SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  5
FAGIOLO ALATO
                               (Psophocarpus tetragonolobus (L.) DC.)



Inglese:        Winged bean, asparagus pea, four-angled bean, goa bean, Manila bean, princess pea
Francese:       Haricot de Birmanie
Spagnolo:
Portoghese:




1.         ORIGINE E DIFFUSIONE
       Il centro di origine di questa leguminosa non è stato ancora ben definito ma si sostiene che sia
proveniente dalle Mauritius e dal Madagascar.
       La prima segnalazione di questa leguminosa risale alla prima metà del XVII secolo
nell'arcipelago delle Molucche da dove, secondo alcuni autori, ne sarebbe originaria e da cui si
sarebbe diffusa nelle altre parti del mondo.
       È estesamente coltivato in India, Birmania, Indonesia e Nuova Guinea mentre, solo
recentemente è stato introdotto in Africa.
       Non sono disponibili dati sulla produzione mondiale poiché lo Psophocarpus è una specie
coltivata quasi esclusivamente per consumo locale e per la sussistenza.



2.         SISTEMATICA E CARATTERISTICHE BOTANICHE

2.1 Sistematica
        Il fagiolo alato è una pianta perenne rampicante, glabra, comunemente utilizzata come
annuale.
       Oltre a P. tetragonolobus (2n=18), nel mondo è diffusa un'altra specie Genere Psophocarpus,
P. palustris, tuttavia la prima è quella più utilizzata soprattutto per la sua maggiore produzione.
       Spesso il fagiolo alato viene confuso con una specie morfologicamente molto simile (Lotus
tetragonolobus L., sin. Tetragonolobus purpureus Moench.) che cresce spontaneamente nel bacino
del Mediterrane; di questa specie si utilizzano occasionalmente i legumi immaturi o viene utilizzata
come verdura.
2.2 Caratteristiche Botaniche
Le radici sono numerose, quelle laterali crescono orizzontalmente al terreno a modesta
profondità, in seguito si ingrossano diventando tuberizzate con aspetto nodoso; gli steli crescono
circa 2÷3 m per anno.
          Le foglie sono trifogliate; le foglioline sono ampiamente ovate, sottili, con margine intero,
lunghe 8÷15 cm e larghe 4÷12 cm; sono provviste di stipole bipartite.
          I fiori sono posti in racemi ascellari (lunghi fino a 15 cm) in numero di 2÷10: la corolla è
grande, il vessillo ampio, solcato, auricolato alla base e di colore grigio chiaro sul retro, bianco o blu
chiaro all'interno; il diametro è di 2,5÷4 cm; le ali sono irregolarmente obovate.
          Lo stame vessillare è libero alla base e saldato con gli altri a metà lunghezza; le antere sono
uniformi; lo stilo lungo, ricurvo; lo stigma globoso è terminale e peloso
          I frutti sono legumi lunghi 15÷30 cm e larghi 2,5÷3,5 cm; sono suddivisi in 2 valve, a sezione
più o meno quadrata e presentano 4 rilievi irregolarmente seghettati nel senso della lunghezza.
          La composizione media dei legumi è: acqua 76÷92%, proteine 18,1%, grassi 1%, carboidrati
72,5%, fibra 15,2%, ceneri 5,7%.
          I semi, nel numero di 8÷17, sono parzialmente immersi nel tessuto dei legumi; sono di forma
globosa, lunghi fino ad 1 cm, di colore bianco, giallo, marrone o nero e con la superficie liscia e
lucida.
          Il peso di 100 semi è di circa 30 g mentre la composizione media dei semi secchi è: acqua
6÷25%, proteine 36,4%, grassi 18,8%, carboidrati 40,5%, fibra 5÷12%, ceneri 4,4%.



3.        AVVERSITÀ
          In colture consociate per orti famigliari o nell'agricoltura itinerante la specie, generalmente,
non subisce particolari danni da attacchi parassitari.



3.1       Patogeni Vegetali
          Tra i principali agenti di malattie fungine si citano: Cercospora arantae, C. canescens, C.
psophocarpi, C. cruenta, Corticium solani, Erysiphe cichoracearum, Oidium spp., Synchytrium
psophocarpi.
          Tra le virosi ricordiamo il virus del "mosaico" della Crotolaria hirsuta e il virus Y.M.V.
(Yellow Mosaic Virus) del Cajanus cajan.

