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Vista con gli occhi dei ragazzi
In generale
L’OMS, Organizzazione Mondiale della
Sanità, agenzia dell'ONU, è stata fondata il
22/07/1946 ed é diventata operativa il 7/4/1948 con
sede a Ginevra (svizzera).
Nel testo dell’atto esecutivo si può leggere:
«la salute non è solo assenza di malattia, ma stato di
benessere fisico, mentale e sociale»
Questa definizione di salute costituisce la base sulla
quale ha lavorato la conferenza internazionale sulla
assistenza sanitaria del 1978 che ha prodotto la
Dichiarazione di Alma Ata(URSS), dove viene ribadita
la necessitá di assicurare la salute a tutte le
popolazioni.
La qualità è l’insieme delle
caratteristiche di un prodotto
che conferiscono ad esso la
capacità di soddisfare le
esigenze del consumatore.
Un prodotto in base alla zona
di provenienza e al
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qualità diverse anche in
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compra.
I principi su cui si fonda la nuova
legislazione comunitaria sono:
• Controlli su tutta la catena
alimentare.
• analisi del rischio molto accurate.
• La responsabilità degli operatori
addetti alla
produzione,confezionamento e
commercializzazione del prodotto.
• La tracciabilità del prodotto su
tutta la filiera.
• Il consumatore è una parte
importante della sicurezza
alimentare.
L’EFSA è un'agenzia europea
indipendente, finanziata dal
bilancio dell'UE e operante in
modo autonomo dalla
Commissione europea, dal
Parlamento europeo e dagli Stati
membri dell'UE.
Per portare a termine la sua
missione ,l’EFSA collabora a
stretto contatto con i suoi partner
e con tutte le parti interessate ed
è membro attivo di importanti reti.
L’Autorità europea per la sicurezza
alimentare (EFSA) svolge un ruolo
fondamentale nella valutazione
dei rischi relativi alla sicurezza di
alimenti e mangimi. L’EFSA, in
stretta collaborazione con le
autorità nazionali e in aperta
consultazione con le parti
interessate, fornisce consulenza
scientifica indipendente e
comunica in maniera chiara sui
rischi esistenti ed emergenti.
Ecco alcuni dei regolamenti più importanti sulla sicurezza
alimentare :
 Regolamento (CE) n. 178/2002 : introduce fondamentalmente i
principi e i requisiti generali della legislazione
alimentare, istituisce e fissa procedure nel campo della sicurezza
alimentare.
 Regolamento (CE) n. 852/2004 : che stabilisce norme sull’igiene
dei prodotti alimentari.
 Regolamento (CE) n. 853/2004 : che stabilisce norme specifiche in
materia di igiene per gli alimenti di origine animale
 Regolamento (CE) n. 854/2004 : che fissa norme specifiche per
l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale
destinati al consumo umano.
 Regolamento (CE) n. 2073/2005 : che definisce criteri specifici
microbliologici applicabili ai prodotti alimentari.
 Regolamento (CE) n. 1924/2006 : relativo alle indicazioni
nutrizionali e sulla salute fornite dai prodotti alimentari. Coinvolge
tutti gli alimenti
 Regolamento (CE) n. 1925/2006: stabilisce i principi e i requisiti
generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea
per la sicu-rezza alimentare e fissa procedure nel campo della
sicurezza alimentare
 Regolamento (CE) n. 1169/2011 :
relativo alla fornitura di informazioni
sugli alimenti ai consumatori, che
modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006
e (CE) n. 1925/2006 .
La legislazione alimentare si occupa degli aspetti igienico-sanitari degli
alimenti ed in particolare di:
Produzione
Lavorazione
Confezionamento
Distribuzione
Deposito
Vendita
Consumo
Queste diverse applicazioni della legislazione alimentare svolgono tutte
un ruolo fondamentale poiché grazie a queste norme il consumatore è
sicuro della provenienza del prodotto, dove è stato confezionato e i
rischi che comportano quel tale alimento.
In Italia sono in vigore oltre alle
norme europee norme specifiche
riguardanti aspetti particolari
della sicurezza alimentare, quali:
• L’uso dei pesticidi.
• Integratori alimentari.
• Coloranti.
• Residui di farmaci veterinari e
contaminanti.
• Addizione di vitamine e
minerali.
• Materiali e prodotti a contatto
con gli alimenti.
