SlideShare a Scribd company logo
1 of 57
Il nome Germanoi si ritrova
nell'elenco di Marsiglia dei popoli
vinti nel 222 a.C. da Claudio
Marcello. È grazie al De bello
gallico di Cesare che il vocabolo è
entrato nell'uso corrente. Sul
periodo che precede le campagne
di Cesare i dati storici sono tari.
Le popolazioni germaniche appartengono al mondo indoeuropeo
(INDOEUROPEI). Sul loro luogo di origine non si hanno dati certi. Sembra
che originariamente fossero localizzate nella Scandinavia meridionale e
nella regione del nord-ovest europeo. All'inizio della nostra era esse sono
suddivise in tre gruppi. II gruppo occidentale è all'origine delle lingue della
Frisia, delle parlate anglo- sassoni, dei dialetti chiamati altfränkische e
dell'antico hochdeutsch. Il gruppi nordico comprende il norvegese,
l'islandese, il danese, lo svedese. Il gruppo meno conosciuto è quello
orientale o ostico: gotico e vandalo.
1. La religione germanica nell'età della Pietra


Questo periodo va dal 12000 al 2000 a.C.
Conosciuto solamente attraverso i documenti
archeologici, comprende diversi elementi:
sacrifici di caccia (Melen-dorf e Stellmoor
vicino ad Amburgo, verso il 12000); incisioni
rupestri colorate in Scandinavia e in Carelia
(verso l‘8OOO); strumenti musicali per il
culto; tracce di scotennamenti e di sacrifici
umani; numerose ascie sotterrate o
rappresentate da iscrizioni rupestri; un palo
cultuale e un idolo a Ahrensburg-Hopfenbach;
numerose teste di animali, infilzate su un
manico, ritrovate in Danimarca e in Svezia.
Senza dubbio siamo in presenza di vestigia di
pratiche religiose dei cacciatori di renne che
hanno seguito i branchi nelle regioni nordiche.
Nel lago sacro di Stellmoor sono state trovate
sott'acqua dodici renne con delle pietre nella
gabbia toracica o nel ventre.
Accanto a questa religione dei vivi c'è il culto funerario, rappresentato soprattutto
dalle tombe megalitiche (MEGALITISMO); verso il 3500 appaiono i primi dolmen,
la cui costruzione ebbe fine verso il 1800. Attualmente disponia-mo di parecchie
migliaia di dolmen per la Danimarca, di un migliaio per la Germania, di più di
cinquecento per la Svezia. Queste tombe di capi hanno l'ingresso a sud. Verso il
2500 è iniziata la costruzione di grandi tombe megalitiche, le Sippengràber. Queste
tombe, ciascuna riservata a una stirpe, rivelano un'organizzazione familiare molto
sviluppata. Verso il 2000 appaiono le tombe individuali con il feretro di pietra e
abbondanti offerte.
Il mesolitico germano-
scandinavo (8000-3500) è
quindi caratterizzato da
sacrifici di caccia, incisioni
rupestri, strumenti di culto e
tracce di sacrifici umani. Per
l'epoca del neolitico germanico
(3500-2000) e del neolitico
scandinavo (3000-1500),
accanto alle incisioni rupestri e
agli oggetti di culto
disponiamo dei monumenti
funerari megalitici, segno di un
contatto tra i vivi e i defunti
del clan familiare.
L'inumazione dei cadaveri fa
pensare che in epoca neolitica
gli altri indoeuropei non
fossero ancora arrivati in
Germania e in Scandinavia.
2. La religione germanica nell'età del Bronzo

L'età del Bronzo germano-scandinava comincia
verso il 2000 e va fino al 500 a.C. La metallurgia
- importata dagli invasori venuti dall'Est -
insieme all'incinerazione sono le due
caratteristiche di questo periodo che
testimoniano la presenza degli altri indoeuropei.
I simboli rupestri si precisano e si moltiplicano: navi, strade, tracce di passi, cervi,
alci, uomini, donne, ascie. H. Schneider e O. Almgren inclinano per l'interpretazione
cultuale. H. Ljungberg e A. Stròm arrivano alla conclusione che i popoli germanici
dell'età del Bronzo adorassero dèi personali. La decodificazione dei simboli è quindi
di fondamentale importanza.
Il carro solare scoperto a Trundholm in Danimarca nel 1902 costituisce un documento
basilare per questo lavoro. La topografia dell'età del Bronzo permette inoltre di far
riferimento a dei luoghi sacri arcaici: offerte di burro, culti della fecondità. L'insieme di
questi dati autorizza a formulare l'ipotesi della venerazione di dèi personali da parte dei
popoli germano-scandinavi dell'età del Bronzo: dèi solari, dèi della guerra, dèi e dee
della fecondità. Queste popolazioni non conoscevano la scrittura.
Altra caratteristica dell'età del Bronzo è l'apparizione di santuari solari, tra cui
il più noto è Stonehenge, nel sud dell'Inghilterra. Il primo raggio di sole
dell'equinozio di primavera cade sull'altare di pietra. Per J. de Vries questo
dato è da accostare ai canti dell'EDDA che parlano di eroi solari. Ad Avebury
la costruzione circolare di pietre è orientata astronomicamente. Culti solari e
culti della fecondità appaiono vicini.
Alla fine del
periodo neolitico il
rituale funerario
subisce
un'importante
modificazione: le
sepolture familiari
cedono il posto alle
sepolture
individuali e ai
feretri di pietra
incisi con simboli
solari,
rappresentazioni di
armi, o altri
simboli. È la
Hugelgràberkultur,
molto estesa
dall'Austria al
Baltico e dal Reno
alla Cecoslovacchia
(1500-1100).
In Scandinavia il sarcofago è fatto di un tronco d'albero svuotato, segato in due nel
senso della lunghezza e fornito di nume-rosi oggetti del defunto. Verso il 1500 ha
inizio l'incinerazione, che diviene generalizzata nella fase finale dell'età del Bronzo,
verso il 1100. Dopo la crema-zione, viene depositata nella tomba l'urna contenente le
ceneri o le ossa calcina-te ma non completamente ridotte in cenere. La diffusione dei
campi di urne durante i cinque secoli anteriori all'età del Ferro dimostra la presenza
degli altri indoeuropei.
3. Lo studio della religione germanica nell'età del Ferro
1. I dati geografici e storici
In Germania e Scandinavia l'età antica del Ferro si estende dal 500 a. C. al 400
d.C. Comprende il periodo antico (500-300), su cui si hanno pochi dati religiosi, il
periodo celtico che copre i tre secoli anteriori alla nostra era e il periodo romano
(1-400) nel corso del quale, vinti i celti, i germani sono in diretto contatto con i
romani, che,si limitano a tenerli a bada lungo il Reno e il Danubio. Il periodo
celtico dei germani segue dunque tardivamente la civiltà della Prima Età del
Ferro celtica (ca. 725, Hallstadt, Cecoslovacchia, Austria, Francia) e l'espansione
celtica a partire dal 500 (La Tene).
L'età del Ferro recente (400-1050) raggruppa tre periodi. Nel corso delle invasioni
germaniche (400-550), la Vòlkerwanderung opera la reciproca compe-netrazione
del mondo germanico e latino.
I germani del continente cominciano a passare al cristianesimo: i franchi, sotto
Clodoveo nel 498; le popolazioni germaniche più tardi e più lentamente. Verso
il 450 gli angli e i sassoni occupano le isole britanniche. Durante tutto il periodo
merovingio (550-800), verso il 600, gli slavi fanno retrocedere i germani mentre
gli anglosassoni divengono cristiani.
I popoli nordici rimasti pagani cominciano a espandersi: è il periodo vichingo
(800-1050). Vikingr è il pirata che frequenta le baie. La prima invasione dei vichinghi,
quella degli svedesi, va dall'800 al 930. Dopo un periodo di tregua di cinquant'anni,
verso il 980, i vichinghi riprendono il mare: questa volta si tratta dei norvegesi e dei
danesi. Alla fine del primo millennio le popolazioni germaniche e scandinave hanno
accettato il cristianesimo, anche se alcune con scarso entusiasmo.
2. Il problema delle fonti

