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Se la documentazione tecnica è parte integrante del prodotto, la lingua è la "cassetta degli
attrezzi" del redattore tecnico, che gli permette di elaborare testi efficaci, che permettono al
destinatario della comunicazione di tradurre in azione la parola scritta

Il linguaggio? E' la cassetta degli attrezzi del redattore tecnico!

Report sul libro di Andreas Baumert, Annette Verhein-Jarren, "Texten für die Technik.
Leitfaden für Praxis und Studium", Springer-Verlag, Berlin, Heidelberg, 2012
Se la documentazione tecnica è parte integrante del prodotto, la lingua è la "cassetta degli attrezzi" del redattore
tecnico, che gli permette di elaborare testi efficaci.
Efficaci sono i testi che permettono al singolo destinatario di tradurre in azione la parola scritta in modo lineare e
sicuro.
Al di là dei numerosi consigli pratici - alcuni riferiti nello specifico alla lingua tedesca - il libro di Baumert e VerheinJarren si propone come strumento di riflessione sull'uso della lingua da parte dei technical writer, che dovrebbe
disporre di una solida base linguistico-grammaticale, da raffinare attraverso un processo iterativo di "distillazione"
di termini, strutture sintattiche e segmenti di contenuti.
Come dire: il primo manuale non sarà mai perfetto, ma - conoscendo le leve procedurali e linguistiche su cui agire
e applicandole con sempre maggiore consapevolezza e rigore - il redattore tecnico può tendere asintoticamente
alla perfezione.
Baumert e Verhein-Jarren sottolineano l'importanza di porre al centro della documentazione tecnica e di prodotto il
"destinatario tipico" di un determinato tipo di pubblicazione (es. manuale di installazione, manuale d'uso, manuale
di manutenzione, ecc.), considerando il background tecnico-culturale del lettore e i compiti che è chiamato a
svolgere nell'utilizzo del prodotto.
Prima di dedicarsi ai suggerimenti pratici, Baumert e Verhein-Jarren forniscono una classificazione delle funzioni
del testo, dei tipi di documento e dei tipi di struttura del documento.
Funzioni del testo:
•

Istruire (es. istruzioni di installazione, di uso e di manutenzione)

•

Descrivere (es. data sheet, descrizione di gruppi, componenti e processi di un prodotto)

•

Spiegare (es. spiegazione dei nessi causali, cioè dei motivi per cui un prodotto funziona in un determinato
modo)

•

Argomentare (es. testo scientifico che espone una o più tesi, le discute e giunge a determinate conclusioni,
che possono stare alla base di scelte progettuali).

Ogni funzione del testo presenta strutture e stilemi propri, che la rendono immediatamente riconoscibile al lettore.
Tipi di documento (possono essere destinati all'interno dell'azienda o a interlocutori esterni):
•

Pubblicitari

•

Didattici (non riferiti a un prodotto specifico, ma al background tecnico-culturale che lo sottende)

•

Legati a particolari media (es. audio e video)

•

Istruzioni. Baumert e Verhein-Jarren sottolineano che questo tipo di documento si presta in modo particolare
standardizzazione.

Tipi di struttura del documento. Basati su:
•

Norme (es. linee guida, leggi, norme e standard)

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•

Caratteristiche e funzioni del prodotto

•

Processi e risultati attesi dall'uso del prodotto (sono più fruibili, perché si riferiscono a scenari d'uso concreti in
cui l'utente di trova a operare)

•

Argomentazioni deduttive o induttive

•

Confronto fra caratteristiche o processi.

