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Contrattazione, Industria, TeleComunicazioni & Innovazione digitale
Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti
e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti Ri-
chiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it
La fotografia che emerge dal Rapporto dell’Osservatorio
Nimby denuncia, in modo impietoso, l’aumento
di opposizioni e contestazioni nei confronti di impianti e
infrastrutture con un conseguente e sostanziale blocco degli inve-
stimenti nel nostro Paese. E’ indispensabile risolvere il problema
della sovrapposizione delle competenze attraverso una riforma
profonda del Titolo V della Costituzione. Inoltre, è necessario dare
forza e regole a un sistema vero di consultazione dei soggetti inte-
Rischio di bloccare investimenti e progetti
ssati, in modo che chi ha, realmente, rappresentatività e titolo possa contribuire in modo non for-
male alla definizione delle operere. Appare con assoluta evidenza la necessità di una forte iniziati-
va politica per rendere il nostro sistema idrico efficiente ed economico. Si rischia di non riuscire a
fare gli investimenti necessari per ammodernare un sistema che “ fa acqua da tutte le parti”. E’ ne-
cessario, pertanto, adottare un sistema di tariffe finalmente definitivo e mettere in atto nuove for-
me di investimento. L’Autorità per l’Energia, per quanto possibile e - se necessario - il Governo e il
Parlamento sono chiamati, dunque, a dare soluzioni che siano risolutive e responsabili al fine di
attivare investimenti che sarebbero anche un importante volano occupazionale.
Appuntamenti
Maggio voto
Assilt –Cralt
2013
22 giugno 2013
Manifestazione
Nazionale
Lavoro
UIL Tele/Comunicazioni
& Innovazione Digitale.
Contrattazione & Industria
Segretario UIL Paolo Carcassi
a cura di Giuseppe Mele
Rischio di blocco
22 giugno Manifestazione Lavoro
Rls news
Fibra, Corriere vs Anas vs Agcom
Tagli al Maggio fiorentino
Nimby No,no,no
Accordo sull’attuazione della detassazione
Trave Telecom e pagliuzza cinese
Telecom @ut @ut
I giornalisti votano
Accordo sulla Rappresentanza
L’Italia è salva...
Ilva, gara a distruggerla
I conti politici della Cgil
Ministero Tempo Libero
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UIL Rls News
Contratti in scadenza
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Calendario Scioperi
Su http://uil.it/dir_sciopero
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19maggio, Elezioni Ordine dei giornalisti. Roma-
no Bartoloni, presidente cronisti romani, sulla
prossima scadenza di maggio. Anche l'Ordine dei
giornalisti ha la sua legge porcellum. L’Ordine dei
giornalisti, ridotto a una fabbrica di illusioni e di di-
soccupati, si prepara tranquillamente al rinnovo elet-
torale di maggio con i meccanismi di una legge ana-
cronistica e palla di piombo ai piedi di una moderna
informazione in tempi di mutazioni epocali. Mentre la
gente si è espressa alle politiche contro il perpetuarsi
dei carrozzoni del potere, si andrà a votare con gli
stessi scopi e le stesse ragioni di 50 anni fa per
mantenere in vita un pletorico organismo di 330 giu-
dici togati (150 nell’OdG nazionale e 180 in quelli
regionali), peraltro diventati inutili ex con la costitu-
zione dei consigli di disciplina per la terzietà della
vigilanza deontologica.
Maggio musicale fiorentino, il commissario straordinario
Francesco Bianchi presenta un programma di tagli. Peri-
colo di effetto domino sull' intero settore delle Fondazioni liri-
co-sinfoniche nella grave carenza di strumenti specifici ed effi-
caci di ammortizzatori sociali. 119 esuberi tra personale tecnico,
amministrativo, del corpo di ballo e del laboratorio di scenogra-
fica, intatti gli organici di orchestra.
Finisce il 16 maggio la FESTA DEL CINEMA, iniziativa pro-
mossa dall’industria cinematografica italiana (ANEC, A-
NEM, ANICA, ACEC e FICE ) con spettacoli a prezzo ridotto di 3€
e 5€ . Il pubblico al cinema è aumentato del 104%, gli incassi
del 26%. . 232 mila biglietti il 15 maggio (dati Cinetel)
Il Corriere polemizza sulla posa della fibra ottica con-
tro l’Anas che si appella all’Agcom. Giuseppe Scanni, a
capo delle Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali dell’A-
nas respinge le accuse mosse all'Anas di voler profittare della posa dei cavi
per la fibra ottica per ottenere senza costi il rifacimento stradale. A sostenere
l’accusa è stato Massimo Sideri il 7 maggio sul Corriere della Sera a pagina 31,
nell’articolo «Sussurri & Grida — La bucate» che ha suggerito come fibra otti-
ca e contesa delle strade traggano origine da questioni di «opportunità» piut-
tosto che di «fattibilità». Nel respingere la tesi, Scanni ricorda che l'Agcom ha
ritenuto necessario mantenere in capo all'Ente gestore della strada la defini-
zione delle specifiche tecniche di esecuzione degli scavi e dei ripristini della
pavimentazione. Le «minitrincee», proposte dalle Telco non garantiscono
sicurezza della circolazione e ripristino stradale, perché indeboliscono la pa-
vimentazione stradale con estremo pericolo per le moto e non consentono lo
smaltimento delle acque superficiali nelle cunette laterali, anzi provocano
infiltrazioni di acqua ostando la durabilità dei corpo stradale. L’Anas valuterà
di volta in volta specifici progetti delle Telco che propongano la «minitrincea» esterna alla banchina stradale pavimentata.
Cody Wilson ha ideato una pistola, detta Liberator, realizzata in
plastica con una stampante 3D Stratasys dal valore di $ 8mila. La
stampante produce 15 parti di polimeri di plastica molto resistenti
in grado di sopportare l'esplosione del proiettile nella canna dell’ar-
ma.
I
l Ministero del Lavoro e delle Po-
litiche Sociali sottolinea, in una
nota del 15 maggio scorso,
“come a far data dal 1° giugno 2013
verrà meno la possibilità, per le a-
ziende fino a 10 lavoratori, di auto-
certificare l’avvenuta effettuazione
della valutazione dei rischi. E’ neces-
sario, quindi, che le aziende che, fino
ad oggi si siano avvalse della facoltà
di ‘auto dichiarare’ la valuta-
zione dei rischi, si muniscano
di un vero e proprio documen-
to di valutazione dei rischi
2 milioni di morti
sul lavoro ogni anno
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Record
2012
354
progetti
contestati
(+7 %
sul 2011)
L’Italia trova una
nuova divisione
tra la necessità di
investimenti per
uscire dalla crisi e la paralisi indotta da
burocrazia e politica strumentale nell’as-
senza di coinvolgimento dei territori.
I
l rapporto sulle contestazioni territoriali ambientali è redatto dal 2004 del Nimby Fo-
rum, che censisce vagliando quotidiani e periodici, i cosiddetti fenomeni di nimby
(“Not In My Back Yard”) cioè “non nel mio cortile”. I sostenitori delle proteste “sociali”
ci tengono a differenziarsi dal rifiuto egoistico di salvaguardia territoriale e rifiutano di epiteto di Nimby. Al contrario
evidenziano che l’associazione che gestisce il progetto, Aris è cliente dell’Allea s.r.l. che dal 2002 sviluppa progetti per
costruire consenso intorno alle iniziative dei propri clienti. I clienti sono ca. 60, tra cui A2A, Edipower, Impregilo e lo
stesso MinAmbiente. Alessandro Beulcke è presidente dell’Aris e della Allea, cioè sia del cliente che del fornitore. Per i
contestatori nel comitato scientifico siedono sostenitori di Tav e di grandi progetti, come Mario Virano presidente Osser-
vatorio Torino – Lione. Non riconoscono la neutralità del Forum, considerandolo un avversario politico che considera
Nimby ogni protesta territoriale. Al di là del clamore e della capacità di mobilitazione è dubbia la rappresentatività dei
contestatori sociali. Per esempio, anche nel territorio principe dei No-Tav, protagonisti sui media, la maggior parte dei
Comuni interessati dall’Alta Velocità è d’accordo con l’opera. La loro voce è però silenziata dalle urla e dalla aggressiva
mobilitazione di una forte minoranza. Ai sostenitori delle proteste territoriali e non, al di là degli atti di violenza avvenu-
ti, da condannare, sfugge che alla fine dissenso e consenso attorno alle opere vengono definiti dalle assemblee elettive,
a tutti i livelli che in Italia sono ben numerose. La decisione dei rappresentanti dei cittadini votanti è l’ultima e deve es-
sere rispettata. Altrimenti chiunque avrebbe diritto di rifiutare leggi e norme. Per altro verso però è singolare che il presi-
dente Legambiente (Vittorio Cogliati Dezza) ed il suo predecessore (Roberto Della Seta, deputato Pd), in genere dalla
parte dei Nimby, lavorino in Aris. Come in effetti è strano che il MinAmbiente paghi una società per creare consenso in-
torno alle opere che vuole realizzare sul territorio italiano. Le opere dovrebbero essere decise, se finanziate, a livello eu-
ropeo e nazionale dalle assemblee elettive. In caso di proposte private, verificate ed indirizzate
nell’interesse generale. Il fatto che un Ministero consideri necessaria una azione di moral
suasion e la faccia passare come attività no profit, quando è commissionata, evidenzia uno
stato di confusione istituzionale. Come si avesse vergogna di sostenere a viso aperto la neces-
sità di infrastrutture e come non fosse sufficiente farlo nei luoghi istituzionali e nel confronto
con le parti sociali.
