1. 24 gennaio 2011
I.P. “L. Einaudi”
Grosseto
Progetto di sostegno alla didattica:
“A scuola di dislessia”
Sostegno al successo formativo di
studenti con DSA
Laura Bertolo
Psicologa, Psicoterapeuta, Psicopatologa
dell’apprendimento
Tecnico AID
laura.bertolo@libero.it
5. EPIDEMIOLOGIA
“Ad oggi si stima che tra la 3a e la 5a classe primaria
e la 3a classe della secondaria di primo grado, il
valore medio della prevalenza dei DSA vari dal 3
al 4%.
Questo range può dipendere dell’età in cui viene
effettuata la diagnosi e dal tipo di strumenti
utilizzati per la diagnosi”
6. Geni e DSA
• Conosciamo la localizzazione di
alcuni geni, ma non la loro
funzione
• Ognuno di questi geni non è
necessario e non è sufficiente
• La difficoltà di lettura è mediata
dall’azione congiunta di almeno
due o più di questi geni
• Ogni gene ha un effetto più o
meno determinante sulla
manifestazione della dislessia
7. AUTOMATIZZARE
Stabilizzare un processo automatico con
caratteristiche di velocità e accuratezza.
E’ realizzato inconsciamente, richiede un
minimo sforzo attentivo ed è difficile da
sopprimere, da ignorare e da influenzare.
8. IL BAMBINO CON DISLESSIA
Non può decodificare in modo
automatico o senza sforzo
9. ANALISI
VISIVA
RICONOSCIMENTO
LETTERE
Via RICONOSCIMENTO
Via
semantica VISIVO DI PAROLE
fonologica
Via non
SISTEMA
semantica
SEMANTICO
PRODUZIONE CONVERSIONE
DI PAROLE GRAFEMA FONEMA
SISTEMA
ARTICOLATORIO
PAROLA LETTA
10. Progressione abilità di lettura
Tressoldi, 2003
5
4,5 4,65
4,44
4 3,94
3,5
3 3,1
2,62 2,63 normo
2,5
2,18 2,12 das
2
1,69 1,72
1,5 1,43
1 0,96 1,13
0,5 0,63
0
2^ E 3^ E 4^ E 5^ E 1^ M 2^ M 3^ M
12. Dislessia fonologica
Disturbo alla via fonologica ed utilizzazione
prevalente della via visivo-lessicale
• Migliore la lettura di parole vs non parole
• Errori visivi (cane/pane)
• Morfologici (andare/andato)
• Sostituzione di parole funzionali (per/con)
• Assenza errori semantici (cane/gatto)
13. Dislessia superficiale
Disturbo della via visivo- lessicale ed
utilizzazione prevalente della via fonologica
• Migliore lettura di parole regolari vs irregolari
• Confusione di parole omofone non omografe
• Errori di accentazione, sostituzione, omissioni,
aggiunte)
• Regolarizzazione
14. Dislessia profonda
Danneggiamento via visivo- lessicale
e danno del sistema cognitivo o al
suo accesso ( non riescono ad
identificare il concetto a cui le
parole si riferiscono)
15. Giacomo
8 anni, allegro, vivace, sorridente, di
intelligenza pronta, curioso
Il primo a manipolare e creare, buone
abilità di logica
Scuola materna: iter regolare
Scuola elementare: lentezza
nell’acquisizione della letto- scrittura
Le insegnanti“Il primo a capire l’ultimo
a fare”
Dalla terza elementare: “Svogliatezza,
disattenzione, comportamento agitato”
Familiarità per i DAS
16. Dal punto di vista
del Docente
Il ragazzo non è motivato!
Il ragazzo non è interessato!
Fa poco esercizio!
Le condizioni familiari?
Le dinamiche familiari?
Perché durante l’intervallo è tutto OK?
17. Dal punto di vista
dei genitori
Perplessità, nessun segnale
premonitore
Comportamenti seri e punitivi
Attesa impotente
Scarso impegno e allenamento
L’incubo dei compiti a casa
Difesa e contrapposizione con
la scuola
18. Dal punto di vista
dei ragazzi
5-6 ore a scuola
4-5 ore a casa i compiti
“Allora sono scemo!”
