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CORSO DICORSO DI
RIABILITAZIONERIABILITAZIONE
COGNITIVACOGNITIVA
Corso Integrato di:Corso Integrato di:
Metodi e Tecniche della Riabilitazione Neuropsicologica (III anno II sem)Metodi e Tecniche della Riabilitazione Neuropsicologica (III anno II sem)
Docente: Dr. Laura BonanniDocente: Dr. Laura Bonanni
email:email: l.bonanni@unich.itl.bonanni@unich.it
tel: 0871/562019tel: 0871/562019
Anno Accademico 2010-2011Anno Accademico 2010-2011
Programma del Corso Integrato di Metodi e TecnicheProgramma del Corso Integrato di Metodi e Tecniche
della Riabilitazione Neuropsicologica III anno II sem.della Riabilitazione Neuropsicologica III anno II sem.
1.1. La riabilitazione cognitiva: definizioni eLa riabilitazione cognitiva: definizioni e
principiprincipi
2.2. Basi neuroscientifiche della riabilitazioneBasi neuroscientifiche della riabilitazione
cognitiva: la plasticità neuronalecognitiva: la plasticità neuronale
3.3. La riabilitazione cognitiva nei traumiLa riabilitazione cognitiva nei traumi
cranicicranici
4.4. La riabilitazione cognitiva nelleLa riabilitazione cognitiva nelle
demenze: malattia di Alzheimer edemenze: malattia di Alzheimer e
Demenza a Corpi di LewyDemenza a Corpi di Lewy
5.5. Strumenti di misura dell’efficacia dellaStrumenti di misura dell’efficacia della
riabilitazione cognitivariabilitazione cognitiva
Definizione diDefinizione di
Riabilitazione CognitivaRiabilitazione Cognitiva
 Uso sistematico di istruzioni edUso sistematico di istruzioni ed
esperienze strutturate per manipolare ilesperienze strutturate per manipolare il
funzionamento dei sistemi cognitivi alfunzionamento dei sistemi cognitivi al
fine di migliorare la qualità o la quantitàfine di migliorare la qualità o la quantità
del processamento cognitivo in undel processamento cognitivo in un
dominio particolaredominio particolare
•Funzioni esecutive
•Funzioni mnesiche
•Rallentamento della capacità di processazione
di informazioni
•Attenzione e concentrazione
•Comunicazione
•Consolidamento di informazioni lette
•Capacità di organizzazione del pensiero
Gli obiettivi dellaGli obiettivi della
riabilitazione cognitivariabilitazione cognitiva
(I.H. Robertson, Current Opinion in Neurology, 1999, 12: 703-708(I.H. Robertson, Current Opinion in Neurology, 1999, 12: 703-708))
Ricostituzione delleRicostituzione delle Strategie diStrategie di
funzioni cognitivefunzioni cognitive compensocompenso
compromessecompromesse
LA VALUTAZIONE DELLELA VALUTAZIONE DELLE
FUNZIONI COGNITIVEFUNZIONI COGNITIVE
1. ASPETTI METODOLOGICI1. ASPETTI METODOLOGICI
L’ indagine neuropsicologica consideraL’ indagine neuropsicologica considera
almeno quattro dimensioni del comportamento:almeno quattro dimensioni del comportamento:
 L ‘ATTIVITÀ COGNITIVA
 LE FUNZIONI ESECUTIVE
 LE FORZE EMOTIVE E LA MOTIVAZIONE
 LA CONSAPEVOLEZZA
LA VALUTAZIONE DELLELA VALUTAZIONE DELLE
FUNZIONI COGNITIVE:FUNZIONI COGNITIVE:
2. GLI STRUMENTI
La fase preliminare dell’indagine psicodiagnostica si avvale di
alcuni strumenti:
 COLLOQUIO–INTERVISTACOLLOQUIO–INTERVISTA
 OSSERVAZIONEOSSERVAZIONE
 RACCOLTA DI DATI ANAMNESTICIRACCOLTA DI DATI ANAMNESTICI
 PROVE STANDARDIZZATEPROVE STANDARDIZZATE
 USO DI SCALE FUNZIONALIUSO DI SCALE FUNZIONALI
 COLLOQUIO DI RESTITUZIONECOLLOQUIO DI RESTITUZIONE
LA VALUTAZIONE DELLELA VALUTAZIONE DELLE
FUNZIONI COGNITIVEFUNZIONI COGNITIVE
 Diagnosticare la presenza ed il tipo diDiagnosticare la presenza ed il tipo di
danno anche i relazione alladanno anche i relazione alla
localizzazione della lesione cerebralelocalizzazione della lesione cerebrale
 Fornire una valutazione esauriente delFornire una valutazione esauriente del
disturbo neuropsicologico iniziale chedisturbo neuropsicologico iniziale che
permetta di osservarne l’evoluzione nelpermetta di osservarne l’evoluzione nel
tempotempo
 Proporre interventi di valutazione eProporre interventi di valutazione e
rieducazione di cerebrolesionirieducazione di cerebrolesioni
acquisite o degenerativeacquisite o degenerative
 Analizzare i deficit e le abilità residualiAnalizzare i deficit e le abilità residuali
da utilizzare come guida per unada utilizzare come guida per una
riabilitazione adeguatariabilitazione adeguata
LE FINALITÀ
CLINICHECLINICHE
LE FINALITLE FINALITÀÀ (continua …)(continua …)
 Fornire un supporto alla diagnosi differenzialeFornire un supporto alla diagnosi differenziale
 Svolgere un ruolo di indirizzo nella programmazioneSvolgere un ruolo di indirizzo nella programmazione
terapeutica e nel piano di riabilitazione funzionaleterapeutica e nel piano di riabilitazione funzionale
 Fornire consulenza e follow-up periodico all’equipeFornire consulenza e follow-up periodico all’equipe
medica multidisciplinaremedica multidisciplinare
INTEGRAZIONEINTEGRAZIONERICERCARICERCA
 Preparare trials di riabilitazione neuropsicologica,Preparare trials di riabilitazione neuropsicologica,
studi osservazionali che si pongano come obiettivostudi osservazionali che si pongano come obiettivo
la verifica dell’efficacia del trattamentola verifica dell’efficacia del trattamento
I DESTINATARII DESTINATARI
 Persone che in fase molto precoce accusanoPersone che in fase molto precoce accusano
sintomatologia riconducibile a “mild cognitive impairment”sintomatologia riconducibile a “mild cognitive impairment”
 Soggetti con lesioni del capo (TCE chiuso o TCE lieve)Soggetti con lesioni del capo (TCE chiuso o TCE lieve)
 Pazienti con lesioni focali su base vascolare o emorragicaPazienti con lesioni focali su base vascolare o emorragica
 Pazienti con disturbi progressivi del SNC con cospicuiPazienti con disturbi progressivi del SNC con cospicui
effetti neuropsicologicieffetti neuropsicologici
 Individui che necessitino di diagnosi differenziale traIndividui che necessitino di diagnosi differenziale tra
disturbo nevrotico o di personalità o depressivodisturbo nevrotico o di personalità o depressivo
L’esame psicodiagnostico si rivolge a:
““La riabilitazione cognitiva è lo studio delle opportunitàLa riabilitazione cognitiva è lo studio delle opportunità
riorganizzative assunte dal cervello che è stato leso;riorganizzative assunte dal cervello che è stato leso;
parte dal presupposto che le capacità neuroplastiche delparte dal presupposto che le capacità neuroplastiche del
nostro cervello, presenti dopo la lesione, siano guidabili pernostro cervello, presenti dopo la lesione, siano guidabili per
ottimizzare il trattamento riabilitativo orientato alottimizzare il trattamento riabilitativo orientato al
raggiungimento del massimo grado possibile di autonomia e diraggiungimento del massimo grado possibile di autonomia e di
indipendenza attraverso il recupero e/o la compensazioneindipendenza attraverso il recupero e/o la compensazione
delle abilità cognitive e comportamentali compromesse;delle abilità cognitive e comportamentali compromesse;
tale provvedimento risulta essere finalizzato, pertanto altale provvedimento risulta essere finalizzato, pertanto al
miglioramento della qualità della vita del paziente ed almiglioramento della qualità della vita del paziente ed al
reinserimento dell’individuo nel proprio ambientereinserimento dell’individuo nel proprio ambiente
familiare e sociale”familiare e sociale” Mazzucchi, 1999
LA RIABILITAZIONELA RIABILITAZIONE
NEUROCOGNITIVANEUROCOGNITIVA
GLI SCOPI DELGLI SCOPI DEL
TRAINING RIABILITATIVOTRAINING RIABILITATIVO (1)(1)
L’intervento riabilitativo può:L’intervento riabilitativo può:
