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Corso di Igiene del Lavoro: Lezione sette_1 Le norme di sicurezza  CORSO DI LAUREA IN  TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO ANNO ACCADEMICO 2010-2011
LA SICUREZZA NEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI La messa in sicurezza degli ambienti di lavoro ed il mantenimento di essa scaturiscono dalla successione e dall’interazione di differenti momenti, i cui contenuti, progettuali ed operativi sono di natura tecnica, ma sui quali un complesso corpo normativo esercita funzioni d’indirizzo e controllo.
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FORMAZIONE  Trasmissione delle notizie necessarie alla comprensione di che cosa si sta facendo, di quali sono i rischi connessi e di quali sono i criteri e i metodi attraverso i quali si può operare in sicurezza     TRASMETTERE IL SAPERE Esercitazione all’esercizio delle attività in sicurezza, all’uso adeguato dei dispositivi di protezione e prevenzione, alla gestione di situazioni d’emergenza     ESERCITARE A SAPERE FARE Verifica dell’acquisizione di competenze, di abilità e di  responsabilità     GESTIRE LA SICUREZZA
I collaudi sono costituiti dall’assieme delle verifiche tecniche, finalizzate alla valutazione dell’efficienza delle opere e degli impianti realizzati, che consentono di individuare le omissioni, le incongruità ed i punti critici di un sistema.  Gli esiti dei collaudi consistono in certificazioni idoneative, necessarie all’abilitazione all’uso di opere e impianti.  L’esito positivo del collaudo ha valore non solo sul piano prestazionale, giacché costituisce l’elemento essenziale all’utilizzabilità dell’opera, ma anche su quello economico, essendo un indicatore immediato del valore di un investimento .   COLLAUDI
A. COLLAUDO STATICO  verifiche e prove tecniche di rispondenza delle opere tecniche alle prescrizioni progettuali e di contratto,  ai sensi dell’articolo 7 della Legge n° 1086 del 5.11.1971 B. COLLAUDI DEGLI IMPIANTI  eseguiti ai sensi della Legge n° 46 del 5.03.1990 e dei D.P.R. n° 447 del 6.12.1991 (art. 1) e n° 392 del 18.04.1994.
C. COLLAUDI DEI MACCHINARI E DELLE ATTREZZATURE  verifiche e prove tecniche d’affidabilità delle macchine e delle attrezzature, previste nei differenti articoli del D.P.R. 547 del 27.04.1955, ripresi ed ampliati dal D.P.R. n° 459 del 24.07.1996 “Regolamento d’attuazione delle Direttive 89/392 CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativi alle macchine”  e ridefiniti nel D. leg.vo 81/08.
[object Object],[object Object],[object Object],IMPIANTI ASSOGGETTATI AD OBBLIGO DI COLLAUDO
4. impianti idrosanitari e quelli di trasporto, trattamento, accumulo d’acqua all’interno delle strutture edificate e degli spazi perimetrali, a valle dei punti di allaccio alla rete del distributore-fornitore del bene 5. impianti di trasporto e utilizzazione di gas, aeriforme o liquido, all’interno delle strutture edificate e degli spazi perimetrali, a valle dei punti di allaccio alla rete del distributore-fornitore del bene 6. impianti di sollevamento e trasporto orizzontale di persone o cose ( ascensori, montacarichi, scale mobili, carrucole ad azionamento elettrico o pneumatico, nastri trasportatori )  7. impianti di protezione antincendio
MACCHINARI ASSOGGETTATI AD OBBLIGO DI COLLAUDO ,[object Object],[object Object],[object Object]
4. blocchi di fermo (art. 82) – le macchine per il cui funzionamento è richiesta la periodica introduzione delle mani e, in ogni modo, uno spostamento del corpo del lavoratore all’interno dello spazio di funzionamento devono essere provviste di blocchi di fermo  5. protezioni da trucioli e schegge (art. 109) – le macchine produttrici di trucioli di lavorazione devono essere provviste di schermi di protezione 6. apparecchiature di sollevamento, spostamento, impilatura e immagazzinamento di pezzi – i sistemi per l’effettuazione delle operazioni devono garantire la stabilità del mezzo e del carico (art. 169), l’imbracatura del carico (art. 181), l’ergonomia del posto di lavoro e la buona visione (art. 182)
MANUTENZIONI Le manutenzioni sono costituite dall’assieme dei procedimenti diretti ad evitare l’accadimento d’anomalie di funzionamento, a mantenere elevati standard di qualità e resa, a contenere i costi di eventuali interruzioni e danni. TIPI DI MANUTENZIONE 1. MANUTENZIONE A EVENTO Messa in atto di interventi manutentivi e riparativi in seguito alla segnalazione di un malfunzionamento, di un blocco parziale o totale.  La resa in termini economici è scarsa, per il sopravvenuto blocco parziale o totale, così come scarsa è l’efficacia in termini di sicurezza del processo.
