Luigi Di Carlo, CEO & Founder @Evometrika srl – “Ruolo della computer vision ...
Biomedicale Veneto Competitività Delle Imprese Obv Ricerca 11 08
1. Il biomedicale veneto
BIOMEDICALE VENETO E COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE
Gruppi di imprese, start-up, mercati emergenti
Rapporto di Ricerca
a cura di
Domenico Tosello, Sandro Storelli, Marco Franchin
1
2. Il biomedicale veneto
Indice
1. Il biomedicale nelle economie avanzate ............................................................................................5
2. Il settore biomedicale nel Veneto ......................................................................................................8
2.1. Le imprese di produzione ................................................................................................................13
2.2. Le imprese di distribuzione .............................................................................................................17
2.3. I Gruppi di imprese..........................................................................................................................21
2.4. Le start-up biomedicali venete.........................................................................................................24
3. La competitività delle imprese biomedicali venete .........................................................................28
3.1. L’interscambio commerciale delle imprese biomedicali venete .....................................................29
3.2. I mercati internazionali emergenti ...................................................................................................35
4. Il Distretto Biomedicale Veneto ......................................................................................................39
Bibliografia ..................................................................................................................................................41
2
3. Il biomedicale veneto
Il rapporto di ricerca “La competitività delle imprese biomedicali venete - gruppi di imprese, start-up,
mercati emergenti”, è stato curato da Domenico Tosello, Sandro Storelli, Marco Franchin.
Progetto “Attivazione di un Osservatorio e Centro Studi” – Regione Veneto L.R.8/2003 – Bando 2005 –
Distretto Biomedicale del Veneto.
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OBV Osservatorio Biomedicale Veneto
Novembre 2008
3
4. Il biomedicale veneto
Presentazione
Attraverso i Distretti produttivi, nel Veneto si sta sviluppando una nuova prospettiva per lo sviluppo
economico.
Il biomedicale comprende l’insieme delle tecnologie e dei prodotti che afferiscono alla sanità e, in
una accezione più ampia, alla salute ed al benessere.
Nel settore rientrano prodotti e servizi numerosi e molto diversi tra loro per quanto concerne aspetti
quali la funzione svolta, il contenuto tecnologico, la durata di utilizzo.
In una accezione larga del biomedicale, le imprese del settore nel Veneto sono oltre 2.600 per
un’occupazione di circa 8.000 addetti dichiarati.
Questo settore vede impegnate le imprese nella sfida per la competizione sul mercato, con una
caratterizzazione particolare nella ricerca della qualità e nell’innovazione.
Partendo dai risultati di precedenti ricerche, con questo rapporto, per meglio delineare la struttura
produttiva del settore, le sue potenzialità e capacità competitive, si è cercato di analizzare in
particolare i Gruppi di imprese, le start-up ed i mercati emergenti.
La nostra attività ha incontrato serie difficoltà nel reperimento in banche dati istituzionali di
elementi aggiornati, da elaborare ed integrare ai fini della ricerca.
Abbiamo però potuto ovviare alle carenze riscontrate, attivando una rilevazione integrativa di dati
direttamente presso le imprese, in campioni significativi da noi individuati.
Presentiamo quindi dati che evidenziano un sistema regionale dinamico, diversificato e a volte anche
con precise strategie di crescita.
Nell’attuale fase a livello internazionale, realisticamente non sarebbe certo prudente fare stime di
crescita o di espansione di mercato.
Pure, possiamo affermare che ciò che emerge dal settore biomedicale nel contesto veneto indica
potenziale concreto, presupposti di crescente affidabilità buona capacità competitiva..
Nel contesto del Patto di Distretto Biomedicale del Veneto, accreditato dalla Regione, l’Osservatorio
Biomedicale Veneto ha sviluppato e coordinato negli ultimi anni una articolata attività di
promozione, innovazione e ricerca nel settore medicale.
Ciò è avvenuto con il consenso e la partecipazione di tanti operatori del settore ed il sostegno delle
Istituzioni.
Su questa strada intendiamo proseguire, per promuovere e sostenere un settore che crediamo strategico
per lo sviluppo regionale.
Osservatorio Biomedicale Veneto
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5. Il biomedicale veneto
1. Il biomedicale nelle economie avanzate
L’ importanza delle tecnologie applicate alla sanità negli ultimi decenni è in continuo aumento a fronte di
una domanda di salute caratterizzata dall’invecchiamento della popolazione nei Paesi economicamente
avanzati e dall’aumento quantitativo e qualitativo della richiesta di servizi alla persona in grado di
garantire un’elevata qualità della vita.
Il settore biomedicale occupa una posizione cruciale nell’industria della salute in quanto sviluppa e
realizza un insieme di prodotti e servizi che contribuiscono direttamente all’aumento dell’efficacia dei
sistemi sanitari, e dunque al miglioramento della qualità della vita. Negli ultimi 30 anni lo sviluppo del
settore ha conosciuto una rapida accelerazione grazie alle nuove conoscenze nella biofisica e biochimica,
all’applicazione dell’elettronica, delle scienze dei materiali e dell’informatica, e più recentemente, da
nuove discipline come l’ingegneria genetica e le nanobiotecnologie. Tutto ciò ha comportato il rapido
sviluppo di nuovi campi disciplinari e di applicazione nella biomeccanica, nei biomateriali, nei
biosensori, nella strumentazione biomedicale, nelle analisi mediche, negli organi artificiali, nello
strumentario medicale, nelle biotecnologie (ingegneria dei tessuti, nuovi materiali biologici), nel settore
video-medicale delle bio-immagini, e nei supporti informatici per la medicina (telemedicina, sistemi
esperti per la lettura di dati).
Il settore riveste dunque un ruolo di assoluto rilievo nel sistema dell’innovazione perché ibrida e stimola i
progressi scientifici e tecnologici realizzati in diversi campi disciplinari e in numerosi settori industriali
ad alta tecnologia.
Figura 1 - Dipendenze tecnologiche del settore biomedicale (adattato da Belussi et al., 2003)
Bionanotecnologie
Biotecnologia medica
Biochimica
Diagnostica
Chimica fine
Materiali di consumo
Biofisica
Informatica Attrezzature e arredo tecnico
Scienza dei materiali
Terapia e riabilitazione
Elettronica
Servizi avanzati
Meccanica
Tuttavia, dopo un periodo di consistente crescita e sviluppo negli anni ’70 e ’80, lo scenario con cui si
confronta oggi l’industria biomedicale italiana ed europea appare caratterizzato dalle seguenti aree
problematiche: le politiche di contenimento e riduzione della spesa sanitaria pubblica nei paesi
economicamente avanzati che si scontrano con trend tecnologici e demografici che tendono a fare
innalzare le spese medie sanitarie, curative e riabilitative; i processi di armonizzazione normativa di molti
dispositivi biomedici e le procedure valutative di Health Technology Assesment che tendono ad innalzare
5
6. Il biomedicale veneto
l’incidenza delle spese di controllo di qualità della produzione ed organizzative; la necessità di un’alta
intensità di ricerca per la competitività delle imprese science-based nel settore biomedicale che rende
fondamentali le relazioni tra università e impresa e tra ricerca pubblica e ricerca privata; la relativa
coerenza che spesso caratterizza la programmazione sanitaria e la programmazione dello sviluppo
economico in sistemi regionali pur definiti eccellenti, come quello del Veneto.
Viceversa, lo sviluppo di una ricerca applicata che parta dalle esigenze e punti alla valorizzazione dell’
economia reale, di una valutazione dinamica del livello tecnologico locale ai fini della capacità
competitiva, di un legame sinergico tra Servizio Sanitario e impresa privata, sarebbe fattore propulsivo
dell’intero sistema economico regionale.
I prodotti e servizi che rientrano in questo settore sono evidentemente numerosi e molto diversi tra loro
per quanto concerne aspetti quali la funzione svolta, il contenuto tecnologico incorporato, e la durata del
loro utilizzo, e vanno separati dal comparto dei farmaci - settore più propriamente collegabile
all’industria chimica - ed anche dalle attività di servizio svolte dalle strutture sanitarie.
