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Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente

Sarà effettuato l’inventario georeferenziato delle sorgenti fisse e mobili (impianti termici civili, attività artigianali e/o
industriali, infrastrutture dei trasporti, ecc…) e quindi l’archiviazione e visualizzazione di sorgenti fisse georeferenziate con
i relativi tempi di funzionamento, emissioni, livelli di immessi in punti di riferimento, ecc...
Per supportare le fasi di analisi le banche dati informatizzate consentono di collegare dati inerenti il territorio come
strade, edifici, insediamenti produttivi, infrastrutture in genere con dati di tipo ambientale quali l’inquinamento acustico,
ma anche con altri aspetti quali, per esempio, l’inquinamento atmosferico e la qualità del clima, il posizionamento
territoriale e geografico ed infine la rappresentazione grafica con riferimento a cartografie IGM digitalizzate in formato
raster (file Bitmap) o in formato vettoriale provenienti da aereofotogrammetria.
Un accurato rilievo diretto dei dati necessari a censire lo stato di fatto consente di individuare i tre sistemi fondamentali
dell'ambiente urbano esistente: ambientale, insediativo (residenze, insediamenti produttivi, servizi e funzioni urbane) ed
infrastrutturale (strade, ferrovie, aeroporti, porti, etc…).
La banca dati risulta essere così un vero e proprio contenitore di dati organizzati e strutturati in grado di consentire
l’elaborazione e l’estrapolazione di dati statistici, progettuali e descrittivi relativi allo stato dell’ambiente di porzioni più o
meno vaste di territorio.
Inoltre si è pensato di dotare il software di una interfaccia che consentisse l’interrogazione della banca dati tramite
INTERNET per consentirne l'utilizzo al pubblico.
E’ possibile interrogare l’archivio e visualizzare: il loro posizionamento territoriale e geografico e le informazioni sia
in forma tabellare che grafica; viceversa a partire da un’entità grafica georeferenziata è possibile visualizzare i dati ad essa
collegati.
L’archivio dati è costituito da tabelle interconnesse che consentono il facile scambio di dati.
Considerando la grande mole di dati che in teoria la banca dati dovrebbe contenere a pieno regime, sorgono diverse
esigenze:
-

Necessità di utilizzare database relazionali.
Necessità di utilizzare il linguaggio SQL per l'interrogazione della banca dati.
Grande mole di dati gestibile.
Velocità di esecuzione delle interrogazioni.
Flessibilità.
Affidabilità.
Scarsa manutenzione.
Robustezza.
Possibilità di utilizzo multiutente in tempo reale.
Possibilità di interrogazione ed aggiornamento dati tramite internet.
Possibilità di assegnare password di accesso e privilegi ad utenti appartenenti a gruppi e categorie differenti.

Il software potrà consentire di visualizzare, esplorare, interrogare ed analizzare geograficamente i dati a disposizione in
pochissimo tempo. Il software consentirà la visualizzazione georeferenziata del quadro di unione di un insieme di carte in
formato raster e la possibilità di sovrapporre ad esse un piano di disegno vettoriale sul quale è possibile disegnare linee
poligonali, anch’esse georeferenziate, delimitare e campire delle aree, contrassegnare dei punti. Una volta creata la mappa,
è possibile aggiungervi dati con estrema facilità. Le informazioni di tipo grafico vettoriale possono essere poi collegate con
i dati di tipo acustico-ambientali contenuti nella banca dati, in modo biunivoco, così da poter sempre recuperare i dati
collegati ad una data entità vettoriale, o rappresentare sul piano un insieme di entità vettoriali che corrispondono ad un dato
criterio di ricerca. Il software sarà composto da tre moduli principali indipendenti:
-

Il modulo di gestione delle cartografia e del disegno vettoriale;
Il modulo di gestione della banca dati;
Il modulo di internet.

In questo modo sarà possibile evidenziare e contrassegnare elementi della cartografia con linee, aree retinate e simboli,
anche se nessun dato è stato caricato nel database dei dati acustico-ambientali, ed è possibile riempire interamente la banca
dati anche se nessun riferimento sulla cartografia è stato ancora disegnato.
Per le infrastrutture dei trasporti potrà essere messo a punto un catasto informatico georeferenziato e contenere dati ed
informazioni di tipo geometrico, acustico, ambientale e sulla tipologia e composizione del traffico.
In particolare, a titolo di esempio, nell’archivio possono essere inseriti:
-

i livelli di rumore medi diurni e notturni DNL ed Lden calcolati in funzione del Traffico Medio Giornaliero, Annuo
TMGA;
i valori di concentrazione degli inquinanti chimici calcolati in funzione delle settimane tipo di Traffico veicolare, dei
parametri meteo-climatici etc..
i valori di concentrazione degli inquinanti chimici misurati.

Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” – Tel. 091-7077585 – e-mail: sanza@artasicilia.it

221
Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente

-

indice Heat Stress HS (1982);
indice di discomfort DI, sviluppato da Thom nel 1959 e ripreso da Giles nel 1990;
indice THI (Temperature – Humidity Index) di Steadman (1976);
un indice elaborato per descrivere gli ambienti “freddi” è il WCI (Wind Chill-Index) di Steadman;
indice di potenza raffreddante K di Sipel e Passel (1945);
indice Perception of Climate CP, di Tacken (1989);
un indice oggetto di norma ISO è il Wet Bulb Globe termometer (WBGT),
un altro indice per lo studio dei climi caldi è l’Heart Rate (RC).

Vi sono poi altri indici, più complessi, tra i quali si citano il voto medio previsto PMV per ambienti esterni, e l’indice
di stress meteorologico WSI.

7.1.6 Messa a punto di un protocollo per la Sostenibilità Ambientale
Oggetto del presente Progetto è di regolamentare interventi rivolti alla sostenibilità (con particolare riferimento a
quella urbana) secondo i criteri fissati e sviluppati internazionalmente da Agenda 21 a livello globale, regionale e locale.
Per la valutazione dei risultati possono essere analizzate le serie di indicatori proposti da varie strutture a livello
internazionale che perseguono obiettivi di sviluppo economico e sociale.
Un indicatore può essere definito come un parametro, o un valore derivato da parametri, che fornisce informazioni su
un fenomeno. Gli indicatori ambientali e di sostenibilità, sviluppati per scopi specifici, rappresentano quindi una sintesi di
dati e la loro attenta scelta deve permettere di elaborare un insieme di dati circostanziati, leggibili e concreti, indispensabili
per valutare l'andamento nel tempo delle performance ambientali, evidenziando i risultati positivi e le criticità, e per
effettuare raffronti temporali, analisi costi/benefici, valutazioni ambientali strategiche.
Gli indicatori semplificano inoltre il processo di comunicazione delle informazioni a tutte le parti interessate. Di
fondamentale importanza è la scelta degli indicatori, che devono essere particolarmente affidabili, semplici e facilmente
confrontabili e costantemente reperibili e devono essere "strategici" per le tematiche affrontate. Tra le batterie di indicatori
maggiormente utilizzate a livello locale sono presenti gli indicatori di sostenibilità urbana messi a punto dalla Commissione
Europea (ICE: Indicatori Comuni Europei). Il set di indicatori ICE è stato predisposto nel 2000 dalla Commissione
Europea, in collaborazione con un team di esperti dell'ambiente urbano ed è stato oggetto di una iniziativa sperimentale
denominata Towards a local sustainability profile - European Common Indicators, che ha coinvolto diversi comuni italiani
ed europei con A21L in atto. Il set è composto da 10 indicatori di sostenibilità dell'ambiente urbano, cinque obbligatori e
cinque facoltativi, cui di recente è stata aggiunta l’impronta ecologica (11° indicatore). Di seguito viene riportata la lista dei
10 indicatori e dei sei principi di sostenibilità su cui essi si basano. Gli indicatori servono a verificare i progressi verso la
sostenibilità ottenuti da amministrazioni locali europee, particolarmente impegnate nell'implementazione di processi di
sviluppo sostenibile. Alla base di questa iniziativa c'è il concetto di città sostenibile come luogo in cui sviluppo economico,
equità sociale e qualità ambientale coesistono in una condizione di equilibrio armonioso. Si spiega pertanto il motivo per
cui gli ICE vanno ben oltre i soli indicatori ambientali.
N' Indicatore

