SlideShare a Scribd company logo
1 of 130
PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Nella Carta Europea su Ambiente e Salute  si afferma che il contenimento dell’inquinamento ambientale rappresenta uno strumento necessario per la tutela della salute nell’ambito dei programmi dell’OMS.
PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Ridurre l’immissione di inquinanti nelle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo, rappresenta oggi una priorità assoluta non più derogabile.  L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, gli alimenti di cui ci nutriamo, possono contenere quantità significative di sostanze ed elementi tossici.
[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione chimica degli alimenti è dovuta alla presenza di sostanze estranee alla loro normale composizione e perciò capaci di causare effetti negativi sulla salute dell’uomo.
[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI Primaria se è dovuta all’accumulo negli alimenti di sostanze ed elementi tossici di derivazione ambientale. Secondaria se determinata dalla formazione di sostanze tossiche durante le diverse fasi di lavorazione dell’alimento.
CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione primaria può essere ulteriormente suddivisa in volontaria ed involontaria .
CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI Volontaria: quando la contaminazione è causata dalla presenza di residui di sostanze chimiche che intenzionalmente vengono aggiunte all’alimento per differenti scopi che possono essere leciti o illeciti .
CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI Involontaria: quando la contaminazione è determinata da sostanze chimiche indesiderate che accidentalmente  penetrano e si accumulano nell’alimento.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CONTAMINAZIONE INVOLONTARIA   Inquinamento ambientale In questo caso i contaminanti provengono  dall’inquinamento di origine antropica delle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo. In tal caso gli inquinanti si concentrano nei tessuti vegetali attraverso un processo noto come bioaccumulazione.
CONTAMINAZIONE INVOLONTARIA   Imballaggi Imballaggi mal realizzati oppure danneggiati durante il trasporto o lo stoccaggio in ambienti non idonei (umidi o con temperature elevate), possono cedere al prodotto quantità rilevanti di metalli tossici.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS  (POPs)
PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS Sono sostanze ad elevata tossicità, stabilità e capaci di bioaccumulo Persistono nell’ambiente e negli organismi per anni dove esplicano la loro azione tossica
 