 Migliorare l’adattamento funzionale del soggettoMigliorare l’adattamento funzionale del soggetto
 Accrescere il benessere psicologicoAccrescere il benessere psicologico
 Alleviare la disabilità del paziente nel proprioAlleviare la disabilità del paziente nel proprio
contesto ambientalecontesto ambientale
…… inoltre può:inoltre può:
 Favorire il ri-apprendimento dell’informazione che èFavorire il ri-apprendimento dell’informazione che è
talvolta relativamente integra, ma difficilmentetalvolta relativamente integra, ma difficilmente
accessibileaccessibile
 Fornire ausili per condurre a termine un compitoFornire ausili per condurre a termine un compito
utilizzando nuove strategie, o modificando leutilizzando nuove strategie, o modificando le
preesistenti, per favorire un adattamento funzionalepreesistenti, per favorire un adattamento funzionale
nonostante la compromissione dell’efficienza mentalenonostante la compromissione dell’efficienza mentale
 Contribuire al miglioramento della qualità della vita e delContribuire al miglioramento della qualità della vita e del
livello di autosufficienza dei pazienti negli stadi in cui lalivello di autosufficienza dei pazienti negli stadi in cui la
gravità della patologia è di entità lieve o moderata,gravità della patologia è di entità lieve o moderata,
ritardandone in parte la progressioneritardandone in parte la progressione
GLI SCOPI DELGLI SCOPI DEL
TRAINING RIABILITATIVOTRAINING RIABILITATIVO (2)(2)
L’efficacia dell’interventoL’efficacia dell’intervento
dipende in larga misuradipende in larga misura
da un’accurata fase di valutazione preliminareda un’accurata fase di valutazione preliminare
orientata alla personaorientata alla persona
ed all’ambiente in cui viveed all’ambiente in cui vive
nella sua globalità e complessitànella sua globalità e complessità
Lo scopo della riabilitazione non è diLo scopo della riabilitazione non è di
modificare la prestazione ai testmodificare la prestazione ai test
neuropsicologici o a compiti cognitivineuropsicologici o a compiti cognitivi
specifici, ma di migliorare la capacità dellaspecifici, ma di migliorare la capacità della
persona di apprendere e generalizzarepersona di apprendere e generalizzare
nuove strategie per risolvere i probleminuove strategie per risolvere i problemi
quotidiani in un contesto reale, modificandoquotidiani in un contesto reale, modificando
strategie disfunzionali e fornendo abilitàstrategie disfunzionali e fornendo abilità
compensative.compensative.
IL PROGETTOIL PROGETTO
 Altamente individualizzato:Altamente individualizzato:
basato sulle capacità residuali dell’individuo inbasato sulle capacità residuali dell’individuo in
trattamento e sulle sue esigenze primarietrattamento e sulle sue esigenze primarie
 Realistico:Realistico:
gli obiettivi devono essere aderenti alla realtà (nongli obiettivi devono essere aderenti alla realtà (non
troppo ambiziosi perché rischiano di suscitare attesetroppo ambiziosi perché rischiano di suscitare attese
troppo elevate ed indurre false speranze; troppotroppo elevate ed indurre false speranze; troppo
modesti rischiano di produrre demotivazione e dimodesti rischiano di produrre demotivazione e di
diminuire l’autostima)diminuire l’autostima)
Il percorso riabilitativo deve essere mirato non solo
alla presa in carico del paziente, ma al supporto
costante del nucleo familiare che se ne assume la
cura.
GLI OBIETTIVIGLI OBIETTIVI
La riabilitazione neurocognitiva si propone di:La riabilitazione neurocognitiva si propone di:
 Riapprendere le informazioni decadute in toto o soloRiapprendere le informazioni decadute in toto o solo
parzialmenteparzialmente
 Facilitare l’accesso all’informazione conservata, ma alFacilitare l’accesso all’informazione conservata, ma al
momento irraggiungibilemomento irraggiungibile
 Favorire l’acquisizione di strategie compensatorie dei deficitFavorire l’acquisizione di strategie compensatorie dei deficit
 Rafforzare l’autostima del soggetto e favorire laRafforzare l’autostima del soggetto e favorire la
generalizzazione delle nuove strategie nel contesto di vitageneralizzazione delle nuove strategie nel contesto di vita
GLI STRUMENTIGLI STRUMENTI
 RIABILITAZIONE CLASSICA:RIABILITAZIONE CLASSICA:
Nella tradizione clinica gli strumenti, tuttora dotati di una certaNella tradizione clinica gli strumenti, tuttora dotati di una certa
validità, sono costituiti davalidità, sono costituiti da esercizi vocali o carta-pennaesercizi vocali o carta-penna, concepiti, concepiti
per stimolare specifiche funzioni, o daper stimolare specifiche funzioni, o da ausili esterni attiviausili esterni attivi, quali, quali
agende, diari, uso guidato del calendario, cartine geografiche,agende, diari, uso guidato del calendario, cartine geografiche,
mappe e stradari, lavagne, registratori, liste ed elenchi, ecc.mappe e stradari, lavagne, registratori, liste ed elenchi, ecc.
Si utilizzano, inoltre, leSi utilizzano, inoltre, le mnemotecnichemnemotecniche e i metodi cognitivi fondatie i metodi cognitivi fondati
sul reperimento dei nessi associativi, sull’organizzazione logicasul reperimento dei nessi associativi, sull’organizzazione logica
delle informazioni, sull’acquisizione delle tecniche di metamemoria.delle informazioni, sull’acquisizione delle tecniche di metamemoria.
 RIABILITAZIONE COMPUTERIZZATA:RIABILITAZIONE COMPUTERIZZATA:
Attualmente si giudica più proficuoAttualmente si giudica più proficuo l’ausilio del PC.l’ausilio del PC.
Al paziente vengono proposti esercizi compito-specifici stimolanti siaAl paziente vengono proposti esercizi compito-specifici stimolanti sia
dal punto di vista grafico che acustico.dal punto di vista grafico che acustico.
IL TRAINING RIABILITATIVOIL TRAINING RIABILITATIVO
COMPUTERIZZATOCOMPUTERIZZATO
Secondo Wilson (1989) gli approcci metodologici allaSecondo Wilson (1989) gli approcci metodologici alla
riabilitazione sono:riabilitazione sono:
 Restituzione delle funzioniRestituzione delle funzioni
 Compensazione funzionaleCompensazione funzionale
 Sostituzione tramite funzioni integreSostituzione tramite funzioni integre
Il sistema computerizzato per la riabilitazione cognitiva
assume come precipua finalità la riduzione del deficit
derivato dal danno cerebrale
Come scegliere tra gli approcci?Come scegliere tra gli approcci?
(Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)
 EsempiEsempi::
-se un individuo non muove più il braccio, limitare le-se un individuo non muove più il braccio, limitare le
risorse riabilitative al recupero del movimento o allorisorse riabilitative al recupero del movimento o allo
sviluppo di strategie compensative che consentanosviluppo di strategie compensative che consentano
un vita il più normale possibile evitandone l’uso?un vita il più normale possibile evitandone l’uso?
- in caso di disfasia grave, cercare di ottenere la- in caso di disfasia grave, cercare di ottenere la
produzione del maggior numero di parole o insegnareproduzione del maggior numero di parole o insegnare
mezzi di comunicazione alternativi?mezzi di comunicazione alternativi?
-in caso di problemi “disesecutivi”, focalizzare gli-in caso di problemi “disesecutivi”, focalizzare gli
sforzi nella strutturazione di un ambiente che supportisforzi nella strutturazione di un ambiente che supporti
un comportamento più organizzato o cercare diun comportamento più organizzato o cercare di
recuperare almeno alcune abilità di controllorecuperare almeno alcune abilità di controllo
esecutivo mediate internamente?esecutivo mediate internamente?
