2. Un talento inaspettato Il sogno che vi voglio svelare vi lascerà a bocca aperta, il mio grande desiderio è iniziato fin dalla prima infanzia, sostenuto dalla mia grande passione per il calcio. Pensate un po’, il mio sogno è di diventare un calciatore famoso e di giocare nelle più grandi squadre del mondo. So che non sarà facile ma… un giorno mi è successa una cosa strana. Era un sabato pomeriggio e avevo appena finito i compiti, uscii di casa per andare a giocare un po’ a pallone. Scese le scale, ad un tratto non mi sembrava più di essere nel mio condominio. Non feci caso alla mi strana sensazione, aprii la porta, e meravigliato urlai: - E questo cos’è? Sembrava di essere in un altro mondo! I migliori giocatori e allenatori erano proprio lì davanti a me. - E’ un paradiso!! - urlai dalla gioia. Feci il primo passo, calpestavo un vero campo di calcio! Preso dall’entusiasmo corsi verso i calciatori. Feci delle foto con loro e soprattutto mi allenarono e mi misero alla prova. Io non sapevo come era andata, me lo disse subito dopo Lionel Messi, il miglior calciatore al mondo: - Sei bravissimo , avrai un grande futuro!! - Grazie infinite!! - gli risposi contentissimo. Subito dopo mi venne in mente di chiedere autografi, corsi in casa e presi carta e penna. Riaprii la porta… non c’era più nessuno! Triste dell’accaduto ritornai in casa e accesi la TV sul canale che parlava di notizie sportive. C’era un’intervista a Messi che spiegava di aver conosciuto un bambino dal talento straordinario, di nome Marco D.C. Il mio stupore fu enorme. Subito dopo ricevetti tantissime chiamate da società calcistiche importanti, il mio viaggio verso la fama totale iniziava… Marco
3. Avventura magica Qualche giorno fa, ero molto stanco e mi sono addormentato sul mio letto. Al risveglio ero tranquillo ma la mia stanza era diversa, era tutta di metallo! Sono sceso a fare colazione e anche la mia casa era diversa. Ho mangiato velocemente e sono andato a scuola, tutti gli amici avevano dei super poteri molto speciali, ognuno ne aveva di diversi, super velocità, super forza, soffio gelato, soffio infuocato, volare, fluttuare ed elettrizzare! Durante la ricreazione siamo andati a correre sull’arcobaleno. A sera e sono andato con i miei amici a mangiare una super pizza volante, era squisita! Stavo tornando a casa e ho visto dei bambini poveri, li volevo aiutare, così mi sono trasformato in un mago e ho fatto apparire dei soldi e loro mi hanno fatto un sorriso. Quasi vicino casa ho visto anche un gattino e un coniglietto, abbandonati, quindi li ho presi e portati a casa. Sono andato a letto e abbracciando il pelo morbido di questi animali mi sono addormentato dolcemente. Al risveglio era tutto come prima. Lorenzo
4. DUE SOGNI Avevo dieci anni, il mio sogno era di avere successo come ballerina. Un sabato sera andai a “ITALIA’S GOT TALENT” a ballare la canzone “Danza Kuduro” e tutti e tre i giudici mi dissero che ero ok. L’ ultima puntata dovevano scegliere chi vinceva lo show e lo vinsi proprio io. Ora parliamo del presente, ho sedici anni, vado al liceo e sono la ragazza più sola della scuola, perché essendo famosa mi considerano superba. Un giorno ai miei genitori ho detto: -Mamma, papà mi manca qualcosa. -Cosa! Te la compriamo! -Ma no, è l’amicizia. Me ne vado in camera, tristemente con il mio nuovo sogno” avere un’amica”. A scuola, arriva una ragazza che fa l’attrice ed è famosa come me. Io le vado vicino e le domando. -Ciao, mi chiamo Gaia e tu? Lei risponde: -Io sono Briget, in che classe vai? -In terza B, e tu? -Anche io, che coincidenza! Allora io capisco che lei è quella giusta. Il giorno dopo a ricreazione abbiamo parlato per conoscerci meglio e abbiamo scoperto di avere gli stessi gusti sia per l’abbigliamento che per il cibo. E’ arrivato il giorno del mio compleanno e ho invitato lei. In sala giochi e in piscina ci siamo divertite molto. A cena l’ho fatta conoscere alla mia famiglia e l’hanno apprezzata. Al momento della torta, che era gigantesca e bellissima, ho esclamato emozionata: -Fantastica !E’ la prima volta che ho in regalo una torta così bella!. Così ho trovato la prima vera amicizia. All’improvviso mi sono svegliata con la certezza che i sogni si avverino. GAIA