Principio n°
1 2 3 4 5 6

1

Soddisfazione dei cittadini con riferimento alla comunità locale X X

2

Contributo locale al cambiamento climatico globale

X

X X X

3

Mobilità locale e trasporto passeggeri

X

X X X X

4

Accessibilità delle aree verdi e dei servizi locali

X

X

5

Qualità dell'aria locale

X

6

Spostamenti casa - scuola dei bambini

X

7

Gestione sostenibile dell'autorità locale e delle imprese locali

8

Inquinamento acustico

X

9

Uso sostenibile del territorio

X

X

X

X X X

10 Prodotti sostenibili

X X X

X X
X X

X X X
X X X
X X
X X

Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” – Tel. 091-7077585 – e-mail: sanza@artasicilia.it

223
Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente

autunno

3
2,5

AQSI

2
Boccadifalco

1,5

Castelnuovo
1
0,5
0
50

55

60

65

70

75

80

DNL [dB]

Figura 7.1 - Nomogramma per la valutazione atmosferico-acustica della settimana tipo per Boccadifalco e Castelnuovo
(estate 2000) in Palermo.

7.1.13 Convenzione ARTA Sicilia, DREAM1, Messa a punto di un sistema integrato
per la valutazione e la gestione della qualità dell’aria nelle aree metropolitane della
regione Sicilia”.
&RSLDWRGDOOD3UHPHVVDGHOODRQYHQ]LRQH
JLjFRQFOXVDHOLTXLGDWDQHO

L’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, per le finalità di cui al decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 351 ed
al decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 1 ottobre 2002 n. 261 – con particolare riferimento alla
redazione del Piano e dei Programmi di Qualità dell’Aria – si è interessato a sviluppare una ricerca scientifica finalizzata
alla messa a punto di un sistema integrato per la valutazione e gestione della qualità dell’aria nelle aree metropolitane della
Regione Sicilia tramite l’utilizzo di modelli previsionali in grado di riprodurre efficacemente i fenomeni che, alla scala
locale o alla microscala (per esempio, in un canyon urbano) determinano i valori d’inquinamento più alti, da confrontare
con gli standard di qualità. Tale ricerca dovrà prioritariamente interessare le aree metropolitane di maggiori dimensioni
(Catania, Messina e Palermo), in quanto sottoposte ad intenso livello di inquinamento da emissioni di sostanze inquinanti,
nonché sedi di reti di monitoraggio atmosferico dotate di serie temporali significative di dati meteorologici e di indicatori
della qualità dell’aria. In relazione alla disponibilità delle risorse finanziarie in atto, derivanti dal Ministero dell’Ambiente
nell’ambito dei PTTA 1994-96, il Programma operativo della presente Convenzione ha interessato, in fase di prima
applicazione, i seguenti punti dell’Allegato tecnico:
1

2
3
4
5
6
7
8

Stato dell’arte sui modelli e sui sistemi di simulazione più idonei al caso studio. Esame della normativa e della
principale letteratura tecnico-scientifica in materia di misura, valutazione e controllo della qualità dell’aria
nelle aree urbanizzate.
Inventario delle tipologie di emissione a scala urbana (sorgenti fisse e mobili)
Stima delle emissioni a scala urbana (sorgenti fisse e mobili) e costruzione di mappe tematiche relative ai
principali parametri guida atmosferici).
Selezione ed acquisizione di modelli validi per la simulazione delle emissioni/immissioni in atmosfera delle
sorgenti relative agli agglomerati urbani.
Individuazione dei parametri da monitorare per l’applicazione dei modelli.
Acquisizione e ricognizione dei dati ambientali (microclimatici e di qualità dell’aria) e territoriali esistenti
finalizzati alla taratura e validazione dei modelli.
Considerazioni e prime valutazioni sull’impatto atmosferico nell’ambito del Comprensorio del Mela prodotto
dagli agglomerati industriali.
Simulazioni e valutazioni dell’impatto atmosferico da traffico veicolare. Simulazioni per lo scenario attuale
con software previsionale. Mappe di isoconcentrazione per lo scenario di riferimento attuale. Le mappe hanno
mostrato l’inquinamento atmosferico relativo ai principali indicatori semplici (pollutanti atmosferici) ed
hanno fornito elementi di valutazione per effetti negativi potenziali sulla popolazione esposte (mappe di
rischio).

Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” – Tel. 091-7077585 – e-mail: sanza@artasicilia.it

229
Piano aria sicilia capitolo 7  alla pag 220 incollate righe della   convenzione arta cirias 2006 sono state incollate 18 righe della  convenzione arta sicilia genchi dream palermo barbato stipulata il 7 2006
Piano aria sicilia capitolo 7  alla pag 220 incollate righe della   convenzione arta cirias 2006 sono state incollate 18 righe della  convenzione arta sicilia genchi dream palermo barbato stipulata il 7 2006
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Piano aria sicilia capitolo 7  alla pag 220 incollate righe della   convenzione arta cirias 2006 sono state incollate 18 righe della  convenzione arta sicilia genchi dream palermo barbato stipulata il 7 2006

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Piano aria sicilia capitolo 7 alla pag 220 incollate righe della convenzione arta cirias 2006 sono state incollate 18 righe della convenzione arta sicilia genchi dream palermo barbato stipulata il 7 2006

  • 1.
  • 2.
  • 3. Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente Sarà effettuato l’inventario georeferenziato delle sorgenti fisse e mobili (impianti termici civili, attività artigianali e/o industriali, infrastrutture dei trasporti, ecc…) e quindi l’archiviazione e visualizzazione di sorgenti fisse georeferenziate con i relativi tempi di funzionamento, emissioni, livelli di immessi in punti di riferimento, ecc... Per supportare le fasi di analisi le banche dati informatizzate consentono di collegare dati inerenti il territorio come strade, edifici, insediamenti produttivi, infrastrutture in genere con dati di tipo ambientale quali l’inquinamento acustico, ma anche con altri aspetti quali, per esempio, l’inquinamento atmosferico e la qualità del clima, il posizionamento territoriale e geografico ed infine la rappresentazione grafica con riferimento a cartografie IGM digitalizzate in formato raster (file Bitmap) o in formato vettoriale provenienti da aereofotogrammetria. Un accurato rilievo diretto dei dati necessari a censire lo stato di fatto consente di individuare i tre sistemi fondamentali dell'ambiente urbano esistente: ambientale, insediativo (residenze, insediamenti produttivi, servizi e funzioni urbane) ed infrastrutturale (strade, ferrovie, aeroporti, porti, etc…). La banca dati risulta essere così un vero e proprio contenitore di dati organizzati e strutturati in grado di consentire l’elaborazione e l’estrapolazione di dati statistici, progettuali e descrittivi relativi allo stato dell’ambiente di porzioni più o meno vaste di territorio. Inoltre si è pensato di dotare il software di una interfaccia che consentisse l’interrogazione della banca dati tramite INTERNET per consentirne l'utilizzo al pubblico. E’ possibile interrogare l’archivio e visualizzare: il loro posizionamento territoriale e geografico e le informazioni sia in forma tabellare che grafica; viceversa a partire da un’entità grafica georeferenziata è possibile visualizzare i dati ad essa collegati. L’archivio dati è costituito da tabelle interconnesse che consentono il facile scambio di dati. Considerando la grande mole di dati che in teoria la banca dati dovrebbe contenere a pieno regime, sorgono diverse esigenze: - Necessità di utilizzare database relazionali. Necessità di utilizzare il linguaggio SQL per l'interrogazione della banca dati. Grande mole di dati gestibile. Velocità di esecuzione delle interrogazioni. Flessibilità. Affidabilità. Scarsa manutenzione. Robustezza. Possibilità di utilizzo multiutente in tempo reale. Possibilità di interrogazione ed aggiornamento dati tramite internet. Possibilità di assegnare password di accesso e privilegi ad utenti appartenenti a gruppi e categorie differenti. Il software potrà consentire di visualizzare, esplorare, interrogare ed analizzare geograficamente i dati a disposizione in pochissimo tempo. Il software consentirà la visualizzazione georeferenziata del quadro di unione di un insieme di carte in formato raster e la possibilità di sovrapporre ad esse un piano di disegno vettoriale sul quale è possibile disegnare linee poligonali, anch’esse georeferenziate, delimitare e campire delle aree, contrassegnare dei punti. Una volta creata la mappa, è possibile aggiungervi dati con estrema facilità. Le informazioni di tipo grafico vettoriale possono essere poi collegate con i dati di tipo acustico-ambientali contenuti nella banca dati, in modo biunivoco, così da poter sempre recuperare i dati collegati ad una data entità vettoriale, o