Nimby, non nymby, con-
testatori, chi, cosa, perchè
Progetti
contestati
311 nel 2011
190 nel 2005
No, no, no
La IEA, Agenzia Internazionale Energia, stima
che fino al 2030 siano necessari $16mila miliardi
di investimenti nel settore dell’energia.
Chi contesta ?
Comitati (24,2%),
Politici locali (20,7%)
Comuni (18,3%)che sono
i più attivi ad appoggiare le
opere contestate (22,5%).
Nord Est, 48 nuovi casi
Centro, 36 nuovi casi
Nord Ovest, 20% (-10%)
Lombardia contesta di
più ( 14,7% ) Effetto
Ilva Si contesta per
l’ambiente dal 29% al
37,3%I soggetti politici e
sociali favorevoli alle
attività reagiscono alle
contestazioni solo per
l´8,1% dei casi. Bloc-
cate opere per
€121 miliardi. I sag-
gi del Presidente hanno
previsto in un DL che la
consultazione sullo studio di
fattibilità dei progetti diretta
dal Provveditore ialle opere
pubbliche) non duri più di
120 giorni. Da 150 anni si
discute del Ponte sullo
Stretto, da 20 anni di
Tav
No agli impianti di produzione di energia
elettrica, no alle fonti rinnovabili, no alle
infrastrutture, no nel settore dei rifiuti, no
ai grandi progetti. No a elettrodotti, centra-
li, cave, termovalorizzatori, discariche e
infrastrutture di comunicazione. No a 108-
centrali a biomasse, no a 32centrali idroe-
lettriche, no a 32 parchi eolici. No a tutto.
No per la prima volta a 151 impianti. No a
203 impianti contestati dal 2004. No a
222 opere in campo elettrico
(62,7% ). Nel 2010 i no erano il
58% . No a 176 impianti di fonti rinnova-
bili. ( No a 9 impianti di produzione elettri-
ca con l’uso di fonti rinnovabili su 10). I
numerosi 'no' alle rinnovabili colpiscono in
maniera trasversale centrali di grandi di-
mensioni ma anche e piccoli impianti, di
potenza inferiore a 1 MW, No ai pro-
getti nel settore dei rifiuti
(28,3%). Qui le contestazioni sono in
calo del 3% No alle infrastrutture
(dal 4,8% al 7,6%). Nel 2012 ci so-
no state 3.729 gare ( meno 2,6% rispetto al
2011) per €513,6 milioni (meno 8,3% ) Per
le gare miste di progettazione e costruzione
insieme il valore messo in gara è sceso del
32,1%. Molto alti i ribassi con cui le gare
vengono aggiudicate: nel 2011 al 39,2%, nel
2012 al 35,2%
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P
aolo Carcassi, Segretario Confederale UIL Siglato
con Confindustria l’Accordo per la migliore at-
tuazione del Decreto sulla detassazione Rende-
re più estesa la possibilità di determinare incrementi di
produttività per le piccole imprese e la conseguente
detassazione delle erogazioni che a tali elementi di pro-
duttività sono collegati. Questo lo scopo dell’intesa che
è stata raggiunta con Confindustria che prevede la pos-
sibilità di applicazione del decreto sulla detassazione a
seguito di contrattazione con le Organizzazioni territo-
riali di categoria per le imprese prive di rappresentanza
sindacale in azienda. Altro canale che è stato definito è
quello per cui, sulla base di un accordo territoriale, sia
consentita, salvaguardando le procedure contrattuali
previste dai contratti, una migliore articolazione degli
orari che determini incrementi di produttività che pos-
sano godere delle agevolazioni in termini fiscali. Sono
elementi positivi questi della crescita della produttività
e della detassazione dei salari dei lavoratori, che col
contributo forte delle Parti Sociali possono costituire
elementi importanti per la ripresa del Paese per il mi-
glioramento delle condizioni dei lavoratori.
Accordo per la migliore
attuazione del Decreto
sulla detassazione
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TelecomItalia è in crisi. Certo,
lo si dice da sempre. L’8
maggio però Bernabè e co.,
Zingales incluso, dovranno affron-
tare i peggiori risultati economici da
sempre. Certo, la crisi ci mette del
suo ma la sussidiaria del Brasile,
che salvava la situazione, dopo che
è stato esautorato l’indagato ex Ad
Luciani, è andata in bambola. Tele-
com ha appena avviato un pro-
gramma di chiusura sedi, di riduzio-
ne stipendi per solidarietà ma non
basta: le ultime idee lanciate sul
mercato non hanno avuto successo,
i servizi non sono più migliori di
quelli dei competitor, i prezzi sono
restati i più alti. La lunga politica
antemontista di riduzione dei costi,
di abbassamento delle condizioni
dei lavoratori, soprattutto dei livelli
più bassi, di vendita degli asset del
Gruppo, di aiuto dall’erario statale
non è servita. Il debito sta sempre lì
a 28 miliardi ma per le Borse mon-
diali, inclusi gli investimenti neces-
sari, è anche più alto, giungendo a
40. Il magnate di Hong Kong, Li Ka-Shing, che controlla H3G, il quarto operatore mobile
3Italia, ha prospettato la fu-
sione con Telecom per dare
vita ad una società da 18 mi-
liardi. Ammesso che la società di
Bernabè sia valorizzata per 15 mi-
liardi, bisognerebbe sottrarre il va-
lore della rete fissa, da scorporare
per evitare che diventi cinese. La
backbone nazionale, un tempo valu-
tata a 15 miliardi, potrebbe essere
scambiata per 8-10. I cinesi porte-
rebbero in dote soldi ed azienda per
3,3 miliardi, un importo globale tale
da ripagare le azioni dei controllanti
soci Telco all’ultima svalutazione fat-
ta a loro stessi, 1,2 per azione. Il
doppio del valore di mercato che
comporterebbe comunque 2,2 mi-
liardi di perdita rispetto all’esborso
fatto nel 2009 dai soci Telco. Questi
ultimi, soprattutto la spagnola Tele-
fonica, non ce la fanno più
(continua)
Impatto occupazionale degli Over The Top. Meno 130.000 Il fatturato medio di un dipen-
dente Google è €750mila, il triplo che in una Telco e 7 volte che in una azienda italiana. La sostituzione del
fatturato dei servizi tradizionali ICT e TLC ha forti ricadute occupazioni negative. Nel giro di 10 anni il fattu-
rato italiano Over the top potrebbe superare quello delle telco, con impatto sull'occupazione causato dall’ero-
sione dei servizi di telefonia, intrattenimento, editoria e pubblicità.
Impatto occupazionale della Banda Larga 40.000
Portare la banda larga a 15 milioni di case aumenta il PIL tra lo 0,2 %
e lo 0,4% ed aumenta l’occupazione di 40mila unità per 10 anni .
Trave Telecom
& pagliuzza cinese
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TLC, occupazione @ut @ut
(prosegue) quindi non vedono l’ora. L’o-
perazione è però soggetta a numerose
variabili, a partire dallo scorporo che fa-
rebbe di Open Access una nuova società
con ca. 20mila dipendenti. Una Telecom, senza re-
te, senza Telco con H3G, sarebbe la vecchia Tim,
senza lo smalto dei tempi migliori, con gli occhiuti
partner Ericsson sulla rete. Varrebbe meno di 10
miliardi, le resterebbero 18 miliardi di debito ed un
surplus di 30mila (+ i 5mila 3 Italia) dipendenti. A
guidarla ci sarebbe il management Hutchinson Sa-
moa, finora proprietari di un’azienda da 1,5 miliar-
di, con tanto di rete esternalizzata Ericsson. Sicu-
ramente per rientrare, i nuovi proprietari puntereb-
bero a mettere la rete mobile Tim a fattor comune
con gli svedesi per poi cederla loro del tutto. Il
nuovo governo Letta, Bassanini e Gamberale do-
vrebbero spendere 2 miliardi, caricarsene 10 di de-
bito per acquisire il 30% di una newco pubblica e la
rete fissa da 10 miliardi. L’operazione omaggia la
neutralità della rete poichè le telco sarebbero e-
stranee alla backbone nazionale. Peccato che in
Francia, Germania, Norvegia, Olanda non sia così e l’incumbent nazionale resti in un modo o nell’altro
statale. Secondo, la newco
O p e n Access—Cassa Depo-
sito e Prestiti darebbe tran-
quillità, come è stato per Sogei e Consip, ai suoi dipendenti, tornati pubblici. Nella nuova Telecom-Tim
verrebbero invece ridotti drasticamente nel tempo i 35mila posti di lavoro ad un terzo. Le convergenze
telefoniche, informatiche, televisive e satellitari d’impronta nazionale morirebbero per sempre, assieme
al minimo di autorevolezza del comparto Ict italiano in Europa. Sicuramente il nuovo management Hu-
tchison Whampoa ridarebbe smalto e fatturati alla vecchia Tim, al prezzo però della sistematica vendita
delle società rimaste, di licenziamenti, di scorpori di ramo d’impresa, a partire del caring, dell’informati-
ca della Tit e del call center Telecontact e di esternalizzazioni tecnologiche strutturali. Amara i meno,
l’operazione comunque appare inevitabile dati i numeri negativi Telecom. Costituisce un altro tassello
dell’incapacità del vertice italiano di gestire uno dei mercati Ict più ricchi del mondo, su cui si sono ben
sistemati finora inglesi e russi e sui i cinesi si apprestano a consolidarsi al massimo livello. In un mondo
normale, la prima cosa sarebbe esautorare il management che ha portato Telecom fin qui. Yahoo, No-
kia, Apple, Compaq, Microsoft, Rim nin genere non hanno dubbi. Davanti ai cattivi risultati cambiano Ad
e management tra gli applausi dei sindacati. Solo in Italia si fischiano i manager che fanno risultati e si
applaudono quelli che amano il green ma sotterranno le aziende. L’abitudine italica si è incrostata nell’i-
dea che se le cose vanno male, interverrà lo Stato a salvare tutto. I tempi sono cambiati ma le croste
hanno chiuso i cervelli. Verso il vertice che l’8 maggio Telecom vorrebbe dire sì alla fusione con 3Italia,
non ci sono proteste. Né Grillo, né Di Pietro comiziano e pre i piccoli azionisti di Asati per una volta sono
contenti per i guadagni che faranno. Pochi, maledetti e subito. Nessuno ha dire qualcosa verso un verti-
ce di vecchi e di giovanotti che devono loro acquiescenza; un gruppo di manager che fuori dallo stretto
circolo dell’incumbent, non è considerato; un vertice vecchio, messo lì dalla politica di sinistra; che non
ha mai nemmeno difeso l’onorabilità aziendale, anzi che ha subito offerto teste sacrificali alle scorriban-
de togate che dalla privatizzazone in poi, hanno portato tutti i settori aziendali alla sbarra. Si pensi che
nel rapporto sui paradisi fiscali del giornalismo investigativo europeo, esaltato dall’Unione, il caso Italia
è rappresentato da un collaboratore di Tavaroli che si faceva pagare in un conto all’estero. Per anni as-
semblee, blogger e lavoratori davanti alle machinette del caffè, hanno indicato come problemi Telecom,
gli sprechi, le feste (stile Casaleggio), le auto Bmw, gli alti stipendi dei manager, le amanti, i business
personali perseguiti fra le pieghe delle attività istituzionali. Come se nelle blue chip di tutto il mondo e di
tutti i settori non ci fossero sprechi, feste, grosse cilindrate, superstipendi, amanti, conti all’estero e di-
fese ostinate dell’onorabilità, Nel business mondiale normale queste brutte cose ci sono tutte. Basta che
si mantengano ad un livello minimo rispetto a profitti e investimenti alti, molto alti. L’Italia che conta
chiede un sottosegretario per l’innovazione. Anche per Telecom dimostra che ha perso di vista le pro-
porzioni bibliche tra trave e pagliuzza.
