2. INTRODUZIONE Il DESERTO : vasta regione caratterizzata da suolo arido non coltivabile, scarse precipitazioni e forte evaporazione . L’ampia escursione termica (differenza tra temperatura diurna e notturna) provoca una intensa disgregazione delle rocce in ciottoli e sabbie. Esistono deserti rocciosi (hammada), sabbiosi (serir) e ghiaiosi (erg). Etimologia : “deserto” deriva dal latino “deserere”, abbandonare, ma quelli che noi chiamiamo deserti non sono del tutto spopolati.
3. INTRODUZIONE Ciò che a noi sembra del tutto inospitale è invece un ambiente accettabile per chi ci abita. 1/3 circa della superficie complessiva delle terre emerse del nostro pianeta viene classificato come deserto. Fenomeno causato dal clima e dalla scarsità delle precipitazioni .
4.
5. Caratteristiche del deserto Spesso, ma non sempre, immensa distesa di sabbia che crea le dune, causate dall’azione del vento. Può trattarsi di: sabbia alluvionale (trasportata da fiumi oggi scomparsi) o di origine marina poiché la sabbia è il frutto della disgregazione di rocce locali o anche lontane. La superficie del deserto può anche essere coperta non di sabbia, ma di roccia , compatta e levigata dal vento oppure ridotta in frammenti di varie dimensioni.
6. Principali deserti Siria 330.000 Gran Siriaco Cina 400.000 Takla Makan Iran 400.000 Deserto iraniano Australia 584.000 Deserto di Simpson o di Arunta Argentina 670.000 Deserto patagonico Arabia Saudita 700.000 Rub al-Khali Namibia- Botswana 750.000 Kalahari Cina- Mongolia 1.500.000 Gobi Australia 1.520.000 Gran deserto australiano Libia- Egitto-Sudan 1.770.000 Libico-Nubiano Africa del Nord 7.800.000 Sahara Localizzazione Area (km2) Nome
8. Gli animali del deserto Gli animali dipendono necessariamente dai vegetali per quanto riguarda la propria nutrizione e, nel ciclo delle catene alimentari, occupano il ruolo di consumatori. Gli erbivori mangiano direttamente ciò che producono le piante nel processo della fotosintesi, i carnivori si cibano di altri animali.
10. Gli animali del deserto: i mammiferi Gli animali del deserto, cosi come le piante , sono adattati in vario modo alla mancanza d' acqua . Numerosi mammiferi del deserto sono capaci di resistere alla disidratazione. Il cammello può rimanere parecchio tempo senza acqua perché i suoi tessuti possono tollerare altissimi livelli di temperatura corporea e di disidratazione Nonostante tutto i mammiferi non sono un gruppo ben adattato (perché essi espellono urina, il che comporta la perdita di parecchia acqua ); tuttavia certe specie hanno sviluppato un notevole adattamento secondario.
11. Le popolazioni del deserto: i Beduini I Beduini : semiti nomadi, di religione islamica , che abitano i deserti del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale (il nome badawi , in arabo, dal quale deriva ‘beduini’, significa ‘ abitanti del deserto ’). Attualmente molti stati del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale hanno adottato una politica di contenimento delle migrazioni dei beduini.
12. Le popolazioni del deserto: i Beduini I beduini , tuttora nomadi e dediti alla pastorizia , vivono dei prodotti delle loro greggi. La società beduina è organizzata in famiglie patriarcali estese e ogni unità è retta da uno sceicco. La separazione in quattro classi si fonda sulla nascita e sulla ricchezza; gli allevatori di cammelli, ad esempio, ai vertici della scala sociale, tendono a sposarsi all’interno del loro gruppo e considerano gli altri di status inferiore.
13. Le popolazioni del deserto: i Boscimani I San o Boscimani sono un gruppo etnico stanziato principalmente nel deserto del Kalahari in Botswana, Namibia e Angola meridionale. Circa metà della popolazione, che raggiunge i 50.000 individui , è costituita da cacciatori- raccoglitori organizzati in piccoli gruppi. Ciascuna unità controlla una vasta area e mensilmente si sposta nel territorio desertico alla ricerca di cibo. Ogni gruppo san è retto da un capo ereditario dotato di potere limitato e legato agli altri gruppi da intricati nessi di parentela Alcuni san vivono ancora in rifugi coperti di stoppie o in grotte, di cui dipingono e scolpiscono con abilità le pareti. L'abbigliamento è costituito di corte tuniche e sandali in pelle. Il termine con cui i colonizzatori bianchi dell'Africa meridionale indicavano la popolazione dei san era boscimani, derivato dall’olandese boschjesman (“uomo della boscaglia”).
14. Le popolazioni del deserto: i Tuareg I Tuareg : popolazione di ceppo berbero che vive in Africa settentrionale (regioni del Sahara e Sahel) I Tuareg, originariamente pastori nomadi, nell’antichità vivevano del controllo delle rotte delle carovane che attraversavano il Sahara , razziando i villaggi dei popoli confinanti. La colonizzazione francese del Nord Africa, ha reso difficile per i tuareg conservare le proprie tradizioni. Costretti a emigrare verso le città, più di 600.000 tuareg vivono oggi fra Algeria, Tunisia, Mali, Libia, Niger e Burkina.
15. Le popolazioni del deserto: I Tuareg Convertiti dagli Arabi all’ Islam , i Tuareg hanno tuttavia mantenuto parte dei vecchi riti La società si compone di nobili, vassalli e schiavi. Vivono nel deserto in tribù formate da poche persone(30/40 membri) Si dedicano alla pastorizia e all’agricoltura , sviluppata nelle oasi. Per proteggersi dai raggi del sole, i Tuareg si coprono lasciando liberi solo occhi e bocca. Usano indossare il caffettano , una lunga veste coperta da numerosi teli.
16. Le popolazioni del deserto: gli Aborigeni Il t ermine Aborigeni deriva dal latino ( ab origine , 'sin dalle origini') e venne poi utilizzato per definire popolazioni autoctone. Oggi viene attribuito alle etnie, prive di altra denominazione, che abitano l' Australia .
17. Le popolazioni del deserto: gli Aborigeni Gli aborigeni, presenti in Australia da migliaia di anni, hanno forti legami con la terra e il passato. A causa della vastità del continente australiano, col tempo si svilupparono differenze regionali di linguaggio, religione, organizzazione sociale, arte e cultura
18. Le popolazioni del deserto: gli Aborigeni L’INSEDIAMENTO EUROPEO Le navi europee cominciarono a navigare nelle acque dell'Australia meridionale nel XVIII secolo . L'ostilità crebbe quando gli europei cominciarono a trasformare il territorio mutando le caratteristiche della fauna e della flora. Privata della terra e colpita dalle malattie infettive trasmesse dagli europei, la popolazione fu decimata ; i modi di vita tradizionali sovvertiti e i sopravvissuti cominciarono a vivere ai margini delle nuove comunità europee.