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ANALISI DI FATTIBILITA’ MARZO-GIUGNO 2014
IL PROGRAMMA EUROPA PER I CITTADINI 2014-2020
Il Programma “Europa per i cittadini 2014 - 2020” promuove la partecipazione attiva dei cittadini europei e delle associazioni della
società civile alla vita democratica dell’Unione Europea, al dibattito su questioni di interesse generale dell’Unione. Allo stesso tempo
il programma punta ad informare il grande pubblico sui temi, sulle politiche e priorità dell’Unione Europea allo scopo di pro muovere
la conoscenza e rafforzare la consapevolezza dei cittadini europei sui propri diritti e sulle questioni europee. Per conseguire
tali obiettivi, il programma sostiene progetti transnazionali di gemellaggi tra Comuni e Città europee, concede contributi ad associazioni
ed organizzazioni della società civile per la promozione della cultura della partecipazione civica, del coinvolgimento dei cittadini
europei nella definizione dell’agenda politica dell’UE.
TIPOLOGIA PROGETTI FINANZIABILI
Tipologia di azioni finanziabili a livello transnazionale e di dimensione europea
azioni di cooperazione e di apprendimento reciproco (ad esempio: gemellaggi, incontri tra cittadini, reti tra città gemellate; progetti
realizzati da partenariati transnazionali composti da diversi soggetti pubblici e privati, progetti per la memoria europea, scambi basati
sulle nuove tecnologie della comunicazione e social media);
supporto ad organizzazioni quali i Punti di Contatto Nazionale del programma, organizzazioni con finalità di interesse genera le a livello
UE attività di studio e ricerca a livello europeo sui temi connessi agli obiettivi del programma
campagne di sensibilizzazione e azioni di disseminazione volte a promuovere i risultati del programma, dei progetti finanziati e delle
buone prassi (es. eventi a livello europeo, quali conferenze, cerimonie commemorative, premiazioni e riconoscimenti, incontri
e seminari di esperti, ecc.)
Il punto di contatto in Italia è il Ministero per i Beni e le Attività Culturali a Roma
Tel.: 06 67232974 e 320 5521894
Contatto: Leila Giuseppina Nista; Rita Sassu;
Web: www.europacittadini.it;
Email: antennadelcittadino@beniculturali.it)
EUROPA CREATIVA – BANDO Cultura
Progetti di cooperazione culturale europea
Nuovo bando del Programma "Europa Creativa" per la cultura
Questo bando intende sostenere progetti di cooperazione culturale focalizzati su due priorità:
1) Rafforzare la capacità dei settori culturali e creativi europei ad operare a livello transnazionale e internazionale;
2) Promuovere la circolazione delle opere culturali e creative e la mobilità transnazionale degli operatori, con particolare riferimento
agli artisti.
Il contributo potrà riguardare due categori di progetti:
1. Progetti di cooperazione su piccola scala;
2. Progetti di cooperazione su ampia scala.
L'elenco dei settori si trova all'art.2 del Regolamento che istituisce il Programma Europa Creativa.
La prossima call verrà pubblicata a Luglio 2014 con scadenza la prima settimana di Ottobre 2014.
Dati tecnici del bando
Cooperation projects
Programma Europa Creativa - Sottoprogramma
Cultura DG. commissione
DG EAC - Identificativo CALL
EAC/S16/2013 - Data apertura bando Martedì, 12 Novembre 2013
Data chiusura bando Venerdì, 3 Ottobre 2014
Obiettivi _ BANDO CULTURA
1) Sostenere la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare a livello transnazionale e internazionale e promuovere la
circolazione transnazionale delle opere culturali e creative e la mobilità transnazionale degli operatori culturali, in particolare gli artisti.
2) Contribuire al pubblico sviluppo e aiutando artisti/professionisti europei della cultura e delle loro opere raggiungendo u n pubblico
nuovo e più ampio.
