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Pensieri e parole nei
bambini: modelli teorici
a confronto
Marinella Majorano
Dipartimento di Psicologia
Università degli Studi di Parma
Alcune definizioni....
LINGUAGGIO
“sistema simbolico di
comunicazione;
facoltà di comunicare
simbolicamente;
capacità cognitiva che
ci permette di usare
una lingua”
COMUNICAZIONE
“fitta rete di scambi di
informazioni e di
relazioni sociali che
coinvolgono ogni
essere vivente nella
vita quotidiana”
LINGUAGGIO
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Cos’è la fonetica?
• E’ la scienza che studia i suoni
prodotti e percepiti dagli esseri
umani per comunicare verbalmente
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Cos’è il sistema
fonologico?
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fonologico
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IL LINGUAGGIO:
ASPETTI FUNZIONALI
FUNZIONE COMUNICATIVA
e CONVERSAZIONALE
FUNZIONE NARRATIVA
FUNZIONE PRAGMATICA
-ATTO COMUNICATIVO-
La funzione pragmatica
• Negoziazione dell’attenzione (“guarda!”)
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rendi triste”)
• Marcatura di eventi (“ecco fatto!” “a
presto”)
• Drammatizzazione nello svolgersi di un
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• Discussione, conversazione (“non sono
d’accordo”)
• Negoziazione dell’azione (“mi potresti
dire”; “potremmo andare…”)
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Fonte: Ninio e Snow (1999)
ASPETTI STRUTTURALI
(COMPRENSIONE E PRODUZIONE)
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CULTURA
• “La cultura e la ricerca del significato
all’interno della cultura, sono le vere cause
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cosiddetto principio universale della natura
umana non è causa dell’azione, ma al limite può
rappresentare un vincolo, una condizione”.
• (Bruner, La ricerca del significato, 1992, p. 35)
Tappe del primo sviluppo
linguistico
dai 6-7 mesi lallazione canonica
dai 9-10 mesi lallazione variata
Inizia la comprensione di parole
SVILUPPO PREVERBALE
PRIME PAROLE
10-12 mesi, parole come
associazione suono-significato
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Intelligenza senso-motoria
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idem
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temporalizzata con
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BABBLING
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risonanti, babbling
marginale
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VOCALIZZAZIONE
3-8 mesi
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articolatori
“Cooing” vocalizzi+
suoni velari
PRIMA
ARTICOLAZIONE
1-4 mesi
Normale fonazioneSuoni quasi vocaliciFONAZIONE0-2 mesi
Stadi dello sviluppo preverbale
(Oller, 1980)
Stadi dello sviluppo preverbale
Altri modelli:
Stark (1979): lallazione reduplicata a 6-7 mesi
Stoel-Gammon (1989): coesistenza dello stadio
di lallazione canonica e variata
Kent (1990): no differenza tra stadio di
lallazione variata e canonica
Lallazione come indice predittivo
dello sviluppo linguistico
• Inizialmente Jakobson (1968) aveva ipotizzato che non
esistesse continuità tra lallazione e prime parole.
• Molti Autori invece hanno indagato gli aspetti di
continuità:
• Fry(1966): loop di feedback acustico
• Oller (1976): corrispondenza tra lallazione e prime
parole nella struttura sillabica e nella sequenza di suoni
• Vihman, Ferguson e Elbert (1986): differenze individuali
nei suoni “maggiormente esercitati” nella lallazione
• Stoel-Gammon (2002): continuità tra struttura
fonotattica di lallazione e prime parole
• McCune e Vihman (2001): numero di schemi motori
esercitati nella lallazione come indici predittivi dello
sviluppo del vocabolario
• Bortolini (2002): ruolo della lallazione come indice
predittivo
Ipotesi sulla relazione
lallazione-prime parole
• Teoria Motoria: Teoria motoria dello sviluppo preverbale
(Lenneberg, 1967;MacNeilage, 1979; Liberman, 1980;
Locke, 1983); la lallazione è l’output naturale di un apparato
motorio immaturo. Nello sviluppo delle prime parole i vincoli
motori sono primari seguiti dall’influenza dell’input linguistico
dell’ambiente.
• Teoria percettiva: L’Articulatory Filter Hypothesis: la
lallazione è orientata precocemente verso l’input dell’ambiente
(es. Stoel-Gammon, 1984; Vihman e Velleman, 2000). Ruolo di
altri aspetti (cognitivi, memoria di lavoro) nello sviluppo del
linguaggio insieme alle basi fonetiche e delle strategie
individuali (Macken, 1978).