5. La mia vita da stilista Un pomeriggio guardavo un programma alla televisione che parlava di stilisti e mi piaceva molto. Ho cominciato a disegnare dei modelli di vestiti e mi venivano bene. Mentre creavo i vestiti mi sentivo felice, per me era un passatempo bellissimo! Non stavo tanto a pensare, le idee mi venivano spontanee. Ho cominciato a pensare… - Un bel giorno aprirò uno studio tutto mio dove creare accessori e vestiti per le mie modelle. Lucrezia
6. Da grande vorrei essere una ginnasta, avere successo, partecipare alle gare regionali, a quelle nazionali,a quelle europee, ai campionati mondiali e, se ci arrivo, pure alle olimpiadi! L’unica mia preoccupazione è che ho cominciato solo ora, a dieci anni, a frequentare la ginnastica artistica perciò è un po’tardi, ma spero di recuperare il tempo perso impegnandomi molto. Del resto mi alleno dove si sono allenati Yuri Chechi e Leonardo Mattei, due campioni degli anelli e questo spero sia un buon auspicio. Mi piacerebbe allenarmi al Centro Tecnico Federale di Milano perché è proprio lì che scelgono gli atleti che partecipano ai campionati ma è mio dovere darmi una calmata nelle ambizioni perché non ho mai usato attrezzi, a parte la trave. I SOGNI SI POSSONO AVVERARE Un giorno andai all’allenamento di ginnastica artistica, la mia istruttrice mi disse che sarebbe stato l’ultimo allenamento in quella palestra, l’indomani sarei andata a Milano come desideravo. A fine allenamento me ne andai zoppicando, il mio zoppicare era dovuto ad una rovinosa caduta dalla trave. Tornata a casa, cenai con una bella insalatona, mi dovevo mantenere in forma anche con una dieta appropriata, dopo cena preparai la valigia per la grande partenza. Nella valigia ci misi i vestiti, i body, le scarpe e per ultimi, ma non meno importanti , i cerotti antinfiammatori. Il mattino seguente, dopo una colazione equilibrata, intrapresi il mio viaggio, con meta Milano. Il viaggio fu lungo e noioso. L’unico oggetto che poteva alleviare la mia noia, era il mio MP4 che resse per 1-2 ore ma poi si scaricò. Il resto del tempo lopassai avvolta dalla noia a guardare la strada ma appena vidi la palestra, da me sempre sognata, spalancai gli occhi per la grande gioia, Nel giro di un mese imparai ad usare gli attrezzi. Così cominciò il mio percorso per diventare una ginnasta professionista. CAROLINA
7. Cose da cambiare Un giorno un bambino decise che avrebbe inventato un nuovo lavoro, ma non sapeva che nome dargli ! La maestra gli chiese che voleva fare da grande e lui rispose che non sapeva il nome del lavoro, allora lei gli fece una lista di tutti i lavori esistenti ma lui non segnò niente. La maestra gli disse che il lavoro che voleva fare allora non esisteva. Una volta finita la scuola era molto felice ma anche un po’ triste perché non avrebbe più visto le maestre, in compenso avrebbe potuto finalmente inventare quel lavoro, però nessuno era interessato a dargli una mano. Era disperato, si impose di non arrendersi, infatti, alla fine trovò qualcuno disposto ad aiutarlo. Il lavoro misterioso era l’inventore di disco liquido, del cancella memoria e del cannone sonoro. La sua vita era un sogno, ma per sua sfortuna lo era in senso letterale. Al contrario di quello che pensate era molto felice. Francesco
8. Il mio più grande sogno da realizzare... Spengo le luci , mi metto a pensare, ad un certo punto mi “incanto”, questa è la bellezza di sognare a occhi aperti. Mi immagino da grande, sarò una brava studente, cercherò di dare il meglio di me. Un giorno andai all’ Università per sostenere l’ultimo esame, per fortuna fui promossa e quello per me era l’ultimo anno di studi alla Facoltà di storia dell’arte. Quando tornai a casa nella cassetta della posta trovai una lettera, c’era scritto che entro quindici giorni dovevo creare qualcosa che potesse stupire la giuria di un concorso d’arte a Hollywood. Dovevo partire al più presto, a quel punto mi misi a dipingere. Dopo tre giorni il mio quadro era pronto così chiamai i miei genitori . Raccontai loro dell’offerta che avevo ricevuto, rimasero a bocca aperta e mi augurarono buona fortuna. Mio padre