La sicurezza alimentare contempla
innanzitutto la buona qualità di un
alimento sotto il profilo igienico e
sanitario.
La legislazione alimentare prevede che gli
operatori predispongano ed attuino
adeguate procedure operative; tra le
procedure obbligatorie vi sono quelle
basate sul sistema HACCP.
Le aziende che si occupano del settore
alimentare devono attenersi alle seguenti
Normative di Riferimento:
Certificazione ISO 22000:2005
Certificazione IFS
Certificazione HACCP
Lo standard EN ISO 22000 individua i requisiti di
un corretto sistema di Gestione della
Sicurezza dei prodotti alimentari, permettendo
alle Organizzazioni di identificare e gestire i
rischi della loro attività, a garanzia della
sicurezza dei cibi e della soddisfazione dei
consumatori. E' riconosciuto a livello mondiale.
Il sistema di Gestione implementato dallo
standard IFS deriva dal riferimento al metodo
di pianificazione HACCP e si concentra sulla
qualità e sicurezza igienico-sanitaria dei
prodotti.
Permette di selezionare fornitori secondo il
criterio della certificata capacità di fornire
prodotti sicuri, conformi alle specifiche
contrattuali e ai requisiti di legge.
Il certificato dura 12 mesi.
L'HACCP (Hazard Analysis and Critical Control
Points) è un sistema che previene i pericoli di
contaminazione alimentare;
si basa sul monitoraggio delle fasi della
lavorazione degli alimenti in cui si prospetta un
pericolo di contaminazione sia di natura
biologica che chimica o fisica.
Gli alimenti vengono contaminati ogni qualvolta
l'uomo vi introduce un fattore in grado di
causare un danno alla salute del consumatore.
Questa introduzione può avvenire sia in fase di
produzione primaria, e quindi si ritrova già
nelle materie prime, che durante le fasi di
produzione e preparazione dell'alimento.
Se ne distinguono diverse tipologie:
 fisica
 chimica
 microbiologica
E’ dovuta alla presenza di corpi estranei:
sassolini, schegge metalliche, di vetro, di
legno, plastica, ecc...
L’origine è spesso dovuta a negligenze o a
carente manutenzione degli impianti.
Si può ridurre sensibilmente il rischio associato a
questo pericolo ad esempio eseguendo
manutenzioni programmate agli impianti o
installando dei setacci.
Le sostanze chimiche hanno un ruolo importante
nella produzione degli alimenti e nella loro
distribuzione e sono pertanto continuo oggetto
di studio, valutazioni e interventi normativi.
Tracce di sostanze chimiche possono derivare
negli alimenti dal contatto con oggetti e
materiali utilizzati nella produzione e nel
confezionamento.
I farmaci veterinari sono utilizzati per la difesa
dalle malattie degli animali destinati
all’alimentazione e possono dare origine a
residui nell’alimento.
Ma dal 1988, il Ministero della salute predispone
annualmente il "Piano nazionale per la ricerca
dei residui (PNR)", un programma di
sorveglianza e di monitoraggio della
presenza, negli alimenti di origine animale, di
residui di sostanze chimiche che potrebbero
essere dannose per la salute pubblica.
La contaminazione microbica danneggia gli
alimenti, dapprima degradandone le
caratteristiche organolettiche, poi
rappresentando un rischio per la salute del
consumatore, più o meno grave a seconda
della specie contaminante. Si parla anche di
intossicazione alimentare.
Non Intossicati
Intossicati
Le intossicazioni alimentari rappresentano un
crescente problema per la salute pubblica a
livello internazionale.
Sono conosciute attualmente oltre 250 malattie
trasmesse da alimenti, causate da diversi
agenti patogeni, come batteri e muffe.
Il Regolamento (CE) n. 852/2004 promuove
l’elaborazione dei manuali di corretta prassi
igienica operativa e di applicazione del sistema
HACCP.
Inoltre prevede che gli Stati membri valutino i
manuali di corretta prassi operativa al fine di
verificarne la conformità alle disposizioni ivi
previste.
In proposito il Ministero della salute valuta i manuali
di corretta prassi operativa con il supporto tecnico
dell’Istituto superiore di sanità.
• La tutela del consumatore consiste nel prevenire il
malessere di un soggetto o di una comunità causato da
cibi o prodotti che non sono stati controllati in fase di
produzione.
