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Lavora

su test mentali nel laboratorio di psicologia sperimentale di Binet e Simon
(interesse per risposte errate alle varie prove per capire il funzionamento mentale)
Ricerche sullo sviluppo infantile all’Istituto Rousseau di Ginevra dal 1921,

in particolare sul linguaggio e sul pensiero del fanciullo
Osservazione sistematica dei suoi tre figli, studi sull’intelligenza nel bambino
Negli anni ‘40 interesse per problemi di epistemologia genetica.

Piaget si occupa di:
Psicologia

genetica: che studia lo sviluppo della mente infantile e
adolescenziale per capire il funzionamento della mente adulta
Epistemologia genetica: che studia in modo interdisciplinare le
corrispondenze tra lo sviluppo psichico individuale e lo sviluppo storico di
determinate forme di pensiero
Le domande chiavi alle quali si cerca di
rispondere sono:
1)

Quali cambiamenti si verificano nel
funzionamento cognitivo?

2)

Quali fattori sono responsabili di tali
cambiamenti?
Secondo Piaget:
alcune abilità sono apprese e innate, ma
la
principale
caratteristica
della
conoscenza risiede nel fatto che il
soggetto costruisce attivamente le proprie
conoscenze: l’organismo si modifica
attraverso l’integrazione con l’ambiente,
spinto dal bisogno di realizzare con esso
degli scambi sempre più ricchi ed
efficaci.




rifiuto ipotesi innatista (Gestalt):
ipotizza l’improvvisa comparsa di strutture
mentali nuove e non tiene conto del fatto
che i cambiamenti evolutivi derivano da
una lunga storia di interazioni con
l’ambiente;
rifiuto ipotesi ambientalista
(Comportamentismo):
le influenze esterne non sono in se stesse
cause di sviluppo ma, al contrario,
diventano efficaci solo nella misura in cui
l’organismo è in grado di incorporarle
Ipotesi
innatista
Le strutture
cognitive hanno
un’origine
esclusivamente
interna

Piaget
respinge
Piaget
propone

Ipotesi
ambientalista
Le strutture
cognitive hanno
un’origine
esclusivamente
ambientale

Teoria organismica
L’individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali,
né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle
proprie conoscenze
• Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia
evolutiva delle specie (filogenesi), di cui l’organizzazione
biologica
e
psicologica
dell’uomo
(ontogenesi)
costituisce il vertice

• L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli
scambi con l’ambiente
• Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che
non sono innate, ma si costruiscono grazie all’attività
dell’individuo
(costruttivismo)
METODOLOGIA:
OSSERVAZIONE DESCRITTIVA (nei primi anni):
osservazione del comportamento del bambino in situazioni di
stimolo per studiarne le reazioni
INTERVISTA CLINICA SEMISTRUTTURATA (dai 3 anni in
poi):
conversazioni con bambini per studiarne il pensiero e il
linguaggio spontaneo
QUASI-ESPERIMENTI (dai 3 anni in poi):
esperimenti parzialmente strutturati finalizzati a capire in
particolare il modo in cui il bambino risolve problemi
DAI BISOGNI ALL’ADATTAMENTO
Lo sviluppo dipende dai bisogni del bambino,
cioé da situazioni in cui si crea un momentaneo
squilibrio tra due diverse esperienze.
Le strutture interne dell’organismo, perciò, si
modificano continuamente per assolvere a
bisogni nuovi, o anche vecchi, ma in condizioni
mutate.
i bisogni e gli interessi specifici del bambino
variano con l’età (uno stesso oggetto non suscita
lo stesso interesse in un bambino di 3 o 9 anni)
L’atto di intelligenza è la forma più alta di adattamento
Il suo sviluppo è paragonabile alla crescita biologica, entrambi
sono diretti al raggiungimento di un equilibrio
L’equilibrio psichico si raggiunge con la mente adulta, che è una
forma di equilibrio più dinamica e flessibile di quella biologica
Adattamento è l’equilibrio tra due processi in continua interazione:
ASSIMILAZIONE
ACCOMODAMENTO
È il processo per cui si ha esperienza del
mondo esterno per mezzo di schemi già in
nostro possesso
grazie ad esso il bambino può incorporare
i dati con cui entra in contatto.
È il processo per cui gli schemi in
possesso del bambino si modificano in
base a nuove esperienze
grazie ad esso gli schemi mentali
possono adattarsi sempre meglio ai
nuovi dati
ASSIMILAZIONE

