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PD
San Donato Milanese
                                               “7 Dì”         Rassegna stampa


24 febbraio 2013

Pubblichiamo gli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi 3 giorni.
Realizzato dal nostro gruppo di comunicazione, questo servizio bisettimanale
di rassegna stampa vuole offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di
aggiornarsi su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico,
sociale, economico e sindacale.
Buona lettura.

                                              Il PD di San Donato Milanese

                             21 / 24 febbraio 2013
In primo piano
La Coalizione cittadina di Centrosinistra attacca la Regione che, in contrasto
con quanto concordato, ha intimato al nostro Comune di adeguarsi in breve
tempo ad una irrazionale verticalizzazione dei circoli didattici. Critiche sono
state mosse anche al Centrodestra di San Donato che, dopo aver
impropriamente reclamato il merito dell’esito positivo della trattativa col
Pirellone, ricevuta la notizia della marcia indietro decisa dai funzionari
regionali, si è subito adeguato contestando addirittura tale risultato (sabato, Il
Cittadino, articolo 1).
Segnalazioni
Trasporti urbani, il Comune è a un bivio: scegliere l’intesa con Atm o nuovo
bando - Il “matrimonio” con Milano garantirebbe continuità: la società
meneghina già gestisce alcune tratte (sabato, Il Cittadino- Art.3).
Lavoro
  1. Esuberi Acs, la giunta ora sta valutando «alternative» - In liquidazione
     (sabato – il Cittadino, articolo 1).
  2. Unipol, sciopero contro i licenziamenti - Mannaia sulla Unipol, anche
     San Donato investita dalla protesta contro licenziamenti e trasferimenti
     “selvaggi . Venerdì – il cittadino- art . 2 e, sempre venerdì , Il Giorno.
Cultura
In Biblioteca Gianfelice Facchetti, scrittore, attore e regista teatrale, figlio di
Giacinto, ha presentato il libro “Se no che gente saremmo”, raccontando il
padre (sabato, Il cittadino art.5).

                                                                                  1
Giovedì 21 febbraio
      Fonte: IL CITTADINO
1. Sono abusivi sei pass disabili su dieci» - Giro di vite dei vigili, scatta anche una
   denuncia penale per falso
Giro di vite sui furbetti dei pass per disabili a San Donato Milanese. Ieri è scattata una nuova multa
nei confronti di un conducente che aveva contraffatto il talloncino di un parente, esibendo la copia
sul parabrezza al fine di lasciare l’auto tutto il giorno nello strategico posteggio in prossimità della
metropolitana, dove vige il disco orario di due ore, eccetto che per i portatori di handicap. In base,
del resto, alla stima resa nota nei mesi scorsi dal comandante della polizia locale sandonatese,
Fabio Allais, circa il sessanta per cento dei pass sono utilizzati da persone che disabili non sono,
ma che per scavalcare le regole in termini di sosta utilizzano quello di un parente, oppure
effettuano una scansione con copia a colori. Una pratica che, oltre a togliere spazio a chi ha reali
problemi, significa un freno al turnover di auto nel comparto in prossimità della M3 dove non sono
previsti parcheggi parassitari. «Dall’inizio dell’anno - spiega il comandante della polizia locale,
Fabio Allais - abbiamo già inflitto cinque sanzioni amministrative nei confronti di conducenti che
esibivano in modo improprio il pass per disabili. Questa volta, in cui è stata fatta una copia, è
scattata anche una denuncia alla procura della Repubblica, per l’ipotesi di reato di falso». E
rispetto al fenomeno di malcostume che imperversa da tempo nei punti più caldi della città,
caratterizzati da roventi battaglie per accaparrarsi un pezzo di marciapiede, il capo dei vigili fa
sapere: «I casi sono tutti concentrati in via Caviaga, ma anche nelle parallele, dove proseguiranno
verifiche a tappeto». Se tra gli abusivi attraverso il passaparola è iniziata infatti a correre voce circa
la frequente presenza di vigili, c’è chi ha cercato alternative in via Fermi e negli altri assi viari dei
dintorni, sempre a Metanopoli, dove comunque sono in corso continue verifiche. Arriva notizia che
sono state individuate tutte le targhe di coloro che esibiscono il talloncino, ma per far fioccare la
multa il personale in divisa deve aspettare che rientri il conducente al fine verificare se è in effetti
disabile o se si tratta di uno dei tanti furbetti che se ne approfittano. Intanto ai piani alti del Comune
sono partite anche alcune valutazioni per tentare di fermare il fenomeno che ha già dato
ampiamente filo da torcere. «Stiamo concentrando risorse con il fermo obiettivo di contrastare
questa pratica purtroppo diffusa - commenta l’assessore alla sicurezza, Andrea Battocchio -
ma nel frattempo l’idea è quella di introdurre i pass europei dotati di un ologramma, che non si può
imitare. Sarà anche l’occasione per fare un censimento di tutti i permessi rilasciati». Insomma, il
richiamo alle regole passa attraverso bacchettate sui portafogli, ma nel frattempo è stata
accarezzata anche l’ipotesi di introdurre sistemi avanzati, quanto meno per fermare la
contraffazione. Giulia Cerboni
2. Ventimila euro a una coop per i giochi rotti nei parchi
Divertimenti sicuri attendono i piccoli sandonatesi che in primavera torneranno a salire sulle
giostrine inserite nelle aree gioco all’aperto dei quartieri, dove si stanno concentrando una serie di
interventi di manutenzione. Il piano, che guarda alla tutela dei giovanissimi frequentatori, è iniziato
nell’estate scorsa con una mappatura di tutti i divertimenti per l’infanzia, con particolare riguardo a
quelli rotti o poco sicuri. Dopodiché è iniziato il lavoro di sistemazione, soprattutto laddove poteva
esserci qualche rischio, magari semplicemente a causa di un bullone allentato. Le riparazioni
stanno proseguendo in queste settimane e, tempo permettendo, entro fine febbraio dovrebbero
concludersi. L’appalto, affidato alla cooperativa sociale Demetra di Besana Brianza, ha significato
un investimento complessivo a carico delle casse comunali di circa 20mila a euro. In particolare
dal municipio arriva notizia che l’elenco dei parchetti di San Donato sottoposti all’opera di
manutenzione straordinaria conta 16 aree collocate distribuite nei cinque quartieri che
compongono la città. Tra questi figurano anche le zone gioco che corredano alcune scuole
materne ed elementari che a breve torneranno ad animarsi di bambini. «Con questi numerosi
interventi di piccola entità - ha dichiarato l’assessore all’ambiente Andrea Battocchio - si
conclude la prima fase di riqualificazione dei parchetti iniziata la scorsa estate con il censimento
delle problematiche presenti e con la rimozione delle strutture pericolose». E, annunciando nuovi
investimenti, conclude: «Dopo aver messo in sicurezza e in ordine l’intero “patrimonio ludico”
esistente, contiamo di migliorarlo ulteriormente con investimenti mirati nelle aree con i giochi più
datati e usurati». Insomma, i preparativi si sono conclusi per tempo, e a questo punto spetta ai




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diretti interessati testare altalene, scivoli e altre attrattive, in attesa che in un clima di rinnovo venga
inserita anche qualche novità, con la sostituzione dei “pezzi” più datati. G. C.