2. MANUTENZIONE PREVENTIVA  Esercitata ad intervalli regolari, stabiliti in funzione di un periodismo basato su stime teoriche del deterioramento di macchinari ed attrezzature (è detta anche  “calendariale”).  Benché consenta di evitare i blocchi indesiderati della produzione e delle attività in genere, finisce con l’essere onerosa in termini di costi gestionali per il verificarsi di interventi manutentivi sovrabbondanti e per la previsione di periodiche interruzioni di attività .
3. MANUTENZIONE PREDITTIVA E’ la forma maggiormente efficace nei termini del rapporto costi-benefici e della sicurezza.  Essendo fondata su misure ed analisi continue del funzionamento di macchinari ed attrezzature, la manutenzione predittiva consente di individuare con adeguata attendibilità i momenti ed i punti di criticità, consentendo la realizzazione di interventi manutentivi in tempi opportuni e con adeguatezza dei contenuti.
LA SICUREZZA DI SPECIFICI IMPIANTI: Impianti elettrici  e Cabine elettriche di trasformazione Riferimenti normativi: D.Lgs.vo  81/08 titolo III capo III; Norme CEI 11/35.
Precauzioni generali per qualsiasi intervento di manutenzione, riparazione o modifiche su impianti elettrici e in cabine di trasformazione  La manutenzione deve essere effettuata soltanto da personale abilitato e appositamente istruito sulle misure di prevenzione e protezione.
Precauzioni da osservare per qualsiasi intervento di manutenzione, di riparazione o di modifiche È vietato eseguire lavori sotto tensione.  Se è assolutamente necessario, possono essere eseguiti interventi su impianti in tensione solo se le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica e secondo la migliore scienza ed esperienza, nonché quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni:
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Nei lavori in condizioni di particolare pericolo su macchine, apparecchi o conduttori elettrici, quali la manutenzione in cabine elettriche, la cui esecuzione sia affidata ad un solo lavoratore, deve essere presente anche un’altra persona Nell’esecuzione delle manovre o di particolari operazioni, i lavoratori addetti all’esercizio di installazioni elettriche, o che comunque possono eseguire lavori, operazioni o manovre su impianti, macchine o apparecchiature elettrici, devono avere a disposizione o essere individualmente forniti di appropriati mezzi ed attrezzi, quali fioretti o tenaglie isolanti, pinze con impugnatura isolata, guanti e calzature isolanti, scale, cinture e ramponi.
