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BES:
Nuove indicazioni ministeriali
Flavio Fogarolo – Claudia Munaro
2222
Flavio Fogarolo – USP di Vicenza
Stranieri Disagio
Assenze
Deficit
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Svantaggio
culturale
ADHD
Disturbi
Specifici di
Apprendimento
Disabilità
OGGI
Bisogno
Segnalazione alla
famiglia e/o ai
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Certificazione
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Schema classico dell’intervento basato sul sostegno.
I tre elementi di destra (segnalazione, certificazione e
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personalizzazione.
Disabilità
Bisogno
Segnalazione alla
famiglia e/o ai Servizi
Certificazione
Risorse aggiuntivePersonalizzazione
dell’intervento
Nel 2010 la legge 170 sui DSA ha modificato
profondamente questa situazione: con la
certificazione la personalizzazione è prevista anche in
assenza di risorse aggiuntive.
DSA
Bisogno
Raccordo con
Famiglia e Servizi
Certificazione
Risorse aggiuntivePersonalizzazione
dell’intervento
La nuova normativa sui BES prevede la personalizzazione
anche senza certificazione. L’eventuale documentazione
clinica ha un ruolo informativo, non certificativo.
L’intervento è attivato dalla scuola in raccordo
(collaborazione) con Famiglia e Servizi.
BES
i Bisogni Educativi Speciali
A disabilità
B disturbi evolutivi specifici
DSA, deficit linguaggio, ADHD,
livello intellettivo limite,
ritardo maturativo,
Asperger non certificati…
C svantaggio
socio-economico, linguistico,
culturale
Classificazione in baseal tipo di bisogno
i Bisogni Educativi Speciali
A disabilità
B DSA certificati secondo la L. 170
C altri BES
DSA con certificazione con
riconosciuta, deficit linguaggio,
ADHD, livello intellettivo limite,
ritardo maturativo, Asperger non
certificati…
Svantaggio socio-economico,
linguistico, culturale
Classificazione in base altipo di tutela riconosciuta
Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012
Circolare Ministeriale n. 8 del 6/3/2013
Legge 53 / 2003
Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012
Strategie di intervento
Si evidenzia in particolare la necessità di
elaborare un percorso individualizzato e
personalizzato per alunni con BES, anche
attraverso la redazione di un Piano Didattico
Personalizzato, individuale o anche riferito a
tutti i bambini della classe con BES, che
serva come strumento di lavoro in itinere per
gli insegnanti ed abbia la funzione di
documentare alle famiglie le strategie di
intervento programmate.
Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012
Strategie di intervento
Le scuole – con determinazione assunte
dal Consigli di Classe, risultanti dall’esame
della documentazione clinica presentata
dalle famiglie e sulla base di considerazioni
di carattere psicopedagogico e didattico,
possono avvalersi per tutti gli alunni con
BES degli strumenti compensativi e delle
misure dispensative previste dalle
disposizioni attuative della L. 170/2010
(DM 5669/2011) meglio descritte nelle
allegate Linee Guida.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Indicazioni operative
Fermo restando l'obbligo di presentazione delle
certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti
alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito
doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei
docenti nelle scuole primarie indicare in quali
altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione
di una personalizzazione della didattica ed
eventualmente di misure compensative o
dispensative, nella prospettiva di una presa in
carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Indicazioni operative
Individuazione alunno con BES
In base ad una diagnosi
Decisione del C.d.C. o team
docenti partendo dalle
informazioni fornite dalla famiglia
attraverso una diagnosi o altra
documentazione clinica.
La scuola può accettare qualsiasi
diagnosi (anche emessa da
privati) riservandosi però di
valutare l’effettiva ricaduta sui
bisogni educativi.