Tappe del primo sviluppo
linguistico
• 18-20 mesi, grande aumento
della produzione
• Parole referenziali
• Utilizzo di funtori, aumento
dei verbi e aggettivi
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ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO
PRIME COMBINAZIONI
•Forme transizionali
•Forme combinatorie vere e
proprie
• Capacità rappresentative
(funzione semiotica)
• Gioco simbolico
• Sviluppo di atti
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linguistico
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• Miglioramento delle
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4 ANNI
6-7 ANNI
•Miglioramento degli aspetti
strutturali (regole grammaticali)
• Teoria della mente
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•Capacità conversazionali
•Atti comunicativi complessi
La capacità
conversazionale
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DAI 24 MESI
DAI 4-5 ANNI
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Fonte: Chapman (2000)
La capacità narrativa
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vista pragmatico e cognitivo
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personali, eventi di fantasia
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(discussione di eventi, mantenimento
del topic dell’interlocutore)
Lo sviluppo delle
capacità narrative
1) Accumulo non organizzato (storie senza
tema centrale)
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3) Narrazione primitiva (contiene
inizio, tema centrale, conseguenze)
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centrale, conseguenze, finale repentino)
5) Vera Narrazione (con finale come
risoluzione del problema)
Fonte: Paul et al. (1996)
Per concludere...
• Linguaggio come sistema complesso e
composto da sotto-componenti tra loro in
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  • 1. Pensieri e parole nei bambini: modelli teorici a confronto Marinella Majorano Dipartimento di Psicologia Università degli Studi di Parma
  • 2. Alcune definizioni.... LINGUAGGIO “sistema simbolico di comunicazione; facoltà di comunicare simbolicamente; capacità cognitiva che ci permette di usare una lingua” COMUNICAZIONE “fitta rete di scambi di informazioni e di relazioni sociali che coinvolgono ogni essere vivente nella vita quotidiana”
  • 5. /r/+/o/+/z/+/e/ /roze/ rose le rose Le rose sono fiori profumati, hann o le spine, ne esistono di diverse qualità…
  • 6. Cos’è la fonetica? • E’ la scienza che studia i suoni prodotti e percepiti dagli esseri umani per comunicare verbalmente (fonetica articolatoria, acustica, uditiva e percettiva)
  • 7. Cos’è il sistema fonologico? • E’ l’insieme dei suoni di una data lingua • E’ l’insieme di regole che indicano come i suoni si combinano all’interno di una data lingua (distinzione, successione, posizione)
  • 8. Cos’è la fonologia? • Organizzazione e classificazione dei suoni che hanno funzione distintiva all’interno di una data lingua • Tutti gli aspetti dello studio dei suoni linguistici, percezione e produzione, aspetti cognitivi e motori (articolazione)
  • 9. Cos’è la trascrizione fonetica? • E’ un’operazione che consiste nel rappresentare per iscritto la forma fonica di una parola, di una frase, o di un singolo fono, utilizzando l’alfabeto fonetico. I simboli fonetici sono diversi dalle lettere dell’alfabeto
  • 10. Tipi di analisi dei foni • Analisi fonetica: descrizione delle caratteristiche articolatorie, acustiche, psicoacustic he o uditive dei suoni linguistici (foni) • Analisi fonologica: classificazione ed organizzazione che funzionano come unità contrastive
  • 11. Analisi dei tratti • I fonemi sono l’unità base dell’analisi fonologica, ma i sistemi fonologici sono più spesso descritti in termini di TRATTI • TRATTO: caratteristiche che definiscono un particolare fono e lo distinguono da tutti gli altri • TRATTO DISTINTIVO: parametro articolatorio o acustico la cui presenza/assenza definisce il fonema
  • 12. I tratti • Vocalico • Consonantico • Alto • Posteriore • Basso • Anteriore • Coronale • Arrotondato • Teso • Continuo • Nasale • Stridente • Sonoro
