1. Il 6 novembre u.s. si è chiusa
positivamente la vicenda
dell'inceneritore rifiuti ospedalieri
di Trecate con la bocciatura senza
appello di questo progetto da
parte della Conferenza dei Servizi.
Questo impianto di Trecate poteva
in seguito essere ampliato dalle
15.000 tonnellate all'anno del
progetto alle 60.000 ton/anno per
bruciare tutti i rifiuti solidi urbani
residui della provincia di Novara.
Siamo soddisfatti che l'
inceneritore di Trecate sia stato
bocciato, tuttavia rimane aperto
sul tavolo il problema dello
smaltimento dei rifiuti residui della
provincia di Novara, perché fra tre
anni l'attuale discarica di Barengo
sarà esaurita.
Tutti ricordano la vicenda di due
anni fa, quando gli abitanti di
Barengo e dei Comuni circostanti
si opposero alla costruzione di
una nuova discarica di superficie
per l'amianto, sostenendo
giustamente che loro avevano già
dato e che di nuove discariche a
Barengo assolutamente non ne
volevano sapere.
Ebbene, siamo arrivati al punto.
Tutto fa pensare che, di fronte ad
una emergenza purtroppo creata
ad arte, la Provincia di Novara e la
Regione Piemonte intendano
ampliare la discarica di Barengo,
anzichè trovare soluzioni migliori,
più rispettose dell'ambiente, della
salute dei cittadini e anche più
convenienti economicamente.
Non dimentichiamo infatti che
ogni tonnellata in meno di rifiuti
versati in discarica fa
risparmiare ai cittadini circa 100
€uro, e che se il Novarese
versasse in discarica a Barengo
20-30.000 ton/anno invece delle
attuali 60.000, risparmierebbe
ben 3-4 milioni €uro all’anno!
Se così fosse fatto, l'attuale
discarica di Barengo, invece di
durare 3 anni, durerebbe 6-9 anni.
Quindi il problema è come ridurre i
rifiuti, sia i rifiuti totali a monte, che
i rifiuti residui a valle dopo la
differenziata.
E come si possono ottenere
questi risultati?
La risposta è semplice: con
provvedimenti collaudati ed
efficaci come il sacco conforme, il
sistema trasponder, i pannolini
riciclabili in tutti gli 88 Comuni
della Provincia di Novara. Già 15
di questi Comuni oggi adottano
con successo il sacco conforme,
si tratta allora di estendere questo
sistema ai Comuni rimanenti.
Per diminuire i rifiuti a monte,
bisognerebbe invece approvare
una legge nazionale per ridurre gli
imballaggi, come è stato fatto in
molti paesi europei, perchè la
maggior parte dei rifiuti proviene
dagli imballaggi.
Questo è tutto. Basta che
Provincia di Novara e Regione
Piemonte decidano di attuare
queste linee, ed il gioco è fatto!
Incontro Renzi-Berlusconi.
Un'ora e mezza faccia a faccia.
La danza cheek to cheek più
lunga della storia.
GabrieleSozzani@twitter
Stampato in proprio
Per Risparmiare qualche milione
2. L'amministratore delegato di Poste
italiane Francesco Caio è venuto in
Commissione al Senato a dirci
candidamente che con la Legge di
Stabilità le risorse per il servizio
postale universale passeranno da
340 a 260 milioni e che, di
conseguenza, verranno chiusi tra
i 500 e i 600 sportelli sugli attuali
13mila. Questo perchè, dice Caio,
è arrivato 'il tempo di rifarci i conti in
casa'.
Facciano pure i loro conti, ma
senza che questi diventino una
riduzione inaccettabile dei servizi
alla collettività. La chiusura di
5-600 sportelli di Poste Italiane è un
atto che nasce da valutazioni di
pura natura economico-gestionale
e non tiene in minimo conto quello
che è l'indispensabile ruolo svolto
dall'azienda per milioni di cittadini:
garantire il servizio postale
universale.
Da quando le società di Stato sono
diventate Spa, la divaricazione tra
interesse privato e interesse
pubblico è fin troppo evidente:
anche questa decisione prospettata
dall'Ad di Poste Italiane è un atto
estremamente grave e dalle
ricadute negative sulla vita
quotidiana di moltissimi cittadini.
Non si può garantire la prossimità e
la copertura territoriale degli
sportelli tagliando servizi
indispensabili, per mero calcolo
contabile. A farne le spese sono i
cittadini di una delle fasce più deboli
della popolazione: centinaia di
migliaia di anziani fanno
affidamento sul servizio
e r o g a t o d a P o s t e
Italiane.
Il Consiglio di Stato si è
già pronunciato sul tema,
con una sentenza che va
nella direzione opposta rispetto a
quella prospettata oggi da Caio:
nel nostro Paese dovrebbero
riaprire decine di sportelli già
chiusi. Noi in legge di Stabilità
stiamo proponendo una modifica
per assicurare l'estensione della
presenza degli uffici postali: per
una volta questo governo
accetterà un suggerimento di
buon senso o continuerà a
tagliare i servizi essenziali ai
cittadini?