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE   In Italia le Diossine divennero tragicamente note ai non addetti ai lavori nel 1976. Quando, a seguito di un incidente nell’industria chimica “ICMESA” di Seveso si produsse una nube tossica contenente diossine.
DIOSSINE Principali incidenti da diossine registrati nel mondo: 1971 Missuri: evacuazione di un’intera cittadina  (forte inquinamento da diossine) 1986 Giappone: episodi di intossicazione da PCB  (contaminazione accidentale dell’olio di riso) 1998 Francia: uno studio rivelò in alcuni alimenti concentrazioni di diossina 5 volte superiori ai limiti. 1999 Belgio: rinvenute concentrazioni elevate di PCB negli alimenti e nei mangimi. 2003/4 Italia: rinvenute concentrazioni elevate di diossine nel latte e nei derivati.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE Si conoscono 210 tipi diversi di diossine, 17 di queste molecole, sono considerate estremamente tossiche. La molecola dotata di maggiore tossicità è la 2, 3, 7, 8 TCDD.
DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DELLE DIOSSINE SONO:     Inceneritori per RSU  26% Fonderie 18% Inceneritori di RO 14%
DIOSSINE FONTI SECONDARIE DI EMISSIONE (circa il 42%) Industrie per la produzione del PVC Incendi boschivi Uso di legna come combustibile Mezzi di trasporto In Europa ogni anno sono prodotti circa 5 kg/TEQ di diossine.
DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI  EMISSIONE IN ITALIA La principali fonte di emissione di diossine nel nostro paese è  costituita dagli impianti di incenerimento di RSU . In Italia nel 1991 sono stati censiti 204 inceneritori: n° 2 inceneritori per rifiuti urbani n° 38 inceneritori per rifiuti misti (urbani e speciali) n° 164 inceneritori per rifiuti speciali
DIOSSINE QUANTITÀ DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA: RSU 43.000 t/a Rifiuti Misti 1.162.000 t/a RS 707.000 t/a In Italia la quota di rifiuto incenerita è ancora molto bassa (9-10% circa), mentre la media europea raggiunge circa il 25% con una punta di oltre il 60% per la Svezia.
DIOSSINE In Italia l’istallazione di un termovalorizzatore e la relativa gestione, sono soggette ad autorizzazione preventiva ai sensi degli articoli 27 e 28 del D.Lg. n° 22/97 ed al rispetto delle norme previste dal DPR 203/88 e del D.M. n° 503/97, per quanto attiene al controllo delle emissioni in atmosfera.
DIOSSINE IL DM N° 503/97 DEFINISCE:   valori limite delle emissioni in atmosfera; metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti; criteri temporali per l’adeguamento degli impianti in esercizio; criteri e norme tecniche generali relativi alle caratteristiche costruttive e funzionali.
DIOSSINE LIMITI DI EMISSIONE L’allegato 1 del DM n° 503/97 fissa i valori limite di emissione dell’effluente gassoso dagli impianti di termodistruzione: (PCDD+PCDF)  0,1 ng/Nmc (IPA) 0,01 mg/Nmc
DIOSSINE TERMOVALORIZZATORI Le tipologie impiantiste più utilizzate sono: Il forno a gradini Il forno rotativo
DIOSSINE Gli impianti di termovalorizzazione devono consentire il recupero energetico e devono essere dotati di idonei sistemi di depurazione delle emissioni (camera di post-combustione per l’abbattimento delle diossine)
DIOSSINE CARATTERISTICHE DELLA CAMERA DI POST-COMBUSTIONE Concentrazione di ossigeno nei fumi  >6% Tempo di residenza dei fumi >2” Temperatura dei fumi in uscita  >850°C Velocità dei fumi nella sezione d’ingresso  <10 m/s Rendimento di combustione >99,9%
DIOSSINE PRODUZIONE DI DIOSSINE I moderni impianti di incenerimento producono una quantità di diossine inferiore di 10 – 100 volte rispetto ai vecchi impianti. Circa 500 µg/die di diossine totali
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE Le diossine sono molto stabili e liposolubili. Queste caratteristiche permettono: La loro persistenza nel suolo. L’accumulo negli alimenti vegetali ed animali.
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE MECCANISMO DI ACCUMULO DELLE DIOSSINE Inceneritore - Industrie Inquinamento dell’aria Suolo Alimenti Vegetali e Mangimi Alimenti animali Latte Materno
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEL SUOLO Nel suolo le diossine si accumulano progressivamente. Analizzando campioni di suolo d’archivio del Sud Inghilterra dal 1886 al 1986 si sono riscontrate le seguenti concentrazioni di diossine: Anno 1886  31 ng/Kg Anno 1986 92 ng/Kg In 100 anni la concentrazione è aumentata del 300% con un incremento annuo dell’1,2%
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEI VEGETALI Campioni di erba raccolti in Inghilterra, nello stesso campo, tra il 1860 ed il 1960, hanno presentato concentrazioni stabili pari a 12 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1961 ed il 1965 presentavano concentrazioni pari a 96 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1976 ed il 1980 presentavano concentrazioni pari a 85 ng/Kg. L’incremento registrato tra il 1961 ed il 1980 (circa 7 volte superiore al valore iniziale) era determinato dagli inceneritori e dall’uso dei pesticidi clorurati.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE BAMBINI E DIOSSINE I lattanti rappresentano l’ultimo anello della catena alimentare; pertanto, si ritiene che la quantità maggiore di diossine si assume attraverso l’allattamento al seno. Un neonato di 5 kg che ogni giorno dovrebbe assumere non più di 20 pg di diossine, contenuta in circa 37 ml di latte proveniente da una mamma Svedese (18 ng/g), in realtà, consumando 300 ml di latte, assume una quantità 8 volte maggiore.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE: ASSORBIMENTO E DISTRIBUZIONE Le diossine assorbite si accumulano principalmente nel tessuto adiposo e nel fegato, in proporzioni diverse a seconda della dose e della specie animale coinvolta. SPECIE  DOSE    CONCENTRAZIONE     Fegato   Grasso uistiti 100 ng/kg   900 ppt   1000 ppt ratto 100 ng/kg   700 ppt   600 ppt ratto   10 ng/kg   40 ppt   50 ppt uomo   1 ng/kg   -------    3 ppt
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE: TOSSICITA’ La maggior parte degli effetti tossici che la TCDD ha sulla fisiologia cellulare, sono dovuti alla sua elevata affinità di legame nei confronti di una proteina intracellulare; il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor). I livelli di AHR intracellulare sono regolati da cambiamenti che si verificano durante il differenziamento cellulare.
DIOSSINE: TOSSICITA’ Il legame tra TCDD ed il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor) permette il trasporto della diossina nel nucleo dove attiva il processo di trascrizione di numerosi geni. In particolare l’azione tossica si esplica secondo lo schema sotto riportato.   TCDD (Ah)(ARNT) TCDD Ah  Penetrazione nel nucleo  trascrizione di geni (DRE) citocromo  P450     mRNA Sintesi RNA nucleare Azione tossica
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Descritta per la prima volta nel 1887, si riscontra successivamente negli anni ‘30 tra i lavoratori addetti alla produzione di PCB e Pesticidi Clorurati. Il primo incidente industriale ufficialmente registrato come causa di cloracne nei lavoratori risale al 1949 (West Virginia). Solo nel 1953 la cloracne viene riconosciuta come patologia associata alle diossine.
DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Si manifesta con eruzioni cutanee con pustole simili all’acne giovanile, ma di maggiore intensità e spesso diffuse all’intera superficie corporea. Insorge quando i livelli di accumulo delle diossine superano la soglia di 100 ng/kg. Cloracne, iperpigmentazione cutanee e mucose, disturbi oculari e gastrointestinali, sono noti come malattia di Yusho.
DIOSSINE: TOSSICITA’ DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO Intossicazioni sperimentali su scimmie hanno dimostrato che un accumulo nei tessuti pari a 42ng/Kg provoca un deficit nell’apprendimento .   Tale deficit sembra correlato con l’azione perturbante della diossina sul metabolismo degli ormoni tiroidei.
DIOSSINE: TOSSICITA’ RIDUZIONE DEGLI ORMONI SESSUALI Livelli di testosterone più bassi si riscontrano in uomini che presentano un accumulo di soli 17ng/Kg. Tale effetto è dovuto all’azione estrogeno-simile delle diossine.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE: TOSSICITA’ DIABETE Nei soggetti con concentrazioni nei tessuti superiori a 100 ng/Kg è stata riscontrata una maggiore incidenza di diabete (studi condotti in Vietnam).
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Poiché la tossicità tra le diverse diossine può variare notevolmente, per la loro valutazione quantitativa, è stato introdotto il concetto di tossicità equivalente I-TEQ  (International Toxicity Equivalente) , ponendo come 1 il TEF  (fattore di tossicità equivalente)  per la diossina dotata di maggiore tossicità  (2, 3, 7, 8 TCDD).
DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA  Per conoscere la concentrazione totale delle diossine in un alimento in termini di tossicità equivalente è necessario sommare le singole concentrazioni moltiplicate per lo specifico TEF. Se in un campione sono rinvenuti 5ng/g di 1,2,3,4,7,8 HxCDD e 2 ng/g di TCDD la concentrazione totale di diossine in termini di TEQ sarà dato dalla formula: (5ng/g x 0,2) + (2ng/g x 1) = 3,0 ng/g I-TEQ
DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE   Di seguito si riportano i TEF  (fattore di tossicità equivalente)  di alcuni POPs: 2, 3, 7, 8 TCDF  0,1 1, 2, 3, 4, 7, 8 HxCDD    0,1 OCDF   0,0001 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 HpCDD 0,01
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DIOSSINE LIMITI DOSE GIORMNALIERA AMMISSIBILE Considerando l’elevata tossicità delle diossine, recentemente, gli esperti dell’OMS hanno suggerito l’opportunità di abbassare il DGA da 10 pg/kg a 4 o addirittura 1 pg/kg.
DIOSSINE LIMITI Reg. CE 2375/01 del 29/11/01 Valori limite di diossina (somma PCDD+PCDF) espressi in TEQ su matrici alimentari. Latte 3 pg/g grasso Olio vegetale 0,75 pg/g grasso Uova 3 pg/g grasso Pesce 4 pg/g grasso Carne bovina, ovina 2 pg/g grasso Carne suina 1 pg/g grasso
