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Un modello per le strategie di pricing Novembre 2006 ISI Ingegneria dello Sviluppo d’Impresa
PREMESSA Esistono solo tre parametri che influenzano la redditività dei servizi e dei prodotti: i  prezzi  (le tariffe), il volume orizzontale delle  vendite  (più clienti), quello verticale (più servizi e/o prodotti per ogni cliente) e i  costi  (in particolare del personale). Il prezzo è inoltre lo strumento fondamentale per le strategie di marketing in quanto è la sintesi tra il  valore percepito  dai clienti, il  posizionamento concorrenziale  e il  modo di comunicare  e relazionarsi con i clienti. Un marketig-mix dei prodotti e dei servizi (che, nell’ottica di massimizzare la redditività, sia impostato sulla differenziazione dell’offerta) ha pertanto bisogno di una  strategia dei prezzi  che utilizzi, con una struttura più complessa e guidata da molteplici parametri, tutte le possibili forme di differenziazioni in base ai segmenti della clientela.
LE DETERMINANTI DEI PREZZI Il prezzo è elaborato sulla base di almeno tre fattori: gli  obiettivi di redditività  (definiti nel budget di sistema), la  domanda del mercato  (segmentata) e i  costi  di realizzazione del prodotto. Nessuno di essi può essere fissato senza tenere conto degli altri due. Obiettivi commerciali e di redditività Struttura della domanda dei clienti Costo di produzione Politiche di pricing
LA “TABELLA DI DECISIONE” Per determinare la struttura dei prezzi ottima può essere fatto ricorso ad una  tabella di decisione  per illustrare l’andamento dei volumi (orizzontali e/o verticali) necessari per far fronte ad un aumento o ad una riduzione del prezzo sotto diverse ipotesi di costi (variabili e fissi) e di margini lordi. I “volumi” sono determinati in funzione della  capacità produttiva La tabella di decisione può essere elaborata per  classi di prodotto  o per  segmenti di clienti ) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],6 7 8 9 11 13 17 23 37 3,0 9 11 12 14 17 20 25 33 50 5,0 17 20 22 25 29 33 40 50 67 10 12,5 14 17 20 23 27 33 43 60 7,5 8 9 10 12 14 17 21 29 44 6,0 3 4 5 6 7 9 12 17 29 2,0 Variazione dei volumi (%)  per il raggiungimento del margine voluto Variazione % dei prezzi 25 22 19 16 13 10 7 5 3 Redditività attesa (margine lordo %)
DETERMINARE L’ELASTICITA’ DEL PREZZO E’ poi necessario determinare per ogni ipotesi di prezzo quale sarà la reazione dei clienti alle variazioni introdotte (in aumento o in diminuzione). In particolare occorre determinare l’elasticità del prezzo per stimare il volume delle richieste di servizi corrispondenti a ciascun prezzo. Tuttavia occorre tenere presente che l’elasticità del prezzo variano considerevolmente per ciascun individuo (o almeno per segmenti di clientela) e soprattutto in relazione ai beni considerati. Un metodo di indagine diretto ( Conjoint Measurement ) consentirebbe tuttavia di determinare con maggiore precisione la possibile curva di domanda di servizi da parte dei clienti e, in particolare, gli elementi di forza qualitativi dei servizi rispetto alla percezione e all’importanza attribuita dai clienti.