Questa classificazione è utile, perché permette al redattore tecnico a decidere su quali sono la funzione, il tipo e la
struttura del documento più efficaci per il destinatario tipico di una determinata pubblicazione.
Dopo aver affrontato le tematiche legate ai documenti, Baumert e Verhein-Jarren si concentrano sui contenuti, in
particolare sui consigli per formulare testi precisi e inequivocabili, cioè usabili da parte del destinatario per tradurre
la parola in azione.
Riportiamo qui una sintesi molto stringata, rimandando alla lettura del libro per tutti gli approfondimenti.
Baumert e Verhein-Jarren invitano il technical writer a riflettere sull'uso dei verbi, e in particolare su: tempo,
persona, passivo, imperativo, verbi modali, aspetto verbale (incoativo, egressivo, mutativo, causativo, ecc.).
Per gli aggettivi il consiglio è di non graduarli, ma di specificare attributi e valori in grado di esprimere con
precisione caratteristiche e processi.
Anche nell'uso delle preposizioni la precisione dev'essere il principio guida: il redattore tecnico dovrebbe chiedersi
se, in un determinato contesto, una preposizione (es. "accanto a") è sufficientemente precisa o se è necessario
esprimere in modo diverso la posizione di un oggetto rispetto all'altro?
Fra i sostantivi è consigliabile scegliere quelli concreti (anziché astratti), in linea con il backgroud tecnico-culturale
e il contesto operativo del destinatario tipico.
Alla precisione contribuisce anche la buona prassi di citare le fonti, per esempio nel caso di dati statistici o
pubblicazioni didattiche.
Abbreviazioni, sigle e termini stranieri: l'uso è giustificato se suggerito da linee guida, leggi e norme, e se il loro
uso è atteso da parte del destinatario tipico. In tutti gli altri casi è preferibile inserire le voci nel glossario o evitarne
l'uso.
Riaffermando la natura iterativa del processo di distillazione dei contenuti, Baumert e Verhein-Jarren consigliano
di eliminare in fase di revisione termini ed espressioni ridondanti, utilizzati in prima stesura come supporto alla
formulazione dei pensieri (come traccia del muto dialogo fra autore e lettore) o perché di uso comune.
A proposito del processo di revisione, gli autori sottolineano che:
•

E' rilevante dal punto di vista giuridico tenere traccia di chi e quando ha redatto, rivisto, tradotto, validato un
determinato contenuto

•

La revisione deve essere sia contenutistica che ortografica, sintattica e linguistica

•

Di norma sono sufficienti due cicli di revisioni

•

E' opportuno non inviare i contenuti a più revisori per volta, per non dover svolgere onerosi lavori di collazione.

Oltre a termini ed espressioni ridondanti, è necessario stabilire termini prioritari e termini vietati - dal punto di vista
giuridico, stilistico (non in linea con l'immagine dell'azienda) e/o logico (in particolare per vocaboli del linguaggio
matematico/logico. Secondo l'esempio di Baumert e Verhein-Jarren, quando scriviamo "sempre" o "tutti", spesso
non siamo consapevoli che si tratta di formulazioni che escludono la possibilità di eccezioni e che quindi
potrebbero avere rilevanza giuridica).
Database terminologici, guide alla redazione e sistemi di controllo linguistico possono aiutare il redattore a vari
livelli di automazione.

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Gli autori consigliano di inserire nell'indice analitico anche termini non presenti nel database terminologico, ma
anche sinonimi usati correntemente dal destinatario tipico (es. non solo il termine tecnico "giravite", ma anche
"cacciavite", di uso comune).
Dai suggerimenti a livello terminologico, Baumert e Verhein-Jarren passano a quelli a livello sintattico:
•

Ogni frase va incentrata su un solo tema

•

La frase non deve contenere più di una proposizione secondaria, che precisa il significato della principale

•

Almeno nell'ambito della lingua tedesca (che però fa spesso uso sostantivi composti), la frase non dovrebbe
contenere in media più di 15 parole

•

La sintassi deve essere lineare, basata sulla sequenza di soggetto - verbo - predicato

•

Elenchi possono aiutare a strutturare e a migliorare la fruibilità di testi altrimenti troppo lunghi e "monolitici".

Alcuni stratagemmi sintattici possono aiutare il technical writer a ottenere formulazioni precise e inequivocabili:
•

Non usare ellissi, in particolare in caso di promoni e proposizioni secondarie relative, ma ripetere - per
esempio - il soggetto

•

Usare "signal words" (termini segnatetici) per evidenziare, per esempio, nessi causali ("se ... allora"). La causa
va sempre anteposta all'effetto per aiutare il lettore a seguire il filo

•

Utilizzare correttamente la punteggiatura per articolare la frase dal punto di vista logico.

Le indicazioni fornite dagli autori aiutano anche a scrivere testi ottimizzati per la traduzione, contribuendo ad
aumentarne coerenza e qualità.

