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Ricerca sul rapporto tra le
microimprese Italiane e il web
Autore: Alessandro Marocchini
Roma, 27/09/2009
Cos’è una microimpresa?
• Una microimpresa è
un’azienda con massimo 10
dipendenti e un fatturato
annuo non superiore ai 2
milioni di euro (fonte:
Raccomandazione 2003/361 della
Commissione Europea, del 6 maggio
2003)
• La microimpresa rientra nella
macrocategoria delle PMI di
cui fanno parte anche
piccole e medie imprese
• In Italia le microimprese
sono il 95% del totale delle
aziende e occupano il 46%
dei lavoratori.
Caratteristiche distintive delle
microimprese
• Rilevante presenza nel panorama delle
imprese nazionali
• Fondamentale bacino occupazionale per lo
sviluppo economico Europeo
• Specifica diffusione territoriale e presenza di
distretti locali
• Offrono un bacino di assorbimento nei
confronti dei disoccupati fuoriusciti dalle grandi
imprese
• Nelle microimprese la figura dell’imprenditore
è preponderante e onnipresente, spesso
ricopre più ruoli all’interno dell’azienda
• Mancanza di organizzazione aziendale e ruoli
delineati
• Il bilancio aziendale molto spesso coincide con
il bilancio familiare
• Nelle microimprese comunemente non esiste il
concetto di formazione e l’unica forma di
apprendimento considerata e attuata è il
training on the job
• Molto spesso le microimprese nascono già
sottocapitalizzate e per finanziarsi ricorrono
abitualmente all’autofinanziamento non
avendo nessuna riserva economica
La ricerca
• La ricerca è stata svolta su un
campione di 70 microimprese
sparse uniformemente in tutto
il territorio nazionale
• La ricerca si è svolta tra Luglio
e Settembre 2009 tramite
questionario strutturato
compilabile anonimamente
online
• Questa ricerca non ha nessun
valore statistico ma può essere
utile a comprendere le
dinamiche del rapporto tra la
microimpresa Italiana e il web
Aziende a gestione familiare
• Il 62% delle microimprese
intervistate è a carattere
familiare
• Le imprese che hanno tra i 7
e i 10 dipendenti sono
quelle con minor
percentuale di gestione
familiare
• Le imprese a carattere
familiare sono gestite e
amministrate all’interno di
un nucleo familiare
• Le questioni aziendali
vengono discusse in
famiglia ma le decisioni
vengono effettivamente
prese dal titolare d’impresa
Bilancio aziendale = bilancio
domestico?
• Nel 68% delle
microimprese intervistate
il bilancio aziendale
coincide con il bilancio
domestico
• Solo nel 32% dei casi il
bilancio aziendale è
separato da quello
familiare
Ha mai avuto accesso a informazioni
sui finanziamenti pubblici?
• Il 69% dei titolari di
microimprese ha avuto
accesso a informazioni
sui finanziamenti pubblici
Regionali o Europei
• Le imprese che hanno tra
i 7 e 10 addetti sono
quelle che meno hanno
avuto accesso o richiesto
informazioni su
finanziamenti pubblici
mentre quelle con 1-3
addetti sono state quelle
che hanno raccolto più
informazioni
Ha mai usufruito di finanziamenti
pubblici?
• Il 59% delle
microimprese
intervistate non ha
mai usufruito di
finanziamenti pubblici
• Soprattutto tra le
microimprese con
meno di 4 dipendenti
Qual è il grado di conoscenza del
suo mercato di riferimento?
• Per il 67% delle
microimprese intervistate
il loro grado di
conoscenza del mercato
(chi sono i loro clienti,
dove si trovano e come
contattarli) è di medio
livello
• Solo un 13% ritiene che il
loro grado di conoscenza
sia basso
L’azienda ha mai usufruito di corsi
di formazione?
