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EVOLUZIONE DEL
CONCETTO DI FUNZIONE
Quello di funzione è uno dei
    concetti più importanti della
matematica, in quanto, dopo la sua
  introduzione, ha rivoluzionato la
       disciplina stessa. La sua
formalizzazione è avvenuta in tempi
 relativamente recenti, ma si trova
   già a livello embrionale sin dal
                  1500
TYCHO BRAHE (1546-1601)
Effettuò numerose
misurazioni astronomiche
che lo portarono alla
tabulazione del raggio R
dell’orbita dei pianeti e
dei periodi di rivoluzione
T. In questo modo
determinò una funzione
empirica che legava R a T.
GALILEO GALILEI ( 1564 – 1642 )
                “ per esperienze ben cento volte
                  replicate s’incontrava, gli spazi
                  passati esser tra di loro come i
                  quadrati dei tempi, e questo in tutte
                  le inclinazioni del piano, cioè del
                  canale nel quale si faceva scendere
                  la palla[…]”

                        (dai “Discorsi e dimostrazioni
                    matematiche intorno a due nuove
                    scienze attente alla meccanica e i
                                   movimenti locali”)
PIERRE DE FERMAT (1601-1665)
In un’opera del 1679 il matematico
    francese scrive che prese due
    incognite legate da
    un’equazione, si ottiene una
    linea che può essere retta o
    curva. Dunque egli descrive
    l’equazione della retta passante
    per l’ origine:
                 Dx = By
ISAAC NEWTON (1642-1727)
           Nel suo “Tractatus de quadratura
              curvarum” Newton
              considerava le quantità
              matematiche come descritte da
              un moto continuo, e le linee
              generate dal moto continuo dei
              punti. Secondo lui questa
              genesi aveva luogo nella natura
              delle cose, riconoscibile nel
              moto dei corpi.
JAMES GREGORY (1638-1675)
Lo scozzese Gregory fu
  il primo matematico
  che diede una
  definizione di
  funzione: una quantità
  che si ottiene da altre
  quantità, mediante
  l’uso in successione di
  operazioni algebriche.
Gottfried Wilhelm Leibnitz
              (1646 - 1716)
Il primo matematico ad utilizzare il
termine funzione in un suo manoscritto
del 1673 fu Leibnitz nella sua opera
“Nova methodus promaximise et minimis
Itemque tangentibus, qua nec irrationales
quantitates moratur” (Nuovo metodo
per trovare i massimi e i minimi, e anche
le tangenti, non ostacolato dalle quantità
irrazionali).
Con questo termine indicava una quantità
che varia da punto a punto in una curva.
Johann Bernoulli (1667-1748)
Nel 1718 il matematico svizzero scrive
circa la funzione utilizzando questi
termini:
«Chiamo funzione di una
grandezza variabile una
quantità composta in maniera
qualunque da questa grandezza
variabile e da costanti»
Leonhard Euler (1707-1783)
Nell’ ”Introductio in analysin infinitorum “ (1748) dà la
seguente definizione di funzione:
«Una funzione di una quantità variabile è un’espressione
analitica composta in una maniera qualunque da questa
quantità variabile e da numeri o quantità costanti»,
definizione molto simile a quella data precedentemente da
Bernoulli. Inoltre afferma che
 «se delle quantità dipendono da altre in modo tale che
dalle mutazioni di queste anche le prime subiscano delle
variazioni, esse si usano chiamare funzioni di queste.
Questa denominazione ha un’estensione molto ampia e
comprende in sé tutti i modi coi quali una quantità si può
determinare per mezzo di altre. Se dunque x rappresenta
una quantità variabile, allora tutte le quantità che
dipendono da x in un modo qualunque o possono
determinarsi per mezzo di essa, sono chiamate funzioni di
essa.»
Johann Peter Gustav Lejeune Dirichlet
              (1805-1859)

Diede una definizione di funzione
che è vicina a quella moderna. Egli
afferma che
«una variabile y si dice funzione
della variabile x in un certo
intervallo, quando esiste una legge,
di natura qualsiasi, la quale faccia
corrispondere a ogni valore dato
alla x un valore e uno solo per la y».
Augustine-Louis Cauchy (1789-1857)