Telecom decide se fondersi con la 3
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G
li ordini e Ossigeno, l’Osser-
vatorio sui giornalisti minac-
ciati, il 3 maggio in occasione
della Giornata Mondiale sulla Libertà
di Stampa dell’UNESCO ricordano i
colleghi venuti meno nell’esercizio
delle proprie funzioni. Commemora-
zione sacrosanta, che talvolta rischia
di andare sopra le righe. Secondo i
dati dell’International Press Institute
di Vienna i giornalisti uccisi nel 2012 nel mondo so-
no stati 43, nel 2011 erano stati 102 e nel 2010
altri 101. Anche se l’UNESCO fornisce cifre inferiori,
poiché conteggia solo gli omicidi di giornalisti per
cui ha espresso una formale condanna, cioè 65
nel nel 2010 e 62 nel 2011, è chiaro che fortunata-
mente il tema riguarda il nostro Paese solo di stri-
scio. In Italia dal 1960 al 1993 sono stati uccisi per
mano delle mafie e del terrorismo 11 i giornalisti (8
dei quali in Sicilia), altri sono morti all’estero impe-
gnati nel racconto dei fatti che accadevano nei Paesi
in cui si trovavano, spesso luoghi di conflitto. Undici
sono moltissimi da un punto di vista umano, ma
fortunatamente sono pochissimi dal punto di vista
statistico. Eppure l’enfasi messa sull’argomento
spesso ha fatto pensare ad una situazione assai più
grave. In questi anni si è misurata una reazione
simile sul tema della libertà della stampa e dei me-
dia in Italia. Per un certo periodo di tempo, questo
problema è stato portato in giro per il mondo, dall’-
Europarlamento al congresso del sindacato dei gior-
nalisti europei di Lione, come se effettivamente sul
Paese ci fosse una cappa di censura televisiva e
cartacea e come se fosse impossibile pubblicare
liberamente sul web. La necessità, poi abolita, di fornire un i
dati d’identità agli Internet
cafè per l’accesso alla rete,
come la la richiesta
(anch’essa venuta meno)
di nominare per tutti i blog
un direttore legalmente
responsabile furono agitate
come cappi per la libertà
d’informazione. Negli stessi
anni questa libertà è anda-
ta invece oltre ogni limite
con la pratica dei processi
anticipati sui media con
l’abitudine di pubblicare
intercettazioni ed anticipa-
zioni giudiziarie che teori-
camente dovevano rimane-
re riservati per conoscenza
delle indagini a vantaggio
Contrordine
Per il Consiglio del Lazio, Giovanna Sfragasso,
Alessio Vallerga, Antonio Baldi
La seconda lista di Stampa Romana
I giornalisti
votano, professionisti &
pubblicisti, dal 12 al 26 mag-
gio
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l
’Ordine dei giornalisti chiama professionisti e pubblicisti al voto
per formare il Consiglio Nazionale ed i suoi dirigenti. Come è stato
ricordato l’Ordine non è la rappresentanza sindacale dei giornalisti che
unitariamente vive nella Federazione Nazionale della Stampa, controparte
degli editori per i contratti. Cosa fa allora l’Ordine? I suoi compiti sembra-
no sulla carta anacronistici quali la difesa del titolo professionale ed i poteri
di accertamento sull’infrazione delle Carte deontologiche. Si ricordano anche
qui pochi casi, quali quelli di Feltri e Farina, che vennero espulsi dall’Ordine.
Fra l’altro, sui siti di propaganda elettorale, ancora girano i sondaggi contrari
alla direzione del g1 Rai di Minzolini, che non è più in essere da un anno e
passa. La riforma ha però tolto i poteri disciplinari ai consiglieri dell’Ordine
che può solo segnalare le infrazioni, per affidarli ai consigli di disciplina territoriali, composti da ter-
zi. Dal 15 agosto 2012 vige la riforma Dpr 13811 delle professioni che ha
introdotto durata massima del tirocinio a 18 mesi, separazione all’interno
degli Ordini fra funzioni disciplinari ed amministrative e la pubblicità infor-
mativa. Ad agosto 2013 diverranno obbligatorie anche le polizze assicurati-
ve dei professionisti a tutela del cliente e la formazione continua. L’Ordine
ha la sua rilevanza in realtà per la Cassa autonoma di assistenza integrativa
dei giornalisti italiani (CASAGIT), ente che svolge attività assistenziali a fa-
vore dei giornalisti. Anche se è nata nel 1974 per iniziativa del sindacato unico dei giornalisti, i
suoi organi sociali sono eletti periodicamente dai giornalisti iscritti alla Casagit che non sono
necessariamente contrattualizzati. Dal 2010 è iscritta all'Anagrafe dei fondi sanitari sotto la
competenza del Ministero della Salute. C’è poi l'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti
Italiani (INPGI) che è al tempo stesso un ente gestore di previdenza obbligatoria dei contributi
dei prestatori di lavoro del giornalismo che un fondo di previdenza complementare con due ge-
stioni separate. Il suo presidente Camporese, 43 anni è un vice caporedattore Rai. L’Ente è sot-
to il MinEconomia ma i suoi vertici
sono eletti dai giornalisti. Tra tutti
questi soggetti protettori e sindacali
il mondo dell’informazione dovreb-
be stare tranquillo. Invece la situa-
zione nel mondo della stampa e dei
media è nota a tutti. Se c’è un set-
tore, dove si è costituito un lum-
penproletariat , è questo. I giovani
che si accostano alla professione
giornalistica non vengono pagati a
lungo, e quando finalmente vengono
remunerati ricevono un’inezia. Negli
anni è cresciuto a loro carico un insie-
me di obblighi e di sistemi formativi,
fatto a tutto vantaggio di ordini, as-
sociazioni e università, e che non ha
molto senso dal punto di vista della
professione. Agli aspiranti pubblicisti
del Lazio è stata posta un’asticella
invalicabile da €5000 di collaborazioni
pagate in due anni. Gli stessi pubbli-
cisti degli uffici stampa si impegnano
a scoraggiare i loro giovani colleghi
dal passare a professionisti.
Ordine dei Giornalisti
FNSILA Fnsi L’ALTERNATIVA
cambiare il sindacato, rinnovare il giornali-
smo. Vota e cambia!