3) Migliorare l'accesso alle opere culturali e creative nell'Unione Europea e non solo, con particolare attenzione per i bambini, i giovani,
le persone con disabilità e gruppi sottorappresentati, impegnandosi in modi nuovi e innovativi con il pubblico, sia per conse rvare e
ingrandire, e per migliorare l'esperienza e approfondire il rapporto con il pubblico attuale e futuro.
4) Contribuire all'innovazione e alla creatività nel campo della cultura, per esempio attraverso l'innovazione artistica, la
sperimentazione di nuovi modelli di business, l'uso delle tecnologie digitali.
Attività Finanziate
Le attività devono essere attinenti ai settori culturali e creativi, ossia tutti i settori le cui attività sono basate su valori culturali e/o
su espressioni artistiche e creative. Questi settori comprendono soprattutto: architettura, archivi e biblioteche, artigianato artistico,
audiovisivo (tra cui film, televisione, videogiochi, multimediale), patrimonio culturale, design, festival, musica, arti visive, arti dello
spettacolo, editoria, radio.
Le attività afferenti esclusivamente al settore audiovisivo non sono ammissibili ai sensi del sottoprogramma Cultura. Tuttavia,
possono essere ammesse iniziative nel settore audiovisivo, purché costituiscano elementi accessori di attività riguardanti settori
culturali e creativi diversi dagli audiovisivi.
A seconda della portata, dei bisogni, della natura, degli obiettivi e delle priorità del progetto, i candidati dovranno decidere
se presentare una proposta per la categoria 1 (Progetti di cooperazione su piccola scala) o per la categoria 2 (Progetti di cooperazione
su ampia scala).
Partenariato
Categoria 1 - progetti di cooperazione su scala ridotta. Questa categoria di progetti comporta un project leader e almeno altri due
partner aventi sede legale in almeno tre diversi paesi partecipanti al programma Europa creativa - Programma cultura;
Categoria 2 - progetti di cooperazione su più ampia scala. Questa categoria di progetti comporta un project leader e almeno altri cinque
partner che abbiano la loro sede legale in almeno sei differenti paesi che partecipano al programma Europa creativa.
Soggetti ammissibili
Centri di ricerca, studio e formazione | Imprese | Organizzazione No profit | Organizzazione Non Governativa | Pubblica
Amministrazione
Operatori culturali e creativi attivi nei settori culturali e creativi, che siano stabiliti in uno dei paesi partecipanti al sottoprogramma
Cultura e che, alla scadenza fissata per la presentazione delle candidature, hanno una personalità giuridica da almeno 2 anni e sono in
grado di dimostrare il loro stato di persona giuridica. Le persone fisiche non possono presentare la domanda di sovvenzione.
Categoria 1 - finanziamento massimo comunitario di 200 000 Euro.
Categoria 2 - finanziamento massimo comunitario di 2.000.000 Euro.
Il contributo finanziario della UE non può superare il 60% del totale dei costi ammissibili per la categoria 1 - progetti di cooperazione su
scala ridotta e il 50% del totale dei costi ammissibili per la categoria 2 - progetti di cooperazione grandi dimensioni
Per entrambe le categorie di progetti, la durata massima (periodo di ammissibilità) è 48 mesi.
# potrebbe inserirsi come itinerario turistico da integrare nel progetto europeo, già avviato [con scadenza fine
2014] della regione Adriatica per l'innovazione nel settore turistico ed agroalimentare, l’ Adria footouring [http://www.rrc-kp.si/sl/]
PART
OPPORTUNITA’ FRIULI VENEZIA-GIULIA
L’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-Fiumano-Dalmata (mod. 17.4.2000, 612/3) cui l'atto costitutivo (art. 5 L.R. 62/1983) assegna
il compito della "conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale e delle tradizioni delle popolazioni istr iane".
