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Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

PROCESSI COGNITIVI
 L’insieme di funzioni che consentono all’individuo di
ricercare e ottenere informazioni dall’ambiente, di
trasformarle, di immagazzinarle, in modo da poterle utilizzare
in momenti successivi nella propria attività.
 Comprende la percezione, la memoria il pensiero, il
ragionamento, la concettualizzazione.
 I prodotti dell’attività cognitiva sono le rappresentazioni
mentali. Le conoscenze sono contenute nelle
rappresentazioni mentali.
 Le conoscenze vengono costruite attraverso l’interazione
con la realtà.

1
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

 Le informazioni vengono selezionate, elaborate, ovvero
trasformate in rappresen-tazioni e immagazzinate nella
mente. Le rappresentazioni successivamente saranno
utilizzate per elaborare nuove informazioni
 Le conoscenze migliorano l’adattamento dell’individuo
all’ambiente fisico, affettivo, sociale e culturale.
 Le conoscenze o rappresentazioni non solo aumentano
con l’età, ma cambiano anche qualitativamente.
 Le conoscenze vengono costruite attivamente dal
bambino a partire dall’interazione con l’ambiente che lo
circonda, fisico e sociale.

2
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

LA TEORIA DI PIAGET
 È la più sistematica
teoria dello sviluppo
infantile

 Punto di riferimento
per moltissima
ricerca empirica
 In parte ha subito delle
revisioni

3
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

LA TEORIA DI PIAGET

http://www.youtube.com/watch?v=JEfjjYgsT44
4
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

GLI ASSUNTI BASE DELLA TEORIA DI PIAGET
 Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia
evolutiva delle specie, di cui l’organizzazione biologica e
psicologica dell’uomo costituisce l’apice

 L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi
con l’ambiente
 Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che
non sono innate, ma si costruiscono grazie all’attività
dell’individuo

5
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Il processo di sviluppo secondo Piaget

Continuità

Funzioni invarianti:
Adattamento
Organizzazione

Discontinuità

Stadi di sviluppo
Strutture mentali

PROCESSO
DI
SVILUPPO

6
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

SEQUENZA EVOLUTIVA VARIANTE

Esistono quattro stadi o periodi di crescita intellettiva,
che rappresentano livelli completamente diversi di
funzionamento cognitivo.
L’ordinamento di questi stadi è fisso e universale.
Esistono differenze individuali determinate da fattori
culturali e ambientali.

7
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Gli stadi di sviluppo secondo Piaget
 Ciascuno stadio prevede una particolare forma di
organizzazione psicologica
 Il passaggio da uno stadio al successivo può essere
graduale e l’età può variare da un bambino all’altro
 Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente,
presenta forma e regole proprie
 Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il
passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrate in
strutture più evolute (integrazione gerarchica tra stadi)

8
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Gli stadi di sviluppo secondo Piaget

9
6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET
Stadio

Età

Descrizione

0-2 anni

Il bambino “comprende” il mondo in base
a ciò che può fare con gli oggetti
e con le informazioni sensoriali

Preoperatorio

2-6 anni

Si rappresenta mentalmente gli oggetti
e può usare i simboli (le parole e le immagini
mentali)

Operatorio
concreto

6-12
anni

Compare il pensiero logico e la capacità di
compiere operazioni mentali
(classificazione, seriazione, ecc.)

Operatorio
formale

dai 12
anni

È capace di organizzare le conoscenze in
modo sistematico e pensa in termini
ipotetico-deduttivi

Sensomotorio

10
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

LA TEORIA DI J. PIAGET
INTELLIGENZA: funzione che aiuta l’individuo ad adattarsi
all’ambiente. Tale adattamento cambia nel tempo e tende a
raggiungere una modalità sempre più adeguata di relazione
con l’ambiente.
L’intelligenza è una forma di equilibrio delle strutture cognitive.
Il processo che porta a tali forme di equilibrio e quindi
permette l’acquisizione delle conoscenze è chiamato
EQUILIBRAZIONE. Attraverso questo processo il bambino
giunge a descrizioni, spiegazioni e previsione sempre più
adeguate della realtà.