3.2       Patogeni Animali
          Per quanto riguarda gli insetti, occasionalmente si riscontrano danni da minatori di legumi o
delle foglie (larve di lepidotteri).
Altrettanto occasionali risultano gli attacchi da ragnetti mentre tra i nematodi si citano:
Meloidogyne javanica e M. incognita; quest'ultimo è in grado di provocare gravi ripercussioni
negative sia sulla resa che sulla qualità del seme.



4.       AGROTECNICA
         La temperatura media richiesta dalla specie è di 15,4÷27,5°C mentre per il pH i valori sono di
4,3÷7,5. La temperatura non sembra influire in maniera determinante sull'induzione a fiore.
         Si considera che il fagiolo alato necessiti di una pluviometria annua minima superiore ai 1.500
mm e che quella ottimale superi i 2.500 mm (fino a 4.100 mm); può essere coltivato anche nei tropici
semi-aridi con il ricorso all'irrigazione.
         Si adatta a molti tipi di suolo ma necessita di un ottimo drenaggio; è una specie sensibile alla
aridità ed alla salinità.
         L'induzione a fiore avviene in regime di giorno corto.
         Il fagiolo alato è coltivato nei tropici umidi dal livello del mare fino ad altitudini di 2.000 m.
         Nelle aree di maggiore diffusione della leguminosa, la nodulazione è molto abbondante (in
media più di 400 noduli per pianta); i noduli possono raggiungere il diametro 1,2 cm ed un peso di
0,6 g.
         Il ceppo di Rhizobium è lo stesso del fagiolo dall'occhio (Rhizobium phaseoli).
         Come molte altre colture diffuse prevalentemente nei tropici, il fagiolo alato viene spesso
coltivato in consociazione: in Nuova Guinea viene consociato con patata dolce, canna da zucchero,
taro, banana, ortaggi ed altri legumi; in Indonesia viene coltivato ai bordi delle risaie.
         La semina avviene prima della stagione di maggiore pluviometria: i semi vengono posti ad
una profondità di 2,5÷7,5 cm in buchette distanti 60×120 cm vicino a supporti per consentire alla
pianta di arrampicarsi.
         Nel caso che il fagiolo alato venga utilizzato come copertura dei sostegni sono necessari: la
produzione delle piante coltivate su supporti è quasi doppia rispetto a quelle prive.
         Per la produzione di radici tuberizzate le piante sono distanziate sulla fila da 10 cm.
         Per favorire la produzione di radici tuberizzate è pratica comune il diradamento dei fiori.
         Durante il primo mese dalla semina la coltura richiede molte attenzioni soprattutto nei
riguardi del controllo delle infestanti, della concimazione e delle lavorazione del terreno, in seguito le
piante crescono molto velocemente.
         Dopo la fruttificazione le estremità delle piante muoiono ma nuovi germogli vengono emessi
lateralmente consentendo alla pianta di comportarsi come perenne.
Inoltre, le riserve di nutrienti immagazzinati nelle radici consentono la ripresa della
vegetazione dopo un periodo di pluviometria sub-ottimale per la specie o dopo la raccolta.



5.        RACCOLTA E PRODUZIONI
       Per quanto riguarda il frutto, i primi legumi freschi sono pronti per la raccolta dopo circa
6÷10 settimane dalla semina (2 settimane dopo la fecondazione); dopo altre 3 settimane i legumi
diventano fibrosi e non più commestibili e, trascorse ulteriori 3 settimane i semi raggiungono la
maturità.
       In media, la produzione di granella secca si può ottenere dopo circa 160÷270 gg dalla
semina.
       In seguito alla prima raccolta la pianta prosegue la produzione di legumi ma con una resa
progressivamente decrescente, per questo motivo il fagiolo alato viene spesso coltivato come specie
annuale.
       Nel caso si intenda sfruttare le caratteristiche di pianta perenne, diventa necessaria una
somministrazione di fertilizzanti ogni 2÷3 settimane al fine di garantire una produzione di circa 25
legumi per pianta ogni 5÷6 gg.
       Le produzioni medie sono di 0,5÷1 t/ha; quelle maggiori, fino a 2 t/ha si registrano in Nigeria,
Malesia, Nuova Guinea ed Australia occidentale.
       Le radici tuberizzate si raccolgono dopo circa 4÷8 mesi dalla semina quando hanno raggiunto
il diametro di 2÷4 cm e la lunghezza di 8÷12 cm.
       Le produzioni sono molto variabili, da 2 a 10 t/ha.