In questa accezione egualmente ampia e di difficile mappatura, il settore biomedicale comprende dunque
l’intera catena del valore del prodotto biomedicale, dalla sua ideazione e progettazione (ricerca di base,
spesso condotta da istituzioni pubbliche, e attività di ricerca applicata, generalmente attivata dalle stesse
imprese fornitrici), alla sua produzione ed infine alla sua commercializzazione e distribuzione.
Tuttavia, pur mantenendo la distinzione dal comparto farmaceutico, sulla base dell’evoluzione e tendenza
alla convergenza tecnologica, si può definire sinteticamente il settore biomedicale come l’insieme dei
prodotti e servizi per la salute umana forniti dalle tecnologie biomediche1, infotelematiche e dalle
nanobiotecnologie.
Per quanto riguarda l’offerta il mercato biomedicale è caratterizzato da una elevata segmentazione - basti
pensare che in Europa vengono commercializzati oltre 10.000 dispositivi2, con livelli di complessità
tecnologica e strategica notevolmente differenziati, come si evidenzia nella
Tabella 1 – e da forniture generalmente customizzate, con costi/prezzi diversi da quelli tipici del mass
market, che danno scarse possibilità di standardizzazione del prodotto e di ottenimento di economie di
scala.
Tabella 1 - Variabili strategiche rilevanti nei segmenti dei dispositivi medici
Dispositivi medici Dispositivi medici
a moderata complessità ad elevata complessità
Impiego di tecnologie comuni Impiego di tecnologie sofisticate
Utilizzo semplice Elevati costi di Ricerca e Sviluppo
Economie di scala rilevanti Criticità per il rispetto di obblighi
Maggiore stabilità del prodotto nel normativi e test di conformità
tempo Co-progettazione con l’utilizzatore
Bassi margini ed elevati volumi Necessità di formazione per l’utilizzo
Elevato rischio di obsolescenza
Elevati margini e bassi volumi
Un’altra peculiarità del settore è la fondamentale interazione tra utilizzatore e fornitore per la generazione
di nuove conoscenze e di stimoli all’innovazione, che prevede sia il trasferimento di conoscenza tra
1
“applicazioni squisitamente ingegneristiche alla medicina, dalle protesi meccaniche ed elettroniche, agli organi artificiali, alla
robotica” (Dizionario enciclopedico di scienze mediche e biologiche e di biotecnologie, Zanichelli, 2003)
2
La Classificazione nazionale dei DM prevede a un I° livello 22 categorie anatomico/funzionali, a un II° livello di dettaglio
128 gruppi a cui corrispondono, fino a un V° livello di dettaglio, migliaia di referenze. Ciò comporta che, nell’accezione più
ampia, vengano definiti DM oltre 200.000 dispositivi.
6
7. Il biomedicale veneto
utilizzatore e fornitore sia la necessità della formazione dell’utilizzatore per un uso appropriato e ottimale
dei dispositivi.
Oltre ad una elevata frammentazione del mercato, il settore biomedicale è caratterizzato da un ciclo di
vita dei prodotti estremamente rapido e da un ciclo delle vendite e finanziario condizionato dalla annosa
questione dei ritardati pagamenti da parte della sanità pubblica e che si ripercuote negativamente sulla
capacità di investimento e innovazione del comparto viste le dimensioni prevalentemente ridotte delle
imprese del settore.
7
8. Il biomedicale veneto
2. Il settore biomedicale nel Veneto
lo sviluppo del settore nel nostro paese è stato storicamente segnato da alcune importanti realtà di
imprenditoriali quali: il parco scientifico del S. Raffaele di Milano3, il distretto biomedicale di
Mirandola4, le Officine Ortopediche Rizzoli bolognesi, la Sorin Biomedica in Piemonte, Esaote di Sestri
Ponente. Tuttavia negli ultimi anni, sostenuti da finanziamenti pubblici, si stanno sviluppando distretti
tecnologici e poli produttivi che intendono riqualificare l’offerta e la capacità competitiva italiana: i
distretti biotecnologici in Lombardia (Biotecnologie, 2004), Friuli Venezia Giulia (Biomedicina
molecolare, 2004), e Sardegna (Biomedicina e tecnologie per la salute, 2005)5, il Polo Sant'Anna Valdera
(PSV), in Toscana.
Figura 2 - Principali poli biomedicali in Italia
Veneto
Milano
Dispositivi medici
S.Raffaele
Distretto Biomedicale
35% biotech italiano
DT biotech
DT del FVG
Biomedicina molecolare
Piemonte
Bioindustry Park - Emilia
Ivrea Dispositivi medici -
Sorin Mirandola (MO)
Ist. Rizzoli BO
Toscana
Biotecnologie mediche
Pisa - Siena
Roma
CNR - ISS
DT della Sardegna
Biomedicina e tecnologie per
la salute Catania
Centro Ricerche
Etna Biotech
Il Veneto invece ha visto svilupparsi fin dal dopoguerra un mosaico di nicchie di prodotti molto
specializzati, a partire dall’area dell’ortopedia e riabilitazione, ma è rimasto caratterizzato dalle medio-
piccole dimensioni d’impresa e da relativamente poche relazioni con le istituzioni pubbliche di sostegno.
E’ da sottolineare tuttavia che, a fronte della crisi del settore negli anni ’90, con una riduzione pressoché
generalizzata a livello italiano del numero di unità locali, in alcune regioni - Emilia Romagna, Veneto e
3
avviato nel 1971, è uno dei primi ospedali privati e centro di ricerca biomedica indipendente.
4
Il distretto biomedicale di Mirandola conta una rete di 74 imprese con circa 4.200 addetti (dati 2004), che realizzano
disposable (articoli monouso in materiale plastico) e apparecchiature.
5
“Il settore delle biotecnologie in Italia” IPI - Osservatorio Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della
Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2007
8
9. Il biomedicale veneto
Toscana in particolare – si è registrato un significativo aumento del numero di addetti, segno che il
processo di scrematura del mercato ha di fatto rafforzato i sistemi produttivi basati sulle piccole e medie
aziende, più flessibili e capaci di riorientare know how e imprenditorialità su nuove nicchie e mercati.
Nel Veneto il settore biomedicale si è sviluppato, e tuttora gravita, attorno alle attività di ricerca
universitarie e ai poli ospedalieri di Padova Verona e Treviso - in particolare nell’area dell’ortopedia e
della riabilitazione - grazie alle pre-esistenti competenze meccaniche esistenti nella regione e ad una
lunga tradizione di collaborazione informale e non istituzionalizzata con gli istituti di cura.
In generale, si osserva una forte segmentazione produttiva e la presenza di numerose imprese di
distribuzione nazionale di apparecchiature biomedicali prodotte all’estero, segno di un terziario
qualificato che affianca spesso alle vendite i servizi di assistenza e di marketing per l’intero territorio
nazionale, tanto da sviluppare a volte anche attività di tipo produttivo.
Le punte di eccellenza del cluster veneto sono tuttavia collegate al settore storico della riabilitazione,
dove troviamo un consistente numero di imprese leader nella produzione di carrozzelle, ausili per la
mobilità e protesi; al settore dell’estetico-medicale, con la presenza di imprese leader produttrici di
apparecchiature per l’abbronzatura; al settore dei materiali di consumo, che registra la presenza di
numerosi piccoli-medi produttori di diagnostici in vitro, articoli monouso, contenitori, pipette, materiali
per impronte dentali, e prodotti per chirurgia: laparoscopia, strumenti chirurgici per dentisti, etc.; al
settore di macchinari e protesi biomedicali ad alta tecnologia. Quest’ultimo vede la presenza di un
limitato ma importante gruppo di imprese fondate da medici, scienziati e ricercatori universitari che
possiedono brevetti leader in alcune specifiche nicchie di mercato (fusioni in titanio per laboratori
dentistici, macchinari per diagnosi neurofisiologiche, pace-makers e cardiostimolatori, diagnostica
molecolare, ricerche nel settore nelle neuroscienze e neuroimmunologia, stimolatori gastrici).