ACCOMODAMENTO

Incorpora nei propri schemi i
dati dell’esperienza

Modifica i propri schemi per
adattarli ai nuovi dati

Conservazione

Novità

ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE
EQUILIBRIO
Continuità

Funzioni:
Adattamento
Equilibrio

Discontinuità

Stadi di sviluppo

PROCESSO
DI
SVILUPPO
• Ciascuno stadio prevede una particolare forma
organizzazione psicologica

di

• Il passaggio da uno stadio al successivo può essere
graduale e l’età può variare da un bambino all’altro
• Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente,
presenta forma e regole proprie
• Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il
passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrate
in strutture più evolute
Stadio

Età

Descrizione

0-2 anni

A 2 anni “comprende” il mondo in base a ciò
che può fare con gli oggetti e con le
informazioni sensoriali

Preoperatorio

2-6 anni

Si rappresenta mentalmente gli oggetti e
comincia a comprendere la loro
classificazione in gruppi

Operatorio
concreto

6-12
anni

La capacità logica progredisce grazie allo
sviluppo di nuove operazioni mentali
(addizione, sottrazione, ecc.)

Operatorio
formale

Dai 12
anni

È capace di organizzare le informazioni in
modo sistematico e pensa in termini
ipotetico-deduttivi

Sensomotorio
SCHEMI

DI AZIONE
si formano a partire dai riflessi innati, sono i primi strumenti con cui il
bambino fa esperienze, si basano esclusivamente su abilità motorie
e percettive
REAZIONE CIRCOLARE
consiste nella ripetizione di schemi, sia innati sia appresi , che può
produrre un effetto interessante per il bambino, cioè tale da
modificare la loro struttura oppure consolidarla
SCHEMI MENTALI
si formano solo grazie alle operazioni mentali, richiedono reversibilità
e si basano sulle capacità di rappresentazione, prima concreta, poi
astratta, del bambino
STADIO SENSO-MOTORIO
(nascita-2 anni)
Per

fare esperienza il bambino si basa sulla
percezione e sul movimento (non vi sono operazioni
mentali)
inizialmente il bambino riporta tutto al proprio corpo
che non distingue dagli altri e dalla realtà esterna, al
termine distingue il proprio corpo dagli oggetti e lo
colloca in un mondo fisico, sentito come esterno a sé
comprende 6 sottostadi
SOTTOSTADI






ESERCIZIO DEI RIFLESSI (0-1m)
Il lattante usa i propri meccanismi ereditari in modo attivo come
schemi di assimilazione (es. suzione, istinti alimentari),
perfezionandoli. Non vi è alcuna forma di imitazione e nozione di
oggetto. Il bambino non distingue il proprio corpo né dagli altri né
dagli oggetti esterni
REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (0-4m)
il bambino acquisisce le prime abitudini motorie e compaiono le
prime percezioni organizzate. Per mezzo delle reazioni circolari inizia
il processo di accomodamento (esperienze sul proprio corpo) e si
formano i primi schemi di azione. Compie imitazioni sporadiche
REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8m)
il bambino perfeziona i propri schemi d’azione e distingue il proprio
corpo dalla realtà esterna iniziando ad agire su di essa grazie a nuove
abilità ( es. prensione); compie imitazioni sistematiche ed acquisisce
una prima nozione di permanenza degli oggetti