Per il Consiglio Regionale
1) Michele Arnese Formiche.net
2) Barbara Li Donni Mediaset
3) Luigi Monfredi Tg1
4) Pierangelo Maurizio Tg5
5) Maria Serra Ufficio Stampa Cotral
6) Massimo Signoretti Pensionato
Per il Consiglio Nazionale
1) Stefano Campagna Tg1
2) Lino Ceccarelli Pensionato
3) Paolo Corsini GRRai
4) Valter Delle Donne SecoloD’Italia
5) Tommaso Della Longa CRI
6) Marco Ferrazzoli Uff. st. CNR
7) Patrizio Li Donni free lance
8 )Alan Patrizio Patarga Tg5
9) Michele Ruschioni NoiRoma.it
10) Marcel Vulpis Sporteconomy.it web
GRUPPO PUBBLICISTI UNITARI STAMPA RO-
MANA Per il Consiglio del Lazio: Gino Falleri, vice presi-
dente uscente, direttore editoriale di Argilnews e presi-
dente dell’Eapo, European association press office; Ma-
riafrancesca Genco, consigliere uscente; Stefano Cazora,
capo ufficio stampa del Corpo Forestale; Mauro Proietti,
free lance e Franco Rosati, consigliere uscente. Revisore
dei conti: Giovanna Ciacciulli. Per il Consiglio nazionale:
Roberto Rossi, consigliere uscente, segretario dell’Angpi
e dell’Eapo; Ugo Armati, consigliere uscente e membro
dell’esecutivo, tesoriere dell’Angpi e dell’Eapo; Mauro De
Vincentiis, consigliere uscente e free lance; Vittorio Espo-
sito, consigliere uscente; Carlo Felice Corsetti, consigliere
uscente, direttore di Argilnews e vice presidente dell’Ea-
po; Elisabetta Palmisano, consigliere uscente; Costantino
Coros, free lance; Silvia Mattoni, ufficio stampa CNR;
Rodolfo Davoli, consigliere uscente; Mario De Renzis,
consigliere uscente; Francesco Nota Cerasi, consigliere
uscente e componente della Commissione giuridica; Ste-
fano Solinas, consigliere uscente; Paola Scarsi, addetto
stampa free lance; Francesco Naddeo, portavoce Autority
vigilanza contratti; Massimo D’Anastasio, vice direttore
Atlasorbis; Gabriele Carchella, free lance; Giuseppe Zan-
gardi, Corecom Lazio, e Antonio Berlingeri, uff. stampa
presidenza Consiglio Ministri.
Enzo Iacopino, pre-
sidente Ordine dei
Giornalisti e leader
della lista Indipen-
denti per la Riforma
Costruiamo il futuro
Da Topolino all’Unità, Serena Bersani è segretario
dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Ha indicato di
non votare chi appoggia apertamente il Presidente
dell’Ordine nazionale.
Si vota il 12 maggio in I° con-
vocazione, il 19 e 20 in seconda. Il 26 il ballottaggio.
Giornalisti
al
voto
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Inbase alle nuove regole concluse tra Con-
findustria, Cgil, Cisl e Uil i contratti sotto-
scritti da sindacati con almeno il 50%+1
della rappresentanza ( mix tra iscritti e voti alle e-
lezioni delle Rsu ) che abbiano ottenuto il consen- so
dalla maggioranza dei lavoratori attraverso una
consultazione certificata, sono considerati vinco-
lanti per le parti firmatarie dell'accordo e per le ri-
spettive federazioni di categoria. Non si potrà scio-
perare, promuovere cause legali o iniziative di con-
trasto dei contratti nazionali definiti con queste
procedure. Nei contratti verranno definite clauso- le
di raffreddamento con l'obiettivo di garantire a
tutti l'esigibiltà degli impegni presi. I contratti
nazionali potranno prevedere sanzioni per chi vio- la
gli accordi presi». si sono impegnate a far rispetta- re i
nuovi principi alle proprie strutture a livello terri-
toriale e aziendale, e a concordare modalità di ri-
soluzione di eventuali contese applicative. L'accor- do
si applica nel perimetro di Confindustria. il presup-
posto è che venga definito in modo chiaro e tra-
sparente chi ha la titolarità a negoziare, in quanto è
effettivamente rappresentativo della categoria.
Il peso di ogni sindacato sarà de-
terminato dal numero degli iscritti e
dai voti ottenuti alle elezioni delle
Rsu.
Le deleghe sindacali, ovvero le
trattenute operate dal datore di
lavoro, su richiesta del lavoratore, devono essere trasmesse
all'Inps per essere certificate, tramite una sezione nelle dichia-
razioni aziendali, attraverso il software Uniemens che consen-
te di trasferire i dati retributivi e contributivi dei dipendenti.
L'Inps, a sua volta, invierà il dato di rappresentatività di cia-
scuna sigla al Cnel. Per i voti ottenuti nelle elezioni Rsu (sia
per i rinnovi, che per le Rsu in carica) si farà riferimento ai soli
voti espressi per i sindacati firmatari dell'intesa, che verrano
trasmessi al Cnel. Voto e numero degli iscritti saranno pesati
ciascuno al 50% dal Cnel, come avviene nel pubblico impiego.
Inserita anche la clausola di sbarramento del 5% per l’elezione
di Rsu da parte delle sigle sindacali , come previsto dl pubblico
impiego. Decade la regola della riserva di un terzo delle Rsu, spettanti alle sigle sindacali firmatarie dei contratti na-
zionali.
Rappresentanza
storico accordo atteso da 65 anni
tra Uil, Cisl, Cgil e Confindustria
Giornalisti Eletti Per il Consiglio regio-
nale, eletti i Professionisti: Paola SPADARI (708)
Bruno TUCCI (664) Silvia RESTA (659) Maria LEPRI
(651) Marco CONTI (607) Carlo PICOZZA (606).Per i
Revisori dei Conti : Giovan Battista BRUNORI (765)
Solen DE LUCA (600). Per i Pubblicisti: Giovanna
SFRAGASSO (415) Mariafrancesca GENCO (372),
Gino FALLERI (709). Per i Revisori dei Conti eletta
Giovanna CIACCIULLI (441). Per il Consiglio nazio-
nale, eletti i Professionisti: Roberta SERDOZ (735)
Carlo BONINI (732) Chiara LONGO BIFANO (633)
Enzo IACOPINO (632) Guido D’UBALDO (627) Fabio-
la PATERNITI (610) Pierluigi ROESLER FRANZ (584)
Pietro SUBER (578) Giannetto BALDI (566) Nadia
MONETTI (546) Laura TROVELLESI (539) Paolo CON-
TI (535) Roberto MASTROIANNI (532) Cristina CO-
SENTINO (532) Loris GAI (515) Maria ZEGARELLI
(514).
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Paolo Carcassi, segretario confederale: secondo la Uil
si e' arrivati ormai ai limiti della scomparsa dell'A-
zienda e quindi si devono mettere in atto provvedi-
menti definitivi che comprendano il tema della pro-
duzione a quello della bonifica. La situazione è solo di calma
apparente e puo' correre il rischio di esplodere quindi il Governo deve
giocare un ruolo di supporto, forte, a qualunque soluzione verra' in-
trapresa . Il Governo alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi, non ha
presentato soluzioni determinate e univoche per l'Ilva. I tecnici stan-
no ancora approfondendo diverse soluzione il garante per l'attuazione dell'Aia dara'
conto delle
sue decisioni prima del 5 giugno, data dell'assem-
blea dell'azienda. il gip Patrizia Todisco ha seque-
strato beni e finanze per 8,1 miliardi di euro, Enri-
co Bondi, amministratore delegato si è dimesso
con il cda si aspettano i risultati delle nuove verifi-
che dell’Aia. 40mila posti di lavoro a rischio. Il Fat-
to smentisce, all’Ilva lavorano molto meno. Il go-
verno: l’Ilva va salvaguardata a ogni costo. Il verdi
chiedono «l’amministrazione controllata» France-
sco Boccia, Pd, presidente commissione Bilancio
della Camera, chiede la «nazionalizzazione» del-
l’Ilva. Raffaele Fitto, Pdl, chiedono contromisure per neutralizzare la magistratu-
ra tarantina. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, attende per il primo
giugno la 2°relazione trimestrale dei tecnici dell’I- spra (Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale)di verifica del
livello di attuazione dell’Aia, l’Autorizzazione in-
tegrale ambientale. Per l’Ispra, le criticità riguar-
dano oltre il treno nastri, l’area di carico e scarico
dei materiali, i parchi deposito dei materiali, non-
chè taluni edifici asserviti alla produzione. Nessun intervento strutturale significa-
tivo è stato realizzato. È stato spento l’Altoforno 1 Da cominciare il rifacimento del-
le batterie 3, 4, 5, 6 della cookeria. Da coprire 90 chilometri di treni nastri tra-
sportatori ed i parchi minerari. Alla batteria 9, un incidente sul lavoro mortale.
ordinate le centraline per i rilevamenti delle emissioni di diossine. Il garante attuazione Aia, Esposito: nelle prime veri-
fiche opere attuate nel rispetto dei tempi, altre con ritardi ingiustificati per le quali inviate note al prefetto.
Record disoccupazione 12% debi-
to pubblico 120,3% torna l’emi-
grazione ma..l’Italia è salva ...
ILVA
La gara a distruggerla
Verso il commissariamento? il tracollo? La chiu-
sura? Escludere i Riva? Nazionalizzare?
Lg. 32112: in caso inadempienze
Aia sanzioni fino al 10% del bilancio
eo commissariamento azienda
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S
econdo la Cgil ci vogliono 63 anni per tornare all’occupazione precrisi. Il calcolo è fatto
immaginando che per più di 50 anni la crescita sia sempre lo 0,7%, quanto viene pre-
vista per l’anno prossimo. Previsione basata su nessun dato certo. Il migliore dato
precedente viene fatto risalire al 2007 anche se la minima disoccupazione dell’8,6 venne
raggiunta nel 2010. Cgil deve però dimostrare per motivi politici ciò che ha ripetuto per anni,
cioè che la crisi italiana è cominciata nel 2007, malgrado sia cominciata tre anni dopo.
Uilcom Lazio. Cambia il segretario
regionale. Durante la Conferenza
d’organizzazione Uilcom Roma e
Lazio, dopo 8 anni di segreteria, Luciano
Levra Savant lascia il suo posto ad Ales-
sandro Cucchi, già segretario nazionale Uilcom per l’editoria.