PRIMA DI INIZIARE I LAVORI E’ NECESSARIO: a) prendere in consegna la documentazione tecnica dell’impianto; b) verificare la rispondenza tra documentazione tecnica cd impianto; c) individuare gli interruttori che sezionano l’impianto; d) togliere tensione tramite l’interruttore generale posto sul quadro elettrico e l’esclusione di eventuali unità di continuità o generatori di corrente sussidiaria; e) controllare, anche con misure strumentali se la parte di impianto soggetta ad intervento è stata posta fuori tensione;
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DURANTE GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE, RIPARAZIONE O MODIFICA E’ NECESSARIO: ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
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Eventuali anomalie riscontrate durante questi controlli, vanno segnalate tempestivamente al responsabile, il quale provvederà a mettere fuori servizio il reparto alimentato dal quadro fino al completamento dell’intervento da parte del servizio di manutenzione. A fine lavori, prima di rimettere in tensione l’impianto, il responsabile degli stessi deve controllare che siano ripristinate tutte le protezioni rimosse.
Gli addetti alla manutenzione  devono controllare che: 1. I locali destinati a cabina di trasformazione non siano adibiti ad altri scopi: essi devono contenere solo le apparecchiature per la trasformazione, protezione e controllo; 2. non siano installate tubazioni o impianti di qualsiasi genere; 3. il locale abbia un’adeguata aerazione, in modo da garantire un sufficiente ricambio d’aria per consentire il raffreddamento dei trasformatori; 4. le aperture del locale siano protette con grigliati idonei ed in buono stato, in modo che non sia possibile entrare in contatto con parti in tensione anche con l’introduzione di corpi estranei; 5. all’interno del locale siano affissi una tabella con le istruzioni per i soccorsi di urgenza, e lo schema elettrico della cabina con una tabella con le indicazioni delle varie tensioni dei conduttori contraddistinti per colorazioni; MANUTENZIONE MENSILE
6. nel locale o nelle vicinanze del locale siano installati ed efficienti un numero sufficiente di mezzi di estinzione portatili idonei per tipologia; 7. all’interno del locale non siano immagazzinati prodotti infiammabili o esplosivi; 8. all’interno del locale, in un luogo ben asciutto e protetto siano  custoditi almeno un paio di guanti con grado di isolamento idoneo al voltaggio massimo in cabina; 9. all’interno del locale, i pavimenti mobili, se esistenti, abbiano un grado di isolamento idoneo al voltaggio massimo in cabina; 10. nelle vicinanze dei quadri elettrici principali e del trasformatore siano installati tappeti di isolamento con grado di isolamento idoneo al voltaggio massimo in cabina ;
11. sia efficiente l’impianto di messa a terra e siano ad esso collegato: a) le strutture metalliche di qualsiasi dimensione b) le armature metalliche portanti, mensole, le intelaiature di supporto degli isolatori e dei sezionatori, le difese metalliche, gli armadi metallici, ecc. c) le parti mobili degli organi di comando, delle difese e delle porte e finestre mobili mediante cavallotti flessibili
Controllo del buono stato delle targhette di indicazione della funzionalità degli interruttori; Controllo del buono stato delle targhette di numerazione o di funzionalità dei cavi elettrici; Controllo dell’assenza di danneggiamenti, di acqua e polvere nel quadro elettrico; Controllo della regolarità e dell’efficienza del collegamento di terra dell’anta metallica dei quadri elettrici; Serratura delle viti di attestazioni dei cavi elettrici sulla morsettiera interna  dei quadri elettrici e sugli interruttori di protezione; Serratura delle viti della morsettiera dei cavi elettrici nell’impianto di terra; INTERVENTI OPERATIVI
Verifica dell’assenza di danneggiamenti nell’isolamento dei cavi elettrici; Verifica dell’eventuale presenza di ossidazione nelle parti terminali di attestazione dei cavi nelle morsettiere e nei fori di fissaggio degli interruttori; Verifica di eventuali blocchi negli interruttori di protezione e dei  sezionatori, distaccandoli e riattivandoli; Verifica della funzionalità degli interruttori differenziali azionando il pulsante di test; Verifica visiva della funzionalità degli strumenti di misura e dei segnalatori di fase.