POPs: TECNICHE DI ANALISI L’analisi degli IPA e delle diossine deve essere effettuata secondo i metodi UNICHIM ed EPA: EPA 8290/99 EPA 1668/99 EPA 1613/94 UNI EN 1948/99
POPs: TECNICHE DI ANALISI In particolare è opportuno utilizzare le seguenti tecniche analitiche: Diossine (gas-massa ad alta risoluzione) PCB (gas-massa o gascromatografia con detector ECD) IPA (HPLC)
IDROCARBURI  POLICICLICI AROMATICI Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono composti organici con più anelli aromatici condensati (da 2 a 7). Sono in genere poco volatili, scarsamente solubili in acqua, facilmente solubili nei lipidi e nei solventi organici.
PRESENZA  DEGLI IPA  NEGLI  ALIMENTI CONTAMINAZIONE PRIMARIA riguarda soprattutto i prodotti ittici, la presenza degli IPA è legata ad un accumulo verificatosi in seguito alla crescita degli organismi marini in acque soggette ad inquinamento industriale.
PRESENZA  DEGLI IPA  NEGLI  ALIMENTI CONTAMINAZIONE SECONDARIA la presenza degli IPA negli alimenti è attribuibile alla formazione di tali sostanze durante la cottura.
PRESENZA  DEGLI  IPA  NEGLI  ALIMENTI Negli alimenti le quantità di IPA (in realtà BaP) all’origine sono in genere ridotte (<10µg/Kg di prodotto), ma aumentano notevolmente (fino a varie decine di µg/Kg) nelle carni alla brace e nei cibi affumicati.
PRESENZA  DEGLI  IPA  NEGLI  ALIMENTI Negli studi condotti lungo la costa di Crotone e nella baia di Bagnoli si sono registrate concentrazioni elevate di IPA nei tessuti edibili della fauna ittica stanziale: Costa di Crotone (1993): IPA totali  28 –  442 µg/kg Baia di Bagnoli (1990): IPA totali   94 - 1930 µg/kg Baia di Bagnoli (1998): IPA totali    5 -  812 µg/kg Baia di Bagnoli (2001): IPA totali    5 -  414 µg/kg
ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA PRINCIPALI VIE DI ASSORBIMENTO:   GASTROINTESTINALE  RESPIRATORIA CUTANEA
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA VIA RESPIRATORIA L’assorbimento avviene passivamente a partire dal tratto nasofaringeo;  (Conoscenze relative al Benzo(a)pirene) ; Gran parte del BaP inalato, per effetto del sistema mucociliare, raggiunge il tratto gastrointestinale per deglutizione.  In condizione di esposizione reale la frazione di BaP assorbita dai polmoni è abbastanza costante e si aggira intorno al 20%.
ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA VIA CUTANEA In alcuni casi rappresenta la principale via di assorbimento.  Studi recenti hanno dimostrato che in varie situazioni lavorative l’assorbimento cutaneo è maggiore rispetto a quello respiratorio.
ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA METABOLISMO La somministrazione di IPA agli animali da laboratorio, determina l’escrezione di diidrodioli, fenoli ed acidi mercapturici nelle urine.  Questi metabolici derivano tutti da un epossido precursore che si forma per aggiunta di un atomo di ossigeno a cavallo di un doppio legame.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TOSSICITÀ DEGLI  IPA I test di mutagenesi e di cancerogenesi effettuati sul benzo(a)pirene hanno dimostrato che: Il metabolita 7,8-diol 9-10 epossido, è capace di formare legami covalenti con il DNA dando origine a mutazioni somatiche ed a danni geneticamente trasmissibili.
TOSSICITÀ DEGLI  IPA I metaboliti intermedi più elettrofili formano legami covalenti con i siti nucleofili del DNA (corrispondenti agli atomi di N, O, P) con formazione di addotti molecolari. Tali legami causano una distorsione della doppia elica del DNA provocando l’intervento dei sistemi enzimatici riparativi.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TOSSICITÀ DEGLI  IPA IPA CANCEROGENI Benzo (a) antracene Benzo (b) fluorantene Benzo (k) fluorantene Benzo (j) fluorantene Benzo (a) pirene Dibenzo (a,h) antracene Indeno (1, 2, 3) pirene
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI DA METALLI PESANTI Tra i contaminanti degli alimenti, i metalli pesanti e gli elementi tossici, a differenza di molte molecole organiche, non sono biodegradabili e, quindi, una volta immessi nell’ambiente, tendono ad accumularsi nel suolo e nelle acque delle falde acquifere .
CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI DA METALLI PESANTI Tra i metalli pesanti e gli elementi tossici quelli che suscitano maggiore interesse, per la loro elevata diffusione e pericolosità, sono: Cadmio Mercurio Piombo Arsenico
CADMIO Il cadmio è un metallo molto duttile e malleabile che viene diffusamente utilizzato in molti settori industriali.
CADMIO Usi industriali Galvanoplastica Pigmenti Pile Ni Cd Plastica
CADMIO Il cadmio rappresenta un importante contaminante ambientale capace di accumularsi velocemente nei vegetali. L’introduzione giornaliera con la dieta oscilla tra 10 e 40 µg/giorno.
CADMIO Vie di assorbimento principali 10 – 40% del cadmio inalato presente nelle Polveri e fumi viene assorbito per via respiratoria. 10 % del cadmio ingerito viene assorbito per via digestiva Vie di assorbimento secondarie Cute Placenta
CADMIO Organi e tessuti di accumulo tiroide muscoli fegato rene polmoni Ghiandole salivari
CADMIO Vie di escrezione Annessi cutanei Biliare - fecale urinaria
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
MERCURIO Il mercurio è il solo metallo ad essere liquido a temperatura ambiente. Dai greci veniva chiamato argento liquido. Allo stato di metallo è capace di sviluppare vapori tossici anche a temperatura ambiente.
MERCURIO L’Italia è stato uno dei principali produttori al mondo con circa 2000 tonnellate annue.  Grazie alla sua proprietà di sciogliere molti metalli viene diffusamente nel settore minerario estrattivo dei metalli e, nella preparazione di amalgame. Viene anche utilizzato nella produzione di acetaldeide, negli impianti di cloro-soda, nella produzione di termometri e, in passato, è stato utilizzato per la produzione di fitofarmaci e disinfettanti.
COMPOSTI DEL MERCURIO Da origine a numerosi composti organici ed inorganici come il nitrato mercurico, il cloruro mercurico e mercuroso ed il cinabro o solfuro mercurico di colore rosso intenso oppure si ritrova in forma organica principalmente come metil ed etil mercurio.
MERCURIO Vie di assorbimento principali Vapori, Sali, composti Organomercurali Sali, composti Organomercurali Cute polmoni Apparato digerente composti Organomercurali
MERCURIO Organi e tessuti di accumulo tiroide fegato rene Tessuto osseo encefalo Intestino crasso
MERCURIO patogenesi Legame del mercurio con il gruppo sulfidrilico della monoaminoossidasi Alterazione del metabolismo della serotonina Manifestazioni a carico del sistema nervoso
MERCURIO Vie di escrezione fecale urinaria
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
PIOMBO Dopo l’eliminazione del piombo tetraetile dalle benzine, la principale fonte di emissione è costituita dall’industria. Il piombo è diffusamente impiegato in molti settori industriali.
PIOMBO Principali usi industriali Plastica Poligrafica Accumulatori Ceramica Smalti Cristallo
PIOMBO Principali vie di assorbimento Lavoratori esposti Popolazione non professionalmente esposta Cute polmoni Apparato digerente Assorbimento trascurabile
PIOMBO Organi e tessuti di accumulo Rene surrene Tessuto osseo fegato Tessuti molli fosfato tripiombico tricalcico
PIOMBO Vie di escrezione fecale urinaria
PIOMBO EFFETTI SULLA SALUTE Ipertensione arteriosa e patologie cardiovascolari nell’adulto Alterazione dello sviluppo cognitivo ed intellettivo nel bambino
ARSENICO E’ un oligoelemento essenziale, molto diffuso in natura, e di cui non sono noti gli effetti di una esposizione a basse concentrazioni come quelli della popolazione non professionalmente esposta.
ARSENICO Principali usi industriali Farmaci Cure Termali Agricoltura Colori Vetro
COMPOSTI DELL’ARSENICO Composti inorganici: ossido di arsenico trivalente (arsenico bianco) ossido di arsenico pentavalente acido arsenioso e acido arsinico Composti organici: acido monometilarsinico acido dimetilarsinico  trimetilarsina.
ARSENICO Assorbimento e distribuzione nell’organismo muscoli Tessuto osseo Cute e annessi Arsenico negli alimenti
ARSENICO Vie di escrezione fecale urinaria composti organoarsenicali ed arsenico inorganico dopo dopo metilazione composti organoarsenicali
ARSENICO EFFETTI SULLA SALUTE L'intossicazione cronica, nei lavoratori esposti, provoca perdita di appetito, calo del peso, disturbi gastro-intestinali, neuriti periferiche, congiuntivite e alterazioni cutanee, come ipercheratosi e melanosi.
[object Object]
[object Object]
NELL’AMBITO DELLA NUTRIZIONE IL PIANO SANITARIO NAZIONALE SI PROPONE I SEGUENTI OBIETTIVI: ,[object Object],[object Object]
PROMOZIONE DELLA SALUTE ,[object Object],[object Object],[object Object]
PROTEZIONE DELLA SALUTE ,[object Object],[object Object],[object Object]
REGOLAMENTO CE n° 466/2001 TABELLA n° 1  Limiti massimi di metalli pesanti negli alimenti ALIMENTI METALLI µg/kg di peso fresco PIOMBO CADMIO MERCURIO Cereali, legumi e leguminose 0,2 0,1 - Ortaggi (eccetto cavoli e ortaggi a foglia), erbe aromatiche, ecc. 0,1 0,05 - Cavoli, ortaggi a foglia e funghi coltivati 0,3 0,2 - Frutta (escluse le bacche) 0,1 0,05 - Bacche e frutti di piccole dimensioni 0,2 0,05 -
CAMPIONAMENTO ALIMENTO Agricoltura Convenzionale Agricoltura Biologica N° CAMPIONI N° CAMPIONI Freschi 20 20 Grezzi 25 25 Trasformati 20 20 Totale 65 65
TRATTAMENTO DEI CAMPIONI E ANALISI Omogeneizzazione Mineralizzazione Analisi mediante spettrofotometria in Assorbimento Atomico Fornetto di grafite Sistema MH15 Perkin Elmer Sodio Boridruro
Livelli di concentrazione di elementi tossici in µg/kg di peso secco in alimenti vegetali prodotti secondo le tecniche dell’agricoltura biologica e tradizionale Tipo di contaminante Alimenti convenzionali Alimenti biologici Valori medi Valori medi Cadmio 5 3 Mercurio 101 99 Piombo 115 147 Arsenico 267 189
 
