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GRAZIE E BUON LAVORO!
Formazione sicurezza per preposti 26-9-12 Diana Tedoldi
1. PROGRAMMA
DI
FORMAZIONE
SALUTE
&
SICUREZZA
SUL
LAVORO
Formazione
dei
prepos.
D.Lgs.
81/2008
aggiornato
con
il
D.Lgs.
106/2009
Docen.:
Ing.
Pellegrini,
D.ssa
Diana
Tedoldi
2. Buongiorno!
Con
migliaia
di
visualizzazioni
(quasi
10.000
in
meno
di
un
anno)
e
cenLnaia
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è
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da
migliaia
di
professionis.
della
formazione
e
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sicurezza
sul
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dianatedoldi@gmail.com.
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e
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2
Buongiorno!
Sono
Diana
Tedoldi
e
stai
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con
me
un
viaggio
nel
mondo
della
Formazione
sulla
Salute
e
la
Sicurezza
in
azienda.
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Questo
corso
L
serva
è
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in
strePa
coerenza
con
i
più
recenL
requisiL
formaLvi
in
materia
di
sicurezza
(DLgs.
81/08,
Accordo
Stato
regioni).
Puoi
usare
questa
presentazione
come
preferisci,
a
paNo
di
citare
il
mio
nome
come
autrice
o
co-‐autrice
(nel
caso
tu
modifichi
o
integri
le
mie
slide)
e
meS
un
link
al
mio
sito
web:
www.i-‐nature.it
Non
.
costa
niente,
e
ci
fai
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Il
lavoro
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gruppo
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sempre
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sul
sito
Crea.ve
Commons,
presso
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“Salute
e
Sicurezza
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Azienda”,
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corsi!
-‐ Formazione
Salute
e
Sicurezza
per
lavoratori:
modulo
introduSvo
di
4
ore.
-‐ Formazione
Salute
e
Sicurezza
per
prepos.:
modulo
completo
di
8
ore.
-‐ Formazione
sui
Rischi
da
Lavoro
al
Videoterminale
-‐ 5
presentazioni
per
Formazione
sui
Rischi
delle
aziende
metalmeccaniche:
Rischio
chimico
(sostanze
chimiche
e
aerodispersi),
Rischio
macchine,
Rischio
Vibrazioni,
Rischio
rumore,
Rischio
movimentazione
manuale
dei
carichi)
-‐ Formazione
sullo
stress
lavoro-‐correlato
-‐ 5
presentazioni:
Percorsi
di
educazione
alla
salute:
Rischi
lega.
al
consumo
di
alcool,
rischi
da
u.lizzo
di
sostanze
stupefacen.,
Rischi
lega.
al
tabagismo
(che
trovi
anche
qui
gratuitamente
in
Slideshare),
CorreNa
alimentazione,
Sport
e
s.le
di
vita
5
6.
7. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— Sono
laureata
in
filosofia
e
specializzata
in
Formazione
per
le
organizzazioni,
consulente
e
formatrice
aziendale
dal
2000.
— Nelle
aziende
metalmeccaniche
che
seguo
ricopro
incarichi
manageriali
in
ambito
risorse
umane,
organizzazione
,
comunicazione
e
sicurezza.
— Un’esperienza
che
mi
permeNe
di
essere
molto
concreta,
e
di
conquistare
i
partecipan.
,
coinvolgendoli
e
rendendoli
consapevoli
dell’importanza
di
osservare
comportamen.
sicuri,
e
trasformando
concretamente
il
loro
modo
di
lavorare.
8. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— Ho
iniziato
a
fare
la
formatrice
per
la
sicurezza
stanca
dei
tanL
formatori
esterni
che
erano
in
grado
di
stendere
i
lavoratori
dopo
soli
5’
di
complessi
ragionamenL
legalis.ci
e
lezioni
sui
massimi
sistemi,
di
fronte
ai
quali
i
nostri
lavoratori
crollavano
devasta.
di
noia
e
disinteresse.
— Così
mi
sono
armata
di
pazienza
e
di
studio,
e
ho
iniziato
a
erogare
io
la
formazione
che
prima
approvvigionavo
da
fuori,
realizzando
intervenL
formaLvi
dove
i
partecipanL
riconoscevano
il
loro
lavoro,
i
rischi
e
i
pericoli
presenL
nelle
loro
condizioni
operaLve
quoLdiane.
9. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— I
miei
interven.
forma.vi
sono
svol.
con
professionalità
ma
con
un
linguaggio
adaNo
ai
partecipan.
(dai
dirigen.
agli
operai).
— Realizzo
intervenL
di
formazione
su
misura,
interadvi,
della
massima
efficacia
ed
efficienza.
Anche
con
un
tempo
limitato
i
vostri
lavoratori
potranno
essere
ingaggiaL
in
interessanL
spiegazioni
circa
i
rischi
per
la
salute
e
sicurezza!
Miao!
10. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— Cellulare
347
4664415
— Mail:
dianatedoldi@gmail.com
— Profilo
LinkedIN:
hNp://www.linkedin.com/dianatedoldi
Scopri
di
più
su
di
me:
— Personal
Branding:
www.i-‐nature.it
— Team
building:
www.drumpower.net
— Incarichi
in
qualità
di
consulente
organizzazione
e
sicurezza
aNualmente
in
corso
presso
www.alumat.it,
www.almax-‐mori.it
11. 11
Perché
siamo
qui
oggi:
— Per
acquisire
informazioni
che
ci
permeNano
di
conoscere
meglio
i
requisi.
dell’organizzazione
aziendale
per
la
prevenzione
e
protezione
della
salute
e
della
sicurezza
dei
lavoratori
— Per
comprendere
il
nostro
ruolo
da
preposL
all’interno
di
questa
organizzazione
(diriS
e
doveri)
e
agire
di
conseguenza
Il
ruolo
dei
preposL
e
la
sicurezza
12. SEZIONE
1
INTRODUZIONE
GENERALE
SUL
TEMA
DELLA
SICUREZZA
Formazione
dei
preposL
12
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
13. Cos’è
la
Sicurezza
— È
un
BISOGNO,
il
secondo
per
importanza
subito
dopo
la
sopravvivenza
13
14. Cos’è
la
Sicurezza
— È
una
CONDIZIONE,
la
situazione
che
vive
la
persona
che
si
sente
certa
e
tranquilla
che
la
propria
sopravvivenza
e
il
proprio
benessere
sono
presidia.
e
proteS
14
15. Cos’è
la
Sicurezza
In
azienda
il
termine
“Sicurezza”
indica
quel
ramo
di
aSvità
aziendali
tese
a
presidiare
e
garan.re:
15
16. Cos’è
la
salute
— Definizione
OMS:
Stato
di
completo
benessere
fisico,
psichico
e
sociale
e
non
semplice
assenza
di
malada.
— È
considerata
un
diriPo
— È
quindi
alla
base
di
tud
gli
altri
dirid
fondamentali
che
speNano
alle
persone.
16
17. Cos’è
la
salute
— È
più
un
mezzo
che
un
fine
— È
una
risorsa
di
vita
quo.diana
che
consente
alle
persone
di
condurre
una
vita
soddisfacente
a
livello
individuale,
sociale
ed
economico.
17
18. Cos’è
la
salute
— Considerandola
un
diriNo,
Sta.
ed
Organizzazioni
devono
farsi
carico
di
individuare
e
cercare
di
modificare
quei
faPori
che
influiscono
negaLvamente
sulla
salute
colledva,
promuovendo
al
contempo
quelli
favorevoli.
