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LIBRO BIANCO 2003
OSSERVATORIO LAVORO MINORILE
numero verde 800-900-904   Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                                             Tracking Studies
                                            sul lavoro minorile



                                                 Roma 29 Aprile 2003




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         IL LAVORO MINORILE UN FENOMENO SOMMERSO

            Unicef “quantificare con precisione il lavoro minorile è assai difficile”

             Istat ”In Italia le stime sul lavoro minorile tentate da diversi studiosi
                         differiscono di centinaia di migliaia di unità“

                   Quali sono le cause della difficile misurazione ?

                           1°                                  2°             3°
                 Datori di lavoro                        Famiglie           Governi



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                                     Datori di lavoro

                   •Drastica riduzione dei costi della manodopera;

                                   •Crescita dei profitti;

                           •Illegalità fiscale e criminale;

                  •Forme di boicottaggio da parte di alcune ONG.




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                                                Famiglie

                     •Guadagno immediato dal minore che lavora;

             •Lo sfruttamento avviene spesso in ambito domestico;

                           •Interferenza delle famiglie sui minori.




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                                                  Governi

       •Certi paesi nascondono il problema per ragioni di prestigio;

        •Il lavoro minorile è una leva per attrarre imprese straniere;

                           •Paura di sanzioni e forme di boicottaggi;

•Il lavoro minorile contribuisce a migliorare il bilancio di un paese.



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                                        Iqbal Masih,
                 pakistano schiavo ucciso a 12 anni il 16 aprile 1995
     •A 5 anni Iqbal viene ceduto dalla sua famiglia ad un fabbricante di tappeti in cambio di un
                                           piccolo prestito.

    •Fino ai 9 anni lavorò al telaio, sfruttato insieme a tanti bambini e bambine, che per 12 ore al
                giorno dovevano lavorare in una fabbrica con il tetto fatto di lamiere.

  •A 10 anni Iqbal si ribella a questa schiavitù e diventa il leader dei milioni di bambini pakistani
                                                sfruttati

    Nel 1994 a Boston riceve una borsa di studio e porta nel Mondo la testimonianza dei piccoli
                           schiavi usati nella fabbricazione dei tappeti.

 •Crolla la vendita dei tappeti pakistani, Iqbal viene condannato a morte ritenendolo responsabile.

     A 12 anni, mentre con la sua bicicletta usciva dalla messa, viene ucciso a bruciapelo da due
                                                 sicari.


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           Le diverse forme di sfruttamento dei bambini nel Mondo

                                              •      Artigiani in laboratori
                                              •      Camerieri
                                              •      Contadini
                                              •      Lavavetri
                                              •      Mendicanti
                                              •      Minatori
                                              •      Operai
                                              •      Prostitute
                                              •      Schiavi domestici
                                              •      Soldati
                                              •      Spaccasassi
                                              •      Spacciatori

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                           Stime internazionali sul lavoro minorile
                                               (Fonte: ILO 2002)

        250 milioni di bambini fra i 5 e i 14 anni, nei paesi in via di sviluppo

       179 milioni di bambini sono sottoposti alle peggiori forme di lavoro,
                dannose per la loro salute fisica, mentale e morale

       8,4 milioni di bambini sarebbero sottoposti a forme di schiavitù, lavori
             forzati, forze armate, prostituzione ed altre attività illecite

                               120 milioni lavorano a tempo pieno

                             130 milioni solo una parte della giornata.


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                                         Di questi 250 milioni

                                 •153 milioni in Asia pari al 61%
                           (10 milioni in Pakistan e 50 milioni in India)

                                 •80 milioni in Africa, pari al 32%

                             •17 milioni in America Latina pari al 7%


     Vengono stimati in 5 milioni i bambini che lavorano nelle repubbliche
            dell’Europa orientale ed oltre un milione in Turchia
                      (paesi candidati ad entrare nell’UE).


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                           IL LAVORO MINORILE IN ITALIA


       In Italia il lavoro è vietato per tutti coloro che hanno meno di 15 anni
                (con l’esclusione del settore dello spettacolo e dello sport).


     La legge 977/67, vieta i lavori usuranti e pericolosi ai ragazzi tra i 15 e i
     18 anni, che non possono lavorare più di 8 ore al giorno e più di 40 ore a
                                              settimana.




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                               I bambini che lavorano in Italia
                                               (Fonte: Istat 2002)
                              Bambini 7-14 anni         Numero        Penetrazione
                              7-10 anni                     12.168                0,5
                              11-13 anni                    66.047                3,7
                              14 anni                       69.070              11,6
                              Totale                       144.285                3,1



                         Bambini tra i 7-14 anni soggetti a sfruttamento
                 N° 31.500 pari al 21,8% bambini tra i 7 e i 14 anni, di questi

                                  N° 12.300 in lavori continuativi,
                                 N° 19.200 in lavori non continuativi.

                        La ricerca Istat definita “pionieristica”, sottostima il dato reale.
                        Non rileva i bambini rom e i minori stranieri presenti in Italia.
          Ma lo sfruttamento di bambini in Italia utilizzati spesso dai genitori in laboratori clandestini
                                         resta invisibile ad ogni ricerca.


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                            I bambini che lavorano in Italia
                                            (Fonte: Istat 2002)

                                           Luoghi di lavoro
       I luoghi del lavoro                Totale               7-10 anni   11-13 anni   14 anni
Casa propria                                11,4                  19,6        16,0        7,0
Casa di pare nti/altre persone               9,6                  4,2         8,5        11,1
Negozio                                     14,9                  20,4        18,0       11,9
Bar, ristorante , albergo                   17,9                  10,2        13,6       22,0
Campagna                                    14,1                  28,8        19,8        8,0
Laboratorio, officina                        7,4                  2,3         6,7         8,6
Fabbrica, cantiere                          11,8                  2,9         7,0        16,6
Mercato, strada                              6,0                  8,2         4,9         6,4
In altro luogo                               6,4                  3,1         5,0         7,9



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                                Lavorava con genitori o parenti

                                           Genitori e parenti
                                      SI                         59%
                                      No                         41%


                    Ripartizione geografica, hanno lavorato prima dei 15 anni
                                               Geografica
                             Italia                             13,80%
                             Nord-Ovest                         14,10%
                              Nord-Est                          19,40%
                             Centro                              9,60%
                             Sud                                13,90%
                             Isole                              12,30%

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                              I bambini che lavorano in Italia
                                              (Fonte: Istat 2002)



