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La normativa e la
 personalizzazione
dell’apprendimento

                  Luciana Ventriglia
      Presidente Nazionale Comitato Scuola A.I.D.
Relazione : punti-chiave

• Legge 1702010 Nuove norme in materia di disturbi
  specifici di apprendimento in ambito scolastico
• Diversi soggetti interessati: scuole,
  università,insegnanti,famiglie, studenti, servizio
  sanitario nazionale, Regioni, USR
• Individuazione precoce del persistere delle difficoltà
• Applicazione di strategie didattiche, metodologiche e
  valutative
• PDP: apprendimento, personalizzazione, didattica
Prima della Legge 170/2010
•      La normativa di riferimento per i DSA è costituita
    da circolari ministeriali e da ordinanze, queste
    ultime emanate annualmente per regolamentare lo
    svolgimento degli esami di Stato.

•      La normativa, aggiornata nel tempo, dà
    indicazioni, suggerisce comportamenti didattici,
    definisce mezzi compensativi e misure
    dispensative e valutative.

•     Alle Istituzioni Scolastiche viene affidato un ruolo
    prevalentemente di tipo esecutivo di applicazione
    delle diverse direttive.
C.M. Prot. 4674
               10 maggio 2007




                                      D.P.R. n° 122
                                           …
                                       22 giugno 2009

OM n°40/09
                     C.M. n.50/2010




        NOTA MIUR
        n. 5744/09
                                       O.M. n.44/2010
Circ. M.I.U.R. Ministero Istruzione
   Università e Ricerca n.4099/A/4 del 5/10/04
      “Iniziative relative alla dislessia”:
La dislessia è un disturbo specifico di apprendimento che può verificarsi in
   ragazzi per il resto normali, cioè senza handicap neurologici o sensoriali o
   condizioni di svantaggio sociale.

La difficoltà di lettura può essere più o meno grave spesso si accompagna a
   problemi nella scrittura e/o nel calcolo.

Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si
   tratta di una caratteristica costituzionale, determinata biologicamente
   e non dovuta a problemi psicologici o di disagio socio-culturale.

Queste difficoltà permangono dopo la prima fase di acquisizione

Molti di questi ragazzi non sono riconosciuti come dislessici e non
  ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che
  permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento
Legge 170/2010:
       grande opportunità
          per la Scuola

La Legge affida alla Scuola un ruolo
attivo e propositivo .
La Scuola luogo di
ricerca,sperimentazione, innovazione,
nuova organizzazione
Una opportunità:
Perché?
• Per una crescita culturale per tutta l‟organizzazione scolastica.
• Per una qualificazione della propria offerta formativa
• Perché i sistemi scolastici siano caratterizzati da una didattica
  orientata all’equità
• Per ripensare al ruolo della documentazione delle azioni
  didattiche intraprese sia in fase di pianificazione che di
  monitoraggio.
• Perché ogni docente possa riflettere in modo critico e
  costruttivo sulle proprie impostazioni didattiche e crescere
  in termini di professionalità
• Perché si possa parlare di modelli di progettazione didattica
  che puntano sui processi, sulle strategie di apprendimento
  significativo e autentico centrate sulle caratteristiche di chi
  apprende
Nuove norme in materia di disturbi specifici
  di apprendimento in ambito scolastico
                      Legge170 /2010 art.2 (Finalità)
La presente legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità:
a. Garantire il diritto all‟istruzione
b. Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche
   di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo
   sviluppo delle potenzialità.
c. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali
d. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità
   formative degli studenti
e. Preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle
   problematiche legate ai DSA
f. Favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi
g. Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia,
   scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di
   formazione
h. Assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito
   sociale e professionale
Legge 170/2010
• Si propone di preparare gli insegnanti e di sensibilizzare i
  genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA

• Prende in considerazione l’intero percorso formativo: dalla
  Scuola dell‟infanzia fino a comprendere gli studi universitari.

• Pone l‟accento sulla necessità di una formazione del
  personale docente e dirigenziale delle scuole, finalizzata ad
  acquisire la competenza per individuarne precocemente i
  segnali e la conseguente capacità di applicare “strategie
  didattiche, metodologiche, educative e valutative
  adeguate”.
Competenze richieste alla Scuola

• Acquisisce le competenze
• Individua precocemente i segnali del
  persistere di certe difficoltà
• Applica strategie didattiche,
  metodologiche e valutative
• Utilizza una didattica individualizzata e
  personalizzata.
Competenze richieste alla Scuola
• Adotta mezzi di apprendimento alternativi e le
  tecnologie informatiche
• Introduce strumenti compensativi, mezzi di
  apprendimento alternativi, tecnologie
  informatiche
• Dispensa da alcune prestazioni non essenziali
  ai fini della qualità dei concetti da apprendere
• Garantisce forme di verifica e valutazione
  adeguate alle necessità formative degli studenti
Competenze richieste alla
              Scuola

• Sottopone periodicamente a
  monitoraggio le misure adottate

• Valuta l‟efficacia di quello che progetta
Legge 170
Centralità della Scuola

Cura della comunicazione
• Con la famiglia ( “impegnata nell’assistenza alle attività
  scolastiche a casa”) e con lo studente: comunicazione di
  tipo positivo e propositivo ( attenta a “ ridurre i disagi
  relazionali ed emozionali”)
• Con gli operatori del SSN
• Con la dirigenza scolastica, USR, UST
• La circolarità della comunicazione deve essere massima
  anche tra i docenti in modo da attivare un‟azione
  strategica didattica e metodologica, concorde e univoca, più
  adeguata alla situazione pur nella realtà delle differenze
  che caratterizzano le diverse discipline.
LEGGE 170/2010
• PER LA PRIMA VOLTA VIENE
  NORMATIVAMENTE RICONOSCIUTA,
  DEFINITA E REGOLAMENTATA LA
  MATERIA SUI DISTURBI SPECIFICI DI
  APPRENDIMENTO IN AMBITO
  SCOLASTICO.
• NELL’INTERPRETAZIONE DELLE
  DEFINIZIONI SI TIENE CONTO
  DELL’EVOLUZIONE DELLE
  CONOSCENZE SCIENTIFICHE IN
  MATERIA
RICONOSCIMENTO : ART.1

dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia quali
   «DSA»
    ● presenza di capacità cognitive adeguate,
    ● assenza di patologie neurologiche e di deficit
     sensoriali.
I DSA possono costituire una limitazione
   importante per alcune attività della vita
   quotidiana
Io
nella mente
di…