18
L’Organizzazione
aziendale
deve
quindi
prevedere
i
faNori
che
impaNano
il
diriNo
fondamentale
alla
salute
e
alla
sicurezza
per
tuS
i
propri
lavoratori
19. Prevenzione
e
Protezione
Prevenire
è
meglio
che
curare!
=
eliminare
/
ridurre
i
rischi
presenL
o
potenziali
sui
luoghi
di
lavoro
19
20. SEZIONE
2
RISCHI,
PERICOLI,
DANNI
PREVENZIONE
&
PROTEZIONE
Formazione
dei
preposL
20
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
21. Rischi
,
Pericoli
e
Danni
RISCHIO
=
Probabilità
che
si
verifichi
un
danno
Un
rischio
viene
definito
alto
o
basso
in
base
alla
probabilità
che
il
danno
si
verifichi
e
all’en.tà
/
gravità
del
danno
potenziale
stesso
PERICOLO
=
Cosa
o
situazione
che
per
sua
natura
può
provocare
un
danno.
Il
conceNo
di
pericolo
include
quindi
la
certezza
dell’accadimento
di
qualcosa
di
nega.vo.
DANNO
=
EffeNo
di
un
faNore
di
pericolo
21
22. Danno
Il
danno
è
l’evento
che
può
chiudere
il
circuito
tra
il
pericolo
(forse
succede)
e
il
rischio
(sta
succedendo).
22
Docente
<Nome>
-‐
Corso
di
formazione
"Salute
e
sicurezza
sul
lavoro"
Pericolo
(potenziale):
potrebbe
succedere
Rischio
(potrebbe
succedere):
Condizioni
d’uso,
esposizione,
ecc.
Danno
(è
successo):
A
persone,
cose,
impianL
ecc.
24. Rischi
,
Pericoli
e
Danni
24
VALUTARE
I
RISCHI
=
determinare
se,
come
e
in
quali
circostanze
potrebbe
verificarsi
un
danno.
=
considerare
pericolo
+
esposizione
al
pericolo
27. Prevenzione
e
Protezione
PREVENZIONE
Eliminare
o
ridurre
rischi
legaL
alla
probabilità
che
si
verifichino
danni
PROTEZIONE
Difendere
le
persone
che
sono
esposte
a
pericoli
PRECAUZIONE
Limitazione
di
rischi
ipote.ci
o
basa.
su
indizi,
senza
certezza
scien.fica
27
28. Testo
Unico
in
materia
di
sicurezza
Ogni
azienda
deve
effeNuare
una
valutazione
dei
rischi
presenL
e
potenziali
lega.
all’aSvità
lavora.va
e
al
rela.vo
impaNo
sulla
salute
e
sicurezza
dei
lavoratori
28
29. Testo
Unico
in
materia
di
sicurezza
81/08
29
Valutazione
dei
Rischi
CHI
COSA
DOVE
COME
QUANDO
31. DaL
generali
Italia
2010
infortuni
mortali
sul
lavoro
980
2.7
al
giorno,
incluso
i
fesLvi
Infortuni
registra.
dall’Inail
sul
lavoro
774.668
2.122
al
giorno,
incluso
i
fes.vi
malaSe
professionali
denunciate
42.368
Costo
sociale
25
miliardi
di
euro
all’anno
3%
del
prodoNo
interno
lordo
Costo
umano
Incalcolabile
31
35. DaL
infortunisLci
aziendali
35
24
3 3
9 10
16
29
3
13
34
8
20
49
0
12
8
4
48
47
59
7
45
15
21
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
130
140
CE
CF
CORR
FAV
FI
FM
IS
TR
TT
UT
Schiacciamento
Scheggia
Infortunio
in
i.nere
Ferita
Distorsione
Contusione
Infortuni
per
reparto
e
gg
assenza
1994-‐2012
36. Malade
professionali
vs
infortuni
Infortuni
causa
violenta
(ferita,
caduta,
esplosione
ecc.)
MalaSe
professionali
causa
strisciante
=
esposizione
prolungata
nel
tempo
ad
agen.
di
rischio
(es.:
polveri,
solven.,
rumori,
vibrazioni
ecc.)
36
39. SEZIONE
3
L’ORGANIZZAZIONE
DELLA
PREVENZIONE
&
PROTEZIONE
NELLA
NOSTRA
AZIENDA
Formazione
dei
preposL
39
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
40. Il
sistema
di
prevenzione
e
protezione
(SPP)
40
PREPOSTI
ADDETTI
EMERGENZE
ADDETTI
PRIMO
SOCCORSO
MEDICO
COMPETENTE
RLS
LAVORATORI
ASPP
RSPP
Datore
di
Lavoro
41. Il
SPP
della
nostra
azienda
41
PREPOSTI
Resp
e
capireparto
ADDETTI
EMERGENZE
(link)
ADDETTI
PRIMO
SOCCORSO
MEDICO
COMPETENTE
nome
RLS
nome
LAVORATORI
ASPP
nome
RSPP
nome
Datore
di
Lavoro
Nome
42. Il
Datore
di
Lavoro
— Valuta
i
rischi
presen.
sui
luoghi
di
lavoro
— Elimina
i
rischi
o
li
riduce
al
minimo
alla
fonte
(macchine,
persone
esposte,
sostanze
usate…)
— Individua
misure
di
prevenzione
e
protezione
individuale
e
colleSva
(DPI,
piano
di
emergenza
ed
evacuazione,
procedure
di
sicurezza…)
— MeNe
in
opera
il
programma
di
sorveglianza
sanitaria
stabilito
dal
medico
d’azienda
— EffeNua
interven.
di
formazione
e
informazione
per
i
lavoratori
sui
rischi
cui
sono
espos.
— Richiede
a
lavoratori
e
prepos.
l’osservanza
delle
procedure
di
sicurezza
stabilite
43. I
preposL
PreposL
=
Chi
ha
un
ruolo
di
responsabilità
nel
guidare
il
lavoro
di
altre
persone
Responsabili
Capireparto
44. Definizione
di
preposto
44
“Persona
che,
in
ragione
delle
competenze
professionali
e
nei
limi.
di
poteri
gerarchici
e
funzionali,
sovrintende
alla
aSvità
lavora.va
e
garan.sce
l'aNuazione
delle
direSve
ricevute,
controllandone
la
correPa
esecuzione
da
parte
dei
lavoratori
ed
esercitando
un
funzionale
potere
di
iniziaLva”
D.Lgs.
81/08
offre
all’ar.colo
2
comma
1
45. Principio
di
effedvità
È
preposto
chi
lo
fa!
è
preposto
qualunque
lavoratore
che
svolge
(anche
temporaneamente)
advità
di
direzione
e/o
coordinamento
di
un
gruppo
di
lavoro,
anche
prescindendo
da
una
formale
inves.tura
da
parte
del
datore
di
lavoro.
45
46. L’incarico
formale
del
preposto
(1)
Cosa
comporta
accePare
l’incarico
e
la
conseguente
formalizzazione
alla
carica
di
Preposto?
— Non
comporta
alcun
aggravio
di
responsabilità.
— Per
la
norma
vigente,
l’aNribuzione
delle
responsabilità
e
degli
obblighi
del
Preposto
alla
sicurezza,
si
realizza
automa.camente
qualora,
anche
senza
formale
aNribuzione,
il
dipendente
svolge
uno
specifico
ruolo
organizza.vo
in
azienda,
ufficialmente
assegnato
o
meno.