• Nel 55% dei casi l’azienda ha
usufruito di corsi di formazione
mentre un buon 45% di imprese non
ha mai svolto o usufruito di corsi di
formazione
• Molto spesso si tratta di corsi di
formazione professionali ad
argomentazione tecnica per i
dipendenti
• Sono scarsi i casi di corsi di
formazione gestionale effettuati dai
dipendenti o dal titolare di una
microimpresa
• La percentuale maggiore di
partecipazione ai corsi di formazione
si è avuta nelle microimprese con più
di 3 dipendenti
Ha mai chiesto finanziamenti alla
sua banca negli ultimi 5 anni?
• Il 69% delle microimprese
intervistate ha chiesto almeno
un finanziamento o un prestito
alla propria banca negli ultimi 5
anni (2004-2009)
• Solo il 31% delle aziende
interpellate non ha avuto
necessità di prestiti
• Soprattutto le microimprese
con più di 3 addetti hanno fatto
richiesta di prestiti alle proprie
banche mentre le
microimprese con 1-3
dipendenti hanno registrato
una parità tra aziende che
hanno fatto richiesta di prestiti
e aziende che non l’hanno
fatto
Le sono stati concessi i
finanziamenti richiesti?
• A sorpresa ben il 61%
delle microimprese ha
avuto accesso al credito
da parte delle banche
• Le imprese con 1-3
dipendenti sono state
quelle che hanno ricevuto
più risposte negative
dalle banche mentre
quelle con più di 3 addetti
hanno quasi sempre
avuto esito positivo
La sua microimpresa ha mai
effettuato campagne pubblicitarie?
• Ben il 70% delle
microimprese ha
effettuato nella
propria vita almeno
una campagna
pubblicitaria non web
• Le aziende con più di
6 dipendenti sono
quelle che hanno
effettuato più
pubblicità
Perché non ha investito in
pubblicità?
• La principale ragione per cui le
microimprese non hanno
effettuato pubblicità è per il loro
scarso budget da destinare alla
pubblicità, ben il 38% infatti ha
problemi di low budget
• La seconda motivazione è la
dimensione del proprio mercato,
troppo piccolo e localizzato per
effettuare una campagna
pubblicitaria. Il 31% delle
microimprese ha un mercato
troppo piccolo per fare pubblicità
• Un interessante 19% invece non
effettua pubblicità perché non sa
come investire proficuamente il
proprio budget: non sa in quale
media investire e quale ROI
aspettarsi
E’ contento dei risultati raggiunti
con la pubblicità?
• Il 59% delle microimprese
intervistate è rimasto
soddisfatto dei risultati
raggiunti tramite
campagna pubblicitarie
• Nelle microimprese con
1-3 addetti si è avuta una
bassa percentuale di
soddisfazione mentre in
quelle con più di 6 addetti
si è avuto il picco di
soddisfazione
La sua azienda utilizza Internet per
lavorare?
• Come prevedibile il
numero di aziende
che utilizzano internet
per il proprio lavoro
ha conseguito una
percentuale del 96%,
quindi la totalità delle
microimprese
La sua azienda dispone di un sito
web?
• Anche in questo caso
la percentuale di
microimprese che
posseggono un sito
web è molto alta
• Ben il 95% delle
microimprese Italiane
ha un proprio website
Tipologia dei siti web delle
microimprese
• Anche qui i risultati erano abbastanza
prevedebili
• Ben la metà delle microimprese Italiane
possiede un sito vetrina aggiornato
raramente e che serve a mostrare le
classiche 4 pagine: chi siamo, dove
siamo, i nostri prodotti, contatti
• Il 19% del campione invece possiede un
sito catalogo dove vengono illustrati in
modo più dettagliato i propri prodotti e
servizi, senza però venderli online
• Un altro 19% delle microimprese
intervistate ha invece optato per un sito
di e-commerce con il quale possono
vendere online i propri prodotti e servizi.
Una percentuale scarsa anche perché
non tutte le microimprese possono o
riescono a vendere online i propri
prodotti o servizi (vedi centri escursioni o
pub)
• Solo un’esigua parte delle microimprese
Italiane, il 10%, ha scelto un’approccio
web 2.0 per il proprio sito
Internet ha aiutato la sua azienda a
farsi conoscete?
