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Simona  Palermo, PhD Parco Tecnologico Padano s.r.l. FAiR – Fairness and Accountability in Research
Le competenze scientifiche femminili:  luci e ombre nel contesto italiano e in quello internazionale ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
I nostri dati ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Raccolta di dati e informazioni, provenienti dalle più autorevoli fonti nazionali e internazionali, non solo sulla presenza della donna nella ricerca, ma anche sugli orientamenti del pubblico femminile verso scienza e tecnologia e sulle attività internazionali, associative e progettuali promosse a favore delle donne nella scienza.  Ricerca sulla dimensione e le percezioni di genere realizzata dal PTP in collaborazione con Observa nell’ambito dei Gender Action Plans di due grandi network di ricerca europei FP6 nel settore della genomica animale
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Facoltà scientifiche In Italia le donne che frequentano le facoltà scientifiche sono il 57% del totale di iscritte all’Università, percentuale che supera sia la media europea (56%) sia quella mondiale (50%). Tuttavia, alcune facoltà (Ingegneria, Industria e costruzioni) risultano ancora di appannaggio prevalentemente maschile, mentre le donne prevalgono nelle facoltà di Medicina e Farmacia.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Lauree Sul totale dei laureati italiani in discipline scientifiche le donne sono soltanto il 32.4% e ancora più bassa è la percentuale nel campo dell’ingegneria (20.5%), mentre rappresentano il 91.4% dei laureati nell’area dell’insegnamento.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Facoltà scientifiche Nell’ambito delle facoltà scientifiche, le più frequentate dalle donne sono Scienze biologiche (68.8%) e Biotecnologie (63.1%), dove le donne prevalgono rispetto agli uomini.  Decisamente più basse le percentuali per altre facoltà, quali Informatica (12.5%), Ingegneria dell’informazione (14.7%), industriale (18.7%), civile (24.9%), dove le donne sono ancora in netta minoranza.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Lauree e dottorati Le donne italiane che conseguono una laurea o un dottorato di ricerca in Ingegneria, Industria e Costruzioni sono soltanto il 29% del totale di lauree/dottorati (media che non si discosta molto dalla media europea), contro l’81% di donne che ottengono una laurea/dottorato in Scienze Umane e discipline artistiche e il 64% di Medicina e Farmacia.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Carriera universitaria Il diagramma a forbice Mentre le donne prevalgono numericamente tra gli iscritti all’Università e tra i laureati, nelle fasi successive della carriera universitaria la percentuale di donne decresce man mano a favore dei colleghi uomini, a livello sia Europeo sia italiano.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Docenti universitarie In Italia, la percentuale di donne tra i docenti universitari, che non raggiunge il 30% nemmeno nelle Scienze Umane, è decisamente bassa per tutte le discipline scientifiche (tra il 6.1% e il 15.9%). La situazione europea è ancora meno incoraggiante, con valori percentuali medi anche inferiori a quelli italiani.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Ricercatrici in tutti i settori Nel complesso le donne italiane impegnate nella ricerca sono il 30% del totale dei ricercatori.  Le percentuali più incoraggianti sono state registrate in Portogallo, Fed. Russa, Rep. Slovacca, mentre i dati più sconfortanti vengono da Giappone e Corea e, in Europa, Paesi Bassi.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Ricercatrici nel settore privato Nel complesso le donne italiane impegnate nella ricerca nel settore privato sono il 23.1% del totale dei ricercatori, valore che si discosta poco dalla media europea del 24%. Le donne sono più numerose, a livello sia italiano sia europeo, nell’industria farmaceutica (49.1%) e chimica (38.3%), mentre scarseggiano soprattutto in quella manifatturiera (16.4%) A livello europeo i numeri più incoraggianti vengono da Romania (49.8%), Bulgaria (49.5%), Lettonia (44.4%) e Svezia (44.1%)
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Occupazione nei settori scientifici Il primato spetta alla Polonia (60.7%), seguita da Ungheria (60.3%) e Rep. Slovacca (56.1%). La media italiana (46.8%) relativa alle donne occupate nei settori scientifici è di poco inferiore a quella europea (50.2%). A quali ruoli sono riferite queste percentuali?