11
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Per rappresentare, organizzare e interpretare le
esperienze
l’individuo
crea
delle
strutture
mentali/cognitive che Piaget chiama
SCHEMI
modello di pensiero o di azione

Esistono 3 tipi di schemi:
d’azione
simbolico
o
senso motori

operatorio

12
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

COME VENGONO COSTRUITE E MODIFICATE LE
STRUTTURE COGNITIVE (SCHEMI)?
Due funzioni intellettive innate invariati presiedono alla
creazione e modifica delle strutture cognitive
ORGANIZZAZIONE
combinazione e
integrazione degli
schemi disponibili in
sistemi coerenti o in
corpi di conoscenza
(strutture)

ADATTAMENTO
assimilazione
accomodamento
processo di aggiustamento
alle richieste dell’ambiente

13
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

ADATTAMENTO
ASSIMILAZIONE

ACCOMODAMENTO

Incorpora nei propri schemi
i dati dell’esperienza

Modifica i propri schemi
per adattarli ai nuovi dati

Conservazione

Novità

ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE
EQUILIBRIO

14
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

PERIODO SENSOMOTORIO
“La nascita dell’intelligenza nel fanciullo” – 1936
“La costruzione del reale nel bambino” – 1937
“La formazione del simbolo nel bambino” – 1945
INTELLIGENZA: Questa si evolve dalle condotte
elementari verso una sempre più progredita capacità di
subordinare intenzionalmente certe azioni a certe altre, di
differenziare i mezzi dai fini e di scoprire i mezzi più adatti
a conseguire determinati scopi.
15
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Stadio senso- motorio
• Pattern rigidi di azione → Pattern flessibili di azione
• Pattern isolati di azione → Pattern coordinati di azione
• Comportamento reattivo → Comportamento intenzionale
• Azioni manifeste → Rappresentazioni mentali

16
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

SCHEMA D’AZIONE: un gruppo di azioni che presentano
caratteristiche

comuni

e

costituiscono

un

modello

organizzato di comportamento che il bambino usa per
interagire con gli oggetti.

17
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

REALE: Il mondo si costituisce in una struttura che è
sostanziale, spaziale, causale e temporale.
All’inizio il mondo del bambino è privo di oggetti
permanenti e stabili, di leggi di causalità, in cui spazio e
tempo non collegano tra loro gli eventi, della distinzione
tra io e mondo esterno, dove non vi è coscienza di sé.
L’infante costruisce la conoscenza attraverso le attività
motorie che lo mettono in relazione con la realtà e
generano degli effetti sensoriali regolari.
18
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Permanenza dell’oggetto
comprensione del fatto che il mondo è costituito
da oggetti che sono entità autonome e
indipendenti dalla consapevolezza che abbiamo
della loro esistenza
“lontano dagli occhi, lontano dal cuore”
19
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE
Ripetizione di attività sul proprio corpo per il semplice
piacere di farlo.
Il bambino trova per caso un risultato nuovo e
interessante e cerca di conservarlo mediante la
ripetizione.

20
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE
Ripetizione di attività condotte sull’ambiente per far
durare lo spettacolo interessante. Il bambino compie
azioni sugli oggetti che lo circondano; a volte queste
producono un effetto interessante inatteso e il bambino
ripete l’effetto sull’ambiente.

21
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6° Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

REAZIONI CIRCOLARE TERZIARIE
Variazione volontaria degli schemi nel tentativo di
sperimentare attivamente mediante prove ed errori.
Il bambino modifica la propria azione sull’ambiente e
varia lo stesso evento per poterlo comprendere meglio.

22
Passaggio allo stadio preoperatorio (2 anni)
Conquista della rappresentazione
Imitazione
differita
Principali
manifestazioni

Gioco
simbolico

Si riferiscono a una
realtà non percepita in
quel momento e la
evocano

Linguaggio
23
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

CAPACITÀ RAPPRESENTATIVA
Il bambino è ora in grado di usare simboli, immagini,
parole, oggetti e azioni che si riferiscono ad una realtà non
percepita in quel momento e che la evocano.
Si ha quindi una differenziazione tra
SIMBOLO e OGGETTO/EVENTO
SIGNIFICANTE e SIGNIFICATO

24
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO PREOPERATORIO (2-6 anni)
> Le azioni diventano interiorizzate e possono essere
compiute anche mentalmente. Il bambino adesso riesce
a rappresentarsi mentalmente la realtà e le sue
caratteristiche.
> Il pensiero non è in grado di andare oltre all’apparenza
e al dato percettivo. Il bambino è ancora dominato
dall’aspetto immediato delle cose.
> Il pensiero è intuitivo e pre-logico.

