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A SCUOLA DI DISLESSIA…




Alta formazione in Emilia Romagna - ottobre 2010
A SCUOLA DI DISLESSIA…
• Gruppo di lavoro progetto :
•   E. Ghidoni (Comitato Problematiche Sociali AID)
•   A. Valenti (Insegnante distaccata presso AID)
•   M. Craighero (Vicepresidente AID)
•   L. Ventriglia (Presidente Comitato Scuola AID)
•   MG. Gozio (Comitato Scuola AID)
A SCUOLA DI DISLESSIA….
• Un progetto per sostenere la scuola
  italiana nell’ affrontare la dislessia e i
  disturbi specifici di apprendimento, per
  essere al passo con l’Europa.
A SCUOLA DI DISLESSIA….
• Formare una rete di docenti competenti e
  aggiornati in grado di gestire da protagonisti il
  problema DSA, per offrire a tutti i bambini e
  ragazzi con DSA pari opportunità di formazione,
  perché il successo nella scuola sia anche un
  successo nella vita.
A SCUOLA DI DISLESSIA….
• Perché i ragazzi dislessici sono ragazzi
  intelligenti e sensibili che hanno solo
  bisogno di metodi didattici consapevoli e
  strumenti di aiuto semplici ed efficaci, per
  sviluppare le proprie potenzialità:
• Costruiamo una scuola amica dei
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• Perché nessuna intelligenza deve
  essere sprecata.
Le attività del progetto in ER
• Piattaforma e-learning “Screening e
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• Incontro in presenza 7 ottobre a Bologna
• Alta formazione per la Scuola Secondaria
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• Tre giornate per docenti referenti e docenti di area disciplinare-
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• Integrazione tra servizi sanitari e scuola: implicazioni pedagogiche
  della Consensus Conference sui DSA.
• Aspetti relazionali e psicologici in adolescenza,
• Funzionamento mentale.
• Normativa e Piano Didattico Personalizzato.

• Gestione della classe con alunno DSA.

•   Come affrontare le difficoltà di lettura e scrittura.
•   Come affrontare le difficoltà matematiche
•   Come affrontare le difficoltà con le lingue straniere
•   Strategie didattiche e di studio specifiche per area disciplinare.
•   Aspetti organizzativi e tecnologici.
• I corsi saranno svolti dai formatori AID, di altre Società
  Scientifiche ed Enti di formazione, tra cui alcuni dei
  maggiori esperti italiani su DSA e didattica.

• Saranno anche organizzate attività dirette ai formatori
  per lo scambio di idee e strategie, e la collaborazione
  mirata a fondare un sapere che accolga i contributi delle
  neuroscienze, della psicologia, della pedagogia e della
  didattica. Perché imparare come affrontare la dislessia
  richiede il contributo di ambiti diversi da integrare in una
  nuova prospettiva.
• Queste attività possono sviluppare un processo di
  rinnovamento delle metodologie didattiche nella scuola
  italiana, che ci possa portare al livello degli altri paesi
  europei, e costituire lo stimolo per autonome iniziative di
  ulteriore aggiornamento
Premesse culturali
• La società (e la scuola) in Italia sono –
  finalmente! - mature per una piccola
  rivoluzione copernicana nella didattica
• Una didattica amica per i dislessici
• Una grande sfida per la professionalità
  docente
Le premesse culturali
• Unificazione delle ricerche pedagogiche,
  psicologiche e neuroscientifiche
• C’è un abisso tra la conoscenza teorica
  accumulata nei laboratori e la sua
  applicazione nelle scuole.

• Quest’ultima pone difficoltà nuove cui
  l’intuizione l’esperienza degli insegnanti
  rispondono meglio dei lavori degli
  scienziati.
Fatti sorprendenti
• La scienza della lettura non è mai stata
  insegnata.
• L’efficacia dell’apprendimento della lettura
  dipende dal grado di riconversione
  neuronale necessario ad adeguare il
  metodo di insegnamento con le strutture
  preesistenti delle nostre reti cerebrali
Studi funzionali
• Nei dislessici ritardo e minor attivazione di aree
  temporali sinistre, attivazione di aree temporali
  controlaterali (Simos et al. 2000)
• Durante prove di consapevolezza fonologica i
  dislessici non attivano l’area temporo-parietale
  sinistra (Temple et al. 2000)
• In un compito di mapping fonemico attivano aree
  cerebrali di destra (Aylward et al 2003).
normal                dyslexic