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Comitati scientifici Le donne sono in netta minoranza nei comitati scientifici in Italia così come nella maggior parte dei Paesi europei. Fanno eccezione Norvegia, Finlandia e Svezia, dove i due generi sono rappresentati in maniera quasi equa.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Brevetti nel settore IT Solo il 5% dei brevetti di origine statunitense e il 3% di quelli di origine giapponese sono intestati a donne.
Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Gap salariale di genere L’Italia è uno dei Paesi dove maggiore risulta la differenza di stipendio tra donne e uomini nel campo della ricerca (33.3%) Eurostat – Internation Women Day (8 Marzo 2009)
In sintesi: ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
I Gender Action Plans
I Gender Action Plans ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
I Gender Action Plans Ricerca condotta su un campione di 103 ricercatori (47 donne e 56 uomini) facenti parte di 2 grandi network di ricerca europei nel settore della genomica animale. MONITORAGGIO quantitativo e qualitativo attraverso un QUESTIONARIO strutturato preparato in collaborazione con  Observa -  Science in Society Observa – Science in Society è un’associazione culturale senza fini di lucro che intende promuovere la ricerca, la riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, policy makers e cittadini.
I Gender Action Plans ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Alcuni risultati Età Le donne sono molto più numerose nelle fasce d’età più basse.
Alcuni risultati Contratto La stragrande maggioranza degli uomini ha un contratto a tempo indeterminato, mentre tra le donne sono molto diffusi i contratti a termine.
Alcuni risultati Ruolo Le posizioni apicali sono quasi esclusivamente ricoperte da uomini, mentre le donne hanno ruoli di livello inferiore.
Alcuni risultati Famiglia La stragrande maggioranza degli uomini è sposata o convive (80%) e ha figli (74%), mentre sono tante le donne single (36.8%) e senza figli (47.6%).
Alcuni risultati ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Alcuni risultati Percezioni su questioni di genere nella ricerca Sono soprattutto le donne a ritenere che la ricerca sia governata dagli uomini e che le donne vengano troppo spesso relegate a ruoli secondari.
Alcuni risultati Percezioni su questioni di genere nella ricerca Le questioni di work-life balance sono sentite sia dagli uomini che dalle donne.  Un dato abbastanza sorprendente riguarda la percentuale di ricercatrici (superiore a quella dei colleghi maschi) che ritiene che le donne siano meno disposte a combattere per la carriera e che siano meno dotate rispetto agli uomini sia per la ricerca in sé sia per assumere incarichi di responsabilità.
Alcuni risultati Percezioni su questioni di genere nella ricerca Tra le cause della limitata presenza femminile nella ricerca, la maggior parte dei ricercatori individua la difficoltà di conciliare carriera e famiglia e, secondariamente, il fatto che sia un contesto dominato dagli uomini.
Alcuni risultati ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Il “soffitto di cristallo” Maggiore è il GCI, maggiore è lo spessore del soffitto di cristallo   GCI=1 non c’è differenza tra donne e uomini GCI>1 le donne sono sottovalutate GCI<1 le donne sono sopravvalutate EU2.1 Italia1.9
si può abbattere  il soffitto di cristallo?
diversità di genere  come obiettivo strategico ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Do women in top management  affect firm performance? Case study: N. Smith, V. Smith, M. Verver. Do Women in Top Management Affect Firm Performance? A Panel Study of 2500 Danish Firms (2005). IZA DP No. 1708 Studio condotto su 2500 aziende danesi allo scopo di valutare l’influenza sulla performance aziendale della proporzione di donne nel management.  Risultati ambigui, dipendenti dalla definizione del concetto di performance e dalla misura della rappresentanza femminile nel management. L’effetto variava da nullo a positivo: effetti positivi sono stati osservati soprattutto in relazione alla presenza di donne manager con un titolo di laurea, mentre minore è risultata l’influenza sulle performance aziendali di donne con un grado di istruzione inferiore.  Le performance aziendali vengono realmente migliorate dalla presenza femminile nel management  o piuttosto sono le aziende che hanno performance migliori ad essere più propense ad affidare a donne incarichi dirigenziali?