COORDINAMENTO REAZIONI SECONDARIE (8-12m)
Il bambino è in grado di usare in modo organizzato due o più schemi
senso-motori (uno come mezzo e l’altro come fine) per agire
intenzionalmente sull’ambiente esterno; ha la nozione di permanenza
degli oggetti, ma non tiene conto dei loro spostamenti
REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE (12-18m)
sperimentazione attiva dell’ambiente e apprendimento per prove ed
errori.
INTELLIGENZA SENSOMOTORIA/COMBINAZIONI MENTALI (18-24m)
il bambino realizza il pieno adattamento pratico al suo ambiente e lo
amplia tramite l’immaginazione, rendendo possibile un riferimento
anche ad esperienze non direttamente percepite, ma solo
rappresentate
RIFLESSI INNATI
LEGATI A ISTINTI
ALIMENTARI

COORDINAMENTO
REAZIONI CIRCOLARI

SCHEMI SENSO-MOTORI

nozioni pratiche di oggetto
spazio
tempo
causa

Intelligenza
senso-motoria

SPERIMENTAZIONE
ATTIVA
PRIME EMOZIONI
legate alle tendenze
istintive

EGOCENTRISMO AFFETTIVO
legato ai risultati delle azioni del
soggetto

SENTIMENTI DIFFERENZIATI

•PRIMI SENTIMENTI ORGANIZZATI
•PRIME FISSAZIONI ESTERNE DELLA
AFFETTIVITA’

gradualmente con la
conquista della nozione
degli oggetti
STADIO PRE-OPERATORIO
(2-6 ANNI)



1.

2.



Per fare esperienza il bambino si basa sulla
propria capacità rappresentativa (non logica
perché non c’è reversibilità)
Il bambino impiega:
l’immaginazione,
che
gli
consente
di
rappresentare esperienze passate e di anticipare
esperienze future (pensiero intuitivo)
Il linguaggio verbale, che gli consente di
comunicare e di sviluppare i primi sentimenti
interindividuali
Carattere egocentrico del pensiero e dell’azione
del bambino
La conquista della rappresentazione
comporta:
Imitazione
differita
Principali
manifestazioni

Gioco
simbolico

Linguaggio

si riferiscono a una
realtà non percepita
in quel momento e la
evocano
Caratteristiche del pensiero intuitivo



Animismo



Artificialismo/Finalismo
IL REALISMO DEL PENSIERO INTUITIVO
Il bambino é sensibile al mondo che lo circonda,
ma essendo inconsapevole dei suoi processi
mentali, finisce per considerare i suoi pensieri e i
suoi sentimenti, oggettivi.
Le sue rappresentazioni e i suoi strumenti del
pensiero sono da lui percepiti come assoluti, egli si
pone al centro dell’universo, ignorando “l’esistenza
della propria soggettività”.
Il pensiero non è nè logico nè reversibile.
Un’azione mentale è “reversibile” se nel momento
in cui viene formulata, può ripercorrere la stessa
via per tornare al punto di partenza
Il pensiero pre-operatorio è dunque un pensiero
irreversibile, lento, contraddittorio
L’animismo
I bambini inizialmente attribuiscono “vita” sia ad oggetti animati
che inanimati.


Fino all’età di 6-7 anni, tutti i corpi per il bambino sono
coscienti e vivi, anche quelli immobili



Tra i 6-7 anni e gli 8-9 anni, coscienza e vita sono attribuite
dal bambino solamente a tutto ciò che si muove



Tra gli 8-9 anni e gli 11-12 anni egli attribuisce coscienza e
vita solamente ai corpi dotati di moto proprio
L’artificialismo
L’artificialismo infantile è la tendenza a concepire tutti i corpi
come “fatti per..” l’uomo.
Egli concepisce gli oggetti come “fatti per...”, il sole fatto per
scaldare, la notte per dormire, risposte implicitamente “fatte
per” l’uomo.
L’artificialismo e l’animismo sono, almeno all’inizio, fenomeni
complementari. Il bambino concepisce gli esseri come vivi e
fabbricati allo stesso tempo, in altre parole ogni cosa nasce,
cresce, vive grazie all’uomo che le ha costruite.
Artificialismo, finalismo ed animismo si uniscono a formare il
pensiero infantile.
ORIGINE DEI SENTIMENTI INTERINDIVIDUALI
con la nozione di
OGGETTO si
sviluppano