Movimento5Stelle Commissione
Industria Senato e Commissione
Trasporti Camera
Luca Cordero di Montezemolo
alla presidenza di Alitalia
rappresenta la sintesi più efficace
dell'intreccio di interessi e
poltrone tra pubblico e privato.
Una scelta di vecchio stampo,
del tutto incoerente rispetto allo
slogan della 'rottamazione', tesa
a tenere ben saldi i profitti dei
poteri politico-finanziari che,
nell'ex presidente della Ferrari,
trovano un mediatore ideale.
P o s s e d e r e i n d i s c u t i b i l i
caratteristiche di indipendenza
dal socio di minoranza e assenza
assoluta di conflitti di interesse:
s o n o d u e r e q u i s i t i c h e
evidentemente Montezemolo non
possiede. A tal proposito, alla
Camera, due mesi fa avevamo
depositato un'interrogazione che
oggi trova risposta nei fatti. E'
evidente che il Governo Italiano,
poteva suggerire criteri per una
figura indipendente e competente
quando con le azioni di Poste
Italiane, detenute ancora
interamente dal Ministero
dell'Economia e delle Finanze, ha
salvato amici, banche e grandi
gruppi industriali.
Che Montezemolo sia una figura 'di
garanzia' per interessi incrociati è
dimostrato dal fatto che ricopra la
carica di vicepresidente di
Unicredit, la quale è a sua volta
s o c i o d i A l i t a l i a . I n o l t r e
Montezemolo, in qualità di ex
presidente della Ferrari -
ma anche per le molte
operazioni commerciali
delle varie società che a
lui fanno capo nel mondo
automobilistico, della
moda e immobiliare -, è
già ben introdotto nel
sistema finanziario di Abu
Dhabi.
E' poi di tutta evidenza che
l'assegnazione della presidenza a
Montezemolo abbia anche lo scopo
di rassicurare Bruxelles e gli italiani
garantendo, solo formalmente,
l'italianità della compagnia. In realtà,
l'assegnazione della vicepresidenza
a James Hogan, amministratore
delegato di Etihad, lascia ben pochi
dubbi su chi sia davvero ad avere
voce in capitolo in Alitalia.
I parlamentari del Movimento 5
Stelle delle commissioni Trasporti di
Camera e Senato
Dalle Poste
all’Alitalia
Sportelli chiusi
Alitalia e la
vecchia guardia
3. È tempo per me e per gli italiani, di
fare qualcosa che avrebbe dovuto
essere fatto molto tempo fa:
mettere fine alla vostra
permanenza in questo posto, voi
che avete disonorato e sostituito
i governi e le democrazie senza
alcun diritto.
Voi siete un gruppo fazioso, nemici
del buon governo, banda di
miserabili mercenari, banchieri che
scambierebbero il loro Paese con
Esaù per un piatto di lenticchie;
come Giuda, tradireste il vostro Dio
per pochi spiccioli e anche meno.
Avete conservato almeno una
virtù? Un briciolo di umanità? C'è
almeno un vizio che non avete
preso? L'oro e lo spread sono i
vostri dei. Il Pil è il vostro vitello
d'oro.
Vi manderemo a casa con
l'uscita dell'Italia dall'euro. Si può
fare! Lo sapete bene, Il M5S
raccoglierà le firme per una legge di
iniziativa popolare e poi, grazie alla
nostra presenza parlamentare,
lancerà un referendum consultivo
come è avvenuto per l'ingresso
nell'euro nel 1989. Si può fare!
So che ne siete terrorizzati.
Crollerete come un castello di carte,
vi frantumerete come un vaso di
cristallo. Senza l'Italia nell'euro,
finirà questo esproprio delle
sovranità nazionali in tutta Europa.
La sovranità appartiene al
popolo non alla BCE e neppure
alla Troika o alla Bundesbank. I
bilanci nazionali e la moneta
devono tornare sotto il controllo
degli Stati, non delle banche d'affari.
Noi non lasceremo strozzare la
nostra economia e far diventare
schiavi i lavoratori italiani per
pagare interessi da strozzini alle
banche europee.
L'euro sta distruggendo l'economia
italiana. Dal 1997, quando l'Italia
rivalutò la lira per agganciarla all'ECU
(condizione per poter entrare nell'euro)
la produzione industriale italiana è
scesa del 25%, nello stesso periodo in
Germania è cresciuta del 26%.
Sono state vendute all'estero centinaia
di imprese italiane che hanno fatto la
storia e la fortuna del Made in Italy. Il
tasso di disoccupazione giovanile è
salito al 43% e circa mezzo milione di
lavoratori sono in cassa integrazione.
L'Italia non può fare investimenti a
causa del debito pubblico e degli
interessi che comporta agganciati
all'euro, gli interessi passivi annui sul
debito pubblico arrivato a luglio alla
quota record di 2.168,6 miliardi di euro
sono destinati ad aumentare e a
raggiungere quota 100 miliardi nel
2015. Stiamo soffocando.
Nel primo semestre del 2014 hanno
chiuso più di 8.000 imprese, due
all'ora. Dobbiamo svincolarci dalla
morsa dell'euro il prima possibile.