• Per questa ragione, intorno al XX secolo in seguito ad una
grave intossicazione di gran parte della popolazione
statunitense da carne avariata , tutti i paesi industrializzati
iniziarono a tutelare la popolazione, prendendo delle
precauzioni e instaurando aziende per il controllo della
produzione di prodotti alimentari. Da qui il termine tutela
del consumatore.
A disposizione del consumatore ci
sono diversi strumenti:
1. L’etichettatura
2. Lo standard BRC e IFS
3. La class action
• Che cos’è?
• Essa consiste in una breve spiegazione di
quanto contenuto all’ interno del contenitore,
sul quale viene affissa.
• Da che cosa è regolamentata?
• L’etichettatura e stata disciplinata e regolamentata
tramite il nuovo regolamento comunitario in UE
1169/2011,in vigore dal 22/11/11 , il cui scopo e quello
di rendere l’etichettatura più chiara, trasparente e
leggibile.
• In realtà, tale regolamento integra:
La direttiva 2000/13/CE, la quale trattava già
l’etichettatura generica;
La direttiva 90/496/CE , la quale disciplinava
l’etichettatura nutrizionale.
• Che caratteristiche deve avere
l’etichettatura?
 La completa tracciabilità del
prodotto;
 Deve essere chiara e leggibile
 Deve indicare il paese di origine
o di provenienza delle materie
prime utilizzate
 La dichiarazione
nutrizionale contenente:
 Il contenuto energetico
 Le percentuali di ogni
singola sostanza
 La data di scadenza
 Altri elementi:
• Grassi
• Grassi saturi
• Carboidrati
• Zuccheri
• Valore energetico
• Proteine e sale
• Che cosa deve contenere?
• 1) Limitazione d’uso
• 2) Modalità Conservazione
• 3) Lotto di appartenenza
• 4) Categoria
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• 6) Indirizzo produttore
• 7) Data di scadenza
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• Quali critiche sono state mosse?
• Il regolamento, all’apparenza
equilibrato, in realtà ha lasciato
parecchie perplessità perché ha
lasciato esenti dagli obblighi
imposti, i prodotti di grande
distribuzione.
• Quali sono state le novità inserite grazie all'ultimo regolamento?
 Bevande con elevato tenore di caffeina o alimenti con caffeina
aggiunta:
Si tratta di bevande nella cui denominazione compare sia il te
sia il caffè, consumate in porzione superiore 150 mg/L e per le
quali e d’obbligo inserire nel campo visivo unico dell’ etichettatura
la dicitura: «elevato tenore di caffeina», «non raccomandata per
bambini e donne in gravidanza».
 Surgelati nel caso di alimenti congelati prima della vendita e
venduti decongelati, la denominazione dell’alimento é
accompagnata dalla designazione: «decongelato».
Olii e grassi raffinati di origine vegetale
Essi possono essere raggruppati nell'elenco degli elementi
sotto la designazione « o grassi vegetali» , seguita
dall'indicazione dell'origine e dalla dicitura «in porzione
variabile» .
• Che cosa sono?
• Sono il BRC cioè il british
retail consorzium per i
prodotti alimentari e l’ IFS
cioè l’ international food
standard. Si tratta di
standard specifici per i
sistemi di sicurezza
finalizzati a garantire la
conformitá dei fornitori, a
dimostare la capacità dei
rivenditori GDO e ad
assicurare la qualità e la
sicurezza dei prodotti
alimentari
• Che cosa devono fare le aziende per prepararsi
alla certificazione?
• Implementare un sistema di gestione della qualità;
• Identificare i requisiti legali
• Identificare e documentare i rischi specifici per la
sicurezza alimentare e le misure di controllo
pertinente vedi HACCP.
• Identificare i requisiti GMP e GHP
applicabili, compreso un programma di
disinfestazione uno di manutenzione edifici, uno
di pulizie.
• Implementare ogni miglioramento strutturale
necessario.
• Quali sono i vantaggi offerti dagli standard?
• Comunicare il proprio impegno e limitare le
conseguenze legali
• Implementare e rendere operativo un sistema di
gestione che permette all’azienda di controllare il
rispetto dei vincoli di qualità e di sicurezza
• Migliorare la gestione della sicurezza
• Ridurre l’incidenza degli sprechi
• Quali sono i criteri alla
base degli standard?