  “Per mia sorella io leggo male.
  Il mio babbo dice che faccio male le “o”.
  La mamma che guardo sempre la tv.
  Per la maestra di matematica, io sono disordinato.
  Per la maestra di italiano, ha capito che mi piace
      scrivere.”
Un esempio di
 disgrafia
(v anno scuola primaria)
DEFINIZIONE : ART.1
• Dislessia: disturbo specifico che si manifesta con una
  difficoltà nell‟imparare a leggere, nella decifrazione dei
  segni linguistici,nella correttezza e rapidità della lettura.
• Disgrafia: disturbo specifico di scrittura che si manifesta
  nella difficoltà nella realizzazione grafica.
• Disortografia: disturbo specifico di scrittura che si
  manifesta in difficoltà nei processi linguistici di
  transcodifica.
• Discalculia: disturbo specifico che si manifesta con una
  difficoltà negli automatismi del calcolo e
  dell‟elaborazione dei numeri.
• Dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia possono
  sussistere separatamente o insieme.
E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le
scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle
famiglie interessate, interventi tempestivi (art.3, c.3)
Emozioni e aspettative

“Voglio conoscere i mondi:
  la Grecia, la Francia”
“Voglio conoscere l’inglese,
  il tedesco”
“Voglio imparare a scrivere
  su tutto in ogni maniera”
“Voglio imparare a leggere
  tutto quello che voglio”
“Ci sono i quaderni di tutti i
  tipi: a righe, a quadratini,
  a quadrati grossi”
“Se si sta buoni e si studia ci
  danno
            i numeri : 0…30…
Voglio imparare a
leggere tutto
quello che voglio!
Motivazione alla lettura
• Possiamo leggere i libri da soli
• Possiamo leggere i cartelli stradali per
  sapere dove è Bologna o Firenze.
• Bisogna leggere per il lavoro: me lo ha detto
  la mamma.
• Leggere il calendario, sms, il computer
• Leggere le scritte nei film
• Leggere i giornali quando uno è adulto
• Leggere i prezzi nei vestiti
• Leggere le istruzioni per costruire un gioco.
Consensus Conference per i DSA:
         La diagnosi precoce
Riguardo all’età minima in cui è possibile
effettuare la diagnosi, essa dovrebbe
teoricamente coincidere con il completamento
del II anno della scuola primaria, dal momento
che questa età coincide con il completamento
del ciclo dell’istruzione formale del codice
scritto;
inoltre entro questa età l’elevata variabilità inter-
individuale nei tempi di acquisizione non
consente una applicazione dei valori normativi di
riferimento che abbia le stesse caratteristiche di
attendibilità riscontrate ad età superiori.
Consensus Conference per i DSA:
          La diagnosi precoce
Tuttavia, è importante sottolineare che già alla
   fine del I anno della scuola primaria può
   capitare di valutare bambini con profili
   funzionali così compromessi e in presenza di
   altri specifici indicatori diagnostici (pregresso
   disturbo del linguaggio, familiarità accertata
   per il disturbo di lettura), che appare possibile
   e anche utile anticipare i tempi della
   formulazione diagnostica,
. . . . prevedendo necessari momenti di verifica
   successivi.
Se ascolto dimentico,
se ascolto e vedo, ricordo poco,
se ascolto, vedo e pongo domande o
discuto con qualcuno,
comincio a comprendere,
se ascolto, vedo, discuto e faccio,
acquisisco conoscenza e abilità,
se insegno a un altro,
divento padrone.
                 Confucio
Atto di indirizzo settembre 2009
Contenuti e articolazione delle discipline
 devono essere ripensati nella prospettiva di
 portare a una prima familiarità con i “nuclei
 fondanti” delle discipline stesse e a una
 solida acquisizione di conoscenze e
 competenze di base che tutti gli studenti
 devono possedere e padroneggiare a a
 conclusione del primo ciclo di istruzione.
 Occorre abbandonare con decisione la strada,
 talora percorsa, dei programmi pletorici
Prestazioni non essenziali:
  contenuti / operazioni mentali
• I contenuti possono essere selezionati,
  perché sono sempre una parte della
  conoscenza possibile o del conosciuto,
  mentre le operazioni mentali devono
  essere vissute tutte integralmente e
  completamente, perché la mente umana
  non può permettersi di selezionare le sue
  capacità, ha solo il compito di svilupparle
  tutte nel modo più elevato possibile”(Lucio Guasti).
Personalizzare
  l’insegnamento
• Conoscere i processi dell’apprendimento
• Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente
• Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e
  relazionali dell‟apprendimento
• Promuovere modalità di insegnamento flessibili
  (apprendimento cooperativo, tecniche metacognitive,
  educazione tra pari)
• Promuovere una valutazione “per” l‟apprendimento
• Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili
  informatici…)
• Favorire una didattica per competenze e non per contenuti
Flessibilità didattica
    DPR 275/1999 art. 4.2:
il Regolamento dell‟autonomia scolastica offre lo strumento
    della flessibilità, (“le istituzioni scolastiche possono adottare
    tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”).
Tale flessibilità non è solo nei calendari, negli orari, nei
    raggruppamenti degli alunni, nell‟adeguamento alle
    esigenze delle realtà locali, ecc, ma è prevista anche in tutti
    gli aspetti dell‟organizzazione educativa e didattica della
    Scuola e quindi va intesa come:
       - personalizzazione educativa e didattica,
       - personalizzazione degli obiettivi formativi
       - personalizzazione dei percorsi formativi.
PDP
 PIANO:      studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi
  sviluppi”; programma, progetto, strategia
 DIDATTICO: scopo della didattica è:
 - il miglioramento dell‟ efficacia e efficienza insegnamento
  del docente
 - il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza
  (diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento
  dell„allievo.
 PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle
  metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione
  del lavoro della classe
  (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici - DPR
  122 giugno 2009 art.10 – Circ. MIUR 28.5.2009)
PDP : SINERGIA DI AZIONE
• Necessità di collaborazione tra operatori
  sanitari , docenti e famiglia per la stesura
  e realizzazione, per ciascun alunno con
  DSA, del Percorso Personalizzato che
  tenga conto degli interventi riabilitativi,
  educativi e didattici.
PDP
 Il PDP è un contratto fra
Docenti, Istituzione
Scolastiche, Istituzioni Socio-
Sanitarie e Famiglia per
individuare e organizzare un
percorso personalizzato, nel
quale devono essere definiti i
supporti compensativi e
dispensativi che possono
portare alla realizzazione del
successo scolastico degli alunni
DSA.
Struttura del Piano
      Didattico Personalizzato
1.    Dati relativi all‟alunno
2.    Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali
3.    Caratteristiche comportamentali
4.    Caratteristiche del processo di apprendimento
5.    Strategie utilizzate dall‟alunno per lo studio
6.     Strumenti utilizzati dall‟alunno nello studio
7.    Individuazione di eventuali modifiche all‟interno degli obiettivi specifici di
      apprendimento previsti dai piani di studio
8.    Strategie metodologiche e didattiche adottate
9.    Attività programmate
10.   Strumenti compensativi e misure dispensative
11.   Criteri e modalità di verifica e valutazione
12.   Patto con la famiglia
Struttura del PDP
7. Individuazione di eventuali
  modifiche all’interno degli
  obiettivi specifici di apprendimento previsti
  dai piani di studio
 Vuol dire considerare l‟insegnamento, non come accumulo di nozioni, di
   memorizzazioni di regole, di semplice esposizione di contenuti
   immagazzinati, ma come capacità di:
• sollecitare processi di apprendimento significativo,
• favorire la ristrutturazione attiva della mappa personale,
• sostenere la disponibilità al compito,
• stimolare il coinvolgimento cognitivo e affettivo degli alunni.