Secondo una visione moderna dell’appartenenza dell’impresa al distretto produttivo - legata alla
produzione di specifici beni/servizi più che alla tradizionale categoria di attività - che meglio risponde
all’evoluzione tecnologica e normativa e alle nuove sfide del mercato biomedicale, si comprende anche
l’imprescindibile valore del contesto socio-economico del Veneto, dei suoi distretti e metadistretti e delle
sue molteplici specializzazioni.
Attraverso la ricerca nell’ambito di un recente progetto6, si è riscontrata una significativa interazione con
l’area biomedicale da parte di settori vicini: sia settori tradizionali del manifatturiero veneto, quali l’area
della Meccanica e Subfornitura, quella delle Materie plastiche, quella della Calzatura e
dell’Abbigliamento, quella del Condizionamento e della Refrigerazione Industriale, con quella del
Packaging, sia settori più nuovi e ad alta specializzazione tecnologica quali quello dell’informatica, della
meccatronica - che valorizza un’area di confine tra meccanica, elettronica ed informatica – delle
biotecnologie e dei servizi avanzati.
E’ ipotizzabile infatti, che proprio questo poter trovare nel raggio di poche decine di chilometri un grande
numero di aziende specializzate nelle più diverse tipologie di lavorazioni, anche su piccola scala, sia stato
uno dei fattori chiave che ha storicamente permesso lo sviluppo e la grande diversificazione produttiva
del biomedicale nel Veneto. Quello che è certo è che oggi è uno degli elementi essenziali nel processo
produttivo distribuito e consente alle imprese biomedicali di mantenere una grande flessibilità e garantirsi
al contempo un livello qualitativo di eccellenza. Gran parte delle imprese biomedicali del Veneto mostra
infatti una elevata propensione a mantenere, quando possibile, la rete di fornitura a livello locale,
rivolgendosi al mercato nazionale e internazionale solo per specifiche materie prime o componenti (ad
esempio, display, micromotori, prodotti chimici) che ormai appartengono ai grandi gruppi multinazionali
stranieri.
Nel biomedicale infatti, è ancora minimo il processo di delocalizzazione che ha invece pesantemente
investito altri comparti produttivi, e – a seconda dei segmenti e della strategia imprenditoriale – il
6
CNA Padova - “Biomedicale veneto tra società del benessere e mercato” Rapporto di ricerca a cura di S. Storelli e D. Tosello
(2007)
9
10. Il biomedicale veneto
processo produttivo o viene ancora interamente svolto all’interno dell’impresa o vengono distribuite a
terzisti sul territorio limitrofo le diverse lavorazioni, mantenendo internamente le funzioni chiave della
R&S, del controllo qualità e del marketing-commerciale.
In questo senso il biomedicale può rappresentare per il sistema produttivo veneto una importante
possibilità di riqualificazione e riposizionamento se – proprio puntando sulle possibili sinergie con gli
altri settori produttivi - riesce ad accrescere l’intensità tecnologica della propria offerta.
Considerando il biomedicale in senso stretto, il settore nel Veneto si può sintetizzare con i seguenti dati
economici: 933 aziende, di cui 411 di produzione e 522 specializzate nella distribuzione, con oltre 7.400
addetti per un fatturato complessivo nel 2007 di 1.700 milioni di euro7.
Tabella 2 - Imprese, addetti e fatturato del settore biomedicale veneto
Tipologia Imprese Addetti Fatturato 2007 (K€)
Produzione 411 5.728 1.088.037
Distribuzione 522 1.698 621.853
Totale 933 7.426 1.709.890
Le imprese biomedicali, sono state suddivise secondo l’attività prevalente di produzione o di
distribuzione – considerando, di produzione, le imprese che forniscono beni e servizi, anche solo in parte,
e, di distribuzione, le imprese che commercializzano esclusivamente.
Rispetto alla rilevazione effettuata nel 2007 - che per la prima volta aveva cercato di quantificare la
consistenza del settore nel Veneto considerando anche le imprese di altri settori produttivi che però hanno
anche linee e prodotti biomedicali - si riscontra un lieve calo delle aziende produttive (-1%) ed un
aumento di quelle della distribuzione (+4%) e, complessivamente, per quanto riguarda il numero di
addetti e il fatturato si registra un sensibile aumento di entrambi (rispettivamente del 10% e del 45%),
dovuto anche ad una più puntuale rilevazione e ad un aggiornamento delle fonti utilizzate8. Questo dato
tuttavia non modifica il sostanziale maggior peso delle imprese di produzione che, con il 44% delle
imprese del settore, rappresentano il 64% del fatturato e il 77% degli addetti.
Ma, al di là del saldo complessivo delle imprese, se si analizza l’andamento dell’avvio di nuove imprese negli
ultimi 10 anni (pur considerando che per il 2008 il dato conta 10 mesi), si riscontra una dinamica comunque
positiva ma diversificata tra il comparto produttivo e quello distributivo (vedi
Figura 3).
Mentre il trend per le imprese di produzione - pur vedendo mediamente 16 nuove imprese all’anno negli
ultimi 5 anni - mostra un chiaro rallentamento, il comparto della distribuzione ha registrato tassi di
crescita più elevati in assoluto, in media 18 nuove imprese all’anno nell’intero periodo, e crescenti.
7
Fonte: elaborazione OBV su dati Cerved (ottobre 2008) e interviste ad operatori del settore. Va considerato tuttavia che nella
banca dati Cerved il 2006 è l’ultimo anno di rilevazione e il 20% delle imprese non ha dichiarato gli addetti.
8
Cerved, Banche dati commerciali, siti web e documentazione aziendale, interviste e questionari di operatori del settore
10
11. Il biomedicale veneto
Figura 3 - Nuove imprese biomedicali per anno di avvio e tipologia di attività
Nuove Imprese biomedicali nel Veneto per anno inizio attività
(periodo 1999-2008)
29
30
26
25
25
20 20
19
18
20 17 17
17 17
16
15 13
11 10
10 8
8
7
76
5
0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Produzione Distribuzione
Se si osserva il tipo di attività produttiva delle nuove imprese si riscontra come prevalgano ancora i
segmenti più tradizionali – terapia e riabilitazione assieme ad attrezzatura e arredo tecnico – seguiti dal
comparto dei servizi in notevole crescita, mentre stentino a nascere imprese – come si vedrà in modo
specifico nel paragrafo sulle start-up – nei settori più ad alta tecnologia quali la diagnostica e le nano-
biotecnologie.
Tabella 3 - Imprese biomedicali di produzione costituite nel periodo 1999-2008
Area di Attività 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale
ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO 4 3 1 3 5 4 3 5 3 2 33
BIOTECNOLOGIA MEDICA 1 2 1 4
DIAGNOSTICA 1 1 1 3 1 2 9
MATERIALI DI CONSUMO 2 1 2 1 1 1 1 2 11
SERVIZI 2 5 6 5 5 6 4 33
TERAPIA E RIABILITAZIONE 1 2 2 3 5 6 5 4 6 1 35
Totale complessivo 7 7 8 8 16 17 17 18 17 10 125
Passando invece alla distribuzione territoriale delle imprese biomedicali per provincia, si può osservare il
permanere della rilevanza dei tre principali poli ospedalieri regionali con baricentro nel padovano – che
pesa per un terzo del totale considerando sia l’ambito produttivo che distributivo (vedi Tabella 5) -, ma
viene anche in luce lo sviluppo che il biomedicale sta assumendo nella provincia di Vicenza, che ha
superato quella di Treviso per addetti e fatturato.