Autore: Petra Dal Santo (dalsanto@keanet.it)
www.keanet.it
http://blog.keanet.it/

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  • 1. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel. / Fax: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it Se la documentazione tecnica è parte integrante del prodotto, la lingua è la "cassetta degli attrezzi" del redattore tecnico, che gli permette di elaborare testi efficaci, che permettono al destinatario della comunicazione di tradurre in azione la parola scritta Il linguaggio? E' la cassetta degli attrezzi del redattore tecnico! Report sul libro di Andreas Baumert, Annette Verhein-Jarren, "Texten für die Technik. Leitfaden für Praxis und Studium", Springer-Verlag, Berlin, Heidelberg, 2012 Se la documentazione tecnica è parte integrante del prodotto, la lingua è la "cassetta degli attrezzi" del redattore tecnico, che gli permette di elaborare testi efficaci. Efficaci sono i testi che permettono al singolo destinatario di tradurre in azione la parola scritta in modo lineare e sicuro. Al di là dei numerosi consigli pratici - alcuni riferiti nello specifico alla lingua tedesca - il libro di Baumert e VerheinJarren si propone come strumento di riflessione sull'uso della lingua da parte dei technical writer, che dovrebbe disporre di una solida base linguistico-grammaticale, da raffinare attraverso un processo iterativo di "distillazione" di termini, strutture sintattiche e segmenti di contenuti. Come dire: il primo manuale non sarà mai perfetto, ma - conoscendo le leve procedurali e linguistiche su cui agire e applicandole con sempre maggiore consapevolezza e rigore - il redattore tecnico può tendere asintoticamente alla perfezione. Baumert e Verhein-Jarren sottolineano l'importanza di porre al centro della documentazione tecnica e di prodotto il "destinatario tipico" di un determinato tipo di pubblicazione (es. manuale di installazione, manuale d'uso, manuale di manutenzione, ecc.), considerando il background tecnico-culturale del lettore e i compiti che è chiamato a svolgere nell'utilizzo del prodotto. Prima di dedicarsi ai suggerimenti pratici, Baumert e Verhein-Jarren forniscono una classificazione delle funzioni del testo, dei tipi di documento e dei tipi di struttura del documento. Funzioni del testo: • Istruire (es. istruzioni di installazione, di uso e di manutenzione) • Descrivere (es. data sheet, descrizione di gruppi, componenti e processi di un prodotto) • Spiegare (es. spiegazione dei nessi causali, cioè dei motivi per cui un prodotto funziona in un determinato modo) • Argomentare (es. testo scientifico che espone una o più tesi, le discute e giunge a determinate conclusioni, che possono stare alla base di scelte progettuali). Ogni funzione del testo presenta strutture e stilemi propri, che la rendono immediatamente riconoscibile al lettore. Tipi di documento (possono essere destinati all'interno dell'azienda o a interlocutori esterni): • Pubblicitari • Didattici (non riferiti a un prodotto specifico, ma al background tecnico-culturale che lo sottende) • Legati a particolari media (es. audio e video) • Istruzioni. Baumert e Verhein-Jarren sottolineano che questo tipo di documento si presta in modo particolare standardizzazione. Tipi di struttura del documento. Basati su: • Norme (es. linee guida, leggi, norme e standard) 1 Il linguaggio? E' la cassetta degli attrezzi del redattore tecnico! – Febbraio 2014
  • 2. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel. / Fax: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it • Caratteristiche e funzioni del prodotto • Processi e risultati attesi dall'uso del prodotto (sono più fruibili, perché si riferiscono a scenari d'uso concreti in cui l'utente di trova a operare) • Argomentazioni deduttive o induttive • Confronto fra caratteristiche o processi. Questa classificazione è utile, perché permette al redattore tecnico a decidere su quali sono la funzione, il tipo e la struttura del documento più efficaci per il destinatario tipico di una determinata pubblicazione. Dopo aver affrontato le tematiche legate ai documenti, Baumert e Verhein-Jarren si concentrano sui contenuti, in particolare sui consigli per formulare testi precisi e inequivocabili, cioè usabili da parte del destinatario per tradurre la parola in azione. Riportiamo qui una sintesi molto stringata, rimandando alla lettura del libro per tutti gli approfondimenti. Baumert e Verhein-Jarren invitano il technical writer a riflettere sull'uso dei verbi, e in