con Lavaggio con 75 L di acqua (24 h) Analisi microbiologiche un impatto negativo sulla qualità del vino. O3 gas 3 30 min.) 6 Barriques O3 in acqua 6 Barriques UV (36 W 30 min.) 6 Barriques Vapore (100 °C 30 min.) 6 Barriques ha prodotto etilfenoli mentre lieviti appartenenti ai generi Candida, Pichia e hanno prodotto Lavaggio con 75 L di acqua (24 h) FIG. 3 l’abbattimento della carica microbica in vasi vinari di legno LE RELAZIONI Analisi microbiologiche rilevanti dosi di vinilfenoli con tassi di conversione compresi tra il 24% e il 100%. 59
  • 3. … IL CONTROLLO MICROBIOLOGICO ALL’INTERNO DI BOTTI E BARRIQUES: ATTIVITÀ SPERIMENTALI ED ESPERIENZE PRATICHE Lieviti totali Lieviti non-Saccharomyces Presunti Brettanomyces spp. % di abbattimento della popolazione di lieviti 100 80 60 40 I trattamenti con vapore e ozono hanno dato i migliori risultati, 20 dei trattamenti termici nell’eliminare i microrganismi contaminati delle bevande era del tutto attesa dato che i lieviti non 0 Ozono in acqua Ozono fase gas Raggi UV Vapore FIG. 4 totale di lievito presente all’interno delle sono in grado di dar luogo a forme termoresistenti, come le spore. Nonostante i tempi e le temperature applicate in questa prova fossero superiori a quelli utilizzati nell’industria agroalimentare, Al termine del monitoraggio microbiologico sono stati testati, sopravvissuta grazie all’inerzia termica del legno che ha protetto notevole varietà di trattamenti disponibili sul mercato si è deciso le cellule dal danno termico. di optare per 4 tecnologie che non richiedano l’uso di compo- L’ozono è già stato utilizzato come agente sanitizzante nell’in- sti chimici che potessero potenzialmente residuare in cantina o dustria alimentare. L’azione di questa molecola si basa sulla sua nell’ambiente (Fig. 3 e 4). forte reattività verso molecole essenziali alla vita cellulare. zione delle botti con trattamenti con ozono sia in fase gassosa che disciolto in acqua sono comparabili con quelli dei trattamenti termici con vapo- 60 FEM | CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO | RAPPORTO 2011
  • 4. re acqueo pur avendo richiesto un consumo energetico decisamente inferiore. Anche in questo caso la parziale perdita a precedenti lavori è imputabile alla presenza di materiale organico all’interno delle botti I risultati di questo studio vapore e dell’ozono si sono che ha causato un rapido deca- hanno confermato che le bot- dimostrate tecnologie valide, dimento dell’ozono. ti contengono elevate con- in grado di abbattere la carica L’irraggiamento con radiazioni centrazioni di microrganismi, microbica all’interno dei vasi ultraviolette, già applicato al- causando la contaminazione vinari, sebbene i risultati dei la pastorizzazione “a freddo” - trattamenti siano fortemente di acqua o bevande alimentari presenti all’interno delle botti delle singole botti. ha confermato la presenza di Ulteriori studi sono però ne- botti eliminando mediamente numerose specie di lievito, la solo il 35% dei lieviti. Tali risul- cui concentrazione è forte- un protocollo che consenta di tati sono probabilmente dovuti mente legata agli anni di uti- - alla porosità del legno capace lizzo del vaso vinario. di proteggere le cellule dall’ir- I lieviti appartenenti al ge- raggiamento diretto. nere In conclusione, è possibile confermato la loro capacità affermare che la prevenzio- di produrre elevate quantità ne delle alterazioni del vino di etilfenoli ma diversi al- dovute a lieviti non-Saccha- tri generi sono stati in grado rimane LE RELAZIONI punto di produrre altre molecole cazione. un in vasi vinari di legno. hanno aventi negativi effetti sulla qualità dei vini. L’uso del 61