11
12. Il biomedicale veneto
Tabella 4 – Imprese, addetti e fatturato per provincia
Provincia Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Padova 299 32% 2.458 33% 545.915 32%
Verona 180 19% 1.327 18% 365.615 22%
Vicenza 147 16% 1.331 18% 299.385 18%
Treviso 153 16% 1.050 14% 208.695 12%
Venezia 99 11% 621 8% 146.480 9%
Rovigo 37 4% 519 7% 107.635 6%
Belluno 18 2% 71 1% 10.015 1%
Totale 933 100% 7.377 100% 1.683.740 100%
Tabella 5 – Imprese di Produzione e di Distribuzione per provincia
Produzione Distribuzione
Imprese % Addetti % Fatturato % Imprese % Addetti % Fatturato %
Imprese Addetti (K€) Fatturato Imprese Addetti (K€) Fatturato
(K€) (K€)
Provincia
Belluno 8 1% 58 1% 7.615 0% 10 1% 13 0% 2.400 0%
Padova 141 15% 1.912 26% 347.275 20% 158 17% 571 8% 204.990 12%
Rovigo 15 2% 492 7% 100.255 6% 22 2% 27 0% 7.380 0%
Treviso 78 8% 911 12% 160.155 9% 75 8% 139 2% 48.540 3%
Venezia 43 5% 464 6% 72.370 4% 56 6% 157 2% 74.110 4%
Verona 62 7% 778 10% 165.962 10% 118 13% 573 8% 219.453 13%
Vicenza 64 7% 1.113 15% 234.405 14% 83 9% 218 3% 64.980 4%
Totale 411 44% 5.728 77% 1.088.037 64% 522 56% 1.698 23% 621.853 36%
Con riguardo alle dimensioni d’impresa - utilizzando i correnti parametri comunitari9 - si può notare che
il settore replica sostanzialmente le caratteristiche del tessuto produttivo regionale: si contano infatti solo
2 grandi imprese (0,2% del totale), 39 medie imprese (4%), 169 piccole imprese (18%) e ben 524 micro
imprese (56%). Circa il 20% delle imprese infine non ha dichiarato il numero di addetti, tuttavia si può
supporre che queste 200 imprese siano con maggior probabilità dimensionalmente piccole o micro.
Tabella 6 – Imprese per dimensione d’impresa
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Dimensione Impresa
Grande Impresa 2 0% 285 4% 106.448 6%
Media Impresa 40 4% 2.883 39% 711.950 42%
Piccola Impresa 168 18% 2.944 40% 637.147 37%
Micro Impresa 524 56% 1.314 18% 254.345 15%
Non classificata 199 21% n.d. - n.d. -.
Totale 933 100% 7.426 100% 1.709.890 100%
Va sottolineato poi che il dato dimensionale varia in modo sensibile se si considera la tipologia di attività:
le imprese di produzione infatti più frequentemente raggiungono dimensioni maggiori, in particolare si
contano 28 medie imprese a fronte delle 12 nell’ambito della distribuzione dove sono nettamente
prevalenti le micro imprese che rappresentano il 60% del totale contro il 51% tra le imprese di
produzione.
9
addetti non dichiarati, Micro imprese fino a 10 addetti e 2 milioni di euro di fatturato, Piccole imprese con 10-49 addetti e
fatturato inferiore a 10 milioni di euro, Medie imprese con 50-249 addetti e fatturato inferiore a 50 milioni di euro, Grandi
imprese con oltre 250 addetti o più di 50 milioni di euro di fatturato.
12
13. Il biomedicale veneto
Tabella 7 - Imprese di produzione per dimensione d'impresa
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Dimensione Impresa
Grande Impresa 1 0% 160 3% 54.000 5%
Media Impresa 28 7% 2.428 42% 483.895 44%
Piccola Impresa 121 30% 2.420 42% 447.567 41%
Micro Impresa 212 52% 720 13% 102.575 9%
Non classificata 49 12% n.d. - n.d. -.
Totale complessivo 411 100% 5.728 100% 1.088.037 100%
Tabella 8 - Imprese di distribuzione per dimensione d'impresa
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Dimensione Impresa
Grande Impresa 1 0% 125 7% 52.448 8%
Media Impresa 12 2% 455 27% 228.055 37%
Piccola Impresa 47 9% 524 31% 189.580 30%
Micro Impresa 312 60% 594 35% 151.770 24%
Non classificata 150 29% n.d. - n.d. -.
Totale complessivo 522 100% 1.698 100% 621.853 100%
A questo primo dato - che denota una struttura produttiva e distributiva polverizzata, priva di imprese
dimensionalmente rilevanti in grado di avviare meccanismi di crescita, magari distrettuali, virtuosi – si
aggiunge quello sulla tipologia di produzione/prodotto, diversificata in una ventina di segmenti, i quali
costituiscono spesso vere e proprie nicchie di mercato. A mitigare però l’impressione di un tessuto
produttivo ricco di imprenditorialità diffusa, con esempi anche molto interessanti, ma debole sul versante
della capacità di “fare sistema”, è – come vedremo più avanti - la significativa presenza di gruppi di
imprese e l’aumento, seppure ancora numericamente basso, di iniziative di venture capital.
2.1. Le imprese di produzione
In considerazione dell’evoluzione tecnologica e della rilevanza che le nuove nicchie stanno assumendo
nel comparto, l’analisi dei segmenti produttivi e della tipologia di prodotti è stata condotta secondo la
seguente classificazione delle imprese (si veda la Figura 4):
13
14. Il biomedicale veneto
Figura 4 - Classificazione settore biomedicale ristretto
FARMACEUTICO BIOMEDICALE RISTRETTO
Materiali di Attrezzature e Terapia e
Biotecnologia medica
Servizi
Diagnostica consumo Arredo tecnico riabilitazione
Diagnostica Valutazione
Imaging Organi Stimolazione, Terapia chirurgica
clinica funzionale artificiali e Riabilitazione o a bassa
protesi e ausili invasività
Tecnologie Ospedaliero
Cardiologia Ortopedia Anestesia e
Ematologia
Radiologia
biomolecolari rianimazione
Dialisi
Dentale
Neurologia
Ultrasuoni
Ingegneria Immuno Artroscopia
Gastroenterologia
Tissutale diagnostica
Odontoiatria
Mezzi di
Magnetic
Cardiovascolari
Dispositivi per contrasto
Resonance
Microbiologia Endoscopia
drug delivery Imaging Dentarie
Estetica
Psico-motoria
Radioterapia Telemedicina
Apparecchiature
medicali n.c.
Laserterapia
T.A.C R&S e Consulenza
Sistemi di
Bioinformatica
Realtà Virtuale
Ausili disabilità Assistenza Tecnica
14
15. Il biomedicale veneto
Va sottolineato infatti che, rispecchiando la vocazione economico-produttiva del territorio, la tipologia di
attività produttive rimane estremamente diversificata in un mosaico di nicchie di prodotti molto
specializzati, come emerge chiaramente dalla seguente Tabella 9:
Tabella 9 - Imprese di produzione per area e segmento di attività
% % Fatturato % Fatturato
Imprese Addetti
Area di Attività Segmento di Attività Imprese Addetti (K€) (K€)
ATTREZZATURA E ARREDO
TECNICO Attrezzature medicali n.c. 20 5% 105 2% 30.980 3%
Dentale 25 6% 393 7% 70.253 6%
Estetica 27 7% 379 7% 66.415 6%
Ospedaliero-sanitario 38 9% 1.013 18% 171.505 16%
ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO Totale 110 27% 1.890 33% 339.153 31%
BIOTECNOLOGIA MEDICA Dispositivi drug delivery 1 0% 0 0% 0 0%
Ingegneria tissutale 1 0% 100 2% 16.000 1%
Tecnologie biomolecolari 4 1% 40 1% 3.550 0%
BIOTECNOLOGIA MEDICA Totale 6 1% 140 2% 19.550 2%
DIAGNOSTICA Diagnostica clinica 11 3% 195 3% 41.500 4%
Imaging 11 3% 130 2% 25.200 2%
Valutazione funzionale 10 2% 207 4% 32.710 3%
DIAGNOSTICA Totale 32 8% 532 9% 99.410 9%
MATERIALI DI CONSUMO Dentale 17 4% 511 9% 127.024 12%
Ospedaliero-sanitario 49 12% 1.119 20% 236.680 22%
MATERIALI DI CONSUMO Totale 66 16% 1.630 28% 363.704 33%
SERVIZI Assistenza tecnica 66 16% 161 3% 19.520 2%
Bioinformatica 2 0% 10 0% 500 0%
Consulenza 6 1% 35 1% 3.320 0%
Telemedicina 2 0% 120 2% 12.000 1%
SERVIZI Totale 76 18% 326 6% 35.340 3%
TERAPIA E RIABILITAZIONE Organi artificiali e protesi 67 16% 651 11% 114.130 10%
Riabilitazione, stimolazione,
ausili 54 13% 559 10% 116.750 11%
TERAPIA E RIABILITAZIONE Totale 121 29% 1.210 21% 230.880 21%
Totale complessivo 411 100% 5.728 100% 1.088.037 100%
L’area maggiormente significativa per numerosità di imprese è quella della terapia e riabilitazione, con 67
imprese nel segmento “Organi artificiali e protesi” e 54 in quello della “Riabilitazione, stimolazione,
ausili”. Questa area storica del biomedicale veneto ha una caratterizzazione tipicamente artigianale - un
segmento ad alta intensità di manodopera - che nel valore del fatturato (21% del totale) sconta un basso
grado di innovazione tecnologica e presenta una dimensione media inferiore ai comparti dell’Attrezzatura
e arredo tecnico e a quello dei Materiali di consumo i quali infatti, pur contando un numero minore di
imprese, in termini di addetti e fatturato sono i più rilevanti del settore (oltre il 30% ciascuno).