• I requisiti imposti da questi
standard fanno
riferimento:
Ai sistemi di gestione di
qualità
• Alla metodologia HACCP
• All factory enviromental
standard cioè un insieme
di requisiti GMP cioè good
• Manufacturing practice e
GHP good hygiene
practice
• Che cos'è?
• Si tratta di un'azione
legale con la quale
viene tutelato il
consumatore poichè é
stato leso un interesse
collettivo cioè
condiviso da più
consumatori di un
medesimo prodotto.
• Quando è applicabile?
• La previsione normativa (codice del consumo D.
lgvo 206/2005) delimita gli ambiti in cui e
possibile ricorrere a questo strumento:
• Contratti stipulati mediante l’uso di formulari
• Danni da fatti illeciti extra contrattuali
• Danni derivati da pratiche commerciali scorrette
o da comportamenti anti concorrenziali.
Le materie plastiche sono materiali organici o semi-organici,
possono essere costituite da polimeri puri o miscelati con
additivi.
Sono usate per vari motivi ad esempio come contenitori e
coperchi per il conservamento dei cibi e per alcuni tipi di
imballaggi.
Con questi tipi di materiali bisogna stare attenti perché
possono influenzare la qualità del cibo.
La materia plastica più usata è la plastica, molto utile per l
conservazione del cibo ma anche molto dannosa,usata
molto spesso negli imballaggi e anche nella vita quotidiana
per il consevamento del cibo.
Proprio per questo vengono scritti dei regolamenti per
tutelare e proteggere le materie plastiche,in quanto se non
Questi sono i regolamenti principali:
 La direttiva 2002/72/CE stabilisce norme di base per la
fab-bricazione di materiali e oggetti di materia plastica. La
direttiva è stata modificata in maniera sostanziale 6 volte.
Per motivi di chiarezza il testo va consolidato e vanno
sop-presse le parti superflue e obsolete.
 Il regolamento (CE) n. 1935/2004 stabilisce i principi
generali destinati ad eliminare le differenze tra le
legisla-zioni degli Stati membri per quanto riguarda i
materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i
prodotti ali-mentari.
La direttiva 2002/72/CE si applica ai materiali e
agli oggetti costituiti unicamente di materia
plastica e alle guarnizioni di materia plastica per i
coperchi. In passato questi erano i principali
impieghi della plastica sul mercato.
• Ministero della salute
• Wikipedia
• www.dirittoeconomia.it
• Il sito dell'EFSA
• E poi non da sottovalutare gli elementi fornitici
dai dipendenti della «kerry» di mozzo
Grazie per l’attenzione da Alessandro, Valentina e Leonardo é tutto.
Classe 2A ITIS NATTA-BERGAMO
• Ciò che abbiamo dedotto da questa ricerca e
che l’etichetta sembra una cosa banale ma c’è
un lavoro alle spalle esorbitante.

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  • 1. Vista con gli occhi dei ragazzi
  • 3. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, agenzia dell'ONU, è stata fondata il 22/07/1946 ed é diventata operativa il 7/4/1948 con sede a Ginevra (svizzera). Nel testo dell’atto esecutivo si può leggere: «la salute non è solo assenza di malattia, ma stato di benessere fisico, mentale e sociale» Questa definizione di salute costituisce la base sulla quale ha lavorato la conferenza internazionale sulla assistenza sanitaria del 1978 che ha prodotto la Dichiarazione di Alma Ata(URSS), dove viene ribadita la necessitá di assicurare la salute a tutte le popolazioni.
  • 4. La qualità è l’insieme delle caratteristiche di un prodotto che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare le esigenze del consumatore. Un prodotto in base alla zona di provenienza e al confezionamento può avere qualità diverse anche in relazione al luogo ove si compra.
  • 5. I principi su cui si fonda la nuova legislazione comunitaria sono: • Controlli su tutta la catena alimentare. • analisi del rischio molto accurate. • La responsabilità degli operatori addetti alla produzione,confezionamento e commercializzazione del prodotto. • La tracciabilità del prodotto su tutta la filiera. • Il consumatore è una parte importante della sicurezza alimentare.
  • 6. L’EFSA è un'agenzia europea indipendente, finanziata dal bilancio dell'UE e operante in modo autonomo dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell'UE. Per portare a termine la sua missione ,l’EFSA collabora a stretto contatto con i suoi partner e con tutte le parti interessate ed è membro attivo di importanti reti.
