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Progetto
             GREEN ROSE Sostenibilità e sviluppo competitivo
                            II Workshop
                          Green Marketing
                         16 novembre 2012

                           Dalle ore 9.00 alle 18.00
c/o VEGA Edificio Auriga – Aula formazione - Primo Piano Via della Libertà n° 9 -
                                 Marghera VE

      Strumenti per la sostenibilità ambientale:
                  casi applicativi


                             Federico Balzan
                                  eAmbiente Srl
                            f.balzan@eambiente.it
NOI
                         Il team



Fondata nel 2002 da Gabriella Chiellino, prima laureata in Italia in Scienze
Ambientali, eAmbiente è diventata una società di consulenza e ingegneria
ambientale preparata ed attiva in tutta Italia ed in Europa.
COSA FACCIAMO
                         I lavori

   Competenza
Analisi e valutazioni
    ambientali                                              Eccellenza
                                      Gestione e controllo ambientale
                                                    Ricerca e sviluppo




                                  Innovazione
                        Riqualificazione siti contaminai
                            e bonifiche ambientali
DOVE SIAMO
                                   Le sedi


                    CONEGLIANO
                  Ufficio amministrativo
                 Via Manin, 276 31015                    ROMA
                                              Ufficio commerciale
                           VENEZIA           Piazza A. Mancini, 4
                       Ufficio operativo                  00196
                            VEGA Park
          Via delle Industrie, 9 30175


                            MILANO
                   Ufficio commerciale
               Via Tiziano, 15 20145




WEB   www.eambiente.it
Di cosa parleremo?
                       Casi pratici
1   Il progetto Carbomark



2   L’analisi del ciclo di vita - LCA



3   Il Carbon footprint e la compensazione



4   FSC PEFC



5   Bilancio di sostenibilità



6   ISO 14001



7   EMAS
1               Progetto CARBOMARK
                I partner e i contractor


           Progetto LIFE07 ENV/IT/000388

                Regione Veneto – Direzione Foreste


    Regione Friuli Venezia-Giulia – Direzione Foreste


                      Università degli Studi di Padova


                       Università degli Studi di Udine


                                       eAmbiente Srl
1                   Progetto CARBOMARK
                       Obiettivi ed azioni



Il progetto ha l’obiettivo di attivare un mercato locale del carbonio, di dimensione
regionale, come strumento per la riduzione delle emissioni di GHG e di contrasto dei
cambiamenti climatici.
Il sistema proposto è coerente con il Protocollo di Kyoto e con la direttiva 2003/87/CE
che introduce a livello comunitario l’Emission Trading Scheme.

Le azioni previste dal progetto comprendono:

−Coinvolgimento degli “emettitori” e degli “assorbitori”;
−Attivazione di un mercato locale del carbonio;
−Monitoraggio tecnico-scientifico per la quantificazione della CO2 effettivamente
emessa ed assorbita e certificazione del rispetto dei “disciplinari”;
−Disseminazione dei risultati a livello regionale, nazionale e comunitario.
1                   Progetto CARBOMARK
                            Gli attori



Venditori di crediti                        Acquirenti di crediti

I venditori di crediti sono                 Gli acquirenti del mercato sono
rappresentati da proprietari                piccole e medie imprese,
forestali, enti pubblici locali, singoli    multiutility e aziende di servizi che
privati che adottano misure agro-           non sottostanno agli obblighi di
forestali che contribuiscono al             riduzione previsti dal Protocollo di
sequestro di carbonio. L’adesione           Kyoto, ossia non sono comprese
al mercato avviene previa verifica dei      nell’Allegato I alla Direttiva
requisiti di eleggibilità del venditore e   2009/29/CE sul sistema per lo
delle azioni di mitigazioni adottate.       scambio di quote di emissione di CO2.
1                  Progetto CARBOMARK
                 Crediti da gestione forestale


    Funzione climatica, necessario piano di assestamento, permanenza
    garantita 30 anni, addizionalità rispetto al Protocollo di Kyoto*


    Il proprietario forestale si impegna a destinare parte dell’incremento
    disponibile per il taglio al mantenimento dello stock di carbonio,
    effettuando dunque un risparmio dell’incremento legnoso volontario ed
    aggiuntivo rispetto agli obblighi imposti dalla normativa forestale, agli
    standard locali e regionali pregressi e coerente con le linee di politica
    forestale regionale.



    *CAP per l’Italia pari a 10.2 x 106 MgCO2e yr-1
    nel periodo 2008-2012 corrispondenti a 0.97 MgCO2e
    ha-1 yr-1 su una superficie boscata nazionale pari
     a 8.759.200 ha
1                             Progetto CARBOMARK
              Come immagazzinare CO2 con le foreste?


Aumentare la provvigione in bosco

1.        Risparmiare parte dell’incremento1
2.        Migliorare boschi a bassa densità


Tutti gli interventi di
•      creazione di nuovi boschi (dopo
      1990)
•      ricolonizzazione naturale

Rientrano totalmente nel conteggio
      nazionale per il Protocollo di Kyoto,
      quindi non sono crediti vendibili sul
      mercato volontario.



1 - rispetto a quanto previsto dalle leggi regionali in vigore (DGR
1252/2004 tagliare meno dell’incremento e DGR 3956/07)
1                   Progetto CARBOMARK
             Prerequisiti per proprietario forestale

Presenza di un piano di riassetto/gestione del bosco

Calcolo a livello di Piano
Dati delle singole particelle
Solo particelle produttive

•Durata minima del progetto (permanenza)  30 anni
•Crediti vendibili ex-ante
•Monitoraggio con la revisione del piano
1                            Progetto CARBOMARK
                           Incremento della provvigione


                                        provvigione      incremento utilizzato
                    120


                    115


                    110
    Biomassa (m3)




                    105
                                                            CREDITO DI CARBONIO VENDUTO

                    100


                    95


                    90
                          2000        2010             2020               2030    2040
                                             anni (revisione del piano)
1                   Progetto CARBOMARK
                          Aspetti critici


    1. Addizionalità: impegno volontario a utilizzare meno di
       quanto previsto per legge (o consuetudine)
    2. Doppio Conteggio: rispetto agli impegni internazionali
       dell’Italia nell’ambito del PK
     85% del totale utilizzabile
     Credito utilizzabile = scontato del contributo regionale per il sink
      nazionale (a contrasto delle emissioni da incendi)

    3. Permanenza (stabilità dell’immagazzinamento):
     Area buffer a compensazione di eventuali rilasci di carbonio dovuti a
      disturbi biotici ed abiotici:
             rischio di propagarsi di incendi
             rischio di attacchi parassitari
             rischio di schianti
1                    Progetto CARBOMARK
                  Metodologia: il calcolo del credito
                     Risparmio dell’incremento
Calcolo per gli
 assorbitori
                                                                               Superficie
                     Un esempio di calcolo per il risparmio dell’incremento
                                                                                 della
                              nel credito da gestione forestale.
                                                                               particella




 Incremento
                                                         Fattore di
                                  Ripresa                                        CAP =
                                                        conversione
                                                                              impegno Italia
                                                         espansione
                                                                                 = 1,16
                                 Provvigione              biomassa
                                                                                MgCO2eq
                               media persa in
                               Italia ad ettaro
1                          Progetto CARBOMARK
                       Metodologia: il calcolo del credito
                           Risparmio dell’incremento
 Calcolo per gli
  assorbitori                                                Provvigione normale

                                R potenziale                 10% contributo
                                                             15% impegni Kyoto
                                  85% Rp
                                                             Disturbi = Area buffer


                   85% Rp - disturbi                         Utilizzazioni =
                                                             Ripresa reale




                       CO2 eq                                Credito generato


 Ripresa potenziale
 Ripresa reale
 Incidenza disturbi
  naturali
1                Progetto CARBOMARK
                Crediti da prodotti legnosi


    Sostituzione di materiali ad alta densità energetica (acciaio), addizionalità
    rispetto al business as usual (BAU), permanenza garantita 30 anni.

    Ai fini della generazione del credito, saranno considerati solo gli
    edifici/infrastrutture realizzati o da realizzarsi che determinino un aumento
    nelle riduzioni di CO2 rispetto ad uno scenario di business as usual
    (BAU).
1                        Progetto CARBOMARK
                                   Il conteggio




    in cui Vl è il volume di legno utilizzato in edilizia (m 3 legno), Vc è il volume
    totale costruito (m3 costruito),
    0,24 è un coefficiente di riduzione dedotto da CNEL 1 (2001) per riferire la
    BAU (m3 legname / m3 edificato) al solo legno per usi strutturali.


    1 - Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro
1                Progetto CARBOMARK
              Crediti da forestazione urbana


    Nuove afforestazioni, miglioramento della gestione del verde pubblico.

    Pertanto, rientrano nell’attività di gestione del verde pubblico “l’insieme
    delle operazioni di messa a dimora e/o mantenimento di verde pubblico
    per aumentare lo stock di carbonio considerando anche le emissioni di
    CO2 derivanti dall’esecuzione di queste operazioni”.
1                Progetto CARBOMARK
                        Stock e sink


    L'attività fissativa del C non è legata allo stock ma al sink, ovvero alla
    variazione dello stock.

    Il concetto di assorbimento non è associato pertanto al numero di alberi
    ma all'incremento di biomassa.

    Se un albero cresce da zero a 1m3 in un anno e ha un BCEF (Biomass
    Conversion and Expansion Factors) di 0,7, in quell'anno fissa 1,28 t di CO 2
           (1 m3 * BCEF) * 0,5 * 44/12 = 1 * 0,7 * 0,5 * 3,67 = 1,28t di
                                     CO2




            STOCK                                          SINK
1                Progetto CARBOMARK
                    Crediti da biochar


    Pirolisi

    Operazioni per la produzione di biochar attraverso il processo di pirolisi e
    la sua messa a dimora nel suolo per aumentare lo stock di carbonio al
    netto delle emissioni di GHG derivanti dall’esecuzione di queste
    operazioni.
    Il beneficiario del credito di carbonio derivante dalla produzione e utilizzo
    di biochar come ammendante del suolo è il proprietario del
    pirolizzatore.

    Il biochar è un composto
    ricco di carbonio
    prodotto dalla pirolisi
    di biomassa vegetale.
1                        Progetto CARBOMARK
                     Metodologia: il calcolo del credito
Calcolo per gli
 emettitori                                  Un numero di tonnellate di
                                             CO 2

                                     Il calcolo del Carbon footprint fornisce le
                                     tonnellate di CO2 equivalente prodotte in
                  CO2 totale
                                     una anno da un’organizzazione;


                               CO2 ridotta

                                      L’organizzazione riduce le emissioni con un
                                      piano di abbattimento (migliorie tecnologiche,
                                      logistica ecc.);

          CO2
          compensata
                                      Quindi compensa in parte le emissioni
                                      rimanenti.


                                             Prima ridurre, poi compensare
1                  Progetto CARBOMARK
              Metodologia: il calcolo del credito




                                                    I confini del sistema - 1

          CO2 eq


                       CO2 eq                       CO2 eq
                                  CO2 eq                           CO2 eq

    Materie
    prime
                                                             Prodotto finito -
                                                             fine vita


METODO di valutazione delle emissioni dirette
I confini del sistema per il calcolo devono essere riferiti alle attività di
pertinenza dell’organizzazione sottoposta alle procedure di calcolo.
1                    Progetto CARBOMARK
                Metodologia: il calcolo del credito

                                Soglie
Limite compensazione: la quota di compensazione massima ammissibile non può
superare il 20% delle emissioni calcolate al momento della adesione al mercato.
Tale limite viene fissato per evitare che prevalga un approccio esclusivamente votato alla
compensazione e non integrato in un quadro anche di riduzioni delle emissioni.

Viene comunque richiesto all’organizzazione un impegno alla riduzione delle
emissioni nel tempo che l’azienda deciderà autonomamente.



           CO2 eq


                           CO2 eq                        CO2 eq
                                        CO2 eq
                                                                           CO2 eq

    Materie
    prime
                                                                    Prodotto finito -
                                          CO2
                                                                    fine vita
                                          compensata
1                 Progetto CARBOMARK
               Metodologia: il calcolo del credito

                       I confini del sistema - 2


Materie
prime               Lavorazione                          Prodotto
                                                         finito
           CO2 eq
                                                                        Smaltimento

                        CO2 eq                       CO2 eq
                                   CO2 eq                           CO2 eq




  METODO di valutazione delle emissioni di filiera
  Il metodo di calcolo valuta oltre alle emissioni direttamente connesse
  all’attività dell’organizzazione anche la filiera produttiva.
1                     Progetto CARBOMARK
               Metodologia: il calcolo del credito


Limite compensazione: la quota di compensazione massima ammissibile viene fissata fino ad
un massimo del 50% dell’obbiettivo di riduzione delle emissioni.
L’obiettivo di riduzione deve essere pari almeno al 5%.
Tale obiettivo può essere raggiunto in 5 anni.
                 Materie                                                        Soglie
                 prime
                            Lavorazione               Prodotto
                                                      finito
                    CO2                                              Smaltimento
                 eq
                          CO2       CO2         CO2          CO2
                          eq        eq          eq           eq



                                                             Obiettivo di riduzione
                                                             della CO2
         CO2
         compensata
1         Progetto CARBOMARK
    Le 20 aziende/enti che hanno aderito a Carbomark
1




Visibilità, spendibilità del logo, politiche aziendali virtuose
1           Progetto CARBOMARK
    Prezzi indicativi dei crediti per tipologia
1                Progetto CARBOMARK
                       Transazioni



Transazioni già avvenute:

Cismon del Grappa (Vicenza)  100t
a 4.000 euro

Caltrano (Vicenza)  50t a 1.500
euro

Lusiana (Vicenza)  100t a 4.000
euro
1   Progetto CARBOMARK
              E dopo?



     NON si vincolerà l’accesso al mercato all’utilizzo di un software MA alla
     conformità ad alcuni protocolli i quali dovranno essere trasparenti nella
     metodologia e riconosciuti a livello internazionale.

     GHG Protocol Initiative http://www.ghgprotocol.org/

     ISO CD/14064-1 e ISO CD/14064-2 Greenhouse gases - Part 1
     and Part 2: Specification for the quantification, monitoring and reporting
     of organization emissions and removals.

     DEFRA*- Guida su come misurare e fare il reporting delle emissioni
     di gas serra
                 (
     http://www.defra.gov.uk/environment/business/reporting/pdf/ghg-guidance.pdf
     ).

     Altro (valutati dall’Osservatorio)…




     *Defra è il dipartimento del governo britannico responsabile per la politica e
     regolamentari in materia all'ambiente, al cibo e affari rurali
1                    Progetto CARBOMARK
                          Un po’ di numeri

                          TOTALE = 137.264 t di CO2 nel 2009

    Considerando una pianta media di 35 cm di diametro (misurato ad altezza 1, 30 cm)
    di altezza 20 m, la massa della parte epigea può essere stimata in circa 1 m 3 (dati
    tavole di cubatura).
    Da studi effettuati sulla capacità di assorbimento da parte delle foreste del Veneto e
    secondo la formula definita dal Progetto Carbomark si può stimare che in 1 m 3 di
    massa legnosa viene stoccata circa 1 tonnellata di CO2.
2              L’analisi del ciclo di vita – LCA
                            Le scelte




− Come valutare le prestazioni ambientali di un prodotto?
− Dove individuare le fasi di processo che possono essere ottimizzate (Ecodesign)?
− Come comunicare oggettivamente ai propri clienti le scelte virtuose volte al
  risparmio dei materiali/energetico?




                  ?                   ?                                   ?
2                 L’analisi del ciclo di vita – LCA
                    Valutazione del ciclo di vita

Metodo oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed
ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto/processo/attività
lungo l’intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime al fine vita.



                            Prodotto        Distribuzione
                                                                    risorse
       energia




                  Manifattura                          Fase d’uso             impatti




        impatti
                                Materiali    Smaltimento
2               L’analisi del ciclo di vita – LCA
                          Le differenze

LCA
Valutazione per tutto il ciclo di vita di un prodotto/processo relativamente a
numerose categorie di impatto: acidificazione, eutrofizzazione, uso del territorio ecc.

CARBON FOOTPRINT
Valutazione per tutto il ciclo di vita di un prodotto/processo relativamente alla
categoria di impatto “Riscaldamento globale” (espressa in CO 2 eq.)




                          Carbon
                          footprint


      LC                               La Carbon Footprint è di fatto


         A                             una parte di un LCA.
2                   L’analisi del ciclo di vita – LCA
                           Possibili percorsi



Studio di screening            Studio completo                 EPD
                               ai sensi delle norme            Environmental Product
                               UNI EN ISO 14040:2006           Declaration
                               UNI EN ISO 14044:2006

    Comunicazione

                                                                       Comunicazione
                               Possibile Verifica di un Ente
                               Terzo su metodologia
                               interna


    Comunicazione /
      Ecodesign                Possibile Certificazione di
                               un Ente Terzo ai sensi
                               degli standard




       Tempo + risorse interne per reperimento dati
2     L’analisi del ciclo di vita – LCA
                 Come si fa?