VALORI
che danno luogo a
INTERESSI

rispetto ad essi il bambino
sviluppa
SIMPATIE/ANTIPATIE e
AUTOVALORIZZAZIONI (es.
sentimento di inferiorità)

MORALE E’ ETERONOMA
In conseguenza della
subordinazione alla figura adulta

VALORI MORALI INTUITIVI
STADIO OPERATORIO
CONCRETO
(7-11 ANNI)
 Il bambino compie le prime operazioni logiche
(classificazione e seriazione) e sviluppa i primi
sentimenti morali autonomi
 riesce a rappresentare e manipolare la realtà
tramite il ragionamento di tipo reversibile
IL PENSIERO LOGICO CONCRETO


Le
rappresentazioni
interiorizzate
diventano
reversibili e vengono inserite in totalità globali
raggruppandole (classificazione) e disponendole
in una sequenza ordinata (seriazione)



C’è sempre bisogno che gli oggetti delle
rappresentazioni siano oggetti di esperienza
concreta da parte del bambino ( non possono
essere astratte)
ORIGINE DEI SENTIMENTI MORALI
AUTONOMI
RICONOSCIMENTO DI
VALORI NELL’ALTRO

RISPETTO RECIPROCO

VOLONTA’ COME CONTROLLO
E CAPACITA’ DI OSSERVARE
DELLE REGOLE

MORALE E’ AUTONOMA
In conseguenza di regole
liberamente scelte e condivise

AUTORITA’ COME REGOLA
CONDIVISA SOCIALMENTE
STADIO OPERATORIO FORMALE
(dai 12 ANNI)


L’adolescente fa uso di un ragionamento
astratto che procede per ipotesi e
deduzioni logiche



Si sviluppa la personalità individuale e una
riflessione consapevole sui propri valori
morali
IL PENSIERO LOGICO ASTRATTO


RISOLUZIONE DI PROBLEMI SUL PIANO PURAMENTE
VERBALE



CAPACITA’ DI COMPIERE INFERENZE



COMPRENSIONE DI FENOMENI COMPLESSI
LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’




La coordinazione sociale delle azioni e la
contemporanea valorizzazione dell’io permettono:
Lo sviluppo di una personalità diversa da quella
degli altri
L’inserimento nella società adulta
c’è una autonoma e consapevole sottomissione
degli istinti e un continuo confronto con la realtà
sociale
Il ruolo dell’ambiente
Per Piaget l’ambiente fisico e sociale è
semplicemente
lo
scenario
che
consente al bambino di esercitare le
proprie azioni e fornisce quindi solo il
materiale per lo sviluppo delle strutture
mentali
Evoluzione biologica e
sviluppo cognitivo
Il vero fattore determinante dello sviluppo è
la capacità intrinseca della vita organica di
adattarsi al proprio ambiente +
Ma come spiegare il formarsi della capacità
di generalizzare?
Punti fondamentali della teoria






Costruttivismo
Nuovi metodi di studio dello sviluppo
infantile
Bisogni e interessi come molla dello
sviluppo mentale e affettivo
Finalita’ evolutiva dello sviluppo mentale
Individuazione dei diversi stadi di
sviluppo
CONSEGUENZE PEDAGOGICHE


RISPETTO DEI RITMI DI SVILUPPO DEL
BAMBINO



NECESSITA’ DI FAR COMPIERE ESPERIENZE
DIRETTE AL BAMBINO



CENTRALITA’ DEL BAMBINO NEL PROCESSO
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Piaget