  Le modifiche possono riguardare aspetti marginali degli obiettivi disciplinari
  che non interferiscono con l‟acquisizione di competenze fondamentali.
Struttura del PDP
8. Strategie metodologiche
  e didattiche adottate
• Favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto
   cognitivo con se stessi e con gli altri
• Sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di
   apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle
   strategie d‟insegnamento
• Individuare ed amplificare le strategie utilizzate spontaneamente dallo
   studente
• Utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini)
• Stimolare il recupero delle informazioni tramite il braistorming
• Collegare l‟apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli
   studenti
Ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola”
   (lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di
   nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione-
   studio- interrogazioni… ).
Struttura del PDP
9. ATTIVITA’ PROGRAMMATE

• Attività di recupero
• Attività di consolidamento e/o di potenziamento
• Attività di laboratorio
• Attività di classi aperte (per piccoli gruppi)
• Attività all‟esterno dell‟ambiente scolastico
• Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
Struttura del PDP
  10. Strumenti compensativi
  11. Misure dispensative

Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli
 strumenti compensativi e le misure dispensative necessari a
 sostenere l’allievo nell’apprendimento.
Tra questi, nella scuola secondaria, vanno individuati con
  particolare cura gli strumenti compensativi e dispensativi che
  sarà possibile assicurare anche in sede di Esame di Stato.
Preliminarmente all’Esame di Stato, della scuola secondaria di
  II grado, tali strumenti vanno indicati nel Documento del 15
  maggio (Nota MPI n.1787/05 - MPI maggio 2007) in cui il
  Consiglio di Classe dovrà esattamente indicare modalità,
  tempi e sistema valutativo previsti per le prove d’esame.
Struttura del PDP
12. Criteri e modalità di verifica
  e valutazione
La valutazione per l’apprendimento presuppone “tutte quelle
   attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni, che
   forniscono informazioni da utilizzare come feedback per
   modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui
   sono impegnati (Black and Wiliam, 1998).
Pertanto la valutazione per l’apprendimento, pur non essendo
   esente da un suo valore certificativo, ha soprattutto un valore
   formativo.
Infatti è dimostrato che la valutazione per l’apprendimento è
   uno degli strumenti più efficaci per migliorare i risultati degli
   studenti, riuscendo anche ad innalzarne i livelli di competenza.
12. Criteri e modalità
    di verifica e valutazione

Si concordano:
• verifiche orali programmate
• compensazione con prove orali di compiti scritti
• uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali
   (mappe mentali, mappe cognitive..)
• valutazioni più attente alle conoscenze a alle competenze
   di analisi, sintesi e collegamento con eventuali
   elaborazioni personali, piuttosto che alla correttezza
   formale
• prove informatizzate
• valutazione dei progressi in itinere
Struttura del PDP
13. Patto con la famiglia.
 Nella progettazione del PDP dovranno essere
 indicate le modalità di accordo tra i docenti e la
 famiglia:
- assegnazione dei compiti a casa e modalità su come
 vengono assegnati (con fotocopie, con nastri registrati, ...)
- quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi
 con DSA sono lenti e fanno molta più fatica degli altri,
 occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni
 apprendimento)
- scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando
 sovrapposizioni e sovraccarichi.
- modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro
 scolastico a casa può essere realizzato (uso di strumenti
 informatici, presentazioni con mappe, powerpoint …)
Strumenti compensativi
• Strumenti attivatori e amplificatori di
  processi cognitivi di alta rilevanza
• Partner intellettuali con l‟alunno allo scopo
  di impegnare e favorire pensiero critico e
  apprendimento di alto valore cognitivo.
• Supporto per operazioni di più basso
  livello che liberando la mente dal carico
  che sarebbe necessario per queste,
  permettono loro di impegnarsi in abilità
  cognitive che altrimenti non sarebbero
  consentite        ,
              Tecnologia   scuola ,processi cognitivi Franco Angeli, 2009
Strumenti
   compensativi

• Il primo strumento compensativo per un alunno con dislessia:
  un efficiente metodo di studio. (“Dislessia”,gennaio 2010)
• In classe durante la spiegazione (selezionare i contenuti
  fondamentali sul libro di testo; utilizzare simboli visivi,
  parole chiave, brevi frasi, evidenziare)
• A casa (capire e ricordare) lettura per lo studio
• Strategie metacognitive da esplicitare per tutti gli studenti
• Esplorazione metacognitiva delle modalità di studio adottate
  dallo studente.
• Colloquio con i genitori e con lo studente da parte dei docenti
Strumenti
compensativi specifici
Hanno la funzione di vicariare in modo diretto e
 specifico una delle abilità : lettura, scrittura, grafia,
 ortografia, calcolo, numero,..):

                -   Sintesi vocale
                -   Calcolatrice
                -   Correttore ortografico
                -   Lettore esterno
                -   Quaderni specifici
Strumenti
      compensativi funzionali
Aiutano alcune funzioni
(come la memoria procedurale, automatismi…)

 -   Tavola pitagorica
 -   Promemoria con le regole e le formule
 -   Sequenza dei mesi
 -   Testi con carattere più leggibile (Sinnos, nero/bianco)
-    Audiolibri di narrativa (www.letturagevolata.it), dove non è
     possibile la fruizione delle informazioni di tipo visivo.
Misure dispensative

Gli studenti con            Lettura ad alta voce
  D.S.A sono
dispensati da :           Scrittura sotto dettatura
                            Uso del vocabolario cartaceo
                            Studio delle tabelline



                         Tempi più lunghi per eseguire consegne

Possono usufruire di :        Verifiche orali anziché scritte

                              Interrogazioni programmate
Altre possibili
misure dispensative

Essere dispensati da…
• memorizzare le definizioni grammaticali
• studio della grammatica di tipo classificatorio
• leggere a turno, a voce alta, (pagine di storia,
  geografia…) per affrontarne a casa lo studio
• leggere consegne complesse dal punto di vista
  sintattico, lessicale…
Altre possibili misure
dispensative?