3. Il lago rosso sangue «non è pericoloso» Secondo l’Arpa sono solo alghe morte
Nessun inquinamento ambientale in corso: il colore rosso che ha assunto in alcuni tratti l’acqua del
Laghetto di via Europa a San Donato Milanese è causato da alghe morte. Nella giornata di ieri è
arrivato infatti l’esito degli accertamenti effettuati con tempestività dall’Arpa (Agenzia regionale per
l’ambiente), circa il fenomeno che nei giorni scorsi aveva alzato una serie di interrogativi. In
pratica, stando al riscontro degli esperti, nelle anse in prossimità della rive, dove c’è poca acqua, e
anche il ricircolo è scarso, si sono create condizioni che hanno fatto morire le alghe. Una volta in
superficie la vegetazione del fondale ha tinto l’acqua di rosso. Sventati quindi i timori che nello
specchio del Concentrico potesse essere stata versata qualche sostanza inquinante, con danni
all’ambiente e pericolo per la salute degli abitanti della zona e dei passanti. I tecnici, allertati
dall’assessorato municipale all’ecologia, nella giornata di martedì si sono recati sul posto ed hanno
effettuato alcuni sopralluoghi, che hanno confermato l’ipotesi peraltro già formulata in un primo
tempo dagli esperti in materia. Intanto è arrivata notizia che già negli anni scorsi si è verificata una
situazione simile, che si era poi risolta in modo naturale. Complice sembra essere anche un
inverno con temperature più elevate rispetto alla media. I controlli in ogni caso hanno sciolto il
rebus che è rimbalzato tra i frequentatori del percorso ciclo-pedonale inserito nella pregiata cornice
dove in futuro dovrebbe sorgere anche un punto ristoro con risvolti di carattere sociale. È arrivata
infatti notizia che entro Pasqua il comune pubblicherà un nuovo bando per la gestione dell’edificio
che, in base ai piani di cui si parla da tempo, dovrebbe trasformarsi in un punto di riferimento per i
cittadini. Proprio nei giorni in cui è arrivata notizia nuova gara, che siglerà un secondo tentativo
dopo il primo bando andato deserto, le chiazze rosse nell’acqua hanno distolto l’attenzione,
portandola sulla sfera ambientale. Ma a questo punto nella giornata di ieri sono arrivate
rassicurazioni in merito, con una serie di riferimenti tecnici che hanno sventato ogni timore di
inquinamento nella porzione di natura urbana del Concentrico. Giu. Cer.
4. Allo sportello tante storie di violenza
L’associazione Indi raccoglie i drammi di donne straniere - Orientamento legale e
psicologico gratuito in sei comuni: boom di richieste a causa della crisi
Una presa di coscienza lenta e costante: per gli stranieri immigrati sul territorio l’accesso alle
consulenze legali è una vera novità, sintomo di maggiore integrazione e consapevolezza, ma
anche dell’incidenza di una crisi che pone sempre più spesso di fronte a problematiche lavorative e
abitative. Per le donne straniere, l’exploit delle richieste d’informazioni sul divorzio, però, porta con
sé il preoccupante risvolto della violenza domestica, per lo meno minacciata, compagna dei primi
vagiti di emancipazione. Tracciare un bilancio a più di quattro mesi dall’apertura della nuova sede
di via Cesare Battisti 41, per Indi (Istituto nazionale per i diritti dell’individuo), significa delineare il
profilo delle problematiche sociali del territorio, viste dall’osservatorio privilegiato di
un’associazione di volontariato che dal 2008 fornisce orientamento legale e psicologico gratuito
alla cittadinanza. Già presente con sportelli a San Giuliano, Peschiera, Dresano e Carpiano,
dall’inaugurazione di ottobre a San Donato «il numero di contatti è raddoppiato, arrivando ai
dieci settimanali, oltre a quelli via telefono o mail» spiega la presidente Chiara Guarrella, avvocato.
È nella composizione dell’utenza che si ravvisa una vera rivoluzione: «dieci anni fa, quando ho
iniziato con le consulenze, gli stranieri erano il 10%. - continua Guarrella - Oggi sono quasi la
metà, principalmente per problemi lavorativi e abitativi dovuti alla crisi del comparto edile. Poi c’è la
novità assoluta dei contatti da parte di donne immigrate, soprattutto di religione musulmana, che
chiedono informative sul divorzio: circa una a settimana». Il lavoro di consulenza, tuttavia, si ferma
alle informazioni iniziali, perché spesso subentrano le minacce del consorte: «Sanno che c’è la
possibilità, ma poi arriva il blocco, dovuto a un timore concreto». Una criticità che, si può
presumere, andrà scemando col tempo, con la crescita e il radicamento delle secondo e terze
generazioni. Lo spaccato territoriale, invece, dà il prevedibile responso di un picco di richieste da
San Giuliano, maggiormente colpito, per composizione sociale, dalla difficile congiuntura. «Il nostro
progetto è espanderci - la conclusione del presidente Guarrella - in particolare vogliamo aumentare
l’offerta nel campo dell’assistenza infantile e lavorativa. Per ora non possiamo che essere
soddisfatte: è un’attività che ci permette di tenere gli occhi aperti alle problematiche del territorio in
cui viviamo». Riccardo Schiavo




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Venerdi 22 febbraio
      Fonte: IL CITTADINO
1. Giro di vite sui posteggi numerati: più controlli anti furbetti e regole
Novità in arrivo sui posteggi numerati, assegnati ai singoli disabili. Non solo continueranno i
controlli a tappeto contro tutte le forme di abuso, visto che circa il 60 per cento dei permessi in
circolazione vengono utilizzati in modo improprio, ma saranno anche definiti criteri per
l’assegnazione dei posti numerati, ovvero riservati a singole persone con disabilità. Sino ad ora
infatti le richieste vengono valutate dai dirigenti i quali, con discrezionalità, a seconda dei casi,
possono decidere di assegnare o meno un posto auto di solito richiesto vicino all’abitazione
dell’invalido. Ma a breve anche riguardo questo capitolo verranno introdotte delle regole.
«Definiremo i criteri per l’assegnazione - spiega l’assessore alla viabilità Simona Rullo - che
terranno conto sia del tipo di invalidità, dal momento che ne hanno diritto soprattutto persone con
difficoltà di deambulazione, sia di altri aspetti, compresa ad esempio la difficoltà di posteggio in
prossimità dell’abitazione del richiedente». E aggiunge: «È in fase di elaborazione un apposito
regolamento, con l’occasione verranno rivisti anche i posti assegnati e saranno tolti i pass a chi
non è in possesso dei requisiti indicati». L’assessore assicura in ogni caso che «verrà posta molta
attenzione al fine di aiutare al massimo chi ha difficoltà, senza però mantenere posti riservati a
cittadini che hanno delle alternative, oppure non ne hanno stretto bisogno o che risiedono in
quartieri dove comunque non c’è difficoltà di posteggio».Intanto, dopo le cinque sanzioni inflitte
dall’inizio dell’anno per talloncini utilizzati abusivamente in via Caviaga da persone che disabili non
erano, a cui è seguita nei giorni scorsi una denuncia nei confronti di un “furbetto” che addirittura
aveva contraffatto il pass, proseguono i controlli a tappeto da parte dei vigili finalizzati a garantire
rispetto delle regole. E si parla di introduzione del modello europeo che, essendo dotato di
ologramma, quanto meno non può essere copiato. Giulia Cerboni
2. Unipol, sciopero contro i licenziamenti
I dipendenti si oppongono al taglio di 2200 dipendenti e ai trasferimenti “selvaggi”
decisi dopo il matrimonio con Fonsai - Sotto i portici della sede presidio di protesta
con 500 lavoratori
Mannaia sulla Unipol, anche San Donato investita dalla protesta contro licenziamenti e
trasferimenti “selvaggi”. Ieri mattina bandiere sindacali nel cuore del quartiere Affari, in via
dell’Unione europea. Il presidio sandonatese dei dipendenti Unipol-Fonsai è stato uno dei più
massicci in tutta Italia su una cifra complessiva di 12mila lavoratori. Sotto i portici della torre Unipol
si sono riversati in almeno cinquecento. Milleduecento è la cifra totale degli addetti negli uffici di
San Donato, ma ieri mattina la scrivania l’hanno raggiunta proprio in pochi. «Sono entrati solo i
lavoratori a termine e quelli con un contratto occasionale», scandivano i loro colleghi fuori, «tutti gli
altri sono a casa o qua, ad alzare la bandiera contro l’immane cifra di 2200 licenziamenti in tutta
Italia. E contro trasferimenti d’autorità non si sa dove». Hanno aderito tutti i sindacati confederali
del settore bancario e anche le sigle sindacali ed autonome. Un fronte comune contro l’ondata di
esuberi che arriva da lontano: dal “matrimonio” Unipol-Fonsai sancito l’anno scorso quando
Salvatore Ligresti, ex patron Fondiaria, ha ceduto l’azienda agli emiliani di Unipol, il quarto gruppo
assicurativo italiano. I tagli sarebbero 2240, anche se i prepensionamenti potrebbero portarli a 500
e grava il punto interrogativo di una quota di dipendenti “affittata” ad altre società. Ieri lo sciopero
non è stato per nulla improvvisato. Le associazioni dei lavoratori l’avevano annunciato da giorni.