Livelli di concentrazione di elementi tossici in µg/kg di peso secco in alimenti vegetali prodotti secondo le tecniche dell’agricoltura biologica e tradizionale dati disaggregati. ALIMENTO CONTAMINANTE Cd Hg Pb As Freschi Conv. 4 97 89 182 Biol. 2 108 117 135 Grezzi Conv. 4 114 65 310 Biol. 3 110 89 207 Trasformati Conv. 6 88 205 298 Biol. 5 78 251 222
CONCLUSIONI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]

More Related Content

What's hot

What's hot (20)

I V° Lezione
I V°  LezioneI V°  Lezione
I V° Lezione
 
Costantino
CostantinoCostantino
Costantino
 
Le fasce climatiche
Le fasce climaticheLe fasce climatiche
Le fasce climatiche
 
La Spagna di Filippo II
La Spagna di Filippo IILa Spagna di Filippo II
La Spagna di Filippo II
 
Croazia
CroaziaCroazia
Croazia
 
Presentazione inquinamento a f
Presentazione inquinamento a fPresentazione inquinamento a f
Presentazione inquinamento a f
 
L'acqua come risorsa
L'acqua come risorsaL'acqua come risorsa
L'acqua come risorsa
 
Bioarchitettura 2
Bioarchitettura  2Bioarchitettura  2
Bioarchitettura 2
 
Carlo magno, il feudalesimo, la curtis e il castello
Carlo magno, il feudalesimo, la curtis e il castelloCarlo magno, il feudalesimo, la curtis e il castello
Carlo magno, il feudalesimo, la curtis e il castello
 
Biomolecole 2. carboidrati
Biomolecole 2. carboidratiBiomolecole 2. carboidrati
Biomolecole 2. carboidrati
 
Energie Rinnovabili
Energie RinnovabiliEnergie Rinnovabili
Energie Rinnovabili
 
Apogeo impero romano
Apogeo impero romanoApogeo impero romano
Apogeo impero romano
 
Le Armi della Grande Guerra
Le Armi della Grande GuerraLe Armi della Grande Guerra
Le Armi della Grande Guerra
 
La biodiversità
La biodiversitàLa biodiversità
La biodiversità
 
AGENDA 2030 n.7.pptx
AGENDA 2030 n.7.pptxAGENDA 2030 n.7.pptx
AGENDA 2030 n.7.pptx
 
La cellula
La cellulaLa cellula
La cellula
 
Campania
CampaniaCampania
Campania
 
Il molise
Il moliseIl molise
Il molise
 
Sparta e Atene
Sparta e AteneSparta e Atene
Sparta e Atene
 
Princìpi di biochimica
Princìpi di biochimicaPrincìpi di biochimica
Princìpi di biochimica
 

Viewers also liked

5 tossicologia metalli pesanti
5 tossicologia metalli pesanti5 tossicologia metalli pesanti
5 tossicologia metalli pesantiSimone Giorgini
 
Tossicologia
TossicologiaTossicologia
TossicologiaDario
 
Contaminazione microbiologica
Contaminazione microbiologicaContaminazione microbiologica
Contaminazione microbiologicagdanton
 
1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivo
1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivo1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivo
1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivoElsa von Licy
 
Medlav01 introduzione 26
Medlav01 introduzione 26Medlav01 introduzione 26
Medlav01 introduzione 26Angelo Barbato
 
Bianchino I Anno
Bianchino I AnnoBianchino I Anno
Bianchino I Annolab13unisa
 
Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...
Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...
Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...Francesca Concina
 

Viewers also liked (7)

5 tossicologia metalli pesanti
5 tossicologia metalli pesanti5 tossicologia metalli pesanti
5 tossicologia metalli pesanti
 
Tossicologia
TossicologiaTossicologia
Tossicologia
 
Contaminazione microbiologica
Contaminazione microbiologicaContaminazione microbiologica
Contaminazione microbiologica
 
1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivo
1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivo1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivo
1testo pierini2006 estratto testo tossicologia forense ed elettivo
 
Medlav01 introduzione 26
Medlav01 introduzione 26Medlav01 introduzione 26
Medlav01 introduzione 26
 
Bianchino I Anno
Bianchino I AnnoBianchino I Anno
Bianchino I Anno
 
Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...
Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...
Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...
 

Similar to Contaminazione alimenti

Inquinamento diossine
Inquinamento diossineInquinamento diossine
Inquinamento diossineDario
 
metalli alimenti vegetali
metalli alimenti vegetalimetalli alimenti vegetali
metalli alimenti vegetaliDario
 
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...Gianna Ferretti
 
Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014
Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014
Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014ISEA ODV
 
ambiente e salute - Igiene ambientale
ambiente e salute - Igiene ambientaleambiente e salute - Igiene ambientale
ambiente e salute - Igiene ambientaleDario
 
Presentazione inquinamento e salute
Presentazione inquinamento e salutePresentazione inquinamento e salute
Presentazione inquinamento e saluteRivieri
 
Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11
Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11
Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11Ermanno Furlanis
 
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...CIESS-UNIVPM
 
Conservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti AlimentariConservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti AlimentariPietro Perrella
 
Inquinamento Dell'aria
Inquinamento Dell'ariaInquinamento Dell'aria
Inquinamento Dell'ariapincop
 

Similar to Contaminazione alimenti (20)

Inquinamento diossine
Inquinamento diossineInquinamento diossine
Inquinamento diossine
 
metalli alimenti vegetali
metalli alimenti vegetalimetalli alimenti vegetali
metalli alimenti vegetali
 
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...
 
Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014
Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014
Salute e inceneritori salerno 25 luglio 2014
 
Mangiasano 2009
Mangiasano 2009Mangiasano 2009
Mangiasano 2009
 
ambiente e salute - Igiene ambientale
ambiente e salute - Igiene ambientaleambiente e salute - Igiene ambientale
ambiente e salute - Igiene ambientale
 
Presentazione inquinamento e salute
Presentazione inquinamento e salutePresentazione inquinamento e salute
Presentazione inquinamento e salute
 
Suolo
Suolo Suolo
Suolo
 
Slide Prof. Tamino
Slide Prof. TaminoSlide Prof. Tamino
Slide Prof. Tamino
 
Cambiare aria
Cambiare ariaCambiare aria
Cambiare aria
 
114 2015 decalogo-interf_endocr_13032014
114   2015   decalogo-interf_endocr_13032014114   2015   decalogo-interf_endocr_13032014
114 2015 decalogo-interf_endocr_13032014
 
Italy, Jan Feb, 08
Italy, Jan Feb, 08Italy, Jan Feb, 08
Italy, Jan Feb, 08
 
Rozzano.may25.2010
Rozzano.may25.2010Rozzano.may25.2010
Rozzano.may25.2010
 
Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11
Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11
Presentazione Gustavo Mazzi codroipo 22.2.11
 
Esercizio 4
Esercizio 4Esercizio 4
Esercizio 4
 
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...
 
Conservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti AlimentariConservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti Alimentari
 
Inquinamento indoor
Inquinamento indoorInquinamento indoor
Inquinamento indoor
 
Inquinamento Dell'aria
Inquinamento Dell'ariaInquinamento Dell'aria
Inquinamento Dell'aria
 
Organica + analisi completo
Organica + analisi completoOrganica + analisi completo
Organica + analisi completo
 

More from Dario

Fisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoriaFisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoriaDario
 
indoor pollution
indoor pollutionindoor pollution
indoor pollutionDario
 
Lavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolareLavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolareDario
 
Eco managment
Eco managmentEco managment
Eco managmentDario
 
Normativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generaliNormativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generaliDario
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiDario
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiDario
 
Valutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio AmiantoValutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio AmiantoDario
 
81-08 Amianto
81-08 Amianto81-08 Amianto
81-08 AmiantoDario
 
Sorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria AmiantoSorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria AmiantoDario
 
Malattie da amianto
Malattie da amiantoMalattie da amianto
Malattie da amiantoDario
 
Tipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amiantoTipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amiantoDario
 
Origini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amiantoOrigini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amiantoDario
 
3. esedi
3. esedi3. esedi
3. esediDario
 
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amiantoFattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amiantoDario
 
Evoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della saluteEvoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della saluteDario
 
Esposizione ad amianto
Esposizione ad amiantoEsposizione ad amianto
Esposizione ad amiantoDario
 
le valutazioni ergonomiche
 le valutazioni ergonomiche le valutazioni ergonomiche
le valutazioni ergonomicheDario
 
Il nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzantiIl nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzantiDario
 
Gli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoroGli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoroDario
 

More from Dario (20)

Fisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoriaFisiopatologia respiratoria
Fisiopatologia respiratoria
 
indoor pollution
indoor pollutionindoor pollution
indoor pollution
 
Lavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolareLavaggio broncoalveolare
Lavaggio broncoalveolare
 
Eco managment
Eco managmentEco managment
Eco managment
 
Normativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generaliNormativa Amianto - norme generali
Normativa Amianto - norme generali
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
 
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufattiMetodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
Metodi di accertamento della presenza di amianto nei manufatti
 
Valutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio AmiantoValutazione del rischio Amianto
Valutazione del rischio Amianto
 
81-08 Amianto
81-08 Amianto81-08 Amianto
81-08 Amianto
 
Sorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria AmiantoSorveglianza Sanitaria Amianto
Sorveglianza Sanitaria Amianto
 
Malattie da amianto
Malattie da amiantoMalattie da amianto
Malattie da amianto
 
Tipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amiantoTipologia amianto e manufatti contenenti amianto
Tipologia amianto e manufatti contenenti amianto
 
Origini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amiantoOrigini e impiego dell'amianto
Origini e impiego dell'amianto
 
3. esedi
3. esedi3. esedi
3. esedi
 
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amiantoFattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
Fattori di rischio - infortuni correlati al'amianto
 
Evoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della saluteEvoluzione normativa sulla tutela della salute
Evoluzione normativa sulla tutela della salute
 
Esposizione ad amianto
Esposizione ad amiantoEsposizione ad amianto
Esposizione ad amianto
 
le valutazioni ergonomiche
 le valutazioni ergonomiche le valutazioni ergonomiche
le valutazioni ergonomiche
 
Il nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzantiIl nucleare e le radiazioni ionizzanti
Il nucleare e le radiazioni ionizzanti
 
Gli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoroGli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoro
 