Essere dispensati da…
• scrivere sotto dettatura testi sui quali studiare
• ricopiare testi sui quali il docente ha effettuato
  correzioni ortografiche
• copiare dalla lavagna serie di domande a
  risposta aperta, alle quali rispondere (verifiche)
• usare testi stampati con presenza di barriere
  tipografiche per la decifrazione
Quando suggerire l’uso
 di misure dispensative?

• Sostituzione delle verifiche scritte con verifiche orali

• Valutazione del contenuto e non della correttezza
  ortografica nelle produzioni scritte (valutazione
  dispensativa?)

• Riduzione dei compiti a casa (permettere la
  frequenza a trattamenti riabilitativi o attività sportive)
Chi?



       PDP

             Che cosa?
Chi?
Il team dei docenti o il Consiglio di Classe,
acquisita la diagnosi specialistica di DSA,
procede alla compilazione del Piano Didattico
Personalizzato.

E‟ prevista una fase preparatoria d’incontro e
di dialogo tra docenti, famiglia e specialisti
nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze.
Chi?



           PDP

 Quando?
                 Che cosa?
Quando?
Su richiesta, per scritto, da parte della famiglia
  alla scuola di definire un percorso personalizzato
  che preveda l‟applicazione delle disposizioni previste
  dalla legge e da altra normativa ministeriale al riguardo.
Informazione alla famiglia sull’iter procedurale conseguente
   alla segnalazione specialistica (POF e linee guida per
   accoglienza alunni con DSA, sito Internet della scuola,
   referente DSA)
La richiesta deve essere protocollata.
Applicazione delle norme sulla privacy sui dati sensibili.
Il PDP compilato va dato in copia alla famiglia con lettera
    protocollata
Chi?


                      Come?
           PDP

 Quando?
                 Che cosa?
Come ?

• incontro di presentazione tra: il coordinatore della
  classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico
  e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni.
  (verbalizzazione da parte del coordinatore);
• accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la
  distribuzione della modulistica da compilare (ad es.
  nel C.d.C. di Ottobre)
• stesura finale e sottoscrizione del documento
  (docenti e genitori dello studente). (nel successivo
  C.d.C. di Novembre).
Perchè?
Chi?


                          Come?
           PDP


 Quando?
                     Che cosa?
Perché?
Permette di:
• ripensare le pratiche didattiche per migliorarle,
• Riflettere sull‟importanza dell’osservazione
  sistematica dei processi di apprendimento
  dell‟alunno
• condividere la responsabilità educativa
  con la famiglia
• favorire la comunicazione efficace tra
  diversi ordini di scuola
• documentare per decidere e/o modificare
  strategie didattiche
• creare ambienti costruttivi, collaborativi, attivi,
  cioè ambienti per l‟apprendimento che
  favoriscano la curiosità intellettiva e dove sia
  presente un clima emozionale positivo.
“ Raramente il destino degli individui è determinato
da ciò che essi NON sono in grado di fare. È
molto più probabile che la loro vita sia forgiata dalle
capacità che essi hanno sviluppato (…).

Coloro ai quali è affidato il compito
dell’educazione, dovrebbero prestare una
particolare attenzione alle doti e alle inclinazioni
dei giovani dei quali sono chiamati a occuparsi.”

             Howard Gardner “L’educazione delle intelligenze multiple”, ANABASI,Milano
RESPONSABILITA’
• Un diamante grezzo
  assomiglia ad un
  ciottolo qualsiasi, e
  nessuno lo degnerebbe
  di uno sguardo.
• E' l'abilità del
  tagliatore di diamanti
  che svela la bellezza
  che giace nascosta
  nelle pietre
Valutazione

                   Nell‟art. 2 (Finalità)
  “adottare forme di verifica e di valutazione adeguate
         alle necessità formative degli studenti”

              Art. 4 (Formazione nella scuola)
             “acquisire la capacità di applicare
strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate”


           Valutazione per l’apprendimento:
        valutazione finalizzata al miglioramento
       dei risultati di apprendimento degli studenti
Legge 8 ottobre 2010 n.170
“Nuove norme in materia di DSA
in ambito scolastico”
art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) comma 4
  Agli studenti con DSA sono garantite, durante il
  percorso di istruzione e di formazione scolastica e
  universitaria, adeguate forme di verifica e di
  valutazione, anche per quanto concerne gli esami
  di Stati e di ammissione all‟università nonché gli
  esami universitari
Valutazione Personalizzata
Nella C.M. 4674 del 10 maggio 2007 si parla della
  valutazione per gli studenti con DSA “(.)In tutti i casi in cui
  le prove scritte interessino lingue diverse da quella
  materna e non si possono dispensare gli studenti dalla
  loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare
  maggiore considerazione per le corrispondenti prove
  orali come misura compensativa dovuta”
Nel DPR N. 122/2009 “La valutazione concorre, con la sua
  finalità anche formativa e attraverso l’individuazione
  delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai
  processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al
  miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo
  formativo”.
VALUTAZIONE
Decreto del Presidente della Repubblica n° 122 del 22 giugno 2009 Art. 10
   – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento
   (DSA):
  “Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA)
   adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli
   apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo
   dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di
   tali alunni.
   A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame,
   sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a
   legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici
   compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
   Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta
   menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle
   prove”.
NOTA MIUR
n. 5744 del 28.05.2009 ESAMI DI STATO