25
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO PREOPERATORIO (2-6 anni)
> La caratteristica principale del pensiero è quella di
affrontare i problemi focalizzandosi su un solo elemento
per volta.
> Gli schemi mentali sono isolati gli uni dagli altri e non
sono ancora coordinati in un sistema che consente di
eseguire più azioni simultanee. Il bambino riesce a
pensarne uno per volta.

26
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO PREOPERATORIO
 Piaget vede lo sviluppo intellettuale come
dipendente dalle operazioni
 L’operazione è una azione interiorizzata che
permette di organizzare le informazioni provenienti
dall’ambiente come si vuole
 Operazione: procedura che implica un’azione
mentale su un oggetto

27
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO PREOPERATORIO
 Nello stadio preoperatorio l’uso delle operazioni è
ostacolato da alcuni tratti che caratterizzano il
pensiero a questa età:
 egocentrismo
 animismo
 rigidità di pensiero
 ragionamento prelogico

28
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

EGOCENTRISMO INTELLETTUALE
> Tendenza involontaria a guardare la realtà solo dal
proprio punto di vista.
> Il soggetto rimane centrato sulle proprie azioni e sui
propri punti di vista.
> Incapacità di differenziare tra il proprio ed altri possibili
punti di vista e di decentrarsi dal proprio particolare punto
di vista.
> Secondo Piaget il superamento dell’egocentrismo è
favorito dalle esperienze sociali e dalla cooperazione con i
coetanei per il raggiungimento di scopi comuni
29
Si chiede al bambino di scegliere
da una serie di fotografie del panorama
quella che corrisponde a una prospettiva diversa dalla propria.
Fino a 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare quale
potrebbe essere la prospettiva di un’altra persona

30
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

EGOCENTRISMO INTELLETTUALE

Confusione tra la sfera soggettiva (desideri, pensieri,
intenzioni) e la sfera oggettiva (cose inanimate che
subiscono le leggi della fisica).

Si manifesta anche nella rappresentazione del mondo e
in 3 tendenze del pensiero del bambino:

31
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

ANIMISMO

FINALISMO

ARTIFICIALISMO

Tendenza a considerare i corpi
come vivi e dotati di intenzioni
Tendenza ad attribuire un
fine/scopo all’azione dei corpi
Tendenza a considerare le cose
come il prodotto della
fabbricazione umana
32
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Animismo
 I bambini tendono ad estendere le caratteristiche
degli esseri viventi agli oggetti inanimati.
 I bambini non distinguono con chiarezza le cose
vive da quelle inanimate
Piaget: Che cosa fa il sole quando ci sono le nuvole e
piove?
Bambino:Va via perché c’è brutto tempo
Piaget: Perché?
Bambino: Perché non vuole bagnarsi

33
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

RIGIDITÀ DI PENSIERO
 Si manifesta in vari modi. Ad esempio
 Irreversibilità: tendenza a pensare gli oggetti e
gli eventi nell’ordine in cui sono stati
originariamente sperimentati; per cui i bambini
non riescono a invertire mentalmente le
sequenze.
 Difficoltà ad adattarsi al cambiamento
nell’aspetto: il loro pensiero sembra dominato
da un tratto percettivo irrilevante, che non
riescono ad ignorare (es. cane con maschera
del gatto).
34
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

IRREVERSIBILITÀ DEL PENSIERO
Ogni percezione, ogni atto e ogni giudizio
è separato dagli altri
e non si coordina per dar luogo ad una sintesi.
Le azioni mentali sono
isolate
e non coordinate in un sistema

Pertanto il bambino non è in grado di annullare
gli effetti di una azione mentale
attraverso l’esecuzione di un’altra azione mentale
ad essa opposta.
35
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Rigidità del pensiero
Ostacola l’acquisizione di numerose nozioni
fondamentali fra cui quella di
CONSERVAZIONE
Comprensione che le caratteristiche di base
della materia non vengono modificate da
cambiamenti nel loro aspetto esteriore
36
a
b

Si mostra al bambino un recipiente basso e
largo (a) contenente del latte e gli si chiede
di versare il latte da un boccale in un
secondo recipiente di forma identica (b)
finché c’è la medesima quantità di latte del
primo recipiente.
Il bambino riconosce che la quantità di
latte è identica nei due recipienti.