46
47. L’incarico
formale
del
preposto
(2)
Cosa
comporta
NON
accePare
l’incarico
e
la
formalizzazione
a
Preposto
per
la
sicurezza?
— Non
acceNare
l’incarico
di
Preposto
al
fine
di
evitare
le
responsabilità
conseguen.,
significa
che
il
lavoratore
non
può
con.nuare
ad
operare
nella
mansione
che
presen.
aSvità
di
coordinamento
e
direzione
di
altri
lavoratori.
47
48. Preposto,
ruolo
e
formazione
Se
un
Preposto
non
frequenta
i
corsi
di
formazione
specifici,
può
soPrarsi
dalle
responsabilità
del
Preposto
alla
sicurezza,
perché
non
competente?
Il
preposto
è
obbligato
dalla
normaLva
di
sicurezza
a
partecipare
ai
corsi
di
formazione
sulla
sicurezza
predisposL
in
azienda
(sanzioni:
Arresto
fino
ad
un
mese
o
ammenda
da
200
a
800
euro).
Il
faNo
di
non
presentarsi
ai
corsi
forma.vi
può
comportare
una
sanzione
e,
comunque,
non
evita
le
possibili
responsabilità
derivan.
dal
non
rispeNo
degli
obblighi
della
figura
di
preposto
nel
caso
di
un
eventuale
infortunio
sul
lavoro.
48
49. PreposL
e
poteri
di
spesa
Un
Preposto
senza
poteri
di
spesa
necessari
per
risolvere
dei
problemi
di
sicurezza
esistenL
nel
proprio
ambiente
di
lavoro,
manLene
comunque
le
sue
responsabilità
funzionali?
“Sono
irrilevanL
anche
i
poteri
di
spesa:
i
dirigen.
ed
i
prepos.
possono
anche
non
avere
grandi
poteri
decisionali
e
di
spesa,
ma
hanno
comunque
il
grande
compito
di
rilevare
e
di
segnalare,
a
chi
possiede
i
poteri
decisionali
e
di
spesa,
le
situazioni
di
carenza
nelle
misure
di
sicurezza”.
(Corte
di
Cassazione
21.2.2003)
49
50. >>>
in
caso
di
persistenza
della
inosservanza,
informare
i
loro
superiori
dired
I
doveri
del
preposto
–
Art.
19
DLgs.
81/08
Sovrintendere
e
vigilare
i
lavoratori
rispeNo
all’osservanza
di:
Ø obblighi
di
legge
Ø disposizioni
aziendali
in
materia
di
salute
e
sicurezza
sul
lavoro
Ø uso
dei
mezzi
di
protezione
colleSvi
e
dei
disposi.vi
di
protezione
individuale
messi
a
loro
disposizione
In
caso
di
inadempienza:
Arresto
fino
a
due
mesi
o
l’ammenda
da
400
a
1.200
euro
51. I
doveri
del
preposto
–
Art.
19
DLgs.
81/08
Richiedere
l’osservanza
delle
misure
per
il
controllo
delle
situazioni
di
rischio
in
caso
di
emergenza
e
dare
istruzioni
affinché
i
lavoratori,
in
caso
di
pericolo
grave,
immediato
e
inevitabile,
abbandonino
il
posto
di
lavoro
o
la
zona
pericolosa;
In
caso
di
inadempienza:
Arresto
fino
a
due
mesi
o
l’ammenda
da
400
a
1.200
euro
52. I
doveri
del
preposto
–
Art.
19
DLgs.
81/08
Astenersi,
salvo
eccezioni
debitamente
mo.vate,
dal
richiedere
ai
lavoratori
di
riprendere
la
loro
advità
in
una
situazione
di
lavoro
in
cui
persiste
un
pericolo
grave
ed
immediato;
In
caso
di
inadempienza:
Arresto
fino
a
due
mesi
o
l’ammenda
da
400
a
1.200
euro
53. I
doveri
del
preposto
–
Art.
19
DLgs.
81/08
Segnalare
tempesLvamente
al
datore
di
lavoro
o
al
dirigente
sia
le
deficienze
dei
mezzi
e
delle
aPrezzature
di
lavoro
e
dei
disposiLvi
di
protezione
individuale,
sia
ogni
altra
condizione
di
pericolo
che
si
verifichi
durante
il
lavoro,
delle
quali
venga
a
conoscenza
sulla
base
della
formazione
ricevuta.
In
caso
di
inadempienza:
Arresto
fino
a
due
mesi
o
l’ammenda
da
400
a
1.200
euro
54. I
doveri
del
preposto
–
Art.
19
DLgs.
81/08
b)
verificare
affinché
soltanto
i
lavoratori
che
hanno
ricevuto
adeguate
istruzioni
accedano
alle
zone
che
li
espongono
ad
un
rischio
grave
e
specifico;
d)
informare
il
più
presto
possibile
i
lavoratori
espos.
al
rischio
di
un
pericolo
grave
e
immediato
circa
il
rischio
stesso
e
le
disposizioni
prese
o
da
prendere
in
materia
di
protezione;
g)
frequentare
apposiL
corsi
di
formazione
secondo
quanto
previsto
dalla
legge.
In
caso
di
inadempienza:
Arresto
fino
a
1
mese
o
l’ammenda
da
200
a
800
euro
55. Culpa
in
vigilando
— lePeralmente
“colpa
nella
vigilanza”
è
la
colpa
di
cui
diventa
responsabile
il
preposto
che
dovrebbe
sorvegliare
che
si
faccia
una
certa
cosa
che,
non
faPa,
produce
un
danno
(infortunio,
incidente
ecc.)
—
infaS
ai
lavoratori
“non
è
riconosciuta
alcuna
autonomia
decisionale
o
inizia1va
personale
in
ordine
alla
prevenzione
infortuni,
ma
solo
il
compito
di
a6enersi
fedelmente
alle
istruzioni
e
alle
dire7ve
che
gli
provengono
dai
sogge7
indica1”
dalla
legge
vigente,
ovvero
l'ar1colo
20
comma
2
le6.
b
del
D.Lgs.
n.
81/2008
(Cass.
pen.
sez.
VI,
23.1.79,
Morana).
55
56. I
doveri
del
preposto
-‐
sintesi
1. Istruisce
adeguatamente
i
lavoratori
per
lo
svolgimento
in
sicurezza
dei
loro
compi.
2. GaranLsce
la
costante
osservanza
di
tud
gli
obblighi
prevenzionali
stabili.
dalla
legge
e
individua.
dal
datore
di
lavoro
3. Sorvegliare
che
i
lavoratori
applichino
le
procedure
di
sicurezza
stabilite
e
l’uso
dei
mezzi
di
protezione
individuale
assegna.
4. sorveglia
i
lavoratori
affinché
non
adoSno
comportamen.
a
rischio,
57. I
doveri
del
preposto
-‐
sintesi
5. verifica
la
conformità
di
macchinari
e
aNrezzature
e
impedisce
gli
usi
pericolosi,
6. segnala
ai
superiori
(DL
o
dirigente)
le
anomalie
arrivando
a
impedire
le
lavorazioni
nei
casi
più
gravi.
7. Se
il
preposto
viene
a
conoscenza
di
situazioni
che
possono
meNere
a
rischio
i
lavoratori
ha
l’obbligo
di
intervenire,
segnalare
o
interrompere
le
lavorazioni
a
seconda
dei
casi
57
58. “Il
ruolo
aPribuito
ai
preposL
è
di
fondamentale
importanza
per
garanLre
l’incolumità
dei
lavoratori.