rappresentare sul piano un insieme di entità vettoriali che corrispondono ad un dato criterio di ricerca. Il software sarà composto da tre moduli principali indipendenti: - Il modulo di gestione delle cartografia e del disegno vettoriale; Il modulo di gestione della banca dati; Il modulo di internet. In questo modo sarà possibile evidenziare e contrassegnare elementi della cartografia con linee, aree retinate e simboli, anche se nessun dato è stato caricato nel database dei dati acustico-ambientali, ed è possibile riempire interamente la banca dati anche se nessun riferimento sulla cartografia è stato ancora disegnato. Per le infrastrutture dei trasporti potrà essere messo a punto un catasto informatico georeferenziato e contenere dati ed informazioni di tipo geometrico, acustico, ambientale e sulla tipologia e composizione del traffico. In particolare, a titolo di esempio, nell’archivio possono essere inseriti: - i livelli di rumore medi diurni e notturni DNL ed Lden calcolati in funzione del Traffico Medio Giornaliero, Annuo TMGA; i valori di concentrazione degli inquinanti chimici calcolati in funzione delle settimane tipo di Traffico veicolare, dei parametri meteo-climatici etc.. i valori di concentrazione degli inquinanti chimici misurati. Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” – Tel. 091-7077585 – e-mail: sanza@artasicilia.it 221
  • 4.
  • 5. Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente - indice Heat Stress HS (1982); indice di discomfort DI, sviluppato da Thom nel 1959 e ripreso da Giles nel 1990; indice THI (Temperature – Humidity Index) di Steadman (1976); un indice elaborato per descrivere gli ambienti “freddi” è il WCI (Wind Chill-Index) di Steadman; indice di potenza raffreddante K di Sipel e Passel (1945); indice Perception of Climate CP, di Tacken (1989); un indice oggetto di norma ISO è il Wet Bulb Globe termometer (WBGT), un altro indice per lo studio dei climi caldi è l’Heart Rate (RC). Vi sono poi altri indici, più complessi, tra i quali si citano il voto medio previsto PMV per ambienti esterni, e l’indice di stress meteorologico WSI. 7.1.6 Messa a punto di un protocollo per la Sostenibilità Ambientale Oggetto del presente Progetto è di regolamentare interventi rivolti alla sostenibilità (con particolare riferimento a quella urbana) secondo i criteri fissati e sviluppati internazionalmente da Agenda 21 a livello globale, regionale e locale. Per la valutazione dei risultati possono essere analizzate le serie di indicatori proposti da varie strutture a livello internazionale che perseguono obiettivi di sviluppo economico e sociale. Un indicatore può essere definito come un parametro, o un valore derivato da parametri, che fornisce informazioni su un fenomeno. Gli indicatori ambientali e di sostenibilità, sviluppati per scopi specifici, rappresentano quindi una sintesi di dati e la loro attenta scelta deve permettere di elaborare un insieme di dati circostanziati, leggibili e concreti, indispensabili per valutare l'andamento nel tempo delle performance ambientali, evidenziando i risultati positivi e le criticità, e per effettuare raffronti temporali, analisi costi/benefici, valutazioni ambientali strategiche. Gli indicatori semplificano inoltre il processo di comunicazione delle informazioni a tutte le parti interessate. Di fondamentale importanza è la scelta degli indicatori, che devono essere particolarmente affidabili, semplici e facilmente confrontabili e costantemente reperibili e devono essere "strategici" per le tematiche affrontate. Tra le batterie di indicatori maggiormente utilizzate a livello locale sono presenti gli indicatori di sostenibilità urbana messi a punto dalla Commissione Europea (ICE: Indicatori Comuni Europei). Il set di indicatori ICE è stato predisposto nel 2000 dalla Commissione Europea, in collaborazione con un team di esperti dell'ambiente urbano ed è stato oggetto di una iniziativa sperimentale denominata Towards a local sustainability profile - European Common Indicators, che ha coinvolto diversi comuni italiani ed europei con A21L in atto. Il set è composto da 10 indicatori di sostenibilità dell'ambiente urbano, cinque obbligatori e cinque facoltativi, cui di recente è stata aggiunta l’impronta ecologica (11° indicatore). Di seguito viene riportata la lista dei 10 indicatori e dei sei principi di sostenibilità su cui essi si basano. Gli indicatori servono a verificare i progressi verso la sostenibilità ottenuti da amministrazioni locali europee, particolarmente impegnate nell'implementazione di processi di sviluppo sostenibile. Alla