Si potrebbe inserire il progetto #
Chiara Vigini, Presidente dell’Irci, (Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata) dichiara che è in attea dei fondi
ministeriali:
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/04/05/news/museo-istriano-concluso-l-inventario-dei-materiali-1.8983173
FVG FILM COMMISSION - FILM FUND [scadenza 15 luglio 2014]
http://www.fvgfilmcommission.com/it/film-fund
Sono ammesse ad accedere al Fondo le Società di Produzione audiovisiva, comunitarie ed extracomunitarie, in qualsiasi forma costituite,
purché legalmente e fiscalmente costituite.
Il Film Fund prevede contributi cash alle produzioni audiovisive che girano in Friuli Venezia Giulia.
Tali contributi variano a seconda della durata della permanenza della produzione sul territorio regionale.
I contributi sono ripartiti in base alle giornate di ripresa effettuate in loco: per il progetto il nostro riferimento potrebbe essere € 70.000
per un minimo di 25 giornate di ripresa.
LADAMASOGNATRICE - POTENZIALI PARTNER
http://www.annalindhfoundation.org/members/ladamasognatrice
http://www.alfitaly.org/alf-italy-step-6-il-via-ufficiale ALFITALY – REFERENTI SEZIONE MEDIA ITALIA
CONSIGLIO D’EUROPA E CONVENZIONE DI FARO E ITINERARI TURISTICI
Il programma degli Itinerari Culturali fu inaugurato dal Consiglio d’Europa ventisette anni fa, nel 1987, con la certificazione del Cammino di
Santiago de Compostela; l’obiettivo era dimostrare, attraverso i percorsi nello spazio e lungo il tempo, quanto il patrimonio dei Paesi e delle
culture differenti dell’Europa potesse contribuire a costruire un orizzonte culturale condiviso. Gli Itinerari Culturali sono stati concepiti come
strumenti in grado di realizzare i principi fondamentali del Consiglio d’Europa: i diritti umani, la democrazia, la diversità e l’identità culturali, il
dialogo, lo scambio e la valorizzazione attraverso i confini e i secoli. Attualmente sono ventisei, qui elencati in ordine cronologico di
certificazione:
I Cammini di Santiago di Compostela
La Hansa
Itinerario Heinrich Schickhardt
Le Rotte dei Vichinghi
La Via Francigena
Itinerari Vauban e Wenzel
Gli Itinerari del patrimonio Al-Andalus
Le Vie europee di Mozart
La Rotta dei Fenici
La Via del Ferro nei Pirenei
Itinerario di San Martino di Tours
I Siti Cluniacensi in Europa
Le Rotte dell’Olivo
La Via Regia
Transromanica
Iter Vitis, il Cammino della Vigna
Itinerario europeo delle Abbazie cistercensi
Itinerario europeo dei Cimiteri
I Cammini dell’arte rupestre preistorica
Itinerario europeo delle Città storiche termali
Itinerario dei Cammini di Sant’Olav
Itinerario europeo del patrimonio ebraico
I Siti Casadei
Itinerario europeo della Ceramica
La via del Megalitico
Le strade degli Ugonotti e dei Valdesi
Già scorrendo questo elenco si delinea una rete, implementabile all’infinito, di veri e propri sistemi territoriali complessi che sono chiamati a
valorizzare il modello europeo, frutto di secoli di scambi culturali e di diversità linguistiche. Gli itinerari si distinguono in lineari (come la Via
Francigena); territoriali, ossia riguardanti interi territori uniti da un tema comune (vedi le Rotte dell’Olivo o le Vie Europee di Mozart) e, infine,
quelli costituiti da beni singoli o aggregati (i Siti cluniacensi). Il programma degli Itinerari ha fornito e continua a fornire agli Stati membri del
Consiglio d’Europa un sistema che incentiva le cooperazioni, grazie allo sviluppo di progetti che coinvolgono i diversi livelli politici
amministrativi, da quello locale fino a quello governativo ed europeo. Riprendendo la definizione che ne dà Michel Thomas, Penette (1997):
“Gli itinerari culturali sono fondati su un processo di cooperazione culturale che risponde a tre funzioni. La prima è una funzione di protezione
dei valori culturali dell’Europa che considera le tensioni tra identità locale, regionale, nazionale ed europea. La seconda è una funzione di
osservatorio dinamico, che permette di scambiare informazioni ed esperienze. La terza è una funzione sperimentale che permette di portare
l’accento nel contempo su nuovi programmi di cooperazione tra settori di ricerca diversi e complementari, di nuove forme di incontro tra i
giovani Europei, di valorizzazione di patrimoni meno noti, la costituzione di reti che mettono in sinergia delle competenze c he vanno dalla
concezione alla realizzazione di un progetto o che lavorano in modo trasversale, ricercando l’interdisciplinarità.”