• Per il 95% delle
microimprese intervistate
internet ha aiutato la
propria azienda a farsi
conoscere
• Segno che le
microimprese conoscono
le potenzialità del web, le
hanno riscontrate
praticamente nella loro
attività quotidiana e le
apprezzano
La sua azienda ha mai effettuato
pubblicità online?
• La percentuale di
microimprese che hanno
effettuato pubblicità
online almeno una volta
nell’arco della loro vita si
attesta al 55%
• Quindi quasi metà delle
microimprese non ha mai
usufruito di nessuna
forma di advertising
online
Quali erano gli obiettivi della
pubblicità online?
• Nella maggior parte dei casi (39%)
le microimprese hanno scelto di
fare advertising online per farsi
conoscere dai propri prospect
• Al secondo posto(23%) si
posiziona la pubblicità per vendere
online i propri prodotti: coscienti di
avere un brand debole e poco
conosciuto le microimprese hanno
effettuato pubblicità online per far
conoscere il proprio e-shop
• Entrare in contatto con i propri
clienti è risultato essere un
obiettivo scelto solo dal 15% delle
aziende
• L’assistenza ai clienti online ha
ricevuto solo un 15% di preferenze
dalle microimprese
Hai raggiunto i risultati prefissati
tramite la pubblicità online?
• La maggioranza delle
microimprese, circa il
65%, è soddisfatta dei
risultati raggiunti tramite
la pubblicità online e
dichiara di aver raggiunto
gli obiettivi prefissati per
le loro campagne online
• Solo un 35% delle
microimprese non ha
raggiunto gli obiettivi
stabiliti tramite la propria
campagna online
Ha intenzione di effettuare
pubblicità online in futuro?
• Ben il 63% delle
microimprese intervistate ha
espresso il desiderio di
effettuare pubblicità online nel
prossimo futuro
• La scelta di effettuare ancora
advertising online in futuro si
è avuta soprattutto tra le
microimprese che hanno già
svolto tale pubblicità in
passato, anche tra quelle che
non sono rimaste soddisfatte
della loro precedente
esperienza, segno che le
microimprese nutrono fiducia
nell’advertising online
Sintesi dei risultati
• Le microimprese sono aziende a carattere
familiare dove il budget domestico
corrisponde a quello aziendale
• Il 69% delle microimprese accede alle
informazioni riguardanti finanziamenti
pubblici e un 59% di esse in seguito ne
usufruisce
• Il loro grado di conoscenza del mercato è
medio ma mai basso (solo il 13%)
• Circa la metà di esse ha usufruito di corsi di
formazione professionale. In rari casi a
questi corsi ne sono seguiti alcuni di
carattere gestionale.
• Il 69% delle microimprese Italiane ha
richiesto negli ultimi 5 anni prestiti e
finanziamenti alle proprie banche e circa il
61% di questi hanno avuto esito positivo.
• Il 70% delle microimprese Italiane ha
effettuato almeno una volta una campagna
pubblicitaria. Il restante 30% non ha
praticato nessuna forma di pubblicità perché
dotata di scarse risorse finanziarie o perché
il proprio mercato è troppo piccolo per
giustificare una tale spesa
• Più della metà delle aziende è rimasta
soddisfatta dei risultati raggiunti tramite la
pubblicità
Sintesi dei risultati
• La stragrande maggioranza delle
microimprese utilizza il web per lavoro e
dispone di un sito web
• La tipologia più utilizzata è il classico sito
vetrina e il catalogo prodotti mentre i siti
web 2.0 sono ancora poco sfruttati
• Per il 95% di esse il web ha aiutato
concretamente la propria azienda a farsi
conoscere dai propri clienti
• La metà delle microimprese ha effettuato