  • 13. Caratteristiche dei suoni consonantici • Modi di articolazione • Occlusivo • Fricativo • Affricato • Nasale • Laterale • Vibrante • Approssimante
  • 14. Luoghi di articolazione • Bilabiale • Labiodentale • Dentale-alveolare-postalveolare • Retroflesso • Palatale • Velare • Uvulare • Faringale • Glottidale
  • 15. Teorie dello sviluppo fonologico • Teorie linguistiche (Jakobson, 1968) • Teorie cognitive (Ferguson e Farwell, 1975) • Teoria biologica (Locke, 1983) • Teorie connessioniste (Dell, 1988)
  • 16. IL LINGUAGGIO: ASPETTI FUNZIONALI FUNZIONE COMUNICATIVA e CONVERSAZIONALE FUNZIONE NARRATIVA FUNZIONE PRAGMATICA -ATTO COMUNICATIVO-
  • 17. La funzione pragmatica • Negoziazione dell’attenzione (“guarda!”) • Espressione di emozioni (“sono felice” “mi rendi triste”) • Marcatura di eventi (“ecco fatto!” “a presto”) • Drammatizzazione nello svolgersi di un gioco (“la mamma ti prepara la pappa”) • Discussione, conversazione (“non sono d’accordo”) • Negoziazione dell’azione (“mi potresti dire”; “potremmo andare…”) • Chiarificazione (“perché usi quel tono?”) Fonte: Ninio e Snow (1999)
  • 18. ASPETTI STRUTTURALI (COMPRENSIONE E PRODUZIONE) Fonetico-fonologici Lessicali Morfo-sintattici SISTEMA COGNITIVO Semantica ASPETTI FUNZIONALI Pragmatica CONTESTO CULTURA
  • 19. Come si sviluppa il linguaggio? SISTEMA LINGUISTICO (ASPETTI FORMALI) CONTESTO CULTURA CONOSCENZE (SISTEMA COGNITIVO)
  • 20. Teorie innatiste- modulariste “forti” SISTEMA LINGUISTICO (ASPETTI FORMALI) CONTESTO AMBIENTE CONOSCENZE (SISTEMA COGNITIVO) Alcuni riferimenti: Chomsky; Fodor, Idea di Bambino: prederminato dagli aspetti genetici e biologici Parole-chiave: LAD, dominio-specificità, modulo
  • 21. Teorie ambientaliste “forti” SISTEMA LINGUISTICO (ASPETTI FORMALI) CONTESTO AMBIENTE CONOSCENZE (SISTEMA COGNITIVO) Alcuni riferimenti: Skinner, comportamentisti Idea di Bambino: vaso vuoto Parole chiave: comportamento, ambiente Non considerato
  • 22. Teorie cognitiviste classiche SISTEMA LINGUISTICO (ASPETTI FORMALI) CONTESTO AMBIENTE CONOSCENZE (SISTEMA COGNITIVO) Alcuni riferimenti: Piaget Idea di Bambino: attivo costruttore di significati Parole-chiave: stadio, conoscenza
  • 23. Nuove prospettive: Le teorie emergentiste- interazioniste SISTEMA LINGUISTICO (ASPETTI FORMALI) CONTESTO CULTURA CONOSCENZE (SISTEMA COGNITIVO) Alcuni riferimenti: Hollich, Bates, Golinkoff, Karmiloff-Smith, Benelli Idea di Bambino: esperto nell’apprendimento, partner attivo Parole-chiave: pre-requisiti, multifattorialità, emergenza, apprendimento distribuzionale guidato
  • 24. Nuove prospettive: I modelli interazionisti sociocostruzionisti SISTEMA LINGUISTICO (ASPETTI FORMALI) CONOSCENZE (SISTEMA COGNITIVO) Alcuni riferimenti: Vygotskij, Bruner, Ninio, Scuola di Palo Alto Idea di Bambino: attivo, socialmente co-costruito Parole-chiave: cultura, interazioni sociali interiorizzate, facilitatori sociali, format, primato degli aspetti pragmatici, aspetti interpretativi, atto comunicativo CONTESTO CULTURA
  • 25. • “La cultura e la ricerca del significato all’interno della cultura, sono le vere cause dell’agire dell’uomo. Il substrato biologico, il cosiddetto principio universale della natura umana non è causa dell’azione, ma al limite può rappresentare un vincolo, una condizione”. • (Bruner, La ricerca del significato, 1992, p. 35)
  • 26. Tappe del primo sviluppo linguistico dai 6-7 mesi lallazione canonica dai 9-10 mesi lallazione variata Inizia la comprensione di parole SVILUPPO PREVERBALE PRIME PAROLE 10-12 mesi, parole come associazione suono-significato (proto-parole) Intelligenza senso-motoria (percezione e azione) Intenzionalità comunicativa Azioni mezzi-fini Gesti-deittici Attenzione congiunta Gesti-referenziali Sviluppo motorio, capacità di esplorazione Intersoggettività secondaria Permanenza dell’oggetto