a) Gli autori latini - Nei suoi
Commentarii de Bello Gallico (I, 50 e
VI, 21-24), Giulio Cesare parla dei
germani dicendone quello che ne sa
dagli informatori galli. Verso il 98 ,
Tacito (54-130), nel suo De situ
acpopulis Germaniae, da numerosi
particolari sulla religione dei
germani. Egli ha attinto le sue
informazioni da Cesare, Velleio
Patercolo, Pomponio Mela e Plinio il
Vecchio, il quale fu ufficiale in
Germania. Un'altra fonte è costituita
dalle iscrizioni votive scoperte sul
territorio germanico, che ci rendono
note una serie di divinità e ci
mostrano l'atteggiamento religioso
dei fedeli.
b) Gli autori cristiani - Nelle biografie dei grandi
missionari troviamo noti-zie particolareggiate sulle
popolazioni germaniche e sassoni che passarono al
cristianesimo; Vitae di Colombano, di Bonifacio, di
Willibrord. Diversi autori cristiani ci parlano dei pagani
della Germania. Paolo Orosio, sacerdote di Tar-ragona,
discepolo di Agostino d'Ippona, scrisse nel 417 l'opera
Historiarum adversus Paganos libri VII. Giordane
(Jornandes), vescovo di Ravenna, di origi-ne gotica,
redasse nel 551 il suo De rebus gothicis, ispirato al
alcune fonti perdute. Gregorio di Tours (538-594) ci ha
lasciato una Historia Francorum. Di Beda il Venerabile
(673-755) possediamo una Historia ecclesiastica
Anglorum che va da Cesare fino al 751, Paolo
Warnefride († 801), diacono di Aquileia e segretario
dell'ultimo re dei longobardi, è l'autore di una Historia
Langobar-dorum che termina nel 744. A questa
letteratura missionaria che ci fornisce informazioni su
diverse pratiche pagane, bisogna aggiungere alcuni
documenti ufficiali (formulari d'abiura, legislazione
civile) e testi letterati quali preghiere o epopee del
Medioevo (Nibelungenlied).
c) Le fonti scandinave - Le fonti riguardanti
la religione germanica meri-dionale vanno
completate con la ben più ricca
documentazione scandinava: iscrizioni
runiche (RUNA), poesie scaldiche
(SCALDICA), le Edda e le Saghe (SAGA).
Accanto a questi testi religiosi o letterari, è
doveroso citare diversi storici scandi-navi.
Verso il 1190-1216, il danese Saxo
Grammaticus scrisse una storia partico-
lareggiata della Danimarca, Gesta
Danorum, che per lo studio della religione
pagana vale come Tito Livio per la
conoscenza di Roma. Adamo di Brema ci
ha lasciato la Gesta hammaburgensis
ecclesiae pontificum, opera redatta tra il
1074 e il 1083, ricca di dettagli sulla Svezia
anteriore alla conversione. Aggiun-giamo
la Vita Ansgarii del monaco franco
Rimbert (t 883) e la Cronaca del vescovo
Thietmar di Merseburg, redatta verso il
1015.
Il grande mitografo del
mondo germanico è Snorri
Sturluson, redattore dell’Edda
in prosa. Edda, saghe e poesie
scaldiche sono documenti
letterari, ma infarciti di parti
religiose. Come l'archeologo
che riunisce i suoi cocci di
ceramica preistorica, così lo
storico delle religioni deve
cercare di far emergere la
documentazione religiosa
racchiusa nella prosa e nella
poesia nordica. Le saghe
mostrano gli antichi nei loro
gesti quotidiani e
rappresentano quindi uno
sguardo diretto all'anima
pagana.
4 • Contesto ed espressione del sacro
 1. Alla luce delle testimonianze di Cesare e di Tacito
Nel De Bello Gallico (VI, 21), Cesare sottolinea
la differenza tra la religione dei galli e quella
dei germani. Questi ultimi non hanno
DRUIDI che presiedono al culto o si occupano
dei sacrifici; hanno solo tre dèi: Sole, Vulcano,
Luna. Nelle interminabili discussioni relative a
questo testo Dumézil ha detto la parola
conclusiva: sulla base della scoperta da parte
di Vendryes dell'assenza tra i germani di una
quantità consistente di termini religiosi
indoeuropei, egli ha dimostrato l'assenza non
del sacerdozio, ma di un'importante funzione
sacerdotale: l'amministrazione del sacro, forte
e autonoma, che garantisse il mantenimento
delle tradizioni. Quanto all'affermazione
dell'esistenza di tre dèi, se di fatto le tre
divinità citate non sono i principali dèi del
mondo germanico, tuttavia la classificazione è
esatta e suggestiva: una grande triade con un
dio sovrano (Sole), un dio guerriero
(Vulcano), una divinità della fecondità (Luna).
Al cap. 2 della sua Germania, Tacito scrive: Celebrant carminibus antiquis; è
mediante dei miti che essi celebrano i loro dèi. Messa in parallelo con il RIGVEDA e
con le OÀTHÀ, questa testimonianza risulta importantissima. In effetti, i carmina di
cui parla l'autore sono andati perduti. In seguito Tacito presenta il mito di TUISTO,
dio supremo creato dalla terra.
Tuisto genera Manno (in India Manu è il re primordiale), il
progenitore di tre tribù: Ingaevones, vicini all'Oceano; Hermiones e
Istevones. Ciò che è interessante, è che Tacito parla di tre tribù che
possono essere messe in rapporto con tre divinità. Questa è una
netta caratteristica indoeuropa.
5 • Teologia tripartita e costituzione binaria
1. Asi e Vani


                                  Nell'ambito del pensiero religioso
                                  indoeuropeo Dumézil ha sviluppato
                                  una teologia tripartita: dèi della
                                  sovranità, dèi della guerra, dèi della
                                  fecondità. Rispetto a questo pensiero
                                  arcaico, i germani hanno apportato
                                  alcuni cambiamenti, pur conservando
                                  tuttavia certi elementi molto antichi.
                                  Indagando la mitologia scandinava, la
                                  sola ben conservata, Dumézil ha
                                  notato la presenza di due gruppi di
                                  dèi: gli ASI e i VANI. Il significato
                                  della loro coesistenza costituisce un
                                  dato fondamentale per
                                  l'interpretazione dei miti dei germani
                                  e degli scandinavi.
La Völuspá (La profezia della veggente) è il gioiello dell'Edda poetica, il primo dei
due monologhi che aprono il grande canzoniere. Opera di un poeta islandese di
vigoroso talento, ancorché pagano, vissuto probabilmente intorno alla prima metà
del X secolo, la Völuspá si configura come la visione di una sinistra profetessa [
Völva] cheÓðinn ha evocato affinché riveli per intero la sapienza nordica, i segreti
delle cose primordiali e i destini del mondo.
E così, in una sessantina di strofe, la
Veggente disegna la creazione
dell'universo, racconta dell'età dell'oro
e della guerra che oppose gli Æsir ai
Vanir, narra della morte di Baldr, vola
dalle fonti del destino ai dirupi
infernali, dalle radici del frassino
Yggdrasill ai confini del mondo, per
concludersi col terrificante racconto
della distruzione, e quindi della
rinascita, dell'universo. La Völuspá si
configura insomma come una vera e
propria summa mythologiæ scandinava.
Tra balenii epocali e schegge
d'apocalisse, è senza alcun dubbio uno
più bei poemi mitologici di ogni tempo
e di ogni paese.
Gli Asi sono gli dèi della sovranità e della funzione guerriera.
 I Vani sono il gruppo della terza funzione, gli dèi agrari.
Nel mondo germanico la presenza degli Asi e dei Vani è attestata da
documenti scandinavi dell'epoca della Conversione (VÒLUSPÀ,
Skàldskaparmàl, YNGLINGASAGA). Le ricerche di Dumézil mostrano la
presenza di questa struttura bipolare nel mondo indiano e nel mondo italico.
Essa oppone gli dèi della sovranità e della guerra agli dèi della fertilità-
fecondità.