almeno una volta una pubblicità online
con un budget di spesa medio di circa 5
euro al giorno. Le microimprese che
hanno speso di più sono quelle con 7-10
addetti viceversa hanno investito meno le
aziende con 1-3 addetti
• L’obiettivo principale di una campagna
online è farsi conoscere dai propri
prospect, vendere online ed entrare in
contatto con i propri clienti
• Per il 65% delle aziende l’advertising
online ha effettivamente contribuito a
raggiungere gli obiettivi prefissati e il 63%
di esse ripeterà questa esperienza anche
in futuro
Conclusioni
La microimpresa Italiana si trova in una situazione di evoluzione: se da una parte resta
ancorata a vecchi caratteri distintivi che la penalizzano, come scarsa organizzazione
aziendale e mancanza di pianificazione a medio-lungo termine, dall’altra è riuscita a
comprendere che il web può essere un’arma vincente e un supporto low-budget ad alto
ritorno economico e relazionale, molto meglio delle sue sorelle maggiori. Resta il problema
che nel nostro paese mancano figure professionali qualificate e specializzate nel
supportare le microimprese a posizionarsi correttamente in Internet e a sfruttare
efficacemente i vari strumenti 2.0, vero tallone d’achille di queste aziende: infatti solo
una piccolissima parte di esse ,circa il 10%, possiede un sito 2.0 o sa sfruttare
efficacemente social network e blog. Altro grande ostacolo è la mancanza di
alfabetizzazione informatica dei titolari di microimprese: anche coloro che nutrono la
volontà di relazionarsi con i propri clienti online devono superare lo scoglio di una
mancanza di preparazione non colmata da nessuna politica pubblica di sostegno.
Finora non esistono corsi di alfabetizzazione informatica gratuita per piccoli imprenditori
nei tanti comuni della nostra penisola. Comunque resta un forte senso di fiducia nei
confronti delle nuove tecnologie e nel web da parte delle microimprese, tanto che
anche coloro che hanno avuto una precedente esperienza negativa con l’advertising online
vogliono effettuare pubblicità online nel futuro; è una risorsa da non disperdere e da
incoraggiare. Workshop nei weekend, Fiere e corsi gratuiti serali possono aiutare a
formare i titolari di microimprese nel relazionarsi correttamente e proficuamente al web,
mentre potrebbe essere utile realizzare portali verticali per ogni categoria commerciale
che possano accentrare le varie e sparse realtà locali presenti nel nostro paese: un sito
web di una microimpresa è una goccia nell’oceano di internet, ma un portale che li riunisca
e che sia pubblicizzato nelle maggiori fiere ed eventi internazionali garantirebbe visibilità
alle tante piccole imprese testimoni di eccellenza, creatività e qualità made in Italy. Ma
questo è comito della nostra classe dirigente e politica.

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Ricerca sul rapporto tra le microimprese Italiane e il web

  • 1. Ricerca sul rapporto tra le microimprese Italiane e il web Autore: Alessandro Marocchini Roma, 27/09/2009
  • 2. Cos’è una microimpresa? • Una microimpresa è un’azienda con massimo 10 dipendenti e un fatturato annuo non superiore ai 2 milioni di euro (fonte: Raccomandazione 2003/361 della Commissione Europea, del 6 maggio 2003) • La microimpresa rientra nella macrocategoria delle PMI di cui fanno parte anche piccole e medie imprese • In Italia le microimprese sono il 95% del totale delle aziende e occupano il 46% dei lavoratori.
