3. Flavia Marzano - pag. 3
La legislazione italiana eLa legislazione italiana e
regionale sul software libero.regionale sul software libero.
Come trarre vantaggio dal FLOSS
nelle offerte e nei bandi di gara
Flavia Marzano
flavia.marzano@gmail.com
4. Flavia Marzano - pag. 4
Che lingua parliamo?
Tecnichese
Burocratese
…
… e se parlassimo l’italiano?
A volte non si può, a volte non si deve…
5. Flavia Marzano - pag. 5
Premessa
Codice dell’amministrazione digitale (CAD)
D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82
SEZIONE II (Diritti dei cittadini e delle imprese)
ART. 3 (Diritto all’uso delle tecnologie)
Comma 1
I cittadini e le imprese hanno diritto a
richiedere ed ottenere l’uso delle tecnologie
telematiche nelle comunicazioni con le
pubbliche amministrazioni e con i gestori di
pubblici servizi statali nei limiti di quanto
previsto nel presente codice.
6. Flavia Marzano - pag. 6
Obiettivi eEurope
eEurope 2002: connettere le persone
eEurope + (2003): connettere persone
negli Stati candidati
eEurope 2005: stimolare servizi sicuri,
applicazioni e basati sui contenuti su
infrastrutture a banda larga
7. Flavia Marzano - pag. 7
Obiettivi eEurope 2005
• Interactive public services: basic public
services interactive and accessible for all.
Relevant issues include exploiting the
potential of broadband networks and multi-
platform access, and addressing access for
people with special needs
• Public procurement: By end 2005 Member
States should carry out a significant part of
public procurement electronically, cutting
costs and raising efficiency in government
procurement
8. Flavia Marzano - pag. 8
Obiettivi eEurope 2005
• Public Internet Access Points (PIAP's): All
citizens should have easy access to PIAP's,
preferably with broadband connections, in their
communes or municipalities, In establishing
PIAP's, Member States should use structural
funds and work in collaboration with the private
and/or voluntary sector, where necessary;
• Broadband connections: Authorities should not
discriminate between technologies when
purchasing connections (see eEurope
2005/Broadband);
9. Flavia Marzano - pag. 9
Obiettivi eEurope 2005
• Interoperability: The Commission presented a
staff working paper on the importance of
interoperability for e-Government services at
the 2003 e-Government Ministerial
Conference and intends to propose a
European interoperability framework for pan-
European e-Government services before the
end of 2003;
10. Flavia Marzano - pag. 10
Obiettivi eEurope 2005
• Secure communications between public
services: the Commission and Member States
will examine the possibilities to establish a
secure communications environment for the
exchange of classified government
information.
11. Flavia Marzano - pag. 11
I cambiamenti degli ultimi anni
Politici: costituzione europea, allargamento a
27 paesi, più forte ruolo delle pubbliche
amministrazioni locali
Tecnologici: nanotecnologie, mobilità, 3G,
Ipv6, nuova generazione di reti e computer
Normativi: Codice Amministrazione Digitale
Indirizzi: Piano di Azione eEurope 2005,
Agenda di Lisbona, Fondi Strutturali, FP6, FP7,
Programma IDA …
12. Flavia Marzano - pag. 12
e-government action plan i2010
assicurare l'accesso a tutti i cittadini europei all'ampia
gamma di tecnologie: dalla TV digitale, ai personal
computer, alle comunicazioni mobili
aumentare l'efficienza attraverso l'e-government nei
25 Stati Membri provocando risparmi
attuazione dell'e-procurement
accesso sicuro ai servizi di e-government
rafforzare la partecipazione dei cittadini ai processi
decisionali e politici europei mediante l'e-democracy
13. Flavia Marzano - pag. 13
La conoscenza
• Tra gli obiettivi di Lisbona per diventare “
“the most competitive knowledge-based
economy by 2010”, la conoscenza
emerge come problematica centrale e il
motore del nostro futuro comune.
14. Flavia Marzano - pag. 14
Viviane Reding(1)
• Il 50 % della crescita produttiva nelle
economie moderne è determinato
dall'ICT. Per questo è dall'ICT che si
deve partire per una rinnovata strategia
di attuazione degli obiettivi dell'Agenda di
Lisbona, che prevede tre aree prioritarie
di azione.
– Il mercato europeo dei servizi
– La conoscenza come fattore di sviluppo
– Più lavoro a migliori condizioni
15. Flavia Marzano - pag. 15
Viviane Reding(2)
Ricerca S&T e ICT
Investimenti in Europa: solo il 20% delle
risorse finanziarie contro il 30% dei
competitors diretti.
R&D, settore privato, investimenti nell'ICT:
Mondo 60% - Europa 38%.
Fondi del Programma Quadro di ricerca
diminuiscono di anno in anno (nonostante si
aggiungano sempre nuove aree proprietarie
di ricerca)
16. Flavia Marzano - pag. 16
La visione
• Costruire una “Società dell’informazione per
tutti” anche attraverso le ICT: e-government
• Partecipare alle scelte politiche: e-democracy
e-participation e-inclusion
Governance attraverso le ICT
• Crescita, Innovazione, Sostenibilità:
l'alfabetizzazione di domani non riguarderà più
solo la capacità di utilizzare le nuove
tecnologie, quanto piuttosto l'attitudine a
vivere e a lavorare in una società basata
sulla conoscenza
17. Flavia Marzano - pag. 17
I temi delle politiche ICT
• Accesso: dare a tutti la possibilità di
usare Internet e gli altri mezzi di
comunicazione
• Libertà Civili: diritti umani come la
libertà d’espressione, il diritto alla
riservatezza, il diritto di comunicare, i
diritti sulla proprietà intellettuale.
18. Flavia Marzano - pag. 18
I temi delle politiche ICT
Tali diritti, applicati ai mezzi di trasmissione
radiofonica e televisiva, sono a rischio così come
la comunicazione in Internet, da sempre libera, è
minacciata da legislazioni sempre più restrittive.
Gli attacchi alla libertà d’espressione nei paesi in
via di sviluppo (Cina e Vietnam) e in nazioni dove
la libertà d’espressione è acquisita (USA), si
registrano tentativi di limitare la riservatezza e la
libertà di scelta degli utenti di Internet.
… ma le restrizioni atte a limitare il monopolio
dei media vengono indebolite e trascurate.
19. Flavia Marzano - pag. 19
“Nel riconoscimento dei fondamentali valori di libertà, dignità,
giustizia e rispetto della diversità, la nostra visione della
Società dell’informazione si fonda sul diritto a comunicare,
come mezzo per promuovere e proteggere i diritti umani e
rafforzare la vita delle persone e delle comunità, da un punto
di vista sociale, economico e culturale. Pensiamo che
informazione e conoscenza siano un’eredità comune, una
risorsa fondamentale per la vita di ogni persona e ogni
comunità, quindi un diritto da affermare sulla scena
internazionale.”
Communication Rights in the Information Society
www.cris.orgwww.cris.org www.communicationrights.orgwww.communicationrights.org
20. Flavia Marzano - pag. 20
Piano di Azione Giugno 2000
PA come front-office UNICO: “il cittadino
potrà ottenere ogni servizio pubblico, cui
ha titolo, rivolgendosi ad una qualsiasi
amministrazione di front-office abilitata al
servizio, indipendentemente da ogni
vincolo di competenza territoriale o di
residenza;”
Interoperabilità, Fruibilità, AccessibilitàInteroperabilità, Fruibilità, Accessibilità
FLOSSFLOSS
22. Flavia Marzano - pag. 22
Una definizione
open-source
(o programmi a codice sorgente aperto)
applicazioni informatiche il cui codice
sorgente può essere liberamente:
• studiato
• copiato
• modificato
• ridistribuito
Glossario CNIPA
http://www.cnipa.gov.it/site/_files/xGlossario%20e%20abbreviazioni%20fonti.pdf
art. 2, direttiva PCM 19/12/2003
23. Flavia Marzano - pag. 23
Programma a codice sorgente aperto
“…programma per elaboratore la cui licenza di
distribuzione consente all'utente di accedere al
codice sorgente per studiarne il funzionamento,
apportarvi modifiche, mantenerlo nel tempo,
estenderlo e ridistribuirlo”
Legge Regionale Toscana 1/2004 - Art. 3 comma 1d
www.rtrt.it/Document/testo_legge_burt.pdf
24. Flavia Marzano - pag. 24
FLOSS: definizioni1 di 4 - fonte www.innovazione.gov.it
Open Source e Free Software
“I termini “open source” e “software libero” vengono
normalmente utilizzati per identificare software il cui codice
sorgente può essere liberamente studiato, copiato,
modificato e ridistribuito.