MANUTENZIONE SEMESTRALE 1. Controllare che i carichi sulle 3 fasi siano equilibrati mediante una pinza amperometrica utilizzando, se presente, lo strumento di misura dell’intensità di corrente (amperometro) 2. Controllare con lo strumento di prova degli interruttori differenziali che la corrente differenziale ed il tempo di intervento degli interruttori differenziali sia all’interno dell’intervallo previsto dal costruttore;
VERIFICA PERIODICA DI LEGGE Deve essere eseguita ogni due anni, ai sensi delle leggi: · D.P.R. 462/01; · Legge 46/90; · D.M. 37/08. ,[object Object],[object Object],ADEMPIMENTI DICHIARATIVI
FORMAZIONE Gli obblighi e i  contenuti della formazione sono stabiliti dai seguenti riferimenti normativi:  D.Lgs.vo 81/08 artt. 36 e 37; D.Lgs.vo 81/08 titolo III capo III; Norma CEI EN 50110; Norma CEI 11-27. La formazione degli addetti agli impianti elettrici e alle cabine di trasformazione deve avvenire preliminarmente all’assegnazione all’attività e deve essere aggiornata con cadenza annuale.
Ai sensi dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08 si devono svolgere corsi di formazione sulle precauzioni da osservare per qualsiasi intervento sulla macchina o impianto. Gli addetti alla manutenzione di impianti elettrici devono seguire un corso di formazione ai fini del riconoscimento della qualifica di persona avvertita (PAV) o persona esperta (PES) ai sensi della norma CEI EN 50110-1 e CEI 11-27.
La nuova Norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici ha, infatti, l’obiettivo di individuare i soggetti coinvolti, la loro formazione e addestramento, per affrontare in sicurezza i lavori elettrici. Inoltre, le Norme CEI EN 50110-1 e CEI EN 50110-2, definiscono le regole che devono essere seguite nell’esecuzione di lavori nei quali l’operatore può essere esposto a rischi elettrici.
I partecipanti al corso devono già possedere una reale esperienza pratica e almeno una generica formazione di elettrotecnica e di impiantistica elettrica.

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Le norme di sicurezza

  • 1. Corso di Igiene del Lavoro: Lezione sette_1 Le norme di sicurezza CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO ANNO ACCADEMICO 2010-2011
  • 2. LA SICUREZZA NEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI La messa in sicurezza degli ambienti di lavoro ed il mantenimento di essa scaturiscono dalla successione e dall’interazione di differenti momenti, i cui contenuti, progettuali ed operativi sono di natura tecnica, ma sui quali un complesso corpo normativo esercita funzioni d’indirizzo e controllo.
  • 3.
  • 4. FORMAZIONE Trasmissione delle notizie necessarie alla comprensione di che cosa si sta facendo, di quali sono i rischi connessi e di quali sono i criteri e i metodi attraverso i quali si può operare in sicurezza  TRASMETTERE IL SAPERE Esercitazione all’esercizio delle attività in sicurezza, all’uso adeguato dei dispositivi di protezione e prevenzione, alla gestione di situazioni d’emergenza  ESERCITARE A SAPERE FARE Verifica dell’acquisizione di competenze, di abilità e di responsabilità  GESTIRE LA SICUREZZA
  • 5. I collaudi sono costituiti dall’assieme delle verifiche tecniche, finalizzate alla valutazione dell’efficienza delle opere e degli impianti realizzati, che consentono di individuare le omissioni, le incongruità ed i punti critici di un sistema. Gli esiti dei collaudi consistono in certificazioni idoneative, necessarie all’abilitazione all’uso di opere e impianti. L’esito positivo del collaudo ha valore non solo sul piano prestazionale, giacché costituisce l’elemento essenziale all’utilizzabilità dell’opera, ma anche su quello economico, essendo un indicatore immediato del valore di un investimento . COLLAUDI
  • 6. A. COLLAUDO STATICO verifiche e prove tecniche di rispondenza delle opere tecniche alle prescrizioni progettuali e di contratto, ai sensi dell’articolo 7 della Legge n° 1086 del 5.11.1971 B. COLLAUDI DEGLI IMPIANTI eseguiti ai sensi della Legge n° 46 del 5.03.1990 e dei D.P.R. n° 447 del 6.12.1991 (art. 1) e n° 392 del 18.04.1994.