Approccio compensativo vs. restitutivoApproccio compensativo vs. restitutivo
 Recenti scoperte sulla plasticità delRecenti scoperte sulla plasticità del
S.N.C. degli adultiS.N.C. degli adulti
-cfr. genesi cellulare negli adulti (Eriksson P.S. et al.-cfr. genesi cellulare negli adulti (Eriksson P.S. et al.
Neurogenesis in the adult human hippocampus.Neurogenesis in the adult human hippocampus.
Nature MedNature Med 1998; 4: 1313-1317)1998; 4: 1313-1317)
- proliferazione cellulare nel giro dentato- proliferazione cellulare nel giro dentato
dell’ippocampo del ratto influenzata da training didell’ippocampo del ratto influenzata da training di
apprendimento associativo (Gould E. et al. Learningapprendimento associativo (Gould E. et al. Learning
enhances adult neurogenesis in the hippocampalenhances adult neurogenesis in the hippocampal
formation.formation. Nature NeurosciNature Neurosci 1999; 2: 260-265)1999; 2: 260-265)
ApproccioApproccio compensativocompensativo vs.vs. restitutivorestitutivo
 Dati sul miglioramento nei circuiti sottostanti alDati sul miglioramento nei circuiti sottostanti al
funzionamento normale delle capacità visuo-spazialifunzionamento normale delle capacità visuo-spaziali
dopo trattamento riabilitativo:dopo trattamento riabilitativo:
(Pizzamiglio et al. Recovery of neglect after right(Pizzamiglio et al. Recovery of neglect after right
hemispheric damage: H215O Positron Emissionhemispheric damage: H215O Positron Emission
Tomographic Activation Study.Tomographic Activation Study. Arch NeurolArch Neurol 1998; 55:1998; 55:
561-568).561-568).
 Effetto delle lenti prismatiche su pazienti conEffetto delle lenti prismatiche su pazienti con
emineglect spaziale che determinano cambiamentiemineglect spaziale che determinano cambiamenti
nella connettività sinaptica all’interno del sistemanella connettività sinaptica all’interno del sistema
percettivo-motorio dell’emisfero leso per brevi periodipercettivo-motorio dell’emisfero leso per brevi periodi
di tempodi tempo
(Rossetti et al. Prism adaptation to a rightward optical(Rossetti et al. Prism adaptation to a rightward optical
deviation rehabilitates left hemispatial neglect. Naturedeviation rehabilitates left hemispatial neglect. Nature
1998; 395: 166-169)1998; 395: 166-169)
Approccio compensativoApproccio compensativo vs. restitutivovs. restitutivo
 Cambiamenti correlati aCambiamenti correlati a
comportamenti funzionali specificicomportamenti funzionali specifici
-recupero delle capacità di esplorazione dello-recupero delle capacità di esplorazione dello
spazio controlaterale alla lesione in compitispazio controlaterale alla lesione in compiti
con una componente motoria (es. bisezionecon una componente motoria (es. bisezione
di linee) in assenza di una ricostruzione deidi linee) in assenza di una ricostruzione dei
circuiti cerebrali sottostanti coinvolti, per cui ilcircuiti cerebrali sottostanti coinvolti, per cui il
deficit rappresentativo rimane (ad es. indeficit rappresentativo rimane (ad es. in
compiti di giudizio percettivo)compiti di giudizio percettivo)
-mancanza di miglioramenti diretti e durevoli-mancanza di miglioramenti diretti e durevoli
nelle terapie mirate alla “restitutio” dellenelle terapie mirate alla “restitutio” delle
capacità mnesichecapacità mnesiche
Come scegliere tra gli approcci?Come scegliere tra gli approcci?
(Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)
 Proposta di modelli teorici quantitativiProposta di modelli teorici quantitativi
Es.:Es.: Constraint Induced Movement Therapy forConstraint Induced Movement Therapy for
HemiplegiaHemiplegia
Al paziente viene proposto il trattamentoAl paziente viene proposto il trattamento
riabilitativo “restitutivo” soltanto se possiede unriabilitativo “restitutivo” soltanto se possiede un
certo grado di funzionalitàcerto grado di funzionalità residua dell’arto.residua dell’arto.
ApproccioApproccio compensativocompensativo vs.vs. restitutivorestitutivo
(Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)
 Hp. Riconnessione dei circuiti cerebraliHp. Riconnessione dei circuiti cerebrali
danneggiati dipendente dall’esperienza:danneggiati dipendente dall’esperienza:
Stati post-lesionali:Stati post-lesionali:
-piccola perdita nella connettività-piccola perdita nella connettività
recupero spontaneorecupero spontaneo
-perdita maggiore-perdita maggiore
deficit funzionale permanentedeficit funzionale permanente
(necessità di un approccio compensativo)(necessità di un approccio compensativo)
ApproccioApproccio compensativocompensativo vs.vs. restitutivorestitutivo
(Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)
 Un terzo gruppo ha invece dei circuitiUn terzo gruppo ha invece dei circuiti
lesionati “potenzialmente” ricostruibili, ma illesionati “potenzialmente” ricostruibili, ma il
recupero dipende dalla capacità del terapistarecupero dipende dalla capacità del terapista
di forniredi fornire input “top-down”input “top-down” ee “bottom-up”“bottom-up”
finalizzati, mantenendo adeguati livelli difinalizzati, mantenendo adeguati livelli di
arousal ed evitando l’attivazione di circuitiarousal ed evitando l’attivazione di circuiti
competitivi che possano sopprimere l’attivitàcompetitivi che possano sopprimere l’attività
nei circuiti target (cfr. modelli dei networknei circuiti target (cfr. modelli dei network
neurali).neurali).
 Sviluppo dei modelli connessionistici delleSviluppo dei modelli connessionistici delle
funzioni cognitivefunzioni cognitive
I PRESUPPOSTI TEORICII PRESUPPOSTI TEORICI
 E’ stato dimostrato che una specifica terapia riabilitativa stimoliE’ stato dimostrato che una specifica terapia riabilitativa stimoli
l’espansione della rappresentazione nervosa colpita da unal’espansione della rappresentazione nervosa colpita da una
lesione vascolarelesione vascolare
 La più recente letteratura ribadisce il concetto di neuroplastiictà,La più recente letteratura ribadisce il concetto di neuroplastiictà,
non solo osservabile in caso di lesioni verificatesi nelle fasi dinon solo osservabile in caso di lesioni verificatesi nelle fasi di
sviluppo cerebrale, ma anche in individui adulti, quindi consviluppo cerebrale, ma anche in individui adulti, quindi con
sviluppo completatosviluppo completato
 Il modello di modularità dell’organizzazione cognitiva: èIl modello di modularità dell’organizzazione cognitiva: è
possibile osservare una riorganizzazione strutturale,possibile osservare una riorganizzazione strutturale,
accompagnata da mutamenti prestazionali nella cortecciaaccompagnata da mutamenti prestazionali nella corteccia
sensoriale e motoriasensoriale e motoria
 Il superamento della concezione di periodo critico come unicoIl superamento della concezione di periodo critico come unico
momento possibile per riorganizzare le mappe neuronalimomento possibile per riorganizzare le mappe neuronali
Variabili neurobiologiche:Variabili neurobiologiche:
Studio del potenziale plastico del sistemaStudio del potenziale plastico del sistema
nervosonervoso
Dalle concezioni classicheDalle concezioni classiche
potere riorganizzazionale del SNC nullo o limitatopotere riorganizzazionale del SNC nullo o limitato
al di fuori di periodi critici,al di fuori di periodi critici,
Es. sviluppo del substrato nervoso della visione binoculareEs. sviluppo del substrato nervoso della visione binoculare
nelle prime settimane di vitanelle prime settimane di vita
Ai modelli sperimentaliAi modelli sperimentali
Deprivazioni sensorialiDeprivazioni sensoriali
Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità
Plasticità del cervello adulto in seguito a lesioni del SNCPlasticità del cervello adulto in seguito a lesioni del SNC
(riduzione/aumento delle informazioni(riduzione/aumento delle informazioni
dalla periferia ai centri nervosi)dalla periferia ai centri nervosi)
Deprivazioni sensorialiDeprivazioni sensoriali
Poichè ilPoichè il sistema somatosensorialesistema somatosensoriale rappresentarappresenta
la periferia corporea secondo regolela periferia corporea secondo regole
somatotopiche, la sezione/lesione di unsomatotopiche, la sezione/lesione di un
determinato nervo depriva in maniera selettivadeterminato nervo depriva in maniera selettiva
ed ordinata la sua rappresentazione centrale.ed ordinata la sua rappresentazione centrale.
