Il Piano di emergenza e servizi alla persone redatto dalla Protezione civile comunale (dr. Giuliano Pardini) e allegato al Piano comunale di Protezioen civile.
redatto ottobre 2008
Il Piano di protezione civile per grande evento evento Carnevale di Viareggio
1. COMUNE DI VIAREGGIO
U.O. PROTEZIONE CIVILE
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
GRANDE EVENTO: CARNEVALE DI VIAREGGIO
OTTOBRE 2008
Redatto da:
Dott. Giuliano Pardini………………Ufficio comunale di Protezione Civile
2. INDICE:
cap. 1…RUOLO E FUNZIONI DEL SINDACO pag. 3
La piramide si rovescia
CAP. 2…LA PROTEZIONE CIVILE NEI GRANDI EVENTI pag. 5
Il cittadino merita sempre tutela e attenzione
CAP. 3 …IL PIANO DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO pag. 9
Premessa
La città di Viareggio
Breve storia del Carnevale di Viareggio
Gli spazi sede dell’evento
Viabilità in emergenza, ubicazione servizi sanitari, rete
idranti
Informazione e orientamento
Vie di esodo
CAP. 4…I CARRI ALLEGORICI. ASPETTI TECNICI pag. 29
CAP.5…IL PIANO D’EMERGENZA ESTERNO ALLA
MANIFESTAZIONE pag. 33
Lo scenario
Obiettivi
CAP. 6…CHI FA CHE COSA pag. 39
Il ruolo attivo della struttura di protezione civile
La squadra comunale di pronta reperibilita’ h24
Altri servizi
Fine evento
La sala operativa
3. CAP. 1 RUOLO E FUNZIONI DEL SINDACO
La piramide si rovescia
Gli anni novanta sono indubbiamente gli anni delle grandi leggi che
porteranno al quadro normativo ed al modello culturale che oggi, in
Italia, è la Protezione Civile. Ma il cammino non è stato né breve né
sempre in discesa e, il lavoro legislativo utile da ricordare è:
- Legge 183/89 (uso del suolo) che scardina i confini politici nel
rispetto di quelli naturali dei bacini imbriferi;
- L. 142/90 e L.241/92 che riconoscono un ruolo più dignitoso
del cittadino nei confronti della Pubblica Amministrazione;
- L. 81/93 che modifica la legge elettorale locale, istituendo la
figura del sindaco forte eletto direttamente dai cittadini, con i
quali stipula un contratto di tipo elettorale sul cui rispetto sarà
poi giudicato; leggi Bassanini e T.U.EE.LL. (D.Lgs. 267/01),
che riformeranno la Pubblica Amministrazione cogliendone i
principi di fondo seminati in tutto il decennio.
Rimanendo in tema di Protezione Civile e rimarcando il ruolo cruciale
del Sindaco come prima autorità di fronte ai cittadini che
rappresenta, è opportuno ricordare e sottolineare, il D.M. 18/03/93
che raccoglie sintetizza i servizi e le materie che, in quanto
indispensabili, sono garantite mediante risorse di finanza locale
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4. così come cita il D.L.gs 504/92 artt. 36 e 37 (definizione dei
contributi ordinari spettanti ai singoli Enti Locali):
Le entrate fiscali del comune concorrono a finanziare i servizi
-
indispensabili;
a ciascun Ente spettano contributi ordinari annuali destinati al
-
finanziamento dei servizi indispensabili;
- Sono servizi indispensabili quelli che rappresentano le
condizioni minime di organizzazione dei servizi pubblici locali e
che sono diffusi sul territorio con caratteristica di uniformità.
un anno dopo il Decreto Ministeriale 18 maggio 1993 art. 1
(individuazione dei servizi indispensabili dei comuni) citava:
……tra i servizi indispensabili dei comuni come acquedotto,
fognatura, uff. tecnico, anagrafe, polizia municipale, sono compresi
protezione civile, pronto intervento e sicurezza pubblica.
Di fronte a questa evoluzione legislativa, che implica l’abbandono
della cultura del puro intervento di soccorso ma, bensì, avvia una
sempre maggiore pianificazione dell’emergenza, nasce il Metodo
Augustus, finalizzato a rendere snella e organizzata la rete degli
interventi.
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5. CAP. 2 LA PROTEZIONE CIVILE NEI GRANDI EVENTI
Il cittadino merita sempre tutela e attenzione
Come abbiamo visto dal 1992 ad oggi c’è stata una forte spinta
evolutiva in materia di Protezione civile, sia a livello nazionale (o
centrale), con la costituzione del Dipartimento Nazionale di
Protezione Civile, sia a livello periferico (o locale) con il D.Lgs.