      Reduced activation in dyslexia




Paulesu et al.
McCrory et al. 2005 Brain
Studi funzionali
• Nei dislessici alcuni compiti di elaborazione
  fonologica non sono svolti dallo stesso circuito
  utilizzato dai normolettori, ma utilizzano vie
  alternative con tempi e modalità di attivazione
  differenti.
• Il trattamento fonologico induce un aumento
  dell’attività in diverse aree corticali : viene
  potenziata l’attività di aree utilizzate dai
  normolettori, ma soprattutto le vie e aree
  alternative già utilizzate dai dislessici:
  potenziamento dei processi neurofunzionali
  propri del dislessico.
Guinevere et al
                                                           2004, Neuron




Figure 1. Functional Anatomy of Phonological Manipulation in Normal Readers,
Dyslexic Readers, and Normal Readers Greater Than Dyslexic Readers
Functional Anatomy of Phonological Manipulation
following Reading Remediation in dyslexics



                                            Guinevere et al
                                            2004, Neuron
Fatti sorprendenti
• La presa di coscienza dei fonemi non è
  automatica, dipende dall’insegnamento
  esplicito di un codice alfabetico
• Quando i bambini imparano a leggere,
  ritornano da scuola letteralmente
  trasformati, il loro cervello non è più lo
  stesso.
• Ogni nuovo apprendimento trasforma i
  nostri circuiti neuronali.
Come funziona la lettura
• Il modello a due vie (Coltehart etc.)
• Via lessicale (visiva)
• Via fonologica
• Nell’adulto si utilizza prevalentemente la
  via lessicale/visiva che permette un
  accesso diretto alle parole conosciute
• La via fonologica o di conversione
  grafema-fonema si usa per le parole
  nuove, ignote, straniere…
Modello standard di lettura
     Analisi
     visiva




    Lessico
   ortografico
     di input




                          Sistema di conversione
Sistema lessicale            grafema-fonema




 Rappresentaz.
  fonologiche




Buffer fonologico
    di uscita
Questioni di metodo
• L’apprendimento esplicito delle
  corrispondenza grafema/fonema è il solo
  ad offrire al bambino la libertà di leggere
  dato che dà accesso alle parole nuove.
• Il metodo fa la differenza per i dislessici!
• La libertà dell’insegnante deve essere
  rivolta alla ricerca pragmatica di un
  insegnamento meglio strutturato e più
  efficace.
La dislessia nel corso della vita
        (McNulty, J Learn Disab 2003)