Su decisione della scuola
(senza diagnosi)
La scuola si attiva
autonomamente, con decisione
del C.d.C. o team docenti,
partendo dai bisogni educativi
emersi e dalla necessità di
formalizzare un percorso
personalizzato.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Indicazioni operative
Strumento privilegiato è il percorso
individualizzato e personalizzato, redatto
in un Piano Didattico Personalizzato
(PDP), che ha lo scopo di definire,
monitorare e documentare - secondo
un’elaborazione collegiale, corresponsabile
e partecipata - le strategie di intervento
più idonee e i criteri di valutazione degli
apprendimenti.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Indicazioni operative
In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico
Personalizzato non può più essere inteso come mera
esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi
per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui
si potranno, ad esempio, includere progettazioni
didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le
competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES,
privi di qualsivoglia certificazione diagnostica,
abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior
misura rispetto a compensazioni o dispense, a
carattere squisitamente didattico- strumentale.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Rapporti con la Famiglia
È necessario che l’attivazione di un percorso
individualizzato e personalizzato per un alunno con
Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio
di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i
componenti del team docenti - dando luogo al PDP,
firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da
questi specificamente delegato), dai docenti e
dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario
trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà
cura di includere nel PDP apposita autorizzazione
da parte della famiglia.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Rapporti con la Famiglia
Ove non sia presente certificazione
clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il
team dei docenti motiveranno
opportunamente, verbalizzandole, le
decisioni assunte sulla base di
considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò
al fine di evitare contenzioso.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Rapporti con la Famiglia
Alunno individuato come BES
In base ad una diagnosi
Chiedere espressamente alla
famiglia (anche se può
essere considerata implicita
nella consegna della
diagnosi) l’autorizzazione a
trattare le informazioni
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Su decisione autonoma
della scuola (senza
diagnosi)
Attenersi a criteri pedagogici
e didattici (non clinici) e
motivare dettagliatamente le
decisioni.
In entrambi i casi
La famiglia firma il PDP.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Valutazione
Rimane sospeso il nodo della valutazione.
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP),
definisce anche i criteri di valutazione degli
apprendimenti.
Disposizioni in merito allo svolgimento degli
esami di Stato o delle rilevazioni annuali
degli apprendimenti verranno fornite
successivamente.
NB: in realtà già il regolamento INVALSI 2012
riconosceva gli alunni con BES
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Valutazione
Rimane sospeso il nodo della valutazione.
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP),
definisce anche i criteri di valutazione degli
apprendimenti.
Disposizioni in merito allo svolgimento degli
esami di Stato o delle rilevazioni annuali
degli apprendimenti verranno fornite
successivamente.
NB: in realtà già il regolamento INVALSI 2012
riconosceva gli alunni con BES
Nota INVALSI 2011-12
2.4. Allievi con altri bisogni educativi speciali (codice 5)
Rientrano in questa categoria tutti gli allievi con bisogni educativi speciali non
direttamente riconducibili a una delle categorie precedenti (codici 1, 2, 3 e 4)
o portatori di bisogni educativi speciali afferenti a più di una di quelle elencate in
precedenza.
In base alla specifica natura del bisogno educativo speciale, il Dirigente scolastico
adotta in asse alle sue valutazioni, una delle misure previste per gli allievi identificati
con uno dei codici da 1 a 4.
1 = disabilità intellettiva;
2 = disabilità visiva: ipovedente;
3 = disabilità visiva: non vedente;
4 = DSA;
5 = altro.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
1Dal G.L.H. al G.L.I.
Il Gruppo di Lavoro previsto dalla L.
104 art.15 c.2 in ogni istituto scolastico
(comunemente chiamato GLH) assume la
denominazione di Gruppo di lavoro per
l’inclusione (in sigla G.L.I.) e i suoi
compiti si estendono alle problematiche
relative a tutti i BES.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
FUNZIONI del GLI:
•rilevazione dei BES presenti nella scuola;
•raccolta e documentazione degli interventi didattico-
educativi posti in essere […];
•focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai
colleghi;
•rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di
inclusività della scuola;
•raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai
singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c.
605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito
dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ;
•elaborazione di una proposta di Piano Annuale per
l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere
al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).
.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
FUNZIONI del GLI:
•rilevazione dei BES presenti nella scuola;
raccolta e documentazione degli interventi didattico-
educativi posti in essere […];
•focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai
colleghi;
•rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di
inclusività della scuola;
•raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai
singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c.
605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito
dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ;
•elaborazione di una proposta di Piano Annuale per
l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere
al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).
.
Le ultime due funzioni sono
relative all’indicazione delle
risorse (sostegno, ma non solo)
per il successivo anno
scolastico.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
Piano Annuale per l’Inclusività
•… il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza
degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena
trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle
risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di
inclusività generale della scuola nell’anno successivo.
•Il Piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e
inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR,
per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni
territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di
competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o
altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli
Enti Locali.