In particolare, la definizione di software libero proposta dalla
Free Software Foundation (FSF) recita testualmente:
L’espressione “software libero” si riferisce alla libertà
dell’utente di eseguire, copiare, distribuire, studiare,
cambiare e migliorare il software. Più precisamente, esso si
riferisce a quattro tipi di libertà per gli utenti del software:
25. Flavia Marzano - pag. 25
FLOSS: definizioni2 di 4 - fonte www.innovazione.gov.it
• Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo
(libertà 0)
• Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo
alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice
sorgente ne è un prerequisito.
• Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo
(libertà 2).
• Libertà di migliorare il programma e distribuirne
pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la
comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L’accesso al
codice sorgente ne è un prerequisito.
26. Flavia Marzano - pag. 26
FLOSS: definizioni3 di 4 - fonte www.innovazione.gov.it
I termini “open source” e “free software” sono da taluni
considerati sinonimi. In realtà essi si riferiscono a filosofie ed
approcci diversi:
Free software
Secondo la FSF di Richard Stallman il software deve essere
libero non in quanto gratuito, ma per una questione etica e di
principio. Esistono una serie di diritti dell’utente del software
(indicati nella definizione proposta in precedenza) che
devono essere adeguatamente tutelati; il software deve
essere “libero” per questi motivi prima ancora che per motivi
di carattere economico e di mercato.
27. Flavia Marzano - pag. 27
FLOSS: definizioni4 di 4 - fonte www.innovazione.gov.it
Open source
La comunità del software OS condivide in larga misura le
posizioni del mondo del software libero, ma deenfatizza gli
aspetti etici, fondando le proprie scelte e motivazioni su
considerazioni di carattere tecnico-economico. Secondo i
sostenitori del software OS, tali motivazioni tecnico-
economiche sono sufficienti a giustificare la necessità del
software aperto/libero.
28. Flavia Marzano - pag. 28
Il futuro dal passato: dal centro
Legge 633, 21 Aprile 1941. Art. 11 Alle amministrazioni dello stato, alle province ed ai
comuni spetta il diritto di autore sulle opere create e pubblicate sotto il loro nome ed a loro
conto e spese.
Legge 24 Novembre 2000, n. 340. “Disposizioni per la delegificazione di norme e per la
semplificazione di procedimenti amministrativi” all’art. 25 norme in merito all’accesso alle
banche dati pubbliche: “Le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del Decreto
Legislativo 3 Febbraio 1993, n. 29, che siano titolari di programmi applicativi realizzati su
specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno facoltà di darli in uso gratuito al
altre amministrazioni pubbliche, che li adattano alle proprie esigenze”
Febbraio 2002: Senato: proposta di legge Cortiana, DDL 1188.
www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Ddliter/16976.htm
Marzo 2002: Camera: proposta di legge Folena, DDL 2544.
www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/sk3000/articola/2544.htm
Ottobre 2002: Commissione nazionale per il software a codice sorgente aperto nella PA
(c.d. Commissione Meo 1)
Dicembre 2003: Direttiva (Stanca) Sviluppo e utilizzazione dei programmi informatici da
parte delle pubbliche amministrazioni http://www.innovazione.gov.it/ita/normativa/alleg
ati/Dir191203.pdf - Febbraio 2004: pubblicazione in G.U. 31/2004
29. Flavia Marzano - pag. 29
Il futuro dal passato: dal centro
Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 pubblicato in G.U. del 16 maggio 2005, n. 112 -
S.O. n. 93 "Codice dell’amministrazione digitale” (CAD) aggiornato dal D.Lgs. n. 159
del 4 aprile 2006 pubblicato in G.U. del 29 aprile 2006, n. 99 – S.O. n. 105 “Disposizioni
integrative e correttive al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 recante codice
dell’amministrazione digitale”. All’articolo 69, comma 1 “Riuso dei programmi informatici”
recita: Le pubbliche amministrazioni che siano titolari di programmi applicativi realizzati su
specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno obbligo di darli in formato sorgente,
completi della documentazione disponibile, in uso gratuito ad altre pubbliche
amministrazioni che li richiedono e che intendano adattarli alle proprie esigenze, salvo
motivate ragioni.
Agosto 2006: Dichiarazione del Ministro Nicolais: “evitiamo di legarci alle grandi
aziende di software. La pubblica amministrazione ha bisogno di software liberi”
Fine 2006: Finanziaria 2007- I Commi 892 e 895 prevedono la disponibilità di un fondo di
30 milioni di euro per il sostegno agli investimenti per l'innovazione negli enti locali e
verrà data priorità a chi utilizza o sviluppa applicazioni software a codice aperto.
Maggio 2007: Commissione Meo 2
30. Flavia Marzano - pag. 30
Il dibattito è passato dalla discussioneIl dibattito è passato dalla discussione
sulle definizioni e sui possibili utilizzisulle definizioni e sui possibili utilizzi
a quella dell'opportunitàa quella dell'opportunità
di adottarlo nella PAdi adottarlo nella PA
31. Flavia Marzano - pag. 31
Il futuro dal passato: dal centro
…e contemporaneamente (7 Maggio 2007: Protocollo intesa con MS). “Il Ministro
dell’Università e della Ricerca, Fabio Mussi, il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella
Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, insieme all’amministratore delegato della
Microsoft, Marco Comastri: protocollo d’intesa che prevede un rapporto di collaborazione
che ha come obiettivi principali la formazione, il trasferimento tecnologico e la facilitazione
di progetti di ricerca. Il protocollo prevede la costituzione di tre Centri per l’Innovazione
nelle Regioni Piemonte, Campania e Toscana, per lo sviluppo di attività basate sulle
tecnologie Microsoft.” Un milione di euro all'anno per "fornire formazione, supporto allo
sviluppo delle società nel settore dell'ICT e ricerca applicata in collaborazione con le
aziende interessate, università locali e altri centri di ricerca". (Mussi)
Risposta di ASSOLI: “malgrado non si sappia ancora quanto costerà questa operazione
ai cittadini italiani, Microsoft si è resa disponibile ad erogare ben 737.300 euro in tre anni,
ovvero 245.766 euro all’anno, poco più di 20.000 euro al mese da suddividere in tre Centri
di Ricerca, ovviamente non in contanti, ma “tramite terze parti, sulla base delle necessità
specifiche di prodotti hw, sw, servizi di supporto tecnico e attività formative”. Da
sottolineare che questa cifra rappresenta lo 0,0007 % del fatturato della suddetta
corporation”.
32. Flavia Marzano - pag. 32
Il futuro dal passato: dal centro
“L’Associazione per il Software Libero http://softwarelibero.it, sensibile alle difficoltà
economiche del Governo, che si vede costretto ad accettare una cifra così irrisoria da parte
di una multinazionale statunitense, ha deciso di venire incontro ai nostri rappresentanti
proponendo un accordo molto più vantaggioso”.
http://www.softwarelibero.it/progetti/proposta_governo.
“Al fine di realizzare quanto sopra indicato, l’Associazione per il Software Libero si
impegna a mettere a disposizione del Governo, per un periodo di cinque anni, attività
formative, materiale didattico, soluzioni tecnologiche e software, direttamente o delegando
aziende italiane che lavorano nell’ambito del software libero, per un valore complessivo
dell’ordine di 10.000.000 (dieci milioni) di euro all’anno.”
Gennaio 2008 (più di un anno dopo) Lettera aperta al ministro Nicolais: “Dove sono
finiti?”
33. Flavia Marzano - pag. 33
Il futuro dal passato: dal centro
Risponde il Sottosegretario Beatrice Magnolfi:
Decreto 16 Maggio 2007:
2.050.000 Innovazione nella scuola
4.000.000 Innovazione nella sanità
1.500.000 Innovazione nel settore del lavoro
2.450.000 Studi e ricerche per la SdI
Decreto 23 Gennaio 2008
3.500.000 Innovazione nella scuola
2.000.000 Innovazione nella sanità
2.000.000 Innovazione nel settore del lavoro
2.500.000 Cittadini digitali all'estero, Servizi consolari online
Resta da capire:
Con quail criteri si sono scelti i beneficiari?
Quanto software libero c'è “dentro”?
La community potrà fruirne?
Come?
Quando?
34. Flavia Marzano - pag. 34
Il futuro dal passato: dal centro
Il primo decreto dichiara: “Le azioni individuate sono state quindi integrate nei programmi
che il Dipartimento sta attuando per le varie linee di intervento, permettendo così di
sostenere ulteriormente, attraverso l’applicazione di soluzioni software a codice aperto, le
politiche a favore del riuso e dello sviluppo collaborativo tra amministrazioni.”
