2. Situazione storico-sociale
Dal governo Giolitti alla Grande Guerra
Sviluppo industriale nelle città. Emigrazione dalle campagne.
Suffragio universale maschile.
Movimento cattolico e socialista.
L’entrata in guerra: neutralismo e interventismo
3. La nuova “rivoluzione copernicana”
Einstein: la relatività e la crisi delle scienze “positive”
Freud e la teoria dell’inconscio.
Nietzsche e il pensiero negativo.
Bergson e la vita come “slancio vitale”
4. Albert Einstein
Con la teoria della relatività
annunciata per la prima volta nel
1905, Albert Einstein (1879-1955)
dimostrava che anche le scienze
cosiddette esatte si fondavano su
presupposti convenzionali e
“relativi”.
Heisemberg, successivamente,
teorizzerà il principio di
indeterminazione, che dice che
l’osservazione di un fenomeno (nello
specifico, un fenomeno subatomico)
modifica la realtà osservata. Ergo:
una conoscenza oggettiva è
impossibile.
5. Sigmund Freud
Con la psicanalisi, fra Otto e
Novecento, Sigmund Freud
(1856-1939) liquiderà le vecchie
concezioni psichiatriche e
antropologiche, contrapponendo
loro la sua teoria dell’inconscio, che
introduce una psicologia del
profondo ben altrimenti complessa e
sottile.
Si passa da una visione semplice e
lineare (positiva) della realtà e
dell’uomo, a una percezione della
complessità del reale, mai
conoscibile fino in fondo e mai
riducibile ad elementi quantitativi.
6. Friedrich Nietzsche
Friedrich Nietzsche (1844-1900)
offre un esempio straordinario di
quel pensiero negativo e
asistematico che caratterizzerà, fino
ai nostri giorni, numerosi aspetti
della cultura novecentesca. La sua
opera confuta le certezze della
filosofia e della scienza ufficiali,
respinge i facili ottimismi del
progresso e della storia, smaschera
le falsità delle ideologie, demistifica i
pregiudizi della morale
convenzionale.
7. Henry Bergson
Il francese Henry Bergson (1859-1941) è
stato importante nella cultura del primo
Novecento per le sue teorie fondate su
vitalismo e intuizionismo, che insistono
su una concezione dinamica e in
continuo divenire della realtà; la vita è
intesa come “slancio vitale”, una
perenne creazione che i può conoscere
solo con l’intuizione, mentre la scienza
dà delle cose una visione riduttiva,
statica e parziale.
8. Benedetto Croce
Il più importante e influente
filosofo e intellettuale italiano
del tempo è Benedetto Croce,
filsofo che, recuperando Hegel e
anche Vico, si fa promotore di
un ritorno all’idealismo. Ebbe
un’influenza vastissima non solo
in campo filosofico ma anche
storico e letterario.
Fondamentale la sua Estetica
(1902) dove Croce rifiuta l’idea
di una poesia come specchio
della realtà e prodotto delle
circostanze ambientali. La poesia
è autonoma, pura, e il suo
ambito è esclusivo e assoluto.
L’arte non risponde a leggi che
non siano le sue.