In bocca al lupo ad entrambi
Voto Rsu Rai Basilicata
Uil 35,5% Snater 20% Ugl e
Fistel 15,5% Slc 13,3%
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  • 1. NNNEWSLETTEREWSLETTEREWSLETTER UILUILUIL PPPOLITICHEOLITICHEOLITICHE CCCONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GGGIUGNOIUGNOIUGNO 201320132013 Contrattazione, Industria, TeleComunicazioni & Innovazione digitale Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti Ri- chiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it La fotografia che emerge dal Rapporto dell’Osservatorio Nimby denuncia, in modo impietoso, l’aumento di opposizioni e contestazioni nei confronti di impianti e infrastrutture con un conseguente e sostanziale blocco degli inve- stimenti nel nostro Paese. E’ indispensabile risolvere il problema della sovrapposizione delle competenze attraverso una riforma profonda del Titolo V della Costituzione. Inoltre, è necessario dare forza e regole a un sistema vero di consultazione dei soggetti inte- Rischio di bloccare investimenti e progetti ssati, in modo che chi ha, realmente, rappresentatività e titolo possa contribuire in modo non for- male alla definizione delle operere. Appare con assoluta evidenza la necessità di una forte iniziati- va politica per rendere il nostro sistema idrico efficiente ed economico. Si rischia di non riuscire a fare gli investimenti necessari per ammodernare un sistema che “ fa acqua da tutte le parti”. E’ ne- cessario, pertanto, adottare un sistema di tariffe finalmente definitivo e mettere in atto nuove for- me di investimento. L’Autorità per l’Energia, per quanto possibile e - se necessario - il Governo e il Parlamento sono chiamati, dunque, a dare soluzioni che siano risolutive e responsabili al fine di attivare investimenti che sarebbero anche un importante volano occupazionale. Appuntamenti Maggio voto Assilt –Cralt 2013 22 giugno 2013 Manifestazione Nazionale Lavoro UIL Tele/Comunicazioni & Innovazione Digitale. Contrattazione & Industria Segretario UIL Paolo Carcassi a cura di Giuseppe Mele Rischio di blocco 22 giugno Manifestazione Lavoro Rls news Fibra, Corriere vs Anas vs Agcom Tagli al Maggio fiorentino Nimby No,no,no Accordo sull’attuazione della detassazione Trave Telecom e pagliuzza cinese Telecom @ut @ut I giornalisti votano Accordo sulla Rappresentanza L’Italia è salva... Ilva, gara a distruggerla I conti politici della Cgil Ministero Tempo Libero Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 2. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GGGIUGNOIUGNOIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Continua su http://www.uil.it/contrattazione/persapernedipiu Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti e http://www.uil.it/contrattazione. Richiedi la la newsletter a newscontrattazione@uil.it UIL Rls News Contratti in scadenza su www.uil.it/contrattazione Calendario Scioperi Su http://uil.it/dir_sciopero https://www.facebook.com/ 19maggio, Elezioni Ordine dei giornalisti. Roma- no Bartoloni, presidente cronisti romani, sulla prossima scadenza di maggio. Anche l'Ordine dei giornalisti ha la sua legge porcellum. L’Ordine dei giornalisti, ridotto a una fabbrica di illusioni e di di- soccupati, si prepara tranquillamente al rinnovo elet- torale di maggio con i meccanismi di una legge ana- cronistica e palla di piombo ai piedi di una moderna informazione in tempi di mutazioni epocali. Mentre la gente si è espressa alle politiche contro il perpetuarsi dei carrozzoni del potere, si andrà a votare con gli stessi scopi e le stesse ragioni di 50 anni fa per mantenere in vita un pletorico organismo di 330 giu- dici togati (150 nell’OdG nazionale e 180 in quelli regionali), peraltro diventati inutili ex con la costitu- zione dei consigli di disciplina per la terzietà della vigilanza deontologica. Maggio musicale fiorentino, il commissario straordinario Francesco Bianchi presenta un programma di tagli. Peri- colo di effetto domino sull' intero settore delle Fondazioni liri- co-sinfoniche nella grave carenza di strumenti specifici ed effi- caci di ammortizzatori sociali. 119 esuberi tra personale tecnico, amministrativo, del corpo di ballo e del laboratorio di scenogra- fica, intatti gli organici di orchestra. Finisce il 16 maggio la FESTA DEL CINEMA, iniziativa pro- mossa dall’industria cinematografica italiana (ANEC, A- NEM, ANICA, ACEC e FICE ) con spettacoli a prezzo ridotto di 3€ e 5€ . Il pubblico al cinema è aumentato del 104%, gli incassi del 26%. . 232 mila biglietti il 15 maggio (dati Cinetel) Il Corriere polemizza sulla posa della fibra ottica con- tro l’Anas che si appella all’Agcom. Giuseppe Scanni, a capo delle Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali dell’A- nas respinge le accuse mosse all'Anas di voler profittare della posa dei cavi per la fibra ottica per ottenere senza costi il rifacimento stradale. A sostenere l’accusa è stato Massimo Sideri il 7 maggio sul Corriere della Sera a pagina 31, nell’articolo «Sussurri & Grida — La bucate» che ha suggerito come fibra otti- ca e contesa delle strade traggano origine da questioni di «opportunità» piut- tosto che di «fattibilità». Nel respingere la tesi, Scanni ricorda che l'Agcom ha ritenuto necessario mantenere in capo all'Ente gestore della strada la defini- zione delle specifiche tecniche di esecuzione degli scavi e dei ripristini della pavimentazione. Le «minitrincee», proposte dalle Telco non garantiscono sicurezza della circolazione e ripristino stradale, perché indeboliscono la pa- vimentazione stradale con estremo pericolo per le moto e non consentono lo smaltimento delle acque superficiali nelle cunette laterali, anzi provocano infiltrazioni di acqua ostando la durabilità dei corpo stradale. L’Anas valuterà di volta in volta specifici progetti delle Telco che propongano la «minitrincea» esterna alla banchina stradale pavimentata. Cody Wilson ha ideato una pistola, detta Liberator, realizzata in plastica con una stampante 3D Stratasys dal valore di $ 8mila. La stampante produce 15 parti di polimeri di plastica molto resistenti in grado di sopportare l'esplosione del proiettile nella canna dell’ar- ma. I l Ministero del Lavoro e delle Po- litiche Sociali sottolinea, in una nota del 15 maggio scorso, “come a far data dal 1° giugno 2013 verrà meno la possibilità, per le a- ziende fino a 10 lavoratori, di auto- certificare l’avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi. E’ neces- sario, quindi, che le aziende che, fino ad oggi si siano avvalse della facoltà di ‘auto dichiarare’ la valuta- zione dei rischi, si muniscano di un vero e proprio documen- to di valutazione dei rischi 2 milioni di morti sul lavoro ogni anno Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 3. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GGGIUGNOIUGNOIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti. Richiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it Record 2012 354 progetti contestati (+7 % sul 2011) L’Italia trova una nuova divisione tra la necessità di investimenti per uscire dalla crisi e la paralisi indotta da burocrazia e politica strumentale nell’as- senza di coinvolgimento dei territori. I l rapporto sulle contestazioni territoriali ambientali è redatto dal 2004 del Nimby Fo- rum, che censisce vagliando quotidiani e periodici, i cosiddetti fenomeni di nimby (“Not In My Back Yard”) cioè “non nel mio cortile”. I sostenitori delle proteste “sociali” ci tengono a differenziarsi dal rifiuto egoistico di salvaguardia territoriale e rifiutano di epiteto di Nimby. Al contrario evidenziano che l’associazione che gestisce il progetto, Aris è cliente dell’Allea s.r.l. che dal 2002 sviluppa progetti per costruire consenso intorno alle iniziative dei propri clienti. I clienti sono ca. 60, tra cui A2A, Edipower, Impregilo e lo stesso MinAmbiente. Alessandro Beulcke è presidente dell’Aris e della Allea, cioè sia del cliente che del fornitore. Per i contestatori nel comitato scientifico siedono sostenitori di Tav e di grandi progetti, come Mario Virano presidente Osser- vatorio Torino – Lione. Non riconoscono la neutralità del Forum, considerandolo un avversario politico che considera Nimby ogni protesta territoriale. Al di là del clamore e della capacità di mobilitazione è dubbia la rappresentatività dei contestatori sociali. Per esempio, anche nel territorio principe dei No-Tav, protagonisti sui media, la maggior parte dei Comuni interessati dall’Alta Velocità è d’accordo con l’opera. La loro voce è però silenziata dalle urla e dalla aggressiva mobilitazione di una forte minoranza. Ai sostenitori delle proteste territoriali e non, al di là degli atti di violenza avvenu- ti, da condannare, sfugge che alla fine dissenso e consenso attorno alle opere vengono definiti dalle assemblee elettive, a tutti i livelli che in Italia sono ben numerose. La decisione dei rappresentanti dei cittadini votanti è l’ultima e deve es- sere rispettata. Altrimenti chiunque avrebbe diritto di rifiutare leggi e norme. Per altro verso però è singolare che il presi- dente Legambiente (Vittorio Cogliati Dezza) ed il suo predecessore (Roberto Della Seta, deputato Pd), in genere dalla parte dei Nimby, lavorino in Aris. Come in effetti è strano che il MinAmbiente paghi una società per creare consenso in- torno alle opere che vuole realizzare sul territorio italiano. Le opere dovrebbero