         Software
         SimaPro 7.2.4 analyst




         Dati primari
         provenienti dal sistema
LCA      gestionale interno e dai
         fornitori




         Dati secondari
         da database internazionale
         Ecoinvent et al.
2   L’analisi del ciclo di vita – LCA
         Che dati mi servono?

          Materiali e risorse




                                            Collaborazione con vostre Risorse interne
          Materiali componenti, m3 acqua…

          Attività produttive                                                           Elaborazione
          kWh energia, m3 gas…

          Attività amministrative
          kWh energia
          m3 gas
          Mobilità aziendale

          Trasporti
          Km percorsi
          Tipologia di carico
          Classe dei mezzi (Euro 3)

          Fase d’uso
          kWh energia

          Rifiuti
          Kg prodotti
          Scenari di smaltimento
2              L’analisi del ciclo di vita – LCA
                    Che dati mi servono?

                   Metodo di               Categorie di
                    calcolo                 impatto


                                     −   Acidificazione
                                     −   Eutrofizzazione
                   Mid-Point         −   Riscaldamento globale
                  Valuta le cause    −   Assottigliamento dello strato di ozono
                    del danno        −   Ossidazione fotochimica
Elaborazione                         −   Uso del territorio
                                     −   Combustibili fossili
                                     −   Ecotossicità
                                     −   Radiazioni ionizzanti
                                     −   Ecc.


                                     − Salute umana
                    End-Point        − Qualità degli
                   Valuta il danno
                                       ecosistemi
                                     − Deperimento delle
                                       risorse naturali
2               L’analisi del ciclo di vita – LCA
                        Un esempio reale




LCA di 7 differenti packaging               OBIETTIVO   ottenere una
                                                        quantificazione dell’impatto
                                                        ambientale associato a
                                                        differenti modalità di
                                                        fornitura della Pepsi
2                 L’analisi del ciclo di vita – LCA
                        La nostra esperienza




Fase               Anno                           Azione                       Validazione


                                         Studio di screening con          Validazione ENEA, partner
         Luglio 2009 – Gennaio 2010
                                            metodologia LCA                      nello studio
    I
                                        Presentazione dello studio di
               Febbraio 2010          screening al I Forum Ho.Re.Ca. di
                                            Cernobbio (Como)


                                           Studio completo con            Verifica DNV, ente terzo
         Luglio 2010 – Gennaio 2011                                              indipendente
                                             metodologia LCA

    II
                                         Presentazione dello studio
               Febbraio 2011          completo al II Forum Ho.Re.Ca. di
                                            Cernobbio (Como)
2             L’analisi del ciclo di vita – LCA
                     Unità funzionale




“Materia od energia:
•che entra nel sistema allo studio, prelevati dall’ambiente senza nessuna
preventiva trasformazione operata dall’uomo;
•che esce dal sistema allo studio, scaricata nell’ambiente senza nessuna
ulteriore trasformazione operata dall’uomo”.


L’unità funzionale dello studio è la fornitura di un litro di Pepsi
refrigerata  Permette la comparazione delle prestazioni fornite
dai 7 packaging.
2                  L’analisi del ciclo di vita – LCA
                              Esempio raccolta dati

Fase di fornitura materie prime e semilavorati:
                                                                     n pz x
                   size               materiale          peso                  
                                                                    scatola
                                                                                                                 Packaging
                                     PE; HDPE /
                  10 LT                                 91,5 gr      250       
                                     LLDPE/TPE
                                                                                                   
                confezione           componenti                       nr           peso      peso conf.  
                                                        materiale                                                Confezione
                     1                 scatola          cartone        1           1,7 Kg     24,7 Kg  
                                                                                                             
Sacco del                                                                         peso tot   nr pallet x peso
               componenti         tipologia materiale      nr        peso
                                                                                   pallet    automezzo kg
  BIB                                                                                                              Pallet
                                                                                                         12.98
                  pallet                legno              1        10 Kg         405,7 Kg       32
                                                                                                           3
                estensibile             LLPDE               1    0,5 Kg                                     
                  scatola                carta             16   24,7 Kg                           
                                                                               
                                                                 tipo di
            sito di provenienza     sito di arrivo      tot km           tonnellaggio              
                                                               automezzo
                                                                                                                 Trasporto
            BREDA - OLANDA         SCORZE' ( VE)          1240      EURO 3         12.983          
2                     L’analisi del ciclo di vita – LCA
                                    Esempio raccolta dati




     Fase di distribuzione:
     Litri trasportati ed incidenza sul totale


    Enviromental        Travels                         Transported                  km per     Transported
         Class          Numb.     % Travels Covered Km     Litre     % sul totale    viaggio      tonnes
    Bilico-EURO 0             42         0,51     18200    828789,59          0,44       433,33       828,79
    Bilico-EURO 1             69         0,84     20285    949122,97          0,51       293,99       949,12
    Bilico-EURO 2           1197        14,58    347324 23451822,31          12,57       290,16     23451,82
    Bilico-EURO 3           4943        60,21   1829352 116929086,6          62,69       370,09    116929,09
    Bilico-EURO 4            635         7,73    240440 14738542,17            7,9       378,65     14738,54
    Bilico-EURO 5           1177        14,34    443445 28605635,88          15,34       376,76     28605,64
     Van-EURO 3                 9        0,11      1635     65053,05          0,03       181,67        65,05
     Van-EURO 4              103         1,25     19455    699726,93          0,38       188,88       699,73
     Van-EURO 5               35         0,43      5900    239003,87          0,13       168,57          239
                                                          186.506.783         100                  186506,78
2                  L’analisi del ciclo di vita – LCA
                           Che cosa scopro?


                                         Unità equivalenti
                                         CO2 eq.
                                         kg SO2 eq.
                                         kg CFC-11 eq.
    I risultati vengono espressi in:
                                         “Eco-punti”
                                         Unità equivalenti normalizzate tra
                                         loro, ossia con percentuale divisa sul
                                         totale europeo.



                                                              Legenda delle categorie

                                                                          Deperimento risorse naturali
                                                                          Qualità degli ecosistemi
                                                                          Salute umana
2            L’analisi del ciclo di vita – LCA
               Risultati - caratterizzazione


MINORE E’ IL VALORE IN ORDINATA, MINORI SONO GLI IMPATTI E VICEVERSA 
FUSTI E BIB I PRODOTTI MIGLIORI
2            L’analisi del ciclo di vita – LCA
                Risultati - normalizzazione


MINORE E’ IL VALORE IN ORDINATA, MINORI SONO GLI IMPATTI E VICEVERSA 
FUSTI E BIB I PRODOTTI MIGLIORI
2                        L’analisi del ciclo di vita – LCA
                                Risultati - comparazione


    UNITA’ EQUIVALENTI CHE CONSENTONO LA COMPARAZIONE TRA GLI SCENARI

                              Scenario 1   Scenario 2   Scenario 3b
  Categoria                                                         Scenario 4b Scenario 5b   Scenario 6   Scenario 7b
                   Unità        (fusto       (fusto      (bottiglia
  d'impatto                                                         (vetro VAP)   (lattina)     (BIB)      (vetro VAR)
                               premix)      postmix)       PET)

   Abiotic
                 kg Sb eq      1,15E-03    6,20E-04      2,55E-03    6,69E-03     1,76E-03    6,31E-04      1,08E-03
  depletion

 Acidification kg SO2 eq       6,28E-04    4,09E-04      1,22E-03    3,59E-03     1,11E-03    3,79E-04      7,31E-04

                 kg PO4---
Eutrophication                 5,95E-05    3,19E-05      1,73E-04    3,73E-04     9,89E-05    3,14E-05      6,71E-05
                     eq
   Global
  warming kg CO2 eq            1,53E-01    8,62E-02      2,85E-01    5,67E-01     2,44E-01    8,14E-02      1,46E-01
 (GWP100)
 Ozone layer
              kg CFC-11
  depletion                    1,51E-08    7,17E-09      4,97E-08    7,77E-08     1,86E-08    6,83E-09      1,36E-08
                  eq
   (ODP)
Photochemical
               kg C2H4         2,58E-05    1,63E-05      5,59E-05    1,42E-04     6,29E-05    1,60E-05      2,88E-05
  oxidation
2                  L’analisi del ciclo di vita – LCA
                             Che cosa scopro?


I risultati vengono espressi anche in forma di rete per
controllare i processi di tutto il ciclo di vita del prodotto
2   L’analisi del ciclo di vita – LCA
          La comunicazione
2   L’analisi del ciclo di vita – LCA
           Un altro esempio
2   L’analisi del ciclo di vita – LCA
         I confini del sistema
2   L’analisi del ciclo di vita – LCA
               I prodotti




                                        In questo caso i prodotti non
                                          sono comparabili, dunque
                                         vengono studiati in ottica di
                                                ECO Design
3            Il Carbon footprint e la compensazione
                                Il contesto




PgC = petagrammi di carbonio = 1015 grammi di carbonio
3   Il Carbon footprint e la compensazione
                 Il contesto
3             Il Carbon footprint e la compensazione
                         Perché il carbon footprint

La CO2 è il maggior gas ad effetto serra (come quantità) ed è anche un gas che, sebbene sia presente in
natura e sia necessario per la vita delle piante, è prodotto anche dalle attività umane (combustioni ecc.). In
epoca recente, è aumentata la sua concentrazione in atmosfera. L’aumento di concentrazione è dovuto
principalmente alle attività umane, ragion per cui si dice che si tratta di CO2 antropogena. Gli scambi
nell’equilibrio dinamico della CO2 in atmosfera sono principalmente due:


  Foglie  fotosintesi
  6 CO2 + 6 H2O + Luce (energia) → C6H12O6

  (Glucosio) + 6 O2 (Ossigeno)

  Batteri  Respirazione cellulare
  C6H12O6 + 6O2 → 6CO2 + 6H2O + 36/38

  molecole of ATP (Adenosin trifosfato 
  comune forma di scambio di energia nelle
  cellule).
3             Il Carbon footprint e la compensazione
                              L’effetto serra

Se l’equilibrio dinamico in atmosfera venisse alterato, si crea il fenomeno dell’effetto
serra.
L’effetto serra è un fenomeno di riscaldamento globale dovuto all’incremento di
concentarzione di gas nell’atmosfera a causa di attività antropiche. Pertanto, se da una parte
la presenza di gas ad effetto serra è necessario a mitigare la temperatura, d’altro canto
l’aumento di concentrazione può causare un graduale aumento di temperatura , con effetti
dannosi per gli ecosistemi e per l’uomo.
3     Il Carbon footprint e la compensazione
    Come contribuire a contrastare il fenomeno



                  Il cambiamento climatico globale
                  Aumento di concentrazione di CO2 nell’atmosfera a partire
                  dalla rivoluzione industriale.


                  L’aumento di temperatura
                  Rappresenta uno dei più importanti indicatori del fatto che
                  stiamo vivendo oltre alla capacita dell’ecosistema di assorbire le
                  perturbazioni.


                  Diminuzione delle emissioni
                  Uno sforzo da parte dei comparti produttivi per diminuire le
                  emissioni e quindi la concentrazione di CO2 in atmosfera è
                  essenziale per contrastare i cambiamenti climatici in atto.
3            Il Carbon footprint e la compensazione
                              Ruoli, attori

    I mercati del carbonio
    COGENTE
    Lo scambio dei diritti di emissione di gas a effetto serra é stato istituito nella UE
    attraverso la Direttiva 2003/87/CE ”Emission trading” per rispettare così gli
    impegni assunti nell’ambito del Protocollo di Kyoto.
    Allegato I della direttiva:
    −Impianti di combustione oltre 20 MW
    −Raffinerie di petrolio
    −Cokerie
    −Ecc.

    VOLONTARIO
    Esistono servizi di validazione e verifica indipendente di progetti volontari di
    riduzione di Gas Serra, per il rilascio di VER (Verified Emissions Reductions), ossia
    "unità di riduzione di emissioni".



                 Obiettivo: comunicazione ambientale
3              Il Carbon footprint e la compensazione
                               Fare progetti

           Scelta del Progetto




           Acquisto dei crediti          Gestione forestale   Risparmio energetico   Biogas da discarica
                corrispondenti
          1 tonnellata = 1 credito
                                                              − 1 tonnellata = 1 credito
         Compensazione delle
                                                              − Registro pubblico
                   emissioni
                                                              − Crediti certificati
    Pubblicazione sul registro
     Annullo dei crediti certificati




Comunicazione ambientale
3               L’analisi del ciclo di vita – LCA
                          Un caso pratico



Divisione BUONI PASTO, gli steps:

1.RACCOLTA DATI (consumi, trasporti, materiali utilizzati)
2.Calcolo delle tonnellate di CO2 equivalenti annue - c.a. 300t.
(con Modellistica)
3.Valutazione delle forme di riduzione e creazione scenari
4.Scelta del progetto di Compensazione (recupero metano da
discariche RSU)
5.Acquisto crediti certificati VER
6.Inserimento dati nel registro ECO2 CARE
7. COMUNICAZIONE AI CLIENTI
3   Il Carbon footprint e la compensazione
                  I prodotti
3   Il Carbon footprint e la compensazione
                  I prodotti
3            Il Carbon footprint e la compensazione
                       Un altro caso pratico




La modellizzazione fatta sullo studio di ricaduta degli inquinanti
                                        PORTATA
      CAMINO N°           FASE          massima di        Parametro        u.m.    Valore
                                     progetto (Nm3/h)

                                                        SOx come SO2      mg/Nm3    50
                                                             HCl          mg/Nm3    30
                                                        NOx come NO2      mg/Nm3    300
                                                             CO           mg/Nm3    100
                                                           Polveri        mg/Nm3    30
                        Linea n. 1
           1             Processi         1.500         Metalli pesanti   mg/Nm3     5
                          B-C-D
                                                            COT           mg/Nm3    20
                                                        PCDD+PCDF         ng/Nm3    0,1
                                                             IPA          mg/Nm3    0,05
                                                             HF           mg/Nm3     2
3       Il Carbon footprint e la compensazione
                 Un altro caso pratico

                 Un numero di tonnellate di
                 CO 2

    CO2 totale
                                     Progetto di piantumazione ex novo di bosco
                                     planiziale per assorbimento.
3      Il Carbon footprint e la compensazione
                   Un altro caso pratico




    1m3 di biomassa equivale, secondo le tavole di cubatura di bibliografia, ad una
    pianta media di 35cm di diametro (misurato ad altezza 1,30 cm) di altezza 20m.
    Le tavole di cubatura si riferiscono unicamente alla massa della parte epigea.

    La fissazione (assorbimento) è pertanto sempre un flusso, quindi C/unità di
    tempo: un incremento netto di foresta di un m3 in un anno comporta
    l'assorbimento di circa 1 tonnellata di CO2 in quello stesso anno.
3           Il Carbon footprint e la compensazione
                        Formule di sequestro

L'accumulo di biomassa non è costante durante la vita di una pianta, ma dipende dall'età. La
relazione che lega biomassa ed età è del tipo:
 
B(t) = B  x (1 - e )
                ∞
                                 -αt


dove B(t) è la biomassa della pianta all'istante t, B∞ e α sono parametri che
dipendono dalla specie, dalle condizioni climatiche e dalle caratteristiche di fertilità e
chimismo del terreno. In termini matematici, B∞ indica l'asintoto orizzontale della curva, cioè la
biomassa massima accumulabile, e α la sua pendenza nell'origine.
e è il numero di Eulero (talvolta indicato come numero di Nepero), una costante collegata
con la funzione esponenziale che associa ad un numero reale x il numero dato dalla potenza ex,
e con la funzione logaritmo naturale (la funzione inversa dell'esponenziale).
t è il numero di anni.
 