•A seguito di ciò, gli Uffici Scolastici regionali assegnano alle singole
scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito
dall’ art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
Piano Annuale per l’Inclusività
•… il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza
degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena
trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle
risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di
inclusività generale della scuola nell’anno successivo.
•Il Piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e
inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR,
per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni
territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di
competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o
altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli
Enti Locali.
•A seguito di ciò, gli Uffici Scolastici regionali assegnano alle singole
scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito
dall’ art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011.
Art. 19- comma 11- legge 111/2011- Organico di sostegno
NON ANCORA ATTUATIVO
… fermo restando che e’ possibile istituire posti in deroga, allorché si renda necessario
per assicurare la piena tutela dell’integrazione scolastica. L’organico di sostegno e’
assegnato complessivamente alla scuola o a reti di scuole allo scopo costituite,
tenendo conto della previsione del numero di tali alunni in ragione della media di un
docente ogni due alunni disabili; la scuola provvede ad assicurare la necessaria
azione didattica e di integrazione per i singoli alunni disabili, usufruendo tanto dei
docenti di sostegno che dei docenti di classe. A tale fine, nell’ambito delle risorse
assegnate per la formazione del personale docente, viene data priorità agli interventi
di formazione di tutto il personale docente sulle modalità di integrazione degli alunni
disabili.
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
Piano Annuale per l’Inclusività
…
Nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente
assegnate alla scuola – ovvero, secondo la previsione dell’art. 50 della
L.35/2012, alle reti di scuole -, il Gruppo provvederà ad un
adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente
scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse,
sempre in termini “funzionali”.
Legge 35/2012- art 50- organico -Art. 50 Attuazione dell'autonomia
1. Allo scopo di consolidare e sviluppare l'autonomia delle istituzioni scolastiche,
potenziandone l'autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la
responsabilità e la professionalità del personale della scuola, …
b) definizione, per ciascuna istituzione scolastica, di un organico dell'autonomia,
funzionale all'ordinaria attività' didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria,
alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno agli
alunni con bisogni educativi speciali e di programmazione dei fabbisogni di personale
scolastico, anche ai fini di una estensione del tempo scuola;
…
d) definizione di un organico di rete per le finalità di cui alla lettera c) nonché per
l'integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali, la formazione permanente, la
prevenzione dell'abbandono e il contrasto dell'insuccesso scolastico e formativo e dei
fenomeni di bullismo, specialmente per le aree di massima corrispondenza tra povertà e
dispersione scolastica;
e) costituzione degli organici di cui alle lettere b) e d), nei limiti previsti dall'articolo 64
del citato decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni, sulla base dei posti
corrispondenti a fabbisogni con carattere di stabilità per almeno un triennio sulla singola
scuola, sulle reti di scuole e sugli ambiti provinciali, anche per i posti di sostegno, fatte
salve le esigenze che ne determinano la rimodulazione annuale.
Dall'attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Legislazione Trentino per i BES
Legge Provinciale Trentino
7ago2006 - art. 86
2. La Provincia definisce
modalità e criteri per la
determinazione dell'organico di
ciascuna istituzione scolastica e
formativa provinciale, secondo
parametri e standard anche
pluriennali, in relazione al
numero degli studenti, al
sostegno e alla continuità
educativa necessari per
l'integrazione degli studenti con
bisogni educativi speciali….
D.Presidente PROVINCIA 8/05/08,
n. 17-124/Leg
Art. 5 Interventi a favore degli
studenti con disabilità certificata
Art. 6 Interventi a favore degli
studenti con disturbi specifici di
apprendimento
Art. 7 Interventi per gli studenti in
situazioni di svantaggio
1. Su indicazione del consiglio di
classe, previo parere della
famiglia e di uno specialista in
psicologia o in neuropsichiatria,
l'istituzione scolastica e formativa
individua lo studente che presenta
situazioni di svantaggio…
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
2Il POF e l’inclusione
Nel P.O.F. della scuola occorre che trovino
esplicitazione:
un concreto impegno programmatico per
l’inclusione…
criteri e procedure di utilizzo funzionale
delle risorse professionali presenti;
l’impegno a partecipare ad azioni di
formazione concordate a livello territoriale.
Vedi l’appendice Autismo dell’Accordo
di Programma in firma
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello di singola scuola
3La rilevazione, il monitoraggio
e la valutazione del grado di
inclusività della scuola
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello territoriale
1I C.T.S.