“Per tale motivo, per ogni linea di intervento si fornisce nel seguito una breve descrizione
delle attività in corso, con particolare attenzione alla tematica del software a codice aperto
e evidenziando il contributo delle azioni attuate con i finanziamenti di cui al comma 892.
In allegato, infine, è riportato un quadro sintetico degli stanziamenti previsti e delle relative
attività in corso o in fase di preparazione per ciascuno dei due decreti attuativi.”
Tra l’altro si legge: “fornire a 1650 classi di 550 scuole delle regioni Calabria, Sicilia,
Puglia, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo e Molise, 1 lavagna elettronica, 1
proiettore e 2 PC portatili ciascuna” ma non si dice se i suddetti PC avranno
software libero o meno; la "lavagna elettronica", funzionerà con linux o poi si dovrà
comprare ms windows per farla funzionare?).
”Come previsto dal comma 892, il codice sorgente delle componenti sviluppate
appositamente nell’ambito di queste iniziative sarà reso disponibile attraverso apposito un
ambiente di sviluppo cooperativo”…
23 Aprile 2008: Relazione della Commissione per il software “open source” nella PA
35. Flavia Marzano - pag. 35
Il futuro dal passato: la PAL
Intanto che cosa fa la PAL?
Marzo 2003: Provincia di Pisa organizza il PRIMO evento su Open source e Pubblica
Amministrazione. Diventato nel 2004: SALPA Saperi Aperti e Liberi nella Pubblica
Amministrazione.
Settembre 2003: Provincia di Pisa, prima delibera di indirizzo
Gennaio 2004: Prima legge regionale (Toscana) LR 1/2004. Altre ne sono seguite: RER,
Umbria (estate 2006), …
Altre in preparazione: FVG, Campania, Lombardia, Sardegna (annunciata a PAAL lo
scorso 17 aprile)
Comuni, Province, Comunita Montane e Regioni: convegni, incontri, proposte, delibere dì
indirizzo,...
36. Flavia Marzano - pag. 36
E la community?
Luglio 2007: Petizione online Libera Software - www.liberasw.org
Perché il sistema operativo del MIO PC deve essere deciso da altri?
Perché il MIO PC deve contenere programmi a pagamento senza che io possa
sceglierli?
Perché il costo del MIO PC deve essere maggiorato a causa di programmi che potrei
sostituire con alternative gratuite e libere?
Perché è così difficile ottenere il rimborso di software non scelti da me per il MIO PC?
Quando acquisto un PC:
Voglio che il prezzo del sw preinstallato sia indicato chiaramente
Voglio poter rinunciare al sw preinstallato e pagare solo il computer, risparmiando e
scegliendo i programmi che preferisco
Voglio che il prezzo del software preinstallato sia realistico, simile al prezzo dello
stesso programma acquistato a parte.
37. Flavia Marzano - pag. 37
E la Community?
ADUC vs HP: si al rimborso di Windows prenistallato sul PC. Firenze, 18 Ottobre 2007
Il Giudice di Pace di Firenze (Alberto Lo Tufo) ha depositato la sentenza promossa da
Marco Pieraccioli, consulente informatico dell'Aduc difeso dagli avvocati dell'Aduc Anna
Maria Fasulo e Claudia Moretti, con la quale viene accolta la richiesta di rimborso del costo
per l'obbligo di acquisto della licenza Microsoft Windows incorporata in un PC portatile con
sistema operativo pre-installato.
Causa fondata sul presupposto che la HP italiana, titolare del marchio Compaq, nella
"licenza d'uso del sistema operativo Microsoft" (Eula), dice "qualora l'utente non accetti le
condizioni del presente contratto, non potrà utilizzare o duplicare il software e dovrà
contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del
prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformità alle disposizioni stabilite
dal produttore stesso". HP si era difesa negando il rimborso in quanto il computer sarebbe
stato inscindibile dal sistema operativo, non tanto per problemi tecnici ma commerciali. Il
Giudice ha condannato HP al rimborso del costo della licenza previa restituzione della
stessa, e riconoscendo il rimborso delle spese legali..."
http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=197413
38. Flavia Marzano - pag. 38
Standard e formati dei documenti
Formati aperti e Standard
ODF: UNI CEI ISO/IEC 26300 "Tecnologie informatiche - Formato Open
Document per applicazioni d'ufficio (OpenDocument) v.1.0" – Gennaio
2007
PDF: ISO/IEC 32000 – Dicembre 2007
OOXML: ISO/IEC 29500 – Aprile 2008
39. Flavia Marzano - pag. 39
Che cosa fa “paura”?
• la libertà di studiare?
• la libertà di copiare?
• la libertà di modificare?
• la libertà di mantenere?
• la libertà di estendere?
• la libertà di ridistribuire?
…… tutto, ma a chi e perché?tutto, ma a chi e perché?
41. Flavia Marzano - pag. 41
Fonte:http://ec.europa.eu/idabc/en/document/7389/5998
Gli indirizzi dell'Europa
Strategic approach
2000: the Commission defined a pragmatic strategy concerning the use of OSS
products by the Commission services. This strategy allowed, for example, the
recognition and use of the Apache Web Server as a recommended solution on
UNIX systems. It was also recommended to further investigate Linux.
2003: revised version of the OSS Strategy Document...
The rationale behind the strategy is to "formally allow and encourage" the use of
Open Source Software where "a clear benefit can be expected"... financial, technical
or tactical:
Improvement of the development process through adoption of the typical OSS
community approach;
Broader choice of solutions, reducing captivity towards any particular product. This
will also yield better positions when conducting procurement procedures;
Faster and cheaper delivery of IT services by customisation and deployment of OSS
solutions as opposed to full-scale development;
Improvement of the IT staff skills through hands-on experience with emerging
technologies.
42. Flavia Marzano - pag. 42
FLOSS in Europa
“la Commissione definirà una disciplina per la
interoperabilità intesa a promuovere la fornitura di servizi
paneuropei di e-government ai cittadini e alle imprese.
Il documento affronterà la questione dei contenuti
dell'informazione e raccomanderà alcune iniziative e
specificazioni di natura tecnica per aggregare i sistemi
informativi della Pubblica Amministrazione in tutta l'UE;
si baserà su standard aperti e incoraggerà l'impiego di
software libero (open software).”
eEurope 2005
43. Flavia Marzano - pag. 43
FLOSS in Europa
Il Sesto Programma Quadro 2003-2004 l’OSS e l’ODS:
“The development of open standards and open source software
will be encouraged when appropriate to ensure interoperability
of solutions and to further innovation”.
IDA: Interchange of Data between Administrations
Osservatorio Open Source: http://europa.eu.int/ISPO/ida/oso
Open Source Migration Guidelines:
http://www.europa.eu.int/ISPO/ida/export/files/en/1618.pdf
Catalogo di progetti OSS
http://europa.eu.int/information_society/activities/opensou
rce/doc/pdf/catalogue.pdf
44. Flavia Marzano - pag. 44
Le leggi regionaliLe leggi regionali
sul software liberosul software libero
a confrontoa confronto
45. Flavia Marzano - pag. 45
Legge Regionale Toscana
Art. 1 Finalità
1. La Regione con la presente legge:
d) favorisce il processo di innovazione organizzativa e
tecnologica delle pubbliche amministrazioni del
territorio regionale in un contesto organizzato di
cooperazione istituzionale;
b) promuove lo sviluppo della società dell’informazione e
della conoscenza in ambito regionale a fini di
progresso sociale e miglioramento della qualità della
vita, favorendo la realizzazione personale e
professionale nonché forme di cittadinanza attiva.
46. Flavia Marzano - pag. 46
Legge Regionale Toscana
… Art. 1 Finalità
2. Nel perseguimento delle finalità di cui al comma 1, la
Regione opera per rimuovere e prevenire gli ostacoli che
di fatto impediscono la piena parità di accesso alle
informazioni e alle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, tenendo conto in particolare delle
situazioni di disabilità, disagio economico e sociale e
diversità culturale.
47. Flavia Marzano - pag. 47
Legge Regionale Toscana
… Art. 4 Principi e criteri guida
…
f) interoperabilità dei sistemi: capacità di sistemi
tecnicamente differenti di interagire e condividere dati e
programmi informatici;
g) cooperazione applicativa: modalità operativa di
procedure informatiche diverse che cooperano nello
svolgimento di una stessa funzione o di funzioni diverse
tra loro correlate;
…
48. Flavia Marzano - pag. 48
Legge Regionale Toscana
… Art. 4 Principi e criteri guida
…
i) promozione, sostegno ed utilizzo preferenziale di
soluzioni basate su programmi con codice sorgente
aperto, in osservanza del principio di neutralità
tecnologica, al fine di abilitare l’interoperabilità di
componenti prodotti da una pluralità di fornitori, di
favorirne la possibilità di riuso, di ottimizzare le risorse e
di garantire la piena conoscenza del processo di
trattamento dei dati.