 Modifiche riorganizzazionali a diversi livelliModifiche riorganizzazionali a diversi livelli
del sistema nervosodel sistema nervoso
 Responsività neuronale alla stimolazione diResponsività neuronale alla stimolazione di
distretti cutanei mappati in aree corticalidistretti cutanei mappati in aree corticali
adiacenti a quelle deafferentate (es. Merzenichadiacenti a quelle deafferentate (es. Merzenich
et al., 1984; Pons et al., 1991) e percezioniet al., 1984; Pons et al., 1991) e percezioni
“fantasma”“fantasma”
Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità
L’apprendimento implica cambiamenti funzionaliL’apprendimento implica cambiamenti funzionali
e/o strutturali nel SN e, in assenza di specifichee/o strutturali nel SN e, in assenza di specifiche
patologie, può aver luogo a qualunque età.patologie, può aver luogo a qualunque età.
 cfr.cfr. ampliamento delle aree di rappresentazioneampliamento delle aree di rappresentazione
nervosa (corteccia somatosensitiva, corteccianervosa (corteccia somatosensitiva, corteccia
motoria primaria) riguardanti elettivamentemotoria primaria) riguardanti elettivamente
strutture coinvolte nell’apprendimento di unstrutture coinvolte nell’apprendimento di un
determinatodeterminato compitocompito
Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità
 reversibilità dei cambiamenti che supportareversibilità dei cambiamenti che supporta
ulteriormente l’elevata dinamicità connessionaleulteriormente l’elevata dinamicità connessionale
del cervello anche in etàdel cervello anche in età adultaadulta
(es. espansione della rappresentazione nella(es. espansione della rappresentazione nella
corteccia somatosensitiva delle mammelle neicorteccia somatosensitiva delle mammelle nei
ratti durante l’allattamento)ratti durante l’allattamento)
 Mutamenti dinamici delle rappresentazioniMutamenti dinamici delle rappresentazioni
cerebrali legate all’apprendimento di compiticerebrali legate all’apprendimento di compiti
specifici nell’uomo (studi PET, fMRI,specifici nell’uomo (studi PET, fMRI,
stimolazione magnetica transcranica)stimolazione magnetica transcranica)
es.: rappresentazione somatosensitiva delle ditaes.: rappresentazione somatosensitiva delle dita
della mano sinistra in suonatori di archi, lettori didella mano sinistra in suonatori di archi, lettori di
BrailleBraille
Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità
L’allenamento e la corretta esecuzione di unL’allenamento e la corretta esecuzione di un
determinato compito modificano il SN al fine dideterminato compito modificano il SN al fine di
ottimizzarlo, ma unottimizzarlo, ma un esercizio strenuo edesercizio strenuo ed
improprioimproprio induce cambiamenti neurali in sensoinduce cambiamenti neurali in senso
disorganizzativo e, quindi, dannoso.disorganizzativo e, quindi, dannoso.
Cfr. patogenesi di alcune malattie professionali daCfr. patogenesi di alcune malattie professionali da
iperuso (es. crampo dello scrivano)iperuso (es. crampo dello scrivano)
La mappatura delle aree della cortecciaLa mappatura delle aree della corteccia
somatosensoriale dedicate alle singole dita della manosomatosensoriale dedicate alle singole dita della mano
dopo induzione di distonia nelle scimmie (Byl et al.,dopo induzione di distonia nelle scimmie (Byl et al.,
1996) mostra una dedifferenziazione delle1996) mostra una dedifferenziazione delle
rappresentazioni.rappresentazioni.
Plasticità del cervello adulto in seguito aPlasticità del cervello adulto in seguito a
lesioni del SNClesioni del SNC
Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso.Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso.
Nell’animale:Nell’animale:
-Lesioni sperimentali della corteccia visiva del gatto-Lesioni sperimentali della corteccia visiva del gatto
inducono un aumento di neurotrasmettitori eccitatori e uninducono un aumento di neurotrasmettitori eccitatori e un
cambiamento di posizione e dimensione dei campicambiamento di posizione e dimensione dei campi
recettivi nelle aree perilesionali (Eysel, 1997)recettivi nelle aree perilesionali (Eysel, 1997)
-lesioni controllate di zone della corteccia motoria-lesioni controllate di zone della corteccia motoria
coinvolte nella motricità fine della mano/trattamentocoinvolte nella motricità fine della mano/trattamento
specifico: recupero funzionale il cui substrato nervosospecifico: recupero funzionale il cui substrato nervoso
sembra risiedere nei territori nervosi adiacenti a quellosembra risiedere nei territori nervosi adiacenti a quello
danneggiato sperimentalmente (Nudo e coll., 1996)danneggiato sperimentalmente (Nudo e coll., 1996)
Plasticità del cervello adulto in seguito aPlasticità del cervello adulto in seguito a
lesioni del SNClesioni del SNC
Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso.Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso.
Nell’uomo:Nell’uomo:
-studi PET in pazienti con lesioni vascolari del braccio-studi PET in pazienti con lesioni vascolari del braccio
posteriore della capsula interna: i campi motori associatiposteriore della capsula interna: i campi motori associati
a movimenti delle dita vengono allargati alla zonaa movimenti delle dita vengono allargati alla zona
abitualmente occupata dalla faccia (Chollet e Weiller,abitualmente occupata dalla faccia (Chollet e Weiller,
1994)1994)
-la stimolazione magnetica transcranica evoca potenziali-la stimolazione magnetica transcranica evoca potenziali
motori in aree dello scalpo più ampie dopo una terapiamotori in aree dello scalpo più ampie dopo una terapia
riabilitativa mirata (espansione della rappresentazioneriabilitativa mirata (espansione della rappresentazione
nervosa danneggiata da una lesione vascolare, Taub etnervosa danneggiata da una lesione vascolare, Taub et
al., 1998)al., 1998)
Plasticità del cervello adulto in seguito aPlasticità del cervello adulto in seguito a
lesioni del SNClesioni del SNC
Un ampliamento delle superfici rappresentazionali non èUn ampliamento delle superfici rappresentazionali non è
necessariamente espressione di miglioramentonecessariamente espressione di miglioramento
funzionale.funzionale.
-massima espansione corticale in pazienti con arto-massima espansione corticale in pazienti con arto
fantasma dolorosofantasma doloroso
-studio PET su pazienti afasici non fluenti senza-studio PET su pazienti afasici non fluenti senza
recupero spontaneo migliorati dopo un programma direcupero spontaneo migliorati dopo un programma di
intonazione melodica (Belin et al., 1996)intonazione melodica (Belin et al., 1996)
(ascolto e ripetizione di parole con modalità standard:(ascolto e ripetizione di parole con modalità standard:
attivazione di zone dell’emisfero destro omologhe;attivazione di zone dell’emisfero destro omologhe;
secondo le regole della terapia di intonazione melodica:secondo le regole della terapia di intonazione melodica:
attivazione dell’area di Broca e della cortecciaattivazione dell’area di Broca e della corteccia
prefrontale sinistra e deattivazione dell’omologo destro)prefrontale sinistra e deattivazione dell’omologo destro)
Meccanismi di recuperoMeccanismi di recupero
Tassonomia delle principali forme diTassonomia delle principali forme di
neuroplasticitàneuroplasticità
 Espansione delle mappeEspansione delle mappe
rappresentazionalirappresentazionali
 Riassegnazione cross-modaleRiassegnazione cross-modale
es.: attività nella corteccia visiva durante iles.: attività nella corteccia visiva durante il
compito di lettura tattile in Braille in individuicompito di lettura tattile in Braille in individui
ciechi dalla nascitaciechi dalla nascita
Tassonomia delle principali forme diTassonomia delle principali forme di
neuroplasticitàneuroplasticità
 Adattamento di aree omologhe a quelleAdattamento di aree omologhe a quelle
leselese
es.: recupero del linguaggio da attivazione di areees.: recupero del linguaggio da attivazione di aree
perilesionaliperilesionali
 Compenso mascheratoCompenso mascherato
Un sistema cognitivo intatto prende in carico le funzioniUn sistema cognitivo intatto prende in carico le funzioni
di un sistema leso riducendo la gravità del deficit, comedi un sistema leso riducendo la gravità del deficit, come
ad es. nella messa in atto di strategie verbali perad es. nella messa in atto di strategie verbali per
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  • 1. CORSO DICORSO DI RIABILITAZIONERIABILITAZIONE COGNITIVACOGNITIVA Corso Integrato di:Corso Integrato di: Metodi e Tecniche della Riabilitazione Neuropsicologica (III anno II sem)Metodi e Tecniche della Riabilitazione Neuropsicologica (III anno II sem) Docente: Dr. Laura BonanniDocente: Dr. Laura Bonanni email:email: l.bonanni@unich.itl.bonanni@unich.it tel: 0871/562019tel: 0871/562019 Anno Accademico 2010-2011Anno Accademico 2010-2011
  • 2. Programma del Corso Integrato di Metodi e TecnicheProgramma del Corso Integrato di Metodi e Tecniche della Riabilitazione Neuropsicologica III anno II sem.della Riabilitazione Neuropsicologica III anno II sem. 1.1. La riabilitazione cognitiva: definizioni eLa riabilitazione cognitiva: definizioni e principiprincipi 2.2. Basi neuroscientifiche della riabilitazioneBasi neuroscientifiche della riabilitazione cognitiva: la plasticità neuronalecognitiva: la plasticità neuronale 3.3. La riabilitazione cognitiva nei traumiLa riabilitazione cognitiva nei traumi cranicicranici 4.4. La riabilitazione cognitiva nelleLa riabilitazione cognitiva nelle demenze: malattia di Alzheimer edemenze: malattia di Alzheimer e Demenza a Corpi di LewyDemenza a Corpi di Lewy 5.5. Strumenti di misura dell’efficacia dellaStrumenti di misura dell’efficacia della riabilitazione cognitivariabilitazione cognitiva
  • 3.