  • 3. Caratteristiche distintive delle microimprese • Rilevante presenza nel panorama delle imprese nazionali • Fondamentale bacino occupazionale per lo sviluppo economico Europeo • Specifica diffusione territoriale e presenza di distretti locali • Offrono un bacino di assorbimento nei confronti dei disoccupati fuoriusciti dalle grandi imprese • Nelle microimprese la figura dell’imprenditore è preponderante e onnipresente, spesso ricopre più ruoli all’interno dell’azienda • Mancanza di organizzazione aziendale e ruoli delineati • Il bilancio aziendale molto spesso coincide con il bilancio familiare • Nelle microimprese comunemente non esiste il concetto di formazione e l’unica forma di apprendimento considerata e attuata è il training on the job • Molto spesso le microimprese nascono già sottocapitalizzate e per finanziarsi ricorrono abitualmente all’autofinanziamento non avendo nessuna riserva economica
  • 4. La ricerca • La ricerca è stata svolta su un campione di 70 microimprese sparse uniformemente in tutto il territorio nazionale • La ricerca si è svolta tra Luglio e Settembre 2009 tramite questionario strutturato compilabile anonimamente online • Questa ricerca non ha nessun valore statistico ma può essere utile a comprendere le dinamiche del rapporto tra la microimpresa Italiana e il web
  • 5. Aziende a gestione familiare • Il 62% delle microimprese intervistate è a carattere familiare • Le imprese che hanno tra i 7 e i 10 dipendenti sono quelle con minor percentuale di gestione familiare • Le imprese a carattere familiare sono gestite e amministrate all’interno di un nucleo familiare • Le questioni aziendali vengono discusse in famiglia ma le decisioni vengono effettivamente prese dal titolare d’impresa
  • 6. Bilancio aziendale = bilancio domestico? • Nel 68% delle microimprese intervistate il bilancio aziendale coincide con il bilancio domestico • Solo nel 32% dei casi il bilancio aziendale è separato da quello familiare
  • 7. Ha mai avuto accesso a informazioni sui finanziamenti pubblici? • Il 69% dei titolari di microimprese ha avuto accesso a informazioni sui finanziamenti pubblici Regionali o Europei • Le imprese che hanno tra i 7 e 10 addetti sono quelle che meno hanno avuto accesso o richiesto informazioni su finanziamenti pubblici mentre quelle con 1-3 addetti sono state quelle che hanno raccolto più informazioni
  • 8. Ha mai usufruito di finanziamenti pubblici? • Il 59% delle microimprese intervistate non ha mai usufruito di finanziamenti pubblici • Soprattutto tra le microimprese con meno di 4 dipendenti
  • 9. Qual è il grado di conoscenza del suo mercato di riferimento? • Per il 67% delle microimprese intervistate il loro grado di conoscenza del mercato (chi sono i loro clienti, dove si trovano e come contattarli) è di medio livello • Solo un 13% ritiene che il loro grado di conoscenza sia basso
  • 10. L’azienda ha mai usufruito di corsi di formazione? • Nel 55% dei casi l’azienda ha usufruito di corsi di formazione mentre un buon 45% di imprese non ha mai svolto o usufruito di corsi di formazione • Molto spesso si tratta di corsi di formazione professionali ad argomentazione tecnica per i dipendenti • Sono scarsi i casi di corsi di formazione gestionale effettuati dai dipendenti o dal titolare di una microimpresa • La percentuale maggiore di partecipazione ai corsi di formazione si è avuta nelle microimprese con più di 3 dipendenti
  • 11. Ha mai chiesto finanziamenti alla sua banca negli ultimi 5 anni? • Il 69% delle microimprese intervistate ha chiesto almeno un finanziamento o un prestito alla propria banca negli ultimi 5 anni (2004-2009) • Solo il 31% delle aziende interpellate non ha avuto necessità di prestiti • Soprattutto le microimprese con più di 3 addetti hanno fatto richiesta di prestiti alle proprie banche mentre le microimprese con 1-3 dipendenti hanno registrato una parità tra aziende che hanno fatto richiesta di prestiti e aziende che non l’hanno fatto
  • 12. Le sono stati concessi i finanziamenti richiesti? • A sorpresa ben il 61% delle microimprese ha avuto accesso al credito da parte delle banche • Le imprese con 1-3 dipendenti sono state quelle che hanno ricevuto più risposte negative dalle banche mentre quelle con più di 3 addetti hanno quasi sempre avuto esito positivo