“ Donne al vertice e gestione aziendale” ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
“ Donne al vertice e gestione aziendale” Ragioni di successo delle donne al vertice aziendale 1) caratteristiche personali (94.50%) 2) caratteristiche organizzative dell’impresa (44.95%)  3) caratteristiche del settore (28.13%) 4) fattori relativi alla famiglia di origine (25.69%).  Relazioni tra presenza femminile nel management e successo delle imprese Il 70% delle intervistate ritiene che le imprese che hanno un maggior numero di donne nel gruppo di management producono performance migliori delle altre, soprattutto se valutate non secondo indicatori tradizionali (risultati economici e volumi di produzione), ma secondo indicatori diversi (qualità del prodotto, efficacia nel raggiungimento di obiettivi, qualità del lavoro), spesso prioritari per il successo delle imprese.
Azioni positive possibili ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Azioni positive possibili “ Le future opportunità per le giovani scienziate nell’industria dipendono in maniera considerevole dall’atteggiamento della società europea verso le donne impegnate nelle carriere scientifiche-tecnologiche. Genitori, amici, insegnanti, docenti e assistenti universitari, consulenti di carriera e datori di lavoro rivestono un ruolo fondamentale per ragazze e giovani donne nel pianificare la loro carriera. Pertanto le professioni e le carriere scientifiche vanno presentate come prospettive allettanti per le giovani donne”
Azioni positive possibili ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio per dolcissima muovermi ferita: voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso  della divina sapienza. Spazio datemi spazio ch’io lanci un urlo inumano, quell’urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano.  Alda Merini nella Prefazione a: “Un altro genere di tecnologia”

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Donne e scienza, Convegno Donne al volante, Vimercate 26 marzo 2009

  • 1. Simona Palermo, PhD Parco Tecnologico Padano s.r.l. FAiR – Fairness and Accountability in Research
  • 2.
  • 3.
  • 4. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Facoltà scientifiche In Italia le donne che frequentano le facoltà scientifiche sono il 57% del totale di iscritte all’Università, percentuale che supera sia la media europea (56%) sia quella mondiale (50%). Tuttavia, alcune facoltà (Ingegneria, Industria e costruzioni) risultano ancora di appannaggio prevalentemente maschile, mentre le donne prevalgono nelle facoltà di Medicina e Farmacia.
  • 5. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Lauree Sul totale dei laureati italiani in discipline scientifiche le donne sono soltanto il 32.4% e ancora più bassa è la percentuale nel campo dell’ingegneria (20.5%), mentre rappresentano il 91.4% dei laureati nell’area dell’insegnamento.
  • 6. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Facoltà scientifiche Nell’ambito delle facoltà scientifiche, le più frequentate dalle donne sono Scienze biologiche (68.8%) e Biotecnologie (63.1%), dove le donne prevalgono rispetto agli uomini. Decisamente più basse le percentuali per altre facoltà, quali Informatica (12.5%), Ingegneria dell’informazione (14.7%), industriale (18.7%), civile (24.9%), dove le donne sono ancora in netta minoranza.
  • 7. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Università – Lauree e dottorati Le donne italiane che conseguono una laurea o un dottorato di ricerca in Ingegneria, Industria e Costruzioni sono soltanto il 29% del totale di lauree/dottorati (media che non si discosta molto dalla media europea), contro l’81% di donne che ottengono una laurea/dottorato in Scienze Umane e discipline artistiche e il 64% di Medicina e Farmacia.