                      Scolarità dei ragazzi che hanno lavorato prima dei 15 anni

                           Voto licenza media                          Hanno lavorato
              Totale                                                       13,80%
              Non l'hanno conseguita                                       17,70%
              Sufficient e                                                 20,50%
              Buono                                                        11,20%
              Dis tint o                                                   11,20%
              Ottimo                                                       8,30%

                                                   pagina 14
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                      Condizione professionale del capofamiglia,
                    di coloro che hanno lavorato prima dei 15 anni
                                             (Fonte: Istat 2002)



                   C ondizione del Capofamiglia Hanno lavorato
                 Totale                                                 13,80%
                 Lavoratore autonomo                                    23,40%
                 Imprenditore                                           22,10%
                 Apprendista, socio cooperat ive                        17,40%
                 Operaio, subalterno                                    14,10%
                 Impiegato o intermedio                                 8,80%
                 Dirigent e, liberi profess ionalisti                   5,90%


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                           I lavori svolti dai minori italiani (1)
                           Sono 3 le tipologie di lavoro minorile più frequente

                               1) Lavori occasionali, svolti durante l’anno
                               2) Lavori stagionali ed estivi
                               3) Lavori continuativi

      I lavori continuativi all’interno dell’impresa di famiglia è frequente nel Nord Est.
     In questo contesto socio-economico, con un tessuto produttivo di piccole imprese,
           il lavoro minorile può essere visto dai datori di lavoro come un’occasione per
                                 sfruttare manodopera a basso costo.

    Numerose inchieste sul Nord-Est hanno messo in evidenza come la scuola venga a
             volte ritenuta un ostacolo per l’inserimento nel mondo del lavoro,
                  “un’istituzione inutile perché non insegna un mestiere”.

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                           I lavori svolti dai minori italiani (2)

              Al Sud esiste ancora una correlazione tra lavoro minorile,
                   abbandono scolastico e livello di reddito della famiglia.


           L’indagine condotta dalla CGIL nel 1999, mette a fuoco l’uso
                    frequente di minori da parte della criminalità: vengono
                   reclutati minori perché non punibili e per far crescere la
                            numerosità del clan con risorse nuove.



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            Tasso d’istruzione alla scuola superiore Periodo 1998-1999
                                              (Fonte: Istat 2002)


  Paesi                    Tasso a 16 anni          Conseguimento          % non diplomati
  Germania                       97                             92               8
  Francia                        95                             85               15
  Giappone                       95                             95               5
  Stat i Uniti                   88                             78               22
  Spagna                         85                             68               32
  Regno Unito                    84                   Non disponibili      Non disponibili
  Italia                         79                             73               27



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                           Occupati in Italia tra i 15 ed i 19 anni
                             I dati Istat (gennaio 2003) sulle Forze lavoro


                           Titolo di studio                               Migliaia     %
        Senza titolo di studio e licenza elementare                       15.000     5,70%
        Licenza di media inferiore                                        186.000    70,50%
        Diploma di scuola media superiore                                 63.000     23,90%
        Totale occupati 15-19 anni                                        264.000    100,00%




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        Il fenomeno del lavoro minorile lo si vince iniziando dalla scuola

                           La Riforma Moratti si muove nella direzione di


  a) Eliminare la dispersione scolastica nella scuola dell’obbligo, introducendo
         maggiori controlli sulle frequenze scolastiche
  b) Ridurre l’abbandono scolastico                    nella scuola secondaria, impostando un
         progetto formativo con al centro la persona studente
  c) Aprire la scuola alle imprese, per permettere che la formazione scolastica
         diventi un’esperienza spendibile concretamente sul mercato del lavoro.


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                           I lavori svolti dai minori
                               stranieri in Italia




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                           La vita difficile dei bambini cinesi in Italia
               Vanno a scuola, ma a sei anni già lavorano con la famiglia
           Vanno tutti a scuola i bambini cinesi che vivono in Italia. Spesso si
                     addormentano, appoggiando la testa sul banco.
      Recuperano le ore sottratte al sonno notturno perso per lavorare in laboratori di
                          pelletteria e nelle cucine dei ristoranti.


       Nella zona tra Prato e Firenze, alcuni insegnanti hanno realizzato 130 interviste a
      bambini cinesi. "In questi casi si trattava di famiglie regolari e non certo di schiavi”
       Da questo studio emerge che i bambini cinesi (il 95% circa) che abita a Firenze e
     dintorni lavora! Il coinvolgimento nell’attività lavorativa della famiglia per i piccoli
                             cinesi inizia fin dalle scuole elementari.


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                           I lavori svolti dai minori italiani

                  Al Sud i minori vengono destinati a numerose mansioni


                 • Camerieri
                 • Commessi nei supermercati
                 • Operai nei laboratori di pelletteria del falso
                 • Operaie cottimiste sfruttate nella fabbricazione di camicie
                 • I cosiddetti “muschilli“ arruolati dai clan criminali
                 • Agricoltori e pastori.


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                  I lavori svolti dai minori stranieri in Italia (1)

    L’Istat ha calcolato nel 1998, che nelle liste anagrafiche erano iscritti
  181.597 minori stranieri, i dati sui permessi di soggiorno indicano come il
  fenomeno dei minori stranieri presenti in Italia sia notevolmente più alto.

       Una fotografia del numero di bambini stranieri presenti in Italia che
              lavorano è difficile utilizzando le statistiche ufficiali.

       I minori entrati illegalmente, sono spesso sfruttati da organizzazioni
          criminali, dagli stessi genitori o dai parenti a cui sono affidati.



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                      I lavori svolti dai minori stranieri in Italia (2)

   Un’inchiesta condotta dalla Caritas individua all’interno delle comunità,
          cinese, marocchina e rom, il maggior numero di minori sfruttati.


    Mentre la tratta delle ragazze provenienti dall’Albania, Romania e dalla
      Nigeria, avviate alla prostituzione, dal momento che in questi anni ha
      assunto dimensioni gravi, viene oggi contrastata con numerose azioni
     condotte dalle forze dell’ordine per stroncare questo traffico criminale.



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                    L’Osservatorio sul lavoro minorile (1)

                                Perché ce n’è bisogno?
    Il lavoro minorile ed i fenomeni ad esso correlati rappresentano un
    problema d’attualità irrisolto; esso, se non è monitorato in maniera
    sistematica, e se non si adottano delle soluzioni, non può che
    estendersi, per via soprattutto del previsto ricongiungimento dei
    figli degli immigrati (popolazione, che come si è visto, è la più
    soggetta al lavoro minorile).