Tale simbolismo rivela che le due prime classi sociali hanno
avuto qualche difficoltà a intendersi con la terza. Tuttavia,
esse decidono di mettere termine a questa guerra. In India e
nelle tribù italiote la struttura trifunzionale ha creato un
equilibrio tra le tre classi. Questo equilibrio si è stabilito a
prezzo di gravi difficoltà nel mondo germanico e
scandinavo dove, in epoca tardiva, troviamo una tensione
tra le classi aristocratiche da una parte e la classe dei
contadini, degli allevatori e degli artigiani dall'altra.
Come nella famiglia divina i nobili Asi si oppongono ai terrestri Vani, così nella
famiglia umana dei germa-ni e degli scandinavi la nobiltà si oppone alla plebe, le
funzioni superiori di sovranità e di guerra si oppongono alle funzioni inferiori di
riproduzione e nutrizione. La scoperta di questa struttura bipolare sulla quale viene
proiettata la tripartizione teologica e sociale è una chiave indispensabile per la
comprensione della religione e della società della Germania antica.
2. Teologia tripartita ariana arcaica
La teologia è il discorso sugli dèi. Nella
religione indoeuropea gli dèi occu-pano
un posto centrale e si ripartiscono
secondo tre funzioni: sovranità, forza,
fecondità. Questa scoperta di Dumézil
consente di penetrare a fondo nel
pensie-ro religioso ariano. A un primo
livello abbiamo due volti della sovranità:
da una parte la sovranità temibile
(VARUNA in India) e dall'altra la
sovranità gra-devole (MITRA in India).
Al secondo livello c'è la forza, la
battaglia, la guerra, la potenza, il
bottino. Al terzo livello si collocano gli
dèi che danno la giovinez-za, la salute,
la fecondità. Questa teologia strutturata
e articolata su tre piani si ritrova in
India, in Iran, a Roma, in Gallia.
Il confronto tra fatti religiosi indo-
iraniani e italo-celtici mette in luce due
caratteristiche della religione
germanica: l'assenza di un grosso corpo
sacerdota-le analogo ai BRAHMANI, ai
MAGI, ai DRUIDI, ai FLAMINI e ai
PONTEFICI; una certa mancanza di
distinzione sociale e un sistema
indoeuropeo attenuato ma non
disarticolato. Alla triade scandinava,
ODHINN, dio sovrano, Thor (DONAR),
dio tonante, e FREYR (NJÒRDHR), dio
fecondo, corrisponde la triade
germanica TIWAZ-WODAN, Thunraz,
NERTHUS. Cesare parlava di Sole,
Vulcano e Luna. La tripartizione
teologica ariana arcaica è quindi
presente nella religione germanica.
a) Gli dèi sovrani - Dumézil ha mostrato chiaramente che nell'organizzazione
religiosa indoeuropea la funzione meglio caratterizzata è quella della sovranità:
essa rappresenta il sacro e il potere giuridico-politico. A questa funzione spetta
l'organizzazione del mondo e l'organizzazione giuridica e religiosa della società:
giustizia, giuramenti, contratti. Sul versante religioso abbiamo la saggezza,
l'intelligenza, la scienza, il culto; su quello giuridico e politico, il potere e il diritto.
Tra i germani, come in tutto il
mondo indoeuropeo, la funzione
della sovranità non è patrocinata
da un unico dio. In Scandinavia,
accanto a Odhinn c'è Ullr
(Norvegia, Svezia del Nord), Tyr
(Danimarca, Scania). In Germania
troviamo Wodan, Tiwaz. Dumézil
ha constatato che nella doppia
figura della sovranità Odhinn-Ullr
c'è un'opposizione simbolica della
luce e delle tenebre come in India
(Mitra-Varuna), come a Roma
(GIOVE-Deus Fidius). Inoltre,
nell'etimologia di Tiwaz (deiwo, in
sanscr. devah, lat. deus),
ritroviamo la figura di un dio che
porta nella sua stessa essenza la
luce del ciclo: come ZEUS.
Nella Germania-Scandinavia la
bipartizione indoeuropea della sovranità
è rappresentata dalla coppia divina
Odhinn-Tyr. Odhinn è il capo degli dèi:
mago, inventore delle rune, onnisciente.
Rimangono anche tracce del dio Tyr.
Benché Odhinn e Tyr si articolino
secondo la bipartizione della sovranità,
già i vicini dei germani hanno
riconosciuto in Tyr un dio Marte, vicino
alla guerra. Odhinn-Wodan, sovrano e
mago, è anch'egli orientato alla guerra:
arbitro dei combattimenti, lanciatore di
giavellotto, è il dio di VALHALLA. Gli
uomini di Odhinn sono guerrieri e eroi.
Fenrir era un lupo dalle dimensioni gigantesche figlio del dio Loki e dell’orchessa
Angrbodhra e incarnava, presso le popolazioni nordiche, le paure per il lupo. Dotato
di una forza eccezionale, emetteva ululati che sconfortavano e terrorizzavano anche
gli dei.
Ancora neonato Fenrir fu rapito dagli dei di Asgard perché per sua mano e dei suoi
fratelli sarebbe giunta la fine del mondo. Nutrito da Tyr, figlio di Odino, divenne una
creatura gigantesca tanto che, quando apriva la bocca, la mandibola toccava la terra e
la mascella il cielo. Rimasto l’unico abitante di Asgard fu incatenato prima con una
grande catena chiamata Laending e in seguito con Dromi, un’altra catena molto più
resistente. Falliti entarmbi i tentativi, Fenrir fu bloccato per opera di un nano che usò
il respiro di un pesce, le radici di un monte e il silenzio di un gatto. Così, una volta
incatenato, gli fu conficcata una spada nelle fauci per far cessare i suoi terribili e
gelidi latrati. Durante la resa dei conti Fenrir si liberò dalle catene e alleandosi con i
Giganti inghiottì Odino rimanendo ucciso in seguito per mano di Vidharr. Fenrir è
citato nell’Edda, nell’Edda di Snorri e nel poema di Percy MacKay Fenris the Wolf.
È nel mito di FENRIR che Dumézil ha trovato la chiave di questo spostamento dalla
funzione di sovranità a quella di forza. Nella teologia tripartita si è introdotto uno
squilibrio: Odhinn, il dio sovrano, è divenuto il dio che spaventa e pietrifica il
nemico. Tyr, il dio giurista, ha perduto la sua originalità di dio sovrano del diritto e
sviluppa all'eccesso il suo aspetto militare. In Germania la seconda funzione ha
preso il sopravvento sulla prima.
b) Gli dèi della funzione guerriera - I miti «esprimono drammaticamente l'ideologia
di cui vive la società» (Dumézil). In ogni società essi mantengono i valori e gli
ideali, gli equilibri e le tensioni. L'esame dei miti delle tre funzioni ci permette di
vedere che gli indoeuropei hanno trasmesso e formulato meno bene i miti della
seconda e della terza funzione. C'è un motivo. La prima categoria di miti riguardava
la classe dei sacerdoti e dei sapienti, con i suoi privilegi, i suoi documenti, la sua
dottrina sistematizzata. I miti relativi alla forza e alla fertilità riguardavano i militari
e i contadini. Per questi, c'erano numerose ragioni per non svelare i loro segreti sia
di guerra che di attività.
Il dio della funzione guerriera in
Germania è Donar, Thor in
Scandinavia, un dio del gruppo degli
Asi.

Tunra significa «colui che tuona con
forza». Dio della tempesta, egli è rapido
e violento, il pugno e il martello alzati.

 Amico degli dèi e degli uomini, li
difende come difende i santuari. È
rosso, il colore dei guerrieri per i
germani e i galli.

I nemici di Thor sono i giganti, di cui
egli ha fatto strage. Come un valoroso
soldato, egli combatte contro il
serpente cosmico che si erge contro gli
dèi.
Dio della tempesta, Thor è
legato alla fertilità: dona la
pioggia. È anche il protettore
del matrimonio che sta
all'origine della fecondità
umana. È dunque in quanto
dio guerriero che egli
interviene nella terza
funzione, quella della fertilità.
Dio combattente, si trova alla
testa delle forze cosmiche.
Questa funzione secondaria di
fertilità del dio guerriero Thor
è stata messa in evidenza
soprattutto in epoche tardive.
Il culto di Donar esisteva in Germania
in epoca romana, e la toponimia della
Danimarca, della Svezia e dell'Islanda
testimonia l'esistenza di numerosi
luoghi di culto in onore di Thor. Nel
culto domestico scandinavo questo
dio ha occupato un posto privilegiato:
esso veniva rappresentato sul pilastro
centrale che sosteneva la casa.
Derolez fa notare che dei quattromila
nomi di persone che ci sono pervenuti
dalla prima epoca della storia
islandese, un quarto deriva dal nome
di Thor.
e) Dio della fecondità - Gli dèi della fertilità e della vegetazione hanno un nome,
Vani: Njòrdhr con i suoi due figli, Freyr e FREYJA. Dio della navigazione e della
pesca, Njòrdhr è un dio del mare. Suo figlio Freyr è il possessore del verro: opera
dunque in connessione con le greggi. Freyr è anche il dio del sesso che dispensa la
voluttà: così l'aspetto orgiastico e l'aspetto fallico sottolineano la comunione
dell'uomo con la natura. Njòrdhr, dio del mare, e Freyr, suo figlio, dio della terra
fertile e degli armenti, costituiscono i due aspetti essenziali del mondo e della vita
dei popoli nordici: la terra e il mare.
Tuttavia, senza l'apporto dell'elemento femminile, non c'è fecondità. Ciò spiega la
presenza indispensabile della dea Freyja.
6 - L'«homo germanicus» tra «Urzeit» e «Endzeit»




    La dottrina cosmogonica degli
    antichi germani si è conservata
    grazie a diversi poemi dell'Edda: la
    Vòluspd, il Grimnismdl e il
    Vafthrùdhnismàl. Quando intorno
    al 1218 Snorri Sturluson compose la
    sua celebre fascinazione di Gylfi,
    Gylfaginning, attinse proprio da
    questi testi.
La Vòluspd descrive il caos originario: una voragine immensa. A nord sta
Niflheim, il mondo delle brume tenebrose, a sud la regione del fuoco, Mu-
spellsheimr. Da un enorme braciere sorgono i giganti: il primo è Ymir, nutrito
dalla mucca Audumla. Il mito ci descrive la generazione dei giganti, che da luogo
alla prima triade divina: Odhinn, lo spirito vivificante; Vili, l'energica volontà; Ve,
il sentimento religioso.
Il mito dell'Edda è omologo al mito di Tuisto di Tacito. Tuisto è un essere
doppio, come YAMA in India, come YIMA in Iran. Così l'Uomo Primordiale è
concepito come un essere misto, capace con la sua bisessualità di far nascere
l'umanità: il primo uomo fu chiamato Askr, la prima donna Embla. Su questo
sfondo di giganti e di caos, a partire dal calore e dal freddo, si organizza la
creazione.
La teogonia è avara di particolari. Gli
dèi escono dalla notte dei tempi e
mettono ordine nel cosmo. Gli dèi del
gruppo degli Asi intervengono nella
creazione dell'uomo, della sua vita,
della sua anima. Tre Asi trovano Askr
e Embla senza vita. Odhinn da loro
un'anima, Hònir la ragione, Lódhur la
vita e il colorito. Il dio Odhinn
occupa il posto centrale.
Si tratta di nove
mondi, nove domìni
coperti da
YGGDRASILL che
affonda le sue radici
nelle profondità del
cosmo. Ritroviamo
qui tracce di miti
indoeuropei
modificati da una
serie di concezioni
particolari della
Germania.
I documenti letterari
scandinavi ci forniscono alcuni
particolari sul modo in cui gli
antichi germani concepivano
l'occupazione del cosmo. Il
dominio degli uomini è situato
al centro, da cui il suo nome di
Midgard. «Dalla sua casa il
germano guarda il mondo» (de
Vries). Il mondo abitato forma
un disco sotto la volta celeste,
circondato d'acqua e di
demoni. Alcuni testi scaldici
la-sciano credere a una
conformità di questa visione
del cosmo con quella indoeu-
ropea: in alto il mondo degli
dèi; al centro il mondo degli
uomini; in basso Niflheim, il
regno delle ombre.
II dominio degli dèi è Asgardr,
abitazione degli Asi, castello o
palazzo celeste chiamato anche
Himinbjòrg o Breidhablik. L'albero
cosmico Yggdrasill è il simbolo
del macrocosmo. Ai piedi di
quest'albero di vita, di saggezza e
di deliberazione si trova la
fontana di Mímir, consigliere di
Odhinn e il luogo del Thing, dove
gli dèi tengono consiglio. Le
VALCHIRIE tessono lo sfondo dei
combattimenti, liberano i
prigionieri e alleviano le
sofferenze. Le tre NORNE
presiedono al destino. Ogni genio
delle acque gioca un suo ruolo.
Midhgardh-sormr, il serpente
cosmico, circonda la terra e la
stringe tra le sue spire, e così
facendo assicura la coesione di
tutto l'universo. Lascerà la presa al
RA-GNAROK, e sarà responsabile
del caos. Il suo furore solleva i
flutti. I giganti hanno collaborato
alla creazione del mondo e
lavorano anche alla sua distruzio-
ne. HEIMDALL li sorveglia, Thor li
minaccia con il suo martello. I
nani esercita-no un'attività
incessante al servizio degli uomini
e degli dèi: sono creature benigne
e pietose che si sono formate tra le
ossa del gigante Ymir. Gli elfi sono
di piccola statura ma di grande
vivacità.
Gli elfi della luce sono geni benevoli che si mostrano generosi, custodiscono gli
oggetti preziosi e modellano opere d'arte. Gli elfi delle tenebre (svartàlfar)
provocano malattie e paralisi. Le dise sono esseri femminili, geni tutelari che
attraversano l'aria per soccorrere gli amici e rendere inoffensivi i nemici. Non
bisogna vedere in tutta questa popolazione cosmica una forma di animismo:
nani, elfi, dise sono esseri personali
Escatologia