  • 8. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Carriera universitaria Il diagramma a forbice Mentre le donne prevalgono numericamente tra gli iscritti all’Università e tra i laureati, nelle fasi successive della carriera universitaria la percentuale di donne decresce man mano a favore dei colleghi uomini, a livello sia Europeo sia italiano.
  • 9. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Docenti universitarie In Italia, la percentuale di donne tra i docenti universitari, che non raggiunge il 30% nemmeno nelle Scienze Umane, è decisamente bassa per tutte le discipline scientifiche (tra il 6.1% e il 15.9%). La situazione europea è ancora meno incoraggiante, con valori percentuali medi anche inferiori a quelli italiani.
  • 10. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Ricercatrici in tutti i settori Nel complesso le donne italiane impegnate nella ricerca sono il 30% del totale dei ricercatori. Le percentuali più incoraggianti sono state registrate in Portogallo, Fed. Russa, Rep. Slovacca, mentre i dati più sconfortanti vengono da Giappone e Corea e, in Europa, Paesi Bassi.
  • 11. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Ricercatrici nel settore privato Nel complesso le donne italiane impegnate nella ricerca nel settore privato sono il 23.1% del totale dei ricercatori, valore che si discosta poco dalla media europea del 24%. Le donne sono più numerose, a livello sia italiano sia europeo, nell’industria farmaceutica (49.1%) e chimica (38.3%), mentre scarseggiano soprattutto in quella manifatturiera (16.4%) A livello europeo i numeri più incoraggianti vengono da Romania (49.8%), Bulgaria (49.5%), Lettonia (44.4%) e Svezia (44.1%)
  • 12. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Occupazione nei settori scientifici Il primato spetta alla Polonia (60.7%), seguita da Ungheria (60.3%) e Rep. Slovacca (56.1%). La media italiana (46.8%) relativa alle donne occupate nei settori scientifici è di poco inferiore a quella europea (50.2%). A quali ruoli sono riferite queste percentuali?
  • 13. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Comitati scientifici Le donne sono in netta minoranza nei comitati scientifici in Italia così come nella maggior parte dei Paesi europei. Fanno eccezione Norvegia, Finlandia e Svezia, dove i due generi sono rappresentati in maniera quasi equa.
  • 14. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Brevetti nel settore IT Solo il 5% dei brevetti di origine statunitense e il 3% di quelli di origine giapponese sono intestati a donne.
  • 15. Donne e Scienza 2008 L’Italia e il contesto internazionale Gap salariale di genere L’Italia è uno dei Paesi dove maggiore risulta la differenza di stipendio tra donne e uomini nel campo della ricerca (33.3%) Eurostat – Internation Women Day (8 Marzo 2009)
  • 16.
  • 18.
  • 19. I Gender Action Plans Ricerca condotta su un campione di 103 ricercatori (47 donne e 56 uomini) facenti parte di 2 grandi network di ricerca europei nel settore della genomica animale. MONITORAGGIO quantitativo e qualitativo attraverso un QUESTIONARIO strutturato preparato in collaborazione con Observa - Science in Society Observa – Science in Society è un’associazione culturale senza fini di lucro che intende promuovere la ricerca, la riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, policy makers e cittadini.
  • 20.
  • 21. Alcuni risultati Età Le donne sono molto più numerose nelle fasce d’età più basse.
  • 22. Alcuni risultati Contratto La stragrande maggioranza degli uomini ha un contratto a tempo indeterminato, mentre tra le donne sono molto diffusi i contratti a termine.
  • 23. Alcuni risultati Ruolo Le posizioni apicali sono quasi esclusivamente ricoperte da uomini, mentre le donne hanno ruoli di livello inferiore.
  • 24. Alcuni risultati Famiglia La stragrande maggioranza degli uomini è sposata o convive (80%) e ha figli (74%), mentre sono tante le donne single (36.8%) e senza figli (47.6%).