LA “VOCE” DEL CLIENTE Il Conjoint Measurement consiste in un’indagine diretta su un campione di clienti per determinare quale sarebbe il loro  comportamento d’acquisto  in corrispondenza di determinati livelli di prezzi e come sono “attratti” dalle diverse caratteristiche del prodotto e/o del servizio. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
IL MODELLO GENERALE DI TARGET PRICING Livello qualitativo L’obiettivo è quello di non considerare solo gli elementi di costo di realizzazione del prodotto e/o del servizio, ma anche le componenti di valore percepito dai clienti in termini di “ disponibilità a pagare ” ( willingness to pay ). Costi Valore percepito Costo e valore (€) Valore target Costo target Ottimale Prezzo target
LA DIFFERENZIAZIONE DEI PREZZI La differenziazione dei prezzi per tipologia/segmenti di clientela sfrutta le diverse percezioni di valore attribuite dai clienti ai servizi erogati e quindi le diverse forme di “personalizzazione” applicate. Le politiche di prezzo differenziato consentono di  sfruttare la redditività  da due tipologie di clienti: (A)  quelli che non acquistano i prodotti o i servizi perché hanno fissato il loro punto di equilibrio valore/prezzo ad un livello più basso di quello offerto (B)  quelli che sarebbero disposti a spendere anche di più del prezzo fissato perché hanno una percezione del valore del servizio più alta di quella stimata. Redditività vendite prezzo non differenziato costo unitario (B)  Redditività potenziale perduta (A)  Redditività potenziale perduta
COME DIFFERENZIARE I PREZZI La  differenziazione dei prezzi  dei prodotti e dei servizi deve essere fatta distinguendo in base al tipo di cliente e ad una serie di altre variabili rilevate. Elementi/Caratteristiche del prodotto Segmentazione di appartenenza (disponibilità a pagare) Margine unitario atteso Differenziare i prezzi per.. Servizi integrati acquistati (“cross selling”)
LA STRUTTURA NON LINEARE DEI PREZZI Oltre alla differenziazione dei prezzi è possibile introdurre un ulteriore elemento di complessità nella gestione delle politiche di prezzo ai clienti, ed è la  struttura di prezzo non lineare . In pratica consiste nel riconoscere un prezzo inferiore ai clienti che massimizzano la loro capacità potenziale di spesa (acquistando cioè il maggior numero di prodotti o servizi disponibili nel “catalogo”). La riduzione di prezzo deve essere però fissata tenendo conto di una serie di variabili, prima fra tutte quello della conservazione dei margini, agendo in particolare sui maggiori volumi di vendita attesi. Normalmente tale modello produce i suoi risultati più efficaci quando lo struttura tariffaria per determinare il prezzo è complessa e composta da diversi parametri. Senza compromettere la redditività, si ha così la possibilità di “giocare” su diversi parametri per adattare i prezzi rispetto ai doversi segmenti di clientela e nello stesso tempo di rendere difficile (anche al cliente) il confronto con le offerte dei concorrenti.
UN POSSIBILE MODELLO DI “SCONTISTICA” ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Prezzo minimo Prezzo proposto Prezzo massimo Il prezzo massimo e minimo  può essere determinato in base alla  categoria del cliente  (segmento) e all’ elasticità del prezzo  (grado di “disponibilità” a trattare con il cliente)
IL PROCESSO DI PRINCING ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Strategia Decisioni di prezzo Realizzazione Monitoraggio ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],INCREMENTO DELLA REDDITIVITA’ BUDGET  E PIANO STRATEGICO SISTEMA TARIFFARIO POLITICHE DI SCONTO PIANO MARKETING DATI E INFORMAZIONI ICT SISTEMA PREMIANTE ANALISI DEL PROCESSO REPORT PERIODICI STRUMENTI (*)

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strategie di pricing

  • 1. Un modello per le strategie di pricing Novembre 2006 ISI Ingegneria dello Sviluppo d’Impresa
  • 2. PREMESSA Esistono solo tre parametri che influenzano la redditività dei servizi e dei prodotti: i prezzi (le tariffe), il volume orizzontale delle vendite (più clienti), quello verticale (più servizi e/o prodotti per ogni cliente) e i costi (in particolare del personale). Il prezzo è inoltre lo strumento fondamentale per le strategie di marketing in quanto è la sintesi tra il valore percepito dai clienti, il posizionamento concorrenziale e il modo di comunicare e relazionarsi con i clienti. Un marketig-mix dei prodotti e dei servizi (che, nell’ottica di massimizzare la redditività, sia impostato sulla differenziazione dell’offerta) ha pertanto bisogno di una strategia dei prezzi che utilizzi, con una struttura più complessa e guidata da molteplici parametri, tutte le possibili forme di differenziazioni in base ai segmenti della clientela.