“In sede di SCRUTINIO FINALE, appare doveroso
 che i CONSIGLI DI CLASSE valutino con
 particolare attenzione le situazioni concernenti gli
 allievi con DSA verificando che in corso d’anno
 siano state applicate le indicazioni inserite
 nelle note emanate da questo Ministero e
 siano stati predisposti PERCORSI
 PERSONALIZZATI con le indicazioni di
 compenso e dispensa e considerando, IN OGNI
 CASO, se le carenze presenti in questi allievi
 siano o meno da imputarsi al disturbo di
 apprendimento”.
O.M.N.42 MAGGIO 2011
                          ESAMI DI STATO
•   La Commissione d‟esame , anche sulla base di quanto previsto dall‟articolo 10
    del D.P.R. 22/6/2009, n.122, nelle more dell‟emanazione delle disposizioni
    applicative della legge 8 ottobre 2010, n.170 – considerati eventuali elementi
    forniti dal Consiglio di classe, terrà in debita considerazione le specifiche
    situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati affetti da
    disturbi specifici di apprendimento (DSA).
•   In tal senso sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a
    rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell‟esame sia al momento
    delle prove scritte, sia in fase di colloquio.
•   In particolare si segnala l‟opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli
    ordinari per lo svolgimento della prove scritte, di curare la predisposizione
    della terza prova scritta, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al
    contenuto piuttosto che alla forma.
•   Al candidato potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e
    strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in
    corso d‟anno o comunque siano ritenuti giovevoli nello svolgimento dell‟esame,
    senza che venga pregiudicata la validità delle prove.
INVALSI
“Per la rilevazione degli apprendimenti ( 25 primaria; 1
  anno sec.1°, 2° anno sec. 2°) per l‟anno scolastico
  2010 -2011 l‟INVALSI ha pubblicato una apposita
  Nota in cui sono esplicitate le modalità di
  partecipazione degli alunni con bisogni educativi
  speciali:
• tempo aggiuntivo (fino a un massimo di 30 minuti per
  ciascuna prova).
• ammessi strumenti dispensativi e misure
  compensative
• Scansione temporale
PROVA NAZIONALE:
   Concorre alla valutazione finale
   degli alunni
“ Si ricorda che gli alunni con certificazione di diagnosi di
   dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento ,
   possono sostenere la prova con l’ausilio degli
   strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno e con
   tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sotto commissione
   (per la Prova Nazionale, massimo 30 minuti). Ove ai
   candidati che ne hanno titolo e necessità siano assegnati
   tempi più ampi per rispondere ai quesiti (prova nazionale)
   del primo fascicolo (italiano), agli altri candidati potrà
   essere, comunque, somministrato il secondo fascicolo
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  MIUR- C.M.n.50 7 giugno 2010