49. Flavia Marzano - pag. 49
Politiche e strategie per...
la diminuzione del digital divide
aumentare le competenze ICT nella PA
aumentare la “consapevolezza” e favorire nuovi
approcci di governance delle ICT nella PA
uno sviluppo sostenibile
lo sviluppo dei territori dal punto di vista economico e
sociale
50. Flavia Marzano - pag. 50
Garanzie per la PA (1 di 2)
• Trasferibilità ad altre amministrazioni delle soluzioni
acquisite
• Interoperabilità e cooperazione applicativa tra
amministrazioni
• Non dipendenza da un unico fornitore o da un'unica
tecnologia (concorrenza e pluralismo delle soluzioni)
• Disponibilità del codice sorgente (almeno per ispezione e
tracciabilità)
• Esportabilità dei dati e documenti in formati aperti
• Integrazione con il software già in uso
51. Flavia Marzano - pag. 51
Garanzie per la PA (2 di 2)
• Garanzie di sicurezza e rispetto della privacy
• Continuità dei dati
• Proprietà e disponibilità delle strutture dei dati
• Proprietà del sw custom (art.69 CAD)
• Qualità/Prezzo per acquisti e manutenzione e TCO
• Open Standard
• Accessibilità
... le 4 libertà...
52. Flavia Marzano - pag. 52
Dall'Europa... (1 di 2)
“The need for greater interoperability, better security and
cost-efficiency is attracting a growing interest among EU
public administrations on the use of Open Source Software
(OSS). Indeed, OSS has several characteristics that fit
particularly well the needs of public sector administrations. It
allows organisations to share software and know-how and
re-use it to build solutions adapted to their needs.
Importantly, it can ensure adherence to open standards,
thus improving interoperability and equal access to public
sector information and services”.
53. Flavia Marzano - pag. 53
Dall'Europa... (2 di 2)
“Interoperability - the ability of public sector
administrations to communicate easily with their
counterparts across Europe and with citizens and
business - being a key objective of IDABC, support for
initiatives that encourage uptake of OSS and spread
good practice in its use has been a logical step for the
programme. But it is also motivated by the aim of sharing
eGovernment solutions at all levels and modernising the
European public sector”.
•Fonte: http://ec.europa.eu/idabc/en/document/2627/5894
54. Flavia Marzano - pag. 54
... alle politiche Regionali
Obiettivo dell’indagine:
Verificare lo stato di adozione di
politiche in favore del software a
codice sorgente aperto nelle Regioni
e Province Autonome italiane.
Leggi, delibere e/o mozioni di
indirizzo, inserimento di azioni
specifiche nei documenti e/o piani
strategici.
Hanno risposto:
Provincia Autonoma BZ,
Provincia Autonoma TN,
Basilicata, Campania, Emilia
Romagna, Friuli Venezia Giulia,
Liguria, Lombardia, Marche,
Molise, Piemonte, Puglia,
Sardegna, Toscana, Veneto,
Regione Autonoma Valle
d’Aosta
56. Flavia Marzano - pag. 56
Le legge Regionale Toscana
• Gennaio 2004 “Promozione dell'amministrazione
elettronica e della società dell'informazione e della
conoscenza nel sistema regionale. Disciplina della
“Rete telematica regionale toscana”
• Parole chiave: Società dell'informazione e della
conoscenza, Riuso, Formazione, Punti di Accesso
Assistito, Interoperabilità, Cooperazione applicativa,
standard, qualità, sicurezza, neutralità tecnologica,
educazione all'uso consapevole (del patrimonio
informativo, statistico, della rete...), governance della
rete, Centro di Competenza
• Norma finanziaria...
57. Flavia Marzano - pag. 57
Toscana... Oggetto
• Programmazione e promozione delle attività volte a:
realizzare modalità di amministrazione elettronica a fini
sia di semplificazione, trasparenza e integrazione dei
processi interni, sia di efficienza dei servizi per i
cittadini e le imprese;
contribuire ad attuare una strategia organica e unitaria
per lo sviluppo della società dell’informazione e della
conoscenza.
• Disciplina della Rete Telematica Regionale Toscana
(RTRT) ... quale forma stabile di coordinamento del
sistema regionale delle autonomie locali e di
cooperazione del sistema stesso con altri soggetti,
pubblici e privati...
58. Flavia Marzano - pag. 58
Toscana... Finalità
favorire il processo di innovazione organizzativa e
tecnologica delle PA regionali
promuovere sviluppo della società dell’informazione e
della conoscenza in ambito regionale a fini di
progresso sociale e miglioramento della qualità della
vita, favorendo la realizzazione personale e
professionale nonché forme di cittadinanza attiva.
rimuovere e prevenire gli ostacoli che di fatto
impediscono la piena parità di accesso alle
informazioni e alle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, tenendo conto in particolare delle
situazioni di disabilità, disagio economico e sociale e
diversità culturale.
59. Flavia Marzano - pag. 59
La Legge dell'Emilia Romagna
• Maggio 2004 “Sviluppo regionale della società
dell’informazione”
• Parole chiave: accesso alla conoscenza, divario digitale,
efficienza, sistema informativo regionale, infrastrutture,
sicurezza, pluralismo informatico, verifica dei risultati, rete
delle PA regionali, Centro di alta competenza
• Copertura finanziaria...
60. Flavia Marzano - pag. 60
Emilia Romagna: obiettivi
• semplificazione dei rapporti tra soggetti privati e pubbliche
amministrazioni, miglioramento dell'efficienza
• valorizzazione del patrimonio di dati pubblici ... quale
mezzo per favorire l'esercizio del diritto all'informazione e
dei diritti di partecipazione democratica
• infrastruttura tecnologica, interoperabilità, standard liberi
e/o aperti, accessibilità e disponibilità dei dati, sistema di
monitoraggio e controllo sullo sviluppo delle ICT
61. Flavia Marzano - pag. 61
Emilia Romagna: finalità
• sviluppo delle condizioni di vita dei cittadini attraverso
un più facile e diffuso accesso alla conoscenza,
rimuovendo le cause di divario digitale fra cittadini e
tutelando il diritto alla riservatezza e alla
autodeterminazione nell'uso dei dati personali;
• sviluppo economico e sociale del territorio
(competitività del sistema-Regione, adeguamento
infrastrutture, diffusione omogenea dell'utilizzo delle
nuove tecnologie, supporto capacità delle imprese
regionali di rispondere alle nuove esigenze del
mercato)
62. Flavia Marzano - pag. 62
La legge Umbra
• Luglio 2006 “Norme in materia di pluralismo
informatico, sulla adozione e la diffusione del
software a sorgente aperto e sulla portabilità dei
documenti informatici nell’amministrazione regionale.”
• Parole chiave: Pluralismo informatico, libertà di scelta,
portabilità, accessibilità, sicurezza, R&D, Centro di
Competenza
• Fondo per lo sviluppo del sw a codice aperto e Norma
finanziaria...
63. Flavia Marzano - pag. 63
Umbria: finalità e oggetto
• favorisce il pluralismo informatico, garantendo
l'accesso e la libertà di scelta nella realizzazione di
piattaforme informatiche, eliminando altresì ogni
barriera dovuta a diversità di standard.
• nel rispetto del principio costituzionale di buon
andamento e di economicità dell’attività amministrativa
favorisce l’adozione di software a sorgente aperto
• incentiva la diffusione e lo sviluppo del software a
sorgente aperto, con particolare riferimento agli enti
locali e agli enti pubblici dell’Umbria, in considerazione
delle sue positive ricadute sullo sviluppo della ricerca
scientifica e tecnologica e sulla riduzione dei costi per
l’acquisto delle licenze
64. Flavia Marzano - pag. 64
...obiettivi del CdC Umbria
• creare ed aggiornare una mappa delle richieste, delle
competenze e delle esperienze disponibili sul territorio;
• promuovere attività di formazione/informazione dirette
alle amministrazioni locali ed alle Piccole e Medie
Imprese, di seguito PMI, del territorio regionale,
attraverso la collaborazione con Università,
Associazioni ed Imprese
• creare una Community di soggetti, informatici e utenti
impiegati nella P.A., utilizzatori privati, sviluppatori,
PMI, studenti, collegata agli obiettivi e alle strategie del
Centro di competenza sull’open source;
65. Flavia Marzano - pag. 65
...obiettivi del CdC Umbria
• contribuire alla individuazione di un adeguato percorso
formativo e universitario, per la preparazione
professionale di esperti FLOSS, e diretto alle scuole
primarie e secondarie per la diffusione di una cultura
FLOSS;
• confrontare tecnicamente fra loro le architetture dei
differenti progetti di sviluppo software per contribuire
affinché siano comunque sempre conseguiti gli
obiettivi generali di interoperabilità, uso di standard
aperti, scalabilità nel tempo e semplicità di riuso da
parte delle Pubbliche Amministrazioni.