• Diagnosi e interventi promuovono la
  consapevolezza e facilitano migliori risultati
  accademici e professionali
• Interventi psicologici mirati all’autostima e
  utilizzo di mezzi compensativi sono i
  provvedimenti più efficaci per l’adattamento
  e il successo
I dislessici nella scuola secondaria
• Nell’adolescenza il sintomo più evidente è la
  LENTEZZA
• l’ACCURATEZZA migliora con la scolarità e con
  l’esposizione al testo scritto.
• Gli studenti dislessici adulti possono avere delle
  prestazioni uguali ai normolettori nel
  riconoscimento delle parole ma continuano a
  presentare DEFICIT FONOLOGICI che rendono
  la loro lettura meno automatica e quindi lenta
  scarsamente fluente.
Incidenza generale delle difficoltà di
      apprendimento nelle diverse fasi della
     scolarizzazione (Ricerca Regione Emilia-
        Romagna, Stella/Gallo ed. Omega)
16
14
12
10
                                          ELEM
 8                                        MEDIA
 6                                        1 PROF
 4
 2
 0
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• Spesso il disturbo di lettura non è più evidente,
  mentre si manifestano difficoltà di
  organizzazione, di manipolazione
  dell’informazione, difficoltà di strutturare e
  organizzare il lavoro scritto.
• Gli studenti con questi problemi sentono un alto
  livello di frustrazione e dubbi rispetto al proprio
  livello intellettivo (specialmente se non
  diagnosticati)
• Ne conseguono difficoltà di relazione
• Ne deriva l’importanza di
• Utilizzare testi sintetici
• Tempi più lunghi per l’esecuzione delle
  attività
• Modi alternativi per studiare
• La situazione è diversa nelle varie
  discipline, inoltre ogni ragazzo ha le
  proprie particolarità.
La diagnosi e le norme
• Gli sviluppi normativi che si stanno
  delineando richiedono fin da ora una
  nuova impostazione del lavoro diagnostico
  finalizzata al miglior risultato per il
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• Il referto e i rapporti con la scuola
  diventano il momento strategico per dare
  valore concreto al lavoro degli operatori de
  i servizi sanitari
Normativa nazionale e regionale
• Legge n. 170 8 ottobre 2010 “Nuove norme in
  materia di disturbi specifici di apprendimento in
  ambito scolastico”
• Note del MIUR dal 2004 al 2009
• DPR n. 122 del 22/06/2009
• Nota USR Emilia Romagna n. 13925 del
  04/09/07 “Disturbi specifici di apprendimento.
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• Nota USR Emilia Romagna n. 1425 del 03/02/09
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Raccomandazioni per i servizi
• Pensare il lavoro diagnostico anche in funzione
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              APPRENDIMENTO (DSA)                                                    tecnico redatto dal
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                                                                                     D.S.A.
COGNOME E NOME DELLO STUDENTE ________________________________________________
NATO A _________________________________ IL _____________________________________
                                                                                     Emilia Romagna
RESIDENTE A __________________________ IN VIA ____________________________________   19 dicembre 2008
RECAPITO TELEFONICO ____________________________________________________________
FREQUENTANTE LA CLASSE ________________________________________________________
DELLA SCUOLA ___________________________________________________________________

DIAGNOSI E RELATIVI CODICI ICD 10:

VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA:
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Dal Documento
AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE                                                  tecnico redatto dal
………                                                                         gruppo regionale per i
                                                                            D.S.A.
                                                                            Emilia Romagna
PROPOSTE E SUGGERIMENTI PER L’INTERVENTO
                                                                            19 dicembre 2008
………


STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI (1) SUGGERITI
……….


     REFERENTE DEL CASO _____________________________________________________________
     POLIAMBULATORIO DI _____________________________ TEL. ___________________________
                                                             FIRMA
                                              ___________________________________
     DATA ___________________

     (1) Nota MIUR n.4099/A/4 del 5/10/04 “Iniziative relative alla dislessia”;
     Nota MIUR n. 26/A 4° del 5/1/05 “Iniziative relative alla dislessia” ;
     Nota MIUR n.1787 del 1/3/05 “Esami di Stato 2004-05 – Alunni affetti da dislessia”;
     Nota MIUR n. 4674 del 10/05/2007 “Disturbi di apprendimento – Indicazioni operative”.
     Nota USR Emilia Romagna n. 13925 del 04/09/07 “Disturbi specifici di apprendimento. Suggerimenti
operativi”
Risultati attesi
• Creazione di rete interattiva di docenti
  (referenti e non) sul tema dislessia e DSA
  : social networking
• Creazione di rete di scuole-polo di
  riferimento sugli strumenti compensativi
  con fornitura di software e formazione
Interventi di identificazione                     Attività di recupero
precoce casi sospetti                             didattico mirato



                                                  Persistenti difficoltà


                     Comunicazione della scuola alla famiglia



                                                  Diagnosi – documento di
Iter diagnostico presso i servizi
                                                  segnalazione



                     Comunicazione della famiglia alla scuola



                       Provvedimenti compensativi e
                       dispensativi – Piano didattico
                       personalizzato
Il miglior risultato:




Ogni ragazzo con dislessia o DSA trovi dei “buoni
insegnanti” che li sappiano aiutare a vincere la lotta
quotidiana per l’apprendimento
AID Associazione Italiana
      Dislessia (a.p.s.)
 Piazza Martiri ½ - 40121 Bologna
  051 243358 – Fax 051 6393194
        www.aiditalia.org
info@dislessia.it
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A scuola di dislessia, alta formazione, emilia romagna, Ghidoni