  • 1.
  • 2. Lavora su test mentali nel laboratorio di psicologia sperimentale di Binet e Simon (interesse per risposte errate alle varie prove per capire il funzionamento mentale) Ricerche sullo sviluppo infantile all’Istituto Rousseau di Ginevra dal 1921, in particolare sul linguaggio e sul pensiero del fanciullo Osservazione sistematica dei suoi tre figli, studi sull’intelligenza nel bambino Negli anni ‘40 interesse per problemi di epistemologia genetica. Piaget si occupa di: Psicologia genetica: che studia lo sviluppo della mente infantile e adolescenziale per capire il funzionamento della mente adulta Epistemologia genetica: che studia in modo interdisciplinare le corrispondenze tra lo sviluppo psichico individuale e lo sviluppo storico di determinate forme di pensiero
  • 3. Le domande chiavi alle quali si cerca di rispondere sono: 1) Quali cambiamenti si verificano nel funzionamento cognitivo? 2) Quali fattori sono responsabili di tali cambiamenti?
  • 4. Secondo Piaget: alcune abilità sono apprese e innate, ma la principale caratteristica della conoscenza risiede nel fatto che il soggetto costruisce attivamente le proprie conoscenze: l’organismo si modifica attraverso l’integrazione con l’ambiente, spinto dal bisogno di realizzare con esso degli scambi sempre più ricchi ed efficaci.
  • 5.   rifiuto ipotesi innatista (Gestalt): ipotizza l’improvvisa comparsa di strutture mentali nuove e non tiene conto del fatto che i cambiamenti evolutivi derivano da una lunga storia di interazioni con l’ambiente; rifiuto ipotesi ambientalista (Comportamentismo): le influenze esterne non sono in se stesse cause di sviluppo ma, al contrario, diventano efficaci solo nella misura in cui l’organismo è in grado di incorporarle
  • 6. Ipotesi innatista Le strutture cognitive hanno un’origine esclusivamente interna Piaget respinge Piaget propone Ipotesi ambientalista Le strutture cognitive hanno un’origine esclusivamente ambientale Teoria organismica L’individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali, né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie conoscenze
  • 7. • Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva delle specie (filogenesi), di cui l’organizzazione biologica e psicologica dell’uomo (ontogenesi) costituisce il vertice • L’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambiente • Lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non sono innate, ma si costruiscono grazie all’attività dell’individuo (costruttivismo)
  • 8. METODOLOGIA: OSSERVAZIONE DESCRITTIVA (nei primi anni): osservazione del comportamento del bambino in situazioni di stimolo per studiarne le reazioni INTERVISTA CLINICA SEMISTRUTTURATA (dai 3 anni in poi): conversazioni con bambini per studiarne il pensiero e il linguaggio spontaneo QUASI-ESPERIMENTI (dai 3 anni in poi): esperimenti parzialmente strutturati finalizzati a capire in particolare il modo in cui il bambino risolve problemi
  • 9. DAI BISOGNI ALL’ADATTAMENTO Lo sviluppo dipende dai bisogni del bambino, cioé da situazioni in cui si crea un momentaneo squilibrio tra due diverse esperienze. Le strutture interne dell’organismo, perciò, si modificano continuamente per assolvere a bisogni nuovi, o anche vecchi, ma in condizioni mutate. i bisogni e gli interessi specifici del bambino variano con l’età (uno stesso oggetto non suscita lo stesso interesse in un bambino di 3 o 9 anni)