Ed è caduto proprio nel giorno in cui è stata autorizzata una class action contro Ligresti, numero
uno di Fonsai fino all’anno scorso, secondo alcuni punti di vista lasciando un buco di centinaia di
milioni di euro. Alla base c’è come detto lo spauracchio di duemila mobilità che «possono colpire
chiunque», e del trasferimento obbligato in sedi ignote. Secondo la stima sindacale ha aderito il 90
per cento dei dipendenti su base nazionale. «È raro che nella storia Unipol ci siano stati scioperi e
astensioni dal lavoro - commentava ieri il personale nella cosmopolita city degli affari - ma stavolta
non c’era alternativa. La partecipazione conferma che la scelta è buona». Di fronte al quinto
palazzo Eni lavorano soprattutto persone di Milano città; ma con una significativa presenza di
sandonatesi e del Sudmilano. «Non sappiamo bene chi sarà trasferito e chi potrebbe perdere il
lavoro - annotava ieri Andrea Humel, segretario Fisac Cgil di Milano ,- ma è inaccettabile un piano
di impresa come quello che ci hanno presentato il 4 febbraio scorso. Questa ristrutturazione




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aziendale è una disdetta unilaterale degli accordi sulle tutele occupazionali che erano stati
rinnovati l’anno scorso, dopo l’acquisizione Fonsai». Emanuele Dolcini
 Fonte: IL GIORNO
 Ondata di tagli a Unipol e a San Donato tremano
È scoppiata la protesta tra i lavoratori del gruppo assicurativo Unipol, decisi a fare muro contro i
2.240 esuberi annunciati dall’azienda. Un lavoratore su quattro rischia di perdere il posto di lavoro
in una delle 12 sedi di direzione collocate sul territorio nazionale che contano un organico di 8.200.
Tre ore di sciopero anche a San Donato e Bruzzano dove ieri mattina i lavoratori hanno
organizzato picchetto e volantinaggio davanti agli uffici. Sono numeri che spaventano quelli
ipotizzati dall’azienda, soprattutto tra i 1.100 dipendenti della sede sandonatese di via dell’Unione
Europea, nel quartiere Affari, e i 1.300 di Bruzzano. A mettere in allarme i sindacati è stata la
disdetta da parte dei vertici di Unipol di un accordo quadro che prevedeva tutele importanti per i
dipendenti. «L’azienda ha fatto marcia indietro in modo unilaterale su un accordo a difesa dei
lavoratori — spiega Gianfranco Rossi, della Fiba Cisl — con garanzie sul blocco dei trasferimenti, i
prepensionamenti solo su base volontaria e la rinuncia all’applicazione della legge 223 sui
licenziamenti individuali e collettivi. E infatti oggi siamo qui a parlare di esuberi».
Il dietrofront sull’accordo quadro è un segnale preoccupante, seguito a ruota dalla presentazione di
un piano di tagli che spaventa tutti i dipendenti del gruppo. «La disdetta unilaterale dell’accordo
quadro — ricorda Linda Secchi, della Fiba Cisl — crea un precedente pericoloso in tutto il settore
assicurativo. L’azienda sostiene di voler trovare soluzioni condivise, ma poi si presenta con un
documento che toglie ogni garanzia ai lavoratori».
Dopo la fusione con altri marchi importanti nel settore assicurativo, come Fondiaria Sai, Premafin e
Milano Assicurazioni, Unipol dovrà cedere una parte importante del portafoglio clienti per non
andare incontro alle sanzioni dell’antitrust per un volume di affari che si aggira intorno al miliardo e
700 milioni di euro. «La cessione del portafoglio verrà seguito da 1.100 lavoratori — dice Andrea
Humel, segretario della Fisac Cgil — ma il numero totale degli esuberi in realtà diventerà più alto,
arrivando alla soglia dei 2.240 tagli. L’azienda, infatti, ha ipotizzato una politica di trasferimenti tra
le sedi di Milano, Torino, Bologna e Firenze, soluzioni che altro non sono che licenziamenti
mascherati».
Ma non solo. «L’azienda vorrebbe utilizzare il fondo di categoria — continua Donatella Carione, Uil
— per aprire una procedura di prepensionamento per chi è a cinque anni dalla fine del percorso
lavorativo e per l’apertura della cassa integrazione a zero ore. Con questo calcolo sono altre 900 le
persone che rischiano di uscire dall’azienda». Il 70% dei tagli paventati da Unipol ricadrebbero
sulla testa delle donne, visto nel ramo assicurativo sono tantissime le lavoratrici. Un’altra doccia
ghiacciata arriverà sull’indotto, poiché già si parla del taglio di mille agenzie assicurative. Patrizia
Tossi.
Sabato 23 febbraio
       Fonte: IL CITTADINO
1. Riforma scolastica, la giunta all’attacco
Dimensionamento scolastico: in contrasto con questo stabilito dalla Regione in un primo tempo, è
stato intimato al nostro Comune di adeguarsi nel più breve tempo possibile ad una
verticalizzazione spinta e irrazionale che creerebbe due mega circoli didattici da 1500 studenti
l’uno. In attesa di ulteriori lumi ufficiali circa la posizione del Pirellone, che avrebbe scartato l’ipotesi
di tre circoli di cui uno senza scuola media, i partiti della maggioranza di centrosinistra
lamentano le ripercussioni che potrebbero sortire da tale indirizzo blindato proveniente da palazzo
Lombardia.
«Siamo ancora in attesa di capire se gli accordi presi e formalizzati da un atto ufficiale della
Regione siano da considerarsi operativi oppure carta straccia - sottolineano in coro i simboli
della coalizione - . Sarebbe infatti surreale pensare che tecnici e assessori di Comune, Provincia
e Regione, si siano incontrati per definire un’organizzazione scolastica valida a San Donato per
soli altri tre mesi». In attesa di aggiornamenti, il clima è di scontro politico.
«In questo spettacolo imbarazzante - proseguono i partiti alleati - la minoranza di San Donato ha
cercato di ritagliarsi un ruolo da protagonista, prima reclamando il merito esclusivo di un



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risultato che era il frutto dell’impegno di tutta la città, e poi scagliandosi pubblicamente contro
questo risultato, non appena ricevuta la notizia della forzata e ingiustificata interpretazione da parte
dei funzionari regionali». Insomma, dopo mesi di scintille, culminate in una petizione promossa dai
genitori con il sostegno del centrodestra per scongiurare l’ipotesi della spaccatura della De
Gasperi, il dibattuto argomento della verticalizzazione scolastica torna in auge. In attesa dell’esito
elettorale e delle conseguenti decisioni che assumerà la nuova giunta regionale, il tema della
riorganizzazione scolastica, su cui resta alta l’attenzione delle famiglie sandonatesi, torna ad
essere banco di scontro politico. Certo, il tempo stringe, in quanto se verticalizzazione deve
essere, significa staffetta serrata. E, scartata l’ipotesi di tripartizione con la spaccatura della scuola
media De Gasperi, fortemente contrastata dai genitori, resterebbe a disposizione esclusivamente
la soluzione che fa leva sui due impegnativi mega circoli in cui suddividere la popolazione
scolastica del territorio che conta circa 3mila alunni. G. C.