  • 7. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) svolge un ruolo fondamentale nella valutazione dei rischi relativi alla sicurezza di alimenti e mangimi. L’EFSA, in stretta collaborazione con le autorità nazionali e in aperta consultazione con le parti interessate, fornisce consulenza scientifica indipendente e comunica in maniera chiara sui rischi esistenti ed emergenti.
  • 8. Ecco alcuni dei regolamenti più importanti sulla sicurezza alimentare :  Regolamento (CE) n. 178/2002 : introduce fondamentalmente i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.  Regolamento (CE) n. 852/2004 : che stabilisce norme sull’igiene dei prodotti alimentari.  Regolamento (CE) n. 853/2004 : che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale  Regolamento (CE) n. 854/2004 : che fissa norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano.  Regolamento (CE) n. 2073/2005 : che definisce criteri specifici microbliologici applicabili ai prodotti alimentari.  Regolamento (CE) n. 1924/2006 : relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite dai prodotti alimentari. Coinvolge tutti gli alimenti  Regolamento (CE) n. 1925/2006: stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicu-rezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare
  • 9.  Regolamento (CE) n. 1169/2011 : relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 .
  • 10. La legislazione alimentare si occupa degli aspetti igienico-sanitari degli alimenti ed in particolare di: Produzione Lavorazione Confezionamento Distribuzione Deposito Vendita Consumo Queste diverse applicazioni della legislazione alimentare svolgono tutte un ruolo fondamentale poiché grazie a queste norme il consumatore è sicuro della provenienza del prodotto, dove è stato confezionato e i rischi che comportano quel tale alimento.
  • 11. In Italia sono in vigore oltre alle norme europee norme specifiche riguardanti aspetti particolari della sicurezza alimentare, quali: • L’uso dei pesticidi. • Integratori alimentari. • Coloranti. • Residui di farmaci veterinari e contaminanti. • Addizione di vitamine e minerali. • Materiali e prodotti a contatto con gli alimenti.
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  • 13.
  • 14. La sicurezza alimentare contempla innanzitutto la buona qualità di un alimento sotto il profilo igienico e sanitario. La legislazione alimentare prevede che gli operatori predispongano ed attuino adeguate procedure operative; tra le procedure obbligatorie vi sono quelle basate sul sistema HACCP.
  • 15. Le aziende che si occupano del settore alimentare devono attenersi alle seguenti Normative di Riferimento: Certificazione ISO 22000:2005 Certificazione IFS Certificazione HACCP
  • 16. Lo standard EN ISO 22000 individua i requisiti di un corretto sistema di Gestione della Sicurezza dei prodotti alimentari, permettendo alle Organizzazioni di identificare e gestire i rischi della loro attività, a garanzia della sicurezza dei cibi e della soddisfazione dei consumatori. E' riconosciuto a livello mondiale.
  • 17. Il sistema di Gestione implementato dallo standard IFS deriva dal riferimento al metodo di pianificazione HACCP e si concentra sulla qualità e sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti. Permette di selezionare fornitori secondo il criterio della certificata capacità di fornire prodotti sicuri, conformi alle specifiche contrattuali e ai requisiti di legge. Il certificato dura 12 mesi.
  • 18. L'HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un sistema che previene i pericoli di contaminazione alimentare; si basa sul monitoraggio delle fasi della lavorazione degli alimenti in cui si prospetta un pericolo di contaminazione sia di natura biologica che chimica o fisica.
  • 19. Gli alimenti vengono contaminati ogni qualvolta l'uomo vi introduce un fattore in grado di causare un danno alla salute del consumatore. Questa introduzione può avvenire sia in fase di produzione primaria, e quindi si ritrova già nelle materie prime, che durante le fasi di produzione e preparazione dell'alimento.
  • 20. Se ne distinguono diverse tipologie:  fisica  chimica  microbiologica
  • 21. E’ dovuta alla presenza di corpi estranei: sassolini, schegge metalliche, di vetro, di legno, plastica, ecc... L’origine è spesso dovuta a negligenze o a carente manutenzione degli impianti. Si può ridurre sensibilmente il rischio associato a questo pericolo ad esempio eseguendo manutenzioni programmate agli impianti o installando dei setacci.
  • 22. Le sostanze chimiche hanno un ruolo importante nella produzione degli alimenti e nella loro distribuzione e sono pertanto continuo oggetto di studio, valutazioni e interventi normativi. Tracce di sostanze chimiche possono derivare negli alimenti dal contatto con oggetti e materiali utilizzati nella produzione e nel confezionamento.