Si mostra al bambino un recipiente alto e stretto e gli si chiede di
versare in esso il contenuto di uno dei due recipienti originari.
Poi gli si chiede: “C’è tanto latte in (c) quanto ce n’è in (a)?”

a

b

37 c
Compito della conservazione della sostanza

“Queste 2 palline sono uguali?”

“In questa salsiccia c’è ancora tanta plastilina
quanta ce n’era nella pallina?”
38
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

Ragionamento prelogico
 I bambini usano un ragionamento trasduttivo,
tendono a vedere una relazione causale che non
esiste tra due elementi concreti solo perché i due
elementi si verificano insieme.
 I processi logici a questo stadio non sono ancora
attivi.

39
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni)
 Ciò che determina il passaggio a questo stadio è
la comparsa delle operazioni mentali
 I bambini iniziano a ragionare sistematicamente: il
loro pensiero diventa più flessibile ed efficace.
 Compare l’abilità di invertire mentalmente i propri
pensieri e di svincolarsi dal modo in cui le cose
accadono nella realtà esterna.
 Il limite è che i bambini hanno ancora bisogno di
oggetti e di eventi concreti per supportare le loro
azioni mentali
40
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni)
 Operazione: Procedura che implica un’azione mentale
su un oggetto
 Conservazione: Comprensione del fatto che certe
caratteristiche di base di un oggetto rimangono costanti
anche quando il suo aspetto è trasformato in maniera
percepibile

41
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni)

Le azioni mentali isolate si coordinano tra loro
e diventano operazioni concrete

REVERSIBILITÀ
Operazioni

Ad ogni operazione
corrisponde
un’operazione inversa

Segna la genesi
del pensiero
logico in quanto
permette la
coordinazione
dei diversi punti
di vista tra loro

42
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni)
Il bambino diventa capace di compiere
operazioni logiche
> Conservazione
> Classificazione
> Seriazione
> Inferenza transitiva
> Numerazione
43
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6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

INCLUSIONE IN CLASSI
“Ci sono più perline rosse
o più perline?”

> Quando il bambino pensa alla classe intera (perline)
non è in grado di pensare simultaneamente alle sue parti
(perline nere o rosse).

> Il bambino deve prima separare le parti, ma poi non
riesce a confrontare le parti con il tutto.
44
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO OPERATORIO FORMALE (dai 12 anni)

Consente di compiere operazioni
logiche su premesse ipotetiche e di
ricavarne le conseguenze appropriate

Pensiero
ipoteticodeduttivo

Una volta individuati i potenziali fattori
coinvolti in un fenomeno, li varia in
modo sistematico per verificare quali
causino quel fenomeno

45
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

STADIO OPERATORIO FORMALE (dai 12 anni)
 Ragionamento sulle astrazioni: capacità di
ragionare sulle cose mai sperimentate direttamente
 Applicare la logica: capacità di prendere una
proposizione generica e calcolare le conseguenze
sulla base del “se-allora”
 Problem- solving avanzato: capacità di costruire
ipotesi, elaborare mentalmente risultati e prospettare
varie soluzioni possibili prima di sottoporle a verifica
46
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

PRO DELLA TEORIA PIAGETIANA
 Il pensiero dei bambini è qualitativamente diverso da
quello degli adulti
 Lo sviluppo intellettuale è continuo a partire dalla
nascita
 I bambini imparano attivamente
 Descrizione di molti comportamenti/fenomeni
Risvolti educativi:
 Coinvolgere attivamente e fornire un supporto
concreto, apprendere scoprendo e facendo
 Specificazione delle abilità specifiche del singolo
47
bambino e analisi delle richieste dal compito
Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini

6a Lezione

LO SVILUPPO COGNITIVO

CRITICHE ALLA TEORIA PIAGETIANA

 Sottovatutato abilità dei bambini: anticipo delle età

 Concetto di stadio: sviluppo complesso e irregolare,
non repentino; dominio-specifico

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  • 1. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO PROCESSI COGNITIVI  L’insieme di funzioni che consentono all’individuo di ricercare e ottenere informazioni dall’ambiente, di trasformarle, di immagazzinarle, in modo da poterle utilizzare in momenti successivi nella propria attività.  Comprende la percezione, la memoria il pensiero, il ragionamento, la concettualizzazione.  I prodotti dell’attività cognitiva sono le rappresentazioni mentali. Le conoscenze sono contenute nelle rappresentazioni mentali.  Le conoscenze vengono costruite attraverso l’interazione con la realtà. 1
  • 2. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO  Le informazioni vengono selezionate, elaborate, ovvero trasformate in rappresen-tazioni e immagazzinate nella mente. Le rappresentazioni successivamente saranno utilizzate per elaborare nuove informazioni  Le conoscenze migliorano l’adattamento dell’individuo all’ambiente fisico, affettivo, sociale e culturale.  Le conoscenze o rappresentazioni non solo aumentano con l’età, ma cambiano anche qualitativamente.  Le conoscenze vengono costruite attivamente dal bambino a partire dall’interazione con l’ambiente che lo circonda, fisico e sociale. 2
  • 3. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO LA TEORIA DI PIAGET  È la più sistematica teoria dello sviluppo infantile  Punto di riferimento per moltissima ricerca empirica  In parte ha subito delle revisioni 3
  • 4. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO LA TEORIA DI PIAGET http://www.youtube.com/watch?v=JEfjjYgsT44 4
  • 5. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO GLI ASSUNTI BASE DELLA TEORIA DI PIAGET  Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva delle specie, di cui l’organizzazione biologica e psicologica dell’uomo costituisce l’apice  L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambiente  Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non sono innate, ma si costruiscono grazie all’attività dell’individuo 5
  • 6. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Il processo di sviluppo secondo Piaget Continuità Funzioni invarianti: Adattamento Organizzazione Discontinuità Stadi di sviluppo Strutture mentali PROCESSO DI SVILUPPO 6
  • 7. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO SEQUENZA EVOLUTIVA VARIANTE Esistono quattro stadi o periodi di crescita intellettiva, che rappresentano livelli completamente diversi di funzionamento cognitivo. L’ordinamento di questi stadi è fisso e universale. Esistono differenze individuali determinate da fattori culturali e ambientali. 7
  • 8. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Gli stadi di sviluppo secondo Piaget  Ciascuno stadio prevede una particolare forma di organizzazione psicologica  Il passaggio da uno stadio al successivo può essere graduale e l’età può variare da un bambino all’altro  Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forma e regole proprie  Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrate in strutture più evolute (integrazione gerarchica tra stadi) 8
  • 9. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Gli stadi di sviluppo secondo Piaget 9
  • 10. 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET Stadio Età Descrizione 0-2 anni Il bambino “comprende” il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e con le informazioni sensoriali Preoperatorio 2-6 anni Si rappresenta mentalmente gli oggetti e può usare i simboli (le parole e le immagini mentali) Operatorio concreto 6-12 anni Compare il pensiero logico e la capacità di compiere operazioni mentali (classificazione, seriazione, ecc.) Operatorio formale dai 12 anni È capace di organizzare le conoscenze in modo sistematico e pensa in termini ipotetico-deduttivi Sensomotorio 10
  • 11. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO LA TEORIA DI J. PIAGET INTELLIGENZA: funzione che aiuta l’individuo ad adattarsi all’ambiente. Tale adattamento cambia nel tempo e tende a raggiungere una modalità sempre più adeguata di relazione con l’ambiente. L’intelligenza è una forma di equilibrio delle strutture cognitive. Il processo che porta a tali forme di equilibrio e quindi permette l’acquisizione delle conoscenze è chiamato EQUILIBRAZIONE. Attraverso questo processo il bambino giunge a descrizioni, spiegazioni e previsione sempre più adeguate della realtà. 11