Tutti gli itinerari culturali -lineari, reticolari o territoriali- hanno composto, poco alla volta, un autentico programma di cittadinanza e identità
europea, di vera e propria democrazia culturale mirato a coinvolgere le popolazioni locali nella creazione di spazi di incontro e di dialogo con i
turisti ma anche in grado di creare e rinforzare le relazioni locali attraverso forme di negoziazione, solidarietà, accordo economico, che
coinvolgono i cittadini e le istituzioni, dagli enti locali agli apparati internazionali. Il coinvolgimento delle popolazioni locali è essenziale nelle
politiche di gestione degli itinerari, perché solo avendo coscienza delle potenzialità del proprio territorio i cittadini possono partecipare alla re-
interpretazione del loro patrimonio locale per condividerlo con i turisti, diventando così i primi e principali attori dello sviluppo economico
locale e garantendo il consolidamento dell’itinerario anche dal punto di vista economico.
Gli Itinerari culturali d’Europa costituiscono, infatti, anche un prezioso strumento per le politiche di sviluppo economico. L’Europa è la prima
destinazione turistica al mondo con la maggiore densità e varietà di attrazioni. Il comparto del turismo costituisce la terza maggiore attività
socioeconomica dell’UE e circa il 10% del PIL dell’UE dando lavoro a 9,7 milioni di persone e a 1,8 milioni di imprese. Il trattato di Lisbona –
entrato in vigore il 1° dicembre 2009- ha definito per la prima volta un quadro comunitario per il turismo europeo e l’ha ricompreso, insieme con
altre nuove materie, negli obiettivi dell’UE, consentendogli così di agire a sostegno delle iniziative degli Stati Membri, senza sostituirsi alle loro
competenze.
In particolare, il paragrafo 3.17 dispone che: <<L’articolo 195 del TFUE è stato inserito affinché l’Unione europea sostenga attraverso
determinate misure il settore del turismo all’interno dello spazio comunitario, escludendo tuttavia l’armonizzazione degli ordinamenti giuridici
degli Stati membri nel settore del turismo. Nonostante ciò, l’Unione europea può sostenere gli Stati membri in tale settore, in particolare per la
promozione della competitività delle imprese che lavorano in questo ambito e, allo stesso tempo, l’Unione europea acquisisce una competenza
supplementare per la promozione del turismo attraverso l’individuazione di obiettivi quali la creazione di un ambiente “favorevole” per lo
sviluppo delle imprese del turismo e la promozione della “cooperazione tra gli Stati membri”, in particolare nello scambio delle best practice
(articolo 195,1 (a) e (b) TFUE). >>
In linea con le priorità dell’Unione Europea stabilite nella strategia «Europa 2020» la Commissione ha delineato un quadro di azioni coordinate
in materia di turismo da incardinare lungo quattro assi principali: stimolare la competitività, promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile,
responsabile e di qualità; consolidare l’immagine e la visibilità dell’Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di q ualità; massimizzare il
potenziale delle politiche e degli strumenti finanziari dell’UE per lo sviluppo del turismo. E quando la programmazione europea dà spazio a
progetti come E-create (Cultural Routes Entrepreneurship and Technologies Enhancement) i frutti cominciano a vedersi: il progetto collega tra
loro quattordici regioni europee su cui territori si snodano diversi Itinerari Culturali per consentire lo scambio di esperienze e la condivisione di
buone prassi tra i partner; lo sviluppo di specifiche abilità locali da promuovere sul mercato nazionale e internazionale con l’obiettivo
d’incrementare l’attrattività turistico culturale di queste aree; e il trasferimento di modelli di gestione, promozione e comunicazione di imprese
sviluppati in aree urbane a supporto di aree svantaggiate.