  • 3. LE DETERMINANTI DEI PREZZI Il prezzo è elaborato sulla base di almeno tre fattori: gli obiettivi di redditività (definiti nel budget di sistema), la domanda del mercato (segmentata) e i costi di realizzazione del prodotto. Nessuno di essi può essere fissato senza tenere conto degli altri due. Obiettivi commerciali e di redditività Struttura della domanda dei clienti Costo di produzione Politiche di pricing
  • 4.
  • 5. DETERMINARE L’ELASTICITA’ DEL PREZZO E’ poi necessario determinare per ogni ipotesi di prezzo quale sarà la reazione dei clienti alle variazioni introdotte (in aumento o in diminuzione). In particolare occorre determinare l’elasticità del prezzo per stimare il volume delle richieste di servizi corrispondenti a ciascun prezzo. Tuttavia occorre tenere presente che l’elasticità del prezzo variano considerevolmente per ciascun individuo (o almeno per segmenti di clientela) e soprattutto in relazione ai beni considerati. Un metodo di indagine diretto ( Conjoint Measurement ) consentirebbe tuttavia di determinare con maggiore precisione la possibile curva di domanda di servizi da parte dei clienti e, in particolare, gli elementi di forza qualitativi dei servizi rispetto alla percezione e all’importanza attribuita dai clienti.
  • 6.
  • 7. IL MODELLO GENERALE DI TARGET PRICING Livello qualitativo L’obiettivo è quello di non considerare solo gli elementi di costo di realizzazione del prodotto e/o del servizio, ma anche le componenti di valore percepito dai clienti in termini di “ disponibilità a pagare ” ( willingness to pay ). Costi Valore percepito Costo e valore (€) Valore target Costo target Ottimale Prezzo target
  • 8. LA DIFFERENZIAZIONE DEI PREZZI La differenziazione dei prezzi per tipologia/segmenti di clientela sfrutta le diverse percezioni di valore attribuite dai clienti ai servizi erogati e quindi le diverse forme di “personalizzazione” applicate. Le politiche di prezzo differenziato consentono di sfruttare la redditività da due tipologie di clienti: (A) quelli che non acquistano i prodotti o i servizi perché hanno fissato il loro punto di equilibrio valore/prezzo ad un livello più basso di quello offerto (B) quelli che sarebbero disposti a spendere anche di più del prezzo fissato perché hanno una percezione del valore del servizio più alta di quella stimata. Redditività vendite prezzo non differenziato costo unitario (B) Redditività potenziale perduta (A) Redditività potenziale perduta
  • 9. COME DIFFERENZIARE I PREZZI La differenziazione dei prezzi dei prodotti e dei servizi deve essere fatta distinguendo in base al tipo di cliente e ad una serie di altre variabili rilevate. Elementi/Caratteristiche del prodotto Segmentazione di appartenenza (disponibilità a pagare) Margine unitario atteso Differenziare i prezzi per.. Servizi integrati acquistati (“cross selling”)
  • 10. LA STRUTTURA NON LINEARE DEI PREZZI Oltre alla differenziazione dei prezzi è possibile introdurre un ulteriore elemento di complessità nella gestione delle politiche di prezzo ai clienti, ed è la struttura di prezzo non lineare . In pratica consiste nel riconoscere un prezzo inferiore ai clienti che massimizzano la loro capacità potenziale di spesa (acquistando cioè il maggior numero di prodotti o servizi disponibili nel “catalogo”). La riduzione di prezzo deve essere però fissata tenendo conto di una serie di variabili, prima fra tutte quello della conservazione dei margini, agendo in particolare sui maggiori volumi di vendita attesi. Normalmente tale modello produce i suoi risultati più efficaci quando lo struttura tariffaria per determinare il prezzo è complessa e composta da diversi parametri. Senza compromettere la redditività, si ha così la possibilità di “giocare” su diversi parametri per adattare i prezzi rispetto ai doversi segmenti di clientela e nello stesso tempo di rendere difficile (anche al cliente) il confronto con le offerte dei concorrenti.
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