                                                pagina 26
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                    L’Osservatorio sul lavoro minorile (2)
     Finalità:
     • dimensionare quantitativamente ed approfondire qualitativamente
     il fenomeno, per analizzarne cause e connessioni sociali ed
     economiche e comprendere la realtà nella quale nasce e si sviluppa il
     lavoro minorile
     • sensibilizzare istituzioni, media ed opinione pubblica
     sull’argomento e sui risvolti socio-economici negativi cui dà luogo
     • divenire punto di riferimento, una fonte autorevole, completa ed
     aggiornata sul tema del lavoro minorile, i cui studi ed elaborazioni
     saranno accessibili all’esterno attraverso comunicati stampa,
     seminari, conferenze e con la pubblicazione di rapporti ed inchieste

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                    L’Osservatorio sul lavoro minorile (3)
    Attività:
    • analizzare fattori e cause della situazione attuale anche attraverso lo
    studio delle dinamiche socio- economiche, mediante incontri, inchieste,
    raccolte di dati, ricognizioni statistiche (abbandono scolastico,
    sfruttamento del lavoro minorile, repressione della criminalità minorile,
    controllo mafioso delle attività economiche legali o illegali con
    coinvolgimento di minori), organizzando queste attività in un percorso di
    ricerca sistematico.
    • redazione, entro luglio 2003, del 1° Rapporto sul lavoro minorile in Italia
    • redazione, entro ottobre, del Rapporto relativo ai dati internazionali
    • redazione a fine anno del ‘Rapporto Osservatorio 2003’.


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              Il Numero Verde dell’Osservatorio sul lavoro minorile




         Sarà il riferimento per quelle persone, che desiderano entrare in contatto con
        l'Osservatorio, per segnalare delle vicende di minori sottoposti a sfruttamento,
         Il numero verde sarà in grado di gestire situazioni d’emergenza, indirizzando
                                il caso alle autorità di competenza.
       I casi pervenuti al numero verde, forniranno un prezioso materiale di studio sul
                          fenomeno, con il rigoroso rispetto della privacy..
            I risultati verranno messi a disposizione della comunità scientifica, delle
                                       istituzioni e dei media.

              Il servizio sarà gratuito, da rete fissa e da quella mobile, da tutt’Italia.

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                 Inchiesta tra gli adolescenti che lavorano

           La ricerca di tracking che si intende realizzare si propone di monitorare il
           passaggio dalla scuola al lavoro nella generazione dei teen-ager italiani.

        Oltre ad analizzare le varie forme di dispersione scolastica nella scuola media
             inferiore e in quella superiore, compito dell’indagine sarà quello di
         approfondire le tipologie lavorative definite “free lance”, che gli studenti si
        trovano a dover svolgere per vari motivi, non soltanto per aiutare la famiglia.

               Particolare attenzione sarà posta nell’evidenziare quelle forme di
          collaborazione non lesive definite child work da quelle child labour, nelle
                    quali esiste un vero e proprio sfruttamento del minore.



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         Ricerca 1991-1997 condotta dalla Fondazione A.P. Sloan in
                collaborazione con l’Università di Chicago.

        Studio longitudinale a livello nazionale sui lavori svolti tra gli
                adolescenti di età compresa tra i 12 ed i 17 anni.
        E’ stato selezionato un numero di studenti rappresentativo della
                      popolazione studentesca della scuola.

     Tra gli studenti del campione, il 70% del totale aveva già svolto un
     lavoro retribuito, si passa all’80% degli adolescenti americani che
        abbia svolto attività lavorativa durante la scuola secondaria.
     Una gran parte degli adolescenti svolge un’attività non facilmente
                                 classificabile.

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         Tipi di lavoro svolti dagli adolescenti americani studenti delle superiori
                           Tipi di lavoro
                                                                    Gli adolescenti delle classi
  Commesso/Impiegato in un grande magazzino          17,80%
                                                                    benestanti lavorano perlopiù come
  Altro                                              15,30%
                                                                    stagionali come taglierba, bagnini e
  Baby-sitter                                        13,30%
                                                                    in campeggi.
  Ufficio/lavoro impiegatizio                        10,90%
                                                                    I figli della classe operaia e classe
  Tagliaerba/lavori saltuari                          5,80%
                                                                    media trovano lavori durante l’anno
  Manovale                                            4,40%         nei fast-food.
  Assistente campeggio/bagnino                        4,10%         I figli delle famiglie meno abbienti
  Cameriere                                             4%          affermano di lavorare in categorie
  Ospedale/sanità                                     2,80%         non in elenco, per guadagnare
  Edilizia                                            1,50%         denaro.
  Archivista                                          1,50%         Le ragazze lavorano come baby
  Agricoltore                                         1,50%         sitter e commesse.
  Colf                                                1,40%         Sono poco marcate le differenze
  Operaio                                             1,10%         legate alla razza e al gruppo etnico.

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                                   Emergenza bambini nelle strade


                                         Numero verde 800-900-904

                                                Roma 29 Maggio 2003




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                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                               Dati Emersi Nel Primo Mese Di Attivita’


      Dal 29 aprile 2003 ad oggi le chiamate giunte da tutta Italia al numero verde 800 900 904
      riguardano fondamentalmente il grave problema dell’accattonaggio minorile:

                    • da Casoria (Na): “…sul Corso principale due bambini chiedono
                             l'elemosina..”
                    • da Roma: “…sulla linea del tram 8 ci sono sempre bambini
                            che chiedono l'elemosina, inoltre in via Azonam ci sono
                            bambini sulla strada che chiedono l'elemosina…”
                    • da Milano: “..nella metropolitana c’è un gruppo di bambini
                             che chiede l’elemosina,…”
                    • da Marostica (VI): “… ho visto dei bambini che lavano i vetri ad
                             un semaforo…”


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                           L’IMPORTANZA DEL NUMERO VERDE



            L’istituzione del numero verde ha permesso la rilevazione dei principali
                        problemi concernenti lo sfruttamento dei minori.
         Dall’analisi delle telefonate ricevute è stato possibile capire le problematiche
                           emerse e le richieste espresse dai cittadini.
             Numerose le domande su come intervenire per eliminare il fenomeno
             dell’accattonaggio che da tempo ormai sta invadendo il nostro paese.
                 Già a partire da questo primo mese di attività, il numero verde
             800 900 904 si è rivelato un vero e proprio punto di riferimento per la
          popolazione ed un efficiente centro di raccolta ed analisi dell’informazione.