essere decise, se finanziate, a livello eu- ropeo e nazionale dalle assemblee elettive. In caso di proposte private, verificate ed indirizzate nell’interesse generale. Il fatto che un Ministero consideri necessaria una azione di moral suasion e la faccia passare come attività no profit, quando è commissionata, evidenzia uno stato di confusione istituzionale. Come si avesse vergogna di sostenere a viso aperto la neces- sità di infrastrutture e come non fosse sufficiente farlo nei luoghi istituzionali e nel confronto con le parti sociali. Nimby, non nymby, con- testatori, chi, cosa, perchè Progetti contestati 311 nel 2011 190 nel 2005 No, no, no La IEA, Agenzia Internazionale Energia, stima che fino al 2030 siano necessari $16mila miliardi di investimenti nel settore dell’energia. Chi contesta ? Comitati (24,2%), Politici locali (20,7%) Comuni (18,3%)che sono i più attivi ad appoggiare le opere contestate (22,5%). Nord Est, 48 nuovi casi Centro, 36 nuovi casi Nord Ovest, 20% (-10%) Lombardia contesta di più ( 14,7% ) Effetto Ilva Si contesta per l’ambiente dal 29% al 37,3%I soggetti politici e sociali favorevoli alle attività reagiscono alle contestazioni solo per l´8,1% dei casi. Bloc- cate opere per €121 miliardi. I sag- gi del Presidente hanno previsto in un DL che la consultazione sullo studio di fattibilità dei progetti diretta dal Provveditore ialle opere pubbliche) non duri più di 120 giorni. Da 150 anni si discute del Ponte sullo Stretto, da 20 anni di Tav No agli impianti di produzione di energia elettrica, no alle fonti rinnovabili, no alle infrastrutture, no nel settore dei rifiuti, no ai grandi progetti. No a elettrodotti, centra- li, cave, termovalorizzatori, discariche e infrastrutture di comunicazione. No a 108- centrali a biomasse, no a 32centrali idroe- lettriche, no a 32 parchi eolici. No a tutto. No per la prima volta a 151 impianti. No a 203 impianti contestati dal 2004. No a 222 opere in campo elettrico (62,7% ). Nel 2010 i no erano il 58% . No a 176 impianti di fonti rinnova- bili. ( No a 9 impianti di produzione elettri- ca con l’uso di fonti rinnovabili su 10). I numerosi 'no' alle rinnovabili colpiscono in maniera trasversale centrali di grandi di- mensioni ma anche e piccoli impianti, di potenza inferiore a 1 MW, No ai pro- getti nel settore dei rifiuti (28,3%). Qui le contestazioni sono in calo del 3% No alle infrastrutture (dal 4,8% al 7,6%). Nel 2012 ci so- no state 3.729 gare ( meno 2,6% rispetto al 2011) per €513,6 milioni (meno 8,3% ) Per le gare miste di progettazione e costruzione insieme il valore messo in gara è sceso del 32,1%. Molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: nel 2011 al 39,2%, nel 2012 al 35,2% Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 4. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GIUGNOGIUGNOGIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti. Ri- chiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it P aolo Carcassi, Segretario Confederale UIL Siglato con Confindustria l’Accordo per la migliore at- tuazione del Decreto sulla detassazione Rende- re più estesa la possibilità di determinare incrementi di produttività per le piccole imprese e la conseguente detassazione delle erogazioni che a tali elementi di pro- duttività sono collegati. Questo lo scopo dell’intesa che è stata raggiunta con Confindustria che prevede la pos- sibilità di applicazione del decreto sulla detassazione a seguito di contrattazione con le Organizzazioni territo- riali di categoria per le imprese prive di rappresentanza sindacale in azienda. Altro canale che è stato definito è quello per cui, sulla base di un accordo territoriale, sia consentita, salvaguardando le procedure contrattuali previste dai contratti, una migliore articolazione degli orari che determini incrementi di produttività che pos- sano godere delle agevolazioni in termini fiscali. Sono elementi positivi questi della crescita della produttività e della detassazione dei salari dei lavoratori, che col contributo forte delle Parti Sociali possono costituire elementi importanti per la ripresa del Paese per il mi- glioramento delle condizioni dei lavoratori. Accordo per la migliore attuazione del Decreto sulla detassazione Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 5. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GIUGNOGIUGNOGIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti. Ri- chiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it TelecomItalia è in crisi. Certo, lo si dice da sempre. L’8 maggio però Bernabè e co., Zingales incluso, dovranno affron- tare i peggiori risultati economici da sempre. Certo, la crisi ci mette del suo ma la sussidiaria del Brasile, che salvava la situazione, dopo che è stato esautorato l’indagato ex Ad Luciani, è andata in bambola. Tele- com ha appena avviato un pro- gramma di chiusura sedi, di riduzio- ne stipendi per solidarietà ma non basta: le ultime idee lanciate sul mercato non hanno avuto successo, i servizi non sono più migliori di quelli dei competitor, i prezzi sono restati i più alti. La lunga politica antemontista di riduzione dei costi, di abbassamento delle condizioni dei lavoratori, soprattutto dei livelli più bassi, di vendita degli asset del Gruppo, di aiuto dall’erario statale non è servita. Il debito sta sempre lì a 28 miliardi ma per le Borse mon- diali, inclusi gli investimenti neces- sari, è anche più alto, giungendo a 40. Il magnate di Hong Kong, Li Ka-Shing, che controlla H3G, il quarto operatore mobile 3Italia, ha prospettato la fu- sione con Telecom per dare vita ad una società da 18 mi- liardi. Ammesso che la società di Bernabè sia valorizzata per 15 mi- liardi, bisognerebbe sottrarre il va- lore della rete fissa, da scorporare per evitare che diventi cinese. La backbone nazionale, un tempo valu- tata a 15 miliardi, potrebbe essere scambiata per 8-10. I cinesi porte- rebbero in dote soldi ed azienda per 3,3 miliardi, un importo globale tale da ripagare le azioni dei controllanti soci Telco all’ultima svalutazione fat- ta a loro stessi, 1,2 per azione. Il doppio del valore di mercato che comporterebbe comunque 2,2 mi- liardi di perdita rispetto all’esborso fatto nel 2009 dai soci Telco. Questi ultimi, soprattutto la spagnola Tele- fonica, non ce la fanno più (continua) Impatto occupazionale degli Over The Top. Meno 130.000 Il fatturato medio di un dipen- dente Google è €750mila, il triplo che in una Telco e 7 volte che in una azienda italiana. La sostituzione del fatturato dei servizi tradizionali ICT e TLC ha forti ricadute occupazioni negative. Nel giro di 10 anni il fattu- rato italiano Over the top potrebbe superare quello delle telco, con impatto sull'occupazione causato dall’ero- sione dei servizi di telefonia, intrattenimento, editoria e pubblicità. Impatto occupazionale della Banda Larga 40.000 Portare la banda larga a 15 milioni di case aumenta il PIL tra lo 0,2 % e lo 0,4% ed aumenta l’occupazione di 40mila unità per 10 anni . Trave Telecom & pagliuzza cinese Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 6. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GIUGNOGIUGNOGIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti . Richiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it TLC, occupazione @ut @ut (prosegue) quindi non vedono l’ora. L’o- perazione è però soggetta a numerose variabili, a partire dallo scorporo che fa- rebbe di Open Access una nuova società con ca. 20mila dipendenti. Una Telecom, senza re- te, senza Telco con H3G, sarebbe la vecchia Tim, senza lo smalto dei tempi migliori, con gli occhiuti partner Ericsson sulla rete. Varrebbe meno di 10 miliardi, le resterebbero 18 miliardi di debito ed un surplus di 30mila (+ i 5mila 3 Italia) dipendenti. A guidarla ci sarebbe il management Hutchinson Sa- moa, finora proprietari di un’azienda da 1,5 miliar- di, con tanto di rete esternalizzata Ericsson. Sicu- ramente per rientrare, i nuovi proprietari puntereb- bero a mettere la rete mobile Tim a fattor comune con gli svedesi per poi cederla loro del tutto. Il nuovo governo Letta, Bassanini e Gamberale do- vrebbero spendere 2 miliardi, caricarsene 10 di de- bito per acquisire il 30% di una newco pubblica e la rete fissa da 10 miliardi. L’operazione omaggia la neutralità della rete poichè le telco sarebbero e- stranee alla backbone nazionale. Peccato che in Francia, Germania, Norvegia, Olanda non sia così e l’incumbent nazionale resti in un modo o nell’altro statale. Secondo, la newco O p e n Access—Cassa Depo- sito e Prestiti darebbe tran- quillità, come è stato per Sogei e Consip, ai suoi dipendenti, tornati pubblici. Nella nuova Telecom-Tim verrebbero invece ridotti drasticamente nel tempo i 35mila posti di lavoro ad un terzo. Le convergenze telefoniche, informatiche, televisive e satellitari d’impronta nazionale morirebbero per sempre, assieme al minimo di autorevolezza del comparto Ict italiano in Europa. Sicuramente il nuovo management Hu- tchison Whampoa ridarebbe smalto e fatturati alla vecchia Tim, al prezzo però della sistematica vendita delle società rimaste, di licenziamenti, di scorpori di ramo d’impresa, a partire del caring, dell’informati- ca della Tit e del call center Telecontact e di esternalizzazioni tecnologiche strutturali. Amara i meno, l’operazione comunque appare inevitabile dati i numeri negativi Telecom. Costituisce un altro