Un esempio di accrescimento di una specie largamente usata in selvicoltura a fini produttivi è
quella del pioppo euroamericano (Populus euroamericana), il quale, se coltivato in fascia
temperata, ha i seguenti valori:
 
α = 0,082 (anni-1)
B∞ = 1151 (kg ss x albero-1)
3              Il Carbon footprint e la compensazione
                            Un altro caso pratico



Nota l'emissione E in termini di kg di CO2, si può esprimere l'emissione in termini di biomassa di
albero (kg ss, ovvero kg di sostanza secca) necessaria a contenere la quantità E di anidride carbonica,
ovvero: Ess = E / 1,83 poiché 1 kg ss corrisponde a 1,83 kg di CO2

Esempio di compensazione in un tempo di 5 anni:

N°alberi = Ess / B(t)
= Ess / (B∞ (1 - e-αt)
= (389.000/1,83) / (1151 * (1 – e-0,082*5))
= 212.568 / (1151 * (1 – e-0,082*5))
= 212.568 / (1151 * (1 – e-0,41))
= 212.568 / (1151 * (1 – 0,66))
= 212.568 / (1151 * 0,34)
= 212.568 / 391,34
N°alberi = 543
3             Il Carbon footprint e la compensazione
            Valore di compensazione, valore naturalistico


carpino bianco (Carpinus betulus)
farnia (Quercus robur)
acero campestre (Acer campestre)
tiglio (Tilia cordata)
rovere (Quercus petraea
biancospino (Crataegus monogyna)
berretta del prete (Euonymus europaeus)
nocciolo (Corylus avellana)
sanguinella (Cornus sanguinea)
3             Il Carbon footprint e la compensazione
                     Un valore certificato, autoctono


Centro Vivaistico e per le Attività Fuori Foresta di Montecchio Precalcino (VI)
3             Il Carbon footprint e la compensazione
                               Sesti d’impianto




Considerando che, indicativamente, i moduli sopra
riportati del sesto d’impianto prevedono un’area di circa
250m2 per ciascuno (considerando anche alcune aree
ecotonali a più bassa densità), le aree necessarie per
ciascun scenario sono le seguenti:
Esempio di compensazione in un tempo di 5 anni:
N°alberi = 543
Superficie: 15.083m2
4                       FSC e PEFC
                              I prodotti




 Certificazione volontaria e indipendente
  (parte terza) della gestione forestale e della
  catena di custodia
 Promuovere la buona gestione delle
  foreste in tutto il mondo
 Buona gestione = ambientale, sociale ed
  economica
 ONG, NO-profit, 1993, BONN
4                     FSC e PEFC
    I 10 P&C di buona gestione forestale secondo FSC
4                      FSC e PEFC
                       Le aree certificate
                                             Europe
                                             Europe
North America                                40.04% of total            Asia
                                                                        Asia
North America                                40.04% of total
39.43% of total                              certified areas            2.64% of total
                                                                        2.64% of total
39.43% of total                              certified areas
certified areas                              (56,685,399 ha)            certified areas
                                                                        certified areas
certified areas                              (56,685,399 ha)
(53,165,242 ha)                              427 certificates           (3,554,032 ha)
                                                                        (3,554,032 ha)
(53,165,242 ha)                              427 certificates
200 certificates                                                        98 certificates
                                                                        98 certificates
200 certificates




  South America &
  South America &
  Caribbean
  Caribbean
  9.21% of total
  9.21% of total
  certified areas
  certified areas                         Africa
                                          Africa
  (12,420,195 ha)
  (12,420,195 ha)                         5,40% of total           Oceania
                                          5,40% of total           Oceania
  212 certificates
  212 certificates                        certified areas          1.29% of total
                                          certified areas          1.29% of total
                                          (7,282,247 ha)
                                          (7,282,247 ha)           certified areas
                                                                   certified areas
                                          45 certificates
                                          45 certificates          (1,741,786 ha)
                                                                   (1,741,786 ha)
Totale aree certificate: 134.848.900 ha                            29 certificates
                                                                   29 certificates
Numero di Paesi interessati: 81
Numero totale certificati FM:1019              Database mondiale: www.fsc-info.org
4                 FSC e PEFC
                    I ruoli




     Società di
    consulenza
4       FSC e PEFC
    La catena di custodia



                            E’ sufficiente che salti un solo
                            anello della CoC perché
                            diventi impossibile
                            utilizzare il logo FSC a valle di
                            tale anello.
4                                FSC e PEFC
                          Il sistema a trasferimento


Sistema a Trasferimento
Nel sistema a trasferimento l’etichetta del prodotto in uscita è uguale all’etichetta FSC più bassa in entrata.



                                                               100%
      100%

      Entra FSC 100%, esce FSC 100%.                                                              100%
                                                                                                   Mix 70%

                                                               Mix 70%


                                                                                           100%
       Entra FSC 100% e FSC Mix, esce FSC Mix.




  Entrano FSC 100%, FSC Mix e materiale non certificato (legno controllato): il prodotto NON può essere
  etichettato e la commessa FSC NON può essere lavorata.
4        FSC e PEFC
    Il sistema a percentuale




                               Mix 80%




                                Mix 60%
4    FSC e PEFC
    Quali prodotti?
4                                    FSC e PEFC
                              La tracciabilità in azienda

Ordine per una commessa certificata lavorata con materiale
di input certificato



                                                                            Richiesta
Gli input certificati della              Preparazione delle                                            Approvazione
                                                                            scritta di
commessa superano la                     bozze con le etichette                                        scritta del
                                 Sì                                         approvazione
soglia di etichettatura?                 scaricate dal                                                 proprio Ente
                                                                            del proprio
Voglio etichettare il                    “Generatore di etichette                                      di
                                                                            Ente di
prodotto?                                FSC”                                                          Certificazione
                                                                            Certificazione
  No
                                           Avvio, lavorazione e
                                           chiusura commessa                 Apposizione logo con License code




                                         Riporto in fattura e DDT:
                                         a) nome e contatti dell’Azienda.
                                         b) nome e l'indirizzo del cliente
                                         c) data del rilascio del documento
                                         d) descrizione del prodotto
                                         e) quantità del prodotto venduto
                                         f) numero di certificato di Catena di Custodia XY-COC-123456
                                         g) etichettatura FSC della commessa (Categoria FSC: FSC
                                         100%, FSC MIX, FSC RECYCLED)
                                         h) Dicitura in calce “(*) solo i prodotti contrassegnati come tali
                                         sono certificati FSC”
4                                   FSC e PEFC
                                   Etichette FSC

ON PRODUCT
Richiedere sempre l’approvazione da parte dell’ente di Certificazione.




     ON PRODUCT
     OFF PRODUCT/PROMOZIONALE

     Richiedere sempre l’approvazione da parte dell’ente di Certificazione.
4                           FSC e PEFC
                             I nostri lavori

Ciascuno ha il proprio sistema di controllo e la propria strategia in azienda
                   per garantire la tracciabilità interna.
4                    FSC e PEFC
    Un esempio di come deve variare la fatturazione
5                  Bilancio di sostenibilità
                            Cos’è?




Le Linee Guida del GRI (Global Reporting Initiative) sono le più utilizzate nel
definire struttura e contenuti dei Rapporti di Sostenibilità.

Il Global Reporting Initiative viene promosso nel 1997 dal Coalition for
Environmentally Responsible Economies (CERER) in partnership con l’United
Nations Environment Programme (UNEP), con associazioni ambientali e sociali, con
Istituti di certificazione e con coalizioni imprenditoriali (come il WBCSD), per
definire le linee guida per la rendicontazione volontaria delle performance
economiche, sociali e ambientali di un’impresa, il Sustainable Reporting
Guidelines (SRG) on Economic, Environmental and Social Performance.
5   Bilancio di sostenibilità
    Livello di applicazione
5                         Bilancio di sostenibilità
        Gli indicatori di PERFORMANCE ECONOMICA

   Tipo        Codice                                          Descrizione
indicatore   indicatore
  CORE          EC8     Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi forniti principalmente per
                        “pubblica utilità”, attraverso impegni commerciali, donazioni di prodotti/servizi, attività
                        pro bono.
5                           Bilancio di sostenibilità
         Gli indicatori di PERFORMANCE AMBIENTALE

   Tipo      Codice                                         Descrizione
indicatore indicatore
  CORE        EN1     Materie prime utilizzate per peso o volume.
  CORE               EN4 Consumo indiretto di energia suddiviso per fonte energetica primaria.
  CORE            EN16   Emissioni totali dirette ed indirette di gas ad effetto serra per peso.
  ADD             EN18   Iniziative per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e risultati raggiunti.
  CORE              EN26 Iniziative per mitigare gli impatti ambientali dei prodotti e servizi e grado di mitigazione
                         dell’impatto.
  ADD               EN29 Impatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali utilizzati per
                         l’attività dell’organizzazione e per gli spostamenti del personale.
  ADD               EN30 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente, suddivise per tipologia.


         ton
Anno     CO2eq/anno        Progetto di compensazione                         Registro pubblico dei crediti
         calcolate e
         compensate
2010     176,57            Sistema di cattura e riutilizzo del biogas        registro indipendente eco2care
                           emesso dalle discariche quando questo non         www.eco2care.org
                           può essere recuperato energeticamente o
                           combusto in torcia. Luogo: Italia.
2011     151,24            Trattamento delle acque reflue in un              Registro      indipendente      markit
                           impianto, che viene recuperato (anziché           environmental
                           disperso in atmosfera) e utilizzato in un         http://www.markit.com/en/products/environme
                           impianto per la produzione di energia
                           alternativa rispetto alle fonti fossili. Luogo:
5                    Bilancio di sostenibilità
       Gli indicatori di PERFORMANCE AMBIENTALE
       ton
Anno   CO2eq/anno    Progetto di compensazione                         Registro pubblico dei crediti
       calcolate e
       compensate
2010   176,57        Sistema di cattura e riutilizzo del biogas        registro indipendente eco2care
                     emesso dalle discariche quando questo non         www.eco2care.org
                     può essere recuperato energeticamente o
                     combusto in torcia. Luogo: Italia.
2011   151,24        Trattamento delle acque reflue in un              Registro      indipendente      markit
                     impianto, che viene recuperato (anziché           environmental
                     disperso in atmosfera) e utilizzato in un         http://www.markit.com/en/products/environme
                     impianto per la produzione di energia
                     alternativa rispetto alle fonti fossili. Luogo:
                     Tailandia
5                         Bilancio di sostenibilità
            Gli indicatori di PERFORMANCE SOCIALE

  Tipo         Codice                                        Descrizione
indicator    indicatore
    e
  CORE            LA1  Numero totale dei dipendenti, suddiviso per tipologia, tipo di contratto e distribuzione
                       territoriale.
    CORE           LA2 Numero totale e tasso di turnover del personale, suddiviso per età, sesso e area
                       geografica.
    CORE           LA4 Percentuale dei dipendenti coperti da accordi collettivi di contrattazione.
    CORE           LA7 Tasso di infortuni sul lavoro, di malattia, di giornate di lavoro perse, assenteismo e
                       numero totale di decessi, divisi per area geografica.
    CORE          LA10 Ore medie di formazione annue per dipendente, suddiviso per categoria di lavoratori.
    CORE          LA13 Composizione degli organi di governo dell’impresa e ripartizione dei dipendenti per
                       categoria in base a sesso, età, appartenenza a categorie protette e altri indicatori di
                       diversità.
5                           Bilancio di sostenibilità
                 Gli indicatori dei DIRITTI UMANI


   Tipo      Codice                                                  Descrizione
indicatore indicatore
    CORE              HR2          Percentuale dei principali fornitori e appaltatori che sono sottoposti a verifica in
                                   materia di diritti umani e relative azioni intraprese.

    CORE              HR4          Numero Totale di episodi legati a pratiche discriminatorie e azioni intraprese.

    CORE              HR5          Identificazione delle attività in cui la libertà di associazione e contrattazione
                                   collettiva può essere esposta a rischi significativi e azioni intraprese in difesa di tali
                                   diritti.
    CORE              HR6          Identificazione delle operazioni con elevato rischio di ricorso al lavoro minorile e
                                   delle misure adottate per contribuire alla sua eliminazione.
    CORE              HR7          Attività ad alto rischio di ricorso al lavoro forzato o obbligato e misure intraprese
                                   per contribuire alla loro abolizione.

                 0%
            0%        0%

            8%
                            28%                   15-18
                                                  19-20      Suddivisione percentuale dipendenti in
                                                  21-30
                                                             funzione delle classi di anzianità – 2011
 48%                                              31-40
                                  16%
                                                  41-50
                                                  51-60
                                                  oltre 60
5                         Bilancio di sostenibilità
      Gli indicatori di PERFORMANCE della SOCIETA’

     Tipo indicatore            Codice                                  Descrizione
                               indicato
                                  re
              CORE                SO3           Percentuale dei lavoratori che hanno ricevuto formazione sulle
                                                politiche e procedure anti-corruzione dell’organizzazione.
              CORE                SO5           Posizioni sulla politica pubblica, partecipazione allo sviluppo di
                                                politiche pubbliche e pressioni esercitate.




    Gli indicatori di RESPONSABILITA’ di PRODOTTO

   Tipo      Codice                                           Descrizione
indicatore indicatore
  CORE     PR3        Tipologia di informazioni relative ai prodotti e servizi richieste dalle procedure e
                      percentuale di prodotti e servizi significativi soggetti a tali requisiti informativi.
6                                UNI EN ISO 14001
                              Un esempio in azienda




Foscarini Srl
via delle Industrie 27 - 30020 Marcon / Ve
Tel + 39 041 5953811 fax +39 041 5953820
web www.foscarini.com
e-mail foscarini@foscarini.com
azienda certificata UNI EN ISO 9001




   Attività di Implementazione di un
    Attività di Implementazione di un
 Sistema di Gestione Integrato Qualità
 Sistema di Gestione Integrato Qualità
                e Ambiente
                e Ambiente
6                  UNI EN ISO 14001
                    Il sistema integrato



    UNI EN ISO 9001:2008                           UNI EN ISO 14001:2004
Sistema di gestione QUALITA’                  Sistema di gestione AMBIENTALE
          1996                                           2012




                               Sistema di gestione
                                  INTEGRATO
6                        UNI EN ISO 14001
              Il ciclo antropico di produzione dei beni




     produzione            (garanzia)         utilizzo        (conferimento)   smaltimento

  • input (m. p., energia, acqua)                                       • recupero e riciclaggio
                                        • scarichi liquidi e solidi
                                        • prodotti scartati             • disassemblaggio
  • output (emissioni, scarichi)
                                        • emissioni                     • discarica/incenerimento


        PRODUTTORE                        CONSUMATORE                           ENTE

responsabilità tradizionale

                        responsabilità estesa del
                        “produttore”
6                           UNI EN ISO 14001
              Il ciclo antropico di produzione dei beni



Legenda

 1. Trattamento acque primarie
 2. Deposito olii combustibili/materie
prime liquide
 3. Magazzino materie prime
 4. Produzione acqua demineralizzata
 5. Centrale termica
 6. Trattamento fumi
 7. Produzione
 8. Servizi (uffici, laboratori, mensa, bagni)
 9. Trattamento acque scarico
10. Stoccaggio provvisorio
11. Residui riutilizzabili
12. Smaltimento/Riutilizzo esterno-interno       Acqua industriale
13. Prodotto
                                                 Acqua di scarico

                                                 Vapore
                                                 Acqua demineralizzata
6                             UNI EN ISO 14001
                        Norme volontarie: generalità




UNI EN ISO 14001
Norma riconosciuta a livello mondiale


Requisito dell’impegno ad essere conforme alla legislazione
applicabile

Requisito della formazione del personale la cui attività può
comportare impatti significativi

Requisito della messa a disposizione del pubblico della Politica
Ambientale

Possibile la certificazione di singole parti dell’organizzazione

Controllo da parte di un Ente privato, sottoposto a controllo da
parte di un altro Ente privato
6   UNI EN ISO 14001
         I ruoli
6                      UNI EN ISO 14001
                   I fondamenti della norma


       La Norma ISO 14001 è uno strumento che aiuta in “visibilità” e
         garantisce un percorso strutturato finalizzato ad ottenere il
            “miglioramento continuo” delle prestazioni ambientali

                               Riesame
                                                                 Impegno e
                   Revisionare                                   politica

                                                   Pianificare


Monitoraggio
                                                            Analisi e
audit
            Verificare                                      programma

                                              Attuare

                                 Implementazione
                                 SGA
6                      UNI EN ISO 14001
                I vantaggi di un SGA e di un SGI

    – migliorare le prestazioni delle attività relative alla riduzione dell’impatt o
     ambientale derivante dall’esecuzione delle attività
    – ridurre e/o tenere sotto controllo gli aspetti ambientali, i rischi associati
     alle attività
    – migliorare la produttività individuale
    – migliorare i rapporti con le autorità
    – migliorare le prestazioni economiche (ridurre i costi)
    – prevenzione dei danni ambientali
    – diminuzione dei costi assicurativi
    – migliorare i rapporti con gli Organi di Controllo
    – aiutare l’azienda a far crescere un’immagine responsabile sul mercato
6                   UNI EN ISO 14001
         Il funzionamento di un SGA e di un SGI




    Analisi ed individuazione
    degli Aspetti Ambientali
                                Definizione dei
                                principi generali
                                (Politica)
                                                    Individuazione delle
                                                    azioni di miglioramento


                                                     Applicazione delle
                                                     Procedure Ambientali
                                                     e doc. correlata
6                   UNI EN ISO 14001
             La documentazione generata




Sempre aggiornata!
                                                                   Descrive e
                                                                   document
                            Manuale di Gestione                    a il SGA


                                                                            Definiscon
                                                                            o chi, cosa
                                   Procedure                                e quando
                            (richiamate nel Manuale)

                        Procedure Aziendali,                               Definiscono
                  Procedure ed Istruzioni Operative                        come
                       (richiamate nelle procedure)
                                                                                Mostrano che
                           Moduli e Registrazioni                               il sistema è
                Moduli di raccolta dai verbali, schemi specifici,               attuato e
                                                                                funzionante
            prescrizioni di leggi, rapporti di audit, attività formative
6                        UNI EN ISO 14001
                   La documentazione generata



L’alta direzione deve definire la politica ambientale
dell’organizzazione e assicurare che, all’interno del
campo di applicazione definito per il proprio sistema
di gestione ambientale, essa:

a) sia appropriata alla natura, alla dimensione e agli
impatti ambientali delle proprie attività, prodotti e
servizi;
b) includa un impegno al miglioramento continuo
e alla prevenzione dell’inquinamento;
c) includa un impegno al rispetto delle
prescrizioni legali applicabili e delle altre
prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive, che
riguardano i propri aspetti ambientali;
d) fornisca il quadro di riferimento per stabilire e
riesaminare gli obiettivi e i traguardi ambientali;
e) sia documentata, attuata e mantenuta attiva;
f) sia comunicata a tutte le persone che lavorano
per l'organizzazione o per conto di essa;
g) sia disponibile al pubblico.                          La politica ambientale
6                                                          UNI EN ISO 14001
                                                                       Check legale


  ARGOMENTO              COMPARTO                          FONTE GIURIDICA                                              VERIFICA/CONTROLLO                                            APPLICABILITÀ   EVIDENZE OGGETTIVE   CONFORMITÀ
IMPIANTI         IPPC                           D.Lgs. 59/2005                                L'azienda possiede impianti tra quelli presenti nell'Allegato 1 del decreto?