  • 12. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Per rappresentare, organizzare e interpretare le esperienze l’individuo crea delle strutture mentali/cognitive che Piaget chiama SCHEMI modello di pensiero o di azione Esistono 3 tipi di schemi: d’azione simbolico o senso motori operatorio 12
  • 13. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO COME VENGONO COSTRUITE E MODIFICATE LE STRUTTURE COGNITIVE (SCHEMI)? Due funzioni intellettive innate invariati presiedono alla creazione e modifica delle strutture cognitive ORGANIZZAZIONE combinazione e integrazione degli schemi disponibili in sistemi coerenti o in corpi di conoscenza (strutture) ADATTAMENTO assimilazione accomodamento processo di aggiustamento alle richieste dell’ambiente 13
  • 14. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO ADATTAMENTO ASSIMILAZIONE ACCOMODAMENTO Incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza Modifica i propri schemi per adattarli ai nuovi dati Conservazione Novità ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE EQUILIBRIO 14
  • 15. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO PERIODO SENSOMOTORIO “La nascita dell’intelligenza nel fanciullo” – 1936 “La costruzione del reale nel bambino” – 1937 “La formazione del simbolo nel bambino” – 1945 INTELLIGENZA: Questa si evolve dalle condotte elementari verso una sempre più progredita capacità di subordinare intenzionalmente certe azioni a certe altre, di differenziare i mezzi dai fini e di scoprire i mezzi più adatti a conseguire determinati scopi. 15
  • 16. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Stadio senso- motorio • Pattern rigidi di azione → Pattern flessibili di azione • Pattern isolati di azione → Pattern coordinati di azione • Comportamento reattivo → Comportamento intenzionale • Azioni manifeste → Rappresentazioni mentali 16
  • 17. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO SCHEMA D’AZIONE: un gruppo di azioni che presentano caratteristiche comuni e costituiscono un modello organizzato di comportamento che il bambino usa per interagire con gli oggetti. 17
  • 18. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO REALE: Il mondo si costituisce in una struttura che è sostanziale, spaziale, causale e temporale. All’inizio il mondo del bambino è privo di oggetti permanenti e stabili, di leggi di causalità, in cui spazio e tempo non collegano tra loro gli eventi, della distinzione tra io e mondo esterno, dove non vi è coscienza di sé. L’infante costruisce la conoscenza attraverso le attività motorie che lo mettono in relazione con la realtà e generano degli effetti sensoriali regolari. 18
  • 19. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Permanenza dell’oggetto comprensione del fatto che il mondo è costituito da oggetti che sono entità autonome e indipendenti dalla consapevolezza che abbiamo della loro esistenza “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” 19
  • 20. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE Ripetizione di attività sul proprio corpo per il semplice piacere di farlo. Il bambino trova per caso un risultato nuovo e interessante e cerca di conservarlo mediante la ripetizione. 20
  • 21. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE Ripetizione di attività condotte sull’ambiente per far durare lo spettacolo interessante. Il bambino compie azioni sugli oggetti che lo circondano; a volte queste producono un effetto interessante inatteso e il bambino ripete l’effetto sull’ambiente. 21
  • 22. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6° Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO REAZIONI CIRCOLARE TERZIARIE Variazione volontaria degli schemi nel tentativo di sperimentare attivamente mediante prove ed errori. Il bambino modifica la propria azione sull’ambiente e varia lo stesso evento per poterlo comprendere meglio. 22
  • 23. Passaggio allo stadio preoperatorio (2 anni) Conquista della rappresentazione Imitazione differita Principali manifestazioni Gioco simbolico Si riferiscono a una realtà non percepita in quel momento e la evocano Linguaggio 23
  • 24. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO CAPACITÀ RAPPRESENTATIVA Il bambino è ora in grado di usare simboli, immagini, parole, oggetti e azioni che si riferiscono ad una realtà non percepita in quel momento e che la evocano. Si ha quindi una differenziazione tra SIMBOLO e OGGETTO/EVENTO SIGNIFICANTE e SIGNIFICATO 24