E’
infad
aPraverso
di
esso
che
viene
garanLta
la
praLca
aPuazione
di
quanto
è
stato
ideato
ed
organizzato
soPo
il
profilo
della
sicurezza
da
parte
del
datore
di
lavoro.”
60. Es.
1:
Preposto
e
presidio
della
sicurezza
Nel
caso
il
Preposto
ravvisi
che
il
proprio
reparto
o
una
situazione
non
siano
a
norma
cosa
deve
fare?
— Il
preposto
deve:
segnalare
tempesLvamente
al
datore
di
lavoro
(nome)
sia
le
deficienze
dei
mezzi
e
delle
aNrezzature
di
lavoro
e
dei
disposi.vi
di
protezione
individuale,
sia
ogni
altra
condizione
di
pericolo
che
si
verifichi
durante
il
lavoro,
delle
quali
venga
a
conoscenza
sulla
base
della
formazione
ricevuta.
60
61. Es.
2:
Preposto
e
presidio
della
sicurezza
Nel
caso
però
ravvisi
un
pericolo
immediato,
il
Preposto
deve:
— informare
il
più
presto
possibile
i
lavoratori
esposL
al
rischio
di
un
pericolo
grave
e
immediato
circa
il
rischio
stesso
e
le
disposizioni
prese
o
da
prendere
in
materia
di
protezione;
— astenersi,
salvo
eccezioni
debitamente
moLvate,
dal
richiedere
ai
lavoratori
di
riprendere
la
loro
advità
in
una
situazione
di
lavoro
in
cui
persiste
un
pericolo
grave
ed
immediato.
61
62. Es.
3:
PreposL
e
infortunio
— se
accade
un
infortunio
nel
suo
ufficio
o
reparto,
è
un
problema
ANCHE
DEL
PREPOSTO,
poiché
dovrà
dimostrare
di
essersi
occupato
di
garanLre
la
sicurezza
del
personale
da
lui
coordinato.
— Al
preposto
compete
-‐
in
via
autonoma
-‐
la
direzione
e
la
sorveglianza
dei
lavoratori
per
evitare
che
ques.
possano
eseguire
operazioni
e
manovre
avventate.
— Ne
consegue
che,
in
caso
di
infortunio,
la
responsabilità
del
preposto
non
sarà
mai
oggeSva
o
di
posizione,
bensì
fondata
sull’inosservanza
di
precisi
obblighi
correlaL
alla
sua
funzione
di
vigilanza.
62
63. Obblighi
dei
lavoratori
1. Osservare
le
procedure
di
sicurezza
stabilite
e
le
istruzioni
dei
prepos.
per
la
protezione
individuale
e
colleSva
2. ULlizzano
correPamente
macchinari,
apparecchiature,
utensili,
sostanze,
mezzi
di
trasporto,
disposi.vi
di
protezione
individuale
e
aNrezzi
per
il
sollevamento
dei
pesi
6. Non
rimuovono
o
modificano
senza
autorizzazione
i
disposi.vi
di
sicurezza,
segnalazione
o
controllo
7. Si
soPopongono
ai
controlli
sanitari
stabili.
dal
medico
d’azienda
63
In
caso
di
inadempienza:
Arresto
fino
a
1
mese
o
l’ammenda
da
200
a
600
euro
64. 6. Segnalano
immediatamente
al
preposto
o
al
datore
di
lavoro
situazioni
di
pericolo
o
non
conformità
7. Collaborano
con
datore
di
lavoro
e
preposL
nell’adempimento
degli
obblighi
per
la
tutela
della
sicurezza
e
della
salute
dei
lavoratori
durante
il
lavoro
Obblighi
dei
lavoratori
65. Servizio
Prevenzione
e
Protezione
Il
servizio
prevenzione
e
protezione
è
cos.tuito
da
uno
o
più
addeS
(ASPP)
e
da
un
responsabile
(RSPP)
con
lo
scopo
di:
— individuare
e
valutare
i
faNori
di
rischio;
— definire
le
misure
di
prevenzione
e
protezione
adaNe
ai
rischi
rileva.;
— elaborare
procedure
di
sicurezza
e
validare
istruzioni
opera.ve
per
le
diverse
lavorazioni;
— proporre
programmi
di
informazione
e
formazione
e
addestramento
dei
lavoratori.
65
66. RSPP
e
ASPP
— Il
RSPP
non
risponde
direPamente
per
i
rea.
imputabili
al
datore
di
lavoro,
al
dirigente
o
al
preposto
— Il
RSPP
può
essere
comunque
coinvolto
nelle
indagini
(e,
nel
caso,
anche
condannato)
laddove
si
ipo.zzi
che
l’infortunio
in
esame
sia
scaturito
da
una
omissione
o
valutazione
colposamente
errata
¡ RSPP
in
azienda
è
NOME
66
67. Rappresentante
dei
Lavoratori
per
la
Sicurezza
— Il
Rappresentante
dei
Lavoratori
per
la
Sicurezza
(RLS)
è
il
soggeNo
ele6o
o
designato
per
rappresentare
i
lavoratori
per
quanto
concerne
gli
aspe7
della
salute
e
della
sicurezza
durante
il
lavoro
(art.
2
D.Lgs.
81/2008)
67
— Viene
eleNo
tra
le
rappresentanze
sindacali
(se
ci
sono)
o
tra
i
dipenden.
nelle
aziende
che
occupano
oltre
15
persone
— Il
n°
degli
RLS
dipende
dal
n°
di
dipenden.
(1
fino
a
200).
— In
azienda
RLS
è
NOME.
68. L’incarico
del
RLS
(NOME)
— accede
ai
luoghi
di
lavoro
in
cui
si
svolgono
le
lavorazioni;
— è
consultato
sulla
valutazione
dei
rischi;
— è
consultato
sulla
designazione
del
RSPP
e
altre
figure
della
prevenzione
e
sull'organizzazione
della
formazione
di
cui
all'ar.colo
37;
— riceve
informazioni
e
documentazione
aziendale
inerente
valutazione
dei
rischi,
misure
di
prevenzione
rela.ve,
info
su
sostanze
ed
ai
preparaL
pericolosi,
macchine,
impianL,
organizzazione
e
ambienL
di
lavoro,
infortuni
ed
malade
professionali;
— riceve
formazione
adeguata
e
partecipa
alle
riunioni
periodiche
del
servizio
prevenzione
e
protezione
68
69. Added
a
compiL
speciali
— Added
emergenze:
lavoratori
con
compi.
e
aNribuzioni
specifiche
per
la
ges.one
delle
emergenze
(incendi
ecc.)
69
— Added
primo
soccorso:
lavoratori
con
compi.
e
aNribuzioni
specifiche
per
la
ges.one
del
primo
soccorso
>>
Sono
designaL
formalmente
,
ricevono
una
formazione
specifica
e
sono
addestraL
all’uso
necessari
dei
presidi.
70. Medico
Competente
Il
medico
competente
(interno
o
esterno
all’azienda)
è
un
medico
specializzato
in
medicina
del
lavoro
con
compi.
e
aNribuzioni
specifiche
sulla
sorveglianza
sanitaria
e
le
advità
di
prevenzione
dell’azienda.
Il
MC,
il
RSPP,
il
DL
e
il
RLS
si
incontrano
periodicamente
in
una
riunione
nella
quale
sono
esaminate
vari
aspeS
della
ges.one
di
igiene
e
sicurezza
dell’azienda.
