2. Italia maggiore esportatore bio in EU
16 Feb 2013 - Norimberga
L’Italia si è imposto come maggiore esportatore
d’Europa: questo il dato che emerge da BioFach,
la maggiore fiera internazionale del biologico
di Norimberga, in Germania, nazione
quest’ultima che da sola rappresenta un terzo
dei consumi europei di prodotti bio e il
maggiore territorio d’esportazione per gli
agricoltori e i produttori italiani.
Si tratta di un giro d’affari che in Germania
si attesta intorno ai 6 miliardi di euro (20
mld nell’intera area UE) e promette ulteriori
sviluppi per i prossimi anni. A trainare il
settore bio italiano in Germania il comparto
ortofrutticolo, che con il 55% fa da apripista
al resto del biologico prodotto in Italia. A
seguire vino biologico (11,2%), conserve di
pomodoro (8,5%) e olio d’oliva (6,2%).
3. Agricoltura più verde piccola e a Km zero
2 Lug. 2013
L’accordo sulla nuova politica agricola comune, da
cui dipendono 50 miliardi di euro l’anno agli
agricoltori per il settennio 2014-2020, punta sul
biologico e sulle piccole aziende agricole.
Il Commissario europeo responsabile per
l’agricoltura, Dacian Ciolos, annuncia: “Il 30% dei
finanziamenti diretti, che rappresentano la più
grande fetta della politica agricola comune, saranno
ora destinati verso pratiche agricole in grado di
sviluppare al meglio l’obiettivo di coltivazioni
sostenibili”.
Un cambiamento importante se si pensa che oggi
rappresenta il 20% delle aziende agricole europee ad
assorbire da sole l’80% delle risorse esistenti.
Una riforma, che modifica radicalmente i meccanismi
di finanziamento per gli agricoltori sferrando un
attacco alle grandi aziende agricole
4. Le nuove forme di agricoltura etica, civica e responsabile si stanno evolvendo con
grande rapidità. Questo accade in tutto il mondo ma in Italia questo fenomeno si
caratterizza per una grande diversità di forme e di soluzioni. È come se l'intero
Paese ospitasse un grande laboratorio diffuso, talvolta non facile da vedere.
5. Agricoltura Civica def.
Con agricoltura civica si fa riferimento ad un modello economico che pur
mantenendo come finalità dell'attività la coltivazione di piante e l'allevamento
di animali a fini alimentari, contestualmente persegue il bene comune che, secondo
i principi dell'economia civile, è il risultato di tutti i livelli di benessere
dei singoli individui di una collettività.
Per questa ragione, l'agricoltura civica si fonda sul coinvolgimento delle
comunità locali e dei cittadini, abbraccia sistemi di produzione e di
commercializzazione innovativi, e rappresenta una visione della società fondata su
pratiche sociali, economiche e ambientali sostenibili, sull'etica, sul senso di
responsabilità, sulla reciprocità. Per tali caratteristiche gli impatti
dell'agricoltura civica devono essere valutati attraverso moltiplicatori di tipo
ambientale e sociale, oltre che economico.
L'agricoltura civica fa riferimento a modelli di produzione agricola di
piccola/media scala fortemente integrati nel sistema locale, alle comunità di
persone ed alle risorse naturali della località. Le pratiche di agricoltura civica
consentono di assicurare ai cittadini, oltre al cibo, infrastrutture vitali
indispensabili per la vita quotidiana, siano esse di tipo naturale (paesaggi,
gestione delle risorse naturali, biodiversità) o sociale (conoscenza del mondo
agricolo e rurale, identità e vitalità delle comunità, benessere delle persone,
servizi socio-educativi ed assistenziali).
6. Forme di Agricoltura Civica
Le forme di agricoltura civica trovano traduzione concreta nelle pratiche di
agricoltura sostenuta dalla comunità
dei gruppi di acquisto solidale (GAS)
nelle forme di agricoltura sociale praticate
dalle aziende agricole e dal mondo della
cooperazione sociale nei giardini condivisi
nella didattica aziendale e nella produzione
di servizi alla persona
nelle forme di vendita diretta
e più in generale in quelle pratiche di qualità economica, ambientale e
sociale, che non si esauriscono in uno scambio mercantile, bensì,
mantengono al loro interno valori di relazione durevoli e continuativi.