  • 27. idem Sillaba o sequenze di sillabe contenenti 2 o più tipi di consonanti BABBLING VARIATO 9-10 mesi Articolazione pienamente temporalizzata con movimenti rapidi di apertura/chiusura bocca Sillaba (cv,vcv,vc) o sequenze di sillabe contenenti un solo tipo di consonante BABBLING CANONICO 5-10 mesi Movimenti lenti di chiusura e apertura Suoni vocalici, nuclei risonanti, babbling marginale ESPANSIONE o VOCALIZZAZIONE 3-8 mesi Limitati movimenti articolatori “Cooing” vocalizzi+ suoni velari PRIMA ARTICOLAZIONE 1-4 mesi Normale fonazioneSuoni quasi vocaliciFONAZIONE0-2 mesi Stadi dello sviluppo preverbale (Oller, 1980)
  • 28. Stadi dello sviluppo preverbale Altri modelli: Stark (1979): lallazione reduplicata a 6-7 mesi Stoel-Gammon (1989): coesistenza dello stadio di lallazione canonica e variata Kent (1990): no differenza tra stadio di lallazione variata e canonica
  • 29. Lallazione come indice predittivo dello sviluppo linguistico • Inizialmente Jakobson (1968) aveva ipotizzato che non esistesse continuità tra lallazione e prime parole. • Molti Autori invece hanno indagato gli aspetti di continuità: • Fry(1966): loop di feedback acustico • Oller (1976): corrispondenza tra lallazione e prime parole nella struttura sillabica e nella sequenza di suoni • Vihman, Ferguson e Elbert (1986): differenze individuali nei suoni “maggiormente esercitati” nella lallazione • Stoel-Gammon (2002): continuità tra struttura fonotattica di lallazione e prime parole • McCune e Vihman (2001): numero di schemi motori esercitati nella lallazione come indici predittivi dello sviluppo del vocabolario • Bortolini (2002): ruolo della lallazione come indice predittivo
  • 30. Ipotesi sulla relazione lallazione-prime parole • Teoria Motoria: Teoria motoria dello sviluppo preverbale (Lenneberg, 1967;MacNeilage, 1979; Liberman, 1980; Locke, 1983); la lallazione è l’output naturale di un apparato motorio immaturo. Nello sviluppo delle prime parole i vincoli motori sono primari seguiti dall’influenza dell’input linguistico dell’ambiente. • Teoria percettiva: L’Articulatory Filter Hypothesis: la lallazione è orientata precocemente verso l’input dell’ambiente (es. Stoel-Gammon, 1984; Vihman e Velleman, 2000). Ruolo di altri aspetti (cognitivi, memoria di lavoro) nello sviluppo del linguaggio insieme alle basi fonetiche e delle strategie individuali (Macken, 1978).
  • 31. Tappe del primo sviluppo linguistico • 18-20 mesi, grande aumento della produzione • Parole referenziali • Utilizzo di funtori, aumento dei verbi e aggettivi • olofrase ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO PRIME COMBINAZIONI •Forme transizionali •Forme combinatorie vere e proprie • Capacità rappresentative (funzione semiotica) • Gioco simbolico • Sviluppo di atti comunicativi •Aumento atti comunicativi •Miglioramento attenzione selettiva e sostenuta •Memoria
  • 32. Tappe dello sviluppo linguistico • Completamento dell’inventario fonetico • Miglioramento delle strutture morfo-sintattiche 4 ANNI 6-7 ANNI •Miglioramento degli aspetti strutturali (regole grammaticali) • Teoria della mente •Capacità narrative •Capacità conversazionali •Atti comunicativi complessi
  • 33. La capacità conversazionale • Impara ad aprire la conversazione e a stare in tema con l’adulto • Impara ad adattare lo stile conversazionale alla persona • Conversa solo sul qui ed ora DAI 24 MESI DAI 4-5 ANNI • Diventa più flessibile • Conversa anche sul passato e sul futuro Fonte: Chapman (2000)
  • 34. La capacità narrativa • Implica abilità complesse dal punto di vista pragmatico e cognitivo • Comprende script, eventi personali, eventi di fantasia • Prerequisiti: atti comunicativi (discussione di eventi, mantenimento del topic dell’interlocutore)
  • 35. Lo sviluppo delle capacità narrative 1) Accumulo non organizzato (storie senza tema centrale) 2) Sequenza (descrizione con tema centrale) 3) Narrazione primitiva (contiene inizio, tema centrale, conseguenze) 4) Catena (contiene inizio, tema centrale, conseguenze, finale repentino) 5) Vera Narrazione (con finale come risoluzione del problema) Fonte: Paul et al. (1996)
  • 36. Per concludere... • Linguaggio come sistema complesso e composto da sotto-componenti tra loro in stretta relazione • Linguaggio e pensiero come aspetti di tra loro fortemente interrelati • Centralità degli aspetti pragmatici • Ruolo del contesto come facilitatore e sostenitore dello sviluppo linguistico