particolare su: tempo, persona, passivo, imperativo, verbi modali, aspetto verbale (incoativo, egressivo, mutativo, causativo, ecc.). Per gli aggettivi il consiglio è di non graduarli, ma di specificare attributi e valori in grado di esprimere con precisione caratteristiche e processi. Anche nell'uso delle preposizioni la precisione dev'essere il principio guida: il redattore tecnico dovrebbe chiedersi se, in un determinato contesto, una preposizione (es. "accanto a") è sufficientemente precisa o se è necessario esprimere in modo diverso la posizione di un oggetto rispetto all'altro? Fra i sostantivi è consigliabile scegliere quelli concreti (anziché astratti), in linea con il backgroud tecnico-culturale e il contesto operativo del destinatario tipico. Alla precisione contribuisce anche la buona prassi di citare le fonti, per esempio nel caso di dati statistici o pubblicazioni didattiche. Abbreviazioni, sigle e termini stranieri: l'uso è giustificato se suggerito da linee guida, leggi e norme, e se il loro uso è atteso da parte del destinatario tipico. In tutti gli altri casi è preferibile inserire le voci nel glossario o evitarne l'uso. Riaffermando la natura iterativa del processo di distillazione dei contenuti, Baumert e Verhein-Jarren consigliano di eliminare in fase di revisione termini ed espressioni ridondanti, utilizzati in prima stesura come supporto alla formulazione dei pensieri (come traccia del muto dialogo fra autore e lettore) o perché di uso comune. A proposito del processo di revisione, gli autori sottolineano che: • E' rilevante dal punto di vista giuridico tenere traccia di chi e quando ha redatto, rivisto, tradotto, validato un determinato contenuto • La revisione deve essere sia contenutistica che ortografica, sintattica e linguistica • Di norma sono sufficienti due cicli di revisioni • E' opportuno non inviare i contenuti a più revisori per volta, per non dover svolgere onerosi lavori di collazione. Oltre a termini ed espressioni ridondanti, è necessario stabilire termini prioritari e termini vietati - dal punto di vista giuridico, stilistico (non in linea con l'immagine dell'azienda) e/o logico (in particolare per vocaboli del linguaggio matematico/logico. Secondo l'esempio di Baumert e Verhein-Jarren, quando scriviamo "sempre" o "tutti", spesso non siamo consapevoli che si tratta di formulazioni che escludono la possibilità di eccezioni e che quindi potrebbero avere rilevanza giuridica). Database terminologici, guide alla redazione e sistemi di controllo linguistico possono aiutare il redattore a vari livelli di automazione. 2 Il linguaggio? E' la cassetta degli attrezzi del redattore tecnico! – Febbraio 2014
  • 3. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel. / Fax: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it Gli autori consigliano di inserire nell'indice analitico anche termini non presenti nel database terminologico, ma anche sinonimi usati correntemente dal destinatario tipico (es. non solo il termine tecnico "giravite", ma anche "cacciavite", di uso comune). Dai suggerimenti a livello terminologico, Baumert e Verhein-Jarren passano a quelli a livello sintattico: • Ogni frase va incentrata su un solo tema • La frase non deve contenere più di una proposizione secondaria, che precisa il significato della principale • Almeno nell'ambito della lingua tedesca (che però fa spesso uso sostantivi composti), la frase non dovrebbe contenere in media più di 15 parole • La sintassi deve essere lineare, basata sulla sequenza di soggetto - verbo - predicato • Elenchi possono aiutare a strutturare e a migliorare la fruibilità di testi altrimenti troppo lunghi e "monolitici". Alcuni stratagemmi sintattici possono aiutare il technical writer a ottenere formulazioni precise e inequivocabili: • Non usare ellissi, in particolare in caso di promoni e proposizioni secondarie relative, ma ripetere - per esempio - il soggetto • Usare "signal words" (termini segnatetici) per evidenziare, per esempio, nessi causali ("se ... allora"). La causa va sempre anteposta all'effetto per aiutare il lettore a seguire il filo • Utilizzare correttamente la punteggiatura per articolare la frase dal punto di vista logico. Le indicazioni fornite dagli autori aiutano anche a scrivere testi ottimizzati per la traduzione, contribuendo ad aumentarne coerenza e qualità. Autore: Petra Dal Santo (dalsanto@keanet.it) www.keanet.it http://blog.keanet.it/ 3 Il linguaggio? E' la cassetta degli attrezzi del redattore tecnico! – Febbraio 2014