 Uno dei problemi fondamentali per la
 comprensione dell'escatologia è la
 concezione antropologica degli antichi
 germani. Secondo la Vòluspd, esistono
 nell'uomo diverse componenti. Hugr è
 il pensiero, la ragione, l'attenzione dal
 punto di vista intellettuale e da quello
 della decisione, della volontà, del
 deside-rio. Hugr esercita la sua azione
 per mezzo di hamr, la forma corporea.
 La vita emotiva è possibile grazie a
 hjarta, il cuore nel senso fisico, e a
 módhr, che rende manifesti i
 sentimenti. Hamingja è il termine che
 definisce da una parte l'involucro
 esteriore dell'anima, dall'altra una
 potenza protettrice, da cui la nozione di
 destino. La fylgya sarebbe lo spirito
 tutelare, il DAIMON dei greci, il
 GENIO dei romani.
I germani praticavano due forme di sepoltura: l'inumazione, il più comune, e la
cremazione, definitivamente interdetta da Carlomagno. Il luogo dei funerali era
vicino alla casa. Nella tomba venivano deposti anche gli oggetti di cui il defunto
doveva servirsi. Ci sono state cremazioni di vivi in concomitanza di funerali. I
draugr sono spiriti che talvolta si riuniscono in orde di fantasmi ululanti nel
profondo dei boschi. I viventi prendevano numerose precauzioni per difendersi dal
ritorno dei morti.
HEL è il luogo in cui soggiornavano i morti. Collocato a nord, questo luogo è
tenebroso e protetto da bastioni, e vi scorre un'acqua nera e limacciosa. In questa
regione crepuscolare e triste errano i defunti. Accanto a questa concezione fatalista
e pessimista troviamo la concezione ottimista del VALHALLA o Valhòll, luogo
riservato a coloro che Odhinn ha scelto: guerrieri caduti sul campo di battaglia e a
quelli che sono morti nel corso di un'azione eroica. È il soggiorno degli einherjar.
Questa concezione era di stimolo ai soldati sui campi di battaglia.
L'escatologia cosmica è il Ragnaròk, o «crepuscolo degli dèi», l'annientamento
del cosmo in uno spaventoso fragore. Questo cataclisma sarà seguito da un
rinnovamento del mondo all'ombra di Yggdrasil, su verdi pianure, con un
nuovo sole. BALDR e gli dèi buoni ritroveranno le loro tavole d'oro. Questa
concezione della nascita di un mondo nuovo presentata dalla Vóluspà ha subito
influenze cristiane.
Etica individuale e sociale

 Due sono gli spiriti che animano la
società germanica, la Gemeinschaft e
   la Gefolgsschaft. Tutta l'esistenza
 dell'homo germanicus - la nascita, la
 vita, la morte - si colloca nell'ottica
    della Sippe, il clan familiare, alla
quale l'uomo è totalmente vincolato.
 Il mondo germanico ha conosciuto
 un'estrema instabilità. Mentre altri
 popoli indoeuropei si stabilivano in
 un luogo fisso (Italia, Grecia, Gallia,
 Balcani), i germani continuarono a
spostarsi fino alla fine del I millennio
    della nostra era. Secondo G. de
  Reynold, questo fatto ha avuto tre
      conseguenze: la gigantesca
   migrazione dei popoli in Europa;
 l'importanza della forza guerriera e
 della sua ideologia tra i germani; la
costituzione, in Germania, di tre tipi
 di uomini: re, guerriero, contadino
                  libero.
Destino e divinazione

Le ricerche di R. Boyer hanno messo in evidenza
l'importanza per gli scan-dinavi della nozione di
    destino. I documenti letterari mostrano che
   l'uomo si sente formato e seguito dal sacro. È
 nel contesto del destino che Yggdrasill acquista
la sua vera dimensione: la sorte degli dèi e degli
    uomini è legata a questo albero cosmico. La
     Vòluspà fornisce abbondanti particolari. Le
      Norne decidono del bene e del male. Esse
   foggiano il futuro, ma lasciando a ciascuno la
     capacità di riuscita. Continuamente ritorna
l'espressione mattr og megin. Mattr, potere, è la
potenza di riuscita dell'uomo. Megin è una forza
     immanente che abita gli dèi, gli uomini, gli
  elementi cosmici e che permette a ciascuno di
 prendere in mano il proprio destino invece che
                        subirlo.
Helgi è la coscienza della dipendenza
dal sacro in seno a una comunità che
valuterà questa appartenenza e
verificherà la posizione che
l'individuo assu-me per il
mantenimento della salute del
gruppo a cui appartiene. Si tratta di
essere accettati e riconosciuti dalla
Sippe, di essere in pace con essa:
allora si è fridheilagr. Così, l'homo
germanicus non si sente solo. È
depositario di un sacro che è non
teofania ma epifania della Sippe.
L'uomo ha la facoltà di partecipare
direttamente al proprio destino. Se lo
prende in mano vive in conformità
con la società e gli dèi. Tenterà
dunque di prendere coscienza della
forma che riveste il suo destino
voluto dagli dèi: da qui l'importanza
della divinazione.

More Related Content

Viewers also liked (15)

Amare Gesù Cristo
Amare Gesù CristoAmare Gesù Cristo
Amare Gesù Cristo
 
Fare la volontà di Dio
Fare la volontà di DioFare la volontà di Dio
Fare la volontà di Dio
 
Chi è persona
Chi è personaChi è persona
Chi è persona
 
Il credo islamico su Gesù e Maria
Il credo islamico su Gesù e MariaIl credo islamico su Gesù e Maria
Il credo islamico su Gesù e Maria
 
Sure riguardanti la madre di Gesù
Sure riguardanti la madre di Gesù Sure riguardanti la madre di Gesù
Sure riguardanti la madre di Gesù
 
C’e’ un diritto alla morte ?
C’e’ un diritto alla morte ?C’e’ un diritto alla morte ?
C’e’ un diritto alla morte ?
 
Credere nel verbo di Dio
Credere nel verbo di Dio Credere nel verbo di Dio
Credere nel verbo di Dio
 
Giuseppe Lozer
Giuseppe LozerGiuseppe Lozer
Giuseppe Lozer
 
Hodigitria e kyriotissa (fil eminimizer)
Hodigitria e kyriotissa (fil eminimizer)Hodigitria e kyriotissa (fil eminimizer)
Hodigitria e kyriotissa (fil eminimizer)
 
Spiriti e angeli tra paura e conforto
Spiriti e angeli tra paura e confortoSpiriti e angeli tra paura e conforto
Spiriti e angeli tra paura e conforto
 
Соціальний і політичний капітал та їх вплив на довіру до публічної влади.
Соціальний і політичний капітал та їх вплив на довіру до публічної влади.Соціальний і політичний капітал та їх вплив на довіру до публічної влади.
Соціальний і політичний капітал та їх вплив на довіру до публічної влади.
 
A tavola con le religioni
A tavola con le religioniA tavola con le religioni
A tavola con le religioni
 
Isis
IsisIsis
Isis
 
Il Pensiero Sociale della Chiesa
Il Pensiero Sociale della  ChiesaIl Pensiero Sociale della  Chiesa
Il Pensiero Sociale della Chiesa
 
(1) economia e dottrina sociale della chiesa {s.barresi}
(1) economia e dottrina sociale della chiesa {s.barresi}(1) economia e dottrina sociale della chiesa {s.barresi}
(1) economia e dottrina sociale della chiesa {s.barresi}
 

Similar to Religioni scandinave

Gli sciti e i popoli Nord_Europei
Gli sciti e i popoli Nord_EuropeiGli sciti e i popoli Nord_Europei
Gli sciti e i popoli Nord_Europeifiloskate
 
Ila La Storia Di Cortina
Ila La Storia Di CortinaIla La Storia Di Cortina
Ila La Storia Di Cortinamiglius
 
La situazione del territorio insulare e peninsulare prima
La situazione del territorio insulare e peninsulare primaLa situazione del territorio insulare e peninsulare prima
La situazione del territorio insulare e peninsulare primaCarlo Arcidiacono
 
La Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni fa
La Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni faLa Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni fa
La Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni faAgnese Cremaschi
 
Giornalino 3 dicembre ok
Giornalino 3 dicembre okGiornalino 3 dicembre ok
Giornalino 3 dicembre okdenise68
 
vicende ebraiche nella storia.pptx
vicende ebraiche nella storia.pptxvicende ebraiche nella storia.pptx
vicende ebraiche nella storia.pptxGiovanniPiazzullo1
 
"Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva...
 "Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva... "Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva...
"Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva...itecasarano
 
Arte longobarda, carolingia e ottoniana
Arte longobarda, carolingia e ottonianaArte longobarda, carolingia e ottoniana
Arte longobarda, carolingia e ottonianagoblinultramegaok
 
Santa Margherita, regina di Scozia.pptx
Santa Margherita, regina di Scozia.pptxSanta Margherita, regina di Scozia.pptx
Santa Margherita, regina di Scozia.pptxMartin M Flynn
 