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  • 1. La normativa e la personalizzazione dell’apprendimento Luciana Ventriglia Presidente Nazionale Comitato Scuola A.I.D.
  • 2. Relazione : punti-chiave • Legge 1702010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico • Diversi soggetti interessati: scuole, università,insegnanti,famiglie, studenti, servizio sanitario nazionale, Regioni, USR • Individuazione precoce del persistere delle difficoltà • Applicazione di strategie didattiche, metodologiche e valutative • PDP: apprendimento, personalizzazione, didattica
  • 3. Prima della Legge 170/2010 • La normativa di riferimento per i DSA è costituita da circolari ministeriali e da ordinanze, queste ultime emanate annualmente per regolamentare lo svolgimento degli esami di Stato. • La normativa, aggiornata nel tempo, dà indicazioni, suggerisce comportamenti didattici, definisce mezzi compensativi e misure dispensative e valutative. • Alle Istituzioni Scolastiche viene affidato un ruolo prevalentemente di tipo esecutivo di applicazione delle diverse direttive.
  • 4. C.M. Prot. 4674 10 maggio 2007 D.P.R. n° 122 … 22 giugno 2009 OM n°40/09 C.M. n.50/2010 NOTA MIUR n. 5744/09 O.M. n.44/2010
  • 5. Circ. M.I.U.R. Ministero Istruzione Università e Ricerca n.4099/A/4 del 5/10/04 “Iniziative relative alla dislessia”: La dislessia è un disturbo specifico di apprendimento che può verificarsi in ragazzi per il resto normali, cioè senza handicap neurologici o sensoriali o condizioni di svantaggio sociale. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave spesso si accompagna a problemi nella scrittura e/o nel calcolo. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di una caratteristica costituzionale, determinata biologicamente e non dovuta a problemi psicologici o di disagio socio-culturale. Queste difficoltà permangono dopo la prima fase di acquisizione Molti di questi ragazzi non sono riconosciuti come dislessici e non ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento
  • 6. Legge 170/2010: grande opportunità per la Scuola La Legge affida alla Scuola un ruolo attivo e propositivo . La Scuola luogo di ricerca,sperimentazione, innovazione, nuova organizzazione
  • 7. Una opportunità: Perché? • Per una crescita culturale per tutta l‟organizzazione scolastica. • Per una qualificazione della propria offerta formativa • Perché i sistemi scolastici siano caratterizzati da una didattica orientata all’equità • Per ripensare al ruolo della documentazione delle azioni didattiche intraprese sia in fase di pianificazione che di monitoraggio. • Perché ogni docente possa riflettere in modo critico e costruttivo sulle proprie impostazioni didattiche e crescere in termini di professionalità • Perché si possa parlare di modelli di progettazione didattica che puntano sui processi, sulle strategie di apprendimento significativo e autentico centrate sulle caratteristiche di chi apprende
  • 8. Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Legge170 /2010 art.2 (Finalità) La presente legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità: a. Garantire il diritto all‟istruzione b. Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità. c. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali d. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti e. Preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA f. Favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi g. Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione h. Assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale
  • 9. Legge 170/2010 • Si propone di preparare gli insegnanti e di sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA • Prende in considerazione l’intero percorso formativo: dalla Scuola dell‟infanzia fino a comprendere gli studi universitari. • Pone l‟accento sulla necessità di una formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare “strategie didattiche, metodologiche, educative e valutative adeguate”.
  • 10. Competenze richieste alla Scuola • Acquisisce le competenze • Individua precocemente i segnali del persistere di certe difficoltà • Applica strategie didattiche, metodologiche e valutative • Utilizza una didattica individualizzata e personalizzata.
  • 11. Competenze richieste alla Scuola • Adotta mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche • Introduce strumenti compensativi, mezzi di apprendimento alternativi, tecnologie informatiche • Dispensa da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere • Garantisce forme di verifica e valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti
  • 12. Competenze richieste alla Scuola • Sottopone periodicamente a monitoraggio le misure adottate • Valuta l‟efficacia di quello che progetta
  • 14. Centralità della Scuola Cura della comunicazione • Con la famiglia ( “impegnata nell’assistenza alle attività scolastiche a casa”) e con lo studente: comunicazione di tipo positivo e propositivo ( attenta a “ ridurre i disagi relazionali ed emozionali”) • Con gli operatori del SSN • Con la dirigenza scolastica, USR, UST • La circolarità della comunicazione deve essere massima anche tra i docenti in modo da attivare un‟azione strategica didattica e metodologica, concorde e univoca, più adeguata alla situazione pur nella realtà delle differenze che caratterizzano le diverse discipline.
  • 15. LEGGE 170/2010 • PER LA PRIMA VOLTA VIENE NORMATIVAMENTE RICONOSCIUTA, DEFINITA E REGOLAMENTATA LA MATERIA SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO. • NELL’INTERPRETAZIONE DELLE DEFINIZIONI SI TIENE CONTO DELL’EVOLUZIONE DELLE CONOSCENZE SCIENTIFICHE IN MATERIA
  • 16. RICONOSCIMENTO : ART.1 dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia quali «DSA» ● presenza di capacità cognitive adeguate, ● assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. I DSA possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana
  • 17. Io nella mente di… “Per mia sorella io leggo male. Il mio babbo dice che faccio male le “o”. La mamma che guardo sempre la tv. Per la maestra di matematica, io sono disordinato. Per la maestra di italiano, ha capito che mi piace scrivere.”
  • 18. Un esempio di disgrafia (v anno scuola primaria)
  • 19. DEFINIZIONE : ART.1 • Dislessia: disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell‟imparare a leggere, nella decifrazione dei segni linguistici,nella correttezza e rapidità della lettura. • Disgrafia: disturbo specifico di scrittura che si manifesta nella difficoltà nella realizzazione grafica. • Disortografia: disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. • Discalculia: disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell‟elaborazione dei numeri. • Dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia possono sussistere separatamente o insieme.
  • 20. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi (art.3, c.3)
  • 21. Emozioni e aspettative “Voglio conoscere i mondi: la Grecia, la Francia” “Voglio conoscere l’inglese, il tedesco” “Voglio imparare a scrivere su tutto in ogni maniera” “Voglio imparare a leggere tutto quello che voglio” “Ci sono i quaderni di tutti i tipi: a righe, a quadratini, a quadrati grossi” “Se si sta buoni e si studia ci danno i numeri : 0…30…
  • 22. Voglio imparare a leggere tutto quello che voglio!
  • 23. Motivazione alla lettura • Possiamo leggere i libri da soli • Possiamo leggere i cartelli stradali per sapere dove è Bologna o Firenze. • Bisogna leggere per il lavoro: me lo ha detto la mamma. • Leggere il calendario, sms, il computer • Leggere le scritte nei film • Leggere i giornali quando uno è adulto • Leggere i prezzi nei vestiti • Leggere le istruzioni per costruire un gioco.
  • 24. Consensus Conference per i DSA: La diagnosi precoce Riguardo all’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi, essa dovrebbe teoricamente coincidere con il completamento del II anno della scuola primaria, dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo dell’istruzione formale del codice scritto; inoltre entro questa età l’elevata variabilità inter- individuale nei tempi di acquisizione non consente una applicazione dei valori normativi di riferimento che abbia le stesse caratteristiche di attendibilità riscontrate ad età superiori.
  • 25. Consensus Conference per i DSA: La diagnosi precoce Tuttavia, è importante sottolineare che già alla fine del I anno della scuola primaria può capitare di valutare bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di lettura), che appare possibile e anche utile anticipare i tempi della formulazione diagnostica, . . . . prevedendo necessari momenti di verifica successivi.
  • 26.
  • 27.
  • 28.
  • 29. Se ascolto dimentico, se ascolto e vedo, ricordo poco, se ascolto, vedo e pongo domande o discuto con qualcuno, comincio a comprendere, se ascolto, vedo, discuto e faccio, acquisisco conoscenza e abilità, se insegno a un altro, divento padrone. Confucio