Contaminazione alimenti

  • 1. PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Nella Carta Europea su Ambiente e Salute si afferma che il contenimento dell’inquinamento ambientale rappresenta uno strumento necessario per la tutela della salute nell’ambito dei programmi dell’OMS.
  • 2. PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Ridurre l’immissione di inquinanti nelle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo, rappresenta oggi una priorità assoluta non più derogabile. L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, gli alimenti di cui ci nutriamo, possono contenere quantità significative di sostanze ed elementi tossici.
  • 3.
  • 4.
  • 5.
  • 6. CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione chimica degli alimenti è dovuta alla presenza di sostanze estranee alla loro normale composizione e perciò capaci di causare effetti negativi sulla salute dell’uomo.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10. CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI Primaria se è dovuta all’accumulo negli alimenti di sostanze ed elementi tossici di derivazione ambientale. Secondaria se determinata dalla formazione di sostanze tossiche durante le diverse fasi di lavorazione dell’alimento.
  • 11. CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione primaria può essere ulteriormente suddivisa in volontaria ed involontaria .
  • 12. CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI Volontaria: quando la contaminazione è causata dalla presenza di residui di sostanze chimiche che intenzionalmente vengono aggiunte all’alimento per differenti scopi che possono essere leciti o illeciti .
  • 13. CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI Involontaria: quando la contaminazione è determinata da sostanze chimiche indesiderate che accidentalmente penetrano e si accumulano nell’alimento.
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 17. CONTAMINAZIONE INVOLONTARIA Inquinamento ambientale In questo caso i contaminanti provengono dall’inquinamento di origine antropica delle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo. In tal caso gli inquinanti si concentrano nei tessuti vegetali attraverso un processo noto come bioaccumulazione.
  • 18. CONTAMINAZIONE INVOLONTARIA Imballaggi Imballaggi mal realizzati oppure danneggiati durante il trasporto o lo stoccaggio in ambienti non idonei (umidi o con temperature elevate), possono cedere al prodotto quantità rilevanti di metalli tossici.
  • 19.
  • 21. PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS Sono sostanze ad elevata tossicità, stabilità e capaci di bioaccumulo Persistono nell’ambiente e negli organismi per anni dove esplicano la loro azione tossica
  • 22.  
  • 23.
  • 24. DIOSSINE In Italia le Diossine divennero tragicamente note ai non addetti ai lavori nel 1976. Quando, a seguito di un incidente nell’industria chimica “ICMESA” di Seveso si produsse una nube tossica contenente diossine.
  • 25. DIOSSINE Principali incidenti da diossine registrati nel mondo: 1971 Missuri: evacuazione di un’intera cittadina (forte inquinamento da diossine) 1986 Giappone: episodi di intossicazione da PCB (contaminazione accidentale dell’olio di riso) 1998 Francia: uno studio rivelò in alcuni alimenti concentrazioni di diossina 5 volte superiori ai limiti. 1999 Belgio: rinvenute concentrazioni elevate di PCB negli alimenti e nei mangimi. 2003/4 Italia: rinvenute concentrazioni elevate di diossine nel latte e nei derivati.
  • 26.
  • 27. DIOSSINE Si conoscono 210 tipi diversi di diossine, 17 di queste molecole, sono considerate estremamente tossiche. La molecola dotata di maggiore tossicità è la 2, 3, 7, 8 TCDD.
  • 28. DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DELLE DIOSSINE SONO:    Inceneritori per RSU 26% Fonderie 18% Inceneritori di RO 14%
  • 29. DIOSSINE FONTI SECONDARIE DI EMISSIONE (circa il 42%) Industrie per la produzione del PVC Incendi boschivi Uso di legna come combustibile Mezzi di trasporto In Europa ogni anno sono prodotti circa 5 kg/TEQ di diossine.
  • 30. DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE IN ITALIA La principali fonte di emissione di diossine nel nostro paese è costituita dagli impianti di incenerimento di RSU . In Italia nel 1991 sono stati censiti 204 inceneritori: n° 2 inceneritori per rifiuti urbani n° 38 inceneritori per rifiuti misti (urbani e speciali) n° 164 inceneritori per rifiuti speciali
  • 31. DIOSSINE QUANTITÀ DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA: RSU 43.000 t/a Rifiuti Misti 1.162.000 t/a RS 707.000 t/a In Italia la quota di rifiuto incenerita è ancora molto bassa (9-10% circa), mentre la media europea raggiunge circa il 25% con una punta di oltre il 60% per la Svezia.
  • 32. DIOSSINE In Italia l’istallazione di un termovalorizzatore e la relativa gestione, sono soggette ad autorizzazione preventiva ai sensi degli articoli 27 e 28 del D.Lg. n° 22/97 ed al rispetto delle norme previste dal DPR 203/88 e del D.M. n° 503/97, per quanto attiene al controllo delle emissioni in atmosfera.
  • 33. DIOSSINE IL DM N° 503/97 DEFINISCE:   valori limite delle emissioni in atmosfera; metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti; criteri temporali per l’adeguamento degli impianti in esercizio; criteri e norme tecniche generali relativi alle caratteristiche costruttive e funzionali.
  • 34. DIOSSINE LIMITI DI EMISSIONE L’allegato 1 del DM n° 503/97 fissa i valori limite di emissione dell’effluente gassoso dagli impianti di termodistruzione: (PCDD+PCDF) 0,1 ng/Nmc (IPA) 0,01 mg/Nmc
  • 35. DIOSSINE TERMOVALORIZZATORI Le tipologie impiantiste più utilizzate sono: Il forno a gradini Il forno rotativo
  • 36. DIOSSINE Gli impianti di termovalorizzazione devono consentire il recupero energetico e devono essere dotati di idonei sistemi di depurazione delle emissioni (camera di post-combustione per l’abbattimento delle diossine)
  • 37. DIOSSINE CARATTERISTICHE DELLA CAMERA DI POST-COMBUSTIONE Concentrazione di ossigeno nei fumi >6% Tempo di residenza dei fumi >2” Temperatura dei fumi in uscita >850°C Velocità dei fumi nella sezione d’ingresso <10 m/s Rendimento di combustione >99,9%
  • 38. DIOSSINE PRODUZIONE DI DIOSSINE I moderni impianti di incenerimento producono una quantità di diossine inferiore di 10 – 100 volte rispetto ai vecchi impianti. Circa 500 µg/die di diossine totali
  • 39. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE Le diossine sono molto stabili e liposolubili. Queste caratteristiche permettono: La loro persistenza nel suolo. L’accumulo negli alimenti vegetali ed animali.
  • 40. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE MECCANISMO DI ACCUMULO DELLE DIOSSINE Inceneritore - Industrie Inquinamento dell’aria Suolo Alimenti Vegetali e Mangimi Alimenti animali Latte Materno
  • 41. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEL SUOLO Nel suolo le diossine si accumulano progressivamente. Analizzando campioni di suolo d’archivio del Sud Inghilterra dal 1886 al 1986 si sono riscontrate le seguenti concentrazioni di diossine: Anno 1886 31 ng/Kg Anno 1986 92 ng/Kg In 100 anni la concentrazione è aumentata del 300% con un incremento annuo dell’1,2%
  • 42. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEI VEGETALI Campioni di erba raccolti in Inghilterra, nello stesso campo, tra il 1860 ed il 1960, hanno presentato concentrazioni stabili pari a 12 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1961 ed il 1965 presentavano concentrazioni pari a 96 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1976 ed il 1980 presentavano concentrazioni pari a 85 ng/Kg. L’incremento registrato tra il 1961 ed il 1980 (circa 7 volte superiore al valore iniziale) era determinato dagli inceneritori e dall’uso dei pesticidi clorurati.
