SlideShare a Scribd company logo
1 of 4
Download to read offline
AI SIGG.RI SINDACI E CONSIGLI COMUNALI DI TAVIANO, RACALE,
                                                     MELISSANO E ALLISTE


                           CHI GIOCA CON LA NOSTRA STORIA?


                                                      – ENNIO CIRIOLO –

                                                                       È più difficile disintegrare un pregiudizio
                                                                       che un atomo.
                                                                       (Albert Einstein)



       L’On. Lorenzo Ria in un intervento su Nuovo Quotidiano di Puglia del 4/05/2011 con valide
considerazioni e motivazioni plausibili sostiene la proposta, già avanzata dal Movimento politico
“Diversi per passione” di Racale, «di fusione dei Comuni di Taviano, Racale, Melissano e Alliste in
un unico Ente di circa 37.600 abitanti». Sottolinea, tra l’altro, la necessità di migliorare la
governance locale e di attuare il principio della sussidiarietà in una situazione di «cooperazione
forte tra realtà locali prossime». Tutto condivisibile.
       Senonchè, e non è cosa difficile a capirsi, la vera ragione politica e strumentale delle
argomentazioni dell’On. Ria emerge in tutta chiarezza quando egli afferma, come se si trattasse di
un dato già acquisito e di un fatto ormai assodato, che queste interessanti proposte e ottimi propositi
si pongono come «obiettivo lungimirante e positivo per lo sviluppo della Valle di Ottaviano». Per
cui, a me sembra che i tempi siano ormai maturi per chiarire e fugare una volta per tutte i molti
equivoci, in cui tanti sono caduti in buona fede e gli abusi, indotti da altri in malafede, che ruotano
intorno alla vuota espressione «Valle di Ottaviano».
       Poco importerebbe se la questione riguardasse la sola Taviano, molto invece ci interessa
quando certa storia-non storia pretende di giustificare e istituzionalizzare un contenitore politico
già confezionato in maniera arbitraria entro il quale collocare – proprio come le vacche nella notte
nera di Hegel – i paesi limitrofi. Dei quali, anche se i campanili e le torri civiche continuassero a
scandire il tempo della vita e della morte, le individualità storico-culturali, economico-sociali, di
costumi, di vita vissuta, di memorie, di tradizioni, ineluttabilmente si annullerebbero. Si tratterebbe
di un microcosmo in cui, attorno a Taviano, semplicisticamente e acriticamente già individuata e
data come centro, dovrebbero ruotare – non più che satelliti – Racale, Melissano e Alliste. Felline?
È solo un meteorite prossimo a disintegrarsi!

– Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? –                                                            -1-
Ma procediamo con ordine.
       Prima questione. Valle di Taviano o di Ottaviano? Cosimo de Giorgi, insigne naturalista, nei
suoi Bozzetti di viaggio pubblicati verso la fine del 1800 fu il primo a scrivere di una “Valle di
Taviano”. Altri, dopo di lui, hanno ritenuto di dover aggiungere il tocco di antica nobiltà mancante
e hanno incominciato a parlare di “Valle di Ottaviano” per meglio celebrare gli augusti natali di
Taviano (città a me assai cara), le cui leggendarie origini risalirebbero, anche secondo molti scrittori
di storia patria di fine Ottocento, direttamente a Cesare Ottaviano Augusto. Il fatto è che proprio
tanti di quegli storici erano così prodighi nel proporre meravigliose ipotesi e congetture quanto
estranei allo studio diretto dei documenti autentici e inconfutabili.
       Non nego che sul piano puramente geografico e fisico si possa realmente perimetrare la valle
visitata da C. De Giorgi. Contesto però, con il dovuto rispetto, la sua non dimostrata conclusione di
denominarla “Valle di Taviano”. Poteva, certo, decidere a suo piacimento, ma non per questo i suoi
odierni epigoni sono autorizzati a imporre quella scelta del tutto soggettiva agli altri Enti interessati,
anche perché le conseguenze non sarebbero di poca rilevanza.
       Seconda questione. Perché si tende a restringere la fantasiosa Valle di Ottaviano al territorio di
quattro comuni soltanto quando, al contrario, Cosimo De Giorgi l’aveva tirata e slargata tanto da
farla correre da Gallipoli a Casarano, da Alezio, Tuglie, Parabita e Matino fino a Ugento?
Certamente, seguire oggi questa divagazione del De Giorgi sarebbe cosa pericolosa. Verrebbe
infatti spontaneo denominarla, per ovvi motivi, Valle di Gallipoli o di Casarano o di altro centro,
ma non necessariamente di Taviano. Il gioco torna invece più facile circoscrivendola ai soli comuni
di Taviano, Racale, Melissano e Alliste. Questa ingegnosa e strumentale semplificazione elimina
infatti il serio rischio che altre importanti città diventino candidate a dare la denominazione a questa
valle che in poco tempo è balzata al centro dei nostri pensieri.
       Terza questione. Perché entro l’ambito di questi quattro comuni, soltanto Taviano dovrebbe
svolgere il ruolo di città leader come sicuramente accadrebbe se la valle in questione ne derivasse il
nome? Perché, dicono, ne è il centro geografico. Circostanza che di per sé è tuttavia del tutto
ininfluente, giacché in un qualunque sistema di relazioni umane ciò che importa sono le capacità
propulsive espresse nel corso dei secoli, la forza trainante sul piano economico-sociale, le influenze
culturali esercitate sulle realtà “prossime” e, non ultimo, il ruolo istituzionale. Ma, mai Taviano, a
differenza di Gallipoli o Casarano, è stata sede di Circondario, di Mandamento, di Ufficio del
Registro, delle Imposte, di Pretura, ecc. Ad esempio, Nardò, Otranto, Ugento sono città episcopali
non perché si trovano al centro delle rispettive Diocesi, né Lecce è geograficamente collocata al
centro del suo territorio provinciale.




– Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? –                                                   -2-
Dei quattro nostri paesi è, invece, Racale che ha dato molto agli altri: parti di feudo, estese
aree edificabili, costa e altro. Attenta Racale a non subire, nella nuova situazione che qualcuno
prospetta con sempre maggiore insistenza, il destino di Felline! La quale, prima depauperata a
vantaggio di Ugento e costretta, poi, a cedere ad Alliste il suo importante feudo, le terre della
Cistarnella e della Serra dell’Alto, fertilissime per primizie di ogni genere, alcuni chilometri di costa
– da Posto Rosso fino ai Diavoli e Torre Sinfonò –, cospicue rendite catastali oltre a quelle delle sue
Opere Pie, utilizzate tra l’altro per il rifacimento della facciata, il risanamento e l’ampliamento della
chiesa di S. Quintino, è oggi tristemente ricordata solo come “Frazione di Alliste”. Le sconfitte
della storia sono sempre in agguato.
       Il De Giorgi, così attento a descrivere ogni cosa dei luoghi visitati, pronto a togliere S. Pietro
dei Samari a Gallipoli o Castelforte a Racale cancellando ogni confinazione di feudo, prodigo di
testimonianze, non importa se di seconda o quarta mano, circa monumenti ormai distrutti di questo
o quel posto, disdegnò di portare “i suoi robusti scarponi” fino a Felline, “la borgata di Alliste”. E
non poté pertanto descrivere ciò che di storia autentica vi era ancora ben conservato: mura di cinta,
castello, porte di accesso alla Terra, torrione e altre opere di difesa, un paesaggio urbano
autenticamente medievale, una parrocchiale tra le più belle della Diocesi, con campanile unico nel
suo genere, un paesaggio agrario ricco di campi aperti, di giardini di delizia, pomari e verzieri,
certamente non meno bello e interessante di tutti gli altri da lui descritti. Con questo, nulla voglio
togliere al poliedrico intelletto e alla scienza di questo “gigante salentino”. Ma, si sa, neppure gli dei
sono infallibili.
       Per concludere. Sono profondamente convinto che i nostri quattro comuni debbano confluire
in una nuova realtà istituzionale per i validissimi motivi addotti dall’ On. Lorenzo Ria e dal
Movimento politico “Diversi per passione” di Racale, motivi che non è necessario che io ripeta. È
però importante che si avvii prima di tutto una riflessione tra pari, costruttiva, rispettosa di tutti,
senza convegni autoreferenziali, senza fughe in avanti da parte di nessuno, senza dare niente per
scontato, senza alcuna pretesa di primogenitura.
       La storia che conta è solo quella suffragata dai documenti, che nulla concedono alla fantasia e
al romanzesco. Per riuscire a tanto è necessario superare una certa storia dell’Ottocento, una storia
confezionata da intellettuali borghesi spesso disponibili a ricambiare la benevola, ma anche
interessata, amicizia di nobili e “galantuomini” dei nostri paesi e della nostra provincia. Liberiamoci
dalla loro smania di voler tutto spiegare e dimostrare a costo di ricorrere a strampalate congetture;
lasciamoli riposare nel sonno delle loro “storie” fatte spesso di ipotesi ingenue e fantasiose.
       Occorre, ancora, rispettare un’altra condizione. Qualche nostro contemporaneo non dovrebbe
più continuare a devastare la nostra vera storia: storia economica, sociale, religiosa; storia delle


– Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? –                                                   -3-
nostre campagne, dei patti agrari, dei rapporti tra nobili e contadini sulle terre dei signori; storia
delle nostre Università e delle loro lotte contro i feudatari. Storia della nostra gente e della vita
vissuta nel corso dei secoli. In una parola, la storia che ci viene indicata da Bloch, Le Goff, Duby,
Braudel, Sereni, Fumagalli, Montanari e da molti altri. Pertanto, vanno tenuti alla larga tutti coloro
che, avendo raschiato il fondo delle proprie città, portano le loro “bufale”, ormai magre, a brucare la
grassa e succulenta cotica erbosa di altri più verdi e redditizi siti.
       Vittorio Zacchino, su Progetto Salento, Giugno-Luglio 2010, muovendo dal De Giorgi erige –
motu propriu – Taviano a «capitale ideale» e «centro-guida delle altre minori consorelle». Proprio
così: minori consorelle! E, preso da tanto zelo, sostiene che la Via Salentina «aveva influito sia sul
popolamento che sullo sviluppo economico dell’intera [rieccoci] “Valle di Taviano”». Infine,
epigono di tanto illustre scienziato, non poteva non avanzare una sua “più realistica” ipotesi per
spiegare il toponimo di Taviano. A suo avviso il nome Taviano avrebbe «voluto designare un sito
posto sulla celebre Via Salentina ad otto miglia da Alezio o da Ugento».
       Evidentemente, a Zacchino sfugge che la via Augusta Sallentinorum si discostava in più tratti
dall’attuale percorso, perfettamente rettilineo, che congiunge Ugento a Gallipoli e Alezio. Percorso
che venne realizzato ex novo negli anni 1864-1869, immediatamente successivi all’Unità d’Italia, a
spese di Gallipoli, Taviano, Racale, Felline, Ugento, i cui feudi ne erano interessati          (Sotto
Prefettura di Gallipoli, sez.4, 1864).
       Io non so se la storia delle “otto miglia” risponde al vero. Ma se così non fosse, Taviano non
cesserebbe, comunque, di essere, oggi, una delle più importanti città del Salento.
       Quo usque tandem abutere, Victori , patientia nostra?
       La frettolosità di certe conclusioni può seriamente compromettere il raggiungimento di un
traguardo così importante e atteso da molti.

        Felline, Maggio 2011




– Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? –                                                -4-

More Related Content

Viewers also liked

From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us.
From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us. From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us.
From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us. Amy Friel
 
শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ
শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ
শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ Abul Bashar
 
Portfolio 2013
Portfolio 2013 Portfolio 2013
Portfolio 2013 suehoeft
 
http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/
http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/
http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/filcancommercial
 
Slide bcs4311
Slide bcs4311Slide bcs4311
Slide bcs4311dparkin
 
Prova elemental 2009_juny
Prova elemental 2009_junyProva elemental 2009_juny
Prova elemental 2009_junyJosep Miquel
 
Fiery star inquiry
Fiery star inquiryFiery star inquiry
Fiery star inquiryBeety8
 
Edicion 103 Reporte Energia
Edicion 103 Reporte EnergiaEdicion 103 Reporte Energia
Edicion 103 Reporte EnergiaReporte Energía
 
Musicograma instruments himalies
Musicograma instruments himaliesMusicograma instruments himalies
Musicograma instruments himaliesLourdes Molto
 
Savico residence
Savico residenceSavico residence
Savico residencetranduyen76
 
Chapter1 introduction-to-design
Chapter1 introduction-to-designChapter1 introduction-to-design
Chapter1 introduction-to-designVin Voro
 
Tele3113 wk2tue
Tele3113 wk2tueTele3113 wk2tue
Tele3113 wk2tueVin Voro
 

Viewers also liked (20)

From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us.
From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us. From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us.
From Performance to Health: Wearables for the Rest of Us.
 
শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ
শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ
শিক্ষার্থীদের ঝরে পড়া প্রতিকারে প্রয়োাজন সমন্বিত উদ্যোগ
 
Era town
Era townEra town
Era town
 
Portfolio 2013
Portfolio 2013 Portfolio 2013
Portfolio 2013
 
Lect17
Lect17Lect17
Lect17
 
http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/
http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/
http://commercialinsurance.inbuffalolocalarea.com/
 
Slide bcs4311
Slide bcs4311Slide bcs4311
Slide bcs4311
 
Prova elemental 2009_juny
Prova elemental 2009_junyProva elemental 2009_juny
Prova elemental 2009_juny
 
The journey(www)
The journey(www)The journey(www)
The journey(www)
 
Fiery star inquiry
Fiery star inquiryFiery star inquiry
Fiery star inquiry
 
Moianès-ILOQUID
Moianès-ILOQUIDMoianès-ILOQUID
Moianès-ILOQUID
 
Monterey Slides
Monterey SlidesMonterey Slides
Monterey Slides
 
Edicion 103 Reporte Energia
Edicion 103 Reporte EnergiaEdicion 103 Reporte Energia
Edicion 103 Reporte Energia
 
Intro
IntroIntro
Intro
 
Musicograma instruments himalies
Musicograma instruments himaliesMusicograma instruments himalies
Musicograma instruments himalies
 
Savico residence
Savico residenceSavico residence
Savico residence
 
B2B Part II
B2B Part IIB2B Part II
B2B Part II
 
Pharmaca
PharmacaPharmaca
Pharmaca
 
Chapter1 introduction-to-design
Chapter1 introduction-to-designChapter1 introduction-to-design
Chapter1 introduction-to-design
 
Tele3113 wk2tue
Tele3113 wk2tueTele3113 wk2tue
Tele3113 wk2tue
 

Similar to Ennio Ciriolo - Chi gioca con la nostra storia?

Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...
Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...
Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...Movimento Irredentista Italiano
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornalelucio8888
 
Gibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni Robustelli
Gibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni RobustelliGibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni Robustelli
Gibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni RobustelliFrattura Scomposta
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornalelucio8888
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornalelucio8888
 
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 librettoFesta Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 librettoStefano Vinti
 
Sandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdf
Sandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdfSandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdf
Sandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdfSandroSolinas
 
La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...
La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...
La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...Movimento Irredentista Italiano
 
Novellara vie strade e piazze
Novellara vie strade e piazzeNovellara vie strade e piazze
Novellara vie strade e piazzenovellara
 
Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)
Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)
Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)Movimento Irredentista Italiano
 
Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...
Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...
Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...Movimento Irredentista Italiano
 

Similar to Ennio Ciriolo - Chi gioca con la nostra storia? (20)

Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...
Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...
Edoardo Susmel – Fiume attraverso la storia: dalle origini fino ai nostri gio...
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornale
 
Reita a Cendrole; i Retii a Riese
Reita a Cendrole; i Retii a RieseReita a Cendrole; i Retii a Riese
Reita a Cendrole; i Retii a Riese
 
Gibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni Robustelli
Gibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni RobustelliGibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni Robustelli
Gibellina. Laboratorio di sperimentazione sociale Autore: Giovanni Robustelli
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornale
 
I miei articoli di giornale
I miei articoli di giornaleI miei articoli di giornale
I miei articoli di giornale
 
Giani Stuparich - Scipio Slataper (1922)
Giani Stuparich - Scipio Slataper (1922)Giani Stuparich - Scipio Slataper (1922)
Giani Stuparich - Scipio Slataper (1922)
 
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 librettoFesta Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
Festa Democratica San Savino 8,9,10 e 11 settembre 2011 libretto
 
Scipio Sighele - Pagine nazionaliste (1910)
Scipio Sighele - Pagine nazionaliste (1910)Scipio Sighele - Pagine nazionaliste (1910)
Scipio Sighele - Pagine nazionaliste (1910)
 
Luigi Federzoni - L'ora della Dalmazia (1941)
Luigi Federzoni - L'ora della Dalmazia (1941)Luigi Federzoni - L'ora della Dalmazia (1941)
Luigi Federzoni - L'ora della Dalmazia (1941)
 
Sandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdf
Sandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdfSandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdf
Sandro Solinas - Stadi di Calabria, 2022 [ESTRATTO HQ].pdf
 
La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...
La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...
La Dalmazia - Sua italianità, suo valore per la libertà d'Italia nell'Adriati...
 