70
71. SEZIONE
4
LA
SORVEGLIANZA
SANITARIA
Formazione
dei
preposL
71
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
72. Sorveglianza
sanitaria:
cos’è?
“Insieme
di
a+
medici
finalizza0
alla
tutela
della
salute
e
sicurezza
dei
lavoratori,
in
relazione
all’ambiente
di
lavoro,
ai
fa:ori
di
rischio
professionali
e
alle
modalità
di
svolgimento
dell’a+vità
lavora0va”
72
73. Sorveglianza
sanitaria:
cos’è?
— La
sorveglianza
sanitaria
è
un’aSvità
che
COMPORTA
la
partecipazione
del
medico
alla
valutazione
del
rischio
73
74. Nomina
del
medico
competente
NEI
CASI
PREVISTI
DALLA
LEGGE
il
Datore
di
lavoro
nomina
il
MC
— struNura
esterna
pubblica
o
privata
convenzionata
— libero
professionista
— dipendente
del
Datore
di
Lavoro
In
possesso
di
— specializzazione
in
medicina
del
lavoro
o
disciplina
equipollente
74
75. CompiL
del
medico
competente
Programma
ed
effeNua
la
sorveglianza
sanitaria
Is.tuisce
la
cartella
sanitaria
e
di
rischio
Consegna
al
DL
/
al
lavoratore
/
all’ISPESL
la
documentazione
sanitaria
alla
cessazione
del
rapporto
Informa
sul
significato
sorveglianza
sanitaria
Visita
gli
ambienL
di
lavoro
almeno
una
volta
all’anno
Partecipa
alla
programmazione
del
controllo
dell’esposizione
ai
fini
della
sorveglianza
sanitaria
75
76. CompiL
del
MC
:
art
40
e
41
TrasmePe
al
Servizio
Sanitario
competente
per
territorio
le
informazioni
sulla
sorveglianza
sanitaria
con
le
informazioni
di
rischio
Allega
gli
esiL
delle
visite
alla
cartella
sanitaria
e
di
rischio
76
Con
il
D.Lgs.
81/2008
i
compiL
del
MC
sono
rafforzaL
e
si
soPolinea
con
forza
l’importanza
del
coinvolgimento
nella
VDR
77. Cosa
fa
il
MC
sulla
base
della
VDR
77
VDR
VISITE
MEDICHE
E PERIODICITA’
ESAMI
EMATO CHIMICI
E ALTRI
INDICATORI
BIOLOGICI DI
ESPOSIZIONE
78. AccertamenL
sanitari:
perché
— Stabilire
lo
stato
di
salute
all’assunzione
— Individuare
faPori
individuali
che
aumentano
il
rischio
— Evidenziare
malade
o
sintomi
in
corso
e
prevenirne
l’insorgenza
— Redigere
l’anamnesi
(storia
medica
della
persona)
78
79. AccertamenL
sanitari:
quando
— All’assunzione
— Periodici
— Su
richiesta
mo.vata
del
lavoratore
— Alla
cessazione
del
rapporto
— Al
rientro
dopo
60
gg
di
assenza
per
mo.vi
di
salute
— In
fase
preassun.va
In
caso
di
malaSa
professionale
si
cerca
la
documentazione
che
“racconta”
l’esposizione
e
lo
stato
di
salute
del
lavoratore.
79
80. Giudizio
di
idoneità
Sulla
base
degli
accertamenL
effePuaL:
— Idoneità
alla
mansione
specifica
— Idoneità
alla
mansione
con
prescrizioni
— Non
idoneità
alla
mansione
(giusta
causa,
possibilità
di
ricorso)
80
81. Esami
per
alcuni
rischi
(1)
Rischio
Patologia
Esame
Rumore
Ipoacusia
Audiometria
Movimentazione
carichi
Lombalgia
e
altre
RX
colonna
Videoterminali
Disturbi
alla
vista
Visita
oculis.ca
Rischio
chimico
Varie
Esami
sangue,
urine
ecc.
81
82. Esami
per
alcuni
rischi
(2)
Rischio
Patologia
Esame
Polveri
Pneumoconiosi
Spirometria
Biologico
Varie
Esami
sangue
e
altri
Alcool
Traspor.
e
verso
terzi
Ematochimici
Droga
Traspor.
e
verso
terzi
Ematochimici
82
83. Periodicità
–
La
Legge
Ogni
quanto
si
fanno
le
visite
— La
periodicità
è
stabilita
dal
MC
sulla
base
della
VDR
— Alcune
limitazioni
sono
imposte
dalla
legge
— Per
alcuni
esami
(es.
RX)
si
considerano
anche
gli
effeS
dell’accertamento
83
84. Periodicità
–
in
azienda
— Impiega.:
2
anni
/
5
anni
— Operai:
annuale
84
85. Cartella
sanitaria
e
di
rischio
— Ogni
lavoratore
ha
una
cartella
sanitaria
e
di
rischio
aggiornata
dal
MC
— Questa
cartella
cosLtuisce
la
“carta
di
idenLtà”
del
lavoratore
dal
punto
di
vista
della
salute
in
relazione
alla
aSvità
lavora.va
svolta.
— la
cartella
viene
consegnata
al
lavoratore
alla
cessazione
del
rapporto
di
lavoro
85
86. SEZIONE
5
ASSICURAZIONE
E
INDENNIZZO
Formazione
dei
preposL
86
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
87. ElemenL
del
rapporto
assicuraLvo
I
soggeS
del
rapporto
assicura.vo
sono:
— Il
DL:
paga
i
tassi
di
premio
in
proporzione
al
rischio
delle
lavorazioni
e
alle
retribuzioni
— L’INAIL:
gesLsce
i
premi
ed
eroga
le
prestazioni
a
infortuna.
e
viSme
di
malaSe
professionali
— Il
lavoratore:
riceve
le
prestazioni
87
88. Definizione
del
tasso
Ogni
azienda
paga
all’INAIL
un
tasso
di
premio
definito
dall’inquadramento
della
propria
lavorazione
nella
TARIFFA
DEI
PREMI.
88
Il
tasso
dipende
da:
— Elenco
e
classificazioni
di
lavorazioni
corrisponden.
ai
diversi
rischi
— SeNore
di
appartenenza
dell’azienda
(Industria,
Ar.gianato,
Terziario,
Altre
aSvità)
89. Calcolo
del
premio
in
azienda
AZIENDA
paga
i
seguen.
tassi
Inail,
calcola.
in
percentuale
sulla
retribuzione
annua
lorda
(con
un
massimale
annuo):
¡ 5
‰
impiegaL
¡ 31
‰
operai
¡ 14
‰
per
chi
usa
anche
l’auto
aziendale
La
tariffa
è
proporzionale
alle
spese
sostenute
dall’INAIL
nel
triennio
precedente:
il
tasso
riflePe
il
rischio.
89
90. Oscillazione
del
tasso
— Dal
secondo
biennio
di
aSvità
il
tasso
applicato
dall’Inail
oscilla
con
un
meccanismo
analogo
al
bonus
malus
della
RC
auto
sulla
base
dell’andamento
infortunis.co
— L’oscillazione
può
arrivare
al
35%
del
tasso
— La
prevenzione
conviene
all’impresa!
— Ancora
una
volta:
PREVENIRE
è
MEGLIO
CHE
CURARE!