  • 10. L’atto di intelligenza è la forma più alta di adattamento Il suo sviluppo è paragonabile alla crescita biologica, entrambi sono diretti al raggiungimento di un equilibrio L’equilibrio psichico si raggiunge con la mente adulta, che è una forma di equilibrio più dinamica e flessibile di quella biologica Adattamento è l’equilibrio tra due processi in continua interazione: ASSIMILAZIONE ACCOMODAMENTO
  • 11. È il processo per cui si ha esperienza del mondo esterno per mezzo di schemi già in nostro possesso grazie ad esso il bambino può incorporare i dati con cui entra in contatto.
  • 12. È il processo per cui gli schemi in possesso del bambino si modificano in base a nuove esperienze grazie ad esso gli schemi mentali possono adattarsi sempre meglio ai nuovi dati
  • 13.
  • 14. ASSIMILAZIONE ACCOMODAMENTO Incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza Modifica i propri schemi per adattarli ai nuovi dati Conservazione Novità ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE EQUILIBRIO
  • 16. • Ciascuno stadio prevede una particolare forma organizzazione psicologica di • Il passaggio da uno stadio al successivo può essere graduale e l’età può variare da un bambino all’altro • Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forma e regole proprie • Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrate in strutture più evolute
  • 17.
  • 18. Stadio Età Descrizione 0-2 anni A 2 anni “comprende” il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e con le informazioni sensoriali Preoperatorio 2-6 anni Si rappresenta mentalmente gli oggetti e comincia a comprendere la loro classificazione in gruppi Operatorio concreto 6-12 anni La capacità logica progredisce grazie allo sviluppo di nuove operazioni mentali (addizione, sottrazione, ecc.) Operatorio formale Dai 12 anni È capace di organizzare le informazioni in modo sistematico e pensa in termini ipotetico-deduttivi Sensomotorio
  • 19. SCHEMI DI AZIONE si formano a partire dai riflessi innati, sono i primi strumenti con cui il bambino fa esperienze, si basano esclusivamente su abilità motorie e percettive REAZIONE CIRCOLARE consiste nella ripetizione di schemi, sia innati sia appresi , che può produrre un effetto interessante per il bambino, cioè tale da modificare la loro struttura oppure consolidarla SCHEMI MENTALI si formano solo grazie alle operazioni mentali, richiedono reversibilità e si basano sulle capacità di rappresentazione, prima concreta, poi astratta, del bambino
  • 20. STADIO SENSO-MOTORIO (nascita-2 anni) Per fare esperienza il bambino si basa sulla percezione e sul movimento (non vi sono operazioni mentali) inizialmente il bambino riporta tutto al proprio corpo che non distingue dagli altri e dalla realtà esterna, al termine distingue il proprio corpo dagli oggetti e lo colloca in un mondo fisico, sentito come esterno a sé comprende 6 sottostadi
  • 21. SOTTOSTADI    ESERCIZIO DEI RIFLESSI (0-1m) Il lattante usa i propri meccanismi ereditari in modo attivo come schemi di assimilazione (es. suzione, istinti alimentari), perfezionandoli. Non vi è alcuna forma di imitazione e nozione di oggetto. Il bambino non distingue il proprio corpo né dagli altri né dagli oggetti esterni REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (0-4m) il bambino acquisisce le prime abitudini motorie e compaiono le prime percezioni organizzate. Per mezzo delle reazioni circolari inizia il processo di accomodamento (esperienze sul proprio corpo) e si formano i primi schemi di azione. Compie imitazioni sporadiche REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8m) il bambino perfeziona i propri schemi d’azione e distingue il proprio corpo dalla realtà esterna iniziando ad agire su di essa grazie a nuove abilità ( es. prensione); compie imitazioni sistematiche ed acquisisce una prima nozione di permanenza degli oggetti