  • 23. I farmaci veterinari sono utilizzati per la difesa dalle malattie degli animali destinati all’alimentazione e possono dare origine a residui nell’alimento. Ma dal 1988, il Ministero della salute predispone annualmente il "Piano nazionale per la ricerca dei residui (PNR)", un programma di sorveglianza e di monitoraggio della presenza, negli alimenti di origine animale, di residui di sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la salute pubblica.
  • 24. La contaminazione microbica danneggia gli alimenti, dapprima degradandone le caratteristiche organolettiche, poi rappresentando un rischio per la salute del consumatore, più o meno grave a seconda della specie contaminante. Si parla anche di intossicazione alimentare.
  • 26. Le intossicazioni alimentari rappresentano un crescente problema per la salute pubblica a livello internazionale. Sono conosciute attualmente oltre 250 malattie trasmesse da alimenti, causate da diversi agenti patogeni, come batteri e muffe.
  • 27. Il Regolamento (CE) n. 852/2004 promuove l’elaborazione dei manuali di corretta prassi igienica operativa e di applicazione del sistema HACCP. Inoltre prevede che gli Stati membri valutino i manuali di corretta prassi operativa al fine di verificarne la conformità alle disposizioni ivi previste. In proposito il Ministero della salute valuta i manuali di corretta prassi operativa con il supporto tecnico dell’Istituto superiore di sanità.
  • 28.
  • 29. • La tutela del consumatore consiste nel prevenire il malessere di un soggetto o di una comunità causato da cibi o prodotti che non sono stati controllati in fase di produzione. • Per questa ragione, intorno al XX secolo in seguito ad una grave intossicazione di gran parte della popolazione statunitense da carne avariata , tutti i paesi industrializzati iniziarono a tutelare la popolazione, prendendo delle precauzioni e instaurando aziende per il controllo della produzione di prodotti alimentari. Da qui il termine tutela del consumatore.
  • 30. A disposizione del consumatore ci sono diversi strumenti: 1. L’etichettatura 2. Lo standard BRC e IFS 3. La class action
  • 31. • Che cos’è? • Essa consiste in una breve spiegazione di quanto contenuto all’ interno del contenitore, sul quale viene affissa.
  • 32. • Da che cosa è regolamentata? • L’etichettatura e stata disciplinata e regolamentata tramite il nuovo regolamento comunitario in UE 1169/2011,in vigore dal 22/11/11 , il cui scopo e quello di rendere l’etichettatura più chiara, trasparente e leggibile. • In realtà, tale regolamento integra: La direttiva 2000/13/CE, la quale trattava già l’etichettatura generica; La direttiva 90/496/CE , la quale disciplinava l’etichettatura nutrizionale.
  • 33. • Che caratteristiche deve avere l’etichettatura?  La completa tracciabilità del prodotto;  Deve essere chiara e leggibile  Deve indicare il paese di origine o di provenienza delle materie prime utilizzate  La dichiarazione nutrizionale contenente:  Il contenuto energetico  Le percentuali di ogni singola sostanza  La data di scadenza  Altri elementi: • Grassi • Grassi saturi • Carboidrati • Zuccheri • Valore energetico • Proteine e sale
  • 34.
  • 35. • Che cosa deve contenere? • 1) Limitazione d’uso • 2) Modalità Conservazione • 3) Lotto di appartenenza • 4) Categoria • 5) Materiali presenti • 6) Indirizzo produttore • 7) Data di scadenza • 8) Allergeni • 9) Quantità netta
  • 36.
  • 37. • Quali critiche sono state mosse? • Il regolamento, all’apparenza equilibrato, in realtà ha lasciato parecchie perplessità perché ha lasciato esenti dagli obblighi imposti, i prodotti di grande distribuzione.
  • 38. • Quali sono state le novità inserite grazie all'ultimo regolamento?  Bevande con elevato tenore di caffeina o alimenti con caffeina aggiunta: Si tratta di bevande nella cui denominazione compare sia il te sia il caffè, consumate in porzione superiore 150 mg/L e per le quali e d’obbligo inserire nel campo visivo unico dell’ etichettatura la dicitura: «elevato tenore di caffeina», «non raccomandata per bambini e donne in gravidanza».  Surgelati nel caso di alimenti congelati prima della vendita e venduti decongelati, la denominazione dell’alimento é accompagnata dalla designazione: «decongelato». Olii e grassi raffinati di origine vegetale Essi possono essere raggruppati nell'elenco degli elementi sotto la designazione « o grassi vegetali» , seguita dall'indicazione dell'origine e dalla dicitura «in porzione variabile» .