2. Esuberi Acs, la giunta ora sta valutando «alternative» - In liquidazione
Una prima parte delle attività gestite dall’Azienda comunale servizi, attualmente in fase di
liquidazione, sta per tornare in Comune. Il passaggio iniziale del percorso di smantellamento della
municipalizzata, che si dovrebbe concludere dopo l’estate, verrà compiuto con una tappa all’ordine
del giorno del consiglio comunale convocato per la serata di mercoledì. Intanto, tra i temi aperti,
resta l’interrogativo circa i sette esuberi di personale. «Stiamo valutando alcune alternative - ha
annunciato ieri il sindaco Andrea Checchi - e per quanto sarà possibile alcuni profili
passeranno in Comune». La staffetta che si terrà nei prossimi mesi in vista della chiusura battenti
di Acs prevede anche la costituzione di una nuova Azienda speciale che dovrà esclusivamente
gestire le quattro farmacie comunali di San Donato. Sarà dunque una pedina con una struttura più
semplice rispetto a quella di Acs che si occuperà esclusivamente degli aspetti e organizzativi delle
rivendite di medicinali. La altre attività passeranno tutte in capo al municipio. Riguardo la
tempistica per il decollo di questa nuova realtà, il primo cittadino sandonatese ha spiegato che
«appena prima o al massimo dopo le vacanze senz’altro verrà costituita anche la nuova azienda».
Insomma, a seguito della delibera che ha dato il via alla procedura di messa in liquidazione
dell’insegna con i creditori alle porte, e alla successiva nomina del liquidatore, è stato avviato un
percorso che si concretizzerà con una serie di passaggi in aula. A partire dalla seduta in
programma per mercoledì sera. G. C.
3. Trasporti urbani, il Comune è a un bivio: scegliere l’intesa con Atm o nuovo
   bando - Il “matrimonio” con Milano garantirebbe continuità: la società
   meneghina già gestisce alcune tratte
Trasporti locali: il Comune si trova di fronte un bivio per la gestione delle navette che percorrono le
strade interne a San Donato, attualmente gestito da Agi. Dopo due proroghe della concessione
scaduta, le prospettive a questo punto passano da un tentativo di accordo con il Comune di
Milano, in un’ottica futura di metropoli allargata alla periferia, oppure dall’individuazione del nuovo
operatore attraverso una gara di appalto. Comunque cada, sarà anche l’occasione per apportare
alcune novità al servizio a partire dall’implemento delle corse negli orari punta, quale proposito già
annunciato nei mesi scorsi dalla giunta. Con palazzo Marino, in vista di un eventuale accordo, si
sono già tenuti diversi incontri, incentrati su aspetti tecnici ed economici. E la stretta finale è
prevista per metà di settimana prossima. Se andasse in porto significherebbe che il servizio
passerebbe ad Atm, che ha già in gestione la rete delle linee intercomunali, come la ex Arancio,
ora 130, che collega il Comune di San Donato con quello San Giuliano, nonché i mezzi che
collegano i comuni dell’asse Emilia. Di fatto quindi si tratterebbe di un’estensione dell’accordo con
il Comune di Milano. Significherebbe anche un nuovo passo di rete allargata dopo l’aggiudicazione
della gara d’appalto sui rifiuti ad Amsa che, una volta concluso il lungo iter, è entrata in funzione
con l’inizio di febbraio, portando una serie di novità al settore di igiene ambientale, che viene
gestito in linea di continuità dallo stesso operatore impegnato nella metropoli confinante. Per il
momento riguardo il confronto in corso con Milano non vengono svelate anticipazioni. Certo, se il
tentativo in atto si dovesse concludere con un “nulla di fatto”, il servizio andrà a gara con un bando
d’appalto. «Il nostro obiettivo - commenta l’assessore alla partita, Simona Rullo - è quello di
garantire un servizio di trasporto pubblico locale sempre più efficiente e capace di rispondere alle
esigenze dei cittadini, a cui vogliamo assicurare una valida alternativa all’utilizzo dell’auto». Con
questo traguardo a breve è atteso il responso riguardo la strada che verrà imboccata dall’esecutivo




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di centrosinistra. Sul tappeto: il servizio delle navette che circolano sulle strade di San Donato.
Giulia Cerboni
4. La società Amsa apre un confronto con le aziende
Sui rifiuti provenienti dai comparti di terziario e dalle industrie, il nuovo operatore di igiene
ambientale Amsa ha aperto un confronto con le diverse categorie del territorio al fine di valutare le
loro esigenze. Dalle valanghe di carta che, nonostante l’ampia diffusione dei formati digitali,
continua comunque ad uscire dagli uffici del territorio che ospita i quartier generali di importanti
marchi, fino alle diverse tipologie di scarti provenenti dall’area produttiva concentrata soprattutto in
via Grandi. Frazioni umide nel caso in cui si tratti di alimentari, piuttosto che materiali da
imballaggio, lungo un susseguirsi di tipologie strettamente legate ai tipi di attività insediate sul
territorio. L’obiettivo sarà teso a rendere puntuale il servizio affinché possa rispondere alle
diversificate esigenze di settori che, riguardo il servizio di ritiro, hanno necessità diverse rispetto ai
complessi condominiali. L’operatore entrato in funzione con l’inizio di febbraio, in una fase di
organizzazione del servizio, che potrebbe subire qualche ritocco in base alle necessità che
emergeranno, ha così aperto un dialogo con i diretti interessati.
5. «Mio padre oltre la “figurina”»
In biblioteca a San Donato il racconto del figlio del grande campione - Giacinto
Facchetti rivive nelle parole di Gianfelice
Raccontare un padre importante, simbolo dello «sport che non c’è più», cercando di evitare le
trappole della retorica da un lato, e quelle dell’intimismo poco comprensibile dall’altro. È quanto
prova a fare Gianfelice Facchetti, scrittore, attore e regista teatrale, figlio di Giacinto, nel libro Se
no che gente saremmo (Edizioni Tea Milano 2012), presentato a San Donato giovedì sera.
Potrebbero abituarsi parecchio i sandonatesi al nome di Facchetti nei prossimi anni, se tutti gli
elementi del nuovo stadio Inter (che potrebbe essere costruito proprio qui) andranno al loro posto.
Nel frattempo alcuni di loro hanno voluto sentir raccontare il mitico capitano azzurro e nerazzurro
da qualcuno che l’ha conosciuto meglio di tutti. O forse meno bene di tante persone, sotto altri
aspetti. L’iniziativa organizzata dalla commissione della biblioteca “Simona Orlandi” ha aperto uno
spaccato su una delle prospettive più accattivanti nel fenomeno della celebrità. Quella del
campione visto da vicino, nel momento in cui scompare sotto il tunnel degli spogliatoi e fuoriesce
dall’altro capo ai fornelli o coi sacchetti della spesa. È il «paradosso di Paul Mc Cartney», se ci si
consente: il mitico beatle spesso apre gli incontri con i fan di tutto il mondo con la battuta, tutta di
humour inglese: «voi mi conoscete meglio di me». Intendendosi che Mc Cartney non gira con un
taccuino con annotati tutti i coristi degli Wings anno per anno, perchè per lui le cose importanti
sono altre. C’è un po’ di questo paradosso nel libro di Gianfelice, arrivato a San Donato
accompagnato da Bruno Pizzul. Altro volto che evoca uno sport che sfuma nel mito, sentimento
che spesso si nutre più di amnesia che di nostalgia. «Questa non è una biografia sportiva, non è
un libro di statistiche - ha chiaramente evidenziato l’autore in risposta alle domande della
giornalista sportiva Gioia Locati - prendetelo come romanzo di un rapporto fra generazioni. È
anche la fotografia di una parte della storia d’Italia contemporanea. Io rievoco momenti entrati nel
museo del calcio di tutti come la partita infinita Italia - Germania 4-3, gli Europei del ‘68 con la
famosa “monetina”; parlo delle Coppe dei Campioni della Grande Inter. Prendo le mosse
addirittura da mio nonno, l’iniziatore, che negli anni Quaranta consumava la sua legnosa carriera
sui campetti bergamaschi con il soprannome di “Ammazzacristiani”. Ma questi capitoli della storia
sportiva tricolore ormai sono metafore più che eventi, cartoline della storia civile». Gianfelice
Facchetti è del 1974. Quando il papà smise di giocare ne aveva quattro, quando arrivò lo scudetto
dell’89 quindici, e poco più di trenta quando il campione morì prematuramente l’anno del ritorno al
tricolore di Marco Materazzi («il nerazzurro più simile a papà») e compagni. «Anche per questo io
non ho il ricordo di un “papà in figurina” - ha aggiunto - ma soprattutto della persona avanti con
l’esperienza, di quello che ti insegna i valori, prima di tutto la gentilezza e il rispetto delle regole».