tassello dell’incapacità del vertice italiano di gestire uno dei mercati Ict più ricchi del mondo, su cui si sono ben sistemati finora inglesi e russi e sui i cinesi si apprestano a consolidarsi al massimo livello. In un mondo normale, la prima cosa sarebbe esautorare il management che ha portato Telecom fin qui. Yahoo, No- kia, Apple, Compaq, Microsoft, Rim nin genere non hanno dubbi. Davanti ai cattivi risultati cambiano Ad e management tra gli applausi dei sindacati. Solo in Italia si fischiano i manager che fanno risultati e si applaudono quelli che amano il green ma sotterranno le aziende. L’abitudine italica si è incrostata nell’i- dea che se le cose vanno male, interverrà lo Stato a salvare tutto. I tempi sono cambiati ma le croste hanno chiuso i cervelli. Verso il vertice che l’8 maggio Telecom vorrebbe dire sì alla fusione con 3Italia, non ci sono proteste. Né Grillo, né Di Pietro comiziano e pre i piccoli azionisti di Asati per una volta sono contenti per i guadagni che faranno. Pochi, maledetti e subito. Nessuno ha dire qualcosa verso un verti- ce di vecchi e di giovanotti che devono loro acquiescenza; un gruppo di manager che fuori dallo stretto circolo dell’incumbent, non è considerato; un vertice vecchio, messo lì dalla politica di sinistra; che non ha mai nemmeno difeso l’onorabilità aziendale, anzi che ha subito offerto teste sacrificali alle scorriban- de togate che dalla privatizzazone in poi, hanno portato tutti i settori aziendali alla sbarra. Si pensi che nel rapporto sui paradisi fiscali del giornalismo investigativo europeo, esaltato dall’Unione, il caso Italia è rappresentato da un collaboratore di Tavaroli che si faceva pagare in un conto all’estero. Per anni as- semblee, blogger e lavoratori davanti alle machinette del caffè, hanno indicato come problemi Telecom, gli sprechi, le feste (stile Casaleggio), le auto Bmw, gli alti stipendi dei manager, le amanti, i business personali perseguiti fra le pieghe delle attività istituzionali. Come se nelle blue chip di tutto il mondo e di tutti i settori non ci fossero sprechi, feste, grosse cilindrate, superstipendi, amanti, conti all’estero e di- fese ostinate dell’onorabilità, Nel business mondiale normale queste brutte cose ci sono tutte. Basta che si mantengano ad un livello minimo rispetto a profitti e investimenti alti, molto alti. L’Italia che conta chiede un sottosegretario per l’innovazione. Anche per Telecom dimostra che ha perso di vista le pro- porzioni bibliche tra trave e pagliuzza. Telecom decide se fondersi con la 3 Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 7. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO——— GIUGNOGIUGNOGIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti . Richiedi la la newsletter a newscontrattazione@uil.it G li ordini e Ossigeno, l’Osser- vatorio sui giornalisti minac- ciati, il 3 maggio in occasione della Giornata Mondiale sulla Libertà di Stampa dell’UNESCO ricordano i colleghi venuti meno nell’esercizio delle proprie funzioni. Commemora- zione sacrosanta, che talvolta rischia di andare sopra le righe. Secondo i dati dell’International Press Institute di Vienna i giornalisti uccisi nel 2012 nel mondo so- no stati 43, nel 2011 erano stati 102 e nel 2010 altri 101. Anche se l’UNESCO fornisce cifre inferiori, poiché conteggia solo gli omicidi di giornalisti per cui ha espresso una formale condanna, cioè 65 nel nel 2010 e 62 nel 2011, è chiaro che fortunata- mente il tema riguarda il nostro Paese solo di stri- scio. In Italia dal 1960 al 1993 sono stati uccisi per mano delle mafie e del terrorismo 11 i giornalisti (8 dei quali in Sicilia), altri sono morti all’estero impe- gnati nel racconto dei fatti che accadevano nei Paesi in cui si trovavano, spesso luoghi di conflitto. Undici sono moltissimi da un punto di vista umano, ma fortunatamente sono pochissimi dal punto di vista statistico. Eppure l’enfasi messa sull’argomento spesso ha fatto pensare ad una situazione assai più grave. In questi anni si è misurata una reazione simile sul tema della libertà della stampa e dei me- dia in Italia. Per un certo periodo di tempo, questo problema è stato portato in giro per il mondo, dall’- Europarlamento al congresso del sindacato dei gior- nalisti europei di Lione, come se effettivamente sul Paese ci fosse una cappa di censura televisiva e cartacea e come se fosse impossibile pubblicare liberamente sul web. La necessità, poi abolita, di fornire un i dati d’identità agli Internet cafè per l’accesso alla rete, come la la richiesta (anch’essa venuta meno) di nominare per tutti i blog un direttore legalmente responsabile furono agitate come cappi per la libertà d’informazione. Negli stessi anni questa libertà è anda- ta invece oltre ogni limite con la pratica dei processi anticipati sui media con l’abitudine di pubblicare intercettazioni ed anticipa- zioni giudiziarie che teori- camente dovevano rimane- re riservati per conoscenza delle indagini a vantaggio Contrordine Per il Consiglio del Lazio, Giovanna Sfragasso, Alessio Vallerga, Antonio Baldi La seconda lista di Stampa Romana I giornalisti votano, professionisti & pubblicisti, dal 12 al 26 mag- gio Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 8. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GGGIUGNOIUGNOIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti Richiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it l ’Ordine dei giornalisti chiama professionisti e pubblicisti al voto per formare il Consiglio Nazionale ed i suoi dirigenti. Come è stato ricordato l’Ordine non è la rappresentanza sindacale dei giornalisti che unitariamente vive nella Federazione Nazionale della Stampa, controparte degli editori per i contratti. Cosa fa allora l’Ordine? I suoi compiti sembra- no sulla carta anacronistici quali la difesa del titolo professionale ed i poteri di accertamento sull’infrazione delle Carte deontologiche. Si ricordano anche qui pochi casi, quali quelli di Feltri e Farina, che vennero espulsi dall’Ordine. Fra l’altro, sui siti di propaganda elettorale, ancora girano i sondaggi contrari alla direzione del g1 Rai di Minzolini, che non è più in essere da un anno e passa. La riforma ha però tolto i poteri disciplinari ai consiglieri dell’Ordine che può solo segnalare le infrazioni, per affidarli ai consigli di disciplina territoriali, composti da ter- zi. Dal 15 agosto 2012 vige la riforma Dpr 13811 delle professioni che ha introdotto durata massima del tirocinio a 18 mesi, separazione all’interno degli Ordini fra funzioni disciplinari ed amministrative e la pubblicità infor- mativa. Ad agosto 2013 diverranno obbligatorie anche le polizze assicurati- ve dei professionisti a tutela del cliente e la formazione continua. L’Ordine ha la sua rilevanza in realtà per la Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani (CASAGIT), ente che svolge attività assistenziali a fa- vore dei giornalisti. Anche se è nata nel 1974 per iniziativa del sindacato unico dei giornalisti, i suoi organi sociali sono eletti periodicamente dai giornalisti iscritti alla Casagit che non sono necessariamente contrattualizzati. Dal 2010 è iscritta all'Anagrafe dei fondi sanitari sotto la competenza del Ministero della Salute. C’è poi l'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI) che è al tempo stesso un ente gestore di previdenza obbligatoria dei contributi dei prestatori di lavoro del giornalismo che un fondo di previdenza complementare con due ge- stioni separate. Il suo presidente Camporese, 43 anni è un vice caporedattore Rai. L’Ente è sot- to il MinEconomia ma i suoi vertici sono eletti dai giornalisti. Tra tutti questi soggetti protettori e sindacali il mondo dell’informazione dovreb- be stare tranquillo. Invece la situa- zione nel mondo della stampa e dei media è nota a tutti. Se c’è un set- tore, dove si è costituito un lum- penproletariat , è questo. I giovani che si accostano alla professione giornalistica non vengono pagati a lungo, e quando finalmente vengono remunerati ricevono un’inezia. Negli anni è cresciuto a loro carico un insie- me di obblighi e di sistemi formativi, fatto a tutto vantaggio di ordini, as- sociazioni e università, e che non ha molto senso dal punto di vista della professione. Agli aspiranti pubblicisti del Lazio è stata posta un’asticella invalicabile da €5000 di collaborazioni pagate in due anni. Gli stessi pubbli- cisti degli uffici stampa si impegnano a scoraggiare i loro giovani colleghi dal passare a professionisti. Ordine dei Giornalisti FNSILA Fnsi L’ALTERNATIVA cambiare il sindacato, rinnovare il giornali- smo. Vota e cambia! Per il Consiglio Regionale 1) Michele Arnese Formiche.net 2) Barbara Li Donni Mediaset 3) Luigi Monfredi Tg1 4) Pierangelo Maurizio Tg5 5) Maria Serra Ufficio Stampa Cotral 6) Massimo Signoretti Pensionato Per il Consiglio Nazionale 1) Stefano Campagna Tg1 2) Lino Ceccarelli Pensionato 3) Paolo Corsini GRRai 4) Valter Delle Donne SecoloD’Italia 5) Tommaso Della Longa CRI 6) Marco Ferrazzoli Uff. st. CNR 7) Patrizio Li Donni free lance 8 )Alan Patrizio Patarga Tg5 9) Michele Ruschioni NoiRoma.it 10) Marcel Vulpis Sporteconomy.it web GRUPPO PUBBLICISTI UNITARI STAMPA RO- MANA Per il Consiglio del Lazio: Gino Falleri, vice presi- dente uscente, direttore editoriale di Argilnews e presi- dente dell’Eapo, European association press office; Ma- riafrancesca