La direttiva affida un ruolo fondamentale ai
CTS - Centri Territoriali di Supporto, quale
interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole, e
tra le scuole stesse nonché quale rete di
supporto al processo di integrazione, allo
sviluppo professionale dei docenti e alla
diffusione delle migliori pratiche.
Già sostenuto nelle Linee
Guida Disabilità ‘09 p.10
C. M. n. 8 del 6/3/2013
Azioni a livello territoriale
2I C.T.I.
La circolare sostiene la creazione di nuovi
CTI (Centri Territoriali per l’Inclusione)
individuati a livello di rete territoriale anche
per creare i presupposti per l’attuazione
dell’art. 50 del DL 9.2.2012, n°5 (organico di
sostegno su reti di scuole). Essi dovranno
collegarsi o riassorbire i preesistenti Centri
Territoriali per l’integrazione.
Ust Vicenza
Risposte provinciali ai BES
1.Sportello Provinciale Autismo
2.Gruppo Provinciale Disturbi
Specifici Apprendimento
3.Gruppo Provinciale Disturbi del
Comportamento
4.Centro Supporto Tecnologie
Ust – Ufficio Interventi Educativi
prof. Maria Schiavotto
3 INCONTRI sul TEMA "Comportamenti problematici“ con
sede possibile IS Montagna Vicenza
• 19 aprile ore 15.00- 18.00
dott. MAGLIARETTA "I rapporti difficili - la comunicazione
tra studenti e docenti"
• 3 maggio ore 15.00 - 18.00
dott. MANEA "Il gruppo classe - tecniche e strumenti di
conduzione"
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dott. BALESTRA " Importanza della relazione”

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BES. Nuove indicazioni ministeriali, di Flavio Fogarolo e Claudia Munaro

  • 1. BES: Nuove indicazioni ministeriali Flavio Fogarolo – Claudia Munaro
  • 2. 2222 Flavio Fogarolo – USP di Vicenza Stranieri Disagio Assenze Deficit linguaggio Border line cognitivi Svantaggio culturale ADHD Disturbi Specifici di Apprendimento Disabilità OGGI
  • 3. Bisogno Segnalazione alla famiglia e/o ai Servizi Certificazione Risorse aggiuntive Personalizzazione dell’intervento Schema classico dell’intervento basato sul sostegno. I tre elementi di destra (segnalazione, certificazione e risorse aggiuntive) sono indispensabili per la personalizzazione. Disabilità
  • 4. Bisogno Segnalazione alla famiglia e/o ai Servizi Certificazione Risorse aggiuntivePersonalizzazione dell’intervento Nel 2010 la legge 170 sui DSA ha modificato profondamente questa situazione: con la certificazione la personalizzazione è prevista anche in assenza di risorse aggiuntive. DSA
  • 5. Bisogno Raccordo con Famiglia e Servizi Certificazione Risorse aggiuntivePersonalizzazione dell’intervento La nuova normativa sui BES prevede la personalizzazione anche senza certificazione. L’eventuale documentazione clinica ha un ruolo informativo, non certificativo. L’intervento è attivato dalla scuola in raccordo (collaborazione) con Famiglia e Servizi. BES
  • 6. i Bisogni Educativi Speciali A disabilità B disturbi evolutivi specifici DSA, deficit linguaggio, ADHD, livello intellettivo limite, ritardo maturativo, Asperger non certificati… C svantaggio socio-economico, linguistico, culturale Classificazione in baseal tipo di bisogno
  • 7. i Bisogni Educativi Speciali A disabilità B DSA certificati secondo la L. 170 C altri BES DSA con certificazione con riconosciuta, deficit linguaggio, ADHD, livello intellettivo limite, ritardo maturativo, Asperger non certificati… Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale Classificazione in base altipo di tutela riconosciuta
  • 8. Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6/3/2013 Legge 53 / 2003
  • 9. Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012 Strategie di intervento Si evidenzia in particolare la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni con BES, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.
  • 10. Direttiva Ministro Profumo 27/12/2012 Strategie di intervento Le scuole – con determinazione assunte dal Consigli di Classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, possono avvalersi per tutti gli alunni con BES degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della L. 170/2010 (DM 5669/2011) meglio descritte nelle allegate Linee Guida.
  • 11. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Indicazioni operative Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.