  • 30. Atto di indirizzo settembre 2009 Contenuti e articolazione delle discipline devono essere ripensati nella prospettiva di portare a una prima familiarità con i “nuclei fondanti” delle discipline stesse e a una solida acquisizione di conoscenze e competenze di base che tutti gli studenti devono possedere e padroneggiare a a conclusione del primo ciclo di istruzione. Occorre abbandonare con decisione la strada, talora percorsa, dei programmi pletorici
  • 31. Prestazioni non essenziali: contenuti / operazioni mentali • I contenuti possono essere selezionati, perché sono sempre una parte della conoscenza possibile o del conosciuto, mentre le operazioni mentali devono essere vissute tutte integralmente e completamente, perché la mente umana non può permettersi di selezionare le sue capacità, ha solo il compito di svilupparle tutte nel modo più elevato possibile”(Lucio Guasti).
  • 32. Personalizzare l’insegnamento • Conoscere i processi dell’apprendimento • Individuare punti di forza e debolezza di ogni studente • Prendersi cura degli aspetti emotivo-motivazionali e relazionali dell‟apprendimento • Promuovere modalità di insegnamento flessibili (apprendimento cooperativo, tecniche metacognitive, educazione tra pari) • Promuovere una valutazione “per” l‟apprendimento • Utilizzare mediatori didattici diversificati (software, ausili informatici…) • Favorire una didattica per competenze e non per contenuti
  • 33. Flessibilità didattica DPR 275/1999 art. 4.2: il Regolamento dell‟autonomia scolastica offre lo strumento della flessibilità, (“le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”). Tale flessibilità non è solo nei calendari, negli orari, nei raggruppamenti degli alunni, nell‟adeguamento alle esigenze delle realtà locali, ecc, ma è prevista anche in tutti gli aspetti dell‟organizzazione educativa e didattica della Scuola e quindi va intesa come: - personalizzazione educativa e didattica, - personalizzazione degli obiettivi formativi - personalizzazione dei percorsi formativi.
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  • 35. PDP  PIANO: studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”; programma, progetto, strategia  DIDATTICO: scopo della didattica è: - il miglioramento dell‟ efficacia e efficienza insegnamento del docente - il miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza (diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento dell„allievo.  PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici - DPR 122 giugno 2009 art.10 – Circ. MIUR 28.5.2009)
  • 36. PDP : SINERGIA DI AZIONE • Necessità di collaborazione tra operatori sanitari , docenti e famiglia per la stesura e realizzazione, per ciascun alunno con DSA, del Percorso Personalizzato che tenga conto degli interventi riabilitativi, educativi e didattici.
  • 37. PDP Il PDP è un contratto fra Docenti, Istituzione Scolastiche, Istituzioni Socio- Sanitarie e Famiglia per individuare e organizzare un percorso personalizzato, nel quale devono essere definiti i supporti compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA.
  • 38. Struttura del Piano Didattico Personalizzato 1. Dati relativi all‟alunno 2. Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali 3. Caratteristiche comportamentali 4. Caratteristiche del processo di apprendimento 5. Strategie utilizzate dall‟alunno per lo studio 6. Strumenti utilizzati dall‟alunno nello studio 7. Individuazione di eventuali modifiche all‟interno degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dai piani di studio 8. Strategie metodologiche e didattiche adottate 9. Attività programmate 10. Strumenti compensativi e misure dispensative 11. Criteri e modalità di verifica e valutazione 12. Patto con la famiglia
  • 39. Struttura del PDP 7. Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dai piani di studio Vuol dire considerare l‟insegnamento, non come accumulo di nozioni, di memorizzazioni di regole, di semplice esposizione di contenuti immagazzinati, ma come capacità di: • sollecitare processi di apprendimento significativo, • favorire la ristrutturazione attiva della mappa personale, • sostenere la disponibilità al compito, • stimolare il coinvolgimento cognitivo e affettivo degli alunni. Le modifiche possono riguardare aspetti marginali degli obiettivi disciplinari che non interferiscono con l‟acquisizione di competenze fondamentali.
  • 40. Struttura del PDP 8. Strategie metodologiche e didattiche adottate • Favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto cognitivo con se stessi e con gli altri • Sfruttare i punti di forza di ciascun alunno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d‟insegnamento • Individuare ed amplificare le strategie utilizzate spontaneamente dallo studente • Utilizzare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) • Stimolare il recupero delle informazioni tramite il braistorming • Collegare l‟apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli studenti Ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione- studio- interrogazioni… ).
  • 41. Struttura del PDP 9. ATTIVITA’ PROGRAMMATE • Attività di recupero • Attività di consolidamento e/o di potenziamento • Attività di laboratorio • Attività di classi aperte (per piccoli gruppi) • Attività all‟esterno dell‟ambiente scolastico • Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
  • 42. Struttura del PDP 10. Strumenti compensativi 11. Misure dispensative Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessari a sostenere l’allievo nell’apprendimento. Tra questi, nella scuola secondaria, vanno individuati con particolare cura gli strumenti compensativi e dispensativi che sarà possibile assicurare anche in sede di Esame di Stato. Preliminarmente all’Esame di Stato, della scuola secondaria di II grado, tali strumenti vanno indicati nel Documento del 15 maggio (Nota MPI n.1787/05 - MPI maggio 2007) in cui il Consiglio di Classe dovrà esattamente indicare modalità, tempi e sistema valutativo previsti per le prove d’esame.
  • 43. Struttura del PDP 12. Criteri e modalità di verifica e valutazione La valutazione per l’apprendimento presuppone “tutte quelle attività intraprese dagli insegnanti e/o dagli alunni, che forniscono informazioni da utilizzare come feedback per modificare le attività di insegnamento/apprendimento in cui sono impegnati (Black and Wiliam, 1998). Pertanto la valutazione per l’apprendimento, pur non essendo esente da un suo valore certificativo, ha soprattutto un valore formativo. Infatti è dimostrato che la valutazione per l’apprendimento è uno degli strumenti più efficaci per migliorare i risultati degli studenti, riuscendo anche ad innalzarne i livelli di competenza.
  • 44. 12. Criteri e modalità di verifica e valutazione Si concordano: • verifiche orali programmate • compensazione con prove orali di compiti scritti • uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (mappe mentali, mappe cognitive..) • valutazioni più attente alle conoscenze a alle competenze di analisi, sintesi e collegamento con eventuali elaborazioni personali, piuttosto che alla correttezza formale • prove informatizzate • valutazione dei progressi in itinere
  • 45. Struttura del PDP 13. Patto con la famiglia. Nella progettazione del PDP dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i docenti e la famiglia: - assegnazione dei compiti a casa e modalità su come vengono assegnati (con fotocopie, con nastri registrati, ...) - quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi con DSA sono lenti e fanno molta più fatica degli altri, occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni apprendimento) - scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando sovrapposizioni e sovraccarichi. - modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro scolastico a casa può essere realizzato (uso di strumenti informatici, presentazioni con mappe, powerpoint …)
  • 46. Strumenti compensativi • Strumenti attivatori e amplificatori di processi cognitivi di alta rilevanza • Partner intellettuali con l‟alunno allo scopo di impegnare e favorire pensiero critico e apprendimento di alto valore cognitivo. • Supporto per operazioni di più basso livello che liberando la mente dal carico che sarebbe necessario per queste, permettono loro di impegnarsi in abilità cognitive che altrimenti non sarebbero consentite , Tecnologia scuola ,processi cognitivi Franco Angeli, 2009
  • 47. Strumenti compensativi • Il primo strumento compensativo per un alunno con dislessia: un efficiente metodo di studio. (“Dislessia”,gennaio 2010) • In classe durante la spiegazione (selezionare i contenuti fondamentali sul libro di testo; utilizzare simboli visivi, parole chiave, brevi frasi, evidenziare) • A casa (capire e ricordare) lettura per lo studio • Strategie metacognitive da esplicitare per tutti gli studenti • Esplorazione metacognitiva delle modalità di studio adottate dallo studente. • Colloquio con i genitori e con lo studente da parte dei docenti