Con una caratterizzazione maggiormente industriale infatti, l’area dell’attrezzatura e arredo tecnico
ospedaliero-sanitario - favorita nel suo sviluppo dalla localizzazione in una regione con un fortissimo
tessuto produttivo nei settori limitrofi dell’inox e dell’arredamento, della gomma-plastica, della
meccanica e dell’elettronica - vede la presenza di 11 medie e 40 piccole imprese, per un totale di quasi
1.900 addetti e un fatturato di 340 milioni di euro, mentre la produzione materiali di consumo ospedalieri
e dentali conta una grande impresa, 8 medie e 53 piccole imprese con oltre 1.600 addetti (un numero
15
16. Il biomedicale veneto
medio di addetti per impresa di 24 unità, quasi doppio rispetto agli altri comparti produttivi) e oltre 360
milioni di fatturato.
Le 32 imprese della diagnostica, suddivise nei tre segmenti della valutazione funzionale, dell’imaging e
della diagnostica clinica, pesano per il 9% di addetti e fatturato ma rappresentano un comparto strategico
del biomedicale veneto per l’elevato grado di sofisticatezza tecnologica impiegata e quindi di
investimenti, attività di ricerca e sviluppo e collaborazioni con il sistema della ricerca universitaria messe
in campo.
Diversamente invece il comparto di biotecnologia medica, che a livello mondiale sta raccogliendo sempre
più elevati investimenti in ricerca e rappresenta uno degli ambiti di sviluppo più promettenti per i
prossimi anni, è ancora poco rappresentato nel Veneto dove si contano solo 6 imprese di produzione (oltre
a 2 specializzate nella distribuzione all’ingrosso di biomateriali).
Nell’ambito dei servizi avanzati, lo storico e numeroso segmento dell’assistenza tecnica, sviluppatosi
attorno ai principali poli sanitari regionali, è in forte crescita, sia perché la complessità e la continua
innovazione della strumentazione biomedicale richiedono una sempre maggiore assistenza post vendita,
sia perché le strutture sanitarie frequentemente esternalizzano queste tipologie di servizi.
Si sono avviate inoltre alcune esperienze di telemedicina e sono aumentate le società di consulenza
specializzate nel settore, concentrate prevalentemente su Padova.
Tabella 10 - Imprese di produzione per dimensione e area di attività
Grande Media Piccola Micro Non Totale
Area di Attività
Impresa Impresa Impresa Impresa classificata complessivo
ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO 11 40 49 10 110
BIOTECNOLOGIA MEDICA 1 2 1 2 6
DIAGNOSTICA 4 14 12 2 32
MATERIALI DI CONSUMO 1 8 35 10 12 66
SERVIZI 1 3 62 10 76
TERAPIA E RIABILITAZIONE 3 27 78 13 121
Totale complessivo 1 28 121 212 49 411
Rispetto all’anno precedente però si riscontra un andamento diversificato nei vari comparti: in particolare
si riscontra una certo rallentamento nel comparti più “tradizionali” – quali quello dell’attrezzatura e
arredo tecnico (con un significativo calo del - 7% di occupati e -11% di fatturato) e della terapia e
riabilitazione – mentre sono in netta crescita i servizi (+10% di imprese e +42% di fatturato), la
diagnostica (+14% di imprese e +43% di fatturato) e materiali di consumo (+17%). L’area della
biotecnologia medica, invece, seppure in crescita, presenta numeri in assoluto ancora molto ridotti.
Tabella 11 - Imprese di produzione per area di attività – Variazioni periodo 2007-2008
Imprese Addetti Fatturato (K€)
Area di attività
2007 2008 var. % 2007 2008 var. % 2006 2007 var. %
4,8% -7,3% -11,1%
ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO 105 110 2.039 1.890 381.695 339.153
0,0% 6,9% 5,4%
BIOTECNOLOGIA MEDICA 6 6 131 140 18.550 19.550
14,3% 44,2% 43,2%
DIAGNOSTICA 28 32 369 532 69.415 99.410
1,5% 23,9% 17,0%
MATERIALI DI CONSUMO 65 66 1.316 1.630 310.800 363.704
10,1% 39,9% 44,4%
SERVIZI 69 76 233 326 24.470 35.340
-16,6% 4,6% 13,5%
TERAPIA E RIABILITAZIONE 145 121 1.157 1.210 203.499 230.880
Totale complessivo 418 411 -1,7% 5.245 5.728 9,2% 1.008.429 1.088.037 7,9%
Un altro dato significativo di differenziazione nel biomedicale è rappresentato dal fatturato medio per
addetto che evidenzia le diverse strutture industriali e di mercato presenti: si va dai 270.000 euro per
addetto nel segmento della produzione di materiali di consumo per il dentale agli 85.000 euro che
mediamente produce un addetto nell’ambito dei servizi di ricerca, consulenza e bioinformatica.
16
17. Il biomedicale veneto
Tabella 12 - Fatturato medio per addetto nelle aree e segmenti del settore biomedicale
Fatt. medio Fatt. medio
Area di attività Segmento di attività
x addetto (K€) x addetto (K€)
Attrezzature medicali n.c. 180
Dentale 170
ATTREZZATURA E ARREDO TECNICO 180
Estetica 185
Ospedaliero-sanitario 185
Dispositivi drug delivery n.d.
BIOTECNOLOGIA MEDICA 123 Ingegneria tissutale 160
Tecnologie biomolecolari 85
Diagnostica clinica 200
DIAGNOSTICA 173 Imaging 180
Valutazione funzionale 140
Dentale 275
MATERIALI DI CONSUMO 238
Ospedaliero-sanitario 200
Assistenza tecnica 120
Bioinformatica 85
SERVIZI 98
Consulenza 85
Telemedicina 100
Organi artificiali e protesi 125
TERAPIA E RIABILITAZIONE 148
Riabilitazione, stimolazione, ausili 170
Fonte: Elaborazione OBV sulla base di un campione significativo
Si evidenzia infatti come in alcuni ambiti, in particolare quello dei materiali di consumo, della diagnostica
clinica e dell’attrezzatura e arredo tecnico, pur con dimensioni d’impresa medio-piccole sia possibile
standardizzare il prodotto e ottenere significativi volumi ed economie di scala, mentre in altri segmenti
più legati alla personalizzazione del prodotto/servizio questo sia più difficile da ottenere.