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  • 42.
  • 43.
  • 44.
  • 45.
  • 46.
  • 47. Definizione diDefinizione di Riabilitazione CognitivaRiabilitazione Cognitiva  Uso sistematico di istruzioni edUso sistematico di istruzioni ed esperienze strutturate per manipolare ilesperienze strutturate per manipolare il funzionamento dei sistemi cognitivi alfunzionamento dei sistemi cognitivi al fine di migliorare la qualità o la quantitàfine di migliorare la qualità o la quantità del processamento cognitivo in undel processamento cognitivo in un dominio particolaredominio particolare
  • 48. •Funzioni esecutive •Funzioni mnesiche •Rallentamento della capacità di processazione di informazioni •Attenzione e concentrazione •Comunicazione •Consolidamento di informazioni lette •Capacità di organizzazione del pensiero
  • 49. Gli obiettivi dellaGli obiettivi della riabilitazione cognitivariabilitazione cognitiva (I.H. Robertson, Current Opinion in Neurology, 1999, 12: 703-708(I.H. Robertson, Current Opinion in Neurology, 1999, 12: 703-708)) Ricostituzione delleRicostituzione delle Strategie diStrategie di funzioni cognitivefunzioni cognitive compensocompenso compromessecompromesse
  • 50. LA VALUTAZIONE DELLELA VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI COGNITIVEFUNZIONI COGNITIVE 1. ASPETTI METODOLOGICI1. ASPETTI METODOLOGICI L’ indagine neuropsicologica consideraL’ indagine neuropsicologica considera almeno quattro dimensioni del comportamento:almeno quattro dimensioni del comportamento:  L ‘ATTIVITÀ COGNITIVA  LE FUNZIONI ESECUTIVE  LE FORZE EMOTIVE E LA MOTIVAZIONE  LA CONSAPEVOLEZZA
  • 51. LA VALUTAZIONE DELLELA VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI COGNITIVE:FUNZIONI COGNITIVE: 2. GLI STRUMENTI La fase preliminare dell’indagine psicodiagnostica si avvale di alcuni strumenti:  COLLOQUIO–INTERVISTACOLLOQUIO–INTERVISTA  OSSERVAZIONEOSSERVAZIONE  RACCOLTA DI DATI ANAMNESTICIRACCOLTA DI DATI ANAMNESTICI  PROVE STANDARDIZZATEPROVE STANDARDIZZATE  USO DI SCALE FUNZIONALIUSO DI SCALE FUNZIONALI  COLLOQUIO DI RESTITUZIONECOLLOQUIO DI RESTITUZIONE
  • 52. LA VALUTAZIONE DELLELA VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI COGNITIVEFUNZIONI COGNITIVE  Diagnosticare la presenza ed il tipo diDiagnosticare la presenza ed il tipo di danno anche i relazione alladanno anche i relazione alla localizzazione della lesione cerebralelocalizzazione della lesione cerebrale  Fornire una valutazione esauriente delFornire una valutazione esauriente del disturbo neuropsicologico iniziale chedisturbo neuropsicologico iniziale che permetta di osservarne l’evoluzione nelpermetta di osservarne l’evoluzione nel tempotempo  Proporre interventi di valutazione eProporre interventi di valutazione e rieducazione di cerebrolesionirieducazione di cerebrolesioni acquisite o degenerativeacquisite o degenerative  Analizzare i deficit e le abilità residualiAnalizzare i deficit e le abilità residuali da utilizzare come guida per unada utilizzare come guida per una riabilitazione adeguatariabilitazione adeguata LE FINALITÀ CLINICHECLINICHE
  • 53. LE FINALITLE FINALITÀÀ (continua …)(continua …)  Fornire un supporto alla diagnosi differenzialeFornire un supporto alla diagnosi differenziale  Svolgere un ruolo di indirizzo nella programmazioneSvolgere un ruolo di indirizzo nella programmazione terapeutica e nel piano di riabilitazione funzionaleterapeutica e nel piano di riabilitazione funzionale  Fornire consulenza e follow-up periodico all’equipeFornire consulenza e follow-up periodico all’equipe medica multidisciplinaremedica multidisciplinare INTEGRAZIONEINTEGRAZIONERICERCARICERCA  Preparare trials di riabilitazione neuropsicologica,Preparare trials di riabilitazione neuropsicologica, studi osservazionali che si pongano come obiettivostudi osservazionali che si pongano come obiettivo la verifica dell’efficacia del trattamentola verifica dell’efficacia del trattamento
  • 54. I DESTINATARII DESTINATARI  Persone che in fase molto precoce accusanoPersone che in fase molto precoce accusano sintomatologia riconducibile a “mild cognitive impairment”sintomatologia riconducibile a “mild cognitive impairment”  Soggetti con lesioni del capo (TCE chiuso o TCE lieve)Soggetti con lesioni del capo (TCE chiuso o TCE lieve)  Pazienti con lesioni focali su base vascolare o emorragicaPazienti con lesioni focali su base vascolare o emorragica  Pazienti con disturbi progressivi del SNC con cospicuiPazienti con disturbi progressivi del SNC con cospicui effetti neuropsicologicieffetti neuropsicologici  Individui che necessitino di diagnosi differenziale traIndividui che necessitino di diagnosi differenziale tra disturbo nevrotico o di personalità o depressivodisturbo nevrotico o di personalità o depressivo L’esame psicodiagnostico si rivolge a:
  • 55. ““La riabilitazione cognitiva è lo studio delle opportunitàLa riabilitazione cognitiva è lo studio delle opportunità riorganizzative assunte dal cervello che è stato leso;riorganizzative assunte dal cervello che è stato leso; parte dal presupposto che le capacità neuroplastiche delparte dal presupposto che le capacità neuroplastiche del nostro cervello, presenti dopo la lesione, siano guidabili pernostro cervello, presenti dopo la lesione, siano guidabili per ottimizzare il trattamento riabilitativo orientato alottimizzare il trattamento riabilitativo orientato al raggiungimento del massimo grado possibile di autonomia e diraggiungimento del massimo grado possibile di autonomia e di indipendenza attraverso il recupero e/o la compensazioneindipendenza attraverso il recupero e/o la compensazione delle abilità cognitive e comportamentali compromesse;delle abilità cognitive e comportamentali compromesse; tale provvedimento risulta essere finalizzato, pertanto altale provvedimento risulta essere finalizzato, pertanto al miglioramento della qualità della vita del paziente ed almiglioramento della qualità della vita del paziente ed al reinserimento dell’individuo nel proprio ambientereinserimento dell’individuo nel proprio ambiente familiare e sociale”familiare e sociale” Mazzucchi, 1999 LA RIABILITAZIONELA RIABILITAZIONE NEUROCOGNITIVANEUROCOGNITIVA
  • 56. GLI SCOPI DELGLI SCOPI DEL TRAINING RIABILITATIVOTRAINING RIABILITATIVO (1)(1) L’intervento riabilitativo può:L’intervento riabilitativo può:  Migliorare l’adattamento funzionale del soggettoMigliorare l’adattamento funzionale del soggetto  Accrescere il benessere psicologicoAccrescere il benessere psicologico  Alleviare la disabilità del paziente nel proprioAlleviare la disabilità del paziente nel proprio contesto ambientalecontesto ambientale