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numero verde 800-900-904            Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                                          RASSEGNA STAMPA:
                           cosa dicono i quotidiani nazionali sul tema dello sfruttamento minorile


       - La Repubblica: Manette per i giostrai pedofili: “Bambini maltrattati che hanno
       conosciuto la violenza fisica, psichica e sessuale. Figli di nomadi giostrai, una ventina
       fra bimbi in tenera età e ragazzini troppo piccoli per essere definiti adolescenti..uno
       scenario di triste e squallida violenza: fatti prostituire, costretti all'accattonaggio,
       picchiati ..” (28 novembre 2000)


       - La Repubblica:Scoperto traffico di bambini arrestata coppia di albanesi:
       “Ragazzi albanesi dagli otto ai sedici anni portati in Italia e venduti per vari scopi,
       dall'accattonaggio all'affidamento a coppie, forse addirittura per essere utilizzati come
       "merce" per pedofili e per trapianti di organi. Un vero e proprio traffico umano che una
       coppia di albanesi residente in Abruzzo, a Pescara, con regolare permesso di soggiorno,
       ha portato avanti dal 2001, riuscendo a vendere almeno 36 ragazzi, forse di più…” (28
       agosto 2002)


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       -Ansa:Centro per bambini costretti a mendicare, i più rumeni e rom: “Sono circa
       trecento, secondo le stime del Campidoglio, i bambini costretti a mendicare nelle strade
       di Roma. La maggior parte, al momento, e' rappresentata da stranieri, specie rumeni, e
       nomadi…” (16 gennaio 2003)
       -
       Il Messaggero: Il governo contro l’elemosina come mestiere. Mantovano: pene più
       severe. Bimbi accattoni, sfruttatori nel mirino: “Sono un piccolo esercito, più di
       ottomila, i bambini stranieri sfruttati agli angoli delle strade italiane e costretti a
       mendicare… Nel giro di sei mesi sono state 263 le persone denunciate per sfruttamento
       dell’accattonaggio. La Lombardia, seguita a ruota dal Lazio, è la regione con il maggior
       numero di casi…” (19 Marzo 2003)

       La Caritas scende in campo per difendere i bambini:''Non date l'elemosina ai
       bambini che vi fermano per strada. Dietro di loro ci sono organizzazioni criminali''. Don
       Ferdinando Renzulli, direttore della Caritas diocesana di Avellino, lancia un appello per
       scoraggiare quanti sfruttano i piu' giovani e raccolgono denaro usato per azioni
       criminali. Un modo certamente provocatorio di svegliare la coscienza degli
       avellinesi…”

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                                          Sono più di 8.000 i bambini stranieri sfruttati negli
                BAMBINI                   angoli delle strade italiane e costretti a mendicare.
               ACCATTONI
                                          In Italia il fenomeno dell’accattonaggio ha inizio negli
                                          anni 80 coinvolgendo inizialmente minori slavi Rom.
                                          Attualmente l’accattonaggio è praticato anche da
                                          minori marocchini ed albanesi che fanno parte di
                                          organizzazioni dedite all’immigrazione clandestina che
                                          risultano essere gestite da vere e proprie associazioni
                                          criminali.
                                          Dai Paesi come l’Albania, Ucraina e Romania parte un
                                          intenso traffico di bambini verso i paesi della UE, con
                                          destinazione le strade della nostra città. I ragazzi
                                          arrivati in Italia vengono sfruttati nell’accattonaggio e
                                          nella prostituzione.

                                          Fonte: Atti parlamentari- seduta 5 febbraio 2003. Dati emersi dalla “relazione sui minori costretti
                                          all’accattonaggio”-audizione del sottosegretario di stato A.Mantovano.



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                           IL RACKET DEI BAMBINI A NAPOLI (1)

             Nel capoluogo campano, ogni giorno un piccolo esercito di bambini immigrati
             passa intere giornate a chiedere l’elemosina ai semafori, a vendere fazzolettini, a
             lavare i vetri delle auto.
             Il quartiere a più forte insediamento è la zona compresa tra il “Rione Sanità” ed i
             “Quartieri spagnoli” dove sono concentrate famiglie provenienti dall’ Albania,
             dalla Somalia, dal Kosovo,dallo Sri Lanka,..
             Negli scantinati di queste zone si nascondono micro-laboratori formato famiglia
             che fanno lavorare i ragazzini per guadagnare solo 35 euro a settimana. I piccoli
             artigiani confezionano scarpe, borse, portafogli.

             Fonte: Consorzio Hermes Scuole Napoli-Diritti negati 2000-2003
                   Ricerca facoltà di Sociologia dell’Ateneo federiciano e della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno.2002




                                                                             pagina 39
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                           IL RACKET DEI BAMBINI A NAPOLI (2)

            Le comunità del Marocco, della Tunisia e dell’Algeria sono le più numerose nella
            regione Campania con una netta maggioranza dei marocchini. Tutti i minori
            marocchini lavorano per strada 14-15 ore al giorno, dedicandosi alla pulizia dei
            vetri delle automobili nei pressi dei semafori e dei passaggi a livello, attività per le
            quali incassano giornalmente circa 40/50 Euro.
            Negli ultimi tre anni nel comune di Napoli sono arrivati bambini cinesi che
            frequentano regolarmente la scuola e svolgono attività lavorativa fuori dall’orario
            scolastico: si dedicano ad attività di ambulantato o stanno nel negozio dei genitori.



            Fonte: Consorzio Hermes Scuole Napoli-Diritti negati 2000-2003
                  Ricerca facoltà di Sociologia dell’Ateneo federiciano e della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno.2002




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         A queste comunità vanno aggiunti i Rom napoletani che si dividono prevalentemente in
         Napulengre, arrivati a Napoli nel ‘400 e i rom dell’ex Jugoslavia. I Napulengre si possono
         facilmente incontrare nel centro storico di Napoli a chiedere elemosina. I rom dell’ex Jugoslavia,
         giunti a Napoli in più tornate, sono per lo più serbi, bosniaci, macedoni e piccoli gruppi di
         kossovari musulmani. Vivono di lavoretti, fanno i muratori, gli ambulanti o chiedono l’elemosina.