112/98, che ha trasferito precisi poteri dallo Stato alle Regioni e agli
EE.LL., introducendo nel sistema dei rapporti Centro - Periferia, il
principio di sussidiarietà. Oggi una regione, una provincia, un
comune, ha precisi compiti in materia di Protezione Civile, che
esigono ruoli ben definiti e competenze certe all’interno dei singoli
Enti. Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12
dicembre 2001 “Organizzazione del dipartimento della protezione
civile”, all’art. 3 comma 2 è previsto l’ufficio “grandi eventi e
logistica”, come traduzione fattiva delle linee del Decreto Legge
343/2001 di 2 mesi prima in cui, all’art. 5 comma 1, si definisce
attività di protezione civile quella derivante non solo da calamità
naturali e catastrofi ma anche da altri grandi eventi.
Del resto una macchina che sa ben gestire una emergenza, che sa
dar risposte certe in un clima di incertezze, deve ancora meglio
rispondere di fronte a scenari di pura organizzazione, con lo spirito
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6. di ridurre sempre al minimo il disagio subito dalla popolazione da
qualsiasi direzione esso provenga. Questo principio ha visto all’opera
la macchina della protezione civile su eventi di straordinario flusso
umano come la beatificazione di Padre Pio e la morte del Papa
Giovanni Paolo II, coordinando attività sanitarie, logistiche,
informative etc. che hanno trasformato città intere in veri e propri
palcoscenici, in cui tutto deve essere previsto (uscite d’emergenza,
servizi igienici, prime file, posti popolari e, eventualmente, il tutto
esaurito). Questi sono i cosiddetti “grandi eventi” che, ritenuti tali
per importanza mediatica, vengono sanciti a livello statale da
un’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che permette
agli organizzatori accessi a tutta una serie di finanziamenti
necessari a fronteggiare al meglio una situazione sotto gli occhi di
tutto il mondo. Sullo stesso principio, ma con meno risorse e tanto
sacrificio, si deve poter gestire un evento locale. Un sindaco che
ospiti una iniziativa che richiami grandi afflussi per la sua città non
può sottovalutare una visione dell’evento che, nella sua
eccezionalità, implichi certamente una gestione del territorio fuori
dall’ordinario.
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7. Detto questo è importante soffermarsi sul principio di grande evento
= protezione civile, sia o non sia questo riconosciuto dalla Stato, in
quanto l’evento di per sé implica la presa di coscienza di un disagio
causato alla popolazione dovuto ai grandi afflussi, dove
un’Amministrazione Comunale deve attivare una sua struttura di
protezione civile capace di poter ridurre al minimo il disagio e, nel
contempo, offrire servizi aggiuntivi agli intervenuti. Ecco che oggi, le
politiche di gestione delle emergenze, assumono un ruolo centrale
perché sono prioritarie quanto o forse più delle tematiche
ambientali e di qualità della vita. Per questo la Protezione civile è
oramai cercata, voluta e percepita dal cittadino non solamente come
entità di soccorso in caso di terremoti o alluvioni, ma sempre più
spesso desiderata come garanzia anche in caso di una lunga fila in
autostrada sotto il sole, su una strada innevata, o durante una
manifestazione importante.
In questo scenario culturale di bisogno di sicurezza sia individuale
che collettiva, il sindaco di una città non può sottrarsi alle sue
responsabilità di primo cittadino e di prima autorità di protezione
civile, in quanto scelto direttamente dai suoi conterranei con poteri
forti e quasi illimitati. In questo nuovo contesto anche un evento
particolarmente importante di tipo culturale, sociale o di spettacolo
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8. può assumere una valenza di alta responsabilità per le autorità
locali, indipendentemente dall’essere riconosciuto dallo Stato grande
evento. La struttura locale di Protezione Civile, in questo ambito,
dovrà essere capace di pianificare una serie di iniziative finalizzate
alla gestione di uno scenario che, per un ben determinato spazio
temporale, sarà caratterizzato da afflussi di gente fuori dall’ordinario
e che, in via eccezionale, potrebbe anche essere coinvolta in rischi
di tipo collettivo.
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9. CAP. 3 IL PIANO DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO.