9. L’età delle riviste.
LEONARDO (Papini e Prezzolini, Firenze, 1903-1907)
LA VOCE (Prezzolini, Firenze, 1908-1916)
LA VOCE BIANCA (Giuseppe De Robertis, Firenze, 1914-1916)
L’UNITA’ (Salvemini, Firenze, 1911-1920)
LACERBA (Papini e Soffici, Firenze, 1913-1915)
LA CRITICA (Croce, 1903-1944, Bari)
POESIA (Marinetti, 1905-1909, Milano)
10. Avanguardia
Il concetto di “Fare terra bruciata Arte rivoluzionaria,
“Avanguardia” del passato” disturbante, “illeggibile”
Fusione delle diverse
Rinnovamento formale
arti
11. Le avanguardie europee
Futurismo italiano (1909)
Contestazione dell’ideologia Rifiuto della cultura
borghese tradizionale
Posizione interventista e Sperimentazione di nuove
appoggio al regime fascista forme espressive
Futurismo russo (1912):
Apollinaire
Majakovskij
Dadaismo (1918) – Tristan
Marxismo
Tzara
Surrealismo (1924): Breton,
Surrealismo (1924): Breton,
Freud
Eluard, Aragon
Eluard, Aragon
Marxismo
12. Futurismo Italiano
Filippo Tommaso
Marinetti Aldo Palazzeschi
(Alessandria (Firenze, 1885 –
d’Egitto, 1876 – Roma, 1974)
Bellagio, 1944)
Letterato poliedrico, fu
Teorico del futurismo “anche” futurista (ma
(Manifesti), artista eccentrico) da giovane.
“scandaloso”, Poi scrive opere di vario
interventista, poi tipo, anche romanzi
fascista. realisti come Le sorelle
Materassi
13. I Manifesti delle Avanguardie
Manifesto del Futurismo (Marinetti, 1909) – Contro l’amore e il
parlamentarismo – Uccidiamo il Chiaro di luna – Contro Venezia
passatista – La Divina Commedia è un verminaio di glossatori –
Contro i professori…
I futuristi scrivono anche manifesti per le singole arti: pittura
futurista, scultura, musica, teatro, cinema, architettura, cucina…
poi: Il teatro futurista sintetico, La declamazione dinamica e
sinottica, La pittura dei suoni, rumori e odori
Manifesto del dadaismo (Tristan Tzara, 1918)
Manifesto del surrealismo (Andrè Breton, 1924)
14. tutti i secoli
Majakovskij dei secoli
e così sia
se io fossi silenzioso
Le quattro come il tuono
pesanti come un colpo gemerei, abbracciando in
a Cesare quel ch'è di Cesare un tremito
a Dio, quel ch'è di Dio il decrepito eremo
se io fossi piccolo terrestre
come il grande oceano urlerò con la mia voce
camminerei sulla punta dei piedi immensa
delle onde le comete torceranno le ali
nell'alta marea
sino a sfiorar la luna fiammeggianti
dove trovare un'amata e giù si getteranno, a
uguale a me capofitto
angusto sarebbe il cielo per la malinconia
per potermi contenere coi raggi degli occhi
se io fossi povero rosicchierei le notti
come un miliardario se io fossi buio
che cos'è il denaro per l'anima come il sole
è un ladro insaziabile
si annida in essa ma perché mai dovrei io
all'orda di tutti i miei più sfrenati abbeverare
desideri con il mio splendore
non basterebbe l'oro il ventre dimagrato
di tutte le Californie della terra
se io potessi balbettare morirò
come Dante, o Petrarca porterò via con me
accendere l'anima per una sola il mio amore immenso
ordinarle coi versi di bruciare
le parole del mio amore sarebbero in quali notti
un arco di trionfo quali malattie
pompose ed inutili da quali Golia fui generato
vi passerebbero le amanti così grande
così inutile
16. Crepuscolari
“una voce crepuscolare, una
voce di una gloriosa poesia che
si spegne” (G.A. Borgese)
Guido Gozzano, poeta dello Marino Moretti. Rispetto della
Sergio Corazzini. Influssi
choc, atteggiamento ironico, metrica classica, ma
simbolisti, forte coinvolgimento
artificio, straniamento, svuotamento prosaico. Tema
esistenziale, negazione della
consapevolezza e maestria della noia, del ricordo, della
poesia stessa…
formale nostalgia.
La via del rifugio, Colloqui (il Poesie scritte col lapis,
Dolcezze, L’amaro calice,
giovenile errore, alle soglie, Poesie di tutti i giorni, Il
Piccolo libro inutile
il reduce) giardino dei frutti