mi comprò un biglietto per Hollywood e prenotò un Hotel dove potessi alloggiare. Il mattino seguente mi svegliai, il biglietto e le valige erano pronti , andai all’ aeroporto, dovevo viaggiare per dodici o tredici ore. Arrivata a Hollywood andai in Hotel, dopo cinque giorni ci sarebbe stata la mostra. Entrai nella sala espositiva di Hollywood, ero felicissima. Appesi il mio quadro ed i giudici nel vederlo fecero una faccia molto strana, io a qual punto mi preoccupai. Entrò un altro concorrente con un quadro che mi sembrava più bello del mio, pensai che non ce l’avrei fatta a vincere. Ma alla fine fui premiata. Vitalina
9. Una stella per un desiderio Qualche giorno fa mi sono addormentato nel mio letto con un sacco di desideri che confluivano lo stesso cioè di non aver mai paura. Qualche giorno prima un cane mi aveva inseguito finché impaurito non mi ero nascosto. Era anche successo che il professore mi aveva fatto una domanda sull’apparato respiratorio ma avevo paura di sbagliare e quindi non avevo risposto, beccandomi un insufficiente grosso e rosso. La sera stessa mi ero addormentato, era tutto passato, cioè, pensavo che fosse passato. A un certo punto ho sognato un mostro terrificante e dalla paura mi sono svegliato. -Basta! Non ce la facevo più! In quel momento dalla finestra ho visto una stella cadente. Allora, senza pensarci,ho espresso: -Desidero non avere più paura! Edoardo
10. Io e la musica Qualche anno fa, mio fratello ha iniziato un corso di chitarra, quando lo sentivo suonare mi si accendeva dentro il forte desiderio di provare. Quasi ogni notte sogno di essere una brava musicista di chitarra e di essere famosa. Quando vado nei negozi di strumenti musicali, non resisto, guardo sempre le chitarre elettriche e comincio a sognare…. Ormai sono “ossessionata” dalla musica, ogni volta che l’ascolto mi dimentico di tutto il resto e la gioia mi “conquista”, penso solo al futuro e mi vedo chitarrista. Quando sarò grande e raggiungerò il successo, avrò una band tutta mia ed io farò la chitarrista o la bassista perché adoro anche il basso. Con la mia band andrò in America, a Hollywood, a Chicago, a New York, a Las Vegas e a Los Angeles. Per realizzare il mio obbiettivo comincerò con un corso di chitarra dove metterò in pratica tutto il mio impegno e farò i primi piccoli concerti. La gente riconoscerà il mio talento e mi ingaggerà per uno show musicale, proprio così inizierò ad essere famosa! Comincerò a girare il mondo, finalmente avrò uno studio di prove tutto mio, conoscerò le star più famose e avrò tantissimi fans. Nulla mi impedirà di realizzare il mio sogno perché ciò che desideri non è controllato dal destino, ma dal tuo cuore e da quanto ti impegni perché il tuo sogno si avveri. Giulia
11. La mia vita Il mio desiderio è quello di diventare suora e fare la maestra perché mi piace insegnare agli altri, vorrei aiutare quelli che hanno bisogno perché voglio che la povertà sparisca è che tutti siano felici. Vorrei che il giorno del mio quattordicesimo compleanno, i miei genitori mi facessero la sorpresa di farmi entrare in convento Laura
12. Un lavoro che vorrei fare da grande La mia passione sono gli animali e la natura. Un giorno come tutti gli altri, andai a scuola e i miei amici mi dissero che avevano sentito parlare di un lavoro che mi sembrò subito interessante. Questo lavoro era la guardia forestale, io non avevo mai sentito parlare di questa professione perciò al termine delle lezioni chiesi informazioni alla mamma. Lei mi spiegò molte cose. Il giorno seguente raccontai in modo appassionato a tutti i miei amici l’importanza di quel lavoro. La guardia forestale deve salvaguardare la natura, gli animali, deve controllare che nessuno accenda il fuoco nelle foreste, che nessun cacciatore cacci nei giorni di chiusura, che nessuno metta trappole o esche avvelenate. Con il tempo porterò avanti il mio sogno. Virginia