Bruno Pizzul ha puntellato l’intervista di Gianfelice con ricordi personali: «Andavamo dai Facchetti
negli anni ‘70 noi giornalisti. Allora la carta stampata e la tv erano meno insopportabili ai calciatori.
È importante che il calcio e lo sport non degenerino nella tensione, perché l’unica attività che
insegna a rispettare le regole divertendosi è lo sport». E. D.




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7 dì 24 febbraio 2013

  • 1. PD San Donato Milanese “7 Dì” Rassegna stampa 24 febbraio 2013 Pubblichiamo gli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi 3 giorni. Realizzato dal nostro gruppo di comunicazione, questo servizio bisettimanale di rassegna stampa vuole offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di aggiornarsi su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico, sociale, economico e sindacale. Buona lettura. Il PD di San Donato Milanese 21 / 24 febbraio 2013 In primo piano La Coalizione cittadina di Centrosinistra attacca la Regione che, in contrasto con quanto concordato, ha intimato al nostro Comune di adeguarsi in breve tempo ad una irrazionale verticalizzazione dei circoli didattici. Critiche sono state mosse anche al Centrodestra di San Donato che, dopo aver impropriamente reclamato il merito dell’esito positivo della trattativa col Pirellone, ricevuta la notizia della marcia indietro decisa dai funzionari regionali, si è subito adeguato contestando addirittura tale risultato (sabato, Il Cittadino, articolo 1). Segnalazioni Trasporti urbani, il Comune è a un bivio: scegliere l’intesa con Atm o nuovo bando - Il “matrimonio” con Milano garantirebbe continuità: la società meneghina già gestisce alcune tratte (sabato, Il Cittadino- Art.3). Lavoro 1. Esuberi Acs, la giunta ora sta valutando «alternative» - In liquidazione (sabato – il Cittadino, articolo 1). 2. Unipol, sciopero contro i licenziamenti - Mannaia sulla Unipol, anche San Donato investita dalla protesta contro licenziamenti e trasferimenti “selvaggi . Venerdì – il cittadino- art . 2 e, sempre venerdì , Il Giorno. Cultura In Biblioteca Gianfelice Facchetti, scrittore, attore e regista teatrale, figlio di Giacinto, ha presentato il libro “Se no che gente saremmo”, raccontando il padre (sabato, Il cittadino art.5). 1
  • 2. Giovedì 21 febbraio  Fonte: IL CITTADINO 1. Sono abusivi sei pass disabili su dieci» - Giro di vite dei vigili, scatta anche una denuncia penale per falso Giro di vite sui furbetti dei pass per disabili a San Donato Milanese. Ieri è scattata una nuova multa nei confronti di un conducente che aveva contraffatto il talloncino di un parente, esibendo la copia sul parabrezza al fine di lasciare l’auto tutto il giorno nello strategico posteggio in prossimità della metropolitana, dove vige il disco orario di due ore, eccetto che per i portatori di handicap. In base, del resto, alla stima resa nota nei mesi scorsi dal comandante della polizia locale sandonatese, Fabio Allais, circa il sessanta per cento dei pass sono utilizzati da persone che disabili non sono, ma che per scavalcare le regole in termini di sosta utilizzano quello di un parente, oppure effettuano una scansione con copia a colori. Una pratica che, oltre a togliere spazio a chi ha reali problemi, significa un freno al turnover di auto nel comparto in prossimità della M3 dove non sono previsti parcheggi parassitari. «Dall’inizio dell’anno - spiega il comandante della polizia locale, Fabio Allais - abbiamo già inflitto cinque sanzioni amministrative nei confronti di conducenti che esibivano in modo improprio il pass per disabili. Questa volta, in cui è stata fatta una copia, è scattata anche una denuncia alla procura della Repubblica, per l’ipotesi di reato di falso». E rispetto al fenomeno di malcostume che imperversa da tempo nei punti più caldi della città, caratterizzati da roventi battaglie per accaparrarsi un pezzo di marciapiede, il capo dei vigili fa sapere: «I casi sono tutti concentrati in via Caviaga, ma anche nelle parallele, dove proseguiranno verifiche a tappeto». Se tra gli abusivi attraverso il passaparola è iniziata infatti a correre voce circa la frequente presenza di vigili, c’è chi ha cercato alternative in via Fermi e negli altri assi viari dei dintorni, sempre a Metanopoli, dove comunque sono in corso continue verifiche. Arriva notizia che sono state individuate tutte le targhe di coloro che esibiscono il talloncino, ma per far fioccare la multa il personale in divisa deve aspettare che rientri il conducente al fine verificare se è in effetti disabile o se si tratta di uno dei tanti furbetti che se ne approfittano. Intanto ai piani alti del Comune sono partite anche alcune valutazioni per tentare di fermare il fenomeno che ha già dato ampiamente filo da torcere. «Stiamo concentrando risorse con il fermo obiettivo di contrastare questa pratica purtroppo diffusa - commenta l’assessore alla sicurezza, Andrea Battocchio - ma nel frattempo l’idea è quella di introdurre i pass europei dotati di un ologramma, che non si può imitare. Sarà anche l’occasione per fare un censimento di tutti i permessi rilasciati». Insomma, il richiamo alle regole passa attraverso bacchettate sui portafogli, ma nel frattempo è stata accarezzata anche l’ipotesi di introdurre sistemi avanzati, quanto meno per fermare la contraffazione. Giulia Cerboni 2. Ventimila euro a una coop per i giochi rotti nei parchi Divertimenti sicuri attendono i piccoli sandonatesi che in primavera torneranno a salire sulle giostrine inserite nelle aree gioco all’aperto dei quartieri, dove si stanno concentrando una serie di interventi di manutenzione. Il piano, che guarda alla tutela dei giovanissimi frequentatori, è iniziato nell’estate scorsa con una mappatura di tutti i divertimenti per l’infanzia, con particolare riguardo a quelli rotti o poco sicuri. Dopodiché è iniziato il lavoro di sistemazione, soprattutto laddove poteva esserci qualche rischio, magari semplicemente a causa di un bullone allentato. Le riparazioni stanno proseguendo in queste settimane e, tempo permettendo, entro fine febbraio dovrebbero concludersi. L’appalto, affidato alla cooperativa sociale Demetra di Besana Brianza, ha significato un investimento complessivo a carico delle casse comunali di circa 20mila a euro. In particolare dal municipio arriva notizia che l’elenco dei parchetti di San Donato sottoposti all’opera di manutenzione straordinaria conta 16 aree collocate distribuite nei cinque quartieri che compongono la città. Tra questi figurano anche le zone gioco che corredano alcune scuole materne ed elementari che a breve torneranno ad animarsi di bambini. «Con questi numerosi interventi di piccola entità - ha dichiarato l’assessore all’ambiente Andrea Battocchio - si conclude la prima fase di riqualificazione dei parchetti iniziata la scorsa estate con il censimento delle problematiche presenti e con la rimozione delle strutture pericolose». E, annunciando nuovi investimenti, conclude: «Dopo aver messo in sicurezza e in ordine l’intero “patrimonio ludico” esistente, contiamo di migliorarlo ulteriormente con investimenti mirati nelle aree con i giochi più datati e usurati». Insomma, i preparativi si sono conclusi per tempo, e a questo punto spetta ai 2