  • 1. A SCUOLA DI DISLESSIA… Alta formazione in Emilia Romagna - ottobre 2010
  • 2. A SCUOLA DI DISLESSIA… • Gruppo di lavoro progetto : • E. Ghidoni (Comitato Problematiche Sociali AID) • A. Valenti (Insegnante distaccata presso AID) • M. Craighero (Vicepresidente AID) • L. Ventriglia (Presidente Comitato Scuola AID) • MG. Gozio (Comitato Scuola AID)
  • 3. A SCUOLA DI DISLESSIA…. • Un progetto per sostenere la scuola italiana nell’ affrontare la dislessia e i disturbi specifici di apprendimento, per essere al passo con l’Europa.
  • 4. A SCUOLA DI DISLESSIA…. • Formare una rete di docenti competenti e aggiornati in grado di gestire da protagonisti il problema DSA, per offrire a tutti i bambini e ragazzi con DSA pari opportunità di formazione, perché il successo nella scuola sia anche un successo nella vita.
  • 5. A SCUOLA DI DISLESSIA…. • Perché i ragazzi dislessici sono ragazzi intelligenti e sensibili che hanno solo bisogno di metodi didattici consapevoli e strumenti di aiuto semplici ed efficaci, per sviluppare le proprie potenzialità: • Costruiamo una scuola amica dei dislessici. • Perché nessuna intelligenza deve essere sprecata.
  • 6. Le attività del progetto in ER • Piattaforma e-learning “Screening e dislessia”, per gli insegnanti referenti di tutti gli ordini di scuola • Incontro in presenza 7 ottobre a Bologna • Alta formazione per la Scuola Secondaria • Bando per progetti di consigli di classe
  • 7. Alta Formazione • Tre giornate per docenti referenti e docenti di area disciplinare- scuola secondaria • Contenuti: • Integrazione tra servizi sanitari e scuola: implicazioni pedagogiche della Consensus Conference sui DSA. • Aspetti relazionali e psicologici in adolescenza, • Funzionamento mentale. • Normativa e Piano Didattico Personalizzato. • Gestione della classe con alunno DSA. • Come affrontare le difficoltà di lettura e scrittura. • Come affrontare le difficoltà matematiche • Come affrontare le difficoltà con le lingue straniere • Strategie didattiche e di studio specifiche per area disciplinare. • Aspetti organizzativi e tecnologici.
  • 8. • I corsi saranno svolti dai formatori AID, di altre Società Scientifiche ed Enti di formazione, tra cui alcuni dei maggiori esperti italiani su DSA e didattica. • Saranno anche organizzate attività dirette ai formatori per lo scambio di idee e strategie, e la collaborazione mirata a fondare un sapere che accolga i contributi delle neuroscienze, della psicologia, della pedagogia e della didattica. Perché imparare come affrontare la dislessia richiede il contributo di ambiti diversi da integrare in una nuova prospettiva. • Queste attività possono sviluppare un processo di rinnovamento delle metodologie didattiche nella scuola italiana, che ci possa portare al livello degli altri paesi europei, e costituire lo stimolo per autonome iniziative di ulteriore aggiornamento
  • 9. Premesse culturali • La società (e la scuola) in Italia sono – finalmente! - mature per una piccola rivoluzione copernicana nella didattica • Una didattica amica per i dislessici • Una grande sfida per la professionalità docente
  • 10.
  • 11. Le premesse culturali • Unificazione delle ricerche pedagogiche, psicologiche e neuroscientifiche • C’è un abisso tra la conoscenza teorica accumulata nei laboratori e la sua applicazione nelle scuole. • Quest’ultima pone difficoltà nuove cui l’intuizione l’esperienza degli insegnanti rispondono meglio dei lavori degli scienziati.
  • 12.
  • 13.
  • 14.
  • 15. Fatti sorprendenti • La scienza della lettura non è mai stata insegnata. • L’efficacia dell’apprendimento della lettura dipende dal grado di riconversione neuronale necessario ad adeguare il metodo di insegnamento con le strutture preesistenti delle nostre reti cerebrali
  • 16. Studi funzionali • Nei dislessici ritardo e minor attivazione di aree temporali sinistre, attivazione di aree temporali controlaterali (Simos et al. 2000) • Durante prove di consapevolezza fonologica i dislessici non attivano l’area temporo-parietale sinistra (Temple et al. 2000) • In un compito di mapping fonemico attivano aree cerebrali di destra (Aylward et al 2003).