13. Un desiderio che mi segue Come tutti i bambini, ragazzi e adulti anche io sogno, spero e desidero, immagino cose ad occhi aperti e invento film mentali. Tutto cominciò un giorno quando avevo circa tre anni, avevo sentito una canzone che mi piaceva molto, la cantavo, la ballavo, era l’unica canzone che mi piaceva. Da allora sono cominciate a piacermi le canzoni, ma soprattutto mi piace molto cantare e immaginare che un giorno diventerò famosa. Voglio imparare a suonare strumenti musicali come la chitarra, il pianoforte e la batteria. So che è un po’ presto per pensare al futuro visto che non ho finito ancora la scuola primaria, ma penso già al liceo, cosa farò , a cosa dedicherò la maggior parte del mio tempo e in futuro vorrei frequentare il Conservatorio. Vorrei studiare musica, imparare a cantare meglio che posso e sconfiggere la timidezza di esibirmi davanti al pubblico. Roberta
14. Dall’odio all’amore La cosa che odio di più sono i bambini, li ho sempre detestati con le loro pappe, gli urli, i pianti e tutte le loro lagne. Il mio hobby preferito? Beh! Possiamo dire che è stare al telefono con le amiche e fare shopping. Un giorno arrivò la bolletta del telefono e purtroppo ammontava a cento euro, per questo la mamma mi proibì il telefono. Ero disperata, come potevo vivere senza? L’unico modo per riaverlo era pagare io la bolletta, ma non avevo i soldi! Provai a convincere la mamma ma niente da fare, dovevo trovarmi un lavoro. La signora Camaleonti. la nostra vicina di casa aveva bisogno per due mesi di una baby-sitter. - Mamma io non voglio fare la baby-sitter! – le dissi - Allora resterai per sempre senza telefonare alle tue amiche! – rispose la mamma Mi sentivo arrabbiata, e triste perchè detestavo i bambini ma anche felice di avere la possibilità di risolvere il mio problema telefonico. Ero in piena crisi! Ma riflettendo sulla risposta della mamma scelsi di andare a fare la baby-sitter. Il primo giorno di lavoro non me la cavai molto bene; a Lorenzo da mangiare per merenda avevo dato una carota intera senza rendermi conto che il bimbo non aveva ancora messo tanti dentini però il piccolo quel giorno era stato davvero bravo. Il secondo giorno era andata abbastanza bene, avevo imparato nuove cose con il bambino… a cambiargli il pannolino, a dargli una merenda più adatta. Erano passati giorni e giorni, era rimasta solo una settimana di lavoro, la bolletta ero riuscita a pagarla, mi ero affezionata a Lorenzo, mi ero divertita tanto a giocare con lui ed avevo cambiato opinione sui bambini piccoli. La volete sapere una cosa? Beh! Sono diventata maestra d'asilo nido. Martina
15. Un mattoncino per la vita Non mi ricordo… forse era un compleanno o un Natale o l’occasione di un viaggio quando arrivò la mia prima scatola colma di mattoncini LEGO. Cominciai e continuai a costruire casette per almeno due anni, sempre più grandi e articolate. Mentre io crescevo anche i LEGO crescevano. Quando capii come usare internet andai sul sito ufficiale LEGO e lo esplorai tutto. Un mio amico mi informò che esisteva un club ufficiale dei fanatici del LEGO ; io mi iscrissi subito. Crearono anche una specie di FACEBOOK-LEGO però dovevo avere almeno tredici anni per iscrivermi, mentre io ne avevo undici. Fu una piccola delusione ma non ci pensai più, crescendo abbandonai la mia passione, mi dedicai allo studio fino ad iniziare l’ università per design creativo in Danimarca, dove fatalità è situata la sede della LEGO . Mi spiegarono che volendo potevamo visitare la fabbrica dei famosi giocattoli in memoria della mia passione infantile. Sono passati cinque anni mi sono laureato in design creativo e ho già trovato lavoro in progettazione design personaggi e costruzioni LEGO ! Ho trentacinque anni, sono seduto al computer nel mio studio, sto inventando un nuovo design per una casetta. Sto guardando il mio premio di miglior designer dell’anno e penso: -Sto ancora costruendo casette! Matthias
16. Vorrei avere un cavallo Io vivo a Prato al quinto piano di un palazzo. Il posto che preferisco per sognare è la mia camera. Sogno di avere un cavallo. Mio babbo, da piccola, mi portava spesso in un ippodromo dove allenavano tantissimi cavalli. Lì mi sentivo a casa mia. Calvacavo un cavallo di nome Pegaso che correva velocissimo . Un giorno il babbo mi fa fatto vedere in tivù Pegaso che aveva vinto una gara, mi sono messa a fantasticare… un allevatore aveva capito quanto amavo i cavalli e così un giorno mi chiamò per regalami il piccolo puledro di Pegaso, al quale misi lo stesso nome. Andrai a prenderlo, era spelacchiato, con il mantello tutto bianco. Il piccolo Pegaso è diventato più grande di me e con lui ho vinto un sacco di premi . Per conquistare un premio importante sono andata in Finlandia . Ho saltato tutti gli ostacoli, ho fatto tutti i percorsi e ho conquistato la medaglia d’ oro. Linda