  • 13. La sua microimpresa ha mai effettuato campagne pubblicitarie? • Ben il 70% delle microimprese ha effettuato nella propria vita almeno una campagna pubblicitaria non web • Le aziende con più di 6 dipendenti sono quelle che hanno effettuato più pubblicità
  • 14. Perché non ha investito in pubblicità? • La principale ragione per cui le microimprese non hanno effettuato pubblicità è per il loro scarso budget da destinare alla pubblicità, ben il 38% infatti ha problemi di low budget • La seconda motivazione è la dimensione del proprio mercato, troppo piccolo e localizzato per effettuare una campagna pubblicitaria. Il 31% delle microimprese ha un mercato troppo piccolo per fare pubblicità • Un interessante 19% invece non effettua pubblicità perché non sa come investire proficuamente il proprio budget: non sa in quale media investire e quale ROI aspettarsi
  • 15. E’ contento dei risultati raggiunti con la pubblicità? • Il 59% delle microimprese intervistate è rimasto soddisfatto dei risultati raggiunti tramite campagna pubblicitarie • Nelle microimprese con 1-3 addetti si è avuta una bassa percentuale di soddisfazione mentre in quelle con più di 6 addetti si è avuto il picco di soddisfazione
  • 16. La sua azienda utilizza Internet per lavorare? • Come prevedibile il numero di aziende che utilizzano internet per il proprio lavoro ha conseguito una percentuale del 96%, quindi la totalità delle microimprese
  • 17. La sua azienda dispone di un sito web? • Anche in questo caso la percentuale di microimprese che posseggono un sito web è molto alta • Ben il 95% delle microimprese Italiane ha un proprio website
  • 18. Tipologia dei siti web delle microimprese • Anche qui i risultati erano abbastanza prevedebili • Ben la metà delle microimprese Italiane possiede un sito vetrina aggiornato raramente e che serve a mostrare le classiche 4 pagine: chi siamo, dove siamo, i nostri prodotti, contatti • Il 19% del campione invece possiede un sito catalogo dove vengono illustrati in modo più dettagliato i propri prodotti e servizi, senza però venderli online • Un altro 19% delle microimprese intervistate ha invece optato per un sito di e-commerce con il quale possono vendere online i propri prodotti e servizi. Una percentuale scarsa anche perché non tutte le microimprese possono o riescono a vendere online i propri prodotti o servizi (vedi centri escursioni o pub) • Solo un’esigua parte delle microimprese Italiane, il 10%, ha scelto un’approccio web 2.0 per il proprio sito
  • 19. Internet ha aiutato la sua azienda a farsi conoscete? • Per il 95% delle microimprese intervistate internet ha aiutato la propria azienda a farsi conoscere • Segno che le microimprese conoscono le potenzialità del web, le hanno riscontrate praticamente nella loro attività quotidiana e le apprezzano
  • 20. La sua azienda ha mai effettuato pubblicità online? • La percentuale di microimprese che hanno effettuato pubblicità online almeno una volta nell’arco della loro vita si attesta al 55% • Quindi quasi metà delle microimprese non ha mai usufruito di nessuna forma di advertising online
  • 21. Quali erano gli obiettivi della pubblicità online? • Nella maggior parte dei casi (39%) le microimprese hanno scelto di fare advertising online per farsi conoscere dai propri prospect • Al secondo posto(23%) si posiziona la pubblicità per vendere online i propri prodotti: coscienti di avere un brand debole e poco conosciuto le microimprese hanno effettuato pubblicità online per far conoscere il proprio e-shop • Entrare in contatto con i propri clienti è risultato essere un obiettivo scelto solo dal 15% delle aziende • L’assistenza ai clienti online ha ricevuto solo un 15% di preferenze dalle microimprese
  • 22. Hai raggiunto i risultati prefissati tramite la pubblicità online? • La maggioranza delle microimprese, circa il 65%, è soddisfatta dei risultati raggiunti tramite la pubblicità online e dichiara di aver raggiunto gli obiettivi prefissati per le loro campagne online • Solo un 35% delle microimprese non ha raggiunto gli obiettivi stabiliti tramite la propria campagna online
  • 23. Ha intenzione di effettuare pubblicità online in futuro? • Ben il 63% delle microimprese intervistate ha espresso il desiderio di effettuare pubblicità online nel prossimo futuro • La scelta di effettuare ancora advertising online in futuro si è avuta soprattutto tra le microimprese che hanno già svolto tale pubblicità in passato, anche tra quelle che non sono rimaste soddisfatte della loro precedente esperienza, segno che le microimprese nutrono fiducia nell’advertising online