Scarsa persistenza
Evitamento del compito
Somatizzazioni
Difficoltà di comportamento
Autostima
19. Dal punto di vista
degli specialisti
Confusione dei ruoli
Atteggiamento wait and
see
Ritardo nella diffusione
delle informazioni
specifiche
Ritardo nel cosa fare in
classe
20. Natura neurobiologica
Il disturbo si manifesta
indipendentemente
dall’insegnante,
MA
Alcuni metodi didattici possono
interferire profondamente e
negativamente ostacolando la riduzione
del deficit
22. Nella scuola secondaria:
il problema può essere mascherato da:
• Demotivazione allo studio
• Comportamenti di reattività Gli indicatori
• Atteggiamenti di sfiducia comportamentali
possono essere
i primi elementi osservabili
il problema può manifestarsi attraverso:
• Parziale comprensione dei testi
• Difficoltà nell’acquisizione dei termini specifici
• Difficoltà a prendere appunti, a compilare il diario, a
completare le attività nei tempi richiesti
23. Prevenzione del disagio
• Screening materna con massima attenzione
ai disturbi del linguaggio
• Finestra cronologica privilegiata per la
riabilitazione
• In terza elementare conferma della diagnosi
30. Segnali scuola
dell’infanzia
• Sostituisce suoni nelle parole
• Pronuncia male alcune parole
• Difficoltà a memorizzare nomi degli oggetti
• Difficoltà nel riconoscere i suoni delle parole, le rime
• Tende a non ricordare le cose in sequenza (giorni,
mesi,numeri …)
• Difficoltà a scrivere numeri o il proprio nome
• Goffo nelle attività sportive
• Difficoltà di manualità fine (allacciarsi le scarpe,
tagliare, abbottonare,…)
31. Scuola primaria
• Lentezza nell’apprendere •Possiede un vocabolario povero
• Difficoltà nella copia dalla •Tende a non ricordare le
lavagna elencazioni in sequenza (nomi,
• Perdita riga durante la cose, tabelline,…)
lettura •Ha difficoltà nell’organizzare e
• Difficoltà a leggere parole nel pianificare
nuove, lunghe o tecniche •La comprensione è migliore
• Confusione caratteri quando ascolta piuttosto che
tipografici, e/o confonde quando legge
lettere e numeri
•Difficoltà di attenzione, ha
• Quando scrive dimentica
lettere nelle parole e/o le bisogno di molto tempo
mette nell’ordine sbagliato •Difficoltà nella lettura
• Ha difficoltà dell’orologio
nell’espressione orale •Scrittura illeggibile
32. …scuola secondaria …
Continua a leggere con difficoltà e con errori
Scrive a mano lentamente con errori e il risultato è poco leggibile
Migliori competenze orali che scritte
Difficoltà nella pianificazione e nella composizione di un testo
Ha difficoltà a sintetizzare, Memorizzazione stentata
Ha difficoltà a prendere appunti o a copiare dalla lavagna
Rimanda attività che coinvolgono lettura e scrittura
Confonde nel leggere parole lunghe “introduzione” con
“interdizione”
Ha difficoltà nella gestione del tempo
33. Diversi quadri di
espressività:
DISLESSIA
RECUPERATA:
Le prestazioni sono
comparabili a quelle dei
normotipici in tutte le
aree
34. Dislessia compensata:
• Affaticabilità della lettura
• Comprensione testo e studio
• Lingue straniere
• Prove a tempo
• Prove a scelta multipla
• Bassa autostima
35. Dislessia persistente
• Lettura molto stentata
• Lettura inaccurata
• Impossibilità di studio
autonomo
• rifiuto della scuola
• Disturbi “secondari”:
» Tendenza
all’isolamento
» Rifiuto degli
strumenti
compensativi e delle
misure dispensative
» Disturbi
psicopatologici
esternalizzanti
» Disturbi
psicopatologici
internalizzanti
36. Disturbi psicopatologici
esternalizzati
• Disturbo da deficit di
attenzione e/o
iperattività
• Disturbo oppositivo-
provocatorio
• Disturbo della condotta
40. Il DISAGIO in matematica
50% “ci resta male”
38% “malessere”