  • 3. diretti interessati testare altalene, scivoli e altre attrattive, in attesa che in un clima di rinnovo venga inserita anche qualche novità, con la sostituzione dei “pezzi” più datati. G. C. 3. Il lago rosso sangue «non è pericoloso» Secondo l’Arpa sono solo alghe morte Nessun inquinamento ambientale in corso: il colore rosso che ha assunto in alcuni tratti l’acqua del Laghetto di via Europa a San Donato Milanese è causato da alghe morte. Nella giornata di ieri è arrivato infatti l’esito degli accertamenti effettuati con tempestività dall’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente), circa il fenomeno che nei giorni scorsi aveva alzato una serie di interrogativi. In pratica, stando al riscontro degli esperti, nelle anse in prossimità della rive, dove c’è poca acqua, e anche il ricircolo è scarso, si sono create condizioni che hanno fatto morire le alghe. Una volta in superficie la vegetazione del fondale ha tinto l’acqua di rosso. Sventati quindi i timori che nello specchio del Concentrico potesse essere stata versata qualche sostanza inquinante, con danni all’ambiente e pericolo per la salute degli abitanti della zona e dei passanti. I tecnici, allertati dall’assessorato municipale all’ecologia, nella giornata di martedì si sono recati sul posto ed hanno effettuato alcuni sopralluoghi, che hanno confermato l’ipotesi peraltro già formulata in un primo tempo dagli esperti in materia. Intanto è arrivata notizia che già negli anni scorsi si è verificata una situazione simile, che si era poi risolta in modo naturale. Complice sembra essere anche un inverno con temperature più elevate rispetto alla media. I controlli in ogni caso hanno sciolto il rebus che è rimbalzato tra i frequentatori del percorso ciclo-pedonale inserito nella pregiata cornice dove in futuro dovrebbe sorgere anche un punto ristoro con risvolti di carattere sociale. È arrivata infatti notizia che entro Pasqua il comune pubblicherà un nuovo bando per la gestione dell’edificio che, in base ai piani di cui si parla da tempo, dovrebbe trasformarsi in un punto di riferimento per i cittadini. Proprio nei giorni in cui è arrivata notizia nuova gara, che siglerà un secondo tentativo dopo il primo bando andato deserto, le chiazze rosse nell’acqua hanno distolto l’attenzione, portandola sulla sfera ambientale. Ma a questo punto nella giornata di ieri sono arrivate rassicurazioni in merito, con una serie di riferimenti tecnici che hanno sventato ogni timore di inquinamento nella porzione di natura urbana del Concentrico. Giu. Cer. 4. Allo sportello tante storie di violenza L’associazione Indi raccoglie i drammi di donne straniere - Orientamento legale e psicologico gratuito in sei comuni: boom di richieste a causa della crisi Una presa di coscienza lenta e costante: per gli stranieri immigrati sul territorio l’accesso alle consulenze legali è una vera novità, sintomo di maggiore integrazione e consapevolezza, ma anche dell’incidenza di una crisi che pone sempre più spesso di fronte a problematiche lavorative e abitative. Per le donne straniere, l’exploit delle richieste d’informazioni sul divorzio, però, porta con sé il preoccupante risvolto della violenza domestica, per lo meno minacciata, compagna dei primi vagiti di emancipazione. Tracciare un bilancio a più di quattro mesi dall’apertura della nuova sede di via Cesare Battisti 41, per Indi (Istituto nazionale per i diritti dell’individuo), significa delineare il profilo delle problematiche sociali del territorio, viste dall’osservatorio privilegiato di un’associazione di volontariato che dal 2008 fornisce orientamento legale e psicologico gratuito alla cittadinanza. Già presente con sportelli a San Giuliano, Peschiera, Dresano e Carpiano, dall’inaugurazione di ottobre a San Donato «il numero di contatti è raddoppiato, arrivando ai dieci settimanali, oltre a quelli via telefono o mail» spiega la presidente Chiara Guarrella, avvocato. È nella composizione dell’utenza che si ravvisa una vera rivoluzione: «dieci anni fa, quando ho iniziato con le consulenze, gli stranieri erano il 10%. - continua Guarrella - Oggi sono quasi la metà, principalmente per problemi lavorativi e abitativi dovuti alla crisi del comparto edile. Poi c’è la novità assoluta dei contatti da parte di donne immigrate, soprattutto di religione musulmana, che chiedono informative sul divorzio: circa una a settimana». Il lavoro di consulenza, tuttavia, si ferma alle informazioni iniziali, perché spesso subentrano le minacce del consorte: «Sanno che c’è la possibilità, ma poi arriva il blocco, dovuto a un timore concreto». Una criticità che, si può presumere, andrà scemando col tempo, con la crescita e il radicamento delle secondo e terze generazioni. Lo spaccato territoriale, invece, dà il prevedibile responso di un picco di richieste da San Giuliano, maggiormente colpito, per composizione sociale, dalla difficile congiuntura. «Il nostro progetto è espanderci - la conclusione del presidente Guarrella - in particolare vogliamo aumentare l’offerta nel campo dell’assistenza infantile e lavorativa. Per ora non possiamo che essere soddisfatte: è un’attività che ci permette di tenere gli occhi aperti alle problematiche del territorio in cui viviamo». Riccardo Schiavo 3
  • 4. Venerdi 22 febbraio  Fonte: IL CITTADINO 1. Giro di vite sui posteggi numerati: più controlli anti furbetti e regole Novità in arrivo sui posteggi numerati, assegnati ai singoli disabili. Non solo continueranno i controlli a tappeto contro tutte le forme di abuso, visto che circa il 60 per cento dei permessi in circolazione vengono utilizzati in modo improprio, ma saranno anche definiti criteri per l’assegnazione dei posti numerati, ovvero riservati a singole persone con disabilità. Sino ad ora infatti le richieste vengono valutate dai dirigenti i quali, con discrezionalità, a seconda dei casi, possono decidere di assegnare o meno un posto auto di solito richiesto vicino all’abitazione dell’invalido. Ma a breve anche riguardo questo capitolo verranno introdotte delle regole. «Definiremo i criteri per l’assegnazione - spiega l’assessore alla viabilità Simona Rullo - che terranno conto sia del tipo di invalidità, dal momento che ne hanno diritto soprattutto persone con difficoltà di deambulazione, sia di altri aspetti, compresa ad esempio la difficoltà di posteggio in prossimità dell’abitazione del richiedente». E aggiunge: «È in fase di elaborazione un apposito regolamento, con l’occasione verranno rivisti anche i posti assegnati e saranno tolti i pass a chi non è in possesso dei requisiti indicati». L’assessore assicura in ogni caso che «verrà posta molta attenzione al fine di aiutare al massimo chi ha difficoltà, senza però mantenere posti riservati a cittadini che hanno delle alternative, oppure non ne hanno stretto bisogno o che risiedono in quartieri dove comunque non c’è difficoltà di posteggio».Intanto, dopo le cinque sanzioni inflitte dall’inizio dell’anno per talloncini utilizzati abusivamente in via Caviaga da persone che disabili non erano, a cui è seguita nei giorni scorsi una denuncia nei confronti di un “furbetto” che addirittura aveva contraffatto il pass, proseguono i controlli a tappeto da parte dei vigili finalizzati a garantire rispetto delle regole. E si parla di introduzione del modello europeo che, essendo dotato di ologramma, quanto meno non può essere copiato. Giulia Cerboni 2. Unipol, sciopero contro i licenziamenti I dipendenti si oppongono al taglio di 2200 dipendenti e ai trasferimenti “selvaggi” decisi dopo il matrimonio con Fonsai - Sotto i portici della sede presidio di protesta con 500 lavoratori Mannaia sulla Unipol, anche San Donato investita dalla protesta contro licenziamenti e trasferimenti “selvaggi”. Ieri mattina bandiere sindacali nel cuore del quartiere Affari, in via dell’Unione europea. Il presidio sandonatese dei dipendenti Unipol-Fonsai è stato uno dei più massicci in tutta Italia su una cifra complessiva di 12mila lavoratori. Sotto i portici della torre Unipol si sono riversati in almeno cinquecento. Milleduecento è la cifra totale degli addetti negli uffici di San Donato, ma ieri mattina la scrivania l’hanno raggiunta proprio in pochi. «Sono entrati solo i lavoratori a termine e quelli con un contratto occasionale», scandivano i loro colleghi fuori, «tutti gli altri sono a casa o qua, ad alzare la bandiera contro l’immane cifra di 2200 licenziamenti in tutta Italia. E contro trasferimenti d’autorità non si sa dove». Hanno aderito tutti i sindacati confederali del settore bancario e anche le sigle sindacali ed autonome. Un fronte comune contro l’ondata di esuberi che arriva da lontano: dal “matrimonio” Unipol-Fonsai sancito l’anno scorso quando Salvatore Ligresti, ex patron Fondiaria, ha ceduto