I VENETI DEI PRAI. IL LINGUAGGIO DEL TERRITORIO, ESPLORATO CON GOOGLE EARTH
I VENETI DEI PRAI.  IL LINGUAGGIO DEL TERRITORIO, ESPLORATO CON GOOGLE EARTH I VENETI DEI PRAI.  IL LINGUAGGIO DEL TERRITORIO, ESPLORATO CON GOOGLE EARTH
I VENETI DEI PRAI. IL LINGUAGGIO DEL TERRITORIO, ESPLORATO CON GOOGLE EARTH
 
Novellara vie strade e piazze
Novellara vie strade e piazzeNovellara vie strade e piazze
Novellara vie strade e piazze
 
Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)
Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)
Gabriele D'Annunzio - Per la più grande Italia. Orazioni e messaggi (1920)
 
Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...
Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...
Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...
 
Gioia sulle alpi2bis
Gioia sulle alpi2bisGioia sulle alpi2bis
Gioia sulle alpi2bis
 
Gioia sulle alpi2
Gioia sulle alpi2Gioia sulle alpi2
Gioia sulle alpi2
 
Gioia sulle alpi21
Gioia sulle alpi21Gioia sulle alpi21
Gioia sulle alpi21
 
Chi era Giuseppe Sarto?
Chi era Giuseppe Sarto?Chi era Giuseppe Sarto?
Chi era Giuseppe Sarto?
 

Ennio Ciriolo - Chi gioca con la nostra storia?