90
91. Riduzione
per
SGSL
— L’adozione
di
un
Sistema
di
GesLone
della
Sicurezza
sul
Lavoro
(SGSL)
è
finanziato
dall’INAIL
con
una
riduzione
del
tasso
(pari
al
10
o
al
5%
in
funzione
delle
dimensioni
aziendali)
— Il
presupposto
è
che
adoNando
un
SGSL
l’azienda
costerà
di
meno
all’is.tuto:
se
adod
un
SGSL
sei
meno
a
rischio
91
92. Prestazioni
(1)
In
caso
di
malada
o
infortunio
sul
lavoro
l’INAIL
eroga
le
prestazioni
economiche
al
lavoratore
o
ai
familiari:
— Indennità
temporanea
(lesioni
reversibili)
— Indennità
permanente
(lesioni
irreversibili)
— Danno
biologico
— Altri
Lpi
di
sostegno
per
istruzioni
figli,
rendite
per
allontanamento
da
mansione
a
rischio
ecc.
92
93. Prestazioni
(2)
— La
prestazione
è
proporzionale
al
danno
subito
e
alla
retribuzione
percepita
dall’infortunato
— Le
diverse
invalidità
sono
soggeNe
a
periodiche
revisioni
con
visite
mediche
specifiche
93
94. IncenLvi
L’INAIL
incenLva
dal
2000
diverse
advità
di
Lpo
prevenzionale
con
finanziamen.
a
fondo
perduto
o
in
conto
interessi
:
— Realizzazione
di
corsi
di
formazione
— Realizzazione
di
prodoS
per
la
formazione
— Adozione
di
sistemi
di
ges.one
della
sicurezza
sul
lavoro
— Interven.
di
miglioramento
delle
condizioni
di
lavoro
94
95. Domanda
-‐
riepilogo
Quali
sono
i
possibili
risparmi
ricavabili
dalle
poli.che
di
prevenzione?
95
— Assicurazione
e
prevenzione
— Tariffa
e
rischio
— Modalità
indennizzo
— Incen.vi
96. SEZIONE
6
IL
RUOLO
DELLA
FORMAZIONE
E
INFORMAZIONE
Formazione
dei
preposL
96
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
97. Cosa
è
informazione?
Informazione:
—
Obbligo
già
presente
nella
legislazione
precedente
— Informazione
=
Fornire
noLzie
e
daL
(a
livello
verbale
o
scriPo),
ineren.
a
procedure,
caraNeris.che
di
sostanze,
macchine,
esposizione
ai
rischi
ecc.
97
99. Informazione
per
la
sicurezza
(1)
Il
datore
di
lavoro
deve
assicurare
a
ciascun
lavoratore
(anche
ai
lavoratori
a
domicilio)
informazione
adeguata
e
specifica
su:
1.
rischi
“ambientali”,
lega.
all’intero
processo
produdvo;
2.
rischi
lega.
alla
mansione
specifica
(norma.va
e
disposizioni
aziendali);
3. misure
di
prevenzione
e
protezione
adoNate;
NB:
TuPe
le
formazioni
sulle
aPrezzature
di
lavoro
(es.
carrelli
elevatori,
macchine
ecc.)
devono
sempre
essere
seguite
da
addestramenL
on
the
job.
99
100. Informazione
per
la
sicurezza
(2)
4. pericoli
rela.vi
all’uso
di
sostanze
e
prepara.
pericolosi
5. procedure
di
a)
Pronto
soccorso
b)
LoPa
anLncendio
c)
Evacuazione
6.
nominaLvo
RSPP
e
Medico
Competente
7.
nomina.vi
addeS
alle
emergenze
e
al
primo
soccorso
100
101. Informazione
adeguata
Il
contenuto
della
informazione
deve
essere
facilmente
comprensibile
=
v deve
essere
rapportata
al
soggeNo
che
ne
è
des.natario.
v deve
essere
commisurata
ai
rischi
esisten..
v deve
avere
caraNere
dinamico:
¡ Sapersi
adaNarsi
all’evoluzione
della
situazione
¡ U.lizzare
molteplici
mezzi
di
informazione
(opuscoli,
cartelli,
avvisi
in
bacheca,
comunicazione
faccia
a
faccia,
ecc.)
101
102. Cosa
è
Formazione?
Formazione:
—
L’obbligo
di
formazione
è
una
novità
introdoNa
dal
D.Lgs.
626/94
ripresa
dal
D.Lgs.
81/08
102
— Formazione
=
processo
in
cui
vengono
trasferite,
ai
lavoratori
dell’impresa,
nozioni
e
vengono
sviluppate
le
competenze
necessarie
per
poter
svolgere,
in
sicurezza,
il
proprio
lavoro
e
idenLficare,
gesLre
e
risolvere
ogni
.po
di
rischio.
103. Obiedvi
della
formazione
SAPERE
SAPER
FARE
SAPER
ESSERE
103
=
LA
FORMAZIONE
TRASFORMA
I
COMPORTAMENTI
104. Formazione:
a
chi?
— AI
LAVORATORI:
avviene
durante
l’orario
di
lavoro;
senza
oneri
a
carico
dei
lavoratori;
—
AGLI
ADDETTI
ALLE
SITUAZIONI
DI
EMERGENZA:
sulla
base
dei
rischi
specifici
dell’azienda
o
unità
produSva;
formazione
organizzata
previa
consultazione
RLS;
—
RLS;
—
Ai
DIRIGENTI;
—
AI
PREPOSTI.
104
105. Formazione
e
informazione:
quando?
— Al
momento
dell’assunzione
—
Al
momento
del
trasferimento
o
cambiamento
di
mansione
—
In
occasione
di
cambiamenL
dell’organizzazione
aziendale:
105
1)
Nuove
aPrezzature
2)
Nuove
tecnologie
3)
Nuove
sostanze
o
prepara.
pericolosi
106. SEZIONE
7
LA
VALUTAZIONE
DEI
RISCHI
SUL
LUOGO
DI
LAVORO
Formazione
dei
preposL
106
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
107. Valutazione
dei
rischi:
cos’è?
107
Analisi
SISTEMATICA
delle
lavorazioni
realizzata
per:
— individuare
i
pericoli
(faNori
di
rischio);
— individuare
le
persone
potenzialmente
esposte;
— valutare
(s.mare)
i
rischi;
— individuare
i
possibili
effed
sulle
persone;
— individuare
soluzioni
per
eliminare
o
ridurre
i
rischi
a
un
livello
acceNabile.
108. Valutazione
dei
rischi:
i
risultaL
108
Al
termine
della
valutazione
è
necessario
indicare:
a) Se
i
rischi
sono
controllaL
o
no
in
modo
adeguato
b) Se
non
lo
sono,
quali
sono:
—
Le
priorità
da
affrontare
—
Le
opzioni
previste
per
ridurre
il
rischio
c) ProvvedimenL
possibili
per
migliorare
ulteriormente
i
livelli
di
protezione
109. Cosa
bisogna
conoscere:
109
1. Le
leggi
le
norme
di
buona
tecnica;
2. Gli
standard
di
riferimento;
3. I
requisi.
di
igiene
del
lavoro;
4. I
fondamen.
di
ergonomia;
5. La
sicurezza
sul
lavoro;
6. I
cicli
tecnologici;
7. Le
tecniche
di
indagine
ambientale;
8. Le
tecniche
di
bonifica
ambientale;
9. Le
tecniche
di
comunicazione/formazione;
10. Le
informazioni
ad
hoc
sull’azienda.