La Ricerca Del Santo Graal
La Ricerca Del Santo GraalLa Ricerca Del Santo Graal
La Ricerca Del Santo Graalplescan
 
La Storia Di Cortina
La Storia Di CortinaLa Storia Di Cortina
La Storia Di Cortinamiglius
 

Similar to Religioni scandinave (20)

Gli sciti e i popoli Nord_Europei
Gli sciti e i popoli Nord_EuropeiGli sciti e i popoli Nord_Europei
Gli sciti e i popoli Nord_Europei
 
Ila La Storia Di Cortina
Ila La Storia Di CortinaIla La Storia Di Cortina
Ila La Storia Di Cortina
 
Dall'Homo Lenensis ai Lenobardi
Dall'Homo Lenensis ai LenobardiDall'Homo Lenensis ai Lenobardi
Dall'Homo Lenensis ai Lenobardi
 
Italia protostorica
Italia protostoricaItalia protostorica
Italia protostorica
 
Gruppo Stalettì
Gruppo StalettìGruppo Stalettì
Gruppo Stalettì
 
La situazione del territorio insulare e peninsulare prima
La situazione del territorio insulare e peninsulare primaLa situazione del territorio insulare e peninsulare prima
La situazione del territorio insulare e peninsulare prima
 
S
SS
S
 
La Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni fa
La Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni faLa Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni fa
La Sacra Sindone. Un sudario di lino di 2000 anni fa
 
Mitreo sutri1
Mitreo sutri1Mitreo sutri1
Mitreo sutri1
 
Giornalino 3 dicembre ok
Giornalino 3 dicembre okGiornalino 3 dicembre ok
Giornalino 3 dicembre ok
 
vicende ebraiche nella storia.pptx
vicende ebraiche nella storia.pptxvicende ebraiche nella storia.pptx
vicende ebraiche nella storia.pptx
 
Quando l'umanità muore. ...
Quando l'umanità muore.                                                      ...Quando l'umanità muore.                                                      ...
Quando l'umanità muore. ...
 
"Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva...
 "Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva... "Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva...
"Progetto Arte e Territorio - l'Arte della Mia Terra" a cura del prof. Corva...
 
Arte longobarda, carolingia e ottoniana
Arte longobarda, carolingia e ottonianaArte longobarda, carolingia e ottoniana
Arte longobarda, carolingia e ottoniana
 
Santa Margherita, regina di Scozia.pptx
Santa Margherita, regina di Scozia.pptxSanta Margherita, regina di Scozia.pptx
Santa Margherita, regina di Scozia.pptx
 
La Ricerca Del Santo Graal
La Ricerca Del Santo GraalLa Ricerca Del Santo Graal
La Ricerca Del Santo Graal
 
Megalitismo
MegalitismoMegalitismo
Megalitismo
 
Date sec IX
Date sec IXDate sec IX
Date sec IX
 
Le crociate
Le crociateLe crociate
Le crociate
 
La Storia Di Cortina
La Storia Di CortinaLa Storia Di Cortina
La Storia Di Cortina
 

More from Paola Barigelli-Calcari (11)

Famiglia e religioni
Famiglia e religioniFamiglia e religioni
Famiglia e religioni
 
Mater dei o postina ?
Mater dei o postina ?Mater dei o postina ?
Mater dei o postina ?
 
La maternità per migliorare il genere umano
La maternità per migliorare il genere umanoLa maternità per migliorare il genere umano
La maternità per migliorare il genere umano
 
Maria, la donna dalla solitudine feconda
Maria, la donna dalla solitudine fecondaMaria, la donna dalla solitudine feconda
Maria, la donna dalla solitudine feconda
 
Competenze religiose, pluralismo religioso
Competenze religiose, pluralismo religiosoCompetenze religiose, pluralismo religioso
Competenze religiose, pluralismo religioso
 
 
Gli angeli custodi
Gli angeli custodiGli angeli custodi
Gli angeli custodi
 
L'ultimo desiderio nelle religioni
L'ultimo desiderio nelle religioniL'ultimo desiderio nelle religioni
L'ultimo desiderio nelle religioni
 
Panaghia E Immacolata Concezione
Panaghia E  Immacolata ConcezionePanaghia E  Immacolata Concezione
Panaghia E Immacolata Concezione
 
S E M P E R V I R G O
S E M P E R  V I R G OS E M P E R  V I R G O
S E M P E R V I R G O
 
T H E O T O K O S
T H E O T O K O ST H E O T O K O S
T H E O T O K O S
 

Recently uploaded

La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieVincenzoPantalena1
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldivaleriodinoia35
 
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxOrianaOcchino
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaPierLuigi Albini
 
La produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataLa produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataGianluigi Cogo
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiorevaleriodinoia35
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaRafael Figueredo
 
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxEsame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxfedericodellacosta2
 

Recently uploaded (8)

La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
 
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
 
La produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataLa produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open Data
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
 
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxEsame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
 