17. PASSAPORTO PER IL MONDO DEI SOGNI Stavo giocando nella mia cameretta, come tutti i giorni, quando sentii la mia mamma: - Vieni a vedere! C’è un riccio in giardino! Scendendo cominciai a fantasticare: - Vorrei essere un veterinario, un istruttore per animali, per aiutarli, addestrarli e che farli divertire. Quando fui faccia a faccia con il riccio notai qualcosa brillare fra i suoi aculei, con cautela lo presi e vidi che era una targhetta con scritto: Passaporto: mondo dei sogni Avevo trenta anni, ero in Canada, partecipavo ad un concorso per diventare ISTRUTTORE PER ANIMALI. Stavano consegnando i premi. - Ecco a voi la sorpresa- diceva il presidente della giuria- gli animali che siete riusciti ad addomesticare sono vostri! Io ero riuscito ad addomesticare una civetta delle nevi, il mio animale preferito! Ice, la civetta delle nevi, mi aiutò molte volte. Mi aiutò a non annoiarmi, a salvare un orso e anche Geo, il mio lupacchiotto domestico,e a trovare una targhetta con scritto: Passaporto: mondo reale Mi ritrovai in giardino, avevo undici anni e la targhetta magica in mano. La targhetta è ancora sotto il mio cuscino, la uso ogni volta che voglio rivivere la mie avventure . Demetrio
18. Il mondo mi aspetta Ciao, sono Elisa , una bambina di dieci anni e mezzo. Conoscerete meglio me e il mio desiderio quando avrete letto la mia storia. Mi misi una maglietta, pantaloncini e scarpe da ginnastica, prendemmo le valigie e io, mia mamma e mio babbo andammo all’aeroporto, salimmo sull’aereo per Dublino in Irlanda. Ci mettemmo un po’ di tempo ad arrivare ma non fu un problema, nell’aereo c’era un laboratorio d’arte, mi insegnarono varie tecniche di pittura, su tela, astratta, a soffio con la china e molte altre. Passate tre ore e mezzo di volo andai nella stanza dove erano seduti mia mamma e mio babbo, prendemmo i bagagli e scendemmo dall’aereo. Finalmente eravamo arrivati a Dublino. Andammo in un albergo a quattro stelle, posammo le valigie nella nostra stanza, dopo c’incamminammo per la città. Vedemmo un mercatino, c’incuriosimmo e rovistammo fra le bancarelle. C’erano delle saponette artigianali alla lavanda, ne comprai una, comprai anche una borsa di paglia con delle applicazioni di stoffa blu. Si era fatta sera, ritornammo all’hotel, andammo nella sala pranzo, ci servirono agnello e fagioli. Il giorno dopo andammo in spiaggia, il mare era bellissimo, io e mio babbo facemmo delle gare di nuoto, con mia mamma raccogliemmo conchiglie e sassolini, con le meravigliose conchiglie raccolte creai braccialetti e collane. Restammo ancora due giorni a Dublino, poi partimmo per l’Australia, durante le ventidue ore di viaggio io e i miei genitori dormimmo profondamente…dopo quelle gare di nuoto con mio padre! Dopo quelle ore sonnifere, sbarcammo e ci dirigemmo alla casa di mio cugino, visitammo Melbourne, bellissima città! per la grande tenuta Il giorno dopo mio cugino e mio padre andarono in giro con il trattore attraversando la grande tenuta, io andai con loro, mentre mia mamma si occupava di cucinare il pranzo. Seduta sul trattore guardai attraverso il cannocchiale e vidi un canguro rosso, che spettacolo! Non lasciai sfuggire l’occasione, scattai subito una foto. Il giorno dopo andammo a fare surf, le onde erano alte, quindi il divertimento fu maggiore. Di pomeriggio andammo a fare una passeggiata, il paesaggio era favoloso! Per ricordarci della splendida Australia scattammo un po’ di fotografie. La mattina seguente salutammo mio cugino Federico, dopo ci dirigemmo verso l’aeroporto e partimmo per la nostra Italia, avevo nostalgia della mia terra, tra un po’ di ore avrei rivisto tutti i miei amici. Avete capito? Amo viaggiare e girare per il mondo, osservare ambienti e persone, da adulta diventerò un’etnologa. . ELISA