  • 25. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO PREOPERATORIO (2-6 anni) > Le azioni diventano interiorizzate e possono essere compiute anche mentalmente. Il bambino adesso riesce a rappresentarsi mentalmente la realtà e le sue caratteristiche. > Il pensiero non è in grado di andare oltre all’apparenza e al dato percettivo. Il bambino è ancora dominato dall’aspetto immediato delle cose. > Il pensiero è intuitivo e pre-logico. 25
  • 26. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO PREOPERATORIO (2-6 anni) > La caratteristica principale del pensiero è quella di affrontare i problemi focalizzandosi su un solo elemento per volta. > Gli schemi mentali sono isolati gli uni dagli altri e non sono ancora coordinati in un sistema che consente di eseguire più azioni simultanee. Il bambino riesce a pensarne uno per volta. 26
  • 27. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO PREOPERATORIO  Piaget vede lo sviluppo intellettuale come dipendente dalle operazioni  L’operazione è una azione interiorizzata che permette di organizzare le informazioni provenienti dall’ambiente come si vuole  Operazione: procedura che implica un’azione mentale su un oggetto 27
  • 28. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO PREOPERATORIO  Nello stadio preoperatorio l’uso delle operazioni è ostacolato da alcuni tratti che caratterizzano il pensiero a questa età:  egocentrismo  animismo  rigidità di pensiero  ragionamento prelogico 28
  • 29. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO EGOCENTRISMO INTELLETTUALE > Tendenza involontaria a guardare la realtà solo dal proprio punto di vista. > Il soggetto rimane centrato sulle proprie azioni e sui propri punti di vista. > Incapacità di differenziare tra il proprio ed altri possibili punti di vista e di decentrarsi dal proprio particolare punto di vista. > Secondo Piaget il superamento dell’egocentrismo è favorito dalle esperienze sociali e dalla cooperazione con i coetanei per il raggiungimento di scopi comuni 29
  • 30. Si chiede al bambino di scegliere da una serie di fotografie del panorama quella che corrisponde a una prospettiva diversa dalla propria. Fino a 8 anni i bambini non sono capaci di immaginare quale potrebbe essere la prospettiva di un’altra persona 30
  • 31. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO EGOCENTRISMO INTELLETTUALE Confusione tra la sfera soggettiva (desideri, pensieri, intenzioni) e la sfera oggettiva (cose inanimate che subiscono le leggi della fisica). Si manifesta anche nella rappresentazione del mondo e in 3 tendenze del pensiero del bambino: 31
  • 32. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO ANIMISMO FINALISMO ARTIFICIALISMO Tendenza a considerare i corpi come vivi e dotati di intenzioni Tendenza ad attribuire un fine/scopo all’azione dei corpi Tendenza a considerare le cose come il prodotto della fabbricazione umana 32
  • 33. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Animismo  I bambini tendono ad estendere le caratteristiche degli esseri viventi agli oggetti inanimati.  I bambini non distinguono con chiarezza le cose vive da quelle inanimate Piaget: Che cosa fa il sole quando ci sono le nuvole e piove? Bambino:Va via perché c’è brutto tempo Piaget: Perché? Bambino: Perché non vuole bagnarsi 33
  • 34. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO RIGIDITÀ DI PENSIERO  Si manifesta in vari modi. Ad esempio  Irreversibilità: tendenza a pensare gli oggetti e gli eventi nell’ordine in cui sono stati originariamente sperimentati; per cui i bambini non riescono a invertire mentalmente le sequenze.  Difficoltà ad adattarsi al cambiamento nell’aspetto: il loro pensiero sembra dominato da un tratto percettivo irrilevante, che non riescono ad ignorare (es. cane con maschera del gatto). 34
  • 35. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO IRREVERSIBILITÀ DEL PENSIERO Ogni percezione, ogni atto e ogni giudizio è separato dagli altri e non si coordina per dar luogo ad una sintesi. Le azioni mentali sono isolate e non coordinate in un sistema Pertanto il bambino non è in grado di annullare gli effetti di una azione mentale attraverso l’esecuzione di un’altra azione mentale ad essa opposta. 35
  • 36. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Rigidità del pensiero Ostacola l’acquisizione di numerose nozioni fondamentali fra cui quella di CONSERVAZIONE Comprensione che le caratteristiche di base della materia non vengono modificate da cambiamenti nel loro aspetto esteriore 36