Religioni scandinave

  • 1.
  • 2.
  • 3. Il nome Germanoi si ritrova nell'elenco di Marsiglia dei popoli vinti nel 222 a.C. da Claudio Marcello. È grazie al De bello gallico di Cesare che il vocabolo è entrato nell'uso corrente. Sul periodo che precede le campagne di Cesare i dati storici sono tari.
  • 4. Le popolazioni germaniche appartengono al mondo indoeuropeo (INDOEUROPEI). Sul loro luogo di origine non si hanno dati certi. Sembra che originariamente fossero localizzate nella Scandinavia meridionale e nella regione del nord-ovest europeo. All'inizio della nostra era esse sono suddivise in tre gruppi. II gruppo occidentale è all'origine delle lingue della Frisia, delle parlate anglo- sassoni, dei dialetti chiamati altfränkische e dell'antico hochdeutsch. Il gruppi nordico comprende il norvegese, l'islandese, il danese, lo svedese. Il gruppo meno conosciuto è quello orientale o ostico: gotico e vandalo.
  • 5. 1. La religione germanica nell'età della Pietra Questo periodo va dal 12000 al 2000 a.C. Conosciuto solamente attraverso i documenti archeologici, comprende diversi elementi: sacrifici di caccia (Melen-dorf e Stellmoor vicino ad Amburgo, verso il 12000); incisioni rupestri colorate in Scandinavia e in Carelia (verso l‘8OOO); strumenti musicali per il culto; tracce di scotennamenti e di sacrifici umani; numerose ascie sotterrate o rappresentate da iscrizioni rupestri; un palo cultuale e un idolo a Ahrensburg-Hopfenbach; numerose teste di animali, infilzate su un manico, ritrovate in Danimarca e in Svezia. Senza dubbio siamo in presenza di vestigia di pratiche religiose dei cacciatori di renne che hanno seguito i branchi nelle regioni nordiche. Nel lago sacro di Stellmoor sono state trovate sott'acqua dodici renne con delle pietre nella gabbia toracica o nel ventre.
  • 6. Accanto a questa religione dei vivi c'è il culto funerario, rappresentato soprattutto dalle tombe megalitiche (MEGALITISMO); verso il 3500 appaiono i primi dolmen, la cui costruzione ebbe fine verso il 1800. Attualmente disponia-mo di parecchie migliaia di dolmen per la Danimarca, di un migliaio per la Germania, di più di cinquecento per la Svezia. Queste tombe di capi hanno l'ingresso a sud. Verso il 2500 è iniziata la costruzione di grandi tombe megalitiche, le Sippengràber. Queste tombe, ciascuna riservata a una stirpe, rivelano un'organizzazione familiare molto sviluppata. Verso il 2000 appaiono le tombe individuali con il feretro di pietra e abbondanti offerte.
  • 7. Il mesolitico germano- scandinavo (8000-3500) è quindi caratterizzato da sacrifici di caccia, incisioni rupestri, strumenti di culto e tracce di sacrifici umani. Per l'epoca del neolitico germanico (3500-2000) e del neolitico scandinavo (3000-1500), accanto alle incisioni rupestri e agli oggetti di culto disponiamo dei monumenti funerari megalitici, segno di un contatto tra i vivi e i defunti del clan familiare. L'inumazione dei cadaveri fa pensare che in epoca neolitica gli altri indoeuropei non fossero ancora arrivati in Germania e in Scandinavia.
  • 8. 2. La religione germanica nell'età del Bronzo L'età del Bronzo germano-scandinava comincia verso il 2000 e va fino al 500 a.C. La metallurgia - importata dagli invasori venuti dall'Est - insieme all'incinerazione sono le due caratteristiche di questo periodo che testimoniano la presenza degli altri indoeuropei.
  • 9. I simboli rupestri si precisano e si moltiplicano: navi, strade, tracce di passi, cervi, alci, uomini, donne, ascie. H. Schneider e O. Almgren inclinano per l'interpretazione cultuale. H. Ljungberg e A. Stròm arrivano alla conclusione che i popoli germanici dell'età del Bronzo adorassero dèi personali. La decodificazione dei simboli è quindi di fondamentale importanza.
  • 10. Il carro solare scoperto a Trundholm in Danimarca nel 1902 costituisce un documento basilare per questo lavoro. La topografia dell'età del Bronzo permette inoltre di far riferimento a dei luoghi sacri arcaici: offerte di burro, culti della fecondità. L'insieme di questi dati autorizza a formulare l'ipotesi della venerazione di dèi personali da parte dei popoli germano-scandinavi dell'età del Bronzo: dèi solari, dèi della guerra, dèi e dee della fecondità. Queste popolazioni non conoscevano la scrittura.
  • 11. Altra caratteristica dell'età del Bronzo è l'apparizione di santuari solari, tra cui il più noto è Stonehenge, nel sud dell'Inghilterra. Il primo raggio di sole dell'equinozio di primavera cade sull'altare di pietra. Per J. de Vries questo dato è da accostare ai canti dell'EDDA che parlano di eroi solari. Ad Avebury la costruzione circolare di pietre è orientata astronomicamente. Culti solari e culti della fecondità appaiono vicini.
  • 12. Alla fine del periodo neolitico il rituale funerario subisce un'importante modificazione: le sepolture familiari cedono il posto alle sepolture individuali e ai feretri di pietra incisi con simboli solari, rappresentazioni di armi, o altri simboli. È la Hugelgràberkultur, molto estesa dall'Austria al Baltico e dal Reno alla Cecoslovacchia (1500-1100).
  • 13. In Scandinavia il sarcofago è fatto di un tronco d'albero svuotato, segato in due nel senso della lunghezza e fornito di nume-rosi oggetti del defunto. Verso il 1500 ha inizio l'incinerazione, che diviene generalizzata nella fase finale dell'età del Bronzo, verso il 1100. Dopo la crema-zione, viene depositata nella tomba l'urna contenente le ceneri o le ossa calcina-te ma non completamente ridotte in cenere. La diffusione dei campi di urne durante i cinque secoli anteriori all'età del Ferro dimostra la presenza degli altri indoeuropei.
  • 14. 3. Lo studio della religione germanica nell'età del Ferro 1. I dati geografici e storici In Germania e Scandinavia l'età antica del Ferro si estende dal 500 a. C. al 400 d.C. Comprende il periodo antico (500-300), su cui si hanno pochi dati religiosi, il periodo celtico che copre i tre secoli anteriori alla nostra era e il periodo romano (1-400) nel corso del quale, vinti i celti, i germani sono in diretto contatto con i romani, che,si limitano a tenerli a bada lungo il Reno e il Danubio. Il periodo celtico dei germani segue dunque tardivamente la civiltà della Prima Età del Ferro celtica (ca. 725, Hallstadt, Cecoslovacchia, Austria, Francia) e l'espansione celtica a partire dal 500 (La Tene). L'età del Ferro recente (400-1050) raggruppa tre periodi. Nel corso delle invasioni germaniche (400-550), la Vòlkerwanderung opera la reciproca compe-netrazione del mondo germanico e latino.
  • 15. I germani del continente cominciano a passare al cristianesimo: i franchi, sotto Clodoveo nel 498; le popolazioni germaniche più tardi e più lentamente. Verso il 450 gli angli e i sassoni occupano le isole britanniche. Durante tutto il periodo merovingio (550-800), verso il 600, gli slavi fanno retrocedere i germani mentre gli anglosassoni divengono cristiani.
  • 16. I popoli nordici rimasti pagani cominciano a espandersi: è il periodo vichingo (800-1050). Vikingr è il pirata che frequenta le baie. La prima invasione dei vichinghi, quella degli svedesi, va dall'800 al 930. Dopo un periodo di tregua di cinquant'anni, verso il 980, i vichinghi riprendono il mare: questa volta si tratta dei norvegesi e dei danesi. Alla fine del primo millennio le popolazioni germaniche e scandinave hanno accettato il cristianesimo, anche se alcune con scarso entusiasmo.
  • 17. 2. Il problema delle fonti a) Gli autori latini - Nei suoi Commentarii de Bello Gallico (I, 50 e VI, 21-24), Giulio Cesare parla dei germani dicendone quello che ne sa dagli informatori galli. Verso il 98 , Tacito (54-130), nel suo De situ acpopulis Germaniae, da numerosi particolari sulla religione dei germani. Egli ha attinto le sue informazioni da Cesare, Velleio Patercolo, Pomponio Mela e Plinio il Vecchio, il quale fu ufficiale in Germania. Un'altra fonte è costituita dalle iscrizioni votive scoperte sul territorio germanico, che ci rendono note una serie di divinità e ci mostrano l'atteggiamento religioso dei fedeli.
  • 18. b) Gli autori cristiani - Nelle biografie dei grandi missionari troviamo noti-zie particolareggiate sulle popolazioni germaniche e sassoni che passarono al cristianesimo; Vitae di Colombano, di Bonifacio, di Willibrord. Diversi autori cristiani ci parlano dei pagani della Germania. Paolo Orosio, sacerdote di Tar-ragona, discepolo di Agostino d'Ippona, scrisse nel 417 l'opera Historiarum adversus Paganos libri VII. Giordane (Jornandes), vescovo di Ravenna, di origi-ne gotica, redasse nel 551 il suo De rebus gothicis, ispirato al alcune fonti perdute. Gregorio di Tours (538-594) ci ha lasciato una Historia Francorum. Di Beda il Venerabile (673-755) possediamo una Historia ecclesiastica Anglorum che va da Cesare fino al 751, Paolo Warnefride († 801), diacono di Aquileia e segretario dell'ultimo re dei longobardi, è l'autore di una Historia Langobar-dorum che termina nel 744. A questa letteratura missionaria che ci fornisce informazioni su diverse pratiche pagane, bisogna aggiungere alcuni documenti ufficiali (formulari d'abiura, legislazione civile) e testi letterati quali preghiere o epopee del Medioevo (Nibelungenlied).
  • 19. c) Le fonti scandinave - Le fonti riguardanti la religione germanica meri-dionale vanno completate con la ben più ricca documentazione scandinava: iscrizioni runiche (RUNA), poesie scaldiche (SCALDICA), le Edda e le Saghe (SAGA). Accanto a questi testi religiosi o letterari, è doveroso citare diversi storici scandi-navi. Verso il 1190-1216, il danese Saxo Grammaticus scrisse una storia partico- lareggiata della Danimarca, Gesta Danorum, che per lo studio della religione pagana vale come Tito Livio per la conoscenza di Roma. Adamo di Brema ci ha lasciato la Gesta hammaburgensis ecclesiae pontificum, opera redatta tra il 1074 e il 1083, ricca di dettagli sulla Svezia anteriore alla conversione. Aggiun-giamo la Vita Ansgarii del monaco franco Rimbert (t 883) e la Cronaca del vescovo Thietmar di Merseburg, redatta verso il 1015.
  • 20. Il grande mitografo del mondo germanico è Snorri Sturluson, redattore dell’Edda in prosa. Edda, saghe e poesie scaldiche sono documenti letterari, ma infarciti di parti religiose. Come l'archeologo che riunisce i suoi cocci di ceramica preistorica, così lo storico delle religioni deve cercare di far emergere la documentazione religiosa racchiusa nella prosa e nella poesia nordica. Le saghe mostrano gli antichi nei loro gesti quotidiani e rappresentano quindi uno sguardo diretto all'anima pagana.