  • 7. C. COLLAUDI DEI MACCHINARI E DELLE ATTREZZATURE verifiche e prove tecniche d’affidabilità delle macchine e delle attrezzature, previste nei differenti articoli del D.P.R. 547 del 27.04.1955, ripresi ed ampliati dal D.P.R. n° 459 del 24.07.1996 “Regolamento d’attuazione delle Direttive 89/392 CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relativi alle macchine” e ridefiniti nel D. leg.vo 81/08.
  • 8.
  • 9. 4. impianti idrosanitari e quelli di trasporto, trattamento, accumulo d’acqua all’interno delle strutture edificate e degli spazi perimetrali, a valle dei punti di allaccio alla rete del distributore-fornitore del bene 5. impianti di trasporto e utilizzazione di gas, aeriforme o liquido, all’interno delle strutture edificate e degli spazi perimetrali, a valle dei punti di allaccio alla rete del distributore-fornitore del bene 6. impianti di sollevamento e trasporto orizzontale di persone o cose ( ascensori, montacarichi, scale mobili, carrucole ad azionamento elettrico o pneumatico, nastri trasportatori ) 7. impianti di protezione antincendio
  • 10.
  • 11. 4. blocchi di fermo (art. 82) – le macchine per il cui funzionamento è richiesta la periodica introduzione delle mani e, in ogni modo, uno spostamento del corpo del lavoratore all’interno dello spazio di funzionamento devono essere provviste di blocchi di fermo 5. protezioni da trucioli e schegge (art. 109) – le macchine produttrici di trucioli di lavorazione devono essere provviste di schermi di protezione 6. apparecchiature di sollevamento, spostamento, impilatura e immagazzinamento di pezzi – i sistemi per l’effettuazione delle operazioni devono garantire la stabilità del mezzo e del carico (art. 169), l’imbracatura del carico (art. 181), l’ergonomia del posto di lavoro e la buona visione (art. 182)
  • 12. MANUTENZIONI Le manutenzioni sono costituite dall’assieme dei procedimenti diretti ad evitare l’accadimento d’anomalie di funzionamento, a mantenere elevati standard di qualità e resa, a contenere i costi di eventuali interruzioni e danni. TIPI DI MANUTENZIONE 1. MANUTENZIONE A EVENTO Messa in atto di interventi manutentivi e riparativi in seguito alla segnalazione di un malfunzionamento, di un blocco parziale o totale. La resa in termini economici è scarsa, per il sopravvenuto blocco parziale o totale, così come scarsa è l’efficacia in termini di sicurezza del processo.
  • 13. 2. MANUTENZIONE PREVENTIVA Esercitata ad intervalli regolari, stabiliti in funzione di un periodismo basato su stime teoriche del deterioramento di macchinari ed attrezzature (è detta anche “calendariale”). Benché consenta di evitare i blocchi indesiderati della produzione e delle attività in genere, finisce con l’essere onerosa in termini di costi gestionali per il verificarsi di interventi manutentivi sovrabbondanti e per la previsione di periodiche interruzioni di attività .
  • 14. 3. MANUTENZIONE PREDITTIVA E’ la forma maggiormente efficace nei termini del rapporto costi-benefici e della sicurezza. Essendo fondata su misure ed analisi continue del funzionamento di macchinari ed attrezzature, la manutenzione predittiva consente di individuare con adeguata attendibilità i momenti ed i punti di criticità, consentendo la realizzazione di interventi manutentivi in tempi opportuni e con adeguatezza dei contenuti.