  • 17. normal dyslexic Reduced activation in dyslexia Paulesu et al.
  • 18. McCrory et al. 2005 Brain
  • 19.
  • 20. Studi funzionali • Nei dislessici alcuni compiti di elaborazione fonologica non sono svolti dallo stesso circuito utilizzato dai normolettori, ma utilizzano vie alternative con tempi e modalità di attivazione differenti. • Il trattamento fonologico induce un aumento dell’attività in diverse aree corticali : viene potenziata l’attività di aree utilizzate dai normolettori, ma soprattutto le vie e aree alternative già utilizzate dai dislessici: potenziamento dei processi neurofunzionali propri del dislessico.
  • 21.
  • 22. Guinevere et al 2004, Neuron Figure 1. Functional Anatomy of Phonological Manipulation in Normal Readers, Dyslexic Readers, and Normal Readers Greater Than Dyslexic Readers
  • 23. Functional Anatomy of Phonological Manipulation following Reading Remediation in dyslexics Guinevere et al 2004, Neuron
  • 24. Fatti sorprendenti • La presa di coscienza dei fonemi non è automatica, dipende dall’insegnamento esplicito di un codice alfabetico • Quando i bambini imparano a leggere, ritornano da scuola letteralmente trasformati, il loro cervello non è più lo stesso. • Ogni nuovo apprendimento trasforma i nostri circuiti neuronali.
  • 25. Come funziona la lettura • Il modello a due vie (Coltehart etc.) • Via lessicale (visiva) • Via fonologica • Nell’adulto si utilizza prevalentemente la via lessicale/visiva che permette un accesso diretto alle parole conosciute • La via fonologica o di conversione grafema-fonema si usa per le parole nuove, ignote, straniere…
  • 26. Modello standard di lettura Analisi visiva Lessico ortografico di input Sistema di conversione Sistema lessicale grafema-fonema Rappresentaz. fonologiche Buffer fonologico di uscita
  • 27. Questioni di metodo • L’apprendimento esplicito delle corrispondenza grafema/fonema è il solo ad offrire al bambino la libertà di leggere dato che dà accesso alle parole nuove. • Il metodo fa la differenza per i dislessici! • La libertà dell’insegnante deve essere rivolta alla ricerca pragmatica di un insegnamento meglio strutturato e più efficace.
  • 28. La dislessia nel corso della vita (McNulty, J Learn Disab 2003) • Diagnosi e interventi promuovono la consapevolezza e facilitano migliori risultati accademici e professionali • Interventi psicologici mirati all’autostima e utilizzo di mezzi compensativi sono i provvedimenti più efficaci per l’adattamento e il successo
  • 29. I dislessici nella scuola secondaria • Nell’adolescenza il sintomo più evidente è la LENTEZZA • l’ACCURATEZZA migliora con la scolarità e con l’esposizione al testo scritto. • Gli studenti dislessici adulti possono avere delle prestazioni uguali ai normolettori nel riconoscimento delle parole ma continuano a presentare DEFICIT FONOLOGICI che rendono la loro lettura meno automatica e quindi lenta scarsamente fluente.
  • 30. Incidenza generale delle difficoltà di apprendimento nelle diverse fasi della scolarizzazione (Ricerca Regione Emilia- Romagna, Stella/Gallo ed. Omega) 16 14 12 10 ELEM 8 MEDIA 6 1 PROF 4 2 0 LETTURA COMPRENSIONE SCRITTURA
  • 31. • Spesso il disturbo di lettura non è più evidente, mentre si manifestano difficoltà di organizzazione, di manipolazione dell’informazione, difficoltà di strutturare e organizzare il lavoro scritto. • Gli studenti con questi problemi sentono un alto livello di frustrazione e dubbi rispetto al proprio livello intellettivo (specialmente se non diagnosticati) • Ne conseguono difficoltà di relazione
  • 32. • Ne deriva l’importanza di • Utilizzare testi sintetici • Tempi più lunghi per l’esecuzione delle attività • Modi alternativi per studiare • La situazione è diversa nelle varie discipline, inoltre ogni ragazzo ha le proprie particolarità.