7. Nuovi media e agricoltura civica
un terreno comune per l’innovazione sociale
Esistono diverse aree di contatto fra l'agricoltura
civica e i nuovi media partecipativi
La cittadinanza attiva coinvolta in iniziative di
agricoltura civica è rappresentata molto spesso da
giovani che padroneggiano le tecnologie di networking
sociale alla base dei nuovi media partecipativi
(opinion leaders)
Tecnologie di networking e nuovi media rappresentano un
importante strumento per l'acquisizione delle
informazioni di business, la gestione delle
partnership, il racconto delle storie che stanno dietro
le produzioni agricole (foodblogging, bioblogging) e il
commercio elettronico dei prodotti
12. AiCARE
AiCARE offre strumenti concreti di conoscenza (mappa delle attività, modelli,
banca dati, centro di documentazione) ma anche forme di assistenza tecnica,
formazione e occasioni di incontro, portando alla luce centinaia di imprese (a
volte anche non-imprese) che hanno voglia di crescere, ma anche di confrontarsi,
rafforzarsi, stringere accordi, fare rete, costruire mercati.
AiCARE organizza un concorso nazionale di Agricoltura Civica, quest’anno alla III
edizione, con l’obiettivo di far emergere le pratiche di Agricoltura Civica,
ovvero tutte quelle soluzioni che praticano una forte intesa tra mondo della
produzione agricola e della cittadinanza attiva del paese, per farle incontrare
tra loro e conoscere dalla collettività in modo da creare una conoscenza
condivisa ed allargata di queste importanti forme di innovazione sociale.
17. La TV ne ha parlato
http://redomino.net/18GKuQH
18. La radio ne ha parlato
http://redomino.net/14e6ZUt
19. Vincitori per la miglior comunicazione digitale
Premio assegnato da Redomino srl, partner tecnologico dell’Agricoltura Civica Award
Orti scolastici (Emilio Bertoncini)
Coltivando (Politecnico di Milano)
La Semente (Claudia Ballante)
Cooperativa Sociale Giovani in Vita
Officine Corsare
Ecomerenda a scuola (Giuseppe Jepis Rivello)
20. Orti scolastici
Il progetto è nato quasi per caso quando mia figlia
frequentava la scuola dell'infanzia (Nave - Lucca). Ho
proposto alla scuola di realizzare un piccolo orto con
finalità didattiche e nell'AS 2008/2009 siamo partiti con
un'esperienza di coltivazione di ortaggi in due contenitori
di legno alti 45 cm ("quota bambino") ciascuno di 3 metri
quadrati. Grazie alla straordinaria collaborazione di 6
bravissime insegnanti l'orto è diventato un vero strumento
didattico col quale alla scuola dell'infanzia si sono
sviluppati concetti propri delle scienze, della matematica,
delle scienze sociali, ecc. Abbiamo affrontato temi come la
malattia, la morte, la vita in collettività, ecc.
Quell'esperienza va ancora avanti a titolo di volontariato
tramite l'associazione AT&NA. Nel 2011 il modello è stato
esportato in due scuole del comune di Pietrasanta (LU)
grazie al sostegno di uno sponsor
(www.giardinidellaversilia.com) e quest'anno lo sponsor ha
assicurato lo svolgimento dell'attività in 4 scuole (una
dell'infanzia e tre primarie). Questa parte dell'esperienza
la porto avanti come attività professionale nell'ambito
delle attività di Ecoland
21. Coltivando
Coltivando è un orto universitario, aperto al quartiere Bovisa
situato negli spazi del campus Durando del Politecnico di Milano.