  • 48. Strumenti compensativi specifici Hanno la funzione di vicariare in modo diretto e specifico una delle abilità : lettura, scrittura, grafia, ortografia, calcolo, numero,..): - Sintesi vocale - Calcolatrice - Correttore ortografico - Lettore esterno - Quaderni specifici
  • 49. Strumenti compensativi funzionali Aiutano alcune funzioni (come la memoria procedurale, automatismi…) - Tavola pitagorica - Promemoria con le regole e le formule - Sequenza dei mesi - Testi con carattere più leggibile (Sinnos, nero/bianco) - Audiolibri di narrativa (www.letturagevolata.it), dove non è possibile la fruizione delle informazioni di tipo visivo.
  • 50. Misure dispensative Gli studenti con Lettura ad alta voce D.S.A sono dispensati da : Scrittura sotto dettatura Uso del vocabolario cartaceo Studio delle tabelline Tempi più lunghi per eseguire consegne Possono usufruire di : Verifiche orali anziché scritte Interrogazioni programmate
  • 51. Altre possibili misure dispensative Essere dispensati da… • memorizzare le definizioni grammaticali • studio della grammatica di tipo classificatorio • leggere a turno, a voce alta, (pagine di storia, geografia…) per affrontarne a casa lo studio • leggere consegne complesse dal punto di vista sintattico, lessicale…
  • 52. Altre possibili misure dispensative? Essere dispensati da… • scrivere sotto dettatura testi sui quali studiare • ricopiare testi sui quali il docente ha effettuato correzioni ortografiche • copiare dalla lavagna serie di domande a risposta aperta, alle quali rispondere (verifiche) • usare testi stampati con presenza di barriere tipografiche per la decifrazione
  • 53. Quando suggerire l’uso di misure dispensative? • Sostituzione delle verifiche scritte con verifiche orali • Valutazione del contenuto e non della correttezza ortografica nelle produzioni scritte (valutazione dispensativa?) • Riduzione dei compiti a casa (permettere la frequenza a trattamenti riabilitativi o attività sportive)
  • 54. Chi? PDP Che cosa?
  • 55. Chi? Il team dei docenti o il Consiglio di Classe, acquisita la diagnosi specialistica di DSA, procede alla compilazione del Piano Didattico Personalizzato. E‟ prevista una fase preparatoria d’incontro e di dialogo tra docenti, famiglia e specialisti nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze.
  • 56. Chi? PDP Quando? Che cosa?
  • 57. Quando? Su richiesta, per scritto, da parte della famiglia alla scuola di definire un percorso personalizzato che preveda l‟applicazione delle disposizioni previste dalla legge e da altra normativa ministeriale al riguardo. Informazione alla famiglia sull’iter procedurale conseguente alla segnalazione specialistica (POF e linee guida per accoglienza alunni con DSA, sito Internet della scuola, referente DSA) La richiesta deve essere protocollata. Applicazione delle norme sulla privacy sui dati sensibili. Il PDP compilato va dato in copia alla famiglia con lettera protocollata
  • 58. Chi? Come? PDP Quando? Che cosa?
  • 59. Come ? • incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico e/o il referente DSA per la raccolta delle informazioni. (verbalizzazione da parte del coordinatore); • accordo tra i docenti per la sua predisposizione e per la distribuzione della modulistica da compilare (ad es. nel C.d.C. di Ottobre) • stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello studente). (nel successivo C.d.C. di Novembre).
  • 60. Perchè? Chi? Come? PDP Quando? Che cosa?
  • 61. Perché? Permette di: • ripensare le pratiche didattiche per migliorarle, • Riflettere sull‟importanza dell’osservazione sistematica dei processi di apprendimento dell‟alunno • condividere la responsabilità educativa con la famiglia • favorire la comunicazione efficace tra diversi ordini di scuola • documentare per decidere e/o modificare strategie didattiche • creare ambienti costruttivi, collaborativi, attivi, cioè ambienti per l‟apprendimento che favoriscano la curiosità intellettiva e dove sia presente un clima emozionale positivo.
  • 62. “ Raramente il destino degli individui è determinato da ciò che essi NON sono in grado di fare. È molto più probabile che la loro vita sia forgiata dalle capacità che essi hanno sviluppato (…). Coloro ai quali è affidato il compito dell’educazione, dovrebbero prestare una particolare attenzione alle doti e alle inclinazioni dei giovani dei quali sono chiamati a occuparsi.” Howard Gardner “L’educazione delle intelligenze multiple”, ANABASI,Milano
  • 63. RESPONSABILITA’ • Un diamante grezzo assomiglia ad un ciottolo qualsiasi, e nessuno lo degnerebbe di uno sguardo. • E' l'abilità del tagliatore di diamanti che svela la bellezza che giace nascosta nelle pietre
  • 64. Valutazione Nell‟art. 2 (Finalità) “adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti” Art. 4 (Formazione nella scuola) “acquisire la capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate” Valutazione per l’apprendimento: valutazione finalizzata al miglioramento dei risultati di apprendimento degli studenti
  • 65. Legge 8 ottobre 2010 n.170 “Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico” art 5 (Misure educative e didattiche e di supporto) comma 4 Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stati e di ammissione all‟università nonché gli esami universitari
  • 66. Valutazione Personalizzata Nella C.M. 4674 del 10 maggio 2007 si parla della valutazione per gli studenti con DSA “(.)In tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella materna e non si possono dispensare gli studenti dalla loro effettuazione, gli insegnanti vorranno riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta” Nel DPR N. 122/2009 “La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo”.
  • 67. VALUTAZIONE Decreto del Presidente della Repubblica n° 122 del 22 giugno 2009 Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA): “Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”.
  • 68. NOTA MIUR n. 5744 del 28.05.2009 ESAMI DI STATO “In sede di SCRUTINIO FINALE, appare doveroso che i CONSIGLI DI CLASSE valutino con particolare attenzione le situazioni concernenti gli allievi con DSA verificando che in corso d’anno siano state applicate le indicazioni inserite nelle note emanate da questo Ministero e siano stati predisposti PERCORSI PERSONALIZZATI con le indicazioni di compenso e dispensa e considerando, IN OGNI CASO, se le carenze presenti in questi allievi siano o meno da imputarsi al disturbo di apprendimento”.
  • 69. O.M.N.42 MAGGIO 2011 ESAMI DI STATO • La Commissione d‟esame , anche sulla base di quanto previsto dall‟articolo 10 del D.P.R. 22/6/2009, n.122, nelle more dell‟emanazione delle disposizioni applicative della legge 8 ottobre 2010, n.170 – considerati eventuali elementi forniti dal Consiglio di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati affetti da disturbi specifici di apprendimento (DSA). • In tal senso sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell‟esame sia al momento delle prove scritte, sia in fase di colloquio. • In particolare si segnala l‟opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, di curare la predisposizione della terza prova scritta, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. • Al candidato potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d‟anno o comunque siano ritenuti giovevoli nello svolgimento dell‟esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove.
  • 70. INVALSI “Per la rilevazione degli apprendimenti ( 25 primaria; 1 anno sec.1°, 2° anno sec. 2°) per l‟anno scolastico 2010 -2011 l‟INVALSI ha pubblicato una apposita Nota in cui sono esplicitate le modalità di partecipazione degli alunni con bisogni educativi speciali: • tempo aggiuntivo (fino a un massimo di 30 minuti per ciascuna prova). • ammessi strumenti dispensativi e misure compensative • Scansione temporale
  • 71. PROVA NAZIONALE: Concorre alla valutazione finale degli alunni “ Si ricorda che gli alunni con certificazione di diagnosi di dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento , possono sostenere la prova con l’ausilio degli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno e con tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sotto commissione (per la Prova Nazionale, massimo 30 minuti). Ove ai candidati che ne hanno titolo e necessità siano assegnati tempi più ampi per rispondere ai quesiti (prova nazionale) del primo fascicolo (italiano), agli altri candidati potrà essere, comunque, somministrato il secondo fascicolo (matematica) dopo i primi 60 minuti ed il previsto intervallo MIUR- C.M.n.50 7 giugno 2010