Nel 1857, il matematico francese
diede la seguente definizione di
funzione: «due variabili reali o, in
altri termini,due quantità algebriche
variabili diconsi funzioni una
dell’altra quando variano
simultaneamente in modo che il
valore dell’una determini il valore
dell’altra». Tale definizione è
diversa sia da quella data da
Dirichlet sia da quella moderna.
Karl Weirestrass (1815-1897)
Nel 1878, il matematico tedesco,
padre dell’analisi moderna, diede la
                  «se una quantità
definizione seguente:
variabile reale…, che diremo y, è
legata ad un’altra quantità variabile
reale… x, in guisa che ad un valore
   di
x corrispondano, entro certi limiti,
uno o più valori determinati per y, si
dirà che y è funzione di x nel senso
più generale del vocabolo e si
scriverà y=f(x)».
Nella prima metà del 1900, un gruppo di matematici
che utilizzava il nome di Bourbaki per le proprie
pubblicazioni, si pose come scopo primario quello di
risistemare tutta la matematica basandola sulla teoria
degli insiemi.
Jean Alexandre Eugène Dieudonné
            (1906-1992)
Nel 1939, il matematico bourbakista,
definisce la funzione come segue:
«Siano E e F due insiemi distinti o no. Una
relazione fra una variabile x di E e una
variabile y di F è detta relazione funzionale
di E verso F, se, qualunque sia x in E, esiste
un elemento y di F, e uno solo, che stia
nella relazione considerata con x. Si dà il
nome di funzione all’operazione che così
associa ad ogni elemento x di E l’elemento
y di F che si trova nella relazione data con
x; si dice che y è il valore della funzione per
l’elemento x e che la funzione è determinata
dalla relazione funzionale considerata».
Tom Mike Apostol (1923-           )
Il matematico americano afferma:
“Dati due insiemi, diciamo X e Y, una
funzione è una corrispondenza che
associa ad ogni elemento di X uno ed un
solo elemento di Y. L’insieme X si chiama
dominio della funzione” (1977,I,p.62)
E nelle pagine successive:
“Una funzione f è un insieme di coppie
ordinate (x; y) in cui non ve ne siano due
con lo stesso primo membro. Se f è una
funzione, l’insieme di tutti gli elementi x
che compaiono al primo membro delle
coppie (x; y) in f è detto dominio di f”
    (1977, I, p. 66)

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Evoluzione del concetto di funzione