E’ un’azione di socialità che fa collaborare i residenti del
quartiere con gli studenti e i docenti dell’università, per
coltivare e gestire un orto condiviso e conviviale. E’ un modo per
aprire lo spazio pubblico del campus al quartiere. E’ un mezzo per
condividere conoscenze, esperienze e agevolare la connessione tra il
campus e tessuto urbano.
http://redomino.net/12PUKy0
22. La semente
Una fattoria sociale e una country house
gestita dai ragazzi autistici del centro
diurno "La Semente" che sorge a Spello, nella
meravigliosa campagna umbra. Il centro, creato
dal coraggio e dalla volontà di Paola, mamma
di Marco, ragazzo autistico di 26 anni,
accoglie dieci giovani che grazie al lavoro
di altrettanti educatori frequentano laboratori
di ogni tipo: orto, carta, ceramica, ufficio,
cucina...lo scopo è dar vita, grazie al
supporto dell'Università di Perugia e delle
aziende agricole vicine, a un marchio biologico
e sociale che consentirà a questi ragazzi di
lavorare e sentirsi autonomi.
Il video fa parte di un ampio progetto che ho
realizzato su incarico di Banca Prossima
documentando progetti eccellenti nati dal no
profit italiano. Assieme a me ha lavorato il
fotografo Mirko Cecchi e le diverse storie
vengono pubblicate su Terre di Mezzo. De La
Semente si parlerà anche sul prossimo numero di
Elle Kids, supplemento del femminile Elle.
http://redomino.net/15k7xfw
23. Cooperativa sociale Giovani in Vita
La Cooperativa Sociale Giovani in Vita produce sui terreni
confiscati alla 'ndrangheta olio extra vergine di oliva ed altri
prodotti, impegnandosi nel recupero di soggetti svantaggiati,
per lo più detenuti ed ex detenuti e giovani che rischiano di
diventare manovali della criminalità organizzata. Riteniamo sia
necessario lanciare un segnale forte in una realtà come la
nostra, in cui il tasso di devianza e criminalità è a livelli
altissimi.
"Vogliamo, con il nostro impegno e nonostante le difficoltà,
dimostrare di poter rendere produttiva la nostra terra dando
un'opportunità legale a giovani e meno giovani del nostro
territorio perché non cadano nelle mani sbagliate e possano così
ritenersi veramente liberi, o come ci piace dire, essere uomini
e donne 'NDRANGHETA FREE".
24. Officine Corsare
L'idea viene da una tesi di laurea e riguarda la creazione di un
metodo di certificazione partecipata dei prodotti. La certificazione
partecipata prevede la certificazione della qualità come segno di
garanzia da parte di consumatori e produttori dei prodotti agricoli.
Si oppone alla certificazione da terzi, abbassando i costi e riducendo
la distanza fra produttori e consumatori. E ridà a questi ultimi, la
possibilità di creare un sistema che segua le regole che meglio si
adattino ai loro interessi.
I principi dell'agroecologia saranno le basi sulla quale si poggerà il
processo. La motivazione nasce per un bisogno degli agricoltori e dei
consumatori di abbassare i costi dei prodotti nonchè di ridare a
quest'ultimi maggiore potere decisionale e di mercato. Di fatto,
l'agroecologia tenta di riunire i piccoli produttori agricoli e di
organizzarli in difesa dei loro interessi e della loro autonomia.
Lottando in un sistema a "clessidra", dove produttori e consumatori
sono i vertici più deboli di un sistema malato che spreca un terzo del
cibo prodotto ed impoverisce sempre di più chi non riesce a stare "nel
mercato". L'obiettivo è quello di creare un sistema di certificazione
di garanzia partecipato. Che possa prevedere o meno delle "etichette"
per differenziare i loro prodotti. Ad ogni modo il processo non dovrà
avere un costo elevato per i produttori.
25. Eco-Merenda a Scuola
Cos'è una Eco-merenda? Cos'è una scuola di Transizione? Maria de
Biase mi ha accompagnato nelle sue scuole di Scario e San Giovanni a
Piro (Sa) dove i ragazzi delle elementari e delle medie hanno un
menù settimanale molto speciale a base di verdure, di pane e olio e
di frutta di stagione. La maggior parte dei prodotti consumati nelle
mense scolastiche inoltre vengono prodotti negli orti scolastici che
sono curati dai ragazzi e da tutta la comunità locale.
http://redomino.net/14PADp6