66. Flavia Marzano - pag. 66
La legge del Friuli Venezia Giulia
• “Legge regionale per l’adozione del Free Software
nella Regione FVG”... work in progress
• Keywords: Software libero, standard aperti, European
Interoperability Framework, accessibilità, obblighi per
la PA, incentivazione all'R&D,
• eParticipation: “mezzo per diffondere cultura
informatica e abbattere le barriere digitali
permettendo agli individui di partecipare a forme
di cittadinanza attiva”
• Norma finanziaria...
67. Flavia Marzano - pag. 67
Friuli: finalità
• promuove lo sviluppo della Società dell’Informazione
al fine di sviluppare servizi pubblici più efficaci,
efficienti ed accessibili. Favorisce la diffusione dei
saperi e della conoscenza come fattore determinate
per abbattere le barriere digitali e la realizzazione
personale e professionale nonché le forme di
cittadinanza attiva.
• Sono sostenute la diffusione e l’uso di standard e
formati aperti come principio di garanzia per il
pluralismo informatico e la libertà di scelta nella
realizzazione di piattaforme informatiche, garantendo
altresì la competitività e la trasparenza del mercato.
68. Flavia Marzano - pag. 68
Friuli: finalità
• Sono inoltre incoraggiate la diffusione e lo sviluppo di
Software Libero e Open Source quali programmi per
elaboratore, in considerazione delle sue ricadute
sull’economia pubblica, sull’alfabetizzazione informatica,
sulla diffusione dei saperi provenienti dallo sviluppo della
ricerca scientifica e una ricaduta in innovazione
tecnologica sul territorio.
70. Flavia Marzano - pag. 70
Open Source = Farmaci generici
“Like the generic drugs that have transformed health care
provision in the South, open source software is royalty and
license free, and is therefore substantially cheaper to
acquire than branded alternatives. The reason for this is
that open source software is developed by volunteer
collectives who are not seeking to profit from its sale.
In addition, just as the recipe for generic drugs is made
public, so the source code or inner workings of open
source software is accessible to the user. Any qualified
person can see exactly how the software works and can
easily make changes to the functionality.”
- IICD Open Source in Africa Brief
71. Flavia Marzano - pag. 71
Vincoli e Garanzie1 di 3
Che cosa deve garantire la PA quando
compra software?
pluralismo, concorrenza, sicurezza;
integrazione con il software già in uso;
la “continuità” dei dati (la possibilità di
poterli leggere anche in futuro);
interoperabilità e cooperazione;
disponibilità del codice sorgente almeno
per ispezioni e tracciabilità (anche in caso
di sw proprietario);
72. Flavia Marzano - pag. 72
Vincoli e Garanzie2 di 3
Che cosa deve garantirsi la PA quando
compra software?
essere proprietaria della “struttura dei dati”;
essere proprietaria del software custom;
ottenere soluzioni con la miglior ratio
prezzo/prestazioni;
ottenere manutenzione con la miglior ratio
prezzo/prestazioni;
73. Flavia Marzano - pag. 73
Vincoli e Garanzie3 di 3
verificare il TCO (Total Cost of Ownership);
comprare software basato su Open
Standard;
garanzia di poter cambiare fornitore
verificare che il software acquisto faccia
tutto e solo quello per cui è stato comprato
(backdoors…)
74. Flavia Marzano - pag. 74
E i cittadini? 1 di 2
“La Repubblica riconosce e tutela il diritto di
ogni persona ad accedere a tutte le fonti di
informazione e ai relativi servizi, ivi compresi
quelli che si articolano attraverso gli strumenti
informatici e telematici.”
Legge 4/2004Legge 4/2004
75. Flavia Marzano - pag. 75
Nel fornire informazioni la PA deve garantire:
trasparenza;
privacy;
accessibilità (sia per quanto riguarda la
disponibilità dei documenti che per l’accesso ai
diversamente abili);
possibilità di leggere documenti pubblici (o
partecipare a bandi pubblici) senza dover
acquisire alcun software (o licenza)
E i cittadini? 2 di 2
76. Flavia Marzano - pag. 76
I miti del software libero
Minori / Maggiori Costi
Affidabilità / Inaffidabilità
Sicurezza / Nessuna Sicurezza
Sinistra / Destra
Chi farà la manutenzione?
Il sw “importante” non può essere libero...
La licenza, i diritti, ...di chi?
...
77. Flavia Marzano - pag. 77
Le opportunità per la PA:
per passione o per dovere?1 di 3
Tutti concordano che la PA quando compra
software deve poterlo:
Studiare (università, scuole, centri di ricerca, …)
Copiare e ridistribuire ad altre amministrazioni
(principio di sussidiarietà)
78. Flavia Marzano - pag. 78
Le opportunità per la PA:
per passione o per dovere? 2 di 3
Modificare e magari adattare alle proprie
esigenze…
Mantenere nel tempo … (adeguamenti normativi
e/o tecnologici)
Estendere e migliorare (e rendere pubblici i
miglioramenti in modo che ne possano fruire anche
altri)
79. Flavia Marzano - pag. 79
Le opportunità per la PA:
per passione o per dovere? 3 di 3
“rimuovere e prevenire gli ostacoli che di fatto
impediscono la piena parità di accesso alle
informazioni e alle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione,
tenendo conto in particolare delle situazioni di
disabilità, disagio economico e sociale e
diversità culturale.”
… ancora Legge Regionale Toscana 1/2004
80. Flavia Marzano - pag. 80
Nuove norme? 1 di 2
… e se applicassimo quelle che esistono?
E non solo quelle più “ovvie” come:
Leggi Bassanini
Direttiva 19 dicembre 2003 (G.U. 7 febbraio
2004, n. 31)
Decreto Legislativo del 7 marzo 2005, n. 82
Codice dell’amministrazione digitale
…
81. Flavia Marzano - pag. 81
Nuove norme? 2 di 2
art. 69 comma 1
Le pubbliche amministrazioni che siano
titolari di programmi applicativi realizzati su
specifiche indicazioni del committente
pubblico, hanno obbligo di darli in formato
sorgente, completi della documentazione
disponibile, in uso gratuito ad altre pubbliche
amministrazioni che li richiedono e che
intendano adattarli alle proprie esigenze,
salvo motivate ragioni.
82. Flavia Marzano - pag. 82
Legge 22 aprile 1941 n. 633
Art. 11
Alle amministrazioni dello stato, alle
province ed ai comuni spetta il diritto di
autore sulle opere create e pubblicate sotto
il loro nome ed a loro conto e spese.
software = operasoftware = opera
83. Flavia Marzano - pag. 83
FLOSS per la PA? 1 di 2
Perché la PA dovrebbe acquisire FLOSS?
• Proprietà dei dati. I dati devono essere a completa disposizione
dell’amministrazione che li gestisce. Non solo devono essere in ogni
caso fruibili, ma se ne deve conoscere la struttura in modo da poter, ad
esempio, cambiare fornitore senza problemi di migrazione dei dati!
• La possibilità di cambiare fornitore. Dal punto di vista tecnico non ci
sono ostative al cambiamento di un fornitore sw … disponibilità dei dati
e volontà delle imprese...
• La certezza del contenuto delle procedure acquisite. Il sw acquisito
deve fare tutto e SOLO quanto richiesto (pericolo backdoors).
84. Flavia Marzano - pag. 84
• La proprietà del codice. Il codice acquisito DEVE essere di proprietà
della Pubblica Amministrazione appaltante (da tempo obbligatorio per la
PAC). I Capitolati lo devono prevedere (eventualmente anche non in
forma esclusiva).
• Come già visto, l’applicazione dell’Art. 69 (Riuso dei programmi
informatici) comma 1 del Codice dell’Amministrazione Digitale:
“Le pubbliche amministrazioni che siano titolari di programmi applicativi
realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno
obbligo di darli in formato sorgente, completi della documentazione
disponibile, in uso gratuito ad altre pubbliche amministrazioni che li
richiedono e che intendano adattarli alle proprie esigenze, salvo
motivate ragioni.”
