Presentazione proiettata in Sala Tinozzi, palazzo della Provincia di Pescara, il 2 marzo 2013, in occasione della cerimonia di consegna del Premio "Guerriero di Capestrano" al sindaco di Mazara del Vallo, Nicolò Cristaldi, per la difesa dei diritti linguistici.
1. L'utopia che diventa realtà
Le città dell'Esperanto da Białystok a Mazara del Vallo
Federico Gobbo
Università dell'Aquila & Università di Torino
federico.gobbo@univaq.it
Pescara, 2 marzo 2013
Consegna del premio “Guerriero di Capestrano per la difesa dei diritti linguistici dell'uomo”
2. Che cosa significa 'utopia'?
/uto'pia/ s.f. [dal nome di un paese ideale,
coniato da Tommaso Moro, che così
intitolò un suo famoso libro (1516),
comp. del gr. oy “non” e tópos “luogo”;
quindi “luogo che non esiste”].
fonte: vocabolario Treccani; neretto dell'autore
3. Significato proprio di 'utopia'
1. (filos.) Formulazione di un assetto politico,
sociale, religioso inesistente nella realtà ma
che viene proposto come ideale e come modello.
fonte: vocabolario Treccani; neretto dell'autore
4. Significato esteso di 'utopia'
2. (estens.) Ideale, speranza, progetto,
aspirazione che non può avere attuazione:
l'uguaglianza fra gli uomini è un'utopia.
fonte: vocabolario Treccani; neretto dell'autore
6. Estratti dal testo originale...
There are fifty-four cities in the island, all large and
well built [...]
Every city sends three of their wisest senators once a
year [...] to consult about their common concerns
[...]
No town desires to enlarge its bounds, for the
people consider themselves rather as tenants than
landlords.
fonte: progetto Gutenberg
7. ...e traduzione italiana d'epoca.
Sono ne l'isola cinquantaquatro città grandi e
magnifiche [...]
Tre vecchi cittadini e prudenti di ciascuna
città ogni anno [...] trattano de le commune
bisogne de l'isola. [...]
Niuna città brama di ampliare i suoi confini,
riputandosi più tosto lavoratori dei campi che
tengono, che patroni.
fonte: progetto Manuzio
8. L'Utopia di Tommaso Moro
Tommaso Moro fu
umanista inglese e
martire cattolico
Utopia è
un'isola ideale
del tutto autosufficiente
composto da diverse città
rigidamente monoculturali
11. Białystok, 1859, impero zarista
188km da Varsavia
54km dal confine bielorusso
storicamente contesa
da Russia, Lituania, Prussia e Polonia
forte presenza ebraica
nel censimento russo 1897
su 66.000 abitanti 41.900 gli ebrei
13. Ludwik Lejzer Zamenhof a Białystok
nasce il 15 dic 1859
vive a ulica Zielona 6, Białystok
bilingue
yiddish (madre)
russo (padre)
costruisce un doppio ponte
tra le nazioni (lingua etica comune)
tra le religioni (religione laica comune)
14. Estratto dalla lettera a Borovko
A Białystok gli abitanti si dividevano in quattro diversi elementi:
russi, polacchi, tedeschi ed ebrei:
ciascuno di questi elementi parlava una lingua a parte e si
relazionava con gli altri gruppi in maniera non amichevole. [...]
Mi educarono da idealista; mi insegnarono che tutti
gli uomini sono fratelli, e nel contempo, sulla strade nelle piazze,
tutto ad ogni passo mi faceva percepire che gli uomini non esistono:
esistono solamente russi, polacchi, tedeschi, ebrei, ecc. Questo ha
sempre tormentato fortemente la mia anima di fanciullo.
fonte: Wikisource; traduzione dell'autore
32. Mazara, li turchi!
“Nell’ex capoluogo arabo gli immigrati hanno
trovato una formula magica per convivere. Non
è il paradiso terrestre del multiculturalismo,
frizioni e differenze restano, ma è un fatto che
vi si sentano parlare 25 lingue, dal cinese
all’ucraino, soprattutto il tunisino. E però tutti
capiscono almeno un po’ di siciliano. E lo
masticano declinandolo secondo gli accenti del
mondo, trasformandolo così in un passaporto
valido in ogni vicolo, l'esperanto della Casbah.”
fonte: Giuseppe Marino, Touring Magazine, Marzo 2013