3. Il Leopardi nella prima parte descrive un paesaggio familiare richiamando alla memoria delle immagini a lui care come il colle che si presenta solitario. La siepe è per lui un ostacolo alla vista materiale, ma incentivo per attivare la sua immaginazione amplificata verso sterminati spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete, che rappresentano un po’ le tre dimensioni, piano, altezza e profondità, di uno spazio infinito. Questa profondissima quiete però non è intesa come silenzio, ma come immobilità, la stessa immobilità che accompagnata al silenzio riesce a spaventare il cuore del poeta tanto è infinita la sua grandezza.
4. L’infinito per noi è rappresentato da sensazioni e emozioni troppo belle da poter essere descritte a parole. L’ infinito è tutto ciò che ci emoziona il cuore!!! L'InfinitO PeR NoI
5. Lavoro a cura di: DELL’ANNA LORENZO & SABETTA MIRIANA Alunni della classe 2^C