                 Emission Trading               Direttiva 2003/87/CE, Allegato 1              L'azienda conduce attività presenti nell'Allegato 1 della Direttiva 2003/87/CE,
                                                                                              ovvero nell'Allegato A al D.Lgs. 216/2006?
                 Valutazione di Impatto         D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.                      L'azienda possiede impianti soggetti a verifica di assoggettabilità alla procedura,
                 Ambientale                     art. 20, c.1 (verifica di assoggettabilità)   ovvero ricadenti:
                                                                                              - in Allegato II alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., che servono
                                                                                              esclusivamente o essenzialmente per lo sviluppo ed il collaudo di nuovi metodi o
                                                                                              prodotti e non sono utilizzati per più di 2 anni, oppure inerenti modifiche dei
                                                                                              progetti elencati nell'allegato stesso che comportino effetti negativi apprezzabili
                                                                                              per l’ambiente,
                                                                                              - in Allegato IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., secondo le
                                                                                              modalità stabilite dalle Regioni e dalle Province autonome?
ACQUA            Scarichi idrici                D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.                      Se sono presenti scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in pubblica
                                                art. 101 c.7                                  fognatura, è disponibile copia del regolamento emanato dal gestore del servizio
                                                art. 124, c.4                                 idrico integrato?
                                                Regolamento del gestore pubblica fognatura

ARIA             Impianti non soggetti ad       D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.                      Gli impianti che generano emissioni in atmosfera rientrano fra quelli non
                 autorizzazione                 art. 267, c.3                                 sottoposti ad autorizzazione, di cui:
                                                art. 269, c.14 e 16                           - all'art. 267, c.3 (impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale)?
                                                art. 272, c.5                                 - All'art. 269, c.14 e 16?
                                                                                              - All'art. 272, c.5 (impianti e attività in deroga soggetti a comunicazione, elencati
                                                                                              nella parte I dell’Allegato IV)?

RIFIUTI          Registro di C/S dei rifiuti    D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.                      L'azienda rientra fra le categorie obbligate alla tenuta del registro di Carico e
                                                art. 190, c.1                                 Scarico (imprese di cui all'art. 189, c.3 + soggetti esclusi con n. dipendenti <
                                                                                              10)?
GESTIONE      DI Autorizzazioni alla gestione   D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.                      La realizzazione e gestione degli impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti,
RIFIUTI                                         art. 208                                      anche pericolosi, è stata concessa dall'Autorità competente per territorio
                                                                                              mediante rilascio di specifica autorizzazione di cui all'art. 208, c.11 del D.Lgs.
                                                                                              152/2006 e s.m.i.?
RUMORE           Rumore, impianti esistenti     L. 447/1995                                   Sono disponibili informazioni sui livelli di rumore esterno immesso ai fini della
                                                art. 15, c.1, 2 e 3                           valutazione del rispetto o meno dei limiti stabiliti con D.P.C.M. 01/03/1991 o con
                                                D.P.C.M. 01/03/1991                           piano di zonizzazione acustica comunale?
                                                art. 6
SUOLO            Siti contaminati               D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.                      Sono state effettuate dall'azienda attività di bonifica?
                                                Parte IV, Titolo V
SOSTANZE         PCB-PCT                        D.Lgs. 209/1999                               L'azienda detiene apparecchi contenenti PCB-PCT o loro miscele (olio
PERICOLOSE                                      art. 2 (campo di applicazione)                dielettrico):
                                                D.M. 11/10/2001                               - per un volume superiore a 5 litri (5 dm3) e
                                                art. 3 (determinazioni analitiche)            - in concentrazione superiore a 50 ppm (0,005% in peso)?
                                                                                              Le determinazioni analitiche del contenuto di PCB sono state effettuate
                                                                                              utilizzando le metodiche riportate all'art. 3 del DM 11.10.2001?
                 Amianto                        D.Lgs. 277/1991                               Sono presenti materiali contenenti amianto negli edifici, nelle strutture, negli
                                                art. 22                                       apparecchi e impianti, nonché nei mezzi di trasporto per i quali vi è rischio di
                                                D.M. 06.09.1994                               esposizione alla polvere?
6                          UNI EN ISO 14001
                            Gli aspetti ambientali

Identificazione e
valutazione degli aspetti
ambientali significativi

Metodo e schede di valutazione:
Attività dell’organizzazione vs
aspetti ambientali =
impatti ambientali misurati dal
Fattore Ambientale

FA (Fattore Ambientale) =
Gravità X Probabilità X
Grado di controllo
FIP (Fattore di Ingresso
Preliminare)    correlato
all’aspetto ambientale in
questione:
• negli ultimi 3 anni sono state ricevute lamentele da
  parte delle parti interessate?
• l’azienda è stata mai sottoposta a procedimenti
  giudiziari?
• negli ultimi 3 anni si sono verificati incidenti di una
  certa rilevanza ?
6                             UNI EN ISO 14001
                       La documentazione generata


         SGI                                       PROCEDURE
        SGA         
    SA PO 12 001   GESTIONE DELLA POLITICA INTEGRATA
    SA AA 12 001   INDIVIDUAZIONE E QUANTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
    SA LE 12 001   IDENTIFICAZIONE DEI REQUISITI LEGALI E VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ LEGISLATIVA
    SA PA 12 001   PIANIFICAZIONE OBIETTIVI E PROGRAMMI AMBIENTALI
    SA RR 12 001   RISORSE, RUOLI, RESPONSABILITA' E AUTORITA'
    SA FO 12 001   COMPETENZA, FORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
    SA CO 12 001   GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE
    SA OP 12 001   CONTROLLO OPERATIVO
    SA EM 12 001   GESTIONE EMERGENZE
    SA CR 12 001   CONTROLLO REGISTRAZIONI
    SA RI 12 001   RIESAME DELLA DIREZIONE
        SGQ
    GQPR95005-C    CONTROLLO DELLA DOCUMENTAZIONE
    GQPR95016-B    DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE DELLA QUALITA’
    DCPR95003-L    RIESAME DEL CONTRATTO
    DTPR95004-F    GESTIONE PROGETTAZIONE
    DTPR95021      MODIFICHE PROGETTO
    DAPR95006-F    GESTIONE APPROVVIGIONAMENTI
    GQPR95022-B    QUALIFICA DEI FORNITORI
    DAPR95009-B    GESTIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO
    DAPR95008-E    IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITA’
    DPPR95015-D    MOVIMENTAZIONE MAGAZZINO E CONSERVAZIONE MATERIALI
    DPPR95011-A    APPARECCHI DI CONTROLLO E COLLAUDO
    GQPR95017-A    VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE / AUDIT
    DPPR95010-B    PROVE CONTROLLI E COLLAUDI E IDENTIFICAZIONE DELLO STATO DEI CONTROLLI E COLLAUDI
    GQPR95013-B    GESTIONE DELLE NON CONFORMITA’
    GQPR95020-B    TECNICHE STATISTICHE
    GQPR95014-B    AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE
6                   UNI EN ISO 14001
                            L’audit

           Valutazione di “quanto bene” sta funzionando il sistema

Un SGI senza un efficace programma di monitoraggio e misurazione è come
“guidare di notte a fari spenti”…

…si sa come ci si sta muovendo ma non si può dire dove si sta andando!




                                             INDICATORI AMBIENTALI
                                          Sulla produzione dei rifiuti, energia
                                              elettrica, consumo d’acqua
                                                          ecc.
6                      UNI EN ISO 14001
                     Il riesame della Direzione


                                          •Risultati delle Valutazioni impatti ambientali e
                                          delle valutazioni sul rispetto delle prescrizioni
                                          applicabili
                                          •Comunicazioni provenienti dalle parti
                                          interessate
                                          •Prestazione ambientale dell’organizzazione
Elementi in ingresso per i riesami
                                          •Grado di raggiungimento di obiettivi e traguardi
                                          •Stato delle AC e AP
                                          •Stato di avanzamento delle azioni previste dai
                                          precedenti riesami
                                          •Cambiamenti delle situazioni circostanti
                                          •Raccomandazioni per il miglioramento



Elementi in uscita dai riesami            •Decisioni e azioni relative a possibili
                                          modifiche alla politica, agli obiettivi e ai
                                          traguardi e agli altri elementi del SGI
6                         UNI EN ISO 14001
                      Percorso di certificazione




ISO 9001 e ISO 14001                       Rinnovo
Verifica qualità ed ambiente
    Prima
    certificazione
    per il Sistema Integrato

                        Sorveglianza   Sorveglianza                  Sorveglianza

          2012                 2013         2014            2015          2016

                                                                                    Ecc.




                                          Rilascio del certificato
6                            UNI EN ISO 14001
                Vantaggi implementazione SGA


Agevolazioni amministrative e procedurali
Normativa   Legge              Con l’attuazione della Dir. 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, sono
Europea     comunitaria        previste semplificazioni procedurali
            29/12/2000 n.
            422
Normativa   L 70/1994          Sono previste semplificazioni procedurali e agevolazioni finanziarie, nell'ambito
Nazionale                      di quelle già stabilite dalla legislazione vigente, per le PMI


Normativa   L 93/2001          Semplificazioni:
Nazionale                      - aut. alle emissioni atmosferiche, DPR 203/88
                               - aut. allo scarico, D.Lgs 152/99
                               - aut. ambientale integrata, D.Lgs 372/99
                               - reiscrizione all’Albo dei gestori di rifiuti
Normativa   D.Lgs 372/99       Le descrizioni fornite secondo le norme ISO 14001 valgono ai fini della domanda per
Nazionale                      l’IPPC; il rinnovo va effettuato ogni 8 anni invece che ogni 5 (anche per altre
                               autorizzazioni)

Normativa   D.Lgs 13/01/2003   Discariche di rifiuti: riduzione dei costi nel piano finanziario e rinnovo di
Nazionale   n. 36              autorizzazione ogni 8 anni

Normativa   Delibera 1.579     Per gli impianti di smaltimento rifiuti, ISO 14001 o EMAS possono sostituire il
Regionale   del 22 giugno      Programma di Controllo di legge, qualora nelle procedure ne sia previsto uno con
            2001               gli stessi requisiti. È prevista una riduzione dei controlli
7                                       EMAS
                                        Il caso VEGA



                   Dalla grande industria, alla
                    bonifica, all’eccellenza
                            ambientale:
                         il caso di VEGA
VEGA Parco Scientifico Tecnologico di
Venezia 
via della Libertà 12 
30175 VENEZIA MARGHERA
ITALIA
7   EMAS
    Dove




           Mestre




                    Venezia
7                     EMAS
                     La storia

La cronostoria:
1930
Primi insediamenti
industriali
7                  EMAS
                  La storia


1959
Grande attività
industriale
7                          EMAS
                          La storia

1996
Iniziano le bonifiche e
la riconversione
7                         EMAS
                         La storia

1996 - 2000
Messa in sicurezza dei
terreni contaminati
7                    EMAS
                    La storia

Dal 2000 in poi
Imprese, ricerca,
terziario,
formazione,
ambiente
7                       EMAS
                        Oggi

Dal 2005 in poi
Percorso virtuoso di
                                      Regolamento CE n.1221/2009
certificazione
                                          Registrazione EMAS
ambientale

UNI EN ISO 14001:2004
  Sistema di gestione
     AMBIENTALE




                        Sistema di
                         gestione
                        certificato
                             e
                        registrato
7                 EMAS
                   Oggi

        EMAS: cosa chiede il Regolamento

        – migliorare volontariamente le prestazioni per la riduzione


    =
          dell’impatto ambientale derivante dall’esecuzione delle attività;
        – sottoporsi a verifica da parte degli Enti di Certificazione
          accreditati;
        – porsi continuamente nuovi obiettivi e miglioramenti ambientali;
        – misurare con indicatori ambientali le proprie prestazioni;
        – ridurre e/o tenere sotto controllo gli aspetti ambientali, i rischi
          associati alle attività;
        – far crescere un’immagine responsabile sul mercato;
        – puntare sulla formazione e partecipazione del personale;
        – Definire una Politica per l’ambiente;
        – Fare audit e revisioni periodiche alla funzionalità del sistema;
        – Pubblicare una Dichiarazione Ambientale con i propri dati
          ambientali.
7                        EMAS
                          Oggi


        EMAS: attività nel concreto  I BANDI
        GREEN OIL: Realizzazione, presso VEGA, di un impianto pilota per la produzione di biodiesel
        e fine chemicals (destinati all’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica) mediante
        raffinazione di biomasse agricole.


        MAIN.REIM: Sviluppo di una piattaforma interattiva dedicata allo scambio di informazioni fra
        enti di ricerca e aziende private che operano nel settore ambientale, con lo scopo di facilitare




    =
        l’interazione fra soggetti.


        GREEN SITE: Messa a punto di tecnologie compatte per la decontaminazione veloce di
        sedimenti marini e fluviali contaminati da idrocarburi e altre sostanze organiche.


        DEEP GREEN: Supportare in situ le attività di bonifica del suolo e delle acque sotterranee per
        velocizzare i tempi di lavoro, ridurre i costi associati e aumentarne l’efficienza.
        GREEN WATER: Valutare e sostenere l’attuazione di un nuovo filtro creato attraverso
        l’azione combinata di nanoparticelle e aerogeli per aumentare fortemente la qualità delle acque
        reflue
        STEAM: Realizzazione di un sistema di rilevazione, analisi e gestione dei dati per la sostenibilità
        ambientale, attraverso una piattaforma di dialogo georeferenziato da postare all’interno dei
        social network esistenti (API).
        GREEN ACTION: Valutare e supportare lo sviluppo di nuovi nano – filtri strutturati con
        materiali fotocatalitici.
        TEBI: Implementare i processi di efficientamento energetico all’interno degli edifici storici –
        nello specifico il villaggio di Saltaire – preservandone gli aspetti estetici e culturali.
7                EMAS
                  Oggi




        EMAS: attività nel concreto  GLI INTERVENTI
        – MOBILITA’ Limitazione della presenza di automezzi “esterni” al



    =
          Parco mediante realizzazione di un sistema automatico di controllo
          degli accessi.
        – SOSTENIBILITA’ Realizzazione di una campagna di sensibilizzazione
          sull'utilizzo dei mezzi pubblici.
        – CONSUMI Utilizzo di tecnologie multimediali di supervisione dei
          sistemi di misura dei consumi di risorse.
        – CONTROLLO Regolazione e ottimizzazione tramite computer dei
          parametri della combustione delle caldaie.
        – INTELLIGENZA Temporizzazione spinta dei sistemi di
          raffrescamento e raffreddamento.
        – RUMORE Insonorizzazione di gruppi elettrogeni ed altre sorgenti di
          inquinamento acustico.
        – RINNOVABILI Posa sui tetti degli edifici di impianti fotovoltaici.
7                      EMAS
                       Oggi




           VEGA, un esempio di riconversione



    1930        1960          1990     2000    2012
7                  EMAS
       Le differenza ISO 14001 / EMAS




                                        ISO
EMAS                                    14001
7                                          EMAS
                                     Le dinamiche


                        EMAS                                        CONTROLLI COGENTI

    Comitato Ecoaudit-Ecolabel: 14 members
    (rappresentativi dei comparti dell’ambiente,                    Controlli nazionali e regionali (es: limiti di
    dell’industria ecc.                                             emissione, conferimento rifiuti, scarichi idrici)
                                                                    delle autorizzazioni che vengono date da
                                                                    Province e Regioni.