2.2. Le imprese di distribuzione
Le imprese del biomedicale che si occupano esclusivamente di commercializzazione, come abbiamo
visto, sono complessivamente 522, quasi il 56% del totale, e occupano circa 1.700 persone per un
fatturato complessivo di oltre 620 milioni di euro.
Tuttavia, per quanto riguarda i dati relativi agli occupati e al fatturato, va detto che sono probabilmente
sottostimati, soprattutto quelli al dettaglio, in quanto rappresentato esclusivamente da micro-imprese che
difficilmente dichiarano puntualmente questi dati (Tabella 15).
Tabella 13 - Imprese, addetti e fatturato del comparto della distribuzione nel settore biomedicale
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Area di Attività
DETTAGLIO 186 36% 298 18% 41.900 7%
INGROSSO 336 64% 1.400 82% 579.953 93%
Totale complessivo 522 100% 1.698 100% 621.853 100%
Rispetto al 2007 il comparto distributivo è complessivamente cresciuto sia in termini di imprese (+ 4%)
che di occupazione (+25%), ma se analizziamo l’andamento degli ultimi anni si evidenzia che le
dinamiche sono state opposte nella distribuzione al dettaglio e all’ingrosso. Mentre il comparto della
piccola distribuzione dal 2003 è leggermente calato per numero di imprese e di addetti (-7,5% e – 5,7%
rispettivamente) e sensibilmente per fatturato (-37,4%), il comparto della distribuzione all’ingrosso ha
visto una notevole crescita, rispettivamente di 82 imprese (+32%) e oltre 500 addetti (+70%) con un
raddoppio del fatturato.
17
18. Il biomedicale veneto
Tabella 14 - Distribuzione settore biomedicale veneto - Raffronto 2003-2007
2003 2008 Variazione %
Area di attività Imprese Addetti Fatturato Imprese Addetti Fatturato Imprese Addetti Fatturato
DETTAGLIO 201 316 66.933 186 298 41.900 -7,5% -5,7% -37,4%
INGROSSO 254 819 286.650 336 1400 579.953 32,3% 70,9% 102,3%
Totale 455 1.135 353.583 522 1.698 621.853 14,7% 49,6% 75,9%
All’interno del comparto distributivo si può notare come le 336 imprese di commercializzazione
all’ingrosso rappresentano il 64% delle imprese distributive, occupano oltre l’80% degli addetti del
comparto, e sviluppano il 93% del fatturato.
Tabella 15 - Imprese di distribuzione per dimensione d'impresa
Area di Fatturato % Fatturato
Imprese % Imprese Addetti % Addetti
Attività (K€) (K€)
Dimensione Impresa
DETTAGLIO Piccola Impresa 2 0% 21 1% 3.120 1%
Micro Impresa 148 28% 277 16% 38.780 6%
n.c. 36 7% n.d. - - -
DETTAGLIO
186 36% 298 18% 7%
Totale 41.900
INGROSSO Grande Impresa 1 0% 125 7% 52.448 8%
Media Impresa 12 2% 455 27% 228.055 37%
Piccola Impresa 45 9% 503 30% 186.460 30%
Micro Impresa 164 31% 317 19% 112.990 18%
n.c. 114 22% n.d. - - -
INGROSSO
Totale 336 64% 1.400 82% 579.953 93%
Totale
522 100% 1.698 100% 100%
complessivo 621.853
La tabella mette in luce inoltre, come l’ambito del dettaglio sia caratterizzato quasi interamente da micro
imprese, mentre la struttura della distribuzione all’ingrosso è maggiormente diversificata per dimensione
d’impresa - vede infatti anche la presenza di piccole imprese (9% del totale), 12 medie imprese e 1 grande
impresa – e specializzazione di prodotto.
Tabella 16 - Imprese, addetti e fatturato del comparto della distribuzione per area e segmento di attività
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Area di Attività Segmento di Attività
DETTAGLIO Acustica 38 7% 67 4% 9.380 2%
Articoli Sanitari-ortopedici 148 28% 231 14% 32.520 5%
DETTAGLIO Totale 186 36% 298 18% 41.900 7%
INGROSSO Acustica 2 0% 1 0% 250 0%
Articoli Sanitari-ortopedici 31 6% 96 6% 24.000 4%
Attrezzature medicali n.c. 19 4% 30 2% 8.580 1%
Dentale 81 16% 403 24% 173.348 28%
Estetica 23 4% 34 2% 9.050 1%
Ingegneria tissutale 2 0% 17 1% 7.200 1%
Ospedaliero-sanitario 178 34% 819 48% 357.525 57%
INGROSSO Totale 336 64% 1.400 82% 579.953 93%
Totale complessivo 522 100% 1.698 100% 621.853 100%
18
19. Il biomedicale veneto
Questo riflette del resto la diversa struttura del mercato a cui queste imprese si riferiscono. Quelle al
dettaglio - sostanzialmente le sanitarie-ortopediche e i centri per le protesi acustiche10 – che si rivolgono
al consumatore privato – e l’ingrosso di materiale dentale, che si rivolge prevalentemente agli studi
dentistici ed ai laboratori odontotecnici, presentano infatti una distribuzione territoriale correlata a quella
della popolazione (Tabella 17). Mentre le imprese della distribuzione all’ingrosso per lo più tendono a
specializzarsi sulle diverse nicchie del settore (prodotti per il comparto dentale, estetico e ospedaliero e
altre attrezzature medicali) e presentano una diffusione territoriale nuovamente polarizzata sui maggiori
centri sanitario-ospedalieri di Padova e Verona che insieme pesano per il 70% del fatturato.
Tabella 17 – Imprese e addetti nella distribuzione al dettaglio per provincia
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Provincia Popolazione*
Belluno 5% 6 3% 11 4% 1.540 3,7%
Padova 19% 43 23% 63 21% 8.820 21%
Rovigo 5% 12 6% 11 4% 1.540 4%
Treviso 18% 24 13% 41 14% 5.740 14%
Venezia 18% 28 15% 40 13% 5.780 14%
Verona 18% 33 18% 68 23% 9.520 23%
Vicenza 18% 40 22% 64 21% 8.960 21%
Totale 100% 186 100% 298 100% 41.900 100%
* Fonte: Censimento popolazione, anno 2001
Tabella 18 - Imprese e addetti nella distribuzione all'ingrosso per provincia
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Provincia
Verona 85 25% 505 36% 209.933 36%
Padova 115 34% 508 36% 196.170 34%
Venezia 28 8% 117 8% 68.330 12%
Vicenza 43 13% 154 11% 56.020 10%
Treviso 51 15% 98 7% 42.800 7%
Rovigo 10 3% 16 1% 5.840 1%
Belluno 4 1% 2 0% 860 0,1%
Totale 336 100% 1.400 100% 579.953 100%
Tabella 19 - Imprese di Distribuzione appartenenti ad un Gruppo estero
Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
Proprietà Gruppo
GERMANIA 9 29% 138 31% 57.365 27%
USA 6 19% 110 25% 56.380 26%
UK 3 10% 83 19% 54.050 25%
FRANCIA 4 13% 51 12% 18.800 9%
MISTA ITA-ESTERA 1 3% 22 5% 13.000 6%
SVIZZERA 4 13% 23 5% 9.020 4%
SVEZIA 1 3% 13 3% 5.700 3%
GIAPPONE 2 6% 1 0% 430 0%
SPAGNA 1 3% 1 0% 230 0%
Totale 31 100% 442 100% 214.975 100%
E’ da notare inoltre che, all’interno del settore della commercializzazione, il Veneto è sede di oltre 30
imprese di distribuzione (il 6% del totale) di apparecchiature biomedicali prodotte da Gruppi stranieri, in
particolare (vedi Tabella 19) tedeschi, americani ed inglesi.
10
Nella distribuzione al dettaglio non è stato possibile quantificare il canale delle farmacie e parafarmacie né quello della
grande distribuzione, che tuttavia per alcune tipi di articoli (elettromedicale consumer, articoli ortopedici standard, ecc.)
rappresenta senz’altro una quota di mercato crescente.