6.        TRASFORMAZIONE ED UTILIZZAZIONE DEL PRODOTTO
       Il fagiolo alato è principalmente coltivato per la produzione di legumi freschi (consumati
crudi) e per la sua utilizzazione come verdura cotta, mentre foglie, germogli e fiori sono utilizzati
come componenti di zuppe.
       La granella secca è utilizzata per la preparazione di un alimento fermentato, il "tampeh",
popolare soprattutto in Indonesia.
       L'olio estratto dai semi, molto simile a quello di soia, è utilizzato per cucinare, come
combustibile per l'illuminazione e per la fabbricazione di sapone, i panelli di sansa sono utilizzati
come foraggio.
       Nell'Isola di Giava i semi arrostiti sono consumati insieme al riso ed i fiori sono aggiunti in
varie pietanze per conferirgli un colore bluastro e per aromatizzare i funghi.
Sempre nell'Isola di Giava le giovani piantine attaccate dal fungo Synchytrium psophocarpi
sono considerate una ghiottoneria.
        In Nuova Guinea le radici tuberizzate sono consumate crude o bollite.
        Le piante intere trinciate sono utilizzate come fertilizzate e per la pacciamatura.
        A causa della eccezionale nodulazione il fagiolo alato è considerato anche una buona coltura
per ripristinare la fertilità.
        Alcune esperienze hanno messo in evidenza notevoli incrementi di resa (fino al 50%) della
canna da zucchero in successione con lo Psophocarpus.
        Questa specie può essere utilizzata anche come coltura da copertura nelle piantagioni di
gomma.
        Il fagiolo alato viene utilizzato anche nella medicina popolare, mentre in Birmania i semi sono
considerati afrodisiaci e le radici vengono impiegate come cataplasma per curare le vertigini.
        Le foglie sono utilizzate in Malesia contro il vaiolo.

Contenu connexe

Tendances

Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioni
Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioniCon la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioni
Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioniVita in Campagna
 
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...Vita in Campagna
 
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezioneCorso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezioneGrow the Planet
 
Pagani kevin catalogo infestanti
Pagani kevin  catalogo infestantiPagani kevin  catalogo infestanti
Pagani kevin catalogo infestantiGiovanniBattisti2
 
Presentazione avocado.rid
 Presentazione avocado.rid Presentazione avocado.rid
Presentazione avocado.ridIrene Baglieri
 
Le piante officinali nella civiltà contadina
Le piante officinali nella civiltà contadinaLe piante officinali nella civiltà contadina
Le piante officinali nella civiltà contadinaGiuseppe Mazzarella
 
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezioneCorso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezioneGrow the Planet
 
"Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)"
"Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)""Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)"
"Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)"ExternalEvents
 
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01laboratoridalbasso
 
Corrado alessandria infestanti
Corrado alessandria   infestantiCorrado alessandria   infestanti
Corrado alessandria infestantiGiovanniBattisti2
 
I quaderni dell'ISEA - Agave
I quaderni dell'ISEA - AgaveI quaderni dell'ISEA - Agave
I quaderni dell'ISEA - AgaveISEA ODV
 
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03laboratoridalbasso
 

Tendances (17)

Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioni
Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioniCon la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioni
Con la varietà Atlantic Giant potete ottenere zucche di enormi dimensioni
 
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...
La coltivazione del cavolo broccolo, dalla preparazione del terreno alla racc...
 
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezioneCorso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Prima lezione
 
Pagani kevin catalogo infestanti
Pagani kevin  catalogo infestantiPagani kevin  catalogo infestanti
Pagani kevin catalogo infestanti
 
Presentazione avocado.rid
 Presentazione avocado.rid Presentazione avocado.rid
Presentazione avocado.rid
 
Mango
MangoMango
Mango
 
Banano
BananoBanano
Banano
 
Annona
AnnonaAnnona
Annona
 
Le piante officinali nella civiltà contadina
Le piante officinali nella civiltà contadinaLe piante officinali nella civiltà contadina
Le piante officinali nella civiltà contadina
 
semi cannabis milano
semi cannabis milanosemi cannabis milano
semi cannabis milano
 
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezioneCorso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezione
Corso di orticoltura - Grow the Planet - Terza lezione
 
"Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)"
"Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)""Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)"
"Disciplinare di produzione olio di palma selvatica (Presidio Slow Food)"
 