Genco, consigliere uscente; Stefano Cazora, capo ufficio stampa del Corpo Forestale; Mauro Proietti, free lance e Franco Rosati, consigliere uscente. Revisore dei conti: Giovanna Ciacciulli. Per il Consiglio nazionale: Roberto Rossi, consigliere uscente, segretario dell’Angpi e dell’Eapo; Ugo Armati, consigliere uscente e membro dell’esecutivo, tesoriere dell’Angpi e dell’Eapo; Mauro De Vincentiis, consigliere uscente e free lance; Vittorio Espo- sito, consigliere uscente; Carlo Felice Corsetti, consigliere uscente, direttore di Argilnews e vice presidente dell’Ea- po; Elisabetta Palmisano, consigliere uscente; Costantino Coros, free lance; Silvia Mattoni, ufficio stampa CNR; Rodolfo Davoli, consigliere uscente; Mario De Renzis, consigliere uscente; Francesco Nota Cerasi, consigliere uscente e componente della Commissione giuridica; Ste- fano Solinas, consigliere uscente; Paola Scarsi, addetto stampa free lance; Francesco Naddeo, portavoce Autority vigilanza contratti; Massimo D’Anastasio, vice direttore Atlasorbis; Gabriele Carchella, free lance; Giuseppe Zan- gardi, Corecom Lazio, e Antonio Berlingeri, uff. stampa presidenza Consiglio Ministri. Enzo Iacopino, pre- sidente Ordine dei Giornalisti e leader della lista Indipen- denti per la Riforma Costruiamo il futuro Da Topolino all’Unità, Serena Bersani è segretario dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Ha indicato di non votare chi appoggia apertamente il Presidente dell’Ordine nazionale. Si vota il 12 maggio in I° con- vocazione, il 19 e 20 in seconda. Il 26 il ballottaggio. Giornalisti al voto Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 9. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GGGIUGNOIUGNOIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti. Richiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it Inbase alle nuove regole concluse tra Con- findustria, Cgil, Cisl e Uil i contratti sotto- scritti da sindacati con almeno il 50%+1 della rappresentanza ( mix tra iscritti e voti alle e- lezioni delle Rsu ) che abbiano ottenuto il consen- so dalla maggioranza dei lavoratori attraverso una consultazione certificata, sono considerati vinco- lanti per le parti firmatarie dell'accordo e per le ri- spettive federazioni di categoria. Non si potrà scio- perare, promuovere cause legali o iniziative di con- trasto dei contratti nazionali definiti con queste procedure. Nei contratti verranno definite clauso- le di raffreddamento con l'obiettivo di garantire a tutti l'esigibiltà degli impegni presi. I contratti nazionali potranno prevedere sanzioni per chi vio- la gli accordi presi». si sono impegnate a far rispetta- re i nuovi principi alle proprie strutture a livello terri- toriale e aziendale, e a concordare modalità di ri- soluzione di eventuali contese applicative. L'accor- do si applica nel perimetro di Confindustria. il presup- posto è che venga definito in modo chiaro e tra- sparente chi ha la titolarità a negoziare, in quanto è effettivamente rappresentativo della categoria. Il peso di ogni sindacato sarà de- terminato dal numero degli iscritti e dai voti ottenuti alle elezioni delle Rsu. Le deleghe sindacali, ovvero le trattenute operate dal datore di lavoro, su richiesta del lavoratore, devono essere trasmesse all'Inps per essere certificate, tramite una sezione nelle dichia- razioni aziendali, attraverso il software Uniemens che consen- te di trasferire i dati retributivi e contributivi dei dipendenti. L'Inps, a sua volta, invierà il dato di rappresentatività di cia- scuna sigla al Cnel. Per i voti ottenuti nelle elezioni Rsu (sia per i rinnovi, che per le Rsu in carica) si farà riferimento ai soli voti espressi per i sindacati firmatari dell'intesa, che verrano trasmessi al Cnel. Voto e numero degli iscritti saranno pesati ciascuno al 50% dal Cnel, come avviene nel pubblico impiego. Inserita anche la clausola di sbarramento del 5% per l’elezione di Rsu da parte delle sigle sindacali , come previsto dl pubblico impiego. Decade la regola della riserva di un terzo delle Rsu, spettanti alle sigle sindacali firmatarie dei contratti na- zionali. Rappresentanza storico accordo atteso da 65 anni tra Uil, Cisl, Cgil e Confindustria Giornalisti Eletti Per il Consiglio regio- nale, eletti i Professionisti: Paola SPADARI (708) Bruno TUCCI (664) Silvia RESTA (659) Maria LEPRI (651) Marco CONTI (607) Carlo PICOZZA (606).Per i Revisori dei Conti : Giovan Battista BRUNORI (765) Solen DE LUCA (600). Per i Pubblicisti: Giovanna SFRAGASSO (415) Mariafrancesca GENCO (372), Gino FALLERI (709). Per i Revisori dei Conti eletta Giovanna CIACCIULLI (441). Per il Consiglio nazio- nale, eletti i Professionisti: Roberta SERDOZ (735) Carlo BONINI (732) Chiara LONGO BIFANO (633) Enzo IACOPINO (632) Guido D’UBALDO (627) Fabio- la PATERNITI (610) Pierluigi ROESLER FRANZ (584) Pietro SUBER (578) Giannetto BALDI (566) Nadia MONETTI (546) Laura TROVELLESI (539) Paolo CON- TI (535) Roberto MASTROIANNI (532) Cristina CO- SENTINO (532) Loris GAI (515) Maria ZEGARELLI (514). Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 10. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GGGIUGNOIUGNOIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti Richiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it Paolo Carcassi, segretario confederale: secondo la Uil si e' arrivati ormai ai limiti della scomparsa dell'A- zienda e quindi si devono mettere in atto provvedi- menti definitivi che comprendano il tema della pro- duzione a quello della bonifica. La situazione è solo di calma apparente e puo' correre il rischio di esplodere quindi il Governo deve giocare un ruolo di supporto, forte, a qualunque soluzione verra' in- trapresa . Il Governo alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi, non ha presentato soluzioni determinate e univoche per l'Ilva. I tecnici stan- no ancora approfondendo diverse soluzione il garante per l'attuazione dell'Aia dara' conto delle sue decisioni prima del 5 giugno, data dell'assem- blea dell'azienda. il gip Patrizia Todisco ha seque- strato beni e finanze per 8,1 miliardi di euro, Enri- co Bondi, amministratore delegato si è dimesso con il cda si aspettano i risultati delle nuove verifi- che dell’Aia. 40mila posti di lavoro a rischio. Il Fat- to smentisce, all’Ilva lavorano molto meno. Il go- verno: l’Ilva va salvaguardata a ogni costo. Il verdi chiedono «l’amministrazione controllata» France- sco Boccia, Pd, presidente commissione Bilancio della Camera, chiede la «nazionalizzazione» del- l’Ilva. Raffaele Fitto, Pdl, chiedono contromisure per neutralizzare la magistratu- ra tarantina. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, attende per il primo giugno la 2°relazione trimestrale dei tecnici dell’I- spra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)di verifica del livello di attuazione dell’Aia, l’Autorizzazione in- tegrale ambientale. Per l’Ispra, le criticità riguar- dano oltre il treno nastri, l’area di carico e scarico dei materiali, i parchi deposito dei materiali, non- chè taluni edifici asserviti alla produzione. Nessun intervento strutturale significa- tivo è stato realizzato. È stato spento l’Altoforno 1 Da cominciare il rifacimento del- le batterie 3, 4, 5, 6 della cookeria. Da coprire 90 chilometri di treni nastri tra- sportatori ed i parchi minerari. Alla batteria 9, un incidente sul lavoro mortale. ordinate le centraline per i rilevamenti delle emissioni di diossine. Il garante attuazione Aia, Esposito: nelle prime veri- fiche opere attuate nel rispetto dei tempi, altre con ritardi ingiustificati per le quali inviate note al prefetto. Record disoccupazione 12% debi- to pubblico 120,3% torna l’emi- grazione ma..l’Italia è salva ... ILVA La gara a distruggerla Verso il commissariamento? il tracollo? La chiu- sura? Escludere i Riva? Nazionalizzare? Lg. 32112: in caso inadempienze Aia sanzioni fino al 10% del bilancio eo commissariamento azienda Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)
  • 11. NEWSLETTER UILNEWSLETTER UILNEWSLETTER UIL SSSERVIZIOERVIZIOERVIZIO PPPOLOLOL. C. C. CONTRATTAZIONEONTRATTAZIONEONTRATTAZIONE MMMAGGIOAGGIOAGGIO---GGGIUGNOIUGNOIUGNO 201320132013 newscontrattazione@uil.it Servizio Politiche Sviluppo UIL Contrattazione Innovazione. Rassegna riservata a iscritti e simpatizzanti UIL. Tel. 064753410 Fax 064753336 Visita http://www.uil.it/reti Richiedi la newsletter a newscontrattazione@uil.it S econdo la Cgil ci vogliono 63 anni per tornare all’occupazione precrisi. Il calcolo è fatto immaginando che per più di 50 anni la crescita sia sempre lo 0,7%, quanto viene pre- vista per l’anno prossimo. Previsione basata su nessun dato certo. Il migliore dato precedente viene fatto risalire al 2007 anche se la minima disoccupazione dell’8,6 venne raggiunta nel 2010. Cgil deve però dimostrare per motivi politici ciò che ha ripetuto per anni, cioè che la crisi italiana è cominciata nel 2007, malgrado sia cominciata tre anni dopo. Uilcom Lazio. Cambia il segretario regionale. Durante la Conferenza d’organizzazione Uilcom Roma e Lazio, dopo 8 anni di segreteria, Luciano Levra Savant lascia il suo posto ad Ales- sandro Cucchi, già segretario nazionale Uilcom per l’editoria. In bocca al lupo ad entrambi Voto Rsu Rai Basilicata Uil 35,5% Snater 20% Ugl e Fistel 15,5% Slc 13,3% Print to PDF without this message by purchasing novaPDF (http://www.novapdf.com/)