Ecco secondo noi dove dovrebbe inserirsi il progetto #
CONTATTI e LINK UTILI
Dott. Alberto D’Alessandro - Consiglio d’Europa e la CONVENZIONE DI FARO
http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/heritage/identities/default_fr.asp
http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/heritage/Resources/Conventions/conventions_fr.asp
http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/minorities/3_fcnmdocs/PDF_3rd_SR_Italy_it.pdf
http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/heritage/identities/PatrimoineBD_fr.pdf
http://www.camminideuropa.eu/default.asp?s=147&o=1493
http://blog.culture-routes.lu/
http://feisct.wordpress.com/
https://www.facebook.com/pages/European-Institute-of-Cultural-Routes/47412551431

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  • 2. EUROPA CREATIVA – BANDO Cultura Progetti di cooperazione culturale europea Nuovo bando del Programma "Europa Creativa" per la cultura Questo bando intende sostenere progetti di cooperazione culturale focalizzati su due priorità: 1) Rafforzare la capacità dei settori culturali e creativi europei ad operare a livello transnazionale e internazionale; 2) Promuovere la circolazione delle opere culturali e creative e la mobilità transnazionale degli operatori, con particolare riferimento agli artisti. Il contributo potrà riguardare due categori di progetti: 1. Progetti di cooperazione su piccola scala; 2. Progetti di cooperazione su ampia scala. L'elenco dei settori si trova all'art.2 del Regolamento che istituisce il Programma Europa Creativa. La prossima call verrà pubblicata a Luglio 2014 con scadenza la prima settimana di Ottobre 2014. Dati tecnici del bando Cooperation projects Programma Europa Creativa - Sottoprogramma Cultura DG. commissione DG EAC - Identificativo CALL EAC/S16/2013 - Data apertura bando Martedì, 12 Novembre 2013 Data chiusura bando Venerdì, 3 Ottobre 2014
  • 3. Obiettivi _ BANDO CULTURA 1) Sostenere la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare a livello transnazionale e internazionale e promuovere la circolazione transnazionale delle opere culturali e creative e la mobilità transnazionale degli operatori culturali, in particolare gli artisti. 2) Contribuire al pubblico sviluppo e aiutando artisti/professionisti europei della cultura e delle loro opere raggiungendo u n pubblico nuovo e più ampio. 3) Migliorare l'accesso alle opere culturali e creative nell'Unione Europea e non solo, con particolare attenzione per i bambini, i giovani, le persone con disabilità e gruppi sottorappresentati, impegnandosi in modi nuovi e innovativi con il pubblico, sia per conse rvare e ingrandire, e per migliorare l'esperienza e approfondire il rapporto con il pubblico attuale e futuro. 4) Contribuire all'innovazione e alla creatività nel campo della cultura, per esempio attraverso l'innovazione artistica, la sperimentazione di nuovi modelli di business, l'uso delle tecnologie digitali. Attività Finanziate Le attività devono essere attinenti ai settori culturali e creativi, ossia tutti i settori le cui attività sono basate su valori culturali e/o su espressioni artistiche e creative. Questi settori comprendono soprattutto: architettura, archivi e biblioteche, artigianato artistico, audiovisivo (tra cui film, televisione, videogiochi, multimediale), patrimonio culturale, design, festival, musica, arti visive, arti dello spettacolo, editoria, radio. Le attività afferenti esclusivamente al settore audiovisivo non sono ammissibili ai sensi del sottoprogramma Cultura. Tuttavia, possono essere ammesse iniziative nel settore audiovisivo, purché costituiscano elementi accessori di attività riguardanti settori culturali e creativi diversi dagli audiovisivi. A seconda della portata, dei bisogni, della natura, degli obiettivi e delle priorità del progetto, i candidati dovranno decidere se presentare una proposta per la categoria 1 (Progetti di cooperazione su piccola scala) o per la categoria 2 (Progetti di cooperazione su ampia scala). Partenariato Categoria 1 - progetti di cooperazione su scala ridotta. Questa categoria di progetti comporta un project leader e almeno altri due partner aventi sede legale in almeno tre diversi paesi partecipanti al programma Europa creativa - Programma cultura;