Premessa:
Il piano di Protezione Civile comunale, finalizzato ad una grande
manifestazione come quella del Carnevale di Viareggio, che
coinvolge mediamente 100.000 spettatori per quattro domeniche sul
lungomare di Viareggio, integra il Piano di Sicurezza Interno alla
manifestazione stessa, predisposto dall’Ente organizzatore
(Fondazione Carnevale) come previsto dalle leggi vigenti in materia
di pubblico spettacolo (art. 19 comma 10 D.P.R. n° 616/77). Il
Piano comunale di competenza del servizio di Protezione Civile si
focalizza, invece, principalmente sugli aspetti legati alla necessità di
intervenire su tutto il territorio comunale e limitrofo, stabilendo
modalità d’intervento, codifiche operative e risorse a disposizione, in
caso di un rischio estremamente rilevante che richieda la necessità
di strutture sanitarie, ordine pubblico e soccorso
contemporaneamente (L.225/92, D.Lgs. 112/98, D.Lgs 267/00, L.R.
Toscana n° 67/03). Nello stesso tempo la struttura comunale di
Protezione civile coordina, all’interno della manifestazione, un piano
operativo che si accentra sul coordinamento di varie iniziative
finalizzate ad agevolare e controllare l’eccezionale afflusso di
persone (con alta percentuale di famiglie con bambini) che, pur in
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10. piena stagione invernale (febbraio è il mese tradizionale del
Carnevale), si riversa sui viali a mare cittadini.
L’elaborato prevede la descrizione delle procedure relative al Piano
di emergenza all’esterno del circuito lungo il quale si svolge il
Carnevale di Viareggio che, una volta discusso e approvato sia dalle
Istituzioni che dagli Enti operativi che fanno parte del Piano interno
alla manifestazione (Associazioni Volontarie, Serv. 118, Vigili del
Fuoco, Servizi di Polizia di Stato e locale, Società di servizi), diviene
punto di condivisione a 360 gradi del sistema protezione civile che si
espleterà dal Centro Operativo Comunale posto all’interno della
manifestazione.
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11. Descrizione del sito oggetto della manifestazione e
pianificazione dei servizi di protezione civile
Il grande evento del Carnevale di Viareggio si sviluppa sui
lungomare cittadini, composti da due assi viari rettilinei e paralleli
per una lunghezza (nord – sud) di 2800 metri e larghi oltre 30 metri
complessivi. I due assi viari sono separati da aiuole che permettono
l’accesso al viale parallelo con varchi ogni 30 – 40 metri. I carri di
Viareggio, posizionati in fila indiana per ordine di grandezza sin dal
mattino, iniziano a muoversi percorrendo in senso antiorario i viali a
mare (denominati per l’evento “circuito”) che, durante il Corso (dalle
ore 14.30 alle ore 17.00) vengono percorsi tre volte. Sia l’inizio che
la fine dello spettacolo vengono segnalati alla popolazione
intervenuta con tre colpi a salve di cannone. Successivamente,
smaltita la folla, i carri si posizionano uno vicino all’altro ed iniziano il
rientro verso i box (cittadella del Carnevale) sotto scorta delle forze
dell’ordine seguendo un percorso di circa 2 chilometri
completamente chiuso al traffico veicolare. Tutta la viabilità che
ospita il passaggio dei carri (box - viali a Mare e rientro) è
caratterizzata da viali a 4 corsie, che favoriscono la tempistica degli
spostamenti permettendo il ritorno più rapido possibile alla
normalità del traffico.
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13. Viabilità in emergenza, ubicazione servizi sanitari, rete idranti.
La protezione civile comunale in sinergia col Servizio 118, il
Comando della Polizia Municipale ed il distaccamento comunale dei
Vigili del Fuoco, ha elaborato un piano di gestione dei flussi dei
mezzi di soccorso in caso di emergenza. Il principio cardine che
guida la progettazione è quello di individuare la viabilità più rapida
da destinare ai mezzi di soccorso per raggiungere luoghi definiti
primari in caso di necessità. I luoghi primari sono:
- l’Ospedale cittadino (presente nel comune limitrofo pertanto
col coinvolgimento della Polizia Municipale dello stesso);
- l’area di atterraggio elicotteri;
- i 3 P.M.A. (Posti medici avanzati) posizionati nel circuito.
Non si esclude che possa essere coinvolta anche la grande viabilità
utilizzata da eventuali forze in soccorso provenienti da altre strutture
collocate fuori provincia. Come evidenziato in cartografia è stata
concordata una viabilità in ENTRATA – USCITA dei mezzi di soccorso
sia dall’esterno, cioè verso il circuito, che dall’interno, cioè verso
quei luoghi definiti primari (es. l’ospedale cittadino) che, ogni
domenica oggetto dell’evento, sarà monitorata da pattuglie di vigili
urbani e volontari per garantire la massima fruibilità dei mezzi e, se
necessario, rimuovere tempestivamente eventuali intralci.