  • 37. a b Si mostra al bambino un recipiente basso e largo (a) contenente del latte e gli si chiede di versare il latte da un boccale in un secondo recipiente di forma identica (b) finché c’è la medesima quantità di latte del primo recipiente. Il bambino riconosce che la quantità di latte è identica nei due recipienti. Si mostra al bambino un recipiente alto e stretto e gli si chiede di versare in esso il contenuto di uno dei due recipienti originari. Poi gli si chiede: “C’è tanto latte in (c) quanto ce n’è in (a)?” a b 37 c
  • 38. Compito della conservazione della sostanza “Queste 2 palline sono uguali?” “In questa salsiccia c’è ancora tanta plastilina quanta ce n’era nella pallina?” 38
  • 39. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO Ragionamento prelogico  I bambini usano un ragionamento trasduttivo, tendono a vedere una relazione causale che non esiste tra due elementi concreti solo perché i due elementi si verificano insieme.  I processi logici a questo stadio non sono ancora attivi. 39
  • 40. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni)  Ciò che determina il passaggio a questo stadio è la comparsa delle operazioni mentali  I bambini iniziano a ragionare sistematicamente: il loro pensiero diventa più flessibile ed efficace.  Compare l’abilità di invertire mentalmente i propri pensieri e di svincolarsi dal modo in cui le cose accadono nella realtà esterna.  Il limite è che i bambini hanno ancora bisogno di oggetti e di eventi concreti per supportare le loro azioni mentali 40
  • 41. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni)  Operazione: Procedura che implica un’azione mentale su un oggetto  Conservazione: Comprensione del fatto che certe caratteristiche di base di un oggetto rimangono costanti anche quando il suo aspetto è trasformato in maniera percepibile 41
  • 42. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni) Le azioni mentali isolate si coordinano tra loro e diventano operazioni concrete REVERSIBILITÀ Operazioni Ad ogni operazione corrisponde un’operazione inversa Segna la genesi del pensiero logico in quanto permette la coordinazione dei diversi punti di vista tra loro 42
  • 43. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 anni) Il bambino diventa capace di compiere operazioni logiche > Conservazione > Classificazione > Seriazione > Inferenza transitiva > Numerazione 43
  • 44. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO INCLUSIONE IN CLASSI “Ci sono più perline rosse o più perline?” > Quando il bambino pensa alla classe intera (perline) non è in grado di pensare simultaneamente alle sue parti (perline nere o rosse). > Il bambino deve prima separare le parti, ma poi non riesce a confrontare le parti con il tutto. 44
  • 45. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO OPERATORIO FORMALE (dai 12 anni) Consente di compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche e di ricavarne le conseguenze appropriate Pensiero ipoteticodeduttivo Una volta individuati i potenziali fattori coinvolti in un fenomeno, li varia in modo sistematico per verificare quali causino quel fenomeno 45
  • 46. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO STADIO OPERATORIO FORMALE (dai 12 anni)  Ragionamento sulle astrazioni: capacità di ragionare sulle cose mai sperimentate direttamente  Applicare la logica: capacità di prendere una proposizione generica e calcolare le conseguenze sulla base del “se-allora”  Problem- solving avanzato: capacità di costruire ipotesi, elaborare mentalmente risultati e prospettare varie soluzioni possibili prima di sottoporle a verifica 46
  • 47. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO PRO DELLA TEORIA PIAGETIANA  Il pensiero dei bambini è qualitativamente diverso da quello degli adulti  Lo sviluppo intellettuale è continuo a partire dalla nascita  I bambini imparano attivamente  Descrizione di molti comportamenti/fenomeni Risvolti educativi:  Coinvolgere attivamente e fornire un supporto concreto, apprendere scoprendo e facendo  Specificazione delle abilità specifiche del singolo 47 bambino e analisi delle richieste dal compito
  • 48. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini 6a Lezione LO SVILUPPO COGNITIVO CRITICHE ALLA TEORIA PIAGETIANA  Sottovatutato abilità dei bambini: anticipo delle età  Concetto di stadio: sviluppo complesso e irregolare, non repentino; dominio-specifico 48