         Storie di vita quotidiana a Napoli…
         ...‘i bambini per pochi soldi rischiano la vita: Maurizio, 14 anni, schiacciato da un furgone di
         un'officina meccanica; Massimo, muratore a 6 anni, morto precipitato da un'impalcatura...’
         ‘..al corso Umberto, Anna, tredicenne, sorveglia la sorellina di cinque anni mentre chiede la
         carità.Un tempo era la stessa Anna ad essere osservata a distanza dalla madre, ma ora, a tredici
         anni, è ormai diventata "adulta". Per non parlare di una scena davvero agghiacciante: un neonato di
         soli tre mesi, proveniente dal Kosovo, prende il latte dal seno della madre ai semafori dello stadio
         S. Paolo. Questa piccola creatura pure essendo tale ha già un ruolo, quello di riuscire, senza
         saperlo, a commuovere il passante che infila la mano in tasca e consegna una manciata di
         spiccioli..’


         Fonte: Consorzio Hermes Scuole Napoli-Diritti negati 2000-2003
               Ricerca facoltà di Sociologia dell’Ateneo federiciano e della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno 2002



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                            IL TRAFFICO DEI MINORI

      Secondo le stime fornite dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale di emigranti
      sarebbero circa 4 milioni le persone vittime di tratta nel mondo.
      500 mila individui ogni anno entrano nell’Europa Occidentale.
      I bambini finiscono nella rete dei trafficanti per motivi diversi: qualche volta
      vengono rapiti o convinti con l’inganno, altre volte direttamente le famiglie li
      consegnano ai trafficanti o ai loro mediatori in cambio della remissione di debiti
      o di promesse di formazione scolastica o addirittura per ricevere denaro.
      Il traffico si svolge soprattutto tramite spostamenti in imbarcazioni di fortuna e in
      condizioni difficili e pericolose.




                                                 pagina 42
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                           LE ATTIVITA’ DEI BAMBINI VITTIME
                                 DEL TRAFFICO SONO:

                                 •    Lavoro domestico
                                 •    Lavoro forzato
                                 •    Sfruttamento sessuale
                                 •    Lavoro in industrie o piantagioni
                                 •    Accattonaggio
                                 •    Traffico delle adozioni
                                 •    Traffico degli organi


      Le rotte del traffico cambiano rapidamente per adeguarsi ai cambiamenti economici,
      alle situazioni politiche o all’apertura di nuovi mercati.




                                                    pagina 43
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                      LE PRINCIPALI ROTTE DEL TRAFFICO :

                                                      dall'America Latina al Nord America, all'Europa e al Medio Oriente;
                                                       dai paesi dell'ex Unione Sovietica agli stati del Baltico e all'Europa
                                                      dell'Est;
                                                      dalla Romania all'Italia, e attraverso la Turchia e Cipro verso Israele e
                                                      il Medio Oriente;
                                                      dall'Africa Occidentale al Medio Oriente: dalla Tailandia e dalle
                                                      Filippine verso l'Australia, Nuova Zelanda e Taiwan;
                                                       dalla Cambogia, Myanmar e Vietnam verso la Tailandia;
                                                       dal Nepal e dal Bangladesh verso l'India e dall'India e il Pakistan
                                                      verso il Medio Oriente.




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                           LA LEGISLAZIONE ITALIANA


     Il codice penale conteneva l’art.670 che prevedeva l’arresto fino a 3 mesi per chi compiva
     attività di accattonaggio.
     La legge n.205 del 1999 relativa alla depenalizzazione ha abrogato questa norma.
     Attualmente la norma punisce chiunque si avvale per mendicare di una persona minore
     di anni 14 anni.
     La sanzione in cui si incorre è l’arresto da 3 mesi ad 1 anno; come pena accessoria è
     prevista la sospensione dell’esercizio della potestà dei genitori che può dar luogo
     all’apertura di un procedimento per l’adozione del minore ( art.671 codice penale).
     In base alle norme vigenti mendicare con un bambino in mano non è reato a meno che
     l’atto non provochi delle lesioni al bambino.




                                                  pagina 45
La rete dei Comuni contro lo sfruttamento minorile
                 Napoli, 30 giugno 2003




               www.osservatoriolavorominorile.it

                           pagina 46
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (1)


             I risultati ottenuti dall’indagine telefonica sul lavoro minorile e
             l’accattonaggio, condotta dall’istituto di ricerca Barometro per conto
             dell’ Osservatorio sul Lavoro minorile, presso le principali città italiane
             hanno posto in evidenza come siano in corso, o stanno partendo alcune
             attività volte a contrastare questi fenomeni. La rete dei comuni contro lo
             sfruttamento del           lavoro      minorile        può   costituire   la   soluzione
             irrinunciabile per il superamento di questo grave problema sociale.




                                                        pagina 47
numero verde 800-900-904             Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (2)

           Numerose sono le iniziative effettuate per far fronte al                     sempre più
           dilagante problema              dell’accattonaggio all’interno delle nostre città,
           soprattutto         nei    grandi      centri     urbani      come    Roma   o   Napoli.
           Specificatamente l’Assessorato alle politiche di promozione dell’infanzia
           e della famiglia del comune di Roma, in seguito all’aumento dei minori
           dediti alla mendicità, ha istituto alla fine del gennaio 2002, un tavolo di
           lavoro formato da: istituzioni e forze dell’ordine che ha portato, come
           primo risultato, alla nascita di un Centro per il contrasto alla mendicità
           infantile.

                                                         pagina 48
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                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (3)


          I bambini apparentemente da soli dopo essere stati avvistati dalle Forze
          dell’Ordine vengono accompagnati presso un Centro diurno situato
          nella zona di Boccea. Qualora i familiari non si presentano, i bambini
          vengono accolti per la notte in una delle case famiglia del comune di
          Roma.
          Nel comune di Napoli è attivo un Ufficio di pronto intervento per i minori
          che raccoglie tutte le segnalazioni provenienti dai cittadini e dalle Forze
          dell’Ordine. A ciò si aggiunge un continuo monitoraggio nelle strade del
          capoluogo napoletano da parte delle forze municipali.

                                                        pagina 49
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (4)



           I minori in stato d’abbandono vengono portati in centri d’accoglienza.
           Un’analoga iniziativa viene svolta presso i comuni di Milano e Torino
           dove numerosi sono i bambini rumeni, marocchini ed albanesi che
           chiedono l’elemosina lungo le strade della città. Anche nei comuni più
           piccoli come Perugia e Trento si è provveduto a realizzare degli accordi
           con la Questura per arginare l’ accattonaggio.