     Sezione EMAS: 7 membri


              approva                            Supporto tecnico
                                                                    Le Aziende devono rispettare la legge e
    Verificatore accreditato               APAT Agenzia             ottenere le autorizzazioni prima di iniziare
    EMAS                                                            l’attività.
                                           nazionale per
                                                                    Controlli casuali.
    es. DNV                                l’ambiente




                                                                    Controlli delle ARPA, NOE, GUARDIA DI
                                                                    FINANZA etc..
    Aziende: controlli pianificati ogni 3 anni
7                              EMAS
               Le differenza ISO 14001 / EMAS


        REGOLAMENTO EMAS                           UNI EN ISO 14001
    • Il regolamento EMAS è riconosciuto • La norma UNI EN ISO 14001 è
    a livello europeo                    riconosciuta a livello mondiale

    • Analisi ambientale iniziale           • Analisi ambientale iniziale
    prescritta                              consigliata, ma non richiesta

    • Frequenza audit massima ogni 3        • Frequenza audit periodica (di
    anni. Convalida annuale                 solito annuale)
    dell’aggiornamento delle informazioni
    della Dichiarazione Ambientale
    • Il verificatore è un soggetto         • L’ente di certificazione è un
    privato, ma è accreditato da            soggetto privato, accreditato da un
    un’istituzione pubblica (Il Comitato    soggetto privato (SINCERT)
    EMAS)
7                            EMAS
                Le differenza ISO 14001 / EMAS



        REGOLAMENTO EMAS                             UNI EN ISO 14001

    • L’accreditamento dei Verificatori è    • L’accreditamento dei certificatori è
    svolto dall’Organismo di                 svolto dal SINCERT
    accreditamento
    • Prerequisito fondamentale della        • L’organizzazione deve impegnarsi
    conformità giuridica                     ad essere conforme alla legislazione
                                             applicabile
    • Vincolo forte al miglioramento         • Impegno al miglioramento
    continuo delle prestazioni               continuo, senza vincoli

    • Prevede la partecipazione attiva dei   • Prevede la formazione del personale
    dipendenti                               il cui lavoro possa provocare un
                                             impatto significativo sull’ambiente
7                            EMAS
              Le differenza ISO 14001 / EMAS



       REGOLAMENTO EMAS                             UNI EN ISO 14001

    • Se, considerando la natura pubblica    • Le imprese aderenti non sono
    del sistema, il Comitato, l’ISPRA, gli   obbligate a rapportarsi con
    enti di controllo sul territorio         l’esterno. L’ente pubblico potrebbe
    (ARPA), danno forza, ad esempio          considerare con maggior favore le
    mediante incentivi o agevolazioni, sui   imprese certificate
    controlli e sulle autorizzazioni per
    le imprese registrate, l’EMAS
    potrà essere molto vantaggioso
    per chi ha problemi di consenso, o
    comunque di rapporto con il pubblico
    o l’autorità. Le imprese aderenti
    sono obbligate a rapportarsi con
    l’esterno
7                           EMAS
              Le differenza ISO 14001 / EMAS




       REGOLAMENTO EMAS                            UNI EN ISO 14001

    • Prevede la comunicazione al          • Prevede che sia messa a
    pubblico delle informazioni            disposizione del pubblico la
    ambientali (dati) necessarie per far   Politica Ambientale dell’azienda,
    comprendere gli effetti                costituita da principi di indirizzo
    sull’ambiente delle attività,          generali inerenti l’ambiente (in pratica
    attraverso la pubblicazione della      molto poco)
    “Dichiarazione Ambientale”

    • L’azienda deve essere attiva
    nell’instaurare un dialogo aperto
    con l’esterno
CONCLUSIONI


Gli strumenti per il Green Marketing sono:

• Strada per il futuro delle imprese;
• Contribuiscono alla salvaguardia
  dell’ambiente;
• Aprono a nuovi mercati;
• Necessitano di un approccio proattivo;
• Necessitano di DATI per poter verificare gli
  indicatori ambientali e proporre soluzioni;
• Sono confrontabili con i propri competitors
  perché certificabili;
• Sono una garanzia di risparmio a breve e
  lungo termine.
Grazie per l’attenzione




                    www.eambiente.it
                    www.eenergia.info
info@eambiente.it     T. +39 041 509 3820   F. +39 041 509 3886

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Strumenti per la sostenibilità ambientale: casi applicativi - Federico Balzan