  • 43.
  • 44. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE BAMBINI E DIOSSINE I lattanti rappresentano l’ultimo anello della catena alimentare; pertanto, si ritiene che la quantità maggiore di diossine si assume attraverso l’allattamento al seno. Un neonato di 5 kg che ogni giorno dovrebbe assumere non più di 20 pg di diossine, contenuta in circa 37 ml di latte proveniente da una mamma Svedese (18 ng/g), in realtà, consumando 300 ml di latte, assume una quantità 8 volte maggiore.
  • 45.
  • 46. DIOSSINE: ASSORBIMENTO E DISTRIBUZIONE Le diossine assorbite si accumulano principalmente nel tessuto adiposo e nel fegato, in proporzioni diverse a seconda della dose e della specie animale coinvolta. SPECIE DOSE CONCENTRAZIONE Fegato Grasso uistiti 100 ng/kg 900 ppt 1000 ppt ratto 100 ng/kg 700 ppt 600 ppt ratto 10 ng/kg 40 ppt 50 ppt uomo 1 ng/kg ------- 3 ppt
  • 47.
  • 48.
  • 49. DIOSSINE: TOSSICITA’ La maggior parte degli effetti tossici che la TCDD ha sulla fisiologia cellulare, sono dovuti alla sua elevata affinità di legame nei confronti di una proteina intracellulare; il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor). I livelli di AHR intracellulare sono regolati da cambiamenti che si verificano durante il differenziamento cellulare.
  • 50. DIOSSINE: TOSSICITA’ Il legame tra TCDD ed il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor) permette il trasporto della diossina nel nucleo dove attiva il processo di trascrizione di numerosi geni. In particolare l’azione tossica si esplica secondo lo schema sotto riportato. TCDD (Ah)(ARNT) TCDD Ah Penetrazione nel nucleo trascrizione di geni (DRE) citocromo P450 mRNA Sintesi RNA nucleare Azione tossica
  • 51.
  • 52. DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Descritta per la prima volta nel 1887, si riscontra successivamente negli anni ‘30 tra i lavoratori addetti alla produzione di PCB e Pesticidi Clorurati. Il primo incidente industriale ufficialmente registrato come causa di cloracne nei lavoratori risale al 1949 (West Virginia). Solo nel 1953 la cloracne viene riconosciuta come patologia associata alle diossine.
  • 53. DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Si manifesta con eruzioni cutanee con pustole simili all’acne giovanile, ma di maggiore intensità e spesso diffuse all’intera superficie corporea. Insorge quando i livelli di accumulo delle diossine superano la soglia di 100 ng/kg. Cloracne, iperpigmentazione cutanee e mucose, disturbi oculari e gastrointestinali, sono noti come malattia di Yusho.
  • 54. DIOSSINE: TOSSICITA’ DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO Intossicazioni sperimentali su scimmie hanno dimostrato che un accumulo nei tessuti pari a 42ng/Kg provoca un deficit nell’apprendimento . Tale deficit sembra correlato con l’azione perturbante della diossina sul metabolismo degli ormoni tiroidei.
  • 55. DIOSSINE: TOSSICITA’ RIDUZIONE DEGLI ORMONI SESSUALI Livelli di testosterone più bassi si riscontrano in uomini che presentano un accumulo di soli 17ng/Kg. Tale effetto è dovuto all’azione estrogeno-simile delle diossine.
  • 56.
  • 57. DIOSSINE: TOSSICITA’ DIABETE Nei soggetti con concentrazioni nei tessuti superiori a 100 ng/Kg è stata riscontrata una maggiore incidenza di diabete (studi condotti in Vietnam).
  • 58.
  • 59.
  • 60.
  • 61.
  • 62.
  • 63.
  • 64.
  • 65. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Poiché la tossicità tra le diverse diossine può variare notevolmente, per la loro valutazione quantitativa, è stato introdotto il concetto di tossicità equivalente I-TEQ (International Toxicity Equivalente) , ponendo come 1 il TEF (fattore di tossicità equivalente) per la diossina dotata di maggiore tossicità (2, 3, 7, 8 TCDD).
  • 66. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA Per conoscere la concentrazione totale delle diossine in un alimento in termini di tossicità equivalente è necessario sommare le singole concentrazioni moltiplicate per lo specifico TEF. Se in un campione sono rinvenuti 5ng/g di 1,2,3,4,7,8 HxCDD e 2 ng/g di TCDD la concentrazione totale di diossine in termini di TEQ sarà dato dalla formula: (5ng/g x 0,2) + (2ng/g x 1) = 3,0 ng/g I-TEQ
  • 67. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Di seguito si riportano i TEF (fattore di tossicità equivalente) di alcuni POPs: 2, 3, 7, 8 TCDF 0,1 1, 2, 3, 4, 7, 8 HxCDD 0,1 OCDF 0,0001 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 HpCDD 0,01
  • 68.
  • 69. DIOSSINE LIMITI DOSE GIORMNALIERA AMMISSIBILE Considerando l’elevata tossicità delle diossine, recentemente, gli esperti dell’OMS hanno suggerito l’opportunità di abbassare il DGA da 10 pg/kg a 4 o addirittura 1 pg/kg.
  • 70. DIOSSINE LIMITI Reg. CE 2375/01 del 29/11/01 Valori limite di diossina (somma PCDD+PCDF) espressi in TEQ su matrici alimentari. Latte 3 pg/g grasso Olio vegetale 0,75 pg/g grasso Uova 3 pg/g grasso Pesce 4 pg/g grasso Carne bovina, ovina 2 pg/g grasso Carne suina 1 pg/g grasso
  • 71. POPs: TECNICHE DI ANALISI L’analisi degli IPA e delle diossine deve essere effettuata secondo i metodi UNICHIM ed EPA: EPA 8290/99 EPA 1668/99 EPA 1613/94 UNI EN 1948/99
  • 72. POPs: TECNICHE DI ANALISI In particolare è opportuno utilizzare le seguenti tecniche analitiche: Diossine (gas-massa ad alta risoluzione) PCB (gas-massa o gascromatografia con detector ECD) IPA (HPLC)
  • 73. IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono composti organici con più anelli aromatici condensati (da 2 a 7). Sono in genere poco volatili, scarsamente solubili in acqua, facilmente solubili nei lipidi e nei solventi organici.
  • 74. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI CONTAMINAZIONE PRIMARIA riguarda soprattutto i prodotti ittici, la presenza degli IPA è legata ad un accumulo verificatosi in seguito alla crescita degli organismi marini in acque soggette ad inquinamento industriale.
  • 75. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI CONTAMINAZIONE SECONDARIA la presenza degli IPA negli alimenti è attribuibile alla formazione di tali sostanze durante la cottura.
  • 76. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI Negli alimenti le quantità di IPA (in realtà BaP) all’origine sono in genere ridotte (<10µg/Kg di prodotto), ma aumentano notevolmente (fino a varie decine di µg/Kg) nelle carni alla brace e nei cibi affumicati.
  • 77. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI Negli studi condotti lungo la costa di Crotone e nella baia di Bagnoli si sono registrate concentrazioni elevate di IPA nei tessuti edibili della fauna ittica stanziale: Costa di Crotone (1993): IPA totali 28 – 442 µg/kg Baia di Bagnoli (1990): IPA totali 94 - 1930 µg/kg Baia di Bagnoli (1998): IPA totali 5 - 812 µg/kg Baia di Bagnoli (2001): IPA totali 5 - 414 µg/kg
  • 78. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA PRINCIPALI VIE DI ASSORBIMENTO: GASTROINTESTINALE RESPIRATORIA CUTANEA
  • 79.
  • 80.
  • 81. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA VIA RESPIRATORIA L’assorbimento avviene passivamente a partire dal tratto nasofaringeo; (Conoscenze relative al Benzo(a)pirene) ; Gran parte del BaP inalato, per effetto del sistema mucociliare, raggiunge il tratto gastrointestinale per deglutizione. In condizione di esposizione reale la frazione di BaP assorbita dai polmoni è abbastanza costante e si aggira intorno al 20%.