  • 57. …… inoltre può:inoltre può:  Favorire il ri-apprendimento dell’informazione che èFavorire il ri-apprendimento dell’informazione che è talvolta relativamente integra, ma difficilmentetalvolta relativamente integra, ma difficilmente accessibileaccessibile  Fornire ausili per condurre a termine un compitoFornire ausili per condurre a termine un compito utilizzando nuove strategie, o modificando leutilizzando nuove strategie, o modificando le preesistenti, per favorire un adattamento funzionalepreesistenti, per favorire un adattamento funzionale nonostante la compromissione dell’efficienza mentalenonostante la compromissione dell’efficienza mentale  Contribuire al miglioramento della qualità della vita e delContribuire al miglioramento della qualità della vita e del livello di autosufficienza dei pazienti negli stadi in cui lalivello di autosufficienza dei pazienti negli stadi in cui la gravità della patologia è di entità lieve o moderata,gravità della patologia è di entità lieve o moderata, ritardandone in parte la progressioneritardandone in parte la progressione GLI SCOPI DELGLI SCOPI DEL TRAINING RIABILITATIVOTRAINING RIABILITATIVO (2)(2)
  • 58. L’efficacia dell’interventoL’efficacia dell’intervento dipende in larga misuradipende in larga misura da un’accurata fase di valutazione preliminareda un’accurata fase di valutazione preliminare orientata alla personaorientata alla persona ed all’ambiente in cui viveed all’ambiente in cui vive nella sua globalità e complessitànella sua globalità e complessità
  • 59. Lo scopo della riabilitazione non è diLo scopo della riabilitazione non è di modificare la prestazione ai testmodificare la prestazione ai test neuropsicologici o a compiti cognitivineuropsicologici o a compiti cognitivi specifici, ma di migliorare la capacità dellaspecifici, ma di migliorare la capacità della persona di apprendere e generalizzarepersona di apprendere e generalizzare nuove strategie per risolvere i probleminuove strategie per risolvere i problemi quotidiani in un contesto reale, modificandoquotidiani in un contesto reale, modificando strategie disfunzionali e fornendo abilitàstrategie disfunzionali e fornendo abilità compensative.compensative.
  • 60. IL PROGETTOIL PROGETTO  Altamente individualizzato:Altamente individualizzato: basato sulle capacità residuali dell’individuo inbasato sulle capacità residuali dell’individuo in trattamento e sulle sue esigenze primarietrattamento e sulle sue esigenze primarie  Realistico:Realistico: gli obiettivi devono essere aderenti alla realtà (nongli obiettivi devono essere aderenti alla realtà (non troppo ambiziosi perché rischiano di suscitare attesetroppo ambiziosi perché rischiano di suscitare attese troppo elevate ed indurre false speranze; troppotroppo elevate ed indurre false speranze; troppo modesti rischiano di produrre demotivazione e dimodesti rischiano di produrre demotivazione e di diminuire l’autostima)diminuire l’autostima) Il percorso riabilitativo deve essere mirato non solo alla presa in carico del paziente, ma al supporto costante del nucleo familiare che se ne assume la cura.
  • 61. GLI OBIETTIVIGLI OBIETTIVI La riabilitazione neurocognitiva si propone di:La riabilitazione neurocognitiva si propone di:  Riapprendere le informazioni decadute in toto o soloRiapprendere le informazioni decadute in toto o solo parzialmenteparzialmente  Facilitare l’accesso all’informazione conservata, ma alFacilitare l’accesso all’informazione conservata, ma al momento irraggiungibilemomento irraggiungibile  Favorire l’acquisizione di strategie compensatorie dei deficitFavorire l’acquisizione di strategie compensatorie dei deficit  Rafforzare l’autostima del soggetto e favorire laRafforzare l’autostima del soggetto e favorire la generalizzazione delle nuove strategie nel contesto di vitageneralizzazione delle nuove strategie nel contesto di vita
  • 62. GLI STRUMENTIGLI STRUMENTI  RIABILITAZIONE CLASSICA:RIABILITAZIONE CLASSICA: Nella tradizione clinica gli strumenti, tuttora dotati di una certaNella tradizione clinica gli strumenti, tuttora dotati di una certa validità, sono costituiti davalidità, sono costituiti da esercizi vocali o carta-pennaesercizi vocali o carta-penna, concepiti, concepiti per stimolare specifiche funzioni, o daper stimolare specifiche funzioni, o da ausili esterni attiviausili esterni attivi, quali, quali agende, diari, uso guidato del calendario, cartine geografiche,agende, diari, uso guidato del calendario, cartine geografiche, mappe e stradari, lavagne, registratori, liste ed elenchi, ecc.mappe e stradari, lavagne, registratori, liste ed elenchi, ecc. Si utilizzano, inoltre, leSi utilizzano, inoltre, le mnemotecnichemnemotecniche e i metodi cognitivi fondatie i metodi cognitivi fondati sul reperimento dei nessi associativi, sull’organizzazione logicasul reperimento dei nessi associativi, sull’organizzazione logica delle informazioni, sull’acquisizione delle tecniche di metamemoria.delle informazioni, sull’acquisizione delle tecniche di metamemoria.  RIABILITAZIONE COMPUTERIZZATA:RIABILITAZIONE COMPUTERIZZATA: Attualmente si giudica più proficuoAttualmente si giudica più proficuo l’ausilio del PC.l’ausilio del PC. Al paziente vengono proposti esercizi compito-specifici stimolanti siaAl paziente vengono proposti esercizi compito-specifici stimolanti sia dal punto di vista grafico che acustico.dal punto di vista grafico che acustico.
  • 63. IL TRAINING RIABILITATIVOIL TRAINING RIABILITATIVO COMPUTERIZZATOCOMPUTERIZZATO Secondo Wilson (1989) gli approcci metodologici allaSecondo Wilson (1989) gli approcci metodologici alla riabilitazione sono:riabilitazione sono:  Restituzione delle funzioniRestituzione delle funzioni  Compensazione funzionaleCompensazione funzionale  Sostituzione tramite funzioni integreSostituzione tramite funzioni integre Il sistema computerizzato per la riabilitazione cognitiva assume come precipua finalità la riduzione del deficit derivato dal danno cerebrale
  • 64. Come scegliere tra gli approcci?Come scegliere tra gli approcci? (Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)  EsempiEsempi:: -se un individuo non muove più il braccio, limitare le-se un individuo non muove più il braccio, limitare le risorse riabilitative al recupero del movimento o allorisorse riabilitative al recupero del movimento o allo sviluppo di strategie compensative che consentanosviluppo di strategie compensative che consentano un vita il più normale possibile evitandone l’uso?un vita il più normale possibile evitandone l’uso? - in caso di disfasia grave, cercare di ottenere la- in caso di disfasia grave, cercare di ottenere la produzione del maggior numero di parole o insegnareproduzione del maggior numero di parole o insegnare mezzi di comunicazione alternativi?mezzi di comunicazione alternativi? -in caso di problemi “disesecutivi”, focalizzare gli-in caso di problemi “disesecutivi”, focalizzare gli sforzi nella strutturazione di un ambiente che supportisforzi nella strutturazione di un ambiente che supporti un comportamento più organizzato o cercare diun comportamento più organizzato o cercare di recuperare almeno alcune abilità di controllorecuperare almeno alcune abilità di controllo esecutivo mediate internamente?esecutivo mediate internamente?