110. Cosa
bisogna
saper
fare
110
1. Iden.ficare
pericoli
e
situazioni
pericolose;
2. Valutare
i
livelli
di
rischio;
3. MeNere
i
rischi
in
ordine
di
priorità;
4. Proporre
le
opzioni
possibili
per
eliminare/
ridurre
i
rischi;
5. Valutare
cos.
ed
efficacia;
6. Promuovere
e
comunicare;
7. Iden.ficare
i
casi
in
cui
le
proprie
competenze
sono
inadeguate
e
occorrono
altre
competenze.
112. StrumenL
per
la
valutazione
(1)
112
1. Se
necessari,
daL
di
lePeratura;
2. Osservazione
direPa
(sopralluoghi,
ispezioni
etc.);
3. Analisi
degli
infortuni
e
malade
professionali;
4. Analisi
della
documentazione
(di
sicurezza,
di
conformità,
schede
tossicologiche,
etc.);
113. StrumenL
per
la
valutazione
(2)
113
5. Acquisizione,
se
necessaria,
di
ulteriori
informazioni
(sulle
sostanze,
sui
preparaL,
etc.);
6.
Analisi
dei
compiL
e
delle
mansioni;
7.
Analisi
delle
procedure
operaLve;
8.
Recupero
dell’esperienza,
del
vissuto,
dei
pareri
dei
lavoratori;
9.
Se
necessari,
campionamenL
e
rilevazioni
ambientali;
114. Cosa
si
valuta
114
q
Layout
dei
repar.
q
Numero
di
addeS
q
Denunce
manutenzione
impian.
q
Schede
di
sicurezza
sostanze
q
Controlli
sanitari
periodici
q
Procedure
di
lavoro
q
Elenco
disposi.vi
di
protezione
q
Esperienze
del
personale
Datore
di
Lavoro
ed
RSPP
con
MC,
RLS,
lavoratori
116. Documento
di
valutazione
dei
rischi
La
valutazione
dei
rischi
e
le
rela.ve
misure
sono
indicate
nel
DVR,
il
documento
di
valutazione
dei
rischi
(art.
17
co.
1
del
D.Lgs.
81/2008).
Il
DVR
è
firmato
da
DL,
RSPP,
MC
e
consegnato
al
RLS.
Il
DVR
è
il
documento
fondamentale
per
la
ges.one
dell’igiene
e
della
sicurezza
dell’azienda.
L’ulLma
revisione
del
VDR
del’’azienda
risale
a
DATA.
116
117. ContenuL
essenziali
del
DVR
— Relazione
sulla
valutazione
di
tud
i
rischi,
con
specifica
dei
criteri
adoNa.
per
la
valutazione
stessa;
— misure
di
prevenzione
e
protezione
aPuate
e
dei
DPI
adoPaL
— programma
delle
misure
per
garan.re
il
miglioramento
nel
tempo
dei
livelli
di
sicurezza
— individuazione
delle
procedure
da
seguire
per
l’aNuazione
delle
misure
— individuazione
delle
mansioni
che
eventualmente
espongono
i
lavoratori
a
rischi
specifici
117
118. Rischi
–
Danni
–
Cause
118
Occasione
di
lavoro
Rischio
per
la
sicurezza
(macchine,
impianL
ecc.)
Infortunio
(evento
trauma.co)
Riconoscimento
“agevole”
delle
cause
Occasione
di
lavoro
Rischio
per
la
salute
(sostanza,
rumore
ecc.)
Malada
professionale
(evento
progressivo)
Riconoscimento
complicato
delle
cause
Occasione
di
lavoro
Rischio
trasversale
(organizzazione
ecc.)
Malada
professionale
(stress,
disagio
ecc.)
Riconoscimento
complica.ssimo
delle
cause
119. Definizione
del
grado
di
Rischio
Il
rischio
è
la
combinazione
tra
la
probabilità
(P)
che
si
manifes.
un
certo
evento
dannoso
e
la
gravità
(G)
associata
all’evento
stesso.
Generalmente
si
considera:
R
=
P
x
G
Si
traNa
di
una
indicazione
generica
che
va
associata
al
numero
dei
lavoratori
espos..
119
121. Prevenzione
La
prevenzione
consiste
nelle
operazioni
messe
in
aPo
per
ridurre
la
probabilità
che
si
verifichi
un
determinato
evento
dannoso
R
=
P
x
G
PREVENZIONE
RIDUCE
PROBABILITA’
121
122. Sorveglianza
sanitaria
Consult
e
partecipaz.
Dei
Lavoratori
Misure
igieniche
Eliminazione
/
riduzione/
modifica
sostanze
in
uso
Formazione
e
informazione
Visita
medica
prevenLva
Prevenzione
123. Protezione
La
protezione
consiste
nelle
operazioni
messe
in
aNo
per
ridurre
la
gravità
associata
a
un
determinato
evento
dannoso
R
=
P
x
G
Nella
normaLva
la
prevenzione
ha
priorità
rispePo
alla
protezione:
PROTEZIONE
RIDUCE
GRAVITA’
123
126. Domanda
-‐
riepilogo
126
Docente
<Nome>
-‐
Corso
di
formazione
"Salute
e
sicurezza
sul
lavoro"
“siccome
c’era
rumore
ho
fornito
le
cuffie
ai
lavoratori”
û Questa
affermazione
è
correNa?
û Qual
è
il
pericolo
e
quale
il
rischio?
127. Domanda
-‐
riepilogo
Un
lavoratore
si
infortuna
cadendo
da
un
carrello
elevatore,
cosa
va
a
verificare
il
giudice
per
individuare
le
colpe?
— Funzione
prevalente
del
DL
— Dirigen.
e
prepos.
con
adegua.
poteri
di
controllo
e
di
spesa
— Ruolo
di
lavoratori,
RLS,
RSPP
e
MC
127
Docente
<Nome>
-‐
Corso
di
formazione
"Salute
e
sicurezza
sul
lavoro"
128. Priorità
degli
intervenL
— A
seguito
della
valutazione
(VDR),
sono
individuate
le
misure
di
prevenzione
e
protezione
— A
questo
sono
associate
delle
priorità
di
intervento
— Le
misure
sono
verificate
con
gli
aggiornamento
della
VDR.
128
Valutazione
del
rischio
Definizione
delle
misure
e
priorità
di
intervento
APuazione
della
misura
Verifica
del
risultato
e
nuova
valutazione
129. Misure
di
tutela
e
aPuazione:
La
Legge
— Per
ogni
misura
di
prevenzione/
protezione
conseguente
alla
VDR
va
nominato
un
Responsabile
dell’aPuazione
,
che
deve
avere
le
risorse
necessarie
per
poter
portare
avan.
l’azione
affidata
— Durante
la
riunione
periodica
fra
DL,
RSPP,
RLS,
MC
si
discutono
e
pianificano
le
misure
conseguen.
alla
VDR
129
130. Misure
di
tutela
e
aPuazione:
in
AZIENDA
— Il
database
HS
(Health
&
Safety),
è
lo
strumento
adoNato
da
AZIENDA
per
la
pianificazione
(tempi,
risorse,
responsabilità)
e
il
controllo
di
ogni
azione
in
ambito
H&S
che
viene
discussa
e
decisa
all’interno
del
SPP
di
AZIENDA
— Oltre
alla
riunione
periodica
fra
MC,
RSPP,
RLS,
DL
e
ASPP,
durante
tuNo
l’anno
vengono
valutate
e
discusse
eventuali
ulteriori
azioni
di
VDR
e
P&P.