  • 21. 4 • Contesto ed espressione del sacro 1. Alla luce delle testimonianze di Cesare e di Tacito Nel De Bello Gallico (VI, 21), Cesare sottolinea la differenza tra la religione dei galli e quella dei germani. Questi ultimi non hanno DRUIDI che presiedono al culto o si occupano dei sacrifici; hanno solo tre dèi: Sole, Vulcano, Luna. Nelle interminabili discussioni relative a questo testo Dumézil ha detto la parola conclusiva: sulla base della scoperta da parte di Vendryes dell'assenza tra i germani di una quantità consistente di termini religiosi indoeuropei, egli ha dimostrato l'assenza non del sacerdozio, ma di un'importante funzione sacerdotale: l'amministrazione del sacro, forte e autonoma, che garantisse il mantenimento delle tradizioni. Quanto all'affermazione dell'esistenza di tre dèi, se di fatto le tre divinità citate non sono i principali dèi del mondo germanico, tuttavia la classificazione è esatta e suggestiva: una grande triade con un dio sovrano (Sole), un dio guerriero (Vulcano), una divinità della fecondità (Luna).
  • 22. Al cap. 2 della sua Germania, Tacito scrive: Celebrant carminibus antiquis; è mediante dei miti che essi celebrano i loro dèi. Messa in parallelo con il RIGVEDA e con le OÀTHÀ, questa testimonianza risulta importantissima. In effetti, i carmina di cui parla l'autore sono andati perduti. In seguito Tacito presenta il mito di TUISTO, dio supremo creato dalla terra.
  • 23. Tuisto genera Manno (in India Manu è il re primordiale), il progenitore di tre tribù: Ingaevones, vicini all'Oceano; Hermiones e Istevones. Ciò che è interessante, è che Tacito parla di tre tribù che possono essere messe in rapporto con tre divinità. Questa è una netta caratteristica indoeuropa.
  • 24. 5 • Teologia tripartita e costituzione binaria 1. Asi e Vani Nell'ambito del pensiero religioso indoeuropeo Dumézil ha sviluppato una teologia tripartita: dèi della sovranità, dèi della guerra, dèi della fecondità. Rispetto a questo pensiero arcaico, i germani hanno apportato alcuni cambiamenti, pur conservando tuttavia certi elementi molto antichi. Indagando la mitologia scandinava, la sola ben conservata, Dumézil ha notato la presenza di due gruppi di dèi: gli ASI e i VANI. Il significato della loro coesistenza costituisce un dato fondamentale per l'interpretazione dei miti dei germani e degli scandinavi.
  • 25. La Völuspá (La profezia della veggente) è il gioiello dell'Edda poetica, il primo dei due monologhi che aprono il grande canzoniere. Opera di un poeta islandese di vigoroso talento, ancorché pagano, vissuto probabilmente intorno alla prima metà del X secolo, la Völuspá si configura come la visione di una sinistra profetessa [ Völva] cheÓðinn ha evocato affinché riveli per intero la sapienza nordica, i segreti delle cose primordiali e i destini del mondo.
  • 26. E così, in una sessantina di strofe, la Veggente disegna la creazione dell'universo, racconta dell'età dell'oro e della guerra che oppose gli Æsir ai Vanir, narra della morte di Baldr, vola dalle fonti del destino ai dirupi infernali, dalle radici del frassino Yggdrasill ai confini del mondo, per concludersi col terrificante racconto della distruzione, e quindi della rinascita, dell'universo. La Völuspá si configura insomma come una vera e propria summa mythologiæ scandinava. Tra balenii epocali e schegge d'apocalisse, è senza alcun dubbio uno più bei poemi mitologici di ogni tempo e di ogni paese.
  • 27. Gli Asi sono gli dèi della sovranità e della funzione guerriera. I Vani sono il gruppo della terza funzione, gli dèi agrari. Nel mondo germanico la presenza degli Asi e dei Vani è attestata da documenti scandinavi dell'epoca della Conversione (VÒLUSPÀ, Skàldskaparmàl, YNGLINGASAGA). Le ricerche di Dumézil mostrano la presenza di questa struttura bipolare nel mondo indiano e nel mondo italico. Essa oppone gli dèi della sovranità e della guerra agli dèi della fertilità- fecondità. Tale simbolismo rivela che le due prime classi sociali hanno avuto qualche difficoltà a intendersi con la terza. Tuttavia, esse decidono di mettere termine a questa guerra. In India e nelle tribù italiote la struttura trifunzionale ha creato un equilibrio tra le tre classi. Questo equilibrio si è stabilito a prezzo di gravi difficoltà nel mondo germanico e scandinavo dove, in epoca tardiva, troviamo una tensione tra le classi aristocratiche da una parte e la classe dei contadini, degli allevatori e degli artigiani dall'altra.
  • 28. Come nella famiglia divina i nobili Asi si oppongono ai terrestri Vani, così nella famiglia umana dei germa-ni e degli scandinavi la nobiltà si oppone alla plebe, le funzioni superiori di sovranità e di guerra si oppongono alle funzioni inferiori di riproduzione e nutrizione. La scoperta di questa struttura bipolare sulla quale viene proiettata la tripartizione teologica e sociale è una chiave indispensabile per la comprensione della religione e della società della Germania antica.
  • 29. 2. Teologia tripartita ariana arcaica La teologia è il discorso sugli dèi. Nella religione indoeuropea gli dèi occu-pano un posto centrale e si ripartiscono secondo tre funzioni: sovranità, forza, fecondità. Questa scoperta di Dumézil consente di penetrare a fondo nel pensie-ro religioso ariano. A un primo livello abbiamo due volti della sovranità: da una parte la sovranità temibile (VARUNA in India) e dall'altra la sovranità gra-devole (MITRA in India). Al secondo livello c'è la forza, la battaglia, la guerra, la potenza, il bottino. Al terzo livello si collocano gli dèi che danno la giovinez-za, la salute, la fecondità. Questa teologia strutturata e articolata su tre piani si ritrova in India, in Iran, a Roma, in Gallia.
  • 30. Il confronto tra fatti religiosi indo- iraniani e italo-celtici mette in luce due caratteristiche della religione germanica: l'assenza di un grosso corpo sacerdota-le analogo ai BRAHMANI, ai MAGI, ai DRUIDI, ai FLAMINI e ai PONTEFICI; una certa mancanza di distinzione sociale e un sistema indoeuropeo attenuato ma non disarticolato. Alla triade scandinava, ODHINN, dio sovrano, Thor (DONAR), dio tonante, e FREYR (NJÒRDHR), dio fecondo, corrisponde la triade germanica TIWAZ-WODAN, Thunraz, NERTHUS. Cesare parlava di Sole, Vulcano e Luna. La tripartizione teologica ariana arcaica è quindi presente nella religione germanica.
  • 31. a) Gli dèi sovrani - Dumézil ha mostrato chiaramente che nell'organizzazione religiosa indoeuropea la funzione meglio caratterizzata è quella della sovranità: essa rappresenta il sacro e il potere giuridico-politico. A questa funzione spetta l'organizzazione del mondo e l'organizzazione giuridica e religiosa della società: giustizia, giuramenti, contratti. Sul versante religioso abbiamo la saggezza, l'intelligenza, la scienza, il culto; su quello giuridico e politico, il potere e il diritto.
  • 32. Tra i germani, come in tutto il mondo indoeuropeo, la funzione della sovranità non è patrocinata da un unico dio. In Scandinavia, accanto a Odhinn c'è Ullr (Norvegia, Svezia del Nord), Tyr (Danimarca, Scania). In Germania troviamo Wodan, Tiwaz. Dumézil ha constatato che nella doppia figura della sovranità Odhinn-Ullr c'è un'opposizione simbolica della luce e delle tenebre come in India (Mitra-Varuna), come a Roma (GIOVE-Deus Fidius). Inoltre, nell'etimologia di Tiwaz (deiwo, in sanscr. devah, lat. deus), ritroviamo la figura di un dio che porta nella sua stessa essenza la luce del ciclo: come ZEUS.
  • 33. Nella Germania-Scandinavia la bipartizione indoeuropea della sovranità è rappresentata dalla coppia divina Odhinn-Tyr. Odhinn è il capo degli dèi: mago, inventore delle rune, onnisciente. Rimangono anche tracce del dio Tyr. Benché Odhinn e Tyr si articolino secondo la bipartizione della sovranità, già i vicini dei germani hanno riconosciuto in Tyr un dio Marte, vicino alla guerra. Odhinn-Wodan, sovrano e mago, è anch'egli orientato alla guerra: arbitro dei combattimenti, lanciatore di giavellotto, è il dio di VALHALLA. Gli uomini di Odhinn sono guerrieri e eroi.
  • 34. Fenrir era un lupo dalle dimensioni gigantesche figlio del dio Loki e dell’orchessa Angrbodhra e incarnava, presso le popolazioni nordiche, le paure per il lupo. Dotato di una forza eccezionale, emetteva ululati che sconfortavano e terrorizzavano anche gli dei. Ancora neonato Fenrir fu rapito dagli dei di Asgard perché per sua mano e dei suoi fratelli sarebbe giunta la fine del mondo. Nutrito da Tyr, figlio di Odino, divenne una creatura gigantesca tanto che, quando apriva la bocca, la mandibola toccava la terra e la mascella il cielo. Rimasto l’unico abitante di Asgard fu incatenato prima con una grande catena chiamata Laending e in seguito con Dromi, un’altra catena molto più resistente. Falliti entarmbi i tentativi, Fenrir fu bloccato per opera di un nano che usò il respiro di un pesce, le radici di un monte e il silenzio di un gatto. Così, una volta incatenato, gli fu conficcata una spada nelle fauci per far cessare i suoi terribili e gelidi latrati. Durante la resa dei conti Fenrir si liberò dalle catene e alleandosi con i Giganti inghiottì Odino rimanendo ucciso in seguito per mano di Vidharr. Fenrir è citato nell’Edda, nell’Edda di Snorri e nel poema di Percy MacKay Fenris the Wolf.
  • 35. È nel mito di FENRIR che Dumézil ha trovato la chiave di questo spostamento dalla funzione di sovranità a quella di forza. Nella teologia tripartita si è introdotto uno squilibrio: Odhinn, il dio sovrano, è divenuto il dio che spaventa e pietrifica il nemico. Tyr, il dio giurista, ha perduto la sua originalità di dio sovrano del diritto e sviluppa all'eccesso il suo aspetto militare. In Germania la seconda funzione ha preso il sopravvento sulla prima.
  • 36. b) Gli dèi della funzione guerriera - I miti «esprimono drammaticamente l'ideologia di cui vive la società» (Dumézil). In ogni società essi mantengono i valori e gli ideali, gli equilibri e le tensioni. L'esame dei miti delle tre funzioni ci permette di vedere che gli indoeuropei hanno trasmesso e formulato meno bene i miti della seconda e della terza funzione. C'è un motivo. La prima categoria di miti riguardava la classe dei sacerdoti e dei sapienti, con i suoi privilegi, i suoi documenti, la sua dottrina sistematizzata. I miti relativi alla forza e alla fertilità riguardavano i militari e i contadini. Per questi, c'erano numerose ragioni per non svelare i loro segreti sia di guerra che di attività.