  • 15. LA SICUREZZA DI SPECIFICI IMPIANTI: Impianti elettrici e Cabine elettriche di trasformazione Riferimenti normativi: D.Lgs.vo 81/08 titolo III capo III; Norme CEI 11/35.
  • 16. Precauzioni generali per qualsiasi intervento di manutenzione, riparazione o modifiche su impianti elettrici e in cabine di trasformazione La manutenzione deve essere effettuata soltanto da personale abilitato e appositamente istruito sulle misure di prevenzione e protezione.
  • 17. Precauzioni da osservare per qualsiasi intervento di manutenzione, di riparazione o di modifiche È vietato eseguire lavori sotto tensione. Se è assolutamente necessario, possono essere eseguiti interventi su impianti in tensione solo se le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica e secondo la migliore scienza ed esperienza, nonché quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni:
  • 18.
  • 19. Nei lavori in condizioni di particolare pericolo su macchine, apparecchi o conduttori elettrici, quali la manutenzione in cabine elettriche, la cui esecuzione sia affidata ad un solo lavoratore, deve essere presente anche un’altra persona Nell’esecuzione delle manovre o di particolari operazioni, i lavoratori addetti all’esercizio di installazioni elettriche, o che comunque possono eseguire lavori, operazioni o manovre su impianti, macchine o apparecchiature elettrici, devono avere a disposizione o essere individualmente forniti di appropriati mezzi ed attrezzi, quali fioretti o tenaglie isolanti, pinze con impugnatura isolata, guanti e calzature isolanti, scale, cinture e ramponi.
  • 20. PRIMA DI INIZIARE I LAVORI E’ NECESSARIO: a) prendere in consegna la documentazione tecnica dell’impianto; b) verificare la rispondenza tra documentazione tecnica cd impianto; c) individuare gli interruttori che sezionano l’impianto; d) togliere tensione tramite l’interruttore generale posto sul quadro elettrico e l’esclusione di eventuali unità di continuità o generatori di corrente sussidiaria; e) controllare, anche con misure strumentali se la parte di impianto soggetta ad intervento è stata posta fuori tensione;
  • 21.
  • 22.
  • 23.
  • 24. Eventuali anomalie riscontrate durante questi controlli, vanno segnalate tempestivamente al responsabile, il quale provvederà a mettere fuori servizio il reparto alimentato dal quadro fino al completamento dell’intervento da parte del servizio di manutenzione. A fine lavori, prima di rimettere in tensione l’impianto, il responsabile degli stessi deve controllare che siano ripristinate tutte le protezioni rimosse.
  • 25. Gli addetti alla manutenzione devono controllare che: 1. I locali destinati a cabina di trasformazione non siano adibiti ad altri scopi: essi devono contenere solo le apparecchiature per la trasformazione, protezione e controllo; 2. non siano installate tubazioni o impianti di qualsiasi genere; 3. il locale abbia un’adeguata aerazione, in modo da garantire un sufficiente ricambio d’aria per consentire il raffreddamento dei trasformatori; 4. le aperture del locale siano protette con grigliati idonei ed in buono stato, in modo che non sia possibile entrare in contatto con parti in tensione anche con l’introduzione di corpi estranei; 5. all’interno del locale siano affissi una tabella con le istruzioni per i soccorsi di urgenza, e lo schema elettrico della cabina con una tabella con le indicazioni delle varie tensioni dei conduttori contraddistinti per colorazioni; MANUTENZIONE MENSILE