FLOSS per la PA?2 di 2
85. Flavia Marzano - pag. 85
Atti di indirizzo - Delibere di Giunta-Consiglio per:
• rendere disponibile il proprio software ad altre
amministrazioni
• rendere pubblico l’elenco delle procedure che altre
Amministrazioni possono acquisire gratuitamente
• dare mandato alla struttura di inserire, in ogni capitolato,
una clausola specifica
• promuovere l’utilizzo di piattaforme FLOSS
… sempre più Governi, PAC, PAL, …
FLOSS per la PA: che fare?
86. Flavia Marzano - pag. 86
Commissione Europea: Open Source Observatory
http://europa.eu.int/idabc/en/chapter/452
EU case studies http://europa.eu.int/idabc/en/chapter/470:
OSS Migration in the Belgian City of Schoten
OSS Migration at the Orwell High School, UK
Prague works with OSS
Bologna engages with Open Source
A Brief Overview – Open Source Software in Romania
Open Source Software Adoption in the Polish City of Gda skń
Tutti matti?
87. Flavia Marzano - pag. 87
… tutti matti?
Open Source Migration at the Spanish Ministry for Public
Administration
Open Source Software Survey in Italian Schools
Open Source Case Study – OpenOffice trials in the Province
of Genova
How Local Authorities can help in bridging the digital divide:
the Province of Rome’s policy for FLOSS
…il secondo bando CNIPA DTT: “…realizzazione di set-top-
box avanzati in open source che garantiscano l’integrazione
fra piattaforma TDT e IP (Internet Protocol)”
88. Flavia Marzano - pag. 88
Quali opportunità?
Promuovendo la filosofia FLOSS al proprio interno e nelle
proprie comunità la Pubblica Amministrazione facilita una
maggiore diffusione delle tecnologie e migliora le opportunità di
accesso e di partecipazione di cittadini e imprese!
L'interesse principale del FLOSS consiste nel dare alle
Amministrazioni un più alto grado di indipendenza dai fornitori
di soluzioni informatiche, nel permettere loro di favorire lo
sviluppo di una robusta imprenditoria di scala locale, laddove i
software proprietari tipicamente implicano una forte
dipendenza dalle grandi aziende d'oltre oceano.
89. Flavia Marzano - pag. 89
Quali difficoltà?
Non ci sono difficoltà nell’acquisto di FLOSS in quanto chi
sviluppa software per la PA potrebbe direttamente sviluppare
FLOSS (soprattutto se così richiesto direttamente ed
esplicitamente nel capitolato).
Questo garantirebbe immediatamente:
la proprietà del codice
la proprietà dei dati
la proprietà delle strutture
la modificabilità del software acquisito
la possibilità di ridistribuire il software acquisto
90. Flavia Marzano - pag. 90
www.innovazione.gov.it/ita/intervento/normativa/allegati/Dir191203.pdf
“Con la presente direttiva si forniscono alle pubbliche
amministrazioni indicazioni e criteri tecnici e operativi per gestire
più efficacemente il processo di predisposizione o di acquisizione
di programmi informatici. In particolare, nella presente direttiva si
indica come le pubbliche amministrazioni debbano tener conto
della offerta sul mercato di una nuova modalità di sviluppo e
diffusione di programmi informatici, definita “open source” o “a
codice sorgente aperto”. L’inclusione di tale nuova tipologia
d’offerta all’interno delle soluzioni tecniche tra cui scegliere,
contribuisce ad ampliare la gamma delle opportunità e delle
possibili soluzioni, in un quadro di equilibrio, di pluralismo e di
aperta competizione.”
La Direttiva - Finalità
91. Flavia Marzano - pag. 91
Direttiva – Criteri di comparazione
“Le pubbliche amministrazioni, nella predisposizione o
nell’acquisizione dei programmi informatici, privilegiano le
soluzioni che presentino le seguenti caratteristiche:
c) soluzioni informatiche che, con il preventivo consenso del
CNIPA ed in assenza di specifiche ragioni contrarie,
garantiscano la disponibilità del codice sorgente per ispezione
e tracciabilità da parte delle pubbliche amministrazioni ferma la
non modificabilità del codice, fatti salvi i diritti di proprietà
intellettuale del fornitore e fermo l’obbligo dell’amministrazione
di garantire segretezza o riservatezza;”
La “non modificabilità del codice” è adesso in contraddizioneLa “non modificabilità del codice” è adesso in contraddizione
con l’Art. 69 del CAD.con l’Art. 69 del CAD.
92. Flavia Marzano - pag. 92
Direttiva - Riuso
“2) Nei contratti di acquisizione di programmi informatici sviluppati
per conto e a spese delle amministrazioni, le stesse includono
clausole, concordate con il fornitore e che tengano conto delle
caratteristiche economiche ed organizzative di quest’ultimo, volte
a vincolarlo, per un determinato lasso di tempo, a fornire, su
richiesta di altre amministrazioni servizi che consentono il riuso
delle applicazioni. Le clausole suddette definiscono le condizioni
da osservare per la prestazione dei servizi indicati.”
Manca in vincolo del contraente a fornire, su richiesta di altreManca in vincolo del contraente a fornire, su richiesta di altre
amministrazioni, servizi che consentano il riuso delle applicazioniamministrazioni, servizi che consentano il riuso delle applicazioni
da parte dell’amministrazione richiedente.da parte dell’amministrazione richiedente.
93. Flavia Marzano - pag. 93
http://www.crcitalia.it/UserFiles/116.pdf
“la Commissione definirà una disciplina per la interoperabilità
intesa a promuovere la fornitura di servizi paneuropei di e-
government ai cittadini e alle imprese.
Il documento affronterà la questione dei contenuti
dell'informazione e raccomanderà alcune iniziative e
specificazioni di natura tecnica per aggregare i sistemi
informativi della Pubblica Amministrazione in tutta l'UE; si
baserà su standard aperti e incoraggerà l'impiego di
software libero (open software).”
eEurope - Interoperabilità
94. Flavia Marzano - pag. 94
FLOSS e Open Data Standard
“The development of open standards and open source software will be
encouraged when appropriate to ensure interoperability of solutions and to
further innovation”.
IDA: Interchange of Data between Administrations
• Osservatorio Open Source: http://europa.eu.int/ISPO/ida/oso
• Open Source Migration Guidelines:
http://www.europa.eu.int/ISPO/ida/export/files/en/1618.pdf
• Catalogo di progetti OSS
http://europa.eu.int/information_society/activities/opensource/
doc/pdf/catalogue.pdf
Il Sesto Programma Quadro FP6
95. Flavia Marzano - pag. 95
Formati Aperti / Standard1 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
“Formati aperti” non è un concetto
perfettamente definito e condiviso; si interseca
peraltro con quello di “standard”.
È pertanto necessario esaminare
preliminarmente ciascuno dei concetti
separatamente (formato, aperto, standard) per
poi procedere alla definizione dei concetti di
formato aperto e formato standard.
96. Flavia Marzano - pag. 96
Formato
Indica generalmente le modalità con cui i dati vengono
rappresentati elettronicamente in modo che i programmi possano
elaborarli; per elaborare un file, un programma deve sapere come
i dati vi sono “memorizzati” cioè in che forma, ovvero formato,
sono rappresentati. Il formato specifica la corrispondenza fra la
rappresentazione binaria e i dati rappresentati (testo, immagini
statiche o dinamiche, suono, ecc.). Esempi di formati sono
BITMAP, GIF, JPEG, ecc.
“Formato testo” indica un sottoinsieme di formati che specificano
la corrispondenza biunivoca fra un carattere alfanumerico di un
determinato alfabeto (p.e. latino, greco, cirillico, arabo, ecc.) e il
valore del gruppo di bit costituenti l’unità di informazione di quel
formato (p.e. 7 bit ASCII, 16 bit UNICODE).
Formati Aperti / Standard2 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
97. Flavia Marzano - pag. 97
Aperto
Nell’accezione condivisa da tutti, una tecnologia si dice “aperta”
quando è resa pubblica ed è documentata esaustivamente.
“Aperta” si oppone a “proprietaria”, che indica una tecnologia
posseduta in esclusiva da un soggetto che ne mantiene segreto
il funzionamento e può modificarla a proprio piacimento.
Al requisito della pubblicità per alcuni si aggiunge anche quello
relativo alla proprietà.
Per costoro una tecnologia è aperta se, oltre ad essere
pubblicamente documentata, non è di proprietà di un singolo
soggetto.
Formati Aperti / Standard3 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
98. Flavia Marzano - pag. 98
Standard
Uno standard è una specifica o norma condivisa da una
comunità. Può essere emanato da un ente di standardizzazione
(ISO, ANSI, W3C, ecc.) oppure essersi imposto “di fatto”
(industry standard).