  • 12. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Indicazioni operative Individuazione alunno con BES In base ad una diagnosi Decisione del C.d.C. o team docenti partendo dalle informazioni fornite dalla famiglia attraverso una diagnosi o altra documentazione clinica. La scuola può accettare qualsiasi diagnosi (anche emessa da privati) riservandosi però di valutare l’effettiva ricaduta sui bisogni educativi. Su decisione della scuola (senza diagnosi) La scuola si attiva autonomamente, con decisione del C.d.C. o team docenti, partendo dai bisogni educativi emersi e dalla necessità di formalizzare un percorso personalizzato.
  • 13. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Indicazioni operative Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare - secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.
  • 14. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Indicazioni operative In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico- strumentale.
  • 15. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Rapporti con la Famiglia È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i componenti del team docenti - dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia.
  • 16. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Rapporti con la Famiglia Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso.
  • 17. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Rapporti con la Famiglia Alunno individuato come BES In base ad una diagnosi Chiedere espressamente alla famiglia (anche se può essere considerata implicita nella consegna della diagnosi) l’autorizzazione a trattare le informazioni sensibili. Su decisione autonoma della scuola (senza diagnosi) Attenersi a criteri pedagogici e didattici (non clinici) e motivare dettagliatamente le decisioni. In entrambi i casi La famiglia firma il PDP.
  • 18. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Valutazione Rimane sospeso il nodo della valutazione. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP), definisce anche i criteri di valutazione degli apprendimenti. Disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle rilevazioni annuali degli apprendimenti verranno fornite successivamente. NB: in realtà già il regolamento INVALSI 2012 riconosceva gli alunni con BES
  • 19. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Valutazione Rimane sospeso il nodo della valutazione. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP), definisce anche i criteri di valutazione degli apprendimenti. Disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle rilevazioni annuali degli apprendimenti verranno fornite successivamente. NB: in realtà già il regolamento INVALSI 2012 riconosceva gli alunni con BES Nota INVALSI 2011-12 2.4. Allievi con altri bisogni educativi speciali (codice 5) Rientrano in questa categoria tutti gli allievi con bisogni educativi speciali non direttamente riconducibili a una delle categorie precedenti (codici 1, 2, 3 e 4) o portatori di bisogni educativi speciali afferenti a più di una di quelle elencate in precedenza. In base alla specifica natura del bisogno educativo speciale, il Dirigente scolastico adotta in asse alle sue valutazioni, una delle misure previste per gli allievi identificati con uno dei codici da 1 a 4. 1 = disabilità intellettiva; 2 = disabilità visiva: ipovedente; 3 = disabilità visiva: non vedente; 4 = DSA; 5 = altro.
  • 20. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola 1Dal G.L.H. al G.L.I. Il Gruppo di Lavoro previsto dalla L. 104 art.15 c.2 in ogni istituto scolastico (comunemente chiamato GLH) assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla G.L.I.) e i suoi compiti si estendono alle problematiche relative a tutti i BES.
  • 21. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola FUNZIONI del GLI: •rilevazione dei BES presenti nella scuola; •raccolta e documentazione degli interventi didattico- educativi posti in essere […]; •focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi; •rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; •raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; •elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). .
  • 22. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola FUNZIONI del GLI: •rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico- educativi posti in essere […]; •focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi; •rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; •raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; •elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). . Le ultime due funzioni sono relative all’indicazione delle risorse (sostegno, ma non solo) per il successivo anno scolastico.
  • 23. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola Piano Annuale per l’Inclusività •… il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo. •Il Piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali. •A seguito di ciò, gli Uffici Scolastici regionali assegnano alle singole scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito dall’ art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011.
  • 24. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola Piano Annuale per l’Inclusività •… il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo. •Il Piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali. •A seguito di ciò, gli Uffici Scolastici regionali assegnano alle singole scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito dall’ art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011. Art. 19- comma 11- legge 111/2011- Organico di sostegno NON ANCORA ATTUATIVO … fermo restando che e’ possibile istituire posti in deroga, allorché si renda necessario per assicurare la piena tutela dell’integrazione scolastica. L’organico di sostegno e’ assegnato complessivamente alla scuola o a reti di scuole allo scopo costituite, tenendo conto della previsione del numero di tali alunni in ragione della media di un docente ogni due alunni disabili; la scuola provvede ad assicurare la necessaria azione didattica e di integrazione per i singoli alunni disabili, usufruendo tanto dei docenti di sostegno che dei docenti di classe. A tale fine, nell’ambito delle risorse assegnate per la formazione del personale docente, viene data priorità agli interventi di formazione di tutto il personale docente sulle modalità di integrazione degli alunni disabili.