  • 4. Categoria 2 - progetti di cooperazione su più ampia scala. Questa categoria di progetti comporta un project leader e almeno altri cinque partner che abbiano la loro sede legale in almeno sei differenti paesi che partecipano al programma Europa creativa. Soggetti ammissibili Centri di ricerca, studio e formazione | Imprese | Organizzazione No profit | Organizzazione Non Governativa | Pubblica Amministrazione Operatori culturali e creativi attivi nei settori culturali e creativi, che siano stabiliti in uno dei paesi partecipanti al sottoprogramma Cultura e che, alla scadenza fissata per la presentazione delle candidature, hanno una personalità giuridica da almeno 2 anni e sono in grado di dimostrare il loro stato di persona giuridica. Le persone fisiche non possono presentare la domanda di sovvenzione. Categoria 1 - finanziamento massimo comunitario di 200 000 Euro. Categoria 2 - finanziamento massimo comunitario di 2.000.000 Euro. Il contributo finanziario della UE non può superare il 60% del totale dei costi ammissibili per la categoria 1 - progetti di cooperazione su scala ridotta e il 50% del totale dei costi ammissibili per la categoria 2 - progetti di cooperazione grandi dimensioni Per entrambe le categorie di progetti, la durata massima (periodo di ammissibilità) è 48 mesi.
  • 5. # potrebbe inserirsi come itinerario turistico da integrare nel progetto europeo, già avviato [con scadenza fine 2014] della regione Adriatica per l'innovazione nel settore turistico ed agroalimentare, l’ Adria footouring [http://www.rrc-kp.si/sl/] PART OPPORTUNITA’ FRIULI VENEZIA-GIULIA L’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-Fiumano-Dalmata (mod. 17.4.2000, 612/3) cui l'atto costitutivo (art. 5 L.R. 62/1983) assegna il compito della "conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale e delle tradizioni delle popolazioni istr iane". Si potrebbe inserire il progetto # Chiara Vigini, Presidente dell’Irci, (Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata) dichiara che è in attea dei fondi ministeriali: http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/04/05/news/museo-istriano-concluso-l-inventario-dei-materiali-1.8983173 FVG FILM COMMISSION - FILM FUND [scadenza 15 luglio 2014] http://www.fvgfilmcommission.com/it/film-fund Sono ammesse ad accedere al Fondo le Società di Produzione audiovisiva, comunitarie ed extracomunitarie, in qualsiasi forma costituite, purché legalmente e fiscalmente costituite. Il Film Fund prevede contributi cash alle produzioni audiovisive che girano in Friuli Venezia Giulia. Tali contributi variano a seconda della durata della permanenza della produzione sul territorio regionale. I contributi sono ripartiti in base alle giornate di ripresa effettuate in loco: per il progetto il nostro riferimento potrebbe essere € 70.000 per un minimo di 25 giornate di ripresa. LADAMASOGNATRICE - POTENZIALI PARTNER http://www.annalindhfoundation.org/members/ladamasognatrice http://www.alfitaly.org/alf-italy-step-6-il-via-ufficiale ALFITALY – REFERENTI SEZIONE MEDIA ITALIA CONSIGLIO D’EUROPA E CONVENZIONE DI FARO E ITINERARI TURISTICI