                                                        pagina 50
numero verde 800-900-904            Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                    OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (5)

           Per quanto riguarda il lavoro minorile, l’ufficio di Roma dell’ILO
           (International Organization Labour) con l’Assessorato alle politiche di
           promozione dell’infanzia e della famiglia del comune di Roma e con
           l’ATAC ha siglato, durante la celebrazione della                     giornata mondiale
           contro il lavoro minorile tenutasi a Roma lo scorso 12 giugno,
           un’importante convenzione per lanciare anche in Italia la campagna
           “Cartellino rosso al lavoro minorile”. In duemila e cinquecento autobus e
           nelle metro della capitale sono esposti i cartellini rossi per dire: “No
           contro il lavoro minorile”.

                                                         pagina 51
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (6)


            Nel capoluogo campano numerose sono le attività preventive per
            facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro ai minori che vivono in
            situazioni d’abbandono. Nell’isola di Nisida, in collaborazione con il
            Ministero di Grazia e Giustizia, è stato creato un laboratorio formativo
            per avviare i minori a rischio, nelle più svariate attività lavorative. A
            Palermo non sussistono iniziative specifiche su questi fenomeni ma si
            attua un intervento specifico a seconda delle caratteristiche del caso
            affrontato.


                                                        pagina 52
numero verde 800-900-904   Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




      Dati emersi dall’indagine
  telefonica sul lavoro minorile e
       l’accattonaggio presso
    i principali comuni italiani.




                                                pagina 53
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (1)




                                                        pagina 54
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (2)




                                                        pagina 55
numero verde 800-900-904        Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                    OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                       I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (3)




                                                     pagina 56
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (4)




                                                        pagina 57
numero verde 800-900-904        Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                    OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                       I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (5)




                                                     pagina 58
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (6)




                                                        pagina 59
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (7)




                                                        pagina 60
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (8)




                                                        pagina 61
numero verde 800-900-904           Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (9)




                                                        pagina 62
numero verde 800-900-904        Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                       I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (10)




                                                   pagina 63
numero verde 800-900-904            Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                           I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (11)




                                                         pagina 64
numero verde 800-900-904        Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                     OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE:
                       I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (12)




                                                     pagina 65
numero verde 800-900-904   Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




              Storie di sfruttamento minorile nei comuni italiani




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numero verde 800-900-904        Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




           Comune di Prato:

           La vita difficile dei bambini cinesi in Italia. Vanno a scuola, ma a sei anni già
           lavorano con la famiglia. Vanno tutti a scuola i bambini cinesi che vivono in
           Italia.    Spesso   si   addormentano,        appoggiando        la   testa   sul   banco.
           Recuperano le ore sottratte al sonno notturno perso per lavorare in laboratori di
           pelletteria e nelle cucine dei ristoranti. Nella zona tra Prato e Firenze, alcuni
           insegnanti hanno realizzato 130 interviste a bambini cinesi. "In questi casi si
           trattava di famiglie regolari e non certo di schiavi”. Da questo studio emerge che i
           bambini cinesi (il 95% circa) che abita a Firenze e dintorni lavora! Il
           coinvolgimento nell’attività lavorativa della famiglia per i piccoli cinesi inizia fin
           dalle scuole elementari.


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                           Segnalazioni giunte al numero verde




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numero verde 800-900-904       Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



            •     Comune di Bitonto (23 giugno 2003): ha chiamato un cittadino
                  indignato per lo sfruttamento dei minori in atto presso il comune di
                  Bitonto; in prossimità degli incroci/semafori della cittadina si
                  trovano bambini di tutte le età costretti a mendicare e controllati a
                  distanza da adulti. “ Ho avuto l’ impressione che ci fosse una sorta di
                  lottizzazione del territorio poiché i minori coprono tutto il territorio
                  della città ”.
            •     Comune di Cosenza (10 giugno 2003): in piazza Fera all’interno di
                  un parcheggio a pagamento è stato segnalato un bambino straniero di
                  circa 7 anni che lavava i fari delle macchine. “Il bimbo era così
                  piccolo che stavo per investirlo mentre uscivo dal parcheggio”.
            •     Comune di Termoli (5 giugno 2003): una signora ha segnalato la
                  presenza di bambini che chiedono l'elemosina ai semafori. La
                  signora ha saputo da un bambino che ogni mattino i minori vengono
                  portati da Foggia a Termoli per essere poi dislocati ai vari semafori
                  della cittadina molisana.

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                               DECALOGO CONTRO
                           LO SFRUTTAMENTO MINORILE

            1) MAGGIORE CONTROLLO ALLE FRONTIERE
            2) COOPERAZIONE TRA I VARI STATI EUROPEI E DEL
               BACINO DEL MEDITERRANEO ALLO SCOPO DI ARGINARE
               IL TRAFFICO DEI MINORI
            3) COMPITO DI OGNI CITTADINO E’ RESPONSABILIZZARSI
               RISPETTO TUTTI I MINORI DI 16 ANNI CONTROLLANDO ED
               EVENTUALMENTE DENUNCIANDO I CASI DI
               SFRUTTAMENTO MINORILE
            4) IMPEDIRE L’EVASIONE SCOLASTICA ATTRAVERSO UN
               INTENSO CONTROLLO DELLE PRESENZE IN PARTICOLARE
               PER TUTTA LA FASCIA SOTTOPOSTA AD OBBLIGO
               SCOLASTICO.

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numero verde 800-900-904   Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




            5) SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA CON UN’
               INFORMAZIONE MIRATA
            6) SVILUPPARE CAMPAGNE DI INFORMAZIONE PRESSO LE
               SCUOLE, I CENTRI DI CULTO, LE ASSOCIAZIONI
               CULTURALI, I CENTRI SANITARI
            7) REALIZZARE UNA RETE COMUNALE PER ATTUARE DEGLI
               INTERVENTI DI PREVENZIONE, LOTTA E SUPERAMENTO
               DELLO SFRUTTAMENTO MINORILE
            8) CAMPAGNA INFORMATIVA SULL’ESISTENZA DI UFFICI
               PER I MINORI PRESSO LE QUESTURE
            9) SVILUPPARE PIANI DI COLLABORAZIONE TRA IL
               COMUNE, LA POLIZIA E LE FORZE MUNICIPALI
            10) ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE DISAGIATE


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                           INIZIATIVA DELL’OSSERVATORIO




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numero verde 800-900-904   Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




              PARTE LA CARTA DELLA RETE DEI COMUNI
        ADERENTI ALL’OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE




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                      LA CARTA DELLA RETE DEI COMUNI