l’azienda agli emiliani di Unipol, il quarto gruppo assicurativo italiano. I tagli sarebbero 2240, anche se i prepensionamenti potrebbero portarli a 500 e grava il punto interrogativo di una quota di dipendenti “affittata” ad altre società. Ieri lo sciopero non è stato per nulla improvvisato. Le associazioni dei lavoratori l’avevano annunciato da giorni. Ed è caduto proprio nel giorno in cui è stata autorizzata una class action contro Ligresti, numero uno di Fonsai fino all’anno scorso, secondo alcuni punti di vista lasciando un buco di centinaia di milioni di euro. Alla base c’è come detto lo spauracchio di duemila mobilità che «possono colpire chiunque», e del trasferimento obbligato in sedi ignote. Secondo la stima sindacale ha aderito il 90 per cento dei dipendenti su base nazionale. «È raro che nella storia Unipol ci siano stati scioperi e astensioni dal lavoro - commentava ieri il personale nella cosmopolita city degli affari - ma stavolta non c’era alternativa. La partecipazione conferma che la scelta è buona». Di fronte al quinto palazzo Eni lavorano soprattutto persone di Milano città; ma con una significativa presenza di sandonatesi e del Sudmilano. «Non sappiamo bene chi sarà trasferito e chi potrebbe perdere il lavoro - annotava ieri Andrea Humel, segretario Fisac Cgil di Milano ,- ma è inaccettabile un piano di impresa come quello che ci hanno presentato il 4 febbraio scorso. Questa ristrutturazione 4
  • 5. aziendale è una disdetta unilaterale degli accordi sulle tutele occupazionali che erano stati rinnovati l’anno scorso, dopo l’acquisizione Fonsai». Emanuele Dolcini  Fonte: IL GIORNO  Ondata di tagli a Unipol e a San Donato tremano È scoppiata la protesta tra i lavoratori del gruppo assicurativo Unipol, decisi a fare muro contro i 2.240 esuberi annunciati dall’azienda. Un lavoratore su quattro rischia di perdere il posto di lavoro in una delle 12 sedi di direzione collocate sul territorio nazionale che contano un organico di 8.200. Tre ore di sciopero anche a San Donato e Bruzzano dove ieri mattina i lavoratori hanno organizzato picchetto e volantinaggio davanti agli uffici. Sono numeri che spaventano quelli ipotizzati dall’azienda, soprattutto tra i 1.100 dipendenti della sede sandonatese di via dell’Unione Europea, nel quartiere Affari, e i 1.300 di Bruzzano. A mettere in allarme i sindacati è stata la disdetta da parte dei vertici di Unipol di un accordo quadro che prevedeva tutele importanti per i dipendenti. «L’azienda ha fatto marcia indietro in modo unilaterale su un accordo a difesa dei lavoratori — spiega Gianfranco Rossi, della Fiba Cisl — con garanzie sul blocco dei trasferimenti, i prepensionamenti solo su base volontaria e la rinuncia all’applicazione della legge 223 sui licenziamenti individuali e collettivi. E infatti oggi siamo qui a parlare di esuberi». Il dietrofront sull’accordo quadro è un segnale preoccupante, seguito a ruota dalla presentazione di un piano di tagli che spaventa tutti i dipendenti del gruppo. «La disdetta unilaterale dell’accordo quadro — ricorda Linda Secchi, della Fiba Cisl — crea un precedente pericoloso in tutto il settore assicurativo. L’azienda sostiene di voler trovare soluzioni condivise, ma poi si presenta con un documento che toglie ogni garanzia ai lavoratori». Dopo la fusione con altri marchi importanti nel settore assicurativo, come Fondiaria Sai, Premafin e Milano Assicurazioni, Unipol dovrà cedere una parte importante del portafoglio clienti per non andare incontro alle sanzioni dell’antitrust per un volume di affari che si aggira intorno al miliardo e 700 milioni di euro. «La cessione del portafoglio verrà seguito da 1.100 lavoratori — dice Andrea Humel, segretario della Fisac Cgil — ma il numero totale degli esuberi in realtà diventerà più alto, arrivando alla soglia dei 2.240 tagli. L’azienda, infatti, ha ipotizzato una politica di trasferimenti tra le sedi di Milano, Torino, Bologna e Firenze, soluzioni che altro non sono che licenziamenti mascherati». Ma non solo. «L’azienda vorrebbe utilizzare il fondo di categoria — continua Donatella Carione, Uil — per aprire una procedura di prepensionamento per chi è a cinque anni dalla fine del percorso lavorativo e per l’apertura della cassa integrazione a zero ore. Con questo calcolo sono altre 900 le persone che rischiano di uscire dall’azienda». Il 70% dei tagli paventati da Unipol ricadrebbero sulla testa delle donne, visto nel ramo assicurativo sono tantissime le lavoratrici. Un’altra doccia ghiacciata arriverà sull’indotto, poiché già si parla del taglio di mille agenzie assicurative. Patrizia Tossi. Sabato 23 febbraio  Fonte: IL CITTADINO 1. Riforma scolastica, la giunta all’attacco Dimensionamento scolastico: in contrasto con questo stabilito dalla Regione in un primo tempo, è stato intimato al nostro Comune di adeguarsi nel più breve tempo possibile ad una verticalizzazione spinta e irrazionale che creerebbe due mega circoli didattici da 1500 studenti l’uno. In attesa di ulteriori lumi ufficiali circa la posizione del Pirellone, che avrebbe scartato l’ipotesi di tre circoli di cui uno senza scuola media, i partiti della maggioranza di centrosinistra lamentano le ripercussioni che potrebbero sortire da tale indirizzo blindato proveniente da palazzo Lombardia. «Siamo ancora in attesa di capire se gli accordi presi e formalizzati da un atto ufficiale della Regione siano da considerarsi operativi oppure carta straccia - sottolineano in coro i simboli della coalizione - . Sarebbe infatti surreale pensare che tecnici e assessori di Comune, Provincia e Regione, si siano incontrati per definire un’organizzazione scolastica valida a San Donato per soli altri tre mesi». In attesa di aggiornamenti, il clima è di scontro politico. «In questo spettacolo imbarazzante - proseguono i partiti alleati - la minoranza di San Donato ha cercato di ritagliarsi un ruolo da protagonista, prima reclamando il merito esclusivo di un 5
  • 6. risultato che era il frutto dell’impegno di tutta la città, e poi scagliandosi pubblicamente contro questo risultato, non appena ricevuta la notizia della forzata e ingiustificata interpretazione da parte dei funzionari regionali». Insomma, dopo mesi di scintille, culminate in una petizione promossa dai genitori con il sostegno del centrodestra per scongiurare l’ipotesi della spaccatura della De Gasperi, il dibattuto argomento della verticalizzazione scolastica torna in auge. In attesa dell’esito elettorale e delle conseguenti decisioni che assumerà la nuova giunta regionale, il tema della riorganizzazione scolastica, su cui resta alta l’attenzione delle famiglie sandonatesi, torna ad essere banco di scontro politico. Certo, il tempo stringe, in quanto se verticalizzazione deve essere, significa staffetta serrata. E, scartata l’ipotesi di tripartizione con la spaccatura della scuola media De Gasperi, fortemente contrastata dai genitori, resterebbe a disposizione esclusivamente la soluzione che fa leva sui due impegnativi mega circoli in cui suddividere la popolazione scolastica del territorio che conta circa 3mila alunni. G. C. 2. Esuberi Acs, la giunta ora sta valutando «alternative» - In liquidazione Una prima parte delle attività gestite dall’Azienda comunale servizi, attualmente in fase di liquidazione, sta per tornare in Comune. Il passaggio iniziale del percorso di smantellamento della municipalizzata, che si dovrebbe concludere dopo l’estate, verrà compiuto con una tappa all’ordine del giorno del consiglio comunale convocato per la serata di mercoledì. Intanto, tra i temi aperti, resta l’interrogativo circa i sette esuberi di personale. «Stiamo valutando alcune alternative - ha annunciato ieri il sindaco Andrea Checchi - e per quanto sarà possibile alcuni profili passeranno in Comune». La staffetta che si terrà nei prossimi mesi in vista della chiusura battenti di Acs prevede anche la costituzione di una nuova Azienda speciale che dovrà esclusivamente gestire le quattro farmacie comunali di San