1. Per una scuola più sicura
e fonte di resilienza per tutti
David Alexander
University College London
2. Prima parte: la scuola come fonte
di rischio - e come abbassarlo.
Seconda parte: la scuola come
protagonista della resilienza
nella società in genere.
7. I disastri
e le scuole:
La perdita delle vite di piccoli, innocenti
bambini tocca un filo comune di sentimento
nelle persone che in altri modi non
hanno legami all'evento.
Questi eventi sono occasioni di grandi
manifestazioni di simpatia da parte del
pubblico, ma essi sono sintomatici
dell'inabilità di creare un ambiente
sicuro per l'educazione dei nostri figli.
8. Il problema:
• disastri naturali: alluvioni
frane, trombe d'aria,
tempeste, terremoti, ecc.
• sparatorie, prese di ostaggi,
altri atti di terrorismo
• incendi, crolli strutturali.
13. Ad Aberfan, Galles meridionale, nel 1966
116 bambini di età tra 7 e 9 anni morirono
nella frana che ha travolto le loro scuole.
14. Terremoto di Bingöl 1 maggio 2003
in Turchia (ore 0334, magnitudo 6,8,
durata 17 secondi):
• 3 scuole sono crollate interamente
• danni gravi a 10 scuole
• danni moderati a 12 a scuole
• danni lievi a 3 a scuole
• 84 ragazzi sono morti quando il
dormitorio della loro scuola è crollato
(50% della mortalità totale dell'evento).
15. Il rischio sismico è repetitivo: in Turchia
8.000.000 bambini frequentano 34.000
scuole vulnerabili al danno sismico.
Alcuni dei paesi più sismici hanno
populazioni assai giovani
(es. Iraq, Afganistan, Indonesia).
16. Il rischio sismico in Italia
• in Italia esistono 60.000 scuole
• 20.000 in zone di alto rischio sismico
• 6.000 ad altissimo rischio
• 2.000 in corso di retrofit
• è un rischio tollerabile? .
17. Altri rischi:
Un recente studio rivela che nelle
scuole dell'area circum vesuviana
nessuno insegna vulcanologia e
non si da informazione sui rischi.
18. Le responsabilità per
la sicurezza delle
scuole è divisa tra:
• personale della scuola
• autorità scolastiche
• ingegneri municipali
• enti del governo.
19. È triste notare che le preparazioni per
l'emergenza nelle scuole sono solitamente
poco sofisticate o assente: altre
organizzazioni di una simile complessità
permetterebbe una tale superficialità?
20. Se il terremoto del
1994 a Northridge,
California, fosse
avvenuto nelle ore
della scuola, sarebbe
stato necessario
inviare 6.500 bambini
e ragazzi a casa, ma
molti di essi non
non avrebbero trovato
i genitori pronti
ad accoglierli.
21. Rischio sismico e scuole:
la situazione globale
• circa un miliardo di bambini che vanno a
scuola vivono in paesi sismicamente attivi
• forse un terzo di essi frequentano
scuole sismicamente insicure (e
uno su sette non va a scuola per niente)
• i bambini hanno un diritto morale all'
educazione ed anche sicurezza a scuola.
22. Sicurezza
nelle
scuole:
alcune
soluzioni al
problema
23. Gli argumenti a favore della
sicurezza nelle scuole:
• moralità e diritti umani
• welfare dei bambini (in loco parentis)
• costi e benefici
• il bisogno di fornire educazione
• le funzioni multiple delle scuole nella
comunità: scuole come centri di altre
attività oppure rifugi per superstiti.
24. I diversi pericoli a scuola:
• pericoli fisici (struttura e rivestimenti)
• pericoli comportamentali (le cose
che le persone fanno in una crisi)
• pericoli esterni che hanno un
effetto sull'edificio (esplosioni,
terremoti, alluvioni, frane, ecc.)
• pericoli interni che hanno un effetto sull'
abilità di adoperare un comportamento
autoprottettivo (incendi, crollo di solai).
25. Fattori di comportamento:
• Comportamento competitivo tra bambini
a rischio di fughe incontrollate indotte
dal panico - riportato per terremoti in
Cina, Messico e Egitto
• quando gli edifici crollano, i bambini
possono essere efficientamente
schiacciate sotto i banchi
• non esiste una semplice regola per
il comportamento auto prottetivo.
26. Il comportamento nei terremoti:
pro e contro
Non fare niente:
niente danni
tutte le forme del danno che
minacciano la sicurezza delle persone
Mettersi sotto il banco:
cadono rivestimenti e mobili
(armadi, scafali, cartongesso, ecc.)
l'edificio crolla e schiaccia il banco.
27. Il comportamento nei terremoti:
pro e contro
Mettersi sotto un arco o sotto la porta:
il muro non crolla e lo spazio
è sufficiente per infilarsi
il muro crolla oppure troppe persone
cercano di rifugiarsi in quel punto
Correre fuori:
l'edificio crolla lentamente
e l'uscita non è bloccata
scale instabili, la facciata crolla,
cadono tegole, vetri rotti, la folla
viene schiacciata, l'uscita è difficile.
28. L'evacuazione rimane la strategia più
efficace per evitare il pericolo, ma
soltanto se può essere completata
in condizioni di relativa sicurezza
cioè, raramente durante il periodo di
impatto o crisi, quando ci potrebbe essere:
• distorsione delle porte
• ribaltamento o crollo dei
rivestimenti e dei mobili
• crollo della facciata
• linee elettriche cadute fuori.