130
131. SEZIONE
8
ESEMPI
APPLICATIVI
SU
AMBIENTE
E
ATTREZZATURE
DI
LAVORO
Formazione
dei
preposL
131
A
cura
di
Diana
Tedoldi
&
Andrea
Pellegrini
132. Prevenzione
-‐
Gli
ambienL
di
lavoro
(1)
— Le
vie
di
circolazione
interne
o
all’aperto
che
conducono
a
uscite
o
ad
uscite
di
emergenza
e
le
uscite
di
sicurezza
DEVONO
essere
sgombre
— luoghi
di
lavoro,
gli
impianL
e
le
aPrezzature
DEVONO
essere
soNopos.
a
regolar
interven.
di
PULIZIA
e
MANUTENZIONE
e
essere
ELIMINATI
i
difed
rilevan.
che
possano
pregiudicare
la
Sicurezza
132
133. Prevenzione
-‐
Gli
ambienL
di
lavoro
(2)
— Gli
impianL
e
i
disposiLvi
di
Sicurezza
des.na.
alla
prevenzione
o
eliminazione
dei
pericoli,
DEVONO
essere
soNopos.
a
regolare
MANUTENZIONE
e
controllo
del
funzionamento
— Le
sicurezze
elePriche
e
meccaniche
devono
essere
mantenute
sempre
in
uso
133
134. Rischi
-‐
aPrezzature
di
lavoro
(1)
Lista
(NON
ESAUSTIVA)
dei
rischi
nell’uLlizzo
di
aPrezzature
di
lavoro:
— Di
natura
MECCANICA:
schiacciamento,
taglio,
abrasione,
caduta
— Di
natura
ELETTRICA:
contaNo
eleNrico,
altri
fenomeni
— Di
natura
TERMICA:
contaNo,
fiamme,
esplosioni,
irraggiamento
134
135. Rischi
-‐
aPrezzature
di
lavoro
(2)
— Genera.
da
RUMORE:
esplosioni,
scoppi,
baNute,
aNri.,
segnali
— Genera.
da
VIBRAZIONI:
conseguen.
l’uso
di
macchine
porta.li
o
Altro
— Genera.
da
RADIAZIONI:
archi
eleNrici,
laser,
campi
eleNromagne.ci
ecc
ecc
135
136. Rischi
-‐
aPrezzature
di
lavoro
(3)
— Genera.
da
MATERIALI
o
SOSTANZE:
contaNo
o
inalazione
di
fluidi,
fumi,
polveri,
incendio
o
esplosioni,
muffe,
virus
o
baNeri
— Genera.
da
INOSSERVANZA
DELL’ERGONOMIA
NELLA
PROGETTAZIONE:
effeS
fisiologici,
psico-‐fisiologici,
errori
umani
— CombinaL:
situazioni
derivan.
dalla
combinazione
di
più
pericoli
136
137. Rischi
-‐
aPrezzature
di
lavoro
(4)
— Provoca.
da
GUASTI
nell’alimentazione
di
energia,
roPura
di
parL
e
altre
disfunzioni:
avviamento
imprevisto,
proiezione
di
materiali,
errori
di
montaggio
— ProvocaL
da
assenza
temporanea
o
da
errata
collocazione
delle
misure/strumenL:
ripari,
disposi.vi
di
sicurezza,
regolazioni,
manutenzioni
137
138. Credits
138
Per
la
stesura
della
presentazione
che
avete
appena
visionato
sono
sta.
u.lizza.
contribu.
di
diversi
formatori.
D.ssa
Diana
Tedoldi
Ing.
Andrea
Pellegrini
Ing.
Massimiliano
Vannutelli
(www.vannutelli.com)
Dr.
Luciano
Cassese
(www.professioneformatore.it)
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Accordo
Stato
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chimico
(sostanze
chimiche
e
aerodispersi),
Rischio
macchine,
Rischio
Vibrazioni,
Rischio
rumore,
Rischio
movimentazione
manuale
dei
carichi)
-‐ Formazione
sullo
stress
lavoro-‐correlato
-‐ 5
presentazioni:
Percorsi
di
educazione
alla
salute:
Rischi
lega.
al
consumo
di
alcool,
rischi
da
u.lizzo
di
sostanze
stupefacen.,
Rischi
lega.
al
tabagismo
(che
trovi
anche
qui
gratuitamente
in
Slideshare),
CorreNa
alimentazione,
Sport
e
s.le
di
vita
142
143.
144. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— Sono
laureata
in
filosofia
e
specializzata
in
Formazione
per
le
organizzazioni,
consulente
e
formatrice
aziendale
dal
2000.
— Nelle
aziende
metalmeccaniche
che
seguo
ricopro
incarichi
manageriali
in
ambito
risorse
umane,
organizzazione
,
comunicazione
e
sicurezza.
— Un’esperienza
che
mi
permeNe
di
essere
molto
concreta,
e
di
conquistare
i
partecipan.
,
coinvolgendoli
e
rendendoli
consapevoli
dell’importanza
di
osservare
comportamen.
sicuri,
e
trasformando
concretamente
il
loro
modo
di
lavorare.
145. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— Ho
iniziato
a
fare
la
formatrice
per
la
sicurezza
stanca
dei
tanL
formatori
esterni
che
erano
in
grado
di
stendere
i
lavoratori
dopo
soli
5’
di
complessi
ragionamenL
legalis.ci
e
lezioni
sui
massimi
sistemi,
di
fronte
ai
quali
i
nostri
lavoratori
crollavano
devasta.
di
noia
e
disinteresse.
— Così
mi
sono
armata
di
pazienza
e
di
studio,
e
ho
iniziato
a
erogare
io
la
formazione
che
prima
approvvigionavo
da
fuori,
realizzando
intervenL
formaLvi
dove
i
partecipanL
riconoscevano
il
loro
lavoro,
i
rischi
e
i
pericoli
presenL
nelle
loro
condizioni
operaLve
quoLdiane.
146. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— I
miei
interven.
forma.vi
sono
svol.
con
professionalità
ma
con
un
linguaggio
adaNo
ai
partecipan.
(dai
dirigen.
agli
operai).
— Realizzo
intervenL
di
formazione
su
misura,
interadvi,
della
massima
efficacia
ed
efficienza.
Anche
con
un
tempo
limitato
i
vostri
lavoratori
potranno
essere
ingaggiaL
in
interessanL
spiegazioni
circa
i
rischi
per
la
salute
e
sicurezza!
Miao!
147. d.ssa
Diana
Tedoldi
–
Consulenza
&
Formazione
— Cellulare
347
4664415
— Mail:
dianatedoldi@gmail.com
— Profilo
LinkedIN:
hNp://www.linkedin.com/dianatedoldi
Scopri
di
più
su
di
me:
— Personal
Branding:
www.i-‐nature.it
— Team
building:
www.drumpower.net
— Incarichi
in
qualità
di
consulente
organizzazione
e
sicurezza
aNualmente
in
corso
presso
www.alumat.it,
www.almax-‐mori.it
148. Credits
— Questa
presentazione
ha
lo
scopo
di
veicolare
contenu.
forma.vi
belli
e
comple.
in
materia
di
sicurezza,
non
è
in
vendita
e
non
nasce
per
scopi
commerciali.
— Se
abbiamo
u.lizzato
materiali
informa.vi
o
fotografici
in
modo
tale
per
cui
qualcuno
ri.ene
lesi
i
propri
diriS
non
ha
che
da
scrivermi
e
provvederò
subito
a
correggere
come
richiesto!
— Grazie
per
la
collaborazione
e
buona
sicurezza
a
tuS!
148
Corso
di
formazione
“Salute
e
sicurezza
sul
lavoro
–
Parte
generale
-‐
Corso
per
PreposL"