  • 1. Progetto GREEN ROSE Sostenibilità e sviluppo competitivo II Workshop Green Marketing 16 novembre 2012 Dalle ore 9.00 alle 18.00 c/o VEGA Edificio Auriga – Aula formazione - Primo Piano Via della Libertà n° 9 - Marghera VE Strumenti per la sostenibilità ambientale: casi applicativi Federico Balzan eAmbiente Srl f.balzan@eambiente.it
  • 2. NOI Il team Fondata nel 2002 da Gabriella Chiellino, prima laureata in Italia in Scienze Ambientali, eAmbiente è diventata una società di consulenza e ingegneria ambientale preparata ed attiva in tutta Italia ed in Europa.
  • 3. COSA FACCIAMO I lavori Competenza Analisi e valutazioni ambientali Eccellenza Gestione e controllo ambientale Ricerca e sviluppo Innovazione Riqualificazione siti contaminai e bonifiche ambientali
  • 4. DOVE SIAMO Le sedi CONEGLIANO Ufficio amministrativo Via Manin, 276 31015 ROMA Ufficio commerciale VENEZIA Piazza A. Mancini, 4 Ufficio operativo 00196 VEGA Park Via delle Industrie, 9 30175 MILANO Ufficio commerciale Via Tiziano, 15 20145 WEB www.eambiente.it
  • 5. Di cosa parleremo? Casi pratici 1 Il progetto Carbomark 2 L’analisi del ciclo di vita - LCA 3 Il Carbon footprint e la compensazione 4 FSC PEFC 5 Bilancio di sostenibilità 6 ISO 14001 7 EMAS
  • 6. 1 Progetto CARBOMARK I partner e i contractor Progetto LIFE07 ENV/IT/000388 Regione Veneto – Direzione Foreste Regione Friuli Venezia-Giulia – Direzione Foreste Università degli Studi di Padova Università degli Studi di Udine eAmbiente Srl
  • 7. 1 Progetto CARBOMARK Obiettivi ed azioni Il progetto ha l’obiettivo di attivare un mercato locale del carbonio, di dimensione regionale, come strumento per la riduzione delle emissioni di GHG e di contrasto dei cambiamenti climatici. Il sistema proposto è coerente con il Protocollo di Kyoto e con la direttiva 2003/87/CE che introduce a livello comunitario l’Emission Trading Scheme. Le azioni previste dal progetto comprendono: −Coinvolgimento degli “emettitori” e degli “assorbitori”; −Attivazione di un mercato locale del carbonio; −Monitoraggio tecnico-scientifico per la quantificazione della CO2 effettivamente emessa ed assorbita e certificazione del rispetto dei “disciplinari”; −Disseminazione dei risultati a livello regionale, nazionale e comunitario.
  • 8. 1 Progetto CARBOMARK Gli attori Venditori di crediti Acquirenti di crediti I venditori di crediti sono Gli acquirenti del mercato sono rappresentati da proprietari piccole e medie imprese, forestali, enti pubblici locali, singoli multiutility e aziende di servizi che privati che adottano misure agro- non sottostanno agli obblighi di forestali che contribuiscono al riduzione previsti dal Protocollo di sequestro di carbonio. L’adesione Kyoto, ossia non sono comprese al mercato avviene previa verifica dei nell’Allegato I alla Direttiva requisiti di eleggibilità del venditore e 2009/29/CE sul sistema per lo delle azioni di mitigazioni adottate. scambio di quote di emissione di CO2.
  • 9. 1 Progetto CARBOMARK Crediti da gestione forestale Funzione climatica, necessario piano di assestamento, permanenza garantita 30 anni, addizionalità rispetto al Protocollo di Kyoto* Il proprietario forestale si impegna a destinare parte dell’incremento disponibile per il taglio al mantenimento dello stock di carbonio, effettuando dunque un risparmio dell’incremento legnoso volontario ed aggiuntivo rispetto agli obblighi imposti dalla normativa forestale, agli standard locali e regionali pregressi e coerente con le linee di politica forestale regionale. *CAP per l’Italia pari a 10.2 x 106 MgCO2e yr-1 nel periodo 2008-2012 corrispondenti a 0.97 MgCO2e ha-1 yr-1 su una superficie boscata nazionale pari a 8.759.200 ha
  • 10. 1 Progetto CARBOMARK Come immagazzinare CO2 con le foreste? Aumentare la provvigione in bosco 1. Risparmiare parte dell’incremento1 2. Migliorare boschi a bassa densità Tutti gli interventi di • creazione di nuovi boschi (dopo 1990) • ricolonizzazione naturale Rientrano totalmente nel conteggio nazionale per il Protocollo di Kyoto, quindi non sono crediti vendibili sul mercato volontario. 1 - rispetto a quanto previsto dalle leggi regionali in vigore (DGR 1252/2004 tagliare meno dell’incremento e DGR 3956/07)
  • 11. 1 Progetto CARBOMARK Prerequisiti per proprietario forestale Presenza di un piano di riassetto/gestione del bosco Calcolo a livello di Piano Dati delle singole particelle Solo particelle produttive •Durata minima del progetto (permanenza)  30 anni •Crediti vendibili ex-ante •Monitoraggio con la revisione del piano
  • 12. 1 Progetto CARBOMARK Incremento della provvigione provvigione incremento utilizzato 120 115 110 Biomassa (m3) 105 CREDITO DI CARBONIO VENDUTO 100 95 90 2000 2010 2020 2030 2040 anni (revisione del piano)
  • 13. 1 Progetto CARBOMARK Aspetti critici 1. Addizionalità: impegno volontario a utilizzare meno di quanto previsto per legge (o consuetudine) 2. Doppio Conteggio: rispetto agli impegni internazionali dell’Italia nell’ambito del PK  85% del totale utilizzabile  Credito utilizzabile = scontato del contributo regionale per il sink nazionale (a contrasto delle emissioni da incendi) 3. Permanenza (stabilità dell’immagazzinamento):  Area buffer a compensazione di eventuali rilasci di carbonio dovuti a disturbi biotici ed abiotici:  rischio di propagarsi di incendi  rischio di attacchi parassitari  rischio di schianti
  • 14. 1 Progetto CARBOMARK Metodologia: il calcolo del credito Risparmio dell’incremento Calcolo per gli assorbitori Superficie Un esempio di calcolo per il risparmio dell’incremento della nel credito da gestione forestale. particella Incremento Fattore di Ripresa CAP = conversione impegno Italia espansione = 1,16 Provvigione biomassa MgCO2eq media persa in Italia ad ettaro
  • 15. 1 Progetto CARBOMARK Metodologia: il calcolo del credito Risparmio dell’incremento Calcolo per gli assorbitori Provvigione normale R potenziale 10% contributo 15% impegni Kyoto 85% Rp Disturbi = Area buffer 85% Rp - disturbi Utilizzazioni = Ripresa reale CO2 eq Credito generato  Ripresa potenziale  Ripresa reale  Incidenza disturbi naturali
  • 16. 1 Progetto CARBOMARK Crediti da prodotti legnosi Sostituzione di materiali ad alta densità energetica (acciaio), addizionalità rispetto al business as usual (BAU), permanenza garantita 30 anni. Ai fini della generazione del credito, saranno considerati solo gli edifici/infrastrutture realizzati o da realizzarsi che determinino un aumento nelle riduzioni di CO2 rispetto ad uno scenario di business as usual (BAU).
  • 17. 1 Progetto CARBOMARK Il conteggio in cui Vl è il volume di legno utilizzato in edilizia (m 3 legno), Vc è il volume totale costruito (m3 costruito), 0,24 è un coefficiente di riduzione dedotto da CNEL 1 (2001) per riferire la BAU (m3 legname / m3 edificato) al solo legno per usi strutturali. 1 - Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro
  • 18. 1 Progetto CARBOMARK Crediti da forestazione urbana Nuove afforestazioni, miglioramento della gestione del verde pubblico. Pertanto, rientrano nell’attività di gestione del verde pubblico “l’insieme delle operazioni di messa a dimora e/o mantenimento di verde pubblico per aumentare lo stock di carbonio considerando anche le emissioni di CO2 derivanti dall’esecuzione di queste operazioni”.
  • 19. 1 Progetto CARBOMARK Stock e sink L'attività fissativa del C non è legata allo stock ma al sink, ovvero alla variazione dello stock. Il concetto di assorbimento non è associato pertanto al numero di alberi ma all'incremento di biomassa. Se un albero cresce da zero a 1m3 in un anno e ha un BCEF (Biomass Conversion and Expansion Factors) di 0,7, in quell'anno fissa 1,28 t di CO 2 (1 m3 * BCEF) * 0,5 * 44/12 = 1 * 0,7 * 0,5 * 3,67 = 1,28t di CO2 STOCK SINK
  • 20. 1 Progetto CARBOMARK Crediti da biochar Pirolisi Operazioni per la produzione di biochar attraverso il processo di pirolisi e la sua messa a dimora nel suolo per aumentare lo stock di carbonio al netto delle emissioni di GHG derivanti dall’esecuzione di queste operazioni. Il beneficiario del credito di carbonio derivante dalla produzione e utilizzo di biochar come ammendante del suolo è il proprietario del pirolizzatore. Il biochar è un composto ricco di carbonio prodotto dalla pirolisi di biomassa vegetale.
  • 21. 1 Progetto CARBOMARK Metodologia: il calcolo del credito Calcolo per gli emettitori Un numero di tonnellate di CO 2 Il calcolo del Carbon footprint fornisce le tonnellate di CO2 equivalente prodotte in CO2 totale una anno da un’organizzazione; CO2 ridotta L’organizzazione riduce le emissioni con un piano di abbattimento (migliorie tecnologiche, logistica ecc.); CO2 compensata Quindi compensa in parte le emissioni rimanenti. Prima ridurre, poi compensare
  • 22. 1 Progetto CARBOMARK Metodologia: il calcolo del credito I confini del sistema - 1 CO2 eq CO2 eq CO2 eq CO2 eq CO2 eq Materie prime Prodotto finito - fine vita METODO di valutazione delle emissioni dirette I confini del sistema per il calcolo devono essere riferiti alle attività di pertinenza dell’organizzazione sottoposta alle procedure di calcolo.
  • 23. 1 Progetto CARBOMARK Metodologia: il calcolo del credito Soglie Limite compensazione: la quota di compensazione massima ammissibile non può superare il 20% delle emissioni calcolate al momento della adesione al mercato. Tale limite viene fissato per evitare che prevalga un approccio esclusivamente votato alla compensazione e non integrato in un quadro anche di riduzioni delle emissioni. Viene comunque richiesto all’organizzazione un impegno alla riduzione delle emissioni nel tempo che l’azienda deciderà autonomamente. CO2 eq CO2 eq CO2 eq CO2 eq CO2 eq Materie prime Prodotto finito - CO2 fine vita compensata
  • 24. 1 Progetto CARBOMARK Metodologia: il calcolo del credito I confini del sistema - 2 Materie prime Lavorazione Prodotto finito CO2 eq Smaltimento CO2 eq CO2 eq CO2 eq CO2 eq METODO di valutazione delle emissioni di filiera Il metodo di calcolo valuta oltre alle emissioni direttamente connesse all’attività dell’organizzazione anche la filiera produttiva.
  • 25. 1 Progetto CARBOMARK Metodologia: il calcolo del credito Limite compensazione: la quota di compensazione massima ammissibile viene fissata fino ad un massimo del 50% dell’obbiettivo di riduzione delle emissioni. L’obiettivo di riduzione deve essere pari almeno al 5%. Tale obiettivo può essere raggiunto in 5 anni. Materie Soglie prime Lavorazione Prodotto finito CO2 Smaltimento eq CO2 CO2 CO2 CO2 eq eq eq eq Obiettivo di riduzione della CO2 CO2 compensata
  • 26. 1 Progetto CARBOMARK Le 20 aziende/enti che hanno aderito a Carbomark
  • 27. 1 Visibilità, spendibilità del logo, politiche aziendali virtuose
  • 28. 1 Progetto CARBOMARK Prezzi indicativi dei crediti per tipologia
  • 29. 1 Progetto CARBOMARK Transazioni Transazioni già avvenute: Cismon del Grappa (Vicenza)  100t a 4.000 euro Caltrano (Vicenza)  50t a 1.500 euro Lusiana (Vicenza)  100t a 4.000 euro
  • 30. 1 Progetto CARBOMARK E dopo? NON si vincolerà l’accesso al mercato all’utilizzo di un software MA alla conformità ad alcuni protocolli i quali dovranno essere trasparenti nella metodologia e riconosciuti a livello internazionale. GHG Protocol Initiative http://www.ghgprotocol.org/ ISO CD/14064-1 e ISO CD/14064-2 Greenhouse gases - Part 1 and Part 2: Specification for the quantification, monitoring and reporting of organization emissions and removals. DEFRA*- Guida su come misurare e fare il reporting delle emissioni di gas serra ( http://www.defra.gov.uk/environment/business/reporting/pdf/ghg-guidance.pdf ). Altro (valutati dall’Osservatorio)… *Defra è il dipartimento del governo britannico responsabile per la politica e regolamentari in materia all'ambiente, al cibo e affari rurali
  • 31. 1 Progetto CARBOMARK Un po’ di numeri TOTALE = 137.264 t di CO2 nel 2009 Considerando una pianta media di 35 cm di diametro (misurato ad altezza 1, 30 cm) di altezza 20 m, la massa della parte epigea può essere stimata in circa 1 m 3 (dati tavole di cubatura). Da studi effettuati sulla capacità di assorbimento da parte delle foreste del Veneto e secondo la formula definita dal Progetto Carbomark si può stimare che in 1 m 3 di massa legnosa viene stoccata circa 1 tonnellata di CO2.
  • 32. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Le scelte − Come valutare le prestazioni ambientali di un prodotto? − Dove individuare le fasi di processo che possono essere ottimizzate (Ecodesign)? − Come comunicare oggettivamente ai propri clienti le scelte virtuose volte al risparmio dei materiali/energetico? ? ? ?
  • 33. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Valutazione del ciclo di vita Metodo oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto/processo/attività lungo l’intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime al fine vita. Prodotto Distribuzione risorse energia Manifattura Fase d’uso impatti impatti Materiali Smaltimento
  • 34. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Le differenze LCA Valutazione per tutto il ciclo di vita di un prodotto/processo relativamente a numerose categorie di impatto: acidificazione, eutrofizzazione, uso del territorio ecc. CARBON FOOTPRINT Valutazione per tutto il ciclo di vita di un prodotto/processo relativamente alla categoria di impatto “Riscaldamento globale” (espressa in CO 2 eq.) Carbon footprint LC La Carbon Footprint è di fatto A una parte di un LCA.
  • 35. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Possibili percorsi Studio di screening Studio completo EPD ai sensi delle norme Environmental Product UNI EN ISO 14040:2006 Declaration UNI EN ISO 14044:2006 Comunicazione Comunicazione Possibile Verifica di un Ente Terzo su metodologia interna Comunicazione / Ecodesign Possibile Certificazione di un Ente Terzo ai sensi degli standard Tempo + risorse interne per reperimento dati
  • 36. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Come si fa? Software SimaPro 7.2.4 analyst Dati primari provenienti dal sistema LCA gestionale interno e dai fornitori Dati secondari da database internazionale Ecoinvent et al.
  • 37. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Che dati mi servono? Materiali e risorse Collaborazione con vostre Risorse interne Materiali componenti, m3 acqua… Attività produttive Elaborazione kWh energia, m3 gas… Attività amministrative kWh energia m3 gas Mobilità aziendale Trasporti Km percorsi Tipologia di carico Classe dei mezzi (Euro 3) Fase d’uso kWh energia Rifiuti Kg prodotti Scenari di smaltimento
  • 38. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Che dati mi servono? Metodo di Categorie di calcolo impatto − Acidificazione − Eutrofizzazione Mid-Point − Riscaldamento globale Valuta le cause − Assottigliamento dello strato di ozono del danno − Ossidazione fotochimica Elaborazione − Uso del territorio − Combustibili fossili − Ecotossicità − Radiazioni ionizzanti − Ecc. − Salute umana End-Point − Qualità degli Valuta il danno ecosistemi − Deperimento delle risorse naturali
  • 39. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Un esempio reale LCA di 7 differenti packaging OBIETTIVO ottenere una quantificazione dell’impatto ambientale associato a differenti modalità di fornitura della Pepsi
  • 40. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA La nostra esperienza Fase Anno Azione Validazione Studio di screening con Validazione ENEA, partner Luglio 2009 – Gennaio 2010 metodologia LCA nello studio I Presentazione dello studio di Febbraio 2010 screening al I Forum Ho.Re.Ca. di Cernobbio (Como) Studio completo con Verifica DNV, ente terzo Luglio 2010 – Gennaio 2011 indipendente metodologia LCA II Presentazione dello studio Febbraio 2011 completo al II Forum Ho.Re.Ca. di Cernobbio (Como)
  • 41. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Unità funzionale “Materia od energia: •che entra nel sistema allo studio, prelevati dall’ambiente senza nessuna preventiva trasformazione operata dall’uomo; •che esce dal sistema allo studio, scaricata nell’ambiente senza nessuna ulteriore trasformazione operata dall’uomo”. L’unità funzionale dello studio è la fornitura di un litro di Pepsi refrigerata  Permette la comparazione delle prestazioni fornite dai 7 packaging.
  • 42. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Esempio raccolta dati Fase di fornitura materie prime e semilavorati: n pz x size materiale peso   scatola Packaging PE; HDPE / 10 LT 91,5 gr 250   LLDPE/TPE             confezione componenti nr peso peso conf.   materiale Confezione 1 scatola cartone 1 1,7 Kg 24,7 Kg                 Sacco del peso tot nr pallet x peso componenti tipologia materiale nr peso pallet automezzo kg BIB Pallet 12.98 pallet legno 1 10 Kg 405,7 Kg 32 3 estensibile LLPDE 1 0,5 Kg       scatola carta 16 24,7 Kg               tipo di sito di provenienza sito di arrivo tot km tonnellaggio   automezzo Trasporto BREDA - OLANDA SCORZE' ( VE)  1240 EURO 3 12.983  
  • 43. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Esempio raccolta dati Fase di distribuzione: Litri trasportati ed incidenza sul totale Enviromental Travels Transported km per Transported Class Numb. % Travels Covered Km Litre % sul totale viaggio tonnes Bilico-EURO 0 42 0,51 18200 828789,59 0,44 433,33 828,79 Bilico-EURO 1 69 0,84 20285 949122,97 0,51 293,99 949,12 Bilico-EURO 2 1197 14,58 347324 23451822,31 12,57 290,16 23451,82 Bilico-EURO 3 4943 60,21 1829352 116929086,6 62,69 370,09 116929,09 Bilico-EURO 4 635 7,73 240440 14738542,17 7,9 378,65 14738,54 Bilico-EURO 5 1177 14,34 443445 28605635,88 15,34 376,76 28605,64 Van-EURO 3 9 0,11 1635 65053,05 0,03 181,67 65,05 Van-EURO 4 103 1,25 19455 699726,93 0,38 188,88 699,73 Van-EURO 5 35 0,43 5900 239003,87 0,13 168,57 239         186.506.783 100  186506,78
  • 44. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Che cosa scopro? Unità equivalenti CO2 eq. kg SO2 eq. kg CFC-11 eq. I risultati vengono espressi in: “Eco-punti” Unità equivalenti normalizzate tra loro, ossia con percentuale divisa sul totale europeo. Legenda delle categorie Deperimento risorse naturali Qualità degli ecosistemi Salute umana
  • 45. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Risultati - caratterizzazione MINORE E’ IL VALORE IN ORDINATA, MINORI SONO GLI IMPATTI E VICEVERSA  FUSTI E BIB I PRODOTTI MIGLIORI
  • 46. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Risultati - normalizzazione MINORE E’ IL VALORE IN ORDINATA, MINORI SONO GLI IMPATTI E VICEVERSA  FUSTI E BIB I PRODOTTI MIGLIORI
  • 47. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Risultati - comparazione UNITA’ EQUIVALENTI CHE CONSENTONO LA COMPARAZIONE TRA GLI SCENARI Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3b Categoria Scenario 4b Scenario 5b Scenario 6 Scenario 7b Unità (fusto (fusto (bottiglia d'impatto (vetro VAP) (lattina) (BIB) (vetro VAR) premix) postmix) PET) Abiotic kg Sb eq 1,15E-03 6,20E-04 2,55E-03 6,69E-03 1,76E-03 6,31E-04 1,08E-03 depletion Acidification kg SO2 eq 6,28E-04 4,09E-04 1,22E-03 3,59E-03 1,11E-03 3,79E-04 7,31E-04 kg PO4--- Eutrophication 5,95E-05 3,19E-05 1,73E-04 3,73E-04 9,89E-05 3,14E-05 6,71E-05 eq Global warming kg CO2 eq 1,53E-01 8,62E-02 2,85E-01 5,67E-01 2,44E-01 8,14E-02 1,46E-01 (GWP100) Ozone layer kg CFC-11 depletion 1,51E-08 7,17E-09 4,97E-08 7,77E-08 1,86E-08 6,83E-09 1,36E-08 eq (ODP) Photochemical kg C2H4 2,58E-05 1,63E-05 5,59E-05 1,42E-04 6,29E-05 1,60E-05 2,88E-05 oxidation