  • 39. • Che cosa sono? • Sono il BRC cioè il british retail consorzium per i prodotti alimentari e l’ IFS cioè l’ international food standard. Si tratta di standard specifici per i sistemi di sicurezza finalizzati a garantire la conformitá dei fornitori, a dimostare la capacità dei rivenditori GDO e ad assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari
  • 40. • Che cosa devono fare le aziende per prepararsi alla certificazione? • Implementare un sistema di gestione della qualità; • Identificare i requisiti legali • Identificare e documentare i rischi specifici per la sicurezza alimentare e le misure di controllo pertinente vedi HACCP. • Identificare i requisiti GMP e GHP applicabili, compreso un programma di disinfestazione uno di manutenzione edifici, uno di pulizie. • Implementare ogni miglioramento strutturale necessario.
  • 41. • Quali sono i vantaggi offerti dagli standard? • Comunicare il proprio impegno e limitare le conseguenze legali • Implementare e rendere operativo un sistema di gestione che permette all’azienda di controllare il rispetto dei vincoli di qualità e di sicurezza • Migliorare la gestione della sicurezza • Ridurre l’incidenza degli sprechi
  • 42. • Quali sono i criteri alla base degli standard? • I requisiti imposti da questi standard fanno riferimento: Ai sistemi di gestione di qualità • Alla metodologia HACCP • All factory enviromental standard cioè un insieme di requisiti GMP cioè good • Manufacturing practice e GHP good hygiene practice
  • 43. • Che cos'è? • Si tratta di un'azione legale con la quale viene tutelato il consumatore poichè é stato leso un interesse collettivo cioè condiviso da più consumatori di un medesimo prodotto.
  • 44. • Quando è applicabile? • La previsione normativa (codice del consumo D. lgvo 206/2005) delimita gli ambiti in cui e possibile ricorrere a questo strumento: • Contratti stipulati mediante l’uso di formulari • Danni da fatti illeciti extra contrattuali • Danni derivati da pratiche commerciali scorrette o da comportamenti anti concorrenziali.
  • 45.
  • 46. Le materie plastiche sono materiali organici o semi-organici, possono essere costituite da polimeri puri o miscelati con additivi. Sono usate per vari motivi ad esempio come contenitori e coperchi per il conservamento dei cibi e per alcuni tipi di imballaggi. Con questi tipi di materiali bisogna stare attenti perché possono influenzare la qualità del cibo. La materia plastica più usata è la plastica, molto utile per l conservazione del cibo ma anche molto dannosa,usata molto spesso negli imballaggi e anche nella vita quotidiana per il consevamento del cibo. Proprio per questo vengono scritti dei regolamenti per tutelare e proteggere le materie plastiche,in quanto se non
  • 47. Questi sono i regolamenti principali:  La direttiva 2002/72/CE stabilisce norme di base per la fab-bricazione di materiali e oggetti di materia plastica. La direttiva è stata modificata in maniera sostanziale 6 volte. Per motivi di chiarezza il testo va consolidato e vanno sop-presse le parti superflue e obsolete.  Il regolamento (CE) n. 1935/2004 stabilisce i principi generali destinati ad eliminare le differenze tra le legisla-zioni degli Stati membri per quanto riguarda i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti ali-mentari.
  • 48. La direttiva 2002/72/CE si applica ai materiali e agli oggetti costituiti unicamente di materia plastica e alle guarnizioni di materia plastica per i coperchi. In passato questi erano i principali impieghi della plastica sul mercato.
  • 49. • Ministero della salute • Wikipedia • www.dirittoeconomia.it • Il sito dell'EFSA • E poi non da sottovalutare gli elementi fornitici dai dipendenti della «kerry» di mozzo
  • 50. Grazie per l’attenzione da Alessandro, Valentina e Leonardo é tutto. Classe 2A ITIS NATTA-BERGAMO • Ciò che abbiamo dedotto da questa ricerca e che l’etichetta sembra una cosa banale ma c’è un lavoro alle spalle esorbitante.