  • 65. Approccio compensativo vs. restitutivoApproccio compensativo vs. restitutivo  Recenti scoperte sulla plasticità delRecenti scoperte sulla plasticità del S.N.C. degli adultiS.N.C. degli adulti -cfr. genesi cellulare negli adulti (Eriksson P.S. et al.-cfr. genesi cellulare negli adulti (Eriksson P.S. et al. Neurogenesis in the adult human hippocampus.Neurogenesis in the adult human hippocampus. Nature MedNature Med 1998; 4: 1313-1317)1998; 4: 1313-1317) - proliferazione cellulare nel giro dentato- proliferazione cellulare nel giro dentato dell’ippocampo del ratto influenzata da training didell’ippocampo del ratto influenzata da training di apprendimento associativo (Gould E. et al. Learningapprendimento associativo (Gould E. et al. Learning enhances adult neurogenesis in the hippocampalenhances adult neurogenesis in the hippocampal formation.formation. Nature NeurosciNature Neurosci 1999; 2: 260-265)1999; 2: 260-265)
  • 66. ApproccioApproccio compensativocompensativo vs.vs. restitutivorestitutivo  Dati sul miglioramento nei circuiti sottostanti alDati sul miglioramento nei circuiti sottostanti al funzionamento normale delle capacità visuo-spazialifunzionamento normale delle capacità visuo-spaziali dopo trattamento riabilitativo:dopo trattamento riabilitativo: (Pizzamiglio et al. Recovery of neglect after right(Pizzamiglio et al. Recovery of neglect after right hemispheric damage: H215O Positron Emissionhemispheric damage: H215O Positron Emission Tomographic Activation Study.Tomographic Activation Study. Arch NeurolArch Neurol 1998; 55:1998; 55: 561-568).561-568).  Effetto delle lenti prismatiche su pazienti conEffetto delle lenti prismatiche su pazienti con emineglect spaziale che determinano cambiamentiemineglect spaziale che determinano cambiamenti nella connettività sinaptica all’interno del sistemanella connettività sinaptica all’interno del sistema percettivo-motorio dell’emisfero leso per brevi periodipercettivo-motorio dell’emisfero leso per brevi periodi di tempodi tempo (Rossetti et al. Prism adaptation to a rightward optical(Rossetti et al. Prism adaptation to a rightward optical deviation rehabilitates left hemispatial neglect. Naturedeviation rehabilitates left hemispatial neglect. Nature 1998; 395: 166-169)1998; 395: 166-169)
  • 67. Approccio compensativoApproccio compensativo vs. restitutivovs. restitutivo  Cambiamenti correlati aCambiamenti correlati a comportamenti funzionali specificicomportamenti funzionali specifici -recupero delle capacità di esplorazione dello-recupero delle capacità di esplorazione dello spazio controlaterale alla lesione in compitispazio controlaterale alla lesione in compiti con una componente motoria (es. bisezionecon una componente motoria (es. bisezione di linee) in assenza di una ricostruzione deidi linee) in assenza di una ricostruzione dei circuiti cerebrali sottostanti coinvolti, per cui ilcircuiti cerebrali sottostanti coinvolti, per cui il deficit rappresentativo rimane (ad es. indeficit rappresentativo rimane (ad es. in compiti di giudizio percettivo)compiti di giudizio percettivo) -mancanza di miglioramenti diretti e durevoli-mancanza di miglioramenti diretti e durevoli nelle terapie mirate alla “restitutio” dellenelle terapie mirate alla “restitutio” delle capacità mnesichecapacità mnesiche
  • 68. Come scegliere tra gli approcci?Come scegliere tra gli approcci? (Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)  Proposta di modelli teorici quantitativiProposta di modelli teorici quantitativi Es.:Es.: Constraint Induced Movement Therapy forConstraint Induced Movement Therapy for HemiplegiaHemiplegia Al paziente viene proposto il trattamentoAl paziente viene proposto il trattamento riabilitativo “restitutivo” soltanto se possiede unriabilitativo “restitutivo” soltanto se possiede un certo grado di funzionalitàcerto grado di funzionalità residua dell’arto.residua dell’arto.
  • 69. ApproccioApproccio compensativocompensativo vs.vs. restitutivorestitutivo (Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)  Hp. Riconnessione dei circuiti cerebraliHp. Riconnessione dei circuiti cerebrali danneggiati dipendente dall’esperienza:danneggiati dipendente dall’esperienza: Stati post-lesionali:Stati post-lesionali: -piccola perdita nella connettività-piccola perdita nella connettività recupero spontaneorecupero spontaneo -perdita maggiore-perdita maggiore deficit funzionale permanentedeficit funzionale permanente (necessità di un approccio compensativo)(necessità di un approccio compensativo)
  • 70. ApproccioApproccio compensativocompensativo vs.vs. restitutivorestitutivo (Robertson I.H. et al.,(Robertson I.H. et al., Psychol BullPsychol Bull 1999; 125, 544-575)1999; 125, 544-575)  Un terzo gruppo ha invece dei circuitiUn terzo gruppo ha invece dei circuiti lesionati “potenzialmente” ricostruibili, ma illesionati “potenzialmente” ricostruibili, ma il recupero dipende dalla capacità del terapistarecupero dipende dalla capacità del terapista di forniredi fornire input “top-down”input “top-down” ee “bottom-up”“bottom-up” finalizzati, mantenendo adeguati livelli difinalizzati, mantenendo adeguati livelli di arousal ed evitando l’attivazione di circuitiarousal ed evitando l’attivazione di circuiti competitivi che possano sopprimere l’attivitàcompetitivi che possano sopprimere l’attività nei circuiti target (cfr. modelli dei networknei circuiti target (cfr. modelli dei network neurali).neurali).  Sviluppo dei modelli connessionistici delleSviluppo dei modelli connessionistici delle funzioni cognitivefunzioni cognitive
  • 71. I PRESUPPOSTI TEORICII PRESUPPOSTI TEORICI  E’ stato dimostrato che una specifica terapia riabilitativa stimoliE’ stato dimostrato che una specifica terapia riabilitativa stimoli l’espansione della rappresentazione nervosa colpita da unal’espansione della rappresentazione nervosa colpita da una lesione vascolarelesione vascolare  La più recente letteratura ribadisce il concetto di neuroplastiictà,La più recente letteratura ribadisce il concetto di neuroplastiictà, non solo osservabile in caso di lesioni verificatesi nelle fasi dinon solo osservabile in caso di lesioni verificatesi nelle fasi di sviluppo cerebrale, ma anche in individui adulti, quindi consviluppo cerebrale, ma anche in individui adulti, quindi con sviluppo completatosviluppo completato  Il modello di modularità dell’organizzazione cognitiva: èIl modello di modularità dell’organizzazione cognitiva: è possibile osservare una riorganizzazione strutturale,possibile osservare una riorganizzazione strutturale, accompagnata da mutamenti prestazionali nella cortecciaaccompagnata da mutamenti prestazionali nella corteccia sensoriale e motoriasensoriale e motoria  Il superamento della concezione di periodo critico come unicoIl superamento della concezione di periodo critico come unico momento possibile per riorganizzare le mappe neuronalimomento possibile per riorganizzare le mappe neuronali
  • 72. Variabili neurobiologiche:Variabili neurobiologiche: Studio del potenziale plastico del sistemaStudio del potenziale plastico del sistema nervosonervoso Dalle concezioni classicheDalle concezioni classiche potere riorganizzazionale del SNC nullo o limitatopotere riorganizzazionale del SNC nullo o limitato al di fuori di periodi critici,al di fuori di periodi critici, Es. sviluppo del substrato nervoso della visione binoculareEs. sviluppo del substrato nervoso della visione binoculare nelle prime settimane di vitanelle prime settimane di vita Ai modelli sperimentaliAi modelli sperimentali Deprivazioni sensorialiDeprivazioni sensoriali Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità Plasticità del cervello adulto in seguito a lesioni del SNCPlasticità del cervello adulto in seguito a lesioni del SNC (riduzione/aumento delle informazioni(riduzione/aumento delle informazioni dalla periferia ai centri nervosi)dalla periferia ai centri nervosi)
  • 73. Deprivazioni sensorialiDeprivazioni sensoriali Poichè ilPoichè il sistema somatosensorialesistema somatosensoriale rappresentarappresenta la periferia corporea secondo regolela periferia corporea secondo regole somatotopiche, la sezione/lesione di unsomatotopiche, la sezione/lesione di un determinato nervo depriva in maniera selettivadeterminato nervo depriva in maniera selettiva ed ordinata la sua rappresentazione centrale.ed ordinata la sua rappresentazione centrale.  Modifiche riorganizzazionali a diversi livelliModifiche riorganizzazionali a diversi livelli del sistema nervosodel sistema nervoso  Responsività neuronale alla stimolazione diResponsività neuronale alla stimolazione di distretti cutanei mappati in aree corticalidistretti cutanei mappati in aree corticali adiacenti a quelle deafferentate (es. Merzenichadiacenti a quelle deafferentate (es. Merzenich et al., 1984; Pons et al., 1991) e percezioniet al., 1984; Pons et al., 1991) e percezioni “fantasma”“fantasma”