  • 48. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Che cosa scopro? I risultati vengono espressi anche in forma di rete per controllare i processi di tutto il ciclo di vita del prodotto
  • 49. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA La comunicazione
  • 50. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA Un altro esempio
  • 51. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA I confini del sistema
  • 52. 2 L’analisi del ciclo di vita – LCA I prodotti In questo caso i prodotti non sono comparabili, dunque vengono studiati in ottica di ECO Design
  • 53. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Il contesto PgC = petagrammi di carbonio = 1015 grammi di carbonio
  • 54. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Il contesto
  • 55. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Perché il carbon footprint La CO2 è il maggior gas ad effetto serra (come quantità) ed è anche un gas che, sebbene sia presente in natura e sia necessario per la vita delle piante, è prodotto anche dalle attività umane (combustioni ecc.). In epoca recente, è aumentata la sua concentrazione in atmosfera. L’aumento di concentrazione è dovuto principalmente alle attività umane, ragion per cui si dice che si tratta di CO2 antropogena. Gli scambi nell’equilibrio dinamico della CO2 in atmosfera sono principalmente due: Foglie  fotosintesi 6 CO2 + 6 H2O + Luce (energia) → C6H12O6 (Glucosio) + 6 O2 (Ossigeno) Batteri  Respirazione cellulare C6H12O6 + 6O2 → 6CO2 + 6H2O + 36/38 molecole of ATP (Adenosin trifosfato  comune forma di scambio di energia nelle cellule).
  • 56. 3 Il Carbon footprint e la compensazione L’effetto serra Se l’equilibrio dinamico in atmosfera venisse alterato, si crea il fenomeno dell’effetto serra. L’effetto serra è un fenomeno di riscaldamento globale dovuto all’incremento di concentarzione di gas nell’atmosfera a causa di attività antropiche. Pertanto, se da una parte la presenza di gas ad effetto serra è necessario a mitigare la temperatura, d’altro canto l’aumento di concentrazione può causare un graduale aumento di temperatura , con effetti dannosi per gli ecosistemi e per l’uomo.
  • 57. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Come contribuire a contrastare il fenomeno Il cambiamento climatico globale Aumento di concentrazione di CO2 nell’atmosfera a partire dalla rivoluzione industriale. L’aumento di temperatura Rappresenta uno dei più importanti indicatori del fatto che stiamo vivendo oltre alla capacita dell’ecosistema di assorbire le perturbazioni. Diminuzione delle emissioni Uno sforzo da parte dei comparti produttivi per diminuire le emissioni e quindi la concentrazione di CO2 in atmosfera è essenziale per contrastare i cambiamenti climatici in atto.
  • 58. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Ruoli, attori I mercati del carbonio COGENTE Lo scambio dei diritti di emissione di gas a effetto serra é stato istituito nella UE attraverso la Direttiva 2003/87/CE ”Emission trading” per rispettare così gli impegni assunti nell’ambito del Protocollo di Kyoto. Allegato I della direttiva: −Impianti di combustione oltre 20 MW −Raffinerie di petrolio −Cokerie −Ecc. VOLONTARIO Esistono servizi di validazione e verifica indipendente di progetti volontari di riduzione di Gas Serra, per il rilascio di VER (Verified Emissions Reductions), ossia "unità di riduzione di emissioni". Obiettivo: comunicazione ambientale
  • 59. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Fare progetti Scelta del Progetto Acquisto dei crediti Gestione forestale Risparmio energetico Biogas da discarica corrispondenti 1 tonnellata = 1 credito − 1 tonnellata = 1 credito Compensazione delle − Registro pubblico emissioni − Crediti certificati Pubblicazione sul registro Annullo dei crediti certificati Comunicazione ambientale
  • 60. 3 L’analisi del ciclo di vita – LCA Un caso pratico Divisione BUONI PASTO, gli steps: 1.RACCOLTA DATI (consumi, trasporti, materiali utilizzati) 2.Calcolo delle tonnellate di CO2 equivalenti annue - c.a. 300t. (con Modellistica) 3.Valutazione delle forme di riduzione e creazione scenari 4.Scelta del progetto di Compensazione (recupero metano da discariche RSU) 5.Acquisto crediti certificati VER 6.Inserimento dati nel registro ECO2 CARE 7. COMUNICAZIONE AI CLIENTI
  • 61. 3 Il Carbon footprint e la compensazione I prodotti
  • 62. 3 Il Carbon footprint e la compensazione I prodotti
  • 63. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Un altro caso pratico La modellizzazione fatta sullo studio di ricaduta degli inquinanti PORTATA CAMINO N° FASE massima di Parametro u.m. Valore progetto (Nm3/h) SOx come SO2 mg/Nm3 50 HCl mg/Nm3 30 NOx come NO2 mg/Nm3 300 CO mg/Nm3 100 Polveri mg/Nm3 30 Linea n. 1 1 Processi 1.500 Metalli pesanti mg/Nm3 5 B-C-D COT mg/Nm3 20 PCDD+PCDF ng/Nm3 0,1 IPA mg/Nm3 0,05 HF mg/Nm3 2
  • 64. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Un altro caso pratico Un numero di tonnellate di CO 2 CO2 totale Progetto di piantumazione ex novo di bosco planiziale per assorbimento.
  • 65. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Un altro caso pratico 1m3 di biomassa equivale, secondo le tavole di cubatura di bibliografia, ad una pianta media di 35cm di diametro (misurato ad altezza 1,30 cm) di altezza 20m. Le tavole di cubatura si riferiscono unicamente alla massa della parte epigea. La fissazione (assorbimento) è pertanto sempre un flusso, quindi C/unità di tempo: un incremento netto di foresta di un m3 in un anno comporta l'assorbimento di circa 1 tonnellata di CO2 in quello stesso anno.
  • 66. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Formule di sequestro L'accumulo di biomassa non è costante durante la vita di una pianta, ma dipende dall'età. La relazione che lega biomassa ed età è del tipo:   B(t) = B  x (1 - e ) ∞ -αt dove B(t) è la biomassa della pianta all'istante t, B∞ e α sono parametri che dipendono dalla specie, dalle condizioni climatiche e dalle caratteristiche di fertilità e chimismo del terreno. In termini matematici, B∞ indica l'asintoto orizzontale della curva, cioè la biomassa massima accumulabile, e α la sua pendenza nell'origine. e è il numero di Eulero (talvolta indicato come numero di Nepero), una costante collegata con la funzione esponenziale che associa ad un numero reale x il numero dato dalla potenza ex, e con la funzione logaritmo naturale (la funzione inversa dell'esponenziale). t è il numero di anni.   Un esempio di accrescimento di una specie largamente usata in selvicoltura a fini produttivi è quella del pioppo euroamericano (Populus euroamericana), il quale, se coltivato in fascia temperata, ha i seguenti valori:   α = 0,082 (anni-1) B∞ = 1151 (kg ss x albero-1)
  • 67. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Un altro caso pratico Nota l'emissione E in termini di kg di CO2, si può esprimere l'emissione in termini di biomassa di albero (kg ss, ovvero kg di sostanza secca) necessaria a contenere la quantità E di anidride carbonica, ovvero: Ess = E / 1,83 poiché 1 kg ss corrisponde a 1,83 kg di CO2 Esempio di compensazione in un tempo di 5 anni: N°alberi = Ess / B(t) = Ess / (B∞ (1 - e-αt) = (389.000/1,83) / (1151 * (1 – e-0,082*5)) = 212.568 / (1151 * (1 – e-0,082*5)) = 212.568 / (1151 * (1 – e-0,41)) = 212.568 / (1151 * (1 – 0,66)) = 212.568 / (1151 * 0,34) = 212.568 / 391,34 N°alberi = 543
  • 68. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Valore di compensazione, valore naturalistico carpino bianco (Carpinus betulus) farnia (Quercus robur) acero campestre (Acer campestre) tiglio (Tilia cordata) rovere (Quercus petraea biancospino (Crataegus monogyna) berretta del prete (Euonymus europaeus) nocciolo (Corylus avellana) sanguinella (Cornus sanguinea)
  • 69. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Un valore certificato, autoctono Centro Vivaistico e per le Attività Fuori Foresta di Montecchio Precalcino (VI)
  • 70. 3 Il Carbon footprint e la compensazione Sesti d’impianto Considerando che, indicativamente, i moduli sopra riportati del sesto d’impianto prevedono un’area di circa 250m2 per ciascuno (considerando anche alcune aree ecotonali a più bassa densità), le aree necessarie per ciascun scenario sono le seguenti: Esempio di compensazione in un tempo di 5 anni: N°alberi = 543 Superficie: 15.083m2
  • 71. 4 FSC e PEFC I prodotti  Certificazione volontaria e indipendente (parte terza) della gestione forestale e della catena di custodia  Promuovere la buona gestione delle foreste in tutto il mondo  Buona gestione = ambientale, sociale ed economica  ONG, NO-profit, 1993, BONN
  • 72. 4 FSC e PEFC I 10 P&C di buona gestione forestale secondo FSC
  • 73. 4 FSC e PEFC Le aree certificate Europe Europe North America 40.04% of total Asia Asia North America 40.04% of total 39.43% of total certified areas 2.64% of total 2.64% of total 39.43% of total certified areas certified areas (56,685,399 ha) certified areas certified areas certified areas (56,685,399 ha) (53,165,242 ha) 427 certificates (3,554,032 ha) (3,554,032 ha) (53,165,242 ha) 427 certificates 200 certificates 98 certificates 98 certificates 200 certificates South America & South America & Caribbean Caribbean 9.21% of total 9.21% of total certified areas certified areas Africa Africa (12,420,195 ha) (12,420,195 ha) 5,40% of total Oceania 5,40% of total Oceania 212 certificates 212 certificates certified areas 1.29% of total certified areas 1.29% of total (7,282,247 ha) (7,282,247 ha) certified areas certified areas 45 certificates 45 certificates (1,741,786 ha) (1,741,786 ha) Totale aree certificate: 134.848.900 ha 29 certificates 29 certificates Numero di Paesi interessati: 81 Numero totale certificati FM:1019 Database mondiale: www.fsc-info.org
  • 74. 4 FSC e PEFC I ruoli Società di consulenza
  • 75. 4 FSC e PEFC La catena di custodia E’ sufficiente che salti un solo anello della CoC perché diventi impossibile utilizzare il logo FSC a valle di tale anello.
  • 76. 4 FSC e PEFC Il sistema a trasferimento Sistema a Trasferimento Nel sistema a trasferimento l’etichetta del prodotto in uscita è uguale all’etichetta FSC più bassa in entrata. 100% 100% Entra FSC 100%, esce FSC 100%. 100% Mix 70% Mix 70% 100% Entra FSC 100% e FSC Mix, esce FSC Mix. Entrano FSC 100%, FSC Mix e materiale non certificato (legno controllato): il prodotto NON può essere etichettato e la commessa FSC NON può essere lavorata.
  • 77. 4 FSC e PEFC Il sistema a percentuale Mix 80% Mix 60%
  • 78. 4 FSC e PEFC Quali prodotti?
  • 79. 4 FSC e PEFC La tracciabilità in azienda Ordine per una commessa certificata lavorata con materiale di input certificato Richiesta Gli input certificati della Preparazione delle Approvazione scritta di commessa superano la bozze con le etichette scritta del Sì approvazione soglia di etichettatura? scaricate dal proprio Ente del proprio Voglio etichettare il “Generatore di etichette di Ente di prodotto? FSC” Certificazione Certificazione No Avvio, lavorazione e chiusura commessa Apposizione logo con License code Riporto in fattura e DDT: a) nome e contatti dell’Azienda. b) nome e l'indirizzo del cliente c) data del rilascio del documento d) descrizione del prodotto e) quantità del prodotto venduto f) numero di certificato di Catena di Custodia XY-COC-123456 g) etichettatura FSC della commessa (Categoria FSC: FSC 100%, FSC MIX, FSC RECYCLED) h) Dicitura in calce “(*) solo i prodotti contrassegnati come tali sono certificati FSC”
  • 80. 4 FSC e PEFC Etichette FSC ON PRODUCT Richiedere sempre l’approvazione da parte dell’ente di Certificazione. ON PRODUCT OFF PRODUCT/PROMOZIONALE Richiedere sempre l’approvazione da parte dell’ente di Certificazione.
  • 81. 4 FSC e PEFC I nostri lavori Ciascuno ha il proprio sistema di controllo e la propria strategia in azienda per garantire la tracciabilità interna.
  • 82. 4 FSC e PEFC Un esempio di come deve variare la fatturazione
  • 83. 5 Bilancio di sostenibilità Cos’è? Le Linee Guida del GRI (Global Reporting Initiative) sono le più utilizzate nel definire struttura e contenuti dei Rapporti di Sostenibilità. Il Global Reporting Initiative viene promosso nel 1997 dal Coalition for Environmentally Responsible Economies (CERER) in partnership con l’United Nations Environment Programme (UNEP), con associazioni ambientali e sociali, con Istituti di certificazione e con coalizioni imprenditoriali (come il WBCSD), per definire le linee guida per la rendicontazione volontaria delle performance economiche, sociali e ambientali di un’impresa, il Sustainable Reporting Guidelines (SRG) on Economic, Environmental and Social Performance.
  • 84. 5 Bilancio di sostenibilità Livello di applicazione
  • 85. 5 Bilancio di sostenibilità Gli indicatori di PERFORMANCE ECONOMICA Tipo Codice Descrizione indicatore indicatore CORE EC8 Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi forniti principalmente per “pubblica utilità”, attraverso impegni commerciali, donazioni di prodotti/servizi, attività pro bono.
  • 86. 5 Bilancio di sostenibilità Gli indicatori di PERFORMANCE AMBIENTALE Tipo Codice Descrizione indicatore indicatore CORE EN1 Materie prime utilizzate per peso o volume. CORE EN4 Consumo indiretto di energia suddiviso per fonte energetica primaria. CORE EN16 Emissioni totali dirette ed indirette di gas ad effetto serra per peso. ADD EN18 Iniziative per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e risultati raggiunti. CORE EN26 Iniziative per mitigare gli impatti ambientali dei prodotti e servizi e grado di mitigazione dell’impatto. ADD EN29 Impatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali utilizzati per l’attività dell’organizzazione e per gli spostamenti del personale. ADD EN30 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente, suddivise per tipologia. ton Anno CO2eq/anno Progetto di compensazione Registro pubblico dei crediti calcolate e compensate 2010 176,57 Sistema di cattura e riutilizzo del biogas registro indipendente eco2care emesso dalle discariche quando questo non www.eco2care.org può essere recuperato energeticamente o combusto in torcia. Luogo: Italia. 2011 151,24 Trattamento delle acque reflue in un Registro indipendente markit impianto, che viene recuperato (anziché environmental disperso in atmosfera) e utilizzato in un http://www.markit.com/en/products/environme impianto per la produzione di energia alternativa rispetto alle fonti fossili. Luogo:
  • 87. 5 Bilancio di sostenibilità Gli indicatori di PERFORMANCE AMBIENTALE ton Anno CO2eq/anno Progetto di compensazione Registro pubblico dei crediti calcolate e compensate 2010 176,57 Sistema di cattura e riutilizzo del biogas registro indipendente eco2care emesso dalle discariche quando questo non www.eco2care.org può essere recuperato energeticamente o combusto in torcia. Luogo: Italia. 2011 151,24 Trattamento delle acque reflue in un Registro indipendente markit impianto, che viene recuperato (anziché environmental disperso in atmosfera) e utilizzato in un http://www.markit.com/en/products/environme impianto per la produzione di energia alternativa rispetto alle fonti fossili. Luogo: Tailandia
  • 88. 5 Bilancio di sostenibilità Gli indicatori di PERFORMANCE SOCIALE Tipo Codice Descrizione indicator indicatore e CORE LA1 Numero totale dei dipendenti, suddiviso per tipologia, tipo di contratto e distribuzione territoriale. CORE LA2 Numero totale e tasso di turnover del personale, suddiviso per età, sesso e area geografica. CORE LA4 Percentuale dei dipendenti coperti da accordi collettivi di contrattazione. CORE LA7 Tasso di infortuni sul lavoro, di malattia, di giornate di lavoro perse, assenteismo e numero totale di decessi, divisi per area geografica. CORE LA10 Ore medie di formazione annue per dipendente, suddiviso per categoria di lavoratori. CORE LA13 Composizione degli organi di governo dell’impresa e ripartizione dei dipendenti per categoria in base a sesso, età, appartenenza a categorie protette e altri indicatori di diversità.
  • 89. 5 Bilancio di sostenibilità Gli indicatori dei DIRITTI UMANI Tipo Codice Descrizione indicatore indicatore CORE HR2 Percentuale dei principali fornitori e appaltatori che sono sottoposti a verifica in materia di diritti umani e relative azioni intraprese. CORE HR4 Numero Totale di episodi legati a pratiche discriminatorie e azioni intraprese. CORE HR5 Identificazione delle attività in cui la libertà di associazione e contrattazione collettiva può essere esposta a rischi significativi e azioni intraprese in difesa di tali diritti. CORE HR6 Identificazione delle operazioni con elevato rischio di ricorso al lavoro minorile e delle misure adottate per contribuire alla sua eliminazione. CORE HR7 Attività ad alto rischio di ricorso al lavoro forzato o obbligato e misure intraprese per contribuire alla loro abolizione. 0% 0% 0% 8% 28% 15-18 19-20 Suddivisione percentuale dipendenti in 21-30 funzione delle classi di anzianità – 2011 48% 31-40 16% 41-50 51-60 oltre 60
  • 90. 5 Bilancio di sostenibilità Gli indicatori di PERFORMANCE della SOCIETA’ Tipo indicatore Codice Descrizione indicato re CORE SO3 Percentuale dei lavoratori che hanno ricevuto formazione sulle politiche e procedure anti-corruzione dell’organizzazione. CORE SO5 Posizioni sulla politica pubblica, partecipazione allo sviluppo di politiche pubbliche e pressioni esercitate. Gli indicatori di RESPONSABILITA’ di PRODOTTO Tipo Codice Descrizione indicatore indicatore CORE PR3 Tipologia di informazioni relative ai prodotti e servizi richieste dalle procedure e percentuale di prodotti e servizi significativi soggetti a tali requisiti informativi.
  • 91. 6 UNI EN ISO 14001 Un esempio in azienda Foscarini Srl via delle Industrie 27 - 30020 Marcon / Ve Tel + 39 041 5953811 fax +39 041 5953820 web www.foscarini.com e-mail foscarini@foscarini.com azienda certificata UNI EN ISO 9001 Attività di Implementazione di un Attività di Implementazione di un Sistema di Gestione Integrato Qualità Sistema di Gestione Integrato Qualità e Ambiente e Ambiente
  • 92. 6 UNI EN ISO 14001 Il sistema integrato UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004 Sistema di gestione QUALITA’ Sistema di gestione AMBIENTALE 1996 2012 Sistema di gestione INTEGRATO
  • 93. 6 UNI EN ISO 14001 Il ciclo antropico di produzione dei beni produzione (garanzia) utilizzo (conferimento) smaltimento • input (m. p., energia, acqua) • recupero e riciclaggio • scarichi liquidi e solidi • prodotti scartati • disassemblaggio • output (emissioni, scarichi) • emissioni • discarica/incenerimento PRODUTTORE CONSUMATORE ENTE responsabilità tradizionale responsabilità estesa del “produttore”
  • 94. 6 UNI EN ISO 14001 Il ciclo antropico di produzione dei beni Legenda 1. Trattamento acque primarie 2. Deposito olii combustibili/materie prime liquide 3. Magazzino materie prime 4. Produzione acqua demineralizzata 5. Centrale termica 6. Trattamento fumi 7. Produzione 8. Servizi (uffici, laboratori, mensa, bagni) 9. Trattamento acque scarico 10. Stoccaggio provvisorio 11. Residui riutilizzabili 12. Smaltimento/Riutilizzo esterno-interno Acqua industriale 13. Prodotto Acqua di scarico Vapore Acqua demineralizzata