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_01
 
Corrado alessandria infestanti
Corrado alessandria   infestantiCorrado alessandria   infestanti
Corrado alessandria infestanti
 
I quaderni dell'ISEA - Agave
I quaderni dell'ISEA - AgaveI quaderni dell'ISEA - Agave
I quaderni dell'ISEA - Agave
 
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_03
 
Biocoltiviamo
BiocoltiviamoBiocoltiviamo
Biocoltiviamo
 

En vedette

Informe gestión académica 2016
Informe gestión académica 2016Informe gestión académica 2016
Informe gestión académica 2016Rodrigo Jimenez
 
Tribute to the man who made
Tribute to the man who madeTribute to the man who made
Tribute to the man who madeSoumya Bisoi
 
8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolution
8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolution8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolution
8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolutionRodrigo Jimenez
 
Value Driven Management - Building an Anti-fragile organization
Value Driven Management - Building an Anti-fragile organizationValue Driven Management - Building an Anti-fragile organization
Value Driven Management - Building an Anti-fragile organizationVictoria Hall
 

En vedette (10)

Accenture KYC
Accenture KYCAccenture KYC
Accenture KYC
 
Promo 13
Promo 13Promo 13
Promo 13
 
Talent acquisition manager
Talent acquisition managerTalent acquisition manager
Talent acquisition manager
 
Informe gestión académica 2016
Informe gestión académica 2016Informe gestión académica 2016
Informe gestión académica 2016
 
Deputados rs
Deputados rsDeputados rs
Deputados rs
 
Tribute to the man who made
Tribute to the man who madeTribute to the man who made
Tribute to the man who made
 
8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolution
8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolution8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolution
8. reactive devaluation in negotiation and conflict resolution
 
George Kuper, Council of Great Lakes Industries
George Kuper, Council of Great Lakes IndustriesGeorge Kuper, Council of Great Lakes Industries
George Kuper, Council of Great Lakes Industries
 
Value Driven Management - Building an Anti-fragile organization
Value Driven Management - Building an Anti-fragile organizationValue Driven Management - Building an Anti-fragile organization
Value Driven Management - Building an Anti-fragile organization
 
Hashing PPT
Hashing PPTHashing PPT
Hashing PPT
 

Similaire à F alato

Projet FAO-SlowFood_Inventaire des produits
Projet FAO-SlowFood_Inventaire des produitsProjet FAO-SlowFood_Inventaire des produits
Projet FAO-SlowFood_Inventaire des produitsExternalEvents
 
Graminacee morfologia
Graminacee morfologiaGraminacee morfologia
Graminacee morfologiapaolamariani
 
Presentazione standard1
Presentazione standard1Presentazione standard1
Presentazione standard1paolalangella
 
L'autoriproduzione dei semi antichi
L'autoriproduzione dei semi antichiL'autoriproduzione dei semi antichi
L'autoriproduzione dei semi antichiBiocentro Pertusati
 
Buccella alessandro catalogo infestanti
Buccella alessandro   catalogo infestantiBuccella alessandro   catalogo infestanti
Buccella alessandro catalogo infestantiGiovanniBattisti2
 
Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)
Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)
Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)Alfonso Crisci
 
Credere nel mais
Credere nel maisCredere nel mais
Credere nel maisstangacrema
 
Michele pluda catalogo delle infestante
Michele pluda  catalogo delle infestanteMichele pluda  catalogo delle infestante
Michele pluda catalogo delle infestanteGiovanniBattisti2
 
Michele pluda catalogo delle infestante
Michele pluda  catalogo delle infestanteMichele pluda  catalogo delle infestante
Michele pluda catalogo delle infestanteGiovanniBattisti2
 
Luca messena catalogo infestanti
Luca messena   catalogo infestantiLuca messena   catalogo infestanti
Luca messena catalogo infestantiGiovanniBattisti2
 
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00laboratoridalbasso
 
Punteruolo rosso delle palme Scheda Informativa
Punteruolo rosso delle palme Scheda InformativaPunteruolo rosso delle palme Scheda Informativa
Punteruolo rosso delle palme Scheda Informativaangerado
 
Claudio Littardi - Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...
Claudio Littardi -  Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...Claudio Littardi -  Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...
Claudio Littardi - Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...astergenova
 
La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema
La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema
La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema verves
 