  • 6. Il programma degli Itinerari Culturali fu inaugurato dal Consiglio d’Europa ventisette anni fa, nel 1987, con la certificazione del Cammino di Santiago de Compostela; l’obiettivo era dimostrare, attraverso i percorsi nello spazio e lungo il tempo, quanto il patrimonio dei Paesi e delle culture differenti dell’Europa potesse contribuire a costruire un orizzonte culturale condiviso. Gli Itinerari Culturali sono stati concepiti come strumenti in grado di realizzare i principi fondamentali del Consiglio d’Europa: i diritti umani, la democrazia, la diversità e l’identità culturali, il dialogo, lo scambio e la valorizzazione attraverso i confini e i secoli. Attualmente sono ventisei, qui elencati in ordine cronologico di certificazione: I Cammini di Santiago di Compostela La Hansa Itinerario Heinrich Schickhardt Le Rotte dei Vichinghi La Via Francigena Itinerari Vauban e Wenzel Gli Itinerari del patrimonio Al-Andalus Le Vie europee di Mozart La Rotta dei Fenici La Via del Ferro nei Pirenei Itinerario di San Martino di Tours I Siti Cluniacensi in Europa Le Rotte dell’Olivo La Via Regia Transromanica Iter Vitis, il Cammino della Vigna Itinerario europeo delle Abbazie cistercensi Itinerario europeo dei Cimiteri I Cammini dell’arte rupestre preistorica Itinerario europeo delle Città storiche termali Itinerario dei Cammini di Sant’Olav Itinerario europeo del patrimonio ebraico I Siti Casadei Itinerario europeo della Ceramica La via del Megalitico Le strade degli Ugonotti e dei Valdesi
  • 7. Già scorrendo questo elenco si delinea una rete, implementabile all’infinito, di veri e propri sistemi territoriali complessi che sono chiamati a valorizzare il modello europeo, frutto di secoli di scambi culturali e di diversità linguistiche. Gli itinerari si distinguono in lineari (come la Via Francigena); territoriali, ossia riguardanti interi territori uniti da un tema comune (vedi le Rotte dell’Olivo o le Vie Europee di Mozart) e, infine, quelli costituiti da beni singoli o aggregati (i Siti cluniacensi). Il programma degli Itinerari ha fornito e continua a fornire agli Stati membri del Consiglio d’Europa un sistema che incentiva le cooperazioni, grazie allo sviluppo di progetti che coinvolgono i diversi livelli politici amministrativi, da quello locale fino a quello governativo ed europeo. Riprendendo la definizione che ne dà Michel Thomas, Penette (1997): “Gli itinerari culturali sono fondati su un processo di cooperazione culturale che risponde a tre funzioni. La prima è una funzione di protezione dei valori culturali dell’Europa che considera le tensioni tra identità locale, regionale, nazionale ed europea. La seconda è una funzione di osservatorio dinamico, che permette di scambiare informazioni ed esperienze. La terza è una funzione sperimentale che permette di portare l’accento nel contempo su nuovi programmi di cooperazione tra settori di ricerca diversi e complementari, di nuove forme di incontro tra i giovani Europei, di valorizzazione di patrimoni meno noti, la costituzione di reti che mettono in sinergia delle competenze c he vanno dalla concezione alla realizzazione di un progetto o che lavorano in modo trasversale, ricercando l’interdisciplinarità.” Tutti gli itinerari culturali -lineari, reticolari o territoriali- hanno composto, poco alla volta, un autentico programma di cittadinanza e identità europea, di vera e propria democrazia culturale mirato a coinvolgere le popolazioni locali nella creazione di spazi di incontro e di dialogo con i turisti ma anche in grado di creare e rinforzare le relazioni locali attraverso forme di negoziazione, solidarietà, accordo economico, che coinvolgono i cittadini e le istituzioni, dagli enti locali agli apparati internazionali. Il coinvolgimento delle popolazioni locali è essenziale nelle politiche di gestione degli itinerari, perché solo avendo coscienza delle potenzialità del proprio territorio i cittadini possono partecipare alla re- interpretazione del loro