  • 24. Sintesi dei risultati • Le microimprese sono aziende a carattere familiare dove il budget domestico corrisponde a quello aziendale • Il 69% delle microimprese accede alle informazioni riguardanti finanziamenti pubblici e un 59% di esse in seguito ne usufruisce • Il loro grado di conoscenza del mercato è medio ma mai basso (solo il 13%) • Circa la metà di esse ha usufruito di corsi di formazione professionale. In rari casi a questi corsi ne sono seguiti alcuni di carattere gestionale. • Il 69% delle microimprese Italiane ha richiesto negli ultimi 5 anni prestiti e finanziamenti alle proprie banche e circa il 61% di questi hanno avuto esito positivo. • Il 70% delle microimprese Italiane ha effettuato almeno una volta una campagna pubblicitaria. Il restante 30% non ha praticato nessuna forma di pubblicità perché dotata di scarse risorse finanziarie o perché il proprio mercato è troppo piccolo per giustificare una tale spesa • Più della metà delle aziende è rimasta soddisfatta dei risultati raggiunti tramite la pubblicità
  • 25. Sintesi dei risultati • La stragrande maggioranza delle microimprese utilizza il web per lavoro e dispone di un sito web • La tipologia più utilizzata è il classico sito vetrina e il catalogo prodotti mentre i siti web 2.0 sono ancora poco sfruttati • Per il 95% di esse il web ha aiutato concretamente la propria azienda a farsi conoscere dai propri clienti • La metà delle microimprese ha effettuato almeno una volta una pubblicità online con un budget di spesa medio di circa 5 euro al giorno. Le microimprese che hanno speso di più sono quelle con 7-10 addetti viceversa hanno investito meno le aziende con 1-3 addetti • L’obiettivo principale di una campagna online è farsi conoscere dai propri prospect, vendere online ed entrare in contatto con i propri clienti • Per il 65% delle aziende l’advertising online ha effettivamente contribuito a raggiungere gli obiettivi prefissati e il 63% di esse ripeterà questa esperienza anche in futuro
  • 26. Conclusioni La microimpresa Italiana si trova in una situazione di evoluzione: se da una parte resta ancorata a vecchi caratteri distintivi che la penalizzano, come scarsa organizzazione aziendale e mancanza di pianificazione a medio-lungo termine, dall’altra è riuscita a comprendere che il web può essere un’arma vincente e un supporto low-budget ad alto ritorno economico e relazionale, molto meglio delle sue sorelle maggiori. Resta il problema che nel nostro paese mancano figure professionali qualificate e specializzate nel supportare le microimprese a posizionarsi correttamente in Internet e a sfruttare efficacemente i vari strumenti 2.0, vero tallone d’achille di queste aziende: infatti solo una piccolissima parte di esse ,circa il 10%, possiede un sito 2.0 o sa sfruttare efficacemente social network e blog. Altro grande ostacolo è la mancanza di alfabetizzazione informatica dei titolari di microimprese: anche coloro che nutrono la volontà di relazionarsi con i propri clienti online devono superare lo scoglio di una mancanza di preparazione non colmata da nessuna politica pubblica di sostegno. Finora non esistono corsi di alfabetizzazione informatica gratuita per piccoli imprenditori nei tanti comuni della nostra penisola. Comunque resta un forte senso di fiducia nei confronti delle nuove tecnologie e nel web da parte delle microimprese, tanto che anche coloro che hanno avuto una precedente esperienza negativa con l’advertising online vogliono effettuare pubblicità online nel futuro; è una risorsa da non disperdere e da incoraggiare. Workshop nei weekend, Fiere e corsi gratuiti serali possono aiutare a formare i titolari di microimprese nel relazionarsi correttamente e proficuamente al web, mentre potrebbe essere utile realizzare portali verticali per ogni categoria commerciale che possano accentrare le varie e sparse realtà locali presenti nel nostro paese: un sito web di una microimpresa è una goccia nell’oceano di internet, ma un portale che li riunisca e che sia pubblicizzato nelle maggiori fiere ed eventi internazionali garantirebbe visibilità alle tante piccole imprese testimoni di eccellenza, creatività e qualità made in Italy. Ma questo è comito della nostra classe dirigente e politica.