  • 22.    COORDINAMENTO REAZIONI SECONDARIE (8-12m) Il bambino è in grado di usare in modo organizzato due o più schemi senso-motori (uno come mezzo e l’altro come fine) per agire intenzionalmente sull’ambiente esterno; ha la nozione di permanenza degli oggetti, ma non tiene conto dei loro spostamenti REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE (12-18m) sperimentazione attiva dell’ambiente e apprendimento per prove ed errori. INTELLIGENZA SENSOMOTORIA/COMBINAZIONI MENTALI (18-24m) il bambino realizza il pieno adattamento pratico al suo ambiente e lo amplia tramite l’immaginazione, rendendo possibile un riferimento anche ad esperienze non direttamente percepite, ma solo rappresentate
  • 23. RIFLESSI INNATI LEGATI A ISTINTI ALIMENTARI COORDINAMENTO REAZIONI CIRCOLARI SCHEMI SENSO-MOTORI nozioni pratiche di oggetto spazio tempo causa Intelligenza senso-motoria SPERIMENTAZIONE ATTIVA
  • 24. PRIME EMOZIONI legate alle tendenze istintive EGOCENTRISMO AFFETTIVO legato ai risultati delle azioni del soggetto SENTIMENTI DIFFERENZIATI •PRIMI SENTIMENTI ORGANIZZATI •PRIME FISSAZIONI ESTERNE DELLA AFFETTIVITA’ gradualmente con la conquista della nozione degli oggetti
  • 25. STADIO PRE-OPERATORIO (2-6 ANNI)   1. 2.  Per fare esperienza il bambino si basa sulla propria capacità rappresentativa (non logica perché non c’è reversibilità) Il bambino impiega: l’immaginazione, che gli consente di rappresentare esperienze passate e di anticipare esperienze future (pensiero intuitivo) Il linguaggio verbale, che gli consente di comunicare e di sviluppare i primi sentimenti interindividuali Carattere egocentrico del pensiero e dell’azione del bambino
  • 26. La conquista della rappresentazione comporta: Imitazione differita Principali manifestazioni Gioco simbolico Linguaggio si riferiscono a una realtà non percepita in quel momento e la evocano
  • 27. Caratteristiche del pensiero intuitivo  Animismo  Artificialismo/Finalismo
  • 28. IL REALISMO DEL PENSIERO INTUITIVO Il bambino é sensibile al mondo che lo circonda, ma essendo inconsapevole dei suoi processi mentali, finisce per considerare i suoi pensieri e i suoi sentimenti, oggettivi. Le sue rappresentazioni e i suoi strumenti del pensiero sono da lui percepiti come assoluti, egli si pone al centro dell’universo, ignorando “l’esistenza della propria soggettività”. Il pensiero non è nè logico nè reversibile. Un’azione mentale è “reversibile” se nel momento in cui viene formulata, può ripercorrere la stessa via per tornare al punto di partenza Il pensiero pre-operatorio è dunque un pensiero irreversibile, lento, contraddittorio
  • 29. L’animismo I bambini inizialmente attribuiscono “vita” sia ad oggetti animati che inanimati.  Fino all’età di 6-7 anni, tutti i corpi per il bambino sono coscienti e vivi, anche quelli immobili  Tra i 6-7 anni e gli 8-9 anni, coscienza e vita sono attribuite dal bambino solamente a tutto ciò che si muove  Tra gli 8-9 anni e gli 11-12 anni egli attribuisce coscienza e vita solamente ai corpi dotati di moto proprio
  • 30. L’artificialismo L’artificialismo infantile è la tendenza a concepire tutti i corpi come “fatti per..” l’uomo. Egli concepisce gli oggetti come “fatti per...”, il sole fatto per scaldare, la notte per dormire, risposte implicitamente “fatte per” l’uomo. L’artificialismo e l’animismo sono, almeno all’inizio, fenomeni complementari. Il bambino concepisce gli esseri come vivi e fabbricati allo stesso tempo, in altre parole ogni cosa nasce, cresce, vive grazie all’uomo che le ha costruite. Artificialismo, finalismo ed animismo si uniscono a formare il pensiero infantile.