Prima del default.
Voi qui parlate una lingua
incomprensibile, una neolingua d'affari,
per la gente comune. Di quello che
veramente fate e perché non si sa
nulla. Sigle su sigle per nascondere le
vostre azioni aberranti che tagliano la
spesa sociale e ogni diritto dei
lavoratori per trasformarli in interessi
sul debito. LTRO, Fiscal compact,
spread, ttip, quantitative easing.
Siete tutto tranne che trasparenti, siete
degli avvoltoi che vanno mandati a
casa. Ma qual è la vostra casa?
Chiedete sacrifici, ma avete un doppio
Parlamento, uno a Bruxelles e uno a
Strasburgo, ma quello vero è la sede
della BCE.
Si parla di Europa, di UE, di euro, ma
mai di solidarietà europea. Il M5S
aveva proposto l'abolizione del Fiscal
Compact, la cui applicazione
trasformerebbe gli italiani in
miserabili sotto la soglia di povertà
con circa 50 miliardi di euro di nuovi
impegni finanziari annui per circa
un ventennio e l'applicazione degli
eurobond in modo da equiparare il
rischio titoli tra tutti i Paese europei.
Non è arrivata nessuna risposta.
Nessuna. Anzi dopo aver costituito
il gruppo europeo EFDD ci sono
state negate persino presidenze e
vicepresidenze in tutte le
commissioni, posizioni di cui
a v e v a m o d i r i t t o p e r
rappresentanza. La prima volta che
è successo nella storia della UE.
Non vi vergognate?
Non siamo in guerra con l'ISIS o
con la Russia, ma con la BCE che
ha sostituito i governi nazionali e i
cui membri hanno pure l'arroganza
di dichiararlo apertamente.
In Italia gli ultimi tre presidenti del
Consiglio, incluso ovviamente
Renzi, non sono stati eletti in libere
elezioni, ma su indicazione di
istituzioni finanziarie straniere con il
beneplacito di Napolitano Ora
basta, la sovranità italiana, inclusa
quella monetaria deve essere
restituita agli italiani. L'abbiamo
conquistata con le guerre e con la
Resistenza. Non la cederemo
facilmente a dei banchieri con la
faccia di cera.
Vi manderemo a casa con il
referendum.
Preparatevi al vostro di default,
quello della BCE, non al nostro: noi
facciamo sul serio! Sappiamo che
saremo attaccati in ogni modo, ma
non ci fate paura.
In nome di Dio e della
democrazia, andatevene!
Referendum €uro
4. L'abolizione dell'articolo 18
dello statuto dei lavoratori non
produce nuova occupazione (e
Renzi lo sa)
Perché, di fatto, abolisce gli
stipendi oltre i 1500 euro al
mese. L'imprenditore
destinatario della misura,
infatti, invece di investire in
macchine e aumentare la
capacità produttiva della sua
i m p re s a , l i c e n z i e r à i
dipendenti con stipendi più
elevati e li sostituirà con
giovani che lavoreranno di
più e costeranno meno della
metà.
Perché, abolendo gli stipendi
oltre i 1500 euro, riduce
ulteriormente i consumi con
conseguente aumento della
disoccupazione.
Perché costringe i lavoratori a
risparmiare per paura di un
licenziamento futuro con
ulteriore riduzione di consumi
e occupazione.
Perché incentiva le imprese a
liberarsi dei lavoratori più
“costosi” senza investire in
r i c e rc a e i n n u o ve
macchine rendendole non
più in grado di progettare
automobili, frigoriferi, abiti
di lusso etc. in grado di
competere con i prodotti
delle imprese straniere.
Perché l'abolizione
dell'articolo 18 irrobustisce
le grandi imprese a
discapito delle piccole. Le grandi
imprese assumeranno con salari
più bassi delle piccole imprese che,
in difficoltà,chiuderanno in massa.
Perché è anticostituzionale abolire
l'articolo 18 solo per i nuovi
assunti! Al primo licenziamento
ingiusto i giudici faranno
reintegrare il lavoratore e gli
imprenditori, impauriti, non
assumeranno per un pezzo.
P e r c h é s p i n g e r à i
lavoratori senza tutela a
pagare rate più
alte per i propri
m u t u i e l i
costringerà a
r i d u r r e
ulteriormente i
consumi con
conseguente
aumento della
disoccupazione.
P e r c h é s e
creasse lavoro il
governo non
sarebbe stato
c o s t r e t t o a
regalare 8000
e u r o a g l i
imprenditori
per ogni nuovo
a s s u n t o a t e m p o
indeterminato.
Perché il governo vuole
imbrogliare spacciando
come figlio dell'abolizione
dell'articolo 18 l'aumento
dell'occupazione che
produrrà il regalo degli
8000 euro di cui sopra.
Abolizione Articolo 18
tutto quello che produrràdi Lucio Guerrazzi
Attenzione
ci troviamo sempre al
venerdì dalle ore 21.00
In piazza Sacro Cuore 5.
(zona viale Roma) Come sempre a Novara