29. Se la scuola non è agibile, bisogna
poter ripararsi in un altro posto sicuro
Le procedure di evacuazione delle scuole
in situazioni di emergenza dovrebbero
portare i bambini progressivamente
più lontani dal pericolo.
30. Reazione di convergenza
dei servizi di emergenza
Reazione di
convergenza
dei genitori
Rischi dell'
evacuazione
all'eventuale
rifugio
flusso del traffico?
Parcheggio e
Rischi dell'evacuazione
al punto di ammassamento
Flusso di
informazione?
Impatto sulla scuola Scuola
di un evento estremo
31. Per condividere la responsabilità
e sviluppare un senso di impegno:
• il livello di interesse nella preparazione
per le emergenze manifestato dagli
insegnanti è assai variabile
• i bambini sono un buon canale per
trasmettere informazione alle famiglie
• i bambini si adattano molto
bene a situazioni eccezionali
• serve educazione sulla gestione dei rischi
• in genere, bisogna migliorare la
comunicazione sulla sicurezza nelle scuole.
33. (1) Acquisire i materiali
• carte geografiche locali
• pianta della scuola
• descrizione della scuola
(2) Descrivere l'assetto della scuola
• l'area intorno
• ubicazione dei più vicini
servizi d'emergenza
34. (3) Identificare e stimare i pericoli locali
• possibili impatti sulla scuola
(4) Scenari di risposta
• rotte di evacuazione, con alternative
• punti di assemblaggio, la loro sicurezza,
quanto è facile l'accesso a questi punti
• rifugi (chiese, altri palazzi, ecc.)
e le vie di accesso a questi
35. (5) Procedure
• gli insegnanti radunano gli alunni al punto
primario di assemblaggio, controllano
il registro e fanno fare una perquisizione
degli edifici evacuati (se possibile)
• si sceglie la strategia di
evacuazione e si procede
• gli alunni vanno portati al secondo
punto di assemblaggio o al rifugio
(6) Quali servizi di emergenza arriveranno,
in quale ordine, da dove, e quando?
36. (7) Insegnanti e preside devono sapere
chi è il comandante dell'incidente
e quali forze di intervento sono
presenti o stanno venendo
(8) Procedure usate per scegliere
le opzioni di evacuazione
(9) Condurre prove di evacuazione
• segnaletica permanente (frecce
colorate) che indicano la via di uscita.
37. (10) Sopralluoghi periodici
delle vie di fuga
- togliere ostacoli
(11) Studiare modi di evitare congestione
(12) Evitare palestre o strutture
con tetti che potrebbero
crollare durante un impatto.
38. (13) Valutare pericoli
all'interno dell'edificio
(14) Procedura per l'esposizione e
la disseminazione dei piani di
di emergenza
• assicurare che tutto lo staff abbia
letto, capito e ricordato il piano
• condividere il piano con
la protezione civile locale.
39. (15) Tutte le uscite sono sicure ed
utilizzabili in tutte le emergenze?
(16) Pianificare il ruolo dell'addetto
al pronto soccorso della scuola
(17) Dopo l'impatto si può ritornare
dentro la scuola?
• quale stanza o stanze verrà usato o
verranno usate per il pronto soccorso?
40. (18) Procedure per contattare i genitori
e riconsegnarli i figli in modo
sicuro se la scuola deve chiudere
(19) Responsabilità legale e custodiale
sul sito e altrove (in loco parentis)
(20) Informare i genitori dei piani di
evacuazione della scuola e spiegarli
dove possono riprendere i propri
figli in determinate situazioni di
evacuazione.
42. Preposte:
• L'Italia è un paese pericoloso
• La popolazione è mal preparata
• La protezione civile è materia di tutti
• Cittadino, la protezione civile sei tu!
• Bisogna cambiare la cultura.
44. La scuola: luogo strategico e autorevole:
• Possiamo insegnare calamità,
rischi e sicurezza
• I bambini hanno curiosità,
non preconcetti
• I ragazzi portano nozioni
di protezione civile a casa
• Le scuole sono punti
focali della comunità.
45. Creare una cultura di protezione civile
ABITUDINE
STRUMENTI DI
DISSEMINAZIONE
PROGRAMMA DI
• mass media
EDUCAZIONE CULTURA • campagna mirata
DI MASSA
• reti sociali
• Internet
CAPITALE
SOCIALE
Aumentare
47. • come gli ospedali, nei disastri
le scuole sono impianti critici
di grande importanza strategica
• si sta sottovalutando il
rischio a bambini e ragazzi
• il coinvolgimento della comunità può
contribuire a ridurre il livello di rischio
• le soluzioni sono multiple
• servono programmi globali della
sicurezza sotto gli auspici dell'ONU.
48. Gli usi e lo stato di manutenzione
degli edifici cambiano con il tempo,
ma la vulnerabilità complessiva
rimane ostinatamente costante.
49. Servono standard comuni per:
• le perizie sui rischi, la progettazione
delle scuole, e il rispetto delle
leggi e norme di costruzione
• la costruzione, la manutenzione e il
miglioramento degli edifici scolastici
• la gestione e l'uso delle scuole
• l'evacuazione e la cura dei bambini
Nessuna scuola dovrebbe essere
priva di un piano di emergenza.
51. Coalizione per la Sicurezza Globale
delle Scuole (COGSS)
http://cogssdpe.ning.com