patrimonio locale per condividerlo con i turisti, diventando così i primi e principali attori dello sviluppo economico locale e garantendo il consolidamento dell’itinerario anche dal punto di vista economico. Gli Itinerari culturali d’Europa costituiscono, infatti, anche un prezioso strumento per le politiche di sviluppo economico. L’Europa è la prima destinazione turistica al mondo con la maggiore densità e varietà di attrazioni. Il comparto del turismo costituisce la terza maggiore attività socioeconomica dell’UE e circa il 10% del PIL dell’UE dando lavoro a 9,7 milioni di persone e a 1,8 milioni di imprese. Il trattato di Lisbona – entrato in vigore il 1° dicembre 2009- ha definito per la prima volta un quadro comunitario per il turismo europeo e l’ha ricompreso, insieme con altre nuove materie, negli obiettivi dell’UE, consentendogli così di agire a sostegno delle iniziative degli Stati Membri, senza sostituirsi alle loro competenze. In particolare, il paragrafo 3.17 dispone che: <<L’articolo 195 del TFUE è stato inserito affinché l’Unione europea sostenga attraverso determinate misure il settore del turismo all’interno dello spazio comunitario, escludendo tuttavia l’armonizzazione degli ordinamenti giuridici degli Stati membri nel settore del turismo. Nonostante ciò, l’Unione europea può sostenere gli Stati membri in tale settore, in particolare per la promozione della competitività delle imprese che lavorano in questo ambito e, allo stesso tempo, l’Unione europea acquisisce una competenza supplementare per la promozione del turismo attraverso l’individuazione di obiettivi quali la creazione di un ambiente “favorevole” per lo sviluppo delle imprese del turismo e la promozione della “cooperazione tra gli Stati membri”, in particolare nello scambio delle best practice (articolo 195,1 (a) e (b) TFUE). >>
  • 8. In linea con le priorità dell’Unione Europea stabilite nella strategia «Europa 2020» la Commissione ha delineato un quadro di azioni coordinate in materia di turismo da incardinare lungo quattro assi principali: stimolare la competitività, promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità; consolidare l’immagine e la visibilità dell’Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di q ualità; massimizzare il potenziale delle politiche e degli strumenti finanziari dell’UE per lo sviluppo del turismo. E quando la programmazione europea dà spazio a progetti come E-create (Cultural Routes Entrepreneurship and Technologies Enhancement) i frutti cominciano a vedersi: il progetto collega tra loro quattordici regioni europee su cui territori si snodano diversi Itinerari Culturali per consentire lo scambio di esperienze e la condivisione di buone prassi tra i partner; lo sviluppo di specifiche abilità locali da promuovere sul mercato nazionale e internazionale con l’obiettivo d’incrementare l’attrattività turistico culturale di queste aree; e il trasferimento di modelli di gestione, promozione e comunicazione di imprese sviluppati in aree urbane a supporto di aree svantaggiate. Ecco secondo noi dove dovrebbe inserirsi il progetto # CONTATTI e LINK UTILI Dott. Alberto D’Alessandro - Consiglio d’Europa e la CONVENZIONE DI FARO http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/heritage/identities/default_fr.asp http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/heritage/Resources/Conventions/conventions_fr.asp http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/minorities/3_fcnmdocs/PDF_3rd_SR_Italy_it.pdf http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/heritage/identities/PatrimoineBD_fr.pdf http://www.camminideuropa.eu/default.asp?s=147&o=1493 http://blog.culture-routes.lu/ http://feisct.wordpress.com/ https://www.facebook.com/pages/European-Institute-of-Cultural-Routes/47412551431