19
20. Il biomedicale veneto
Da un lato, si tratta dunque di un terziario qualificato che copre spesso le vendite o i servizi di assistenza e
di marketing per l’intero territorio nazionale (e che vede molto spesso i distributori commerciali
diversificarsi essi stessi e affiancare altre attività di tipo produttivo). Dall’altro lato si può notare come le
imprese maggiori (Tabella 20) si concentrino nella distribuzione ospedaliera e dentale, spesso filiali di
multinazionali estere, e se si considera anche il dato del fatturato medio per addetto – 420 e 430 euro
rispettivamente, quasi il doppio rispetto agli altri segmenti - (Tabella 21) si evince la rilevanza strategica
di questo comparto nella filiera biomedicale.
Tabella 20 - Distribuzione all'ingrosso per dimensione d'impresa e segmento
Dimensione Impresa Segmento di Attività Imprese Addetti Fatturato (K€)
Grande Impresa Dentale 1 125 52.448
Grande Impresa Totale 1 125 52.448
Media Impresa Dentale 3 110 51.710
Ospedaliero-sanitario 9 345 176.345
Media Impresa Totale 12 455 228.055
Piccola Impresa Articoli Sanitari-ortopedici 2 35 8.750
Attrezzature medicali n.c. 1 10 2.800
Dentale 9 82 33.150
Estetica 1 15 5.000
Ingegneria tissutale 1 14 6.000
Ospedaliero-sanitario 31 347 130.760
Piccola Impresa Totale 45 503 186.460
Micro Impresa Acustica 1 1 250
Articoli Sanitari-ortopedici 24 61 15.250
Attrezzature medicali n.c. 11 20 5.780
Dentale 53 86 36.040
Estetica 9 19 4.050
Ingegneria tissutale 1 3 1.200
Ospedaliero-sanitario 65 127 50.420
Micro Impresa Totale 164 317 112.990
Non classificata Acustica 1 n.d. n.d.
Articoli Sanitari-ortopedici 5 n.d. n.d.
Attrezzature medicali n.c. 7 n.d. n.d.
Dentale 15 n.d. n.d.
Estetica 13 n.d. n.d.
Ospedaliero-sanitario 73 n.d. n.d.
Non classificata Totale 114 n.d. n.d.
Totale complessivo 336 1.400 579.953
Tabella 21 - Fatturato medio per addetto nella Distribuzione
Fatt. medio Fatt. medio
Area di attività Segmento di attività
Per addetto Per addetto
Acustica 140
DETTAGLIO
140
Articoli Sanitari-ortopedici 140
INGROSSO 320 Acustica 250
Articoli Sanitari-ortopedici 230
Attrezzature medicali n.c. 280
Dentale 430
20
21. Il biomedicale veneto
Estetica 230
Ingegneria tissutale 400
Ospedaliero-sanitario 420
2.3. I Gruppi di imprese
Per capire meglio la struttura produttiva del settore e le dinamiche competitive si è cercato di analizzare i
Gruppi di imprese biomedicali nel Veneto e si è rilevata in effetti una significativa presenza di quasi 100
gruppi di imprese11 (vedi Tabella 22) che assommano il 16% delle imprese, il 41% degli occupati e ben il
46% del fatturato, e che denotano a volte precise strategie di crescita e diversificazione di imprese e
gruppi locali, a volte invece la subita presenza di una concorrenza straniera, in media dimensionalmente
molto più forte e più caratterizzata nell’ambito distributivo che produttivo (vedi Tabella 23).
Tabella 22 - Gruppi di imprese nel biomedicale veneto
Appartenenza dell’impresa % Fatturato
Gruppi Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€)
a un Gruppo (K€)
NO 786 84% 4.370 59% 930.552 54%
SI 98 147 16% 3.056 41% 779.338 46%
Totale 98 933 100% 7.426 100% 1.709.890 100%
Tabella 23 - Gruppi di imprese per tipologia di attività e proprietà nel biomedicale veneto
% % Fatturato % Fatturato
Tipologia di Attività Gruppo Proprietà Gruppo Imprese Addetti
Imprese Addetti (K€) (K€)
Distribuzione NO INDIPENDENTE 451 48% 1.057 14% 331.678 19%
SI ESTERA 30 3% 420 6% 201.975 12%
ITALIANA 41 4% 221 3% 88.200 5%
SI Totale 71 8% 641 9% 290.175 17%
Distribuzione Totale 522 56% 1.698 23% 621.853 37%
Produzione NO INDIPENDENTE 335 36% 3.313 45% 598.874 35%
SI ESTERA 11 1% 427 6% 114.913 7%
ITALIANA 65 7% 1.988 27% 374.250 22%
SI Totale 76 8% 2.415 33% 489.163 29%
Produzione Totale 411 44% 5.728 77% 1.088.037 64%
Totale complessivo 933 100% 7.426 100% 1.709.890 100%
Si può notare infatti che i Gruppi esteri controllano complessivamente 41 aziende – 11 produttive e 30
distributive – e sviluppano il 19% del fatturato settoriale, ma con pesi molto diversi sul comparto
distributivo, il 32%, e su quello produttivo solo il 7%.
Nel complesso, se consideriamo i gruppi di imprese vediamo che quelli veneti rappresentano oltre la metà
delle aziende e degli addetti e sviluppano il 45% del fatturato, a riprova della buona capacità competitiva
del tessuto economico regionale in questo settore (vedi Tabella 24).
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Si è utilizzata la definizione di Unioncamere che considera gruppo di impresa il gruppo al cui interno vi sono relazioni di
maggioranza, cioè imprese o persone fisiche che detengono il controllo, diretto o indiretto, di altre società di capitale con quote
maggiori del 50%. La rilevazione è avvenuta attraverso questionari diretti e altre fonti (web, Banche dati).
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22. Il biomedicale veneto
Tabella 24 - Gruppi di imprese per Paese della proprietà nel biomedicale veneto
Proprietà Gruppo Gruppi Imprese % Imprese Addetti % Addetti Fatturato (K€) % Fatturato (K€)
39
VENETA 81 55% 1.579 52% 346.815 45%
9
USA 10 7% 385 13% 130.550 17%
19
ITALIA 23 16% 608 20% 102.635 13%
9
GERMANIA 10 7% 169 6% 71.788 9%
3
UK 3 2% 83 3% 54.050 7%
6
FRANCIA 7 5% 69 2% 24.220 3%
2
MISTA ITA-ESTERA 2 1% 22 1% 13.000 2%
3
GIAPPONE 3 2% 46 2% 9.330 1%
4
SVIZZERA 4 3% 23 1% 9.020 1%
1
DANIMARCA 1 1% 43 1% 9.000 1%
2
SVEZIA 2 1% 28 1% 8.700 1%
1
SPAGNA 1 1% 1 0% 230 0%
Totale 98 147 100% 3.056 100% 779.338 100%
Per valutare l’aspetto dimensionale, oltre ai classici parametri applicati alla Capo Gruppo, si è considerata
anche la numerosità delle imprese appartenenti al gruppo e la trasnazionalità e si è quindi operata una
ulteriore specificazione tra il Gruppo e la Multinazionale12. Ne emerge che il maggior peso in termini di
aziende e di fatturato è rappresentato dai Gruppi di media dimensione (31% del fatturato, di cui i 2/3 è di
aziende venete), seguiti dalle piccole multinazionali (20% del fatturato, per il 22% di aziende venete) e
dai grandi gruppi (14% del fatturato, per il 63% di aziende venete).