  • 1. AI SIGG.RI SINDACI E CONSIGLI COMUNALI DI TAVIANO, RACALE, MELISSANO E ALLISTE CHI GIOCA CON LA NOSTRA STORIA? – ENNIO CIRIOLO – È più difficile disintegrare un pregiudizio che un atomo. (Albert Einstein) L’On. Lorenzo Ria in un intervento su Nuovo Quotidiano di Puglia del 4/05/2011 con valide considerazioni e motivazioni plausibili sostiene la proposta, già avanzata dal Movimento politico “Diversi per passione” di Racale, «di fusione dei Comuni di Taviano, Racale, Melissano e Alliste in un unico Ente di circa 37.600 abitanti». Sottolinea, tra l’altro, la necessità di migliorare la governance locale e di attuare il principio della sussidiarietà in una situazione di «cooperazione forte tra realtà locali prossime». Tutto condivisibile. Senonchè, e non è cosa difficile a capirsi, la vera ragione politica e strumentale delle argomentazioni dell’On. Ria emerge in tutta chiarezza quando egli afferma, come se si trattasse di un dato già acquisito e di un fatto ormai assodato, che queste interessanti proposte e ottimi propositi si pongono come «obiettivo lungimirante e positivo per lo sviluppo della Valle di Ottaviano». Per cui, a me sembra che i tempi siano ormai maturi per chiarire e fugare una volta per tutte i molti equivoci, in cui tanti sono caduti in buona fede e gli abusi, indotti da altri in malafede, che ruotano intorno alla vuota espressione «Valle di Ottaviano». Poco importerebbe se la questione riguardasse la sola Taviano, molto invece ci interessa quando certa storia-non storia pretende di giustificare e istituzionalizzare un contenitore politico già confezionato in maniera arbitraria entro il quale collocare – proprio come le vacche nella notte nera di Hegel – i paesi limitrofi. Dei quali, anche se i campanili e le torri civiche continuassero a scandire il tempo della vita e della morte, le individualità storico-culturali, economico-sociali, di costumi, di vita vissuta, di memorie, di tradizioni, ineluttabilmente si annullerebbero. Si tratterebbe di un microcosmo in cui, attorno a Taviano, semplicisticamente e acriticamente già individuata e data come centro, dovrebbero ruotare – non più che satelliti – Racale, Melissano e Alliste. Felline? È solo un meteorite prossimo a disintegrarsi! – Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? – -1-
  • 2. Ma procediamo con ordine. Prima questione. Valle di Taviano o di Ottaviano? Cosimo de Giorgi, insigne naturalista, nei suoi Bozzetti di viaggio pubblicati verso la fine del 1800 fu il primo a scrivere di una “Valle di Taviano”. Altri, dopo di lui, hanno ritenuto di dover aggiungere il tocco di antica nobiltà mancante e hanno incominciato a parlare di “Valle di Ottaviano” per meglio celebrare gli augusti natali di Taviano (città a me assai cara), le cui leggendarie origini risalirebbero, anche secondo molti scrittori di storia patria di fine Ottocento, direttamente a Cesare Ottaviano Augusto. Il fatto è che proprio tanti di quegli storici erano così prodighi nel proporre meravigliose ipotesi e congetture quanto estranei allo studio diretto dei documenti autentici e inconfutabili. Non nego che sul piano puramente geografico e fisico si possa realmente perimetrare la valle visitata da C. De Giorgi. Contesto però, con il dovuto rispetto, la sua non dimostrata conclusione di denominarla “Valle di Taviano”. Poteva, certo, decidere a suo piacimento, ma non per questo i suoi odierni epigoni sono autorizzati a imporre quella scelta del tutto soggettiva agli altri Enti interessati, anche perché le conseguenze non sarebbero di poca rilevanza. Seconda questione. Perché si tende a restringere la fantasiosa Valle di Ottaviano al territorio di quattro comuni soltanto quando, al contrario, Cosimo De Giorgi l’aveva tirata e slargata tanto da farla correre da Gallipoli a Casarano, da Alezio, Tuglie, Parabita e Matino fino a Ugento? Certamente, seguire oggi questa divagazione del De Giorgi sarebbe cosa pericolosa. Verrebbe infatti spontaneo denominarla, per ovvi motivi, Valle di Gallipoli o di Casarano o di altro centro, ma non necessariamente di Taviano. Il gioco torna invece più facile circoscrivendola ai soli comuni di Taviano, Racale, Melissano e Alliste. Questa ingegnosa e strumentale semplificazione elimina infatti il serio rischio che altre importanti città diventino candidate a dare la denominazione a questa valle che in poco tempo è balzata al centro dei nostri pensieri. Terza questione. Perché entro l’ambito di questi quattro comuni, soltanto Taviano dovrebbe svolgere il ruolo di città leader come sicuramente accadrebbe se la valle in questione ne derivasse il nome? Perché, dicono, ne è il centro geografico. Circostanza che di per sé è tuttavia del tutto ininfluente, giacché in un qualunque sistema di relazioni umane ciò che importa sono le capacità propulsive espresse nel corso dei secoli, la forza trainante sul piano economico-sociale, le influenze culturali esercitate sulle realtà “prossime” e, non ultimo, il ruolo istituzionale. Ma, mai Taviano, a differenza di Gallipoli o Casarano, è stata sede di Circondario, di Mandamento, di Ufficio del Registro, delle Imposte, di Pretura, ecc. Ad esempio, Nardò, Otranto, Ugento sono città episcopali non perché si trovano al centro delle rispettive Diocesi, né Lecce è geograficamente collocata al centro del suo territorio provinciale. – Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? – -2-