52% “sono stupido”
Solo il 20% non si lascia prendere
dall’ansia
41. Discalculia evolutiva
Disturbo delle abilità numeriche ed
aritmetiche che si manifesta in bambini di
intelligenza normale, che non hanno
subito danni neurologici. Può presentarsi
associata a dislessia, ma è possibile che
ne sia dissociata. (Temple, 1992)
La prestazione del soggetto è pari a
quella di un soggetto di 2 anni più
giovane. (Reynolds, 1984)
42. Caratteristiche della
discalculia evolutiva
• Incapacità di comprendere i concetti di base di
particolari operazioni;
• Mancanza di comprensione dei termini o dei
segni matematici;
• Mancato riconoscimento dei simboli numerici;
• Difficoltà ad attuare le manipolazioni
aritmetiche standard;
43. E ancora…
• Difficoltà nel comprendere quali numeri sono
pertinenti al problema aritmetico;
• Difficoltà ad allineare correttamente i numeri o ad
inserire decimali o simboli durante i calcoli;
• Scorretta organizzazione spaziale dei calcoli;
• Incapacità ad apprendere in modo soddisfacente
le tabelline della moltiplicazione
44. Discalculia profili:
• debolezza nella strutturazione cognitiva delle
componenti di cognizione numerica (cioè
intelligenza numerica basale: subitizing,
meccanismi di quantificazione, comparazione,
seriazione, strategie di calcolo a mente)
• ed altri che coinvolgono procedure esecutive
(lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri)
ed il calcolo (recupero dei fatti numerici e
algoritmi del calcolo scritto).
45.
46. Modelli cognitivi
Temple- McCloskey
• Dislessia per le cifre
• Discalculia procedurale
• Discalculia per fatti aritmetici
47. Dislessia per le cifre
Difficoltà nell’acquisizione dei processi lessicali
sia nel sistema di comprensione del numero
che di produzione del calcolo
Errori.
43 = ottantasei
3 = otto
8438 = ottomilaquattrocentotrentasei
48. Discalculia procedurale
Difficoltà nell’acquisizione delle procedure e
degli algoritmi nel sistema del calcolo
Nessuna difficoltà nella lettura e
scrittura dei numeri arabici, lettura e
scrittura numeri espressi in codice
verbale, conoscenza fatti aritmetici.
Molte difficoltà nell’applicazione
delle procedure: errori di riporto, di
incolonnamento e di prestito
49. Discalculia per i fatti
numerici
Difficoltà nell’acquisizione dei fatti numerici
all’interno del sistema di calcolo
Due tipi di errore:
- di confine (6x3=21)
- di slittamento (4x3=11)
50. L’errore è informativo
Il tipo di intervento da effettuare a partire
dall’analisi dell’errore guidano
l’intervento riabilitativo del recupero
delle difficoltà specifiche di
elaborazione del numero e del sistema
di calcolo.
51. Errori procedurali
• 3 + 6…
• N+0
• NX0
il sistema di memoria può iniziare a
sovraccaricarsi, significa notevole dispendio di
energie cognitive in caso di compiti più
complessi
52. …e di applicazione di
strategie
• Cosa fare per affrontare le operazioni
• Sequenza procedurale e suo
mantenimento
• Applicazione di regole e riporto
• Passaggio ad una nuova operazione
• Progettazione e verifica
53. Recupero di fatti aritmetici
Possono derivare dall’immagazzinamento degli stessi, la
loro memorizzazione si rafforza ogni volta che il
soggetto produce una determinata risposta per
l’operazione data e ciò avviene anche se la risposta è
errata.
Nelle operazioni successive il recupero dello stesso
risultato sarà coerente con la sua memorizzazione, anche
quando vi sia un’associazione errata tra l’operazione e il
risultato scorretto.
[Geary, 1993]
54. Difficoltà visuo- spaziali
Coinvolge non solo aspetti percettivi ma ben
diversi livelli organizzazione dei dati
implicati soprattutto nella scrittura di
un’operazione.