          1.    I Comuni aderiscono all’Osservatorio sul lavoro minorile con
                dichiarazione formale resa dal Sindaco o con atto di indirizzo diretto
                all’Amministrazione comunale da parte del Consiglio.
          2.    Con la dichiarazione del Sindaco o con l’atto di indirizzo del Consiglio il
                Comune non è tenuto a versare alcun contributo all’Osservatorio.
          3.    Peraltro, qualora ne ricorressero le condizioni, il Comune può
                autonomamente deliberare l’elargizione di un contributo all’Osservatorio
                sia a sostegno della sua attività in generale sia per specifiche iniziative.
          4.    Con la dichiarazione del Sindaco o con l’atto di indirizzo di adesione alla
                Rete dei Comuni l’Amministrazione comunale è impegnata a:




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          a) controllare, anche a mezzo della polizia municipale o di altri uffici e
             servizi comunali, che nel proprio territorio non venga utilizzato il lavoro
             dei bambini e degli adolescenti al di fuori dei casi previsti dalla legge;
          b) a svolgere in prima istanza opera di dissuasione nei confronti dei datori
             di lavoro che intendono impiegare o impieghino minori in attività
             produttive di merci e servizi di qualsiasi genere e comunque nei casi
             vietati dalla legge;
          c) qualora il comportamento illecito prosegua o venga reiterato da parte
             degli stessi datori di lavoro, ad analizzare, ed ove possibile a rimuovere,
             le cause del disagio culturale e socio-economico della famiglia di
             appartenenza del minore che abbia portato la medesima a richiedere o a
             permettere l’impegno lavorativo dei minori, specie quando si sia in
             presenza della contemporanea evasione da parte loro della “scuola
             dell’obbligo”;



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numero verde 800-900-904        Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




         d)           a denunciare il caso, sempre quando si sia in presenza dei reiterati
                      impieghi lavorativi dei minori, alle Forze dell’Ordine, all’Autorità
                      giudiziaria, all’INAIL ed all’Osservatorio;
         e)           a diffondere con ogni mezzo l’esistenza del numero verde
                      dell’Osservatorio perché vengano denunciate le violazioni di legge
                      alle norme che vietano il lavoro minorile;
         f)           a diffondere, al fine di impedire l’occultamento del fenomeno
                      specie in caso di infortuni lievi, le prescrizioni di legge che fanno
                      obbligo all’INAIL di effettuare in ogni caso le prestazioni a favore
                      dei minori incorsi in infortuni sul lavoro;
         g)           a promuovere il commercio equo e solidale di prodotti per la cui
                      realizzazione possa escludersi l’avvenuta utilizzazione di lavoro
                      minorile vietato;
         h)           ad informare periodicamente l’Osservatorio delle analisi compiute
                      sul fenomeno e delle iniziative assunte per debellarlo.


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       5.     Il Comune, attraverso gli stessi soggetti istituzionali che hanno formulato la
              adesione può, in qualsiasi momento, recedere dalla Rete.
       6.     L’Osservatorio si impegna dal suo canto, una volta accettata la richiesta di
              adesione:

       a) ad assumere articolate iniziative per valorizzare le specifiche azioni svolte
          dal Comune aderente, e di cui abbia avuto notizia, in tema di prevenzione e
          repressione del lavoro minorile;
       b) a consentire che il Comune aderente utilizzi il logo dell’Osservatorio e la
          dicitura “Comune aderente alla Rete dell’Osservatorio sul lavoro minorile”
          sulla propria carta intestata, locandine e manifesti, almeno in questi ultimi
          due casi citando il numero verde dell’Osservatorio;
       c) ad inserire nel suo sito telematico ogni notizia che riguardi le attività del
          Comune, indicate nella presente Carta, altresì installando a condizioni di
          reciprocità, un link che rimandi ai rispettivi siti;


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numero verde 800-900-904      Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




         d) ad informare i Comuni aderenti di tutte le sue iniziative che abbiano
            luogo nella Regione;
         e) a proporre iniziative congiunte in uno o più Comuni aderenti;
         f) a trasmettere al Comune i dati raccolti sull’andamento del fenomeno e
            che possa riflettere l’ambito territoriale di interesse dello stesso Comune.

         7.    L’Osservatorio, previo avviso contenente la richiesta di conoscere le
               ragioni di eventuali inadempienze del Comune, può escluderlo – in caso
               di mancato riscontro o di riscontro insufficiente – dalla Rete dei Comuni
               aderenti




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numero verde 800-900-904    Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                    I BAMBINI NEGLI SPOT PUBBLICITARI



                              Numero verde 800-900-904
                            www.osservatoriolavorominorile.it
                                            pagina 79
numero verde 800-900-904                 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                                LA PUBBLICITA’ E I MINORI (1)
          Una forma di sfruttamento dei minori su cui è bene riflettere è l’
          utilizzazione dei bambini come attori di spot pubblicitari. L'osservazione
          non si riferisce, ovviamente, al mezzo in quanto tale, ma all'uso che ne
          viene fatto; esistono, infatti, esempi di partecipazione di bambini a film di
          alto livello artistico e morale. Per quanto riguarda i film e gli spot esiste in
          proposito una normativa che però non considera a sufficienza quali
          possono essere gli effetti psicologici sul protagonista quando questi prende
          parte a riprese di scene violente o di sesso in film destinati agli adulti o è
          costretto ad ascoltare dialoghi su problematiche scabrose.

          Il decreto legislativo n. 74/92 definisce come pubblicità qualunque forma di messaggio che sia diffuso, nell'esercizio di una
          attività economica,allo scopo di promuovere la vendita o il trasferimento di beni mobili o immobili, oppure la prestazione di
          opere e servizi.




                                                                   pagina 80
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                           LA PUBBLICITA’ E I MINORI (2)
                           Nel dicembre 1995 è stata approvata la CARTA
                DELL’INFORMAZIONE E DELLA PROGRAMMAZIONE A
                  GARANZIA DEGLI UTENTI E DEGLI OPERATORI DEL
               SERVIZIO PUBBLICO, la cui osservanza è stata affidata a una
          CONSULTA-QUALITÀ. Essa vuole evitare che nei programmi televisivi
             RAI gli utenti, indipendentemente dall’età, vengano trascurati o offesi.

           La Carta dell'informazione e della programmazione a garanzia degli utenti
               e degli operatori del servizio pubblico RAI reca disposizioni volte ad
                      orientare la programmazione a principi di tutela dei minori.