  • 37. Il dio della funzione guerriera in Germania è Donar, Thor in Scandinavia, un dio del gruppo degli Asi. Tunra significa «colui che tuona con forza». Dio della tempesta, egli è rapido e violento, il pugno e il martello alzati. Amico degli dèi e degli uomini, li difende come difende i santuari. È rosso, il colore dei guerrieri per i germani e i galli. I nemici di Thor sono i giganti, di cui egli ha fatto strage. Come un valoroso soldato, egli combatte contro il serpente cosmico che si erge contro gli dèi.
  • 38. Dio della tempesta, Thor è legato alla fertilità: dona la pioggia. È anche il protettore del matrimonio che sta all'origine della fecondità umana. È dunque in quanto dio guerriero che egli interviene nella terza funzione, quella della fertilità. Dio combattente, si trova alla testa delle forze cosmiche. Questa funzione secondaria di fertilità del dio guerriero Thor è stata messa in evidenza soprattutto in epoche tardive.
  • 39. Il culto di Donar esisteva in Germania in epoca romana, e la toponimia della Danimarca, della Svezia e dell'Islanda testimonia l'esistenza di numerosi luoghi di culto in onore di Thor. Nel culto domestico scandinavo questo dio ha occupato un posto privilegiato: esso veniva rappresentato sul pilastro centrale che sosteneva la casa. Derolez fa notare che dei quattromila nomi di persone che ci sono pervenuti dalla prima epoca della storia islandese, un quarto deriva dal nome di Thor.
  • 40. e) Dio della fecondità - Gli dèi della fertilità e della vegetazione hanno un nome, Vani: Njòrdhr con i suoi due figli, Freyr e FREYJA. Dio della navigazione e della pesca, Njòrdhr è un dio del mare. Suo figlio Freyr è il possessore del verro: opera dunque in connessione con le greggi. Freyr è anche il dio del sesso che dispensa la voluttà: così l'aspetto orgiastico e l'aspetto fallico sottolineano la comunione dell'uomo con la natura. Njòrdhr, dio del mare, e Freyr, suo figlio, dio della terra fertile e degli armenti, costituiscono i due aspetti essenziali del mondo e della vita dei popoli nordici: la terra e il mare.
  • 41. Tuttavia, senza l'apporto dell'elemento femminile, non c'è fecondità. Ciò spiega la presenza indispensabile della dea Freyja.
  • 42. 6 - L'«homo germanicus» tra «Urzeit» e «Endzeit» La dottrina cosmogonica degli antichi germani si è conservata grazie a diversi poemi dell'Edda: la Vòluspd, il Grimnismdl e il Vafthrùdhnismàl. Quando intorno al 1218 Snorri Sturluson compose la sua celebre fascinazione di Gylfi, Gylfaginning, attinse proprio da questi testi.
  • 43. La Vòluspd descrive il caos originario: una voragine immensa. A nord sta Niflheim, il mondo delle brume tenebrose, a sud la regione del fuoco, Mu- spellsheimr. Da un enorme braciere sorgono i giganti: il primo è Ymir, nutrito dalla mucca Audumla. Il mito ci descrive la generazione dei giganti, che da luogo alla prima triade divina: Odhinn, lo spirito vivificante; Vili, l'energica volontà; Ve, il sentimento religioso.
  • 44. Il mito dell'Edda è omologo al mito di Tuisto di Tacito. Tuisto è un essere doppio, come YAMA in India, come YIMA in Iran. Così l'Uomo Primordiale è concepito come un essere misto, capace con la sua bisessualità di far nascere l'umanità: il primo uomo fu chiamato Askr, la prima donna Embla. Su questo sfondo di giganti e di caos, a partire dal calore e dal freddo, si organizza la creazione.
  • 45. La teogonia è avara di particolari. Gli dèi escono dalla notte dei tempi e mettono ordine nel cosmo. Gli dèi del gruppo degli Asi intervengono nella creazione dell'uomo, della sua vita, della sua anima. Tre Asi trovano Askr e Embla senza vita. Odhinn da loro un'anima, Hònir la ragione, Lódhur la vita e il colorito. Il dio Odhinn occupa il posto centrale.
  • 46. Si tratta di nove mondi, nove domìni coperti da YGGDRASILL che affonda le sue radici nelle profondità del cosmo. Ritroviamo qui tracce di miti indoeuropei modificati da una serie di concezioni particolari della Germania.
  • 47. I documenti letterari scandinavi ci forniscono alcuni particolari sul modo in cui gli antichi germani concepivano l'occupazione del cosmo. Il dominio degli uomini è situato al centro, da cui il suo nome di Midgard. «Dalla sua casa il germano guarda il mondo» (de Vries). Il mondo abitato forma un disco sotto la volta celeste, circondato d'acqua e di demoni. Alcuni testi scaldici la-sciano credere a una conformità di questa visione del cosmo con quella indoeu- ropea: in alto il mondo degli dèi; al centro il mondo degli uomini; in basso Niflheim, il regno delle ombre.
  • 48. II dominio degli dèi è Asgardr, abitazione degli Asi, castello o palazzo celeste chiamato anche Himinbjòrg o Breidhablik. L'albero cosmico Yggdrasill è il simbolo del macrocosmo. Ai piedi di quest'albero di vita, di saggezza e di deliberazione si trova la fontana di Mímir, consigliere di Odhinn e il luogo del Thing, dove gli dèi tengono consiglio. Le VALCHIRIE tessono lo sfondo dei combattimenti, liberano i prigionieri e alleviano le sofferenze. Le tre NORNE presiedono al destino. Ogni genio delle acque gioca un suo ruolo.
  • 49. Midhgardh-sormr, il serpente cosmico, circonda la terra e la stringe tra le sue spire, e così facendo assicura la coesione di tutto l'universo. Lascerà la presa al RA-GNAROK, e sarà responsabile del caos. Il suo furore solleva i flutti. I giganti hanno collaborato alla creazione del mondo e lavorano anche alla sua distruzio- ne. HEIMDALL li sorveglia, Thor li minaccia con il suo martello. I nani esercita-no un'attività incessante al servizio degli uomini e degli dèi: sono creature benigne e pietose che si sono formate tra le ossa del gigante Ymir. Gli elfi sono di piccola statura ma di grande vivacità.
  • 50. Gli elfi della luce sono geni benevoli che si mostrano generosi, custodiscono gli oggetti preziosi e modellano opere d'arte. Gli elfi delle tenebre (svartàlfar) provocano malattie e paralisi. Le dise sono esseri femminili, geni tutelari che attraversano l'aria per soccorrere gli amici e rendere inoffensivi i nemici. Non bisogna vedere in tutta questa popolazione cosmica una forma di animismo: nani, elfi, dise sono esseri personali
  • 51. Escatologia Uno dei problemi fondamentali per la comprensione dell'escatologia è la concezione antropologica degli antichi germani. Secondo la Vòluspd, esistono nell'uomo diverse componenti. Hugr è il pensiero, la ragione, l'attenzione dal punto di vista intellettuale e da quello della decisione, della volontà, del deside-rio. Hugr esercita la sua azione per mezzo di hamr, la forma corporea. La vita emotiva è possibile grazie a hjarta, il cuore nel senso fisico, e a módhr, che rende manifesti i sentimenti. Hamingja è il termine che definisce da una parte l'involucro esteriore dell'anima, dall'altra una potenza protettrice, da cui la nozione di destino. La fylgya sarebbe lo spirito tutelare, il DAIMON dei greci, il GENIO dei romani.
  • 52. I germani praticavano due forme di sepoltura: l'inumazione, il più comune, e la cremazione, definitivamente interdetta da Carlomagno. Il luogo dei funerali era vicino alla casa. Nella tomba venivano deposti anche gli oggetti di cui il defunto doveva servirsi. Ci sono state cremazioni di vivi in concomitanza di funerali. I draugr sono spiriti che talvolta si riuniscono in orde di fantasmi ululanti nel profondo dei boschi. I viventi prendevano numerose precauzioni per difendersi dal ritorno dei morti.
  • 53. HEL è il luogo in cui soggiornavano i morti. Collocato a nord, questo luogo è tenebroso e protetto da bastioni, e vi scorre un'acqua nera e limacciosa. In questa regione crepuscolare e triste errano i defunti. Accanto a questa concezione fatalista e pessimista troviamo la concezione ottimista del VALHALLA o Valhòll, luogo riservato a coloro che Odhinn ha scelto: guerrieri caduti sul campo di battaglia e a quelli che sono morti nel corso di un'azione eroica. È il soggiorno degli einherjar. Questa concezione era di stimolo ai soldati sui campi di battaglia.
  • 54. L'escatologia cosmica è il Ragnaròk, o «crepuscolo degli dèi», l'annientamento del cosmo in uno spaventoso fragore. Questo cataclisma sarà seguito da un rinnovamento del mondo all'ombra di Yggdrasil, su verdi pianure, con un nuovo sole. BALDR e gli dèi buoni ritroveranno le loro tavole d'oro. Questa concezione della nascita di un mondo nuovo presentata dalla Vóluspà ha subito influenze cristiane.
  • 55. Etica individuale e sociale Due sono gli spiriti che animano la società germanica, la Gemeinschaft e la Gefolgsschaft. Tutta l'esistenza dell'homo germanicus - la nascita, la vita, la morte - si colloca nell'ottica della Sippe, il clan familiare, alla quale l'uomo è totalmente vincolato. Il mondo germanico ha conosciuto un'estrema instabilità. Mentre altri popoli indoeuropei si stabilivano in un luogo fisso (Italia, Grecia, Gallia, Balcani), i germani continuarono a spostarsi fino alla fine del I millennio della nostra era. Secondo G. de Reynold, questo fatto ha avuto tre conseguenze: la gigantesca migrazione dei popoli in Europa; l'importanza della forza guerriera e della sua ideologia tra i germani; la costituzione, in Germania, di tre tipi di uomini: re, guerriero, contadino libero.
  • 56. Destino e divinazione Le ricerche di R. Boyer hanno messo in evidenza l'importanza per gli scan-dinavi della nozione di destino. I documenti letterari mostrano che l'uomo si sente formato e seguito dal sacro. È nel contesto del destino che Yggdrasill acquista la sua vera dimensione: la sorte degli dèi e degli uomini è legata a questo albero cosmico. La Vòluspà fornisce abbondanti particolari. Le Norne decidono del bene e del male. Esse foggiano il futuro, ma lasciando a ciascuno la capacità di riuscita. Continuamente ritorna l'espressione mattr og megin. Mattr, potere, è la potenza di riuscita dell'uomo. Megin è una forza immanente che abita gli dèi, gli uomini, gli elementi cosmici e che permette a ciascuno di prendere in mano il proprio destino invece che subirlo.
  • 57. Helgi è la coscienza della dipendenza dal sacro in seno a una comunità che valuterà questa appartenenza e verificherà la posizione che l'individuo assu-me per il mantenimento della salute del gruppo a cui appartiene. Si tratta di essere accettati e riconosciuti dalla Sippe, di essere in pace con essa: allora si è fridheilagr. Così, l'homo germanicus non si sente solo. È depositario di un sacro che è non teofania ma epifania della Sippe. L'uomo ha la facoltà di partecipare direttamente al proprio destino. Se lo prende in mano vive in conformità con la società e gli dèi. Tenterà dunque di prendere coscienza della forma che riveste il suo destino voluto dagli dèi: da qui l'importanza della divinazione.

Editor's Notes

  1. Tanum Scandinavia