  • 3. Dei quattro nostri paesi è, invece, Racale che ha dato molto agli altri: parti di feudo, estese aree edificabili, costa e altro. Attenta Racale a non subire, nella nuova situazione che qualcuno prospetta con sempre maggiore insistenza, il destino di Felline! La quale, prima depauperata a vantaggio di Ugento e costretta, poi, a cedere ad Alliste il suo importante feudo, le terre della Cistarnella e della Serra dell’Alto, fertilissime per primizie di ogni genere, alcuni chilometri di costa – da Posto Rosso fino ai Diavoli e Torre Sinfonò –, cospicue rendite catastali oltre a quelle delle sue Opere Pie, utilizzate tra l’altro per il rifacimento della facciata, il risanamento e l’ampliamento della chiesa di S. Quintino, è oggi tristemente ricordata solo come “Frazione di Alliste”. Le sconfitte della storia sono sempre in agguato. Il De Giorgi, così attento a descrivere ogni cosa dei luoghi visitati, pronto a togliere S. Pietro dei Samari a Gallipoli o Castelforte a Racale cancellando ogni confinazione di feudo, prodigo di testimonianze, non importa se di seconda o quarta mano, circa monumenti ormai distrutti di questo o quel posto, disdegnò di portare “i suoi robusti scarponi” fino a Felline, “la borgata di Alliste”. E non poté pertanto descrivere ciò che di storia autentica vi era ancora ben conservato: mura di cinta, castello, porte di accesso alla Terra, torrione e altre opere di difesa, un paesaggio urbano autenticamente medievale, una parrocchiale tra le più belle della Diocesi, con campanile unico nel suo genere, un paesaggio agrario ricco di campi aperti, di giardini di delizia, pomari e verzieri, certamente non meno bello e interessante di tutti gli altri da lui descritti. Con questo, nulla voglio togliere al poliedrico intelletto e alla scienza di questo “gigante salentino”. Ma, si sa, neppure gli dei sono infallibili. Per concludere. Sono profondamente convinto che i nostri quattro comuni debbano confluire in una nuova realtà istituzionale per i validissimi motivi addotti dall’ On. Lorenzo Ria e dal Movimento politico “Diversi per passione” di Racale, motivi che non è necessario che io ripeta. È però importante che si avvii prima di tutto una riflessione tra pari, costruttiva, rispettosa di tutti, senza convegni autoreferenziali, senza fughe in avanti da parte di nessuno, senza dare niente per scontato, senza alcuna pretesa di primogenitura. La storia che conta è solo quella suffragata dai documenti, che nulla concedono alla fantasia e al romanzesco. Per riuscire a tanto è necessario superare una certa storia dell’Ottocento, una storia confezionata da intellettuali borghesi spesso disponibili a ricambiare la benevola, ma anche interessata, amicizia di nobili e “galantuomini” dei nostri paesi e della nostra provincia. Liberiamoci dalla loro smania di voler tutto spiegare e dimostrare a costo di ricorrere a strampalate congetture; lasciamoli riposare nel sonno delle loro “storie” fatte spesso di ipotesi ingenue e fantasiose. Occorre, ancora, rispettare un’altra condizione. Qualche nostro contemporaneo non dovrebbe più continuare a devastare la nostra vera storia: storia economica, sociale, religiosa; storia delle – Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? – -3-
  • 4. nostre campagne, dei patti agrari, dei rapporti tra nobili e contadini sulle terre dei signori; storia delle nostre Università e delle loro lotte contro i feudatari. Storia della nostra gente e della vita vissuta nel corso dei secoli. In una parola, la storia che ci viene indicata da Bloch, Le Goff, Duby, Braudel, Sereni, Fumagalli, Montanari e da molti altri. Pertanto, vanno tenuti alla larga tutti coloro che, avendo raschiato il fondo delle proprie città, portano le loro “bufale”, ormai magre, a brucare la grassa e succulenta cotica erbosa di altri più verdi e redditizi siti. Vittorio Zacchino, su Progetto Salento, Giugno-Luglio 2010, muovendo dal De Giorgi erige – motu propriu – Taviano a «capitale ideale» e «centro-guida delle altre minori consorelle». Proprio così: minori consorelle! E, preso da tanto zelo, sostiene che la Via Salentina «aveva influito sia sul popolamento che sullo sviluppo economico dell’intera [rieccoci] “Valle di Taviano”». Infine, epigono di tanto illustre scienziato, non poteva non avanzare una sua “più realistica” ipotesi per spiegare il toponimo di Taviano. A suo avviso il nome Taviano avrebbe «voluto designare un sito posto sulla celebre Via Salentina ad otto miglia da Alezio o da Ugento». Evidentemente, a Zacchino sfugge che la via Augusta Sallentinorum si discostava in più tratti dall’attuale percorso, perfettamente rettilineo, che congiunge Ugento a Gallipoli e Alezio. Percorso che venne realizzato ex novo negli anni 1864-1869, immediatamente successivi all’Unità d’Italia, a spese di Gallipoli, Taviano, Racale, Felline, Ugento, i cui feudi ne erano interessati (Sotto Prefettura di Gallipoli, sez.4, 1864). Io non so se la storia delle “otto miglia” risponde al vero. Ma se così non fosse, Taviano non cesserebbe, comunque, di essere, oggi, una delle più importanti città del Salento. Quo usque tandem abutere, Victori , patientia nostra? La frettolosità di certe conclusioni può seriamente compromettere il raggiungimento di un traguardo così importante e atteso da molti. Felline, Maggio 2011 – Ennio Ciriolo, Chi gioca con la nostra storia? – -4-