Tabella 25 - Dimensione dei Gruppi di imprese nel biomedicale veneto
% Fatturato % Fatturato Addetti medi Fatturato medio
Imprese Addetti % Addetti
Imprese (K€) (K€) per impresa per impresa (K€)
Dimensione del Gruppo
45 14.511
Grande Multinazionale 7 5% 315 10% 101.580 13%
22 9.275
Media Multinazionale 9 6% 197 6% 83.475 11%
43 11.038
Piccola Multinazionale 14 10% 598 20% 154.993 20%
38 7.366
Grande Gruppo 15 10% 573 19% 110.490 14%
28 6.803
Medio Gruppo 36 24% 998 33% 244.910 31%
7 1.423
Piccolo Gruppo 52 35% 343 11% 73.985 9%
2 708
Micro Gruppo 14 10% 32 1% 9.905 1%
Totale 21 5.302
147 100% 3.056 100% 779.338 100%
Si osserva inoltre la presenza diretta di 26 multinazionali: 7 grandi multinazionali straniere, 8 medie – di
cui solo 1 italiana – e 11 piccole, di cui 3 italiane (una veneta), che fatturano il 20% dell’intero fatturato
settoriale e il 43% di quello relativo ai gruppi di impresa.
Ma la loro presenza – come si è visto per i Gruppi in generale - varia sensibilmente per tipologia di
attività: le Multinazionali infatti sviluppano il 29% del fatturato del comparto distributivo e solo il 7% in
quello produttivo, evidenziando come per loro il territorio regionale sia prevalentemente un mercato di
sbocco finale dei loro prodotti, con un fatturato medio per azienda controllata di oltre 14 milioni di euro, a
fronte di un fatturato medio delle imprese biomedicali nel Veneto di circa 1.800.000 euro.
12
Si sono applicati al Gruppo i citati parametri dimensionali d’impresa (v. nota 9) della Capo Gruppo, per il numero addetti e il
fatturato, e si è considerata la classe del numero di imprese appartenenti al Gruppo (da 2 a 5, da 6 a 25, da 26 a 50, oltre 50) e
la presenza transnazionale per distinguere i Gruppi e le Multinazionali.
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23. Il biomedicale veneto
Tabella 26 - Gruppi Multinazionali per dimensione e Paese della proprietà
Gruppo - Dimensione Gruppo - Proprietà Aziende Addetti Fatturato (K€)
Grande Multinazionale UK 1 55 42.290
USA 2 183 37.170
GIAPPONE 2 45 8.900
GERMANIA 1 17 8.000
FRANCIA 1 15 5.220
Grande Multinazionale Totale 7 315 101.580
Media Multinazionale USA 1 80 40.000
GERMANIA 3 61 27.875
FRANCIA 3 35 11.300
ITALIA 2 21 4.300
Media Multinazionale Totale 9 197 83.475
Piccola Multinazionale USA 3 89 41.520
GERMANIA 3 91 35.913
VENETA 2 179 34.000
ITALIA 2 155 17.100
UK 2 28 11.760
DANIMARCA 1 43 9.000
SVEZIA 1 13 5.700
Piccola Multinazionale Totale 14 598 154.993
Totale complessivo 30 1.110 340.048
Tabella 27 – Medi e Grandi Gruppi per dimensione e Paese della proprietà
Dimensione del Gruppo Proprietà Gruppo N° Aziende Tot. addetti Tot. Fatturato (K€)
Grande Gruppo VENETA 4 362 69.795
ITALIA 5 174 28.325
SVIZZERA 1 14 6.000
SVEZIA 1 15 3.000
USA 1 7 2.940
GIAPPONE 1 1 430
GERMANIA 1 n.d. n.d.
MISTA ITA-ESTERA 1 n.d. n.d.
Grande Gruppo Totale 15 573 110.490
Medio Gruppo VENETA 21 702 167.520
ITALIA 4 223 45.440
MISTA ITA-ESTERA 1 22 13.000
USA 3 26 8.920
FRANCIA 3 19 7.700
SVIZZERA 1 5 2.100
SPAGNA 1 1 230
GERMANIA 2
Medio Gruppo Totale 35 913 230.910
Escludendo i piccoli e micro gruppi, i quali presentano una dimensione media e una modalità
organizzativa da piccola impresa singola, dei restanti 36 gruppi di media e grande dimensione presenti in
Veneto, 20 sono di proprietà veneta ed italiana e nel complesso comprendono 36 aziende che sviluppano
oltre il 90% del fatturato dei Gruppi medio-grandi, anche qui con un maggior peso ancora nel comparto
produttivo e minore in quello distributivo.
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24. Il biomedicale veneto
Tabella 28 – Medi e Grandi Gruppi per tipologia di attività e Paese della proprietà
Produzione Distribuzione
Gruppo -Dimensione Proprietà Gruppo Imprese Addetti Fatturato (K€) Imprese Addetti Fatturato (K€)
Grande Gruppo ESTERA 1 15 3.000 4 22 9.370
ITALIANA 9 523 96.120 1 13 2.000
Grande Gruppo Totale 10 538 99.120 5 35 11.370
Medio Gruppo ESTERA 2 22 8.000 8 29 10.950
ITALIANA 17 809 164.360 9 138 61.600
Medio Gruppo Totale 19 831 172.360 17 167 72.550
Totale complessivo 29 1.369 271.480 22 202 83.920
Un ultimo, ma non meno importante, elemento da rilevare riguarda l’importanza dei Gruppi di impresa
nella capacità di innovazione del sistema produttivo locale. Come si evidenzia nel successivo paragrafo
sulle start-up (vedi Tabella 32), la metà delle nuove imprese innovative nel biomedicale veneto è legata
ad un gruppo, segno evidente che la scarsa presenza di capitale di rischio nel Veneto limita alle poche
realtà strutturate la possibilità di avviare nuove imprese con reali chanche di crescita.
2.4. Le start-up biomedicali venete
Oggi l’innovazione si configura come un percorso aperto di raccolta, organizzazione ed elaborazione di
stimoli e contributi che provengono da una pluralità di fonti distinte, non necessariamente contigue
all’impresa. Se la codificazione in brevetti consente di identificare un set di saperi appropriabili e
difendibili, allo stesso tempo però non sempre questo processo di formalizzazione è possibile o
realizzabile a costi accessibili per le imprese (cfr. design). Il contesto delle PMI distrettuali come quelle
venete evidenzia dinamiche innovative incentrate prevalentemente sulla componente dell’interazione (es.
committente e fornitore), portatrici di innovazioni di natura incrementale piuttosto che radicale.
Data la complessità del processo innovativo e la rilevanza della componente istituzionale che fa della
ricerca pubblica un elemento necessario ma peraltro non sufficiente a determinare il successo innovativo
dell’impresa, nel settore biomedicale sono le sinergie tecnologiche e produttive ad essere importanti,
come rilevanti appaiono gli aspetti di trasferimento tecnologico che si formano all’interno delle reti di
impresa, dei cluster localizzati e dei sistemi di impresa.
Il settore biomedicale veneto analizzato, anche se in una fase di sviluppo ancora embrionale, sembra
mostrare alcune interessanti peculiarità: un discreto collegamento con la ricerca di base universitaria e
con l’ambiente clinico dell’area padovana e veronese; la presenza di elementi di eccellenza nell’area più
prettamente accademica e legata alle attività di ricerca e sviluppo pubblica (neuro scienze, ingegneria dei
materiali, utilizzazione clinica delle cellule staminali, bioimmaging) e privata (prototipizzazione di
strumenti per la riabilitazione, apparecchiature per la diagnostica e applicazioni di varia natura derivanti
dalle biotecnologie). Nel corso degli ultimi anni è avvenuto anche l’avvio delle prime esperienze di
attività di finanziamento diretto, da parte di fondi regionali o di investitori privati, alle attività di R&S e di
start-up delle imprese. Si tratta di elementi che potrebbero nel lungo periodo modificare profondamente
gli assetti istituzionali regionali esistenti, dando avvio ad una migliore organizzazione delle attività di
ricerca (ancora troppo frammentate e oggetti di scarso coordinamento istituzionale anche nella parte
pubblica), e ad un rapporto più diretto tra il mondo dell’università e quello delle imprese.
Per cercare di quantificare la nascita e l’andamento delle start-up in questi ultimi anni sono state
considerate le imprese produttive biomedicali che rispondessero ad almeno quattro dei seguenti criteri: a)
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