  • 2. Quello di funzione è uno dei concetti più importanti della matematica, in quanto, dopo la sua introduzione, ha rivoluzionato la disciplina stessa. La sua formalizzazione è avvenuta in tempi relativamente recenti, ma si trova già a livello embrionale sin dal 1500
  • 3. TYCHO BRAHE (1546-1601) Effettuò numerose misurazioni astronomiche che lo portarono alla tabulazione del raggio R dell’orbita dei pianeti e dei periodi di rivoluzione T. In questo modo determinò una funzione empirica che legava R a T.
  • 4. GALILEO GALILEI ( 1564 – 1642 ) “ per esperienze ben cento volte replicate s’incontrava, gli spazi passati esser tra di loro come i quadrati dei tempi, e questo in tutte le inclinazioni del piano, cioè del canale nel quale si faceva scendere la palla[…]” (dai “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attente alla meccanica e i movimenti locali”)
  • 5. PIERRE DE FERMAT (1601-1665) In un’opera del 1679 il matematico francese scrive che prese due incognite legate da un’equazione, si ottiene una linea che può essere retta o curva. Dunque egli descrive l’equazione della retta passante per l’ origine: Dx = By
  • 6. ISAAC NEWTON (1642-1727) Nel suo “Tractatus de quadratura curvarum” Newton considerava le quantità matematiche come descritte da un moto continuo, e le linee generate dal moto continuo dei punti. Secondo lui questa genesi aveva luogo nella natura delle cose, riconoscibile nel moto dei corpi.
  • 7. JAMES GREGORY (1638-1675) Lo scozzese Gregory fu il primo matematico che diede una definizione di funzione: una quantità che si ottiene da altre quantità, mediante l’uso in successione di operazioni algebriche.
  • 8. Gottfried Wilhelm Leibnitz (1646 - 1716) Il primo matematico ad utilizzare il termine funzione in un suo manoscritto del 1673 fu Leibnitz nella sua opera “Nova methodus promaximise et minimis Itemque tangentibus, qua nec irrationales quantitates moratur” (Nuovo metodo per trovare i massimi e i minimi, e anche le tangenti, non ostacolato dalle quantità irrazionali). Con questo termine indicava una quantità che varia da punto a punto in una curva.
  • 9. Johann Bernoulli (1667-1748) Nel 1718 il matematico svizzero scrive circa la funzione utilizzando questi termini: «Chiamo funzione di una grandezza variabile una quantità composta in maniera qualunque da questa grandezza variabile e da costanti»
  • 10. Leonhard Euler (1707-1783) Nell’ ”Introductio in analysin infinitorum “ (1748) dà la seguente definizione di funzione: «Una funzione di una quantità variabile è un’espressione analitica composta in una maniera qualunque da questa quantità variabile e da numeri o quantità costanti», definizione molto simile a quella data precedentemente da Bernoulli. Inoltre afferma che «se delle quantità dipendono da altre in modo tale che dalle mutazioni di queste anche le prime subiscano delle variazioni, esse si usano chiamare funzioni di queste. Questa denominazione ha un’estensione molto ampia e comprende in sé tutti i modi coi quali una quantità si può determinare per mezzo di altre. Se dunque x rappresenta una quantità variabile, allora tutte le quantità che dipendono da x in un modo qualunque o possono determinarsi per mezzo di essa, sono chiamate funzioni di essa.»
  • 11. Johann Peter Gustav Lejeune Dirichlet (1805-1859) Diede una definizione di funzione che è vicina a quella moderna. Egli afferma che «una variabile y si dice funzione della variabile x in un certo intervallo, quando esiste una legge, di natura qualsiasi, la quale faccia corrispondere a ogni valore dato alla x un valore e uno solo per la y».
  • 12. Augustine-Louis Cauchy (1789-1857) Nel 1857, il matematico francese diede la seguente definizione di funzione: «due variabili reali o, in altri termini,due quantità algebriche variabili diconsi funzioni una dell’altra quando variano simultaneamente in modo che il valore dell’una determini il valore dell’altra». Tale definizione è diversa sia da quella data da Dirichlet sia da quella moderna.
  • 13. Karl Weirestrass (1815-1897) Nel 1878, il matematico tedesco, padre dell’analisi moderna, diede la «se una quantità definizione seguente: variabile reale…, che diremo y, è legata ad un’altra quantità variabile reale… x, in guisa che ad un valore di x corrispondano, entro certi limiti, uno o più valori determinati per y, si dirà che y è funzione di x nel senso più generale del vocabolo e si scriverà y=f(x)».
  • 14. Nella prima metà del 1900, un gruppo di matematici che utilizzava il nome di Bourbaki per le proprie pubblicazioni, si pose come scopo primario quello di risistemare tutta la matematica basandola sulla teoria degli insiemi.
  • 15. Jean Alexandre Eugène Dieudonné (1906-1992) Nel 1939, il matematico bourbakista, definisce la funzione come segue: «Siano E e F due insiemi distinti o no. Una relazione fra una variabile x di E e una variabile y di F è detta relazione funzionale di E verso F, se, qualunque sia x in E, esiste un elemento y di F, e uno solo, che stia nella relazione considerata con x. Si dà il nome di funzione all’operazione che così associa ad ogni elemento x di E l’elemento y di F che si trova nella relazione data con x; si dice che y è il valore della funzione per l’elemento x e che la funzione è determinata dalla relazione funzionale considerata».
  • 16. Tom Mike Apostol (1923- ) Il matematico americano afferma: “Dati due insiemi, diciamo X e Y, una funzione è una corrispondenza che associa ad ogni elemento di X uno ed un solo elemento di Y. L’insieme X si chiama dominio della funzione” (1977,I,p.62) E nelle pagine successive: “Una funzione f è un insieme di coppie ordinate (x; y) in cui non ve ne siano due con lo stesso primo membro. Se f è una funzione, l’insieme di tutti gli elementi x che compaiono al primo membro delle coppie (x; y) in f è detto dominio di f” (1977, I, p. 66)