Donato. Sarà dunque una pedina con una struttura più semplice rispetto a quella di Acs che si occuperà esclusivamente degli aspetti e organizzativi delle rivendite di medicinali. La altre attività passeranno tutte in capo al municipio. Riguardo la tempistica per il decollo di questa nuova realtà, il primo cittadino sandonatese ha spiegato che «appena prima o al massimo dopo le vacanze senz’altro verrà costituita anche la nuova azienda». Insomma, a seguito della delibera che ha dato il via alla procedura di messa in liquidazione dell’insegna con i creditori alle porte, e alla successiva nomina del liquidatore, è stato avviato un percorso che si concretizzerà con una serie di passaggi in aula. A partire dalla seduta in programma per mercoledì sera. G. C. 3. Trasporti urbani, il Comune è a un bivio: scegliere l’intesa con Atm o nuovo bando - Il “matrimonio” con Milano garantirebbe continuità: la società meneghina già gestisce alcune tratte Trasporti locali: il Comune si trova di fronte un bivio per la gestione delle navette che percorrono le strade interne a San Donato, attualmente gestito da Agi. Dopo due proroghe della concessione scaduta, le prospettive a questo punto passano da un tentativo di accordo con il Comune di Milano, in un’ottica futura di metropoli allargata alla periferia, oppure dall’individuazione del nuovo operatore attraverso una gara di appalto. Comunque cada, sarà anche l’occasione per apportare alcune novità al servizio a partire dall’implemento delle corse negli orari punta, quale proposito già annunciato nei mesi scorsi dalla giunta. Con palazzo Marino, in vista di un eventuale accordo, si sono già tenuti diversi incontri, incentrati su aspetti tecnici ed economici. E la stretta finale è prevista per metà di settimana prossima. Se andasse in porto significherebbe che il servizio passerebbe ad Atm, che ha già in gestione la rete delle linee intercomunali, come la ex Arancio, ora 130, che collega il Comune di San Donato con quello San Giuliano, nonché i mezzi che collegano i comuni dell’asse Emilia. Di fatto quindi si tratterebbe di un’estensione dell’accordo con il Comune di Milano. Significherebbe anche un nuovo passo di rete allargata dopo l’aggiudicazione della gara d’appalto sui rifiuti ad Amsa che, una volta concluso il lungo iter, è entrata in funzione con l’inizio di febbraio, portando una serie di novità al settore di igiene ambientale, che viene gestito in linea di continuità dallo stesso operatore impegnato nella metropoli confinante. Per il momento riguardo il confronto in corso con Milano non vengono svelate anticipazioni. Certo, se il tentativo in atto si dovesse concludere con un “nulla di fatto”, il servizio andrà a gara con un bando d’appalto. «Il nostro obiettivo - commenta l’assessore alla partita, Simona Rullo - è quello di garantire un servizio di trasporto pubblico locale sempre più efficiente e capace di rispondere alle esigenze dei cittadini, a cui vogliamo assicurare una valida alternativa all’utilizzo dell’auto». Con questo traguardo a breve è atteso il responso riguardo la strada che verrà imboccata dall’esecutivo 6
  • 7. di centrosinistra. Sul tappeto: il servizio delle navette che circolano sulle strade di San Donato. Giulia Cerboni 4. La società Amsa apre un confronto con le aziende Sui rifiuti provenienti dai comparti di terziario e dalle industrie, il nuovo operatore di igiene ambientale Amsa ha aperto un confronto con le diverse categorie del territorio al fine di valutare le loro esigenze. Dalle valanghe di carta che, nonostante l’ampia diffusione dei formati digitali, continua comunque ad uscire dagli uffici del territorio che ospita i quartier generali di importanti marchi, fino alle diverse tipologie di scarti provenenti dall’area produttiva concentrata soprattutto in via Grandi. Frazioni umide nel caso in cui si tratti di alimentari, piuttosto che materiali da imballaggio, lungo un susseguirsi di tipologie strettamente legate ai tipi di attività insediate sul territorio. L’obiettivo sarà teso a rendere puntuale il servizio affinché possa rispondere alle diversificate esigenze di settori che, riguardo il servizio di ritiro, hanno necessità diverse rispetto ai complessi condominiali. L’operatore entrato in funzione con l’inizio di febbraio, in una fase di organizzazione del servizio, che potrebbe subire qualche ritocco in base alle necessità che emergeranno, ha così aperto un dialogo con i diretti interessati. 5. «Mio padre oltre la “figurina”» In biblioteca a San Donato il racconto del figlio del grande campione - Giacinto Facchetti rivive nelle parole di Gianfelice Raccontare un padre importante, simbolo dello «sport che non c’è più», cercando di evitare le trappole della retorica da un lato, e quelle dell’intimismo poco comprensibile dall’altro. È quanto prova a fare Gianfelice Facchetti, scrittore, attore e regista teatrale, figlio di Giacinto, nel libro Se no che gente saremmo (Edizioni Tea Milano 2012), presentato a San Donato giovedì sera. Potrebbero abituarsi parecchio i sandonatesi al nome di Facchetti nei prossimi anni, se tutti gli elementi del nuovo stadio Inter (che potrebbe essere costruito proprio qui) andranno al loro posto. Nel frattempo alcuni di loro hanno voluto sentir raccontare il mitico capitano azzurro e nerazzurro da qualcuno che l’ha conosciuto meglio di tutti. O forse meno bene di tante persone, sotto altri aspetti. L’iniziativa organizzata dalla commissione della biblioteca “Simona Orlandi” ha aperto uno spaccato su una delle prospettive più accattivanti nel fenomeno della celebrità. Quella del campione visto da vicino, nel momento in cui scompare sotto il tunnel degli spogliatoi e fuoriesce dall’altro capo ai fornelli o coi sacchetti della spesa. È il «paradosso di Paul Mc Cartney», se ci si consente: il mitico beatle spesso apre gli incontri con i fan di tutto il mondo con la battuta, tutta di humour inglese: «voi mi conoscete meglio di me». Intendendosi che Mc Cartney non gira con un taccuino con annotati tutti i coristi degli Wings anno per anno, perchè per lui le cose importanti sono altre. C’è un po’ di questo paradosso nel libro di Gianfelice, arrivato a San Donato accompagnato da Bruno Pizzul. Altro volto che evoca uno sport che sfuma nel mito, sentimento che spesso si nutre più di amnesia che di nostalgia. «Questa non è una biografia sportiva, non è un libro di statistiche - ha chiaramente evidenziato l’autore in risposta alle domande della giornalista sportiva Gioia Locati - prendetelo come romanzo di un rapporto fra generazioni. È anche la fotografia di una parte della storia d’Italia contemporanea. Io rievoco momenti entrati nel museo del calcio di tutti come la partita infinita Italia - Germania 4-3, gli Europei del ‘68 con la famosa “monetina”; parlo delle Coppe dei Campioni della Grande Inter. Prendo le mosse addirittura da mio nonno, l’iniziatore, che negli anni Quaranta consumava la sua legnosa carriera sui campetti bergamaschi con il soprannome di “Ammazzacristiani”. Ma questi capitoli della storia sportiva tricolore ormai sono metafore più che eventi, cartoline della storia civile». Gianfelice Facchetti è del 1974. Quando il papà smise di giocare ne aveva quattro, quando arrivò lo scudetto dell’89 quindici, e poco più di trenta quando il campione morì prematuramente l’anno del ritorno al tricolore di Marco Materazzi («il nerazzurro più simile a papà») e compagni. «Anche per questo io non ho il ricordo di un “papà in figurina” - ha aggiunto - ma soprattutto della persona avanti con l’esperienza, di quello che ti insegna i valori, prima di tutto la gentilezza e il rispetto delle regole». Bruno Pizzul ha puntellato l’intervista di Gianfelice con ricordi personali: «Andavamo dai Facchetti negli anni ‘70 noi giornalisti. Allora la carta stampata e la tv erano meno insopportabili ai calciatori. È importante che il calcio e lo sport non degenerino nella tensione, perché l’unica attività che insegna a rispettare le regole divertendosi è lo sport». E. D. 7