  • 33. La diagnosi e le norme • Gli sviluppi normativi che si stanno delineando richiedono fin da ora una nuova impostazione del lavoro diagnostico finalizzata al miglior risultato per il benessere del ragazzo con DSA • Il referto e i rapporti con la scuola diventano il momento strategico per dare valore concreto al lavoro degli operatori de i servizi sanitari
  • 34. Normativa nazionale e regionale • Legge n. 170 8 ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” • Note del MIUR dal 2004 al 2009 • DPR n. 122 del 22/06/2009 • Nota USR Emilia Romagna n. 13925 del 04/09/07 “Disturbi specifici di apprendimento. Suggerimenti operativi” • Nota USR Emilia Romagna n. 1425 del 03/02/09 “Disturbi specifici di apprendimento. Suggerimenti operativi” – Allegati tecnici
  • 35.
  • 36. Raccomandazioni per i servizi • Pensare il lavoro diagnostico anche in funzione delle ricadute ai fini del percorso scolastico • Il referto deve essere funzionale agli scopi • Tempi per la diagnosi: adottare nuove metodologie di lavoro • Contenuti e formulazione del referto • Linguaggio e terminologia devono tener conto degli interlocutori (scuola) • La scuola deve saper leggere le diagnosi
  • 37. MODULO SEGNALAZIONE DISTURBI SPECIFICI DI Dal Documento APPRENDIMENTO (DSA) tecnico redatto dal gruppo regionale per i D.S.A. COGNOME E NOME DELLO STUDENTE ________________________________________________ NATO A _________________________________ IL _____________________________________ Emilia Romagna RESIDENTE A __________________________ IN VIA ____________________________________ 19 dicembre 2008 RECAPITO TELEFONICO ____________________________________________________________ FREQUENTANTE LA CLASSE ________________________________________________________ DELLA SCUOLA ___________________________________________________________________ DIAGNOSI E RELATIVI CODICI ICD 10: VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA: Competenze cognitive Competenze linguistiche Abilità scolastiche: lettura, scrittura, comprensione del testo, calcolo
  • 38. Dal Documento AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE tecnico redatto dal ……… gruppo regionale per i D.S.A. Emilia Romagna PROPOSTE E SUGGERIMENTI PER L’INTERVENTO 19 dicembre 2008 ……… STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI (1) SUGGERITI ………. REFERENTE DEL CASO _____________________________________________________________ POLIAMBULATORIO DI _____________________________ TEL. ___________________________ FIRMA ___________________________________ DATA ___________________ (1) Nota MIUR n.4099/A/4 del 5/10/04 “Iniziative relative alla dislessia”; Nota MIUR n. 26/A 4° del 5/1/05 “Iniziative relative alla dislessia” ; Nota MIUR n.1787 del 1/3/05 “Esami di Stato 2004-05 – Alunni affetti da dislessia”; Nota MIUR n. 4674 del 10/05/2007 “Disturbi di apprendimento – Indicazioni operative”. Nota USR Emilia Romagna n. 13925 del 04/09/07 “Disturbi specifici di apprendimento. Suggerimenti operativi”
  • 39. Risultati attesi • Creazione di rete interattiva di docenti (referenti e non) sul tema dislessia e DSA : social networking • Creazione di rete di scuole-polo di riferimento sugli strumenti compensativi con fornitura di software e formazione
  • 40. Interventi di identificazione Attività di recupero precoce casi sospetti didattico mirato Persistenti difficoltà Comunicazione della scuola alla famiglia Diagnosi – documento di Iter diagnostico presso i servizi segnalazione Comunicazione della famiglia alla scuola Provvedimenti compensativi e dispensativi – Piano didattico personalizzato
  • 41. Il miglior risultato: Ogni ragazzo con dislessia o DSA trovi dei “buoni insegnanti” che li sappiano aiutare a vincere la lotta quotidiana per l’apprendimento
  • 42. AID Associazione Italiana Dislessia (a.p.s.) Piazza Martiri ½ - 40121 Bologna 051 243358 – Fax 051 6393194 www.aiditalia.org info@dislessia.it progettoreferenti@dislessia.it ghidoni.enrico@alice.it