Bonaglia omar catalogo infestanti
Bonaglia omar   catalogo infestantiBonaglia omar   catalogo infestanti
Bonaglia omar catalogo infestantiGiovanniBattisti2
 

Similaire à F alato (20)

Projet FAO-SlowFood_Inventaire des produits
Projet FAO-SlowFood_Inventaire des produitsProjet FAO-SlowFood_Inventaire des produits
Projet FAO-SlowFood_Inventaire des produits
 
Graminacee morfologia
Graminacee morfologiaGraminacee morfologia
Graminacee morfologia
 
frumento.pdf
frumento.pdffrumento.pdf
frumento.pdf
 
Albero del pane
Albero del paneAlbero del pane
Albero del pane
 
Presentazione standard1
Presentazione standard1Presentazione standard1
Presentazione standard1
 
fejoa
fejoafejoa
fejoa
 
L'autoriproduzione dei semi antichi
L'autoriproduzione dei semi antichiL'autoriproduzione dei semi antichi
L'autoriproduzione dei semi antichi
 
Buccella alessandro catalogo infestanti
Buccella alessandro   catalogo infestantiBuccella alessandro   catalogo infestanti
Buccella alessandro catalogo infestanti
 
Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)
Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)
Vitro cooperation by Sara Di Lonardo ( IBIMET-CNR)
 
Credere nel mais
Credere nel maisCredere nel mais
Credere nel mais
 
Michele pluda catalogo delle infestante
Michele pluda  catalogo delle infestanteMichele pluda  catalogo delle infestante
Michele pluda catalogo delle infestante
 
Michele pluda catalogo delle infestante
Michele pluda  catalogo delle infestanteMichele pluda  catalogo delle infestante
Michele pluda catalogo delle infestante
 
I legumi proposti ai bambini
I legumi proposti ai bambini  I legumi proposti ai bambini
I legumi proposti ai bambini
 
Luca messena catalogo infestanti
Luca messena   catalogo infestantiLuca messena   catalogo infestanti
Luca messena catalogo infestanti
 
Ldb agroecologia2 capone_01
Ldb agroecologia2 capone_01Ldb agroecologia2 capone_01
Ldb agroecologia2 capone_01
 
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00
Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00
 
Punteruolo rosso delle palme Scheda Informativa
Punteruolo rosso delle palme Scheda InformativaPunteruolo rosso delle palme Scheda Informativa
Punteruolo rosso delle palme Scheda Informativa
 
Claudio Littardi - Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...
Claudio Littardi -  Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...Claudio Littardi -  Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...
Claudio Littardi - Palme nel verde urbano mediterraneo. Gestione di un patri...
 
La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema
La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema
La metamorfosi dell’ Hyla Arborea - Paolo Dilema
 
Bonaglia omar catalogo infestanti
Bonaglia omar   catalogo infestantiBonaglia omar   catalogo infestanti
Bonaglia omar catalogo infestanti
 