  • 82. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA VIA CUTANEA In alcuni casi rappresenta la principale via di assorbimento. Studi recenti hanno dimostrato che in varie situazioni lavorative l’assorbimento cutaneo è maggiore rispetto a quello respiratorio.
  • 83. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA METABOLISMO La somministrazione di IPA agli animali da laboratorio, determina l’escrezione di diidrodioli, fenoli ed acidi mercapturici nelle urine. Questi metabolici derivano tutti da un epossido precursore che si forma per aggiunta di un atomo di ossigeno a cavallo di un doppio legame.
  • 84.
  • 85. TOSSICITÀ DEGLI IPA I test di mutagenesi e di cancerogenesi effettuati sul benzo(a)pirene hanno dimostrato che: Il metabolita 7,8-diol 9-10 epossido, è capace di formare legami covalenti con il DNA dando origine a mutazioni somatiche ed a danni geneticamente trasmissibili.
  • 86. TOSSICITÀ DEGLI IPA I metaboliti intermedi più elettrofili formano legami covalenti con i siti nucleofili del DNA (corrispondenti agli atomi di N, O, P) con formazione di addotti molecolari. Tali legami causano una distorsione della doppia elica del DNA provocando l’intervento dei sistemi enzimatici riparativi.
  • 87.
  • 88. TOSSICITÀ DEGLI IPA IPA CANCEROGENI Benzo (a) antracene Benzo (b) fluorantene Benzo (k) fluorantene Benzo (j) fluorantene Benzo (a) pirene Dibenzo (a,h) antracene Indeno (1, 2, 3) pirene
  • 89.
  • 90. CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI DA METALLI PESANTI Tra i contaminanti degli alimenti, i metalli pesanti e gli elementi tossici, a differenza di molte molecole organiche, non sono biodegradabili e, quindi, una volta immessi nell’ambiente, tendono ad accumularsi nel suolo e nelle acque delle falde acquifere .
  • 91. CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI DA METALLI PESANTI Tra i metalli pesanti e gli elementi tossici quelli che suscitano maggiore interesse, per la loro elevata diffusione e pericolosità, sono: Cadmio Mercurio Piombo Arsenico
  • 92. CADMIO Il cadmio è un metallo molto duttile e malleabile che viene diffusamente utilizzato in molti settori industriali.
  • 93. CADMIO Usi industriali Galvanoplastica Pigmenti Pile Ni Cd Plastica
  • 94. CADMIO Il cadmio rappresenta un importante contaminante ambientale capace di accumularsi velocemente nei vegetali. L’introduzione giornaliera con la dieta oscilla tra 10 e 40 µg/giorno.
  • 95. CADMIO Vie di assorbimento principali 10 – 40% del cadmio inalato presente nelle Polveri e fumi viene assorbito per via respiratoria. 10 % del cadmio ingerito viene assorbito per via digestiva Vie di assorbimento secondarie Cute Placenta
  • 96. CADMIO Organi e tessuti di accumulo tiroide muscoli fegato rene polmoni Ghiandole salivari
  • 97. CADMIO Vie di escrezione Annessi cutanei Biliare - fecale urinaria
  • 98.
  • 99. MERCURIO Il mercurio è il solo metallo ad essere liquido a temperatura ambiente. Dai greci veniva chiamato argento liquido. Allo stato di metallo è capace di sviluppare vapori tossici anche a temperatura ambiente.
  • 100. MERCURIO L’Italia è stato uno dei principali produttori al mondo con circa 2000 tonnellate annue. Grazie alla sua proprietà di sciogliere molti metalli viene diffusamente nel settore minerario estrattivo dei metalli e, nella preparazione di amalgame. Viene anche utilizzato nella produzione di acetaldeide, negli impianti di cloro-soda, nella produzione di termometri e, in passato, è stato utilizzato per la produzione di fitofarmaci e disinfettanti.
  • 101. COMPOSTI DEL MERCURIO Da origine a numerosi composti organici ed inorganici come il nitrato mercurico, il cloruro mercurico e mercuroso ed il cinabro o solfuro mercurico di colore rosso intenso oppure si ritrova in forma organica principalmente come metil ed etil mercurio.
  • 102. MERCURIO Vie di assorbimento principali Vapori, Sali, composti Organomercurali Sali, composti Organomercurali Cute polmoni Apparato digerente composti Organomercurali
  • 103. MERCURIO Organi e tessuti di accumulo tiroide fegato rene Tessuto osseo encefalo Intestino crasso
  • 104. MERCURIO patogenesi Legame del mercurio con il gruppo sulfidrilico della monoaminoossidasi Alterazione del metabolismo della serotonina Manifestazioni a carico del sistema nervoso
  • 105. MERCURIO Vie di escrezione fecale urinaria
  • 106.
  • 107. PIOMBO Dopo l’eliminazione del piombo tetraetile dalle benzine, la principale fonte di emissione è costituita dall’industria. Il piombo è diffusamente impiegato in molti settori industriali.
  • 108. PIOMBO Principali usi industriali Plastica Poligrafica Accumulatori Ceramica Smalti Cristallo
  • 109. PIOMBO Principali vie di assorbimento Lavoratori esposti Popolazione non professionalmente esposta Cute polmoni Apparato digerente Assorbimento trascurabile
  • 110. PIOMBO Organi e tessuti di accumulo Rene surrene Tessuto osseo fegato Tessuti molli fosfato tripiombico tricalcico
  • 111. PIOMBO Vie di escrezione fecale urinaria
  • 112. PIOMBO EFFETTI SULLA SALUTE Ipertensione arteriosa e patologie cardiovascolari nell’adulto Alterazione dello sviluppo cognitivo ed intellettivo nel bambino
  • 113. ARSENICO E’ un oligoelemento essenziale, molto diffuso in natura, e di cui non sono noti gli effetti di una esposizione a basse concentrazioni come quelli della popolazione non professionalmente esposta.
  • 114. ARSENICO Principali usi industriali Farmaci Cure Termali Agricoltura Colori Vetro
  • 115. COMPOSTI DELL’ARSENICO Composti inorganici: ossido di arsenico trivalente (arsenico bianco) ossido di arsenico pentavalente acido arsenioso e acido arsinico Composti organici: acido monometilarsinico acido dimetilarsinico trimetilarsina.
  • 116. ARSENICO Assorbimento e distribuzione nell’organismo muscoli Tessuto osseo Cute e annessi Arsenico negli alimenti
  • 117. ARSENICO Vie di escrezione fecale urinaria composti organoarsenicali ed arsenico inorganico dopo dopo metilazione composti organoarsenicali
  • 118. ARSENICO EFFETTI SULLA SALUTE L'intossicazione cronica, nei lavoratori esposti, provoca perdita di appetito, calo del peso, disturbi gastro-intestinali, neuriti periferiche, congiuntivite e alterazioni cutanee, come ipercheratosi e melanosi.
  • 119.
  • 120.
  • 121.
  • 122.
  • 123.
  • 124. REGOLAMENTO CE n° 466/2001 TABELLA n° 1 Limiti massimi di metalli pesanti negli alimenti ALIMENTI METALLI µg/kg di peso fresco PIOMBO CADMIO MERCURIO Cereali, legumi e leguminose 0,2 0,1 - Ortaggi (eccetto cavoli e ortaggi a foglia), erbe aromatiche, ecc. 0,1 0,05 - Cavoli, ortaggi a foglia e funghi coltivati 0,3 0,2 - Frutta (escluse le bacche) 0,1 0,05 - Bacche e frutti di piccole dimensioni 0,2 0,05 -
  • 125. CAMPIONAMENTO ALIMENTO Agricoltura Convenzionale Agricoltura Biologica N° CAMPIONI N° CAMPIONI Freschi 20 20 Grezzi 25 25 Trasformati 20 20 Totale 65 65
  • 126. TRATTAMENTO DEI CAMPIONI E ANALISI Omogeneizzazione Mineralizzazione Analisi mediante spettrofotometria in Assorbimento Atomico Fornetto di grafite Sistema MH15 Perkin Elmer Sodio Boridruro
  • 127. Livelli di concentrazione di elementi tossici in µg/kg di peso secco in alimenti vegetali prodotti secondo le tecniche dell’agricoltura biologica e tradizionale Tipo di contaminante Alimenti convenzionali Alimenti biologici Valori medi Valori medi Cadmio 5 3 Mercurio 101 99 Piombo 115 147 Arsenico 267 189
  • 128.  
  • 129. Livelli di concentrazione di elementi tossici in µg/kg di peso secco in alimenti vegetali prodotti secondo le tecniche dell’agricoltura biologica e tradizionale dati disaggregati. ALIMENTO CONTAMINANTE Cd Hg Pb As Freschi Conv. 4 97 89 182 Biol. 2 108 117 135 Grezzi Conv. 4 114 65 310 Biol. 3 110 89 207 Trasformati Conv. 6 88 205 298 Biol. 5 78 251 222
  • 130.