  • 74. Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità L’apprendimento implica cambiamenti funzionaliL’apprendimento implica cambiamenti funzionali e/o strutturali nel SN e, in assenza di specifichee/o strutturali nel SN e, in assenza di specifiche patologie, può aver luogo a qualunque età.patologie, può aver luogo a qualunque età.  cfr.cfr. ampliamento delle aree di rappresentazioneampliamento delle aree di rappresentazione nervosa (corteccia somatosensitiva, corteccianervosa (corteccia somatosensitiva, corteccia motoria primaria) riguardanti elettivamentemotoria primaria) riguardanti elettivamente strutture coinvolte nell’apprendimento di unstrutture coinvolte nell’apprendimento di un determinatodeterminato compitocompito
  • 75. Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità  reversibilità dei cambiamenti che supportareversibilità dei cambiamenti che supporta ulteriormente l’elevata dinamicità connessionaleulteriormente l’elevata dinamicità connessionale del cervello anche in etàdel cervello anche in età adultaadulta (es. espansione della rappresentazione nella(es. espansione della rappresentazione nella corteccia somatosensitiva delle mammelle neicorteccia somatosensitiva delle mammelle nei ratti durante l’allattamento)ratti durante l’allattamento)  Mutamenti dinamici delle rappresentazioniMutamenti dinamici delle rappresentazioni cerebrali legate all’apprendimento di compiticerebrali legate all’apprendimento di compiti specifici nell’uomo (studi PET, fMRI,specifici nell’uomo (studi PET, fMRI, stimolazione magnetica transcranica)stimolazione magnetica transcranica) es.: rappresentazione somatosensitiva delle ditaes.: rappresentazione somatosensitiva delle dita della mano sinistra in suonatori di archi, lettori didella mano sinistra in suonatori di archi, lettori di BrailleBraille
  • 76. Apprendimento di particolari abilitàApprendimento di particolari abilità L’allenamento e la corretta esecuzione di unL’allenamento e la corretta esecuzione di un determinato compito modificano il SN al fine dideterminato compito modificano il SN al fine di ottimizzarlo, ma unottimizzarlo, ma un esercizio strenuo edesercizio strenuo ed improprioimproprio induce cambiamenti neurali in sensoinduce cambiamenti neurali in senso disorganizzativo e, quindi, dannoso.disorganizzativo e, quindi, dannoso. Cfr. patogenesi di alcune malattie professionali daCfr. patogenesi di alcune malattie professionali da iperuso (es. crampo dello scrivano)iperuso (es. crampo dello scrivano) La mappatura delle aree della cortecciaLa mappatura delle aree della corteccia somatosensoriale dedicate alle singole dita della manosomatosensoriale dedicate alle singole dita della mano dopo induzione di distonia nelle scimmie (Byl et al.,dopo induzione di distonia nelle scimmie (Byl et al., 1996) mostra una dedifferenziazione delle1996) mostra una dedifferenziazione delle rappresentazioni.rappresentazioni.
  • 77. Plasticità del cervello adulto in seguito aPlasticità del cervello adulto in seguito a lesioni del SNClesioni del SNC Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso.Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso. Nell’animale:Nell’animale: -Lesioni sperimentali della corteccia visiva del gatto-Lesioni sperimentali della corteccia visiva del gatto inducono un aumento di neurotrasmettitori eccitatori e uninducono un aumento di neurotrasmettitori eccitatori e un cambiamento di posizione e dimensione dei campicambiamento di posizione e dimensione dei campi recettivi nelle aree perilesionali (Eysel, 1997)recettivi nelle aree perilesionali (Eysel, 1997) -lesioni controllate di zone della corteccia motoria-lesioni controllate di zone della corteccia motoria coinvolte nella motricità fine della mano/trattamentocoinvolte nella motricità fine della mano/trattamento specifico: recupero funzionale il cui substrato nervosospecifico: recupero funzionale il cui substrato nervoso sembra risiedere nei territori nervosi adiacenti a quellosembra risiedere nei territori nervosi adiacenti a quello danneggiato sperimentalmente (Nudo e coll., 1996)danneggiato sperimentalmente (Nudo e coll., 1996)
  • 78. Plasticità del cervello adulto in seguito aPlasticità del cervello adulto in seguito a lesioni del SNClesioni del SNC Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso.Studio delle possibilità riorganizzative del cervello leso. Nell’uomo:Nell’uomo: -studi PET in pazienti con lesioni vascolari del braccio-studi PET in pazienti con lesioni vascolari del braccio posteriore della capsula interna: i campi motori associatiposteriore della capsula interna: i campi motori associati a movimenti delle dita vengono allargati alla zonaa movimenti delle dita vengono allargati alla zona abitualmente occupata dalla faccia (Chollet e Weiller,abitualmente occupata dalla faccia (Chollet e Weiller, 1994)1994) -la stimolazione magnetica transcranica evoca potenziali-la stimolazione magnetica transcranica evoca potenziali motori in aree dello scalpo più ampie dopo una terapiamotori in aree dello scalpo più ampie dopo una terapia riabilitativa mirata (espansione della rappresentazioneriabilitativa mirata (espansione della rappresentazione nervosa danneggiata da una lesione vascolare, Taub etnervosa danneggiata da una lesione vascolare, Taub et al., 1998)al., 1998)
  • 79. Plasticità del cervello adulto in seguito aPlasticità del cervello adulto in seguito a lesioni del SNClesioni del SNC Un ampliamento delle superfici rappresentazionali non èUn ampliamento delle superfici rappresentazionali non è necessariamente espressione di miglioramentonecessariamente espressione di miglioramento funzionale.funzionale. -massima espansione corticale in pazienti con arto-massima espansione corticale in pazienti con arto fantasma dolorosofantasma doloroso -studio PET su pazienti afasici non fluenti senza-studio PET su pazienti afasici non fluenti senza recupero spontaneo migliorati dopo un programma direcupero spontaneo migliorati dopo un programma di intonazione melodica (Belin et al., 1996)intonazione melodica (Belin et al., 1996) (ascolto e ripetizione di parole con modalità standard:(ascolto e ripetizione di parole con modalità standard: attivazione di zone dell’emisfero destro omologhe;attivazione di zone dell’emisfero destro omologhe; secondo le regole della terapia di intonazione melodica:secondo le regole della terapia di intonazione melodica: attivazione dell’area di Broca e della cortecciaattivazione dell’area di Broca e della corteccia prefrontale sinistra e deattivazione dell’omologo destro)prefrontale sinistra e deattivazione dell’omologo destro)
  • 80. Meccanismi di recuperoMeccanismi di recupero Tassonomia delle principali forme diTassonomia delle principali forme di neuroplasticitàneuroplasticità  Espansione delle mappeEspansione delle mappe rappresentazionalirappresentazionali  Riassegnazione cross-modaleRiassegnazione cross-modale es.: attività nella corteccia visiva durante iles.: attività nella corteccia visiva durante il compito di lettura tattile in Braille in individuicompito di lettura tattile in Braille in individui ciechi dalla nascitaciechi dalla nascita
  • 81. Tassonomia delle principali forme diTassonomia delle principali forme di neuroplasticitàneuroplasticità  Adattamento di aree omologhe a quelleAdattamento di aree omologhe a quelle leselese es.: recupero del linguaggio da attivazione di areees.: recupero del linguaggio da attivazione di aree perilesionaliperilesionali  Compenso mascheratoCompenso mascherato Un sistema cognitivo intatto prende in carico le funzioniUn sistema cognitivo intatto prende in carico le funzioni di un sistema leso riducendo la gravità del deficit, comedi un sistema leso riducendo la gravità del deficit, come ad es. nella messa in atto di strategie verbali perad es. nella messa in atto di strategie verbali per compensare alterazioni delle funzioni spaziali.compensare alterazioni delle funzioni spaziali.