Tuttavia gli standard di fatto non sono garantiti in quanto il
proprietario ha la piena libertà di modificarli.
Formati Aperti / Standard4 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
99. Flavia Marzano - pag. 99
Formato aperto e formato standard (1)
In base ai precedenti paragrafi un “formato aperto” può essere
definito come la “modalità di rappresentazione dei dati in forma
elettronica, deliberatamente resa pubblica, completamente
documentata ed utilizzabile da chiunque”.
In questo senso per esempio il formato utilizzato da
“OpenOffice.org” è un formato aperto in quanto:
– È una modalità di rappresentazione dei dati in forma
elettronica.
– È esaustivamente documentato ed utilizzabile da chiunque (i
dati vengono rappresentati nativamente in XML e salvati come
documenti XML la cui struttura è definita in una DTD,
grammatica di una classe di documenti XML, pubblica).
Formati Aperti / Standard5 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
100. Flavia Marzano - pag. 100
Formato aperto e formato standard (2)
Un formato è standard quando è definito da un ente di
standardizzazione (per esempio, HTML) o è di fatto condiviso da
una comunità (per esempio, PDF).
Un formato è uno standard aperto quando soddisfa il requisito di
pubblicità e di normazione (p.e. XML e HTML sono standard
aperti perché le loro specifiche sono pubblicamente
documentate, definite e mantenute da un ente di
standardizzazione, il W3C).
Formati Aperti / Standard6 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
101. Flavia Marzano - pag. 101
Indipendenza. La documentazione pubblica e completa del
formato consente l’indipendenza da uno specifico prodotto e
fornitore; tutti possono sviluppare applicazioni che gestiscono un
formato aperto.
Interoperabilità. Usando formati aperti (e a fortiori formati aperti
standard) sistemi eterogenei sono in grado di condividere gli
stessi dati.
Neutralità. I formati aperti non obbligano ad usare uno specifico
prodotto, lasciando libero l’utente di scegliere sulla base del
rapporto qualità/prezzo.
Formati Aperti / Standard: benefici7 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
102. Flavia Marzano - pag. 102
Inoltre, i formati testo aperti standard (e a fortiori se sono
autodocumentanti) comportano l’ulteriore beneficio della
persistenza, caratteristica importante per la tutela del patrimonio
informativo nel tempo a fronte del mutamento tecnologico.
Infatti, il formato testo è il formato più indipendente
dall’evoluzione tecnologica; pertanto le informazioni
rappresentate con questo formato sono recuperabili anche molto
tempo dopo la generazione, senza necessità di pesanti
riconversioni. Questa caratteristica è ancor più vera per quei
formati come SGML e XML che al dato associano la relativa
descrizione (metadato) in linguaggio naturale.
Formati Aperti / Standard: benefici8 di 8 - fonte www.innovazione.gov.it
103. Flavia Marzano - pag. 103
Open Document1 di 3
“Formato per file da ufficio come testi, fogli elettronici e
presentazioni, basato su XML.
Successore dei file .doc, .xls e .ppt che ancora “infestano” i
nostri PC (anche quando usiamo solo Gnu/Linux!)
OpenDocument è già il formato di default di OpenOffice 2.0 ed
è, o sarà presto, utilizzabile anche in molti altri programmi, sia
GPL sia commerciali.”
http://opendocumentfellowship.org/Applications/HomePage
104. Flavia Marzano - pag. 104
Open Document: quali vantaggi? 2 di 3
“I formati di file sono alfabeti.
I programmi software (indipendentemente dalla loro licenza)
potrebbero anche cambiare ogni anno senza causare danni
eccessivi.
Ma per avere un qualsiasi vero progresso, o almeno efficienza
nella condivisione di informazioni, i formati di file devono essere
quanto più stabili possibile e completamente aperti, senza
segreti, limitazioni d'uso di alcun tipo od obbligo di conversioni
continue da uno standard all'altro.”
http://www.scarichiamoli.org/main.php?page=interviste/fioretti
105. Flavia Marzano - pag. 105
Open Document: quali vantaggi? 3 di 3
“Gli antichi scrivevano con stili e pietre, noi col computer,
passando attraverso penne d'oca, a sfera, torchi da stampa,
rotative e stampanti laser.
Ci siamo riusciti in pochi secoli proprio perché NON è stato
necessario riscrivere da capo tutto lo scibile umano, a ogni
generazione, con un alfabeto diverso.
Oggi i formati proprietari vengono usati come armi commerciali,
per costringere gli utenti di un programma a non cambiare.
Il software potrebbe anche essere di qualcun altro, dato solo in
licenza, ma non c'è dubbio che i nostri dati sono solo nostri.”
http://www.scarichiamoli.org/main.php?page=interviste/fioretti
106. Flavia Marzano - pag. 106
Riuso: di che cosa?
“È necessario sostenere e facilitare il riuso dei software custom di
proprietà delle PA, e la disseminazione dei risultati e delle best practices
tra tutte le PA del paese.”
“È necessario definire politiche di disseminazione per i progetti di ricerca e
innovazione tecnologica finanziati con fondi pubblici affinché vi sia
maggiore riuso dei risultati. La modalità open source può essere uno
strumento utile da sperimentare per diffondere prodotti software innovativi
risultanti da tali progetti. Inoltre, tale approccio può essere sperimentato
anche per ciò che concerne i software custom prodotti nell’ambito dei
progetti finanziati attraverso i bandi di e-government.”
Da: “Indagine conoscitiva sul software a codice sorgente aperto e libero nella PA”
107. Flavia Marzano - pag. 107
Riuso: come?
Codice dell’amministrazione digitale (CAD)
ART. 69 (Riuso dei programmi informatici)
…
2. Al fine di favorire il riuso dei programmi informatici di proprietà
delle pubbliche amministrazioni, ai sensi del comma 1, nei
capitolati o nelle specifiche di progetto è previsto ove possibile,
che i programmi appositamente sviluppati per conto e a spese
dell'amministrazione siano facilmente portabili su altre
piattaforme.
3. Le pubbliche amministrazioni inseriscono, nei contratti per
l'acquisizione di programmi informatici, di cui al comma 1,
clausole che garantiscano il diritto di disporre dei programmi ai
fini del riuso da parte della medesima o di altre amministrazioni.
108. Flavia Marzano - pag. 108
Riuso: clausole
Codice dell’amministrazione digitale (CAD)
ART. 69 (Riuso dei programmi informatici)
4. Nei contratti di acquisizione di programmi informatici sviluppati
per conto e a spese delle amministrazioni, le stesse possono
includere clausole, concordate con il fornitore, che tengano conto
delle caratteristiche economiche ed organizzative di quest'ultimo,
volte a vincolarlo, per un determinato lasso di tempo, a fornire, su
richiesta di altre amministrazioni, servizi che consentono il riuso
delle applicazioni. Le clausole suddette definiscono le condizioni
da osservare per la prestazione dei servizi indicati.
109. Flavia Marzano - pag. 109
Riuso: quali difficoltà?
“Per quanto riguarda il riuso del software custom, i principali fattori frenanti
sono, anche in questo caso, la disinformazione sulla consistenza e la
tipologia del software sviluppato per le PA e le concrete difficoltà di
personalizzazione del software custom a seconda delle esigenze della
particolare amministrazione.”
“Il problema è la difficoltà che molte amministrazioni hanno nell’accettare
applicativi sviluppati da altre PA e nella difficoltà che incontrano
nell’adattarlo alle proprie esigenze.”
“…la coerenza tra il software sviluppato e i requisiti dell’utenza, la
disponibilità di una amministrazione a rendere disponibile e riusare
software esistente e la presenza di adeguati strumenti di supporto al riuso
(per esempio, la documentazione di progetto)”
Da: “Indagine conoscitiva sul software a codice sorgente aperto e libero nella PA”
110. Flavia Marzano - pag. 110
Riuso: quali opportunità?1 di 2
“appare importante fornire elementi tali da spingere le pubbliche
amministrazioni a:
Verificare in anticipo se esistono soluzioni software già realizzate da altre
amministrazioni e valutare la possibilità e la convenienza di servirsi di tale
software adattandolo alle proprie esigenze, prima di ricorrere allo sviluppo
di software specifico e ad eventuali procedure di selezione del contraente
cui affidarne lo sviluppo.
Definire meglio le prescrizioni contrattuali relative alla piena titolarità
(anche non esclusiva) dei programmi sviluppati ad hoc per le stesse
(software custom), in particolare esplicitando chiaramente la titolarità, oltre
che dell’eseguibile, anche del relativo codice sorgente.”