F alato

  • 1. FAGIOLO ALATO (Psophocarpus tetragonolobus (L.) DC.) Inglese: Winged bean, asparagus pea, four-angled bean, goa bean, Manila bean, princess pea Francese: Haricot de Birmanie Spagnolo: Portoghese: 1. ORIGINE E DIFFUSIONE Il centro di origine di questa leguminosa non è stato ancora ben definito ma si sostiene che sia proveniente dalle Mauritius e dal Madagascar. La prima segnalazione di questa leguminosa risale alla prima metà del XVII secolo nell'arcipelago delle Molucche da dove, secondo alcuni autori, ne sarebbe originaria e da cui si sarebbe diffusa nelle altre parti del mondo. È estesamente coltivato in India, Birmania, Indonesia e Nuova Guinea mentre, solo recentemente è stato introdotto in Africa. Non sono disponibili dati sulla produzione mondiale poiché lo Psophocarpus è una specie coltivata quasi esclusivamente per consumo locale e per la sussistenza. 2. SISTEMATICA E CARATTERISTICHE BOTANICHE 2.1 Sistematica Il fagiolo alato è una pianta perenne rampicante, glabra, comunemente utilizzata come annuale. Oltre a P. tetragonolobus (2n=18), nel mondo è diffusa un'altra specie Genere Psophocarpus, P. palustris, tuttavia la prima è quella più utilizzata soprattutto per la sua maggiore produzione. Spesso il fagiolo alato viene confuso con una specie morfologicamente molto simile (Lotus tetragonolobus L., sin. Tetragonolobus purpureus Moench.) che cresce spontaneamente nel bacino del Mediterrane; di questa specie si utilizzano occasionalmente i legumi immaturi o viene utilizzata come verdura. 2.2 Caratteristiche Botaniche
  • 2. Le radici sono numerose, quelle laterali crescono orizzontalmente al terreno a modesta profondità, in seguito si ingrossano diventando tuberizzate con aspetto nodoso; gli steli crescono circa 2÷3 m per anno. Le foglie sono trifogliate; le foglioline sono ampiamente ovate, sottili, con margine intero, lunghe 8÷15 cm e larghe 4÷12 cm; sono provviste di stipole bipartite. I fiori sono posti in racemi ascellari (lunghi fino a 15 cm) in numero di 2÷10: la corolla è grande, il vessillo ampio, solcato, auricolato alla base e di colore grigio chiaro sul retro, bianco o blu chiaro all'interno; il diametro è di 2,5÷4 cm; le ali sono irregolarmente obovate. Lo stame vessillare è libero alla base e saldato con gli altri a metà lunghezza; le antere sono uniformi; lo stilo lungo, ricurvo; lo stigma globoso è terminale e peloso I frutti sono legumi lunghi 15÷30 cm e larghi 2,5÷3,5 cm; sono suddivisi in 2 valve, a sezione più o meno quadrata e presentano 4 rilievi irregolarmente seghettati nel senso della lunghezza. La composizione media dei legumi è: acqua 76÷92%, proteine 18,1%, grassi 1%, carboidrati 72,5%, fibra 15,2%, ceneri 5,7%. I semi, nel numero di 8÷17, sono parzialmente immersi nel tessuto dei legumi; sono di forma globosa, lunghi fino ad 1 cm, di colore bianco, giallo, marrone o nero e con la superficie liscia e lucida. Il peso di 100 semi è di circa 30 g mentre la composizione media dei semi secchi è: acqua 6÷25%, proteine 36,4%, grassi 18,8%, carboidrati 40,5%, fibra 5÷12%, ceneri 4,4%. 3. AVVERSITÀ In colture consociate per orti famigliari o nell'agricoltura itinerante la specie, generalmente, non subisce particolari danni da attacchi parassitari. 3.1 Patogeni Vegetali Tra i principali agenti di malattie fungine si citano: Cercospora arantae, C. canescens, C. psophocarpi, C. cruenta, Corticium solani, Erysiphe cichoracearum, Oidium spp., Synchytrium psophocarpi. Tra le virosi ricordiamo il virus del "mosaico" della Crotolaria hirsuta e il virus Y.M.V. (Yellow Mosaic Virus) del Cajanus cajan. 3.2 Patogeni Animali Per quanto riguarda gli insetti, occasionalmente si riscontrano danni da minatori di legumi o delle foglie (larve di lepidotteri).
  • 3. Altrettanto occasionali risultano gli attacchi da ragnetti mentre tra i nematodi si citano: Meloidogyne javanica e M. incognita; quest'ultimo è in grado di provocare gravi ripercussioni negative sia sulla resa che sulla qualità del seme. 4. AGROTECNICA La temperatura media richiesta dalla specie è di 15,4÷27,5°C mentre per il pH i valori sono di 4,3÷7,5. La temperatura non sembra influire in maniera determinante sull'induzione a fiore. Si considera che il fagiolo alato necessiti di una pluviometria annua minima superiore ai 1.500 mm e che quella ottimale superi i 2.500 mm (fino a 4.100 mm); può essere coltivato anche nei tropici semi-aridi con il ricorso all'irrigazione. Si adatta a molti tipi di suolo ma necessita di un ottimo drenaggio; è una specie sensibile alla aridità ed alla salinità. L'induzione a fiore avviene in regime di giorno corto. Il fagiolo alato