  • 25. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola Piano Annuale per l’Inclusività … Nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola – ovvero, secondo la previsione dell’art. 50 della L.35/2012, alle reti di scuole -, il Gruppo provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini “funzionali”. Legge 35/2012- art 50- organico -Art. 50 Attuazione dell'autonomia 1. Allo scopo di consolidare e sviluppare l'autonomia delle istituzioni scolastiche, potenziandone l'autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la responsabilità e la professionalità del personale della scuola, … b) definizione, per ciascuna istituzione scolastica, di un organico dell'autonomia, funzionale all'ordinaria attività' didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria, alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico, anche ai fini di una estensione del tempo scuola; … d) definizione di un organico di rete per le finalità di cui alla lettera c) nonché per l'integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali, la formazione permanente, la prevenzione dell'abbandono e il contrasto dell'insuccesso scolastico e formativo e dei fenomeni di bullismo, specialmente per le aree di massima corrispondenza tra povertà e dispersione scolastica; e) costituzione degli organici di cui alle lettere b) e d), nei limiti previsti dall'articolo 64 del citato decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni, sulla base dei posti corrispondenti a fabbisogni con carattere di stabilità per almeno un triennio sulla singola scuola, sulle reti di scuole e sugli ambiti provinciali, anche per i posti di sostegno, fatte salve le esigenze che ne determinano la rimodulazione annuale. Dall'attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  • 26. Legislazione Trentino per i BES Legge Provinciale Trentino 7ago2006 - art. 86 2. La Provincia definisce modalità e criteri per la determinazione dell'organico di ciascuna istituzione scolastica e formativa provinciale, secondo parametri e standard anche pluriennali, in relazione al numero degli studenti, al sostegno e alla continuità educativa necessari per l'integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali…. D.Presidente PROVINCIA 8/05/08, n. 17-124/Leg Art. 5 Interventi a favore degli studenti con disabilità certificata Art. 6 Interventi a favore degli studenti con disturbi specifici di apprendimento Art. 7 Interventi per gli studenti in situazioni di svantaggio 1. Su indicazione del consiglio di classe, previo parere della famiglia e di uno specialista in psicologia o in neuropsichiatria, l'istituzione scolastica e formativa individua lo studente che presenta situazioni di svantaggio…
  • 27. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola 2Il POF e l’inclusione Nel P.O.F. della scuola occorre che trovino esplicitazione: un concreto impegno programmatico per l’inclusione… criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti; l’impegno a partecipare ad azioni di formazione concordate a livello territoriale. Vedi l’appendice Autismo dell’Accordo di Programma in firma
  • 28. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello di singola scuola 3La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola
  • 29. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello territoriale 1I C.T.S. La direttiva affida un ruolo fondamentale ai CTS - Centri Territoriali di Supporto, quale interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole, e tra le scuole stesse nonché quale rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche. Già sostenuto nelle Linee Guida Disabilità ‘09 p.10
  • 30. C. M. n. 8 del 6/3/2013 Azioni a livello territoriale 2I C.T.I. La circolare sostiene la creazione di nuovi CTI (Centri Territoriali per l’Inclusione) individuati a livello di rete territoriale anche per creare i presupposti per l’attuazione dell’art. 50 del DL 9.2.2012, n°5 (organico di sostegno su reti di scuole). Essi dovranno collegarsi o riassorbire i preesistenti Centri Territoriali per l’integrazione.
  • 31. Ust Vicenza Risposte provinciali ai BES 1.Sportello Provinciale Autismo 2.Gruppo Provinciale Disturbi Specifici Apprendimento 3.Gruppo Provinciale Disturbi del Comportamento 4.Centro Supporto Tecnologie
  • 32. Ust – Ufficio Interventi Educativi prof. Maria Schiavotto 3 INCONTRI sul TEMA "Comportamenti problematici“ con sede possibile IS Montagna Vicenza • 19 aprile ore 15.00- 18.00 dott. MAGLIARETTA "I rapporti difficili - la comunicazione tra studenti e docenti" • 3 maggio ore 15.00 - 18.00 dott. MANEA "Il gruppo classe - tecniche e strumenti di conduzione" • 10 maggio ore 15.00 - 18.00 dott. BALESTRA " Importanza della relazione”