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14. ENTRATE – USCITE PRESIDIATE
lato mare (ovest): nessuna
(per ragioni logistiche solo vie di fuga pedonali verso la spiaggia)
lato monte (est): 4 varchi (2 in entrata e 2 in uscita)
• via Giusti
• via Mentana
• via Vespucci
• via Mazzini
ingressi principali per la popolazione :
• Piazza Mazzini
• Piazza D’Azeglio
• Piazza Maria Luisa
I quattro varchi, definiti cancelli sensibili saranno costantemente
presidiati da volontari dotati di apparato radio e in grado di
comunicare al C.O.C. ogni eventuale intralcio.
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17. Informazione e orientamento
La Protezione civile in ambito di gestione di un grande evento deve
gestire al meglio il ruolo dell’informazione, sfruttando i molteplici
canali informativi locali e on-line per diffondere notizie di pubblica
utilità al fine di migliorare il comportamento collettivo. Spesso, fuori
da scenari catastrofici naturali o gravi incidenti, a fini preventivi le
politiche dell’informazione vengono relegate in secondo ordine o
sfruttate solo in presenza di virtuosismi in ambito di realtà con
presenza massiccia di televisioni, stampa e radio locali. Anche una
manifestazione a carattere regionale non deve anzi non può fare a
meno dell’informazione agli intervenuti, mettendo a conoscenza tutti
i partecipanti di come è organizzato il circuito, dove sono ubicate le
strutture assistenziali, i centri informativi, il C.O.C. (Centro Operativo
Comunale) in cui è presente un punto d’ascolto per chi smarrisce
cose o persone o per chi si smarrisce. Gli ingressi principali saranno
punto di divulgazione di un volantino contenete sia la mappa
generale dell’evento che i punti di ubicazione dei servizi messi a
disposizione, facili da trovare anche per gli stranieri in quanto, i
punti di riferimento per chiunque, saranno ben evidenziati mediante
la numerazione di tutti i maestosi piloni della luce che corrono come
un nastro centrale nel bel mezzo del circuito. Di particolare cura è la
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18. serata conclusiva delle cinque previste, in cui è in programma uno
spettacolo pirotecnico di circa 40 minuti. In questo caso sono
particolarmente curate le previsioni e condizioni meteo,
specialmente per quanto concerne i dati anemometrici. Siamo in
prossimità del mare e venti anche di modesta forza (15 km/h)
possono pilotare materiale pirotecnico verso la folla che si ammassa
nella piazza centrale della manifestazione (stimate 10.000 persone
concentrate in un unico sito 40.000 mq) tanto che la Protezione
Civile monitora attraverso la stazione meteo, collocata all’interno
del C.O.C., le previsioni fino all’ultimo istante dall’avvio dei fuochi.
Un maxischermo posto in zona baricentrica impartirà consigli utili
agli spettatori. Per tale iniziativa non si consente la sosta dei carri
allegorici nel tratto di Lungomare adiacente ai fuochi per evitare
intralci al deflusso della folla.
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23. Come detto il C.O.C. è provvisto di un supporto scientifico per la
lettura delle condizioni meteo in tempo reale. Venti e pioggia
possono essere di disturbo alla manifestazione e, in caso di
condizioni meteo avverse, si possono prendere decisioni che
anticipino la fine della manifestazione, ne ritardino l’avvio o,
addirittura, siano causa di non avvenuta manifestazione.
Attività di controllo meteo
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24. 5.6 Vie di esodo in emergenza: la spiaggia e gli accessi
Sarà compito del Comando di Polizia Municipale vigilare al fine di far
garantire il rispetto dell’Ordinanza e del Piano di Sicurezza Esterno
del Carnevale di Viareggio raccordandosi con l’Ente organizzatore
affinchè, anche le autorizzazioni concesse al commercio ambulante,
tengano conto della necessità prioritaria del libero accesso alle
uscite a mare.
Sarà compito di tutte le strutture operative interne al C.O.C.
comunicare alla sala eventuali intralci agli accessi al mare che
inficino il ruolo di sfogo della popolazione a fini di sicurezza; questo
al fine di permettere una rapida azione che miri a far rispettare o
modificare l’obbligo impartito nell’Ordinanza.
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