è coltivato nei tropici umidi dal livello del mare fino ad altitudini di 2.000 m. Nelle aree di maggiore diffusione della leguminosa, la nodulazione è molto abbondante (in media più di 400 noduli per pianta); i noduli possono raggiungere il diametro 1,2 cm ed un peso di 0,6 g. Il ceppo di Rhizobium è lo stesso del fagiolo dall'occhio (Rhizobium phaseoli). Come molte altre colture diffuse prevalentemente nei tropici, il fagiolo alato viene spesso coltivato in consociazione: in Nuova Guinea viene consociato con patata dolce, canna da zucchero, taro, banana, ortaggi ed altri legumi; in Indonesia viene coltivato ai bordi delle risaie. La semina avviene prima della stagione di maggiore pluviometria: i semi vengono posti ad una profondità di 2,5÷7,5 cm in buchette distanti 60×120 cm vicino a supporti per consentire alla pianta di arrampicarsi. Nel caso che il fagiolo alato venga utilizzato come copertura dei sostegni sono necessari: la produzione delle piante coltivate su supporti è quasi doppia rispetto a quelle prive. Per la produzione di radici tuberizzate le piante sono distanziate sulla fila da 10 cm. Per favorire la produzione di radici tuberizzate è pratica comune il diradamento dei fiori. Durante il primo mese dalla semina la coltura richiede molte attenzioni soprattutto nei riguardi del controllo delle infestanti, della concimazione e delle lavorazione del terreno, in seguito le piante crescono molto velocemente. Dopo la fruttificazione le estremità delle piante muoiono ma nuovi germogli vengono emessi lateralmente consentendo alla pianta di comportarsi come perenne.
  • 4. Inoltre, le riserve di nutrienti immagazzinati nelle radici consentono la ripresa della vegetazione dopo un periodo di pluviometria sub-ottimale per la specie o dopo la raccolta. 5. RACCOLTA E PRODUZIONI Per quanto riguarda il frutto, i primi legumi freschi sono pronti per la raccolta dopo circa 6÷10 settimane dalla semina (2 settimane dopo la fecondazione); dopo altre 3 settimane i legumi diventano fibrosi e non più commestibili e, trascorse ulteriori 3 settimane i semi raggiungono la maturità. In media, la produzione di granella secca si può ottenere dopo circa 160÷270 gg dalla semina. In seguito alla prima raccolta la pianta prosegue la produzione di legumi ma con una resa progressivamente decrescente, per questo motivo il fagiolo alato viene spesso coltivato come specie annuale. Nel caso si intenda sfruttare le caratteristiche di pianta perenne, diventa necessaria una somministrazione di fertilizzanti ogni 2÷3 settimane al fine di garantire una produzione di circa 25 legumi per pianta ogni 5÷6 gg. Le produzioni medie sono di 0,5÷1 t/ha; quelle maggiori, fino a 2 t/ha si registrano in Nigeria, Malesia, Nuova Guinea ed Australia occidentale. Le radici tuberizzate si raccolgono dopo circa 4÷8 mesi dalla semina quando hanno raggiunto il diametro di 2÷4 cm e la lunghezza di 8÷12 cm. Le produzioni sono molto variabili, da 2 a 10 t/ha. 6. TRASFORMAZIONE ED UTILIZZAZIONE DEL PRODOTTO Il fagiolo alato è principalmente coltivato per la produzione di legumi freschi (consumati crudi) e per la sua utilizzazione come verdura cotta, mentre foglie, germogli e fiori sono utilizzati come componenti di zuppe. La granella secca è utilizzata per la preparazione di un alimento fermentato, il "tampeh", popolare soprattutto in Indonesia. L'olio estratto dai semi, molto simile a quello di soia, è utilizzato per cucinare, come combustibile per l'illuminazione e per la fabbricazione di sapone, i panelli di sansa sono utilizzati come foraggio. Nell'Isola di Giava i semi arrostiti sono consumati insieme al riso ed i fiori sono aggiunti in varie pietanze per conferirgli un colore bluastro e per aromatizzare i funghi.
  • 5. Sempre nell'Isola di Giava le giovani piantine attaccate dal fungo Synchytrium psophocarpi sono considerate una ghiottoneria. In Nuova Guinea le radici tuberizzate sono consumate crude o bollite. Le piante intere trinciate sono utilizzate come fertilizzate e per la pacciamatura. A causa della eccezionale nodulazione il fagiolo alato è considerato anche una buona coltura per ripristinare la fertilità. Alcune esperienze hanno messo in evidenza notevoli incrementi di resa (fino al 50%) della canna da zucchero in successione con lo Psophocarpus. Questa specie può essere utilizzata anche come coltura da copertura nelle piantagioni di gomma. Il fagiolo alato viene utilizzato anche nella medicina popolare, mentre in Birmania i semi sono considerati afrodisiaci e le radici vengono impiegate come cataplasma per curare le vertigini. Le foglie sono utilizzate in Malesia contro il vaiolo.