  • 95. 6 UNI EN ISO 14001 Norme volontarie: generalità UNI EN ISO 14001 Norma riconosciuta a livello mondiale Requisito dell’impegno ad essere conforme alla legislazione applicabile Requisito della formazione del personale la cui attività può comportare impatti significativi Requisito della messa a disposizione del pubblico della Politica Ambientale Possibile la certificazione di singole parti dell’organizzazione Controllo da parte di un Ente privato, sottoposto a controllo da parte di un altro Ente privato
  • 96. 6 UNI EN ISO 14001 I ruoli
  • 97. 6 UNI EN ISO 14001 I fondamenti della norma La Norma ISO 14001 è uno strumento che aiuta in “visibilità” e garantisce un percorso strutturato finalizzato ad ottenere il “miglioramento continuo” delle prestazioni ambientali Riesame Impegno e Revisionare politica Pianificare Monitoraggio Analisi e audit Verificare programma Attuare Implementazione SGA
  • 98. 6 UNI EN ISO 14001 I vantaggi di un SGA e di un SGI – migliorare le prestazioni delle attività relative alla riduzione dell’impatt o ambientale derivante dall’esecuzione delle attività – ridurre e/o tenere sotto controllo gli aspetti ambientali, i rischi associati alle attività – migliorare la produttività individuale – migliorare i rapporti con le autorità – migliorare le prestazioni economiche (ridurre i costi) – prevenzione dei danni ambientali – diminuzione dei costi assicurativi – migliorare i rapporti con gli Organi di Controllo – aiutare l’azienda a far crescere un’immagine responsabile sul mercato
  • 99. 6 UNI EN ISO 14001 Il funzionamento di un SGA e di un SGI Analisi ed individuazione degli Aspetti Ambientali Definizione dei principi generali (Politica) Individuazione delle azioni di miglioramento Applicazione delle Procedure Ambientali e doc. correlata
  • 100. 6 UNI EN ISO 14001 La documentazione generata Sempre aggiornata! Descrive e document Manuale di Gestione a il SGA Definiscon o chi, cosa Procedure e quando (richiamate nel Manuale) Procedure Aziendali, Definiscono Procedure ed Istruzioni Operative come (richiamate nelle procedure) Mostrano che Moduli e Registrazioni il sistema è Moduli di raccolta dai verbali, schemi specifici, attuato e funzionante prescrizioni di leggi, rapporti di audit, attività formative
  • 101. 6 UNI EN ISO 14001 La documentazione generata L’alta direzione deve definire la politica ambientale dell’organizzazione e assicurare che, all’interno del campo di applicazione definito per il proprio sistema di gestione ambientale, essa: a) sia appropriata alla natura, alla dimensione e agli impatti ambientali delle proprie attività, prodotti e servizi; b) includa un impegno al miglioramento continuo e alla prevenzione dell’inquinamento; c) includa un impegno al rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive, che riguardano i propri aspetti ambientali; d) fornisca il quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi e i traguardi ambientali; e) sia documentata, attuata e mantenuta attiva; f) sia comunicata a tutte le persone che lavorano per l'organizzazione o per conto di essa; g) sia disponibile al pubblico. La politica ambientale
  • 102. 6 UNI EN ISO 14001 Check legale ARGOMENTO COMPARTO FONTE GIURIDICA VERIFICA/CONTROLLO APPLICABILITÀ EVIDENZE OGGETTIVE CONFORMITÀ IMPIANTI IPPC D.Lgs. 59/2005 L'azienda possiede impianti tra quelli presenti nell'Allegato 1 del decreto? Emission Trading Direttiva 2003/87/CE, Allegato 1 L'azienda conduce attività presenti nell'Allegato 1 della Direttiva 2003/87/CE, ovvero nell'Allegato A al D.Lgs. 216/2006? Valutazione di Impatto D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. L'azienda possiede impianti soggetti a verifica di assoggettabilità alla procedura, Ambientale art. 20, c.1 (verifica di assoggettabilità) ovvero ricadenti: - in Allegato II alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., che servono esclusivamente o essenzialmente per lo sviluppo ed il collaudo di nuovi metodi o prodotti e non sono utilizzati per più di 2 anni, oppure inerenti modifiche dei progetti elencati nell'allegato stesso che comportino effetti negativi apprezzabili per l’ambiente, - in Allegato IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., secondo le modalità stabilite dalle Regioni e dalle Province autonome? ACQUA Scarichi idrici D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Se sono presenti scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in pubblica art. 101 c.7 fognatura, è disponibile copia del regolamento emanato dal gestore del servizio art. 124, c.4 idrico integrato? Regolamento del gestore pubblica fognatura ARIA Impianti non soggetti ad D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Gli impianti che generano emissioni in atmosfera rientrano fra quelli non autorizzazione art. 267, c.3 sottoposti ad autorizzazione, di cui: art. 269, c.14 e 16 - all'art. 267, c.3 (impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale)? art. 272, c.5 - All'art. 269, c.14 e 16? - All'art. 272, c.5 (impianti e attività in deroga soggetti a comunicazione, elencati nella parte I dell’Allegato IV)? RIFIUTI Registro di C/S dei rifiuti D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. L'azienda rientra fra le categorie obbligate alla tenuta del registro di Carico e art. 190, c.1 Scarico (imprese di cui all'art. 189, c.3 + soggetti esclusi con n. dipendenti < 10)? GESTIONE DI Autorizzazioni alla gestione D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. La realizzazione e gestione degli impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti, RIFIUTI art. 208 anche pericolosi, è stata concessa dall'Autorità competente per territorio mediante rilascio di specifica autorizzazione di cui all'art. 208, c.11 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.? RUMORE Rumore, impianti esistenti L. 447/1995 Sono disponibili informazioni sui livelli di rumore esterno immesso ai fini della art. 15, c.1, 2 e 3 valutazione del rispetto o meno dei limiti stabiliti con D.P.C.M. 01/03/1991 o con D.P.C.M. 01/03/1991 piano di zonizzazione acustica comunale? art. 6 SUOLO Siti contaminati D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. Sono state effettuate dall'azienda attività di bonifica? Parte IV, Titolo V SOSTANZE PCB-PCT D.Lgs. 209/1999 L'azienda detiene apparecchi contenenti PCB-PCT o loro miscele (olio PERICOLOSE art. 2 (campo di applicazione) dielettrico): D.M. 11/10/2001 - per un volume superiore a 5 litri (5 dm3) e art. 3 (determinazioni analitiche) - in concentrazione superiore a 50 ppm (0,005% in peso)? Le determinazioni analitiche del contenuto di PCB sono state effettuate utilizzando le metodiche riportate all'art. 3 del DM 11.10.2001? Amianto D.Lgs. 277/1991 Sono presenti materiali contenenti amianto negli edifici, nelle strutture, negli art. 22 apparecchi e impianti, nonché nei mezzi di trasporto per i quali vi è rischio di D.M. 06.09.1994 esposizione alla polvere?
  • 103. 6 UNI EN ISO 14001 Gli aspetti ambientali Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali significativi Metodo e schede di valutazione: Attività dell’organizzazione vs aspetti ambientali = impatti ambientali misurati dal Fattore Ambientale FA (Fattore Ambientale) = Gravità X Probabilità X Grado di controllo FIP (Fattore di Ingresso Preliminare) correlato all’aspetto ambientale in questione: • negli ultimi 3 anni sono state ricevute lamentele da parte delle parti interessate? • l’azienda è stata mai sottoposta a procedimenti giudiziari? • negli ultimi 3 anni si sono verificati incidenti di una certa rilevanza ?
  • 104. 6 UNI EN ISO 14001 La documentazione generata SGI   PROCEDURE SGA   SA PO 12 001 GESTIONE DELLA POLITICA INTEGRATA SA AA 12 001 INDIVIDUAZIONE E QUANTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SA LE 12 001 IDENTIFICAZIONE DEI REQUISITI LEGALI E VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ LEGISLATIVA SA PA 12 001 PIANIFICAZIONE OBIETTIVI E PROGRAMMI AMBIENTALI SA RR 12 001 RISORSE, RUOLI, RESPONSABILITA' E AUTORITA' SA FO 12 001 COMPETENZA, FORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA SA CO 12 001 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE SA OP 12 001 CONTROLLO OPERATIVO SA EM 12 001 GESTIONE EMERGENZE SA CR 12 001 CONTROLLO REGISTRAZIONI SA RI 12 001 RIESAME DELLA DIREZIONE SGQ GQPR95005-C CONTROLLO DELLA DOCUMENTAZIONE GQPR95016-B DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE DELLA QUALITA’ DCPR95003-L RIESAME DEL CONTRATTO DTPR95004-F GESTIONE PROGETTAZIONE DTPR95021 MODIFICHE PROGETTO DAPR95006-F GESTIONE APPROVVIGIONAMENTI GQPR95022-B QUALIFICA DEI FORNITORI DAPR95009-B GESTIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO DAPR95008-E IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITA’ DPPR95015-D MOVIMENTAZIONE MAGAZZINO E CONSERVAZIONE MATERIALI DPPR95011-A APPARECCHI DI CONTROLLO E COLLAUDO GQPR95017-A VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE / AUDIT DPPR95010-B PROVE CONTROLLI E COLLAUDI E IDENTIFICAZIONE DELLO STATO DEI CONTROLLI E COLLAUDI GQPR95013-B GESTIONE DELLE NON CONFORMITA’ GQPR95020-B TECNICHE STATISTICHE GQPR95014-B AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE
  • 105. 6 UNI EN ISO 14001 L’audit Valutazione di “quanto bene” sta funzionando il sistema Un SGI senza un efficace programma di monitoraggio e misurazione è come “guidare di notte a fari spenti”… …si sa come ci si sta muovendo ma non si può dire dove si sta andando! INDICATORI AMBIENTALI Sulla produzione dei rifiuti, energia elettrica, consumo d’acqua ecc.
  • 106. 6 UNI EN ISO 14001 Il riesame della Direzione •Risultati delle Valutazioni impatti ambientali e delle valutazioni sul rispetto delle prescrizioni applicabili •Comunicazioni provenienti dalle parti interessate •Prestazione ambientale dell’organizzazione Elementi in ingresso per i riesami •Grado di raggiungimento di obiettivi e traguardi •Stato delle AC e AP •Stato di avanzamento delle azioni previste dai precedenti riesami •Cambiamenti delle situazioni circostanti •Raccomandazioni per il miglioramento Elementi in uscita dai riesami •Decisioni e azioni relative a possibili modifiche alla politica, agli obiettivi e ai traguardi e agli altri elementi del SGI
  • 107. 6 UNI EN ISO 14001 Percorso di certificazione ISO 9001 e ISO 14001 Rinnovo Verifica qualità ed ambiente Prima certificazione per il Sistema Integrato Sorveglianza Sorveglianza Sorveglianza 2012 2013 2014 2015 2016 Ecc. Rilascio del certificato
  • 108. 6 UNI EN ISO 14001 Vantaggi implementazione SGA Agevolazioni amministrative e procedurali Normativa Legge Con l’attuazione della Dir. 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, sono Europea comunitaria previste semplificazioni procedurali 29/12/2000 n. 422 Normativa L 70/1994 Sono previste semplificazioni procedurali e agevolazioni finanziarie, nell'ambito Nazionale di quelle già stabilite dalla legislazione vigente, per le PMI Normativa L 93/2001 Semplificazioni: Nazionale - aut. alle emissioni atmosferiche, DPR 203/88 - aut. allo scarico, D.Lgs 152/99 - aut. ambientale integrata, D.Lgs 372/99 - reiscrizione all’Albo dei gestori di rifiuti Normativa D.Lgs 372/99 Le descrizioni fornite secondo le norme ISO 14001 valgono ai fini della domanda per Nazionale l’IPPC; il rinnovo va effettuato ogni 8 anni invece che ogni 5 (anche per altre autorizzazioni) Normativa D.Lgs 13/01/2003 Discariche di rifiuti: riduzione dei costi nel piano finanziario e rinnovo di Nazionale n. 36 autorizzazione ogni 8 anni Normativa Delibera 1.579 Per gli impianti di smaltimento rifiuti, ISO 14001 o EMAS possono sostituire il Regionale del 22 giugno Programma di Controllo di legge, qualora nelle procedure ne sia previsto uno con 2001 gli stessi requisiti. È prevista una riduzione dei controlli
  • 109. 7 EMAS Il caso VEGA Dalla grande industria, alla bonifica, all’eccellenza ambientale: il caso di VEGA VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia  via della Libertà 12  30175 VENEZIA MARGHERA ITALIA
  • 110. 7 EMAS Dove Mestre Venezia
  • 111. 7 EMAS La storia La cronostoria: 1930 Primi insediamenti industriali
  • 112. 7 EMAS La storia 1959 Grande attività industriale
  • 113. 7 EMAS La storia 1996 Iniziano le bonifiche e la riconversione
  • 114. 7 EMAS La storia 1996 - 2000 Messa in sicurezza dei terreni contaminati
  • 115. 7 EMAS La storia Dal 2000 in poi Imprese, ricerca, terziario, formazione, ambiente
  • 116. 7 EMAS Oggi Dal 2005 in poi Percorso virtuoso di Regolamento CE n.1221/2009 certificazione Registrazione EMAS ambientale UNI EN ISO 14001:2004 Sistema di gestione AMBIENTALE Sistema di gestione certificato e registrato
  • 117. 7 EMAS Oggi EMAS: cosa chiede il Regolamento – migliorare volontariamente le prestazioni per la riduzione = dell’impatto ambientale derivante dall’esecuzione delle attività; – sottoporsi a verifica da parte degli Enti di Certificazione accreditati; – porsi continuamente nuovi obiettivi e miglioramenti ambientali; – misurare con indicatori ambientali le proprie prestazioni; – ridurre e/o tenere sotto controllo gli aspetti ambientali, i rischi associati alle attività; – far crescere un’immagine responsabile sul mercato; – puntare sulla formazione e partecipazione del personale; – Definire una Politica per l’ambiente; – Fare audit e revisioni periodiche alla funzionalità del sistema; – Pubblicare una Dichiarazione Ambientale con i propri dati ambientali.
  • 118. 7 EMAS Oggi EMAS: attività nel concreto  I BANDI GREEN OIL: Realizzazione, presso VEGA, di un impianto pilota per la produzione di biodiesel e fine chemicals (destinati all’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica) mediante raffinazione di biomasse agricole. MAIN.REIM: Sviluppo di una piattaforma interattiva dedicata allo scambio di informazioni fra enti di ricerca e aziende private che operano nel settore ambientale, con lo scopo di facilitare = l’interazione fra soggetti. GREEN SITE: Messa a punto di tecnologie compatte per la decontaminazione veloce di sedimenti marini e fluviali contaminati da idrocarburi e altre sostanze organiche. DEEP GREEN: Supportare in situ le attività di bonifica del suolo e delle acque sotterranee per velocizzare i tempi di lavoro, ridurre i costi associati e aumentarne l’efficienza. GREEN WATER: Valutare e sostenere l’attuazione di un nuovo filtro creato attraverso l’azione combinata di nanoparticelle e aerogeli per aumentare fortemente la qualità delle acque reflue STEAM: Realizzazione di un sistema di rilevazione, analisi e gestione dei dati per la sostenibilità ambientale, attraverso una piattaforma di dialogo georeferenziato da postare all’interno dei social network esistenti (API). GREEN ACTION: Valutare e supportare lo sviluppo di nuovi nano – filtri strutturati con materiali fotocatalitici. TEBI: Implementare i processi di efficientamento energetico all’interno degli edifici storici – nello specifico il villaggio di Saltaire – preservandone gli aspetti estetici e culturali.
  • 119. 7 EMAS Oggi EMAS: attività nel concreto  GLI INTERVENTI – MOBILITA’ Limitazione della presenza di automezzi “esterni” al = Parco mediante realizzazione di un sistema automatico di controllo degli accessi. – SOSTENIBILITA’ Realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sull'utilizzo dei mezzi pubblici. – CONSUMI Utilizzo di tecnologie multimediali di supervisione dei sistemi di misura dei consumi di risorse. – CONTROLLO Regolazione e ottimizzazione tramite computer dei parametri della combustione delle caldaie. – INTELLIGENZA Temporizzazione spinta dei sistemi di raffrescamento e raffreddamento. – RUMORE Insonorizzazione di gruppi elettrogeni ed altre sorgenti di inquinamento acustico. – RINNOVABILI Posa sui tetti degli edifici di impianti fotovoltaici.
  • 120. 7 EMAS Oggi VEGA, un esempio di riconversione 1930 1960 1990 2000 2012
  • 121. 7 EMAS Le differenza ISO 14001 / EMAS ISO EMAS 14001
  • 122. 7 EMAS Le dinamiche EMAS CONTROLLI COGENTI Comitato Ecoaudit-Ecolabel: 14 members (rappresentativi dei comparti dell’ambiente, Controlli nazionali e regionali (es: limiti di dell’industria ecc. emissione, conferimento rifiuti, scarichi idrici) delle autorizzazioni che vengono date da Province e Regioni. Sezione EMAS: 7 membri approva Supporto tecnico Le Aziende devono rispettare la legge e Verificatore accreditato APAT Agenzia ottenere le autorizzazioni prima di iniziare EMAS l’attività. nazionale per Controlli casuali. es. DNV l’ambiente Controlli delle ARPA, NOE, GUARDIA DI FINANZA etc.. Aziende: controlli pianificati ogni 3 anni
  • 123. 7 EMAS Le differenza ISO 14001 / EMAS REGOLAMENTO EMAS UNI EN ISO 14001 • Il regolamento EMAS è riconosciuto • La norma UNI EN ISO 14001 è a livello europeo riconosciuta a livello mondiale • Analisi ambientale iniziale • Analisi ambientale iniziale prescritta consigliata, ma non richiesta • Frequenza audit massima ogni 3 • Frequenza audit periodica (di anni. Convalida annuale solito annuale) dell’aggiornamento delle informazioni della Dichiarazione Ambientale • Il verificatore è un soggetto • L’ente di certificazione è un privato, ma è accreditato da soggetto privato, accreditato da un un’istituzione pubblica (Il Comitato soggetto privato (SINCERT) EMAS)
  • 124. 7 EMAS Le differenza ISO 14001 / EMAS REGOLAMENTO EMAS UNI EN ISO 14001 • L’accreditamento dei Verificatori è • L’accreditamento dei certificatori è svolto dall’Organismo di svolto dal SINCERT accreditamento • Prerequisito fondamentale della • L’organizzazione deve impegnarsi conformità giuridica ad essere conforme alla legislazione applicabile • Vincolo forte al miglioramento • Impegno al miglioramento continuo delle prestazioni continuo, senza vincoli • Prevede la partecipazione attiva dei • Prevede la formazione del personale dipendenti il cui lavoro possa provocare un impatto significativo sull’ambiente
  • 125. 7 EMAS Le differenza ISO 14001 / EMAS REGOLAMENTO EMAS UNI EN ISO 14001 • Se, considerando la natura pubblica • Le imprese aderenti non sono del sistema, il Comitato, l’ISPRA, gli obbligate a rapportarsi con enti di controllo sul territorio l’esterno. L’ente pubblico potrebbe (ARPA), danno forza, ad esempio considerare con maggior favore le mediante incentivi o agevolazioni, sui imprese certificate controlli e sulle autorizzazioni per le imprese registrate, l’EMAS potrà essere molto vantaggioso per chi ha problemi di consenso, o comunque di rapporto con il pubblico o l’autorità. Le imprese aderenti sono obbligate a rapportarsi con l’esterno
  • 126. 7 EMAS Le differenza ISO 14001 / EMAS REGOLAMENTO EMAS UNI EN ISO 14001 • Prevede la comunicazione al • Prevede che sia messa a pubblico delle informazioni disposizione del pubblico la ambientali (dati) necessarie per far Politica Ambientale dell’azienda, comprendere gli effetti costituita da principi di indirizzo sull’ambiente delle attività, generali inerenti l’ambiente (in pratica attraverso la pubblicazione della molto poco) “Dichiarazione Ambientale” • L’azienda deve essere attiva nell’instaurare un dialogo aperto con l’esterno
  • 127. CONCLUSIONI Gli strumenti per il Green Marketing sono: • Strada per il futuro delle imprese; • Contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente; • Aprono a nuovi mercati; • Necessitano di un approccio proattivo; • Necessitano di DATI per poter verificare gli indicatori ambientali e proporre soluzioni; • Sono confrontabili con i propri competitors perché certificabili; • Sono una garanzia di risparmio a breve e lungo termine.
  • 128. Grazie per l’attenzione www.eambiente.it www.eenergia.info info@eambiente.it T. +39 041 509 3820 F. +39 041 509 3886