Slides della lezione "Sistemi di partitici e istituzionalizzazione nell'area post-sovietica". Università degli Studi di Padova (Italia), Corso di partiti politici e gruppi di pressione nell'UE (2009/2010, Prof.ssa. Alisa Del Re), Lic. Leticia Carro Zanella
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Lezione sistemi partitici area post sovietica
1. Sistemi partitici e
istituzionalizzazione nell’area
post-sovietica (Marco Cilento)
Corso: Partiti Politici e gruppi di pressione
nell’UE (Prof.ssa. A. Del Re)
Leticia Carro Zanella
2. INDICE
Premessa
I sistemi partitici dell’Occidente
Il partito di tipo comunista
Il processo di istituzionalizzazione dei partiti
L’istituzionalizzazione del partiti nell’Europa post-
comunista
Alcuni cenni sulla geografia partitica nell’area post-
comunista
L’influenza dell’adesione all’UE
Conclusioni
3. 1. Premessa
Duverger e Sartori: sistemi partitici competitivi e
non competitivi (hanno studiato solo i primi).
Anni 80’: fine del monopartitismo. Esplosione
del multipartitismo nel sistemi politici
dell’Europa orientale.
Emerge una realtà socio-politica difficile da
prevedere con i tradizionali schemi analitici
politologici (caso dell’ex URSS).
4. 2. I sistemi partitici dell’occidente
Teoria di Lipset e Rokkan:
Politica come garante di stabilità e continuità del
sistema sociale.
Sovrapposizione delle fratture: In Italia Stato/Chiesa, in
GB Capitale/Lavoro, in Spagna Centro/Periferia.
“Congelamento delle fratture”: dagli anni 20’ alla fine
degli anni 60’, i principali sistemi partitici europei
sarebbero rimasti invarianti a causa del congelamento
delle fratture socio-politiche.
Partiti politici come variabile dipendente di
trasformazioni sociali.
5. Anni 80’: Cartel Party.
Destrutturazione del sistemi partitici delle
democrazie occidentali. Macchine per il
consenso elettorale.
Nuovi partiti cartel: avvicinamento allo Stato e
allontanamento dalla società.
Finanziamento pubblico.
Anni 90’: Notevole calo della partecipazione
elettorale. Cambiamento del voto da un’
elezione all’altra.
6. 3. Il Partito di tipo comunista
Esempio: PCUS (Partito Comunista dell’Unione
Sovietica). Ruolo di partito-guida.
Politica comunista era diversa a quella di tipo
occidentale:
Globalismo, antagonismo e verticalismo
Sistema della nomenclatura fortemente gerarchizzato.
Sistema rigido (subordinazione, sistema di comando
verticale tipico di un’organizzazione militare).
Ruolo centrale del Leader (esempio: Stalin).
Progetto di costruzione di una società perfetta
(comunismo).
Fine dell’URSS e comunque del PCUS (Anni 90’).
7. 4. Il processo di
istituzionalizzazione dei partiti
Istituzionalizzazione: esistenza di un sistema di
partiti stabile, competitivo, dove ci sono regole
da rispettare che aiutano alla legittimità del
sistema (democrazia).
Analisi del’istituzionalizzazione serve per
rilevare il grado di strutturazione e radicamento
dei partiti all’interno di un sistema politico.
Istituzionalizzazione Società moderna
8. S. Huntington (anni 60’-70’): Come si rileva
empiricamente l’istituzionalizzazione partitica?
1- Adattabilità/rigidità
2- Complessità/semplicità
3- Autonomia/subordinazione
4- Coerenza/disunità
Critiche: scarsa operazionabilità dello schema
(America Latina, USA).
9. Panebianco (anni 80’): nuova teoria
del’istituzionalizzazione come la modalità di
organizzazione di un partito politico. Presenta due
indicatori empirici:
1- Grado di autonomia organizzativa del partito nei
confronti dell’ambiente circostante (sistema di
partiti).
2- Grado di interdipendenza dei vari settori interni
del partito.
Consenso: Istituzionalizzazione autonomia è
stabilità
10. 5. L’istituzionalizzazione dei partiti
nell’Europa post-comunista
Rappresentanti parlamentari e ministeriali
“indipendenti”: “un maggior numero di indipendenti
rileverebbe un minor grado di istituzionalizzazione dei
partiti”.
Comparazione di 5 stati post-sovietici:
I tre baltici (Lituania, Estonia, Lettonia)
Russia
Ucraina
Risultato: avanzata istituzionalizzazione nei tre stati
baltici (in particolare Lituania); maggiore presenza di
candidati indipendenti nelle liste dei partiti e delle
coalizioni in Russia e Ucraina.
11. Rispetto alla stabilità del sistema partitico di questi 5 paesi
post-comunisti: bassa stabilità del sistema. Perché?
Irruzione nell’arena politico-elettorale di nuovi partiti da
poco costituiti.
Difficoltà dovuta alla notevole fluidità del sistema partitico
(troppe divisioni e fusioni tra un’elezione e un’altra).
Etichette partitiche cambiano frequentemente
Il livello di volatilità elettorale dell’aerea post-sovietica è di
gran lunga superiore a quello delle democrazie
occidentali.
Russia e Ucraina: sistema partitico tendenzialmente
debole.
12. 6. Alcuni cenni sulla geografia
partitica nell’area post-comunista
Collasso dell’Unione Sovietica Regimi autoritari
personalistici in alcuni paesi (Ucraina).
Caso di “Russia Unita”: mancanza di profilo ideologico,
obiettivo primario di conservare lo status quo e non
favorire il cambiamento politico, “stato-partito” (Partito
comunista di epoca sovietica: “partito-stato”).
Cambiamento del partito sotto la politica di Putin (anni
90’-2000).
Parallelamente: Partito Comunista della Federazione
Russa passò da una strategia di contestazione e
mobilitazione di massa a una accettazione del rango di
partito minoritario.
13. 7. L’influenza dell’adesione all’UE
Rohrschneider e Whitefield: “Rappresentazione
dinamica” Rapido cambiamento dell’ambiente politico
esterno dall’ingresso nell’UE implicando un processo di
adattamento dei partiti al nuovo contesto europeo
(partiti più stabili, affermazione di una più netta identità
politico-ideologica da offrire all’elettorato).
Concentrazione di poteri al vertice dei partiti e
consolidamento di meccanismi decisionali di tipo top-
down.
Euroscetticismo.
14. 8. Conclusioni
Regimi post-comunisti “Regimi ibridi”, neo-feudalesimo, ecc.
Fattori che hanno contribuito a differenziare gli esiti dei sistemi
politici all’interno dell’area post-sovietica: precedente fase
democratica pre-sovietica, rigidità della fase sovietica, modalità
della transizione post-sovietica, presenza di attori politici in
grado di guidare il cambiamento.
I sistemi analizzati si rivelano piuttosto deficitari (personalizzati
e lontani dalla società, poco ideologici, influenza dei clan
regionali e oligarchie economiche).
“… Nei paesi post-comunisti i partiti si impongono come
contenitori vuoti, privi di alcun ruolo di rappresentanza sociale
se non legittimati dalla tutela di interessi economici oligarchici e
verticistici. L’azione di mediazione tra società e istituzioni
politiche, tipica dei partiti di massa, è del tutto sconosciuta ai
partiti dell’epoca post-comunista …”.