  • 25.
  • 26. Alcuni risultati Percezioni su questioni di genere nella ricerca Sono soprattutto le donne a ritenere che la ricerca sia governata dagli uomini e che le donne vengano troppo spesso relegate a ruoli secondari.
  • 27. Alcuni risultati Percezioni su questioni di genere nella ricerca Le questioni di work-life balance sono sentite sia dagli uomini che dalle donne. Un dato abbastanza sorprendente riguarda la percentuale di ricercatrici (superiore a quella dei colleghi maschi) che ritiene che le donne siano meno disposte a combattere per la carriera e che siano meno dotate rispetto agli uomini sia per la ricerca in sé sia per assumere incarichi di responsabilità.
  • 28. Alcuni risultati Percezioni su questioni di genere nella ricerca Tra le cause della limitata presenza femminile nella ricerca, la maggior parte dei ricercatori individua la difficoltà di conciliare carriera e famiglia e, secondariamente, il fatto che sia un contesto dominato dagli uomini.
  • 29.
  • 30. Il “soffitto di cristallo” Maggiore è il GCI, maggiore è lo spessore del soffitto di cristallo GCI=1 non c’è differenza tra donne e uomini GCI>1 le donne sono sottovalutate GCI<1 le donne sono sopravvalutate EU2.1 Italia1.9
  • 31. si può abbattere il soffitto di cristallo?
  • 32.
  • 33. Do women in top management affect firm performance? Case study: N. Smith, V. Smith, M. Verver. Do Women in Top Management Affect Firm Performance? A Panel Study of 2500 Danish Firms (2005). IZA DP No. 1708 Studio condotto su 2500 aziende danesi allo scopo di valutare l’influenza sulla performance aziendale della proporzione di donne nel management. Risultati ambigui, dipendenti dalla definizione del concetto di performance e dalla misura della rappresentanza femminile nel management. L’effetto variava da nullo a positivo: effetti positivi sono stati osservati soprattutto in relazione alla presenza di donne manager con un titolo di laurea, mentre minore è risultata l’influenza sulle performance aziendali di donne con un grado di istruzione inferiore. Le performance aziendali vengono realmente migliorate dalla presenza femminile nel management o piuttosto sono le aziende che hanno performance migliori ad essere più propense ad affidare a donne incarichi dirigenziali?
  • 34.
  • 35. “ Donne al vertice e gestione aziendale” Ragioni di successo delle donne al vertice aziendale 1) caratteristiche personali (94.50%) 2) caratteristiche organizzative dell’impresa (44.95%) 3) caratteristiche del settore (28.13%) 4) fattori relativi alla famiglia di origine (25.69%). Relazioni tra presenza femminile nel management e successo delle imprese Il 70% delle intervistate ritiene che le imprese che hanno un maggior numero di donne nel gruppo di management producono performance migliori delle altre, soprattutto se valutate non secondo indicatori tradizionali (risultati economici e volumi di produzione), ma secondo indicatori diversi (qualità del prodotto, efficacia nel raggiungimento di obiettivi, qualità del lavoro), spesso prioritari per il successo delle imprese.
  • 36.
  • 37. Azioni positive possibili “ Le future opportunità per le giovani scienziate nell’industria dipendono in maniera considerevole dall’atteggiamento della società europea verso le donne impegnate nelle carriere scientifiche-tecnologiche. Genitori, amici, insegnanti, docenti e assistenti universitari, consulenti di carriera e datori di lavoro rivestono un ruolo fondamentale per ragazze e giovani donne nel pianificare la loro carriera. Pertanto le professioni e le carriere scientifiche vanno presentate come prospettive allettanti per le giovani donne”
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  • 39. Spazio spazio, io voglio, tanto spazio per dolcissima muovermi ferita: voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza. Spazio datemi spazio ch’io lanci un urlo inumano, quell’urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano. Alda Merini nella Prefazione a: “Un altro genere di tecnologia”