  • 26. 6. nel locale o nelle vicinanze del locale siano installati ed efficienti un numero sufficiente di mezzi di estinzione portatili idonei per tipologia; 7. all’interno del locale non siano immagazzinati prodotti infiammabili o esplosivi; 8. all’interno del locale, in un luogo ben asciutto e protetto siano custoditi almeno un paio di guanti con grado di isolamento idoneo al voltaggio massimo in cabina; 9. all’interno del locale, i pavimenti mobili, se esistenti, abbiano un grado di isolamento idoneo al voltaggio massimo in cabina; 10. nelle vicinanze dei quadri elettrici principali e del trasformatore siano installati tappeti di isolamento con grado di isolamento idoneo al voltaggio massimo in cabina ;
  • 27. 11. sia efficiente l’impianto di messa a terra e siano ad esso collegato: a) le strutture metalliche di qualsiasi dimensione b) le armature metalliche portanti, mensole, le intelaiature di supporto degli isolatori e dei sezionatori, le difese metalliche, gli armadi metallici, ecc. c) le parti mobili degli organi di comando, delle difese e delle porte e finestre mobili mediante cavallotti flessibili
  • 28. Controllo del buono stato delle targhette di indicazione della funzionalità degli interruttori; Controllo del buono stato delle targhette di numerazione o di funzionalità dei cavi elettrici; Controllo dell’assenza di danneggiamenti, di acqua e polvere nel quadro elettrico; Controllo della regolarità e dell’efficienza del collegamento di terra dell’anta metallica dei quadri elettrici; Serratura delle viti di attestazioni dei cavi elettrici sulla morsettiera interna dei quadri elettrici e sugli interruttori di protezione; Serratura delle viti della morsettiera dei cavi elettrici nell’impianto di terra; INTERVENTI OPERATIVI
  • 29. Verifica dell’assenza di danneggiamenti nell’isolamento dei cavi elettrici; Verifica dell’eventuale presenza di ossidazione nelle parti terminali di attestazione dei cavi nelle morsettiere e nei fori di fissaggio degli interruttori; Verifica di eventuali blocchi negli interruttori di protezione e dei sezionatori, distaccandoli e riattivandoli; Verifica della funzionalità degli interruttori differenziali azionando il pulsante di test; Verifica visiva della funzionalità degli strumenti di misura e dei segnalatori di fase.
  • 30. MANUTENZIONE SEMESTRALE 1. Controllare che i carichi sulle 3 fasi siano equilibrati mediante una pinza amperometrica utilizzando, se presente, lo strumento di misura dell’intensità di corrente (amperometro) 2. Controllare con lo strumento di prova degli interruttori differenziali che la corrente differenziale ed il tempo di intervento degli interruttori differenziali sia all’interno dell’intervallo previsto dal costruttore;
  • 31.
  • 32. FORMAZIONE Gli obblighi e i contenuti della formazione sono stabiliti dai seguenti riferimenti normativi: D.Lgs.vo 81/08 artt. 36 e 37; D.Lgs.vo 81/08 titolo III capo III; Norma CEI EN 50110; Norma CEI 11-27. La formazione degli addetti agli impianti elettrici e alle cabine di trasformazione deve avvenire preliminarmente all’assegnazione all’attività e deve essere aggiornata con cadenza annuale.
  • 33. Ai sensi dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08 si devono svolgere corsi di formazione sulle precauzioni da osservare per qualsiasi intervento sulla macchina o impianto. Gli addetti alla manutenzione di impianti elettrici devono seguire un corso di formazione ai fini del riconoscimento della qualifica di persona avvertita (PAV) o persona esperta (PES) ai sensi della norma CEI EN 50110-1 e CEI 11-27.
  • 34. La nuova Norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici ha, infatti, l’obiettivo di individuare i soggetti coinvolti, la loro formazione e addestramento, per affrontare in sicurezza i lavori elettrici. Inoltre, le Norme CEI EN 50110-1 e CEI EN 50110-2, definiscono le regole che devono essere seguite nell’esecuzione di lavori nei quali l’operatore può essere esposto a rischi elettrici.
  • 35. I partecipanti al corso devono già possedere una reale esperienza pratica e almeno una generica formazione di elettrotecnica e di impiantistica elettrica.