  • 31. ORIGINE DEI SENTIMENTI INTERINDIVIDUALI con la nozione di OGGETTO si sviluppano VALORI che danno luogo a INTERESSI rispetto ad essi il bambino sviluppa SIMPATIE/ANTIPATIE e AUTOVALORIZZAZIONI (es. sentimento di inferiorità) MORALE E’ ETERONOMA In conseguenza della subordinazione alla figura adulta VALORI MORALI INTUITIVI
  • 32. STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI)  Il bambino compie le prime operazioni logiche (classificazione e seriazione) e sviluppa i primi sentimenti morali autonomi  riesce a rappresentare e manipolare la realtà tramite il ragionamento di tipo reversibile
  • 33. IL PENSIERO LOGICO CONCRETO  Le rappresentazioni interiorizzate diventano reversibili e vengono inserite in totalità globali raggruppandole (classificazione) e disponendole in una sequenza ordinata (seriazione)  C’è sempre bisogno che gli oggetti delle rappresentazioni siano oggetti di esperienza concreta da parte del bambino ( non possono essere astratte)
  • 34. ORIGINE DEI SENTIMENTI MORALI AUTONOMI RICONOSCIMENTO DI VALORI NELL’ALTRO RISPETTO RECIPROCO VOLONTA’ COME CONTROLLO E CAPACITA’ DI OSSERVARE DELLE REGOLE MORALE E’ AUTONOMA In conseguenza di regole liberamente scelte e condivise AUTORITA’ COME REGOLA CONDIVISA SOCIALMENTE
  • 35. STADIO OPERATORIO FORMALE (dai 12 ANNI)  L’adolescente fa uso di un ragionamento astratto che procede per ipotesi e deduzioni logiche  Si sviluppa la personalità individuale e una riflessione consapevole sui propri valori morali
  • 36. IL PENSIERO LOGICO ASTRATTO  RISOLUZIONE DI PROBLEMI SUL PIANO PURAMENTE VERBALE  CAPACITA’ DI COMPIERE INFERENZE  COMPRENSIONE DI FENOMENI COMPLESSI
  • 37. LA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’   La coordinazione sociale delle azioni e la contemporanea valorizzazione dell’io permettono: Lo sviluppo di una personalità diversa da quella degli altri L’inserimento nella società adulta c’è una autonoma e consapevole sottomissione degli istinti e un continuo confronto con la realtà sociale
  • 38. Il ruolo dell’ambiente Per Piaget l’ambiente fisico e sociale è semplicemente lo scenario che consente al bambino di esercitare le proprie azioni e fornisce quindi solo il materiale per lo sviluppo delle strutture mentali
  • 39. Evoluzione biologica e sviluppo cognitivo Il vero fattore determinante dello sviluppo è la capacità intrinseca della vita organica di adattarsi al proprio ambiente + Ma come spiegare il formarsi della capacità di generalizzare?
  • 40. Punti fondamentali della teoria      Costruttivismo Nuovi metodi di studio dello sviluppo infantile Bisogni e interessi come molla dello sviluppo mentale e affettivo Finalita’ evolutiva dello sviluppo mentale Individuazione dei diversi stadi di sviluppo
  • 41. CONSEGUENZE PEDAGOGICHE  RISPETTO DEI RITMI DI SVILUPPO DEL BAMBINO  NECESSITA’ DI FAR COMPIERE ESPERIENZE DIRETTE AL BAMBINO  CENTRALITA’ DEL BAMBINO NEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO
  • 42. VALIDITA’ ATTUALE DELLA TEORIA  SUCCESSIONE CORRETTA DEGLI STADI DI SVILUPPO  CONOSCENZA DELLE SPECIFICHE CARATTERISTICHE DELLA MENTE INFANTILE  COSTRUTTIVISMO
  • 43. PROBLEMI APERTI DELLA TEORIA  IMPORTANZA DELL’AMBIENTE FISICO, SOCIALE E CULTURALE NELLO SVILUPPO  ACCELERAZIONE NEI RITMI DI APPRENDIMENTO  CORRISPONDENZA TRA ONTOGENESI (sviluppo individuale) E FILOGENESI (sviluppo sociale)