2. INTRODUZIONE Il rumore negli ambienti di lavoro è ormai diventato uno dei problemi più importanti tra quelli compresi nell’igiene del lavoro. La continua meccanizzazione della produzione con l’introduzione di processi tecnologici continui ha portato al moltiplicarsi delle fonti di rumore e ad un aumento della percentuale di lavoratori esposti a questo fattore di rischio. Lo sviluppo tecnologico, con il relativo aumento esponenziale del rischio da esposizione, non e’ stato seguito da adeguate misure preventive. Fonti: ISPeSL
3. Il fonometro è un misuratore del livello di pressione acustica. La pressione sonora viene tradotta in un corrispondente segnale elettrico, a sua volta pesato, quasi sempre, con un particolare circuito di ponderazione indicato con la lettera A . Viene misurato il valore efficace della fluttuazione della pressione sonora, che viene visualizzato mediante una speciale scala logaritmica ( scala dei dB , o decibel), al fine di emulare la risposta logaritmica agli stimoli sonori tipica del sistema uditivo umano. Si ricava, così, un valore espresso in dB(A). DEFINIZIONE E FUNZIONAMENTO
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5. Il fonometro è, quindi, uno strumento elettronico che reagisce al suono in maniera simile a quella dell'orecchio umano.
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7. Il fonometro è, inoltre, in grado di misurare e memorizzare il valore istantaneo massimo della forma d'onda del segnale di pressione sonora, detto Livello di picco massimo ( max peak ). Il fonometro può essere dotato di un banco di filtri (a bande di ottava o di terzi di ottava) che consentono la misurazione dello spettro sonoro di un rumore.
8. CARATTERISTICHE Il fonometro è solitamente dotato di un dispositivo integratore che permette di calcolare il livello Leq, ossia l'integrale della pressione sonora al quadrato in un determinato tempo, diviso per il tempo stesso, ovvero l'energia sonora complessiva. Questa quantità viene detta livello sonoro continuo equivalente , e rappresenta il livello sonoro che un rumore costante dovrebbe avere per eguagliare la quantità di energia acustica fornita dal rumore reale, fluttuante nel tempo.
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10. Il microfono, la cui sensibilità si misura in milliVolt/Pascal, non deve essere sensibile all'umidità, al vento, a campi elettrici o magnetici esterni, a variazioni di pressione e temperatura. Le sue dimensioni ideali devono essere piccole rispetto alla più piccola lunghezza d'onda dell'onda sonora, onde garantire una ragionevole omnidirezionalita' di tutto lo spettro dei suoni udibili.
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13. Le prestazioni dei fonometri devono rispettare gli standard internazionali, in particolare per quello che riguarda le costanti di tempo, le curve di ponderazione in frequenza, le caratteristiche direzionali del microfono. La norma CEI EN 61672 (2003) "Elettroacustica - Misuratori del livello sonoro - Parti 1,2,3" prevede 4 classi di strumenti a cui corrispondono quattro livelli di precisione via via decrescenti: REGOLAMENTAZIONE LEGISLATIVA
14. classe 0 - Fonometri da laboratorio di riferimento classe 1 - fonometro per misure da laboratorio o sul campo in condizioni acustiche definite classe 2 - fonometro per uso generale per misure sul campo classe 3 - fonometro per indagini sul campo di carattere preliminare e per verificare se eventuali limiti stabiliti vengano significativamente violati. Va precisato che la vigente legislazione italiana di controllo dell'inquinamento acustico prescrive l'utilizzo di fonometri integratori di classe 1.
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17. DEFINIZIONI Livello sonoro ponderato A E’ il livello sonoro ottenuto utilizzando una curva di ponderazione che simula il comportamento dell’orecchio umano al variare della frequenza del suono. Si misura in dB(A). Livello sonoro continuo equivalente (LAeq) E’ il livello sonoro stazionario che in un periodo di tempo dato e in un determinato punto ha la stessa energia sonora ponderata in frequenza A del suono variabile nel tempo. Pressione acustica di picco (Ppeak) E’ il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza C.
18. Valore limite di esposizione E’ il limite di esposizione giornaliero il cui superamento è vietato. Valore superiore e inferiore di azione Sono valori a partire dai quali devono essere attuate specifiche misure di tutela per i soggetti esposti. Livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h) Valore medio, ponderato nel tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore [dB(A) riferito a 20 µPa] Livello di esposizione settimanale al rumore (LEX, 8h) Valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore
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20. Livelli di azione giornalieri e valori limite per l’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore). VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE Lex,8h 87 dB(A) Ppeak 140 dB(C) [200 Pa] VALORI SUPERIORI DI AZIONE Lex,8h 85 dB(A) Ppeak 137 dB(C) [140 Pa] VALORI INFERIORI DI AZIONE Lex,8h 80 dB(A) Ppeak 135 dB(C) [112 Pa]
21. Ai fini della valutazione dei rischi, la nuova normativa prevede che il datore di lavoro elimini i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, comunque, sempre al di sotto dei valori limite di esposizione. Di seguito vengono individuati quelli che sono gli adempimenti da attuare in base ai livelli sonori previsti dal D.L.gs. 81/08 Titolo VIII Capo I art. 189.
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26. I metodi di valutazione del livello di pressione acustica ponderata A effettiva a livello dell’orecchio quando si indossa un protettore auricolare sono definiti dalla norma tecnica UNI EN 458/95, riportata nell’allegato 1 del D.M. 2 maggio 2001, tuttavia è necessario determinare se l’attenuazione dei DPI è sufficiente ad abbattere i livelli di pressione acustica equivalente (Laeq) in modo tale da ottenere un livello di esposizione giornaliera al di sotto del valore limite.