base di questa iniziativa c'è il concetto di città sostenibile come luogo in cui sviluppo economico, equità sociale e qualità ambientale coesistono in una condizione di equilibrio armonioso. Si spiega pertanto il motivo per cui gli ICE vanno ben oltre i soli indicatori ambientali. N' Indicatore Principio n° 1 2 3 4 5 6 1 Soddisfazione dei cittadini con riferimento alla comunità locale X X 2 Contributo locale al cambiamento climatico globale X X X X 3 Mobilità locale e trasporto passeggeri X X X X X 4 Accessibilità delle aree verdi e dei servizi locali X X 5 Qualità dell'aria locale X 6 Spostamenti casa - scuola dei bambini X 7 Gestione sostenibile dell'autorità locale e delle imprese locali 8 Inquinamento acustico X 9 Uso sostenibile del territorio X X X X X X 10 Prodotti sostenibili X X X X X X X X X X X X X X X X X Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” – Tel. 091-7077585 – e-mail: sanza@artasicilia.it 223
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  • 9.
  • 10.
  • 11. Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente autunno 3 2,5 AQSI 2 Boccadifalco 1,5 Castelnuovo 1 0,5 0 50 55 60 65 70 75 80 DNL [dB] Figura 7.1 - Nomogramma per la valutazione atmosferico-acustica della settimana tipo per Boccadifalco e Castelnuovo (estate 2000) in Palermo. 7.1.13 Convenzione ARTA Sicilia, DREAM1, Messa a punto di un sistema integrato per la valutazione e la gestione della qualità dell’aria nelle aree metropolitane della regione Sicilia”. &RSLDWRGDOOD3UHPHVVDGHOODRQYHQ]LRQH JLjFRQFOXVDHOLTXLGDWDQHO L’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, per le finalità di cui al decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 351 ed al decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 1 ottobre 2002 n. 261 – con particolare riferimento alla redazione del Piano e dei Programmi di Qualità dell’Aria – si è interessato a sviluppare una ricerca scientifica finalizzata alla messa a punto di un sistema integrato per la valutazione e gestione della qualità dell’aria nelle aree metropolitane della Regione Sicilia tramite l’utilizzo di modelli previsionali in grado di riprodurre efficacemente i fenomeni che, alla scala locale o alla microscala (per esempio, in un canyon urbano) determinano i valori d’inquinamento più alti, da confrontare con gli standard di qualità. Tale ricerca dovrà prioritariamente interessare le aree metropolitane di maggiori dimensioni (Catania, Messina e Palermo), in quanto sottoposte ad intenso livello di inquinamento da emissioni di sostanze inquinanti, nonché sedi di reti di monitoraggio atmosferico dotate di serie temporali significative di dati meteorologici e di indicatori della qualità dell’aria. In relazione alla disponibilità delle risorse finanziarie in atto, derivanti dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito dei PTTA 1994-96, il Programma operativo della presente Convenzione ha interessato, in fase di prima applicazione, i seguenti punti dell’Allegato tecnico: 1 2 3 4 5 6 7 8 Stato dell’arte sui modelli e sui sistemi di simulazione più idonei al caso studio. Esame della normativa e della principale letteratura tecnico-scientifica in materia di misura, valutazione e controllo della qualità dell’aria nelle aree urbanizzate. Inventario delle tipologie di emissione a scala urbana (sorgenti fisse e mobili) Stima delle emissioni a scala urbana (sorgenti fisse e mobili) e costruzione di mappe tematiche relative ai principali parametri guida atmosferici). Selezione ed acquisizione di modelli validi per la simulazione delle emissioni/immissioni in atmosfera delle sorgenti relative agli agglomerati urbani. Individuazione dei parametri da monitorare per l’applicazione dei modelli. Acquisizione e ricognizione dei dati ambientali (microclimatici e di qualità dell’aria) e territoriali esistenti finalizzati alla taratura e validazione dei modelli. Considerazioni e prime valutazioni sull’impatto atmosferico nell’ambito del Comprensorio del Mela prodotto dagli agglomerati industriali. Simulazioni e valutazioni dell’impatto atmosferico da traffico veicolare. Simulazioni per lo scenario attuale con software previsionale. Mappe di isoconcentrazione per lo scenario di riferimento attuale. Le mappe hanno mostrato l’inquinamento atmosferico relativo ai principali indicatori semplici (pollutanti atmosferici) ed hanno fornito elementi di valutazione per effetti negativi potenziali sulla popolazione esposte (mappe di rischio). Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” – Tel. 091-7077585 – e-mail: sanza@artasicilia.it 229