Da: “Indagine conoscitiva sul software a codice sorgente aperto e libero nella PA”
111. Flavia Marzano - pag. 111
“Definire meglio e più dettagliatamente i requisiti tecnico/funzionali dei
programmi da realizzare e meglio svolgere la fase di collaudo. Tra tali
requisiti vanno incluse anche le caratteristiche minimali per potere poi
agevolmente condividere i programmi realizzati (quali la modularità del
software, una chiara identificazione al suo interno delle parti mature/stabili
e di quelle che vanno ottimizzate o che sono soggette a rilasci frequenti, la
disponibilità oltre che del codice sorgente anche di una documentazione
esauriente, contenente ad esempio una mappa che consenta di navigare
nel codice). ...
Dare informazione, entro una certa data dal collaudo, sui programmi di cui
è entrata in possesso al fine di consentirne il riuso. Ciò anche mediante la
pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web o su strutture gestite
a livello nazionale e/o locale ...”
Da: “Indagine conoscitiva sul software a codice sorgente aperto e libero nella PA”
Riuso: quali opportunità? 2 di 2
112. Flavia Marzano - pag. 112
• Catalogo delle soluzioni
• Avviso del CNIPA sul Riuso
• …
Riuso: quali sviluppi?
113. Flavia Marzano - pag. 113
Uso – usabilità - accessibilità(1)
Legge 4/2004
Art. 1 (Obiettivi e finalità)
1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si
articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
2. È tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi
informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di
pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al
principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione.
FLOSS, ODS, Riuso?
114. Flavia Marzano - pag. 114
Legge 4/2004
Si applica a: tutte le amministrazioni dello Stato, regioni, province e
comuni, istituti e scuole di ogni ordine e grado aziende ed enti del
Servizio sanitario nazionale; agli enti pubblici economici, alle aziende
private concessionarie di servizi pubblici, alle aziende municipalizzate
regionali, agli enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, alle aziende
di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di
capitale pubblico e alle aziende appaltatrici di servizi informatici
Obblighi: i contratti devono prevedere i requisiti dell’accessibilità,
altrimenti sono considerati nulli (ciò vale per i nuovi contratti, ma anche
per modifica, rinnovo, novazione di contratti esistenti);
Prevede sanzioni (responsabilità dirigenziale e responsabilità
disciplinare ) in caso di inadempienza!
Uso – usabilità – accessibilità(2)
115. Flavia Marzano - pag. 115
Conoscenza digital divide?
La principale risorsa che rende libere le persone è la
conoscenza.
“società dell’informazione e della conoscenza: l’assetto
delle società industriali avanzate, basato sulla centralità
dell’informazione e della conoscenza quali risorse
essenziali per lo sviluppo economico, sociale e culturale;”
Legge Regionale Toscana1/2004
119. Flavia Marzano - pag. 119
http://www.flickr.com/photos/piermario/
Il software e la conoscenza non si deteriorano con il riuso...Il software e la conoscenza non si deteriorano con il riuso...
Se tu hai una mela, eSe tu hai una mela, e
io ho una mela, e ceio ho una mela, e ce
le scambiamo, allorale scambiamo, allora
tu ed io abbiamotu ed io abbiamo
sempresempre una mela peruna mela per
uno.uno.
Ma se tu hai un'idea,Ma se tu hai un'idea,
ed io ho un'idea, e ceed io ho un'idea, e ce
le scambiamo, allorale scambiamo, allora
abbiamoabbiamo entrambi dueentrambi due
ideeidee..
(George Bernard Shaw)
120. Flavia Marzano - pag. 120
Che cosa fare?Che cosa fare?
Lasciateci la libertà
di scegliere,
crescere
e innovare
(Franco Violi)
Non importa quanto vai piano,
l'importante è che non ti fermi
(Confucio)
121. Flavia Marzano - pag. 121
Linee di intervento del legislatore italiano
Qualificare la domanda pubblica di
prodotti e servizi informatici
Contenimento della spesa pubblica
Garantire lo sviluppo di un libero
mercato concorrenziale
Trasparenza delle operazioni di
trattamento dati
122. Flavia Marzano - pag. 122
Trasparenza: il cittadino deve avere piena
conoscenza del processo di trattamento dei dati.
Art .7 Codice in materia di trattamento
dei dati personali.
diritto di ottenere l’indicazione della logica
applicata in caso di trattamento effettuato
con l’ausilio di strumenti elettronici
123. Flavia Marzano - pag. 123
Gli strumenti di qualificazione della domanda
pubblica di beni e servizi informatici
nel D.L.vo. 39 del 1993
Capitolati ( art. 12 del D.L.vo 39/93 e
D.P.C.M. 452 del 1997)
Pareri di congruità tecnico-economica
sugli schemi dei contratti concernenti
l’acquisizione di beni e servizi relativi ai
sistemi informativi automatizzati
Studio di fattibilità e monitoraggio
124. Flavia Marzano - pag. 124
Pareri (relazione CNIPA-Pareri, www.cnipa.gov.it)
• “la valutazione delle offerte deve riservare un peso adeguato
alla “portabilità” delle soluzioni proposte”.
• “le condizioni economiche devono venire adeguate a quelle già
praticate a un’altra amministrazione”.
• In relazione all’acquisto di licenze di software per automazione
di ufficio e per sistemi operativi per server l’AIPA ha espresso
parere favorevole a condizioni che vengano sperimentate
soluzioni open source con la possibilità di modificare nel corso
del periodo contrattuale la quota parte delle licenze proprietarie.
125. Flavia Marzano - pag. 125
L’acquisizione dei programmi informatici ex
art. 68 del Codice dell’amministrazione digitale
L’amministrazione acquistano programmi informatici a
seguito di una valutazione comparativa fra diverse
soluzioni:
2. Amministrazione può far sviluppare programmi ad
hoc che abbiano i requisiti da essa indicati
3. Riusare programmi informatici sviluppati per conto e
a spese della stessa o di altre amministrazioni
4. Acquistare la licenza d’uso di programmi informatici
di tipo proprietario
5. Acquisire di programmi a codice sorgente aperto
6. Combinazione delle soluzioni precedenti
126. Flavia Marzano - pag. 126
La comparazione fra le diverse
soluzioni:criteri di selezione
Esistono programmi già sviluppati idonei ad
assolvere alle esigenze dell’amministrazione
Profili economici
Garantire l’interoperabilità fra amministrazioni
e la cooperazione applicativa
Favorire soluzioni informatiche che
consentano la rappresentazione dei dati e
documenti in più formati di cui almeno uno di
tipo aperto
127. Flavia Marzano - pag. 127
Riuso dei programmi
informatici art. 69 del CAD
Le pubbliche amministrazioni che siano
titolari di programmi applicativi realizzati
su specifica indicazione del
committente pubblico, hanno l’obbligo
di darli in formato sorgente, completi
della documentazione disponibile, in
uso gratuito ad altre pubbliche
amministrazioni che li richiedono e che
intendano adattarli alle proprie
esigenze, salvo motivate ragioni.
128. Flavia Marzano - pag. 128
Capitolati e specifiche di progetto
art. 69 CAD
Nei capitolati o nelle specifiche di progetto è previsto, ove
possibile, che i programmi appositamente sviluppati per conto e
a spese dell’amministrazione siano facilmente portabili su altre
piattaforme
Le amministrazioni inseriscono nei contratti clausole che
garantiscano il diritto di disporre dei programmi al fine del riuso
da parte della medesima o di altre amministrazioni
Possono inserire clausole, concordate con il fornitore che
tengano conto delle caratteristiche economiche e organizzative
di quest’ultimo, volto a vincolarlo per un determinato lasso di
tempo a fornire, su richiesta di altre amministrazioni servizi che
consentano il riuso delle applicazioni
129. Flavia Marzano - pag. 129
Ratio del riuso
Economicità
Riorientare investimenti in settori non
ancora coperti dall’informatizzazione
Riduzione del rischio di progetto
Omogeneità fra servizi offerti dal settore
pubblico
Dare impulso a modelli cooperativi fra
amministrazioni
130. Flavia Marzano - pag. 130
Banca dati dei programmi
riutilizzabili art. 70 CAD
CNIPA previo accordo con la Conferenza
Unificata valuta e rende note applicazioni
tecnologiche realizzate dalle pubbliche
amministrazioni, idonee al riuso da parte di
altre pubbliche amministrazioni
Le pubbliche amministrazioni centrali che
intendono acquisire programmi applicativi
valutano preventivamente la possibilità di
riuso delle applicazioni analoghe rese note
dal CNIPA motivandone l’eventuale mancata
adozione
131. Flavia Marzano - pag. 131
Grazie dell’attenzioneGrazie dell’attenzione
flavia.marzano@gmail.com
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