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                               Per quanto riguarda i media


     deve essere promossa un'azione più decisa che distingua i programmi dell'infanzia da
     quelli degli adulti, che non "adultizzi" i minori investendoli con tematiche esplicite o
     implicite proprie di altre età della vita e che favorisca anche una cultura in positivo dei
     rapporti interpersonali. E' necessario controllare che i bambini non vengano utilizzati
     dal mercato in spot pubblicitari, concorsi o spettacoli che li strumentalizzano e non
     rispettano le esigenze di una crescita graduale. Le televisioni (sia la Rai che le
     televisioni private che hanno ottenuto una concessione dallo Stato Italiano) devono
     responsabilizzarsi moralmente nei confronti di bambini e adolescenti curando la qualità dei
     programmi che mettono in onda negli orari di maggiore audience e nelle cosiddette "fasce
     protette". E' un loro compito primario collaborare fattivamente con comitati composti da
     genitori, educatori, esperti in psicologia dell'età evolutiva per diffondere i valori umani che
     caratterizzano la nostra cultura.




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                                       La pubblicità (1)

    Il tema dei rapporti tra pubblicità e infanzia deve esser regolato da norme molto più
    rigide che tendano a vietare qualsiasi forma di pubblicità nell'ambito dei programmi
    rivolti ai bambini. Con riguardo ai rapporti tra media e minori, nel Piano nazionale
         di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età
         evolutiva per il biennio 2001-2002 (d.p.r. 3 giugno 2000), sono già contenuti
         precisi impegni che dovrebbero essere rispettati; in particolare, la necessità:




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                                      La pubblicità (2)


   a) di attuare il miglioramento qualitativo dei programmi;
   b) di realizzare più incisive forme di tutela nei confronti della violenza che, in
      forme diverse, i media possono esercitare sui minori;
   c) di porre limiti qualitativi e quantitativi ai messaggi pubblicitari indirizzati ai
      giovani;
   d) di istituire forme di controllo per rilevare e sanzionare efficacemente le
      violazioni;
   e) di dar vita ad una permanente attività informativa, diretta ai giovani, ai genitori,
      alla scuola, per far conoscere le straordinarie potenzialità dei media ed i modi in
      cui difendersi dai loro abusi.




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                                    NELLO SPECIFICO:
       CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE TV E MINORI
                                   Il 15 gennaio 2003 il Ministro delle Comunicazioni Maurizio
                                   Gasparri ha istituito il Comitato per l'applicazione del Codice
                                               di autoregolamentazione TV e minori.
                                   Il Comitato è formato da 15 membri titolari e 15 supplenti di
                                      cui cinque membri titolari e cinque supplenti nominati su
                                       indicazione del Consiglio nazionale degli utenti, come
                                                     previsto dal Codice stesso.

                                                               Premessa
                                       Le Imprese televisive pubbliche e private e le emittenti
                                   televisive aderenti alle associazioni firmatarie (d’ora in poi
                                          indicate come imprese televisive) considerano:

                                        a) che l’utenza televisiva è costituita – specie in alcune
                                                    fasce orarie – anche da minori;

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         b) che il bisogno del minore a uno sviluppo regolare e compiuto è un diritto
         riconosciuto dall’ordinamento giuridico nazionale e internazionale: basta ricordare
         l’articolo della Costituzione che impegna la comunità nazionale, in tutte le sue
         articolazioni, a proteggere l’infanzia e la gioventù (art.31) o la Convenzione dell’ONU
         del 1989 – divenuta legge dello Stato nel 1991, che impone a tutti di collaborare per
         predisporre le condizioni perché i minori possano vivere una vita autonoma nella
         società, nello spirito di pace, dignità, tolleranza, libertà, eguaglianza, solidarietà e che
         fa divieto di sottoporlo a interferenze arbitrarie o illegali nella sua privacy e comunque
         a forme di violenza, danno, abuso mentale, sfruttamento;


         c) che la funzione educativa, che compete innanzitutto alla famiglia, deve essere
         agevolata dalla televisione al fine di aiutare i minori a conoscere progressivamente la
         vita e ad affrontarne i problemi;


         d) che il minore è un cittadino soggetto di diritti; egli ha perciò diritto a essere tutelato
         da trasmissioni televisive che possano nuocere alla sua integrità psichica e morale,
         anche se la sua famiglia è carente sul piano educativo;


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          e) che, riconosciuti i diritti di ogni cittadino – utente e quelli di libertà di
          informazione e di impresa, quando questi siano contrapposti a quelli del bambino,
          si applica il principio di cui all’art.3 della Convenzione ONU secondo cui “i
          maggiori interessi del bambino/a devono costituire oggetto di primaria
          considerazione”.


          Tutto ciò premesso, le Imprese televisive ritengono opportuno non solo impegnarsi
          a uno scrupoloso rispetto della normativa vigente a tutela dei minori, ma anche a
          dar vita a un codice di autoregolamentazione che possa assicurare contributi
          positivi allo sviluppo della loro personalità e comunque che eviti messaggi che
          possano danneggiarla nel rispetto della Convenzione ONU che impegna ad adottare
          appropriati codici di condotta affinché il bambino/a sia protetto da informazioni e
          materiali dannosi al suo benessere (art.17).


          Il presente Codice è rivolto a tutelare i diritti e l’integrità psichica e morale dei
          minori, con particolare attenzione e riferimento alla fascia di età più debole (0 –14
          anni).

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                                             La pubblicità
                           Le Imprese televisive si impegnano a controllare i contenuti della
                           pubblicità, dei trailer e dei promo dei programmi, e a non trasmettere
                           pubblicità e autopromozioni che possano ledere l’armonico sviluppo
                           della personalità dei minori o che possano costituire fonte di pericolo
                           fisico o morale per i minori stessi dedicando particolare attenzione
                           alla fascia protetta. Volendo garantire una particolare tutela di questa
                           parte del pubblico che ha minore capacità di giudizio e di
                           discernimento nei confronti dei messaggi pubblicitari e nel
                           riconoscere la particolare validità delle norme a tutela dei minori
                           come esplicitate nel Codice di autodisciplina pubblicitaria, promosso
                           dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, le Imprese televisive si
                           impegnano ad accogliere – ove dia garanzie di maggiore tutela - e a
                           rispettare tale disciplina, da considerarsi parte integrante del presente
                           Codice. In particolare, le Imprese televisive firmatarie si impegnano a
                           rispettare le seguenti indicazioni.



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                            I livello : protezione generale (1)

      La protezione generale si applica in tutte le fasce orarie di programmazione.
      I messaggi pubblicitari:

      a) non debbono presentare minori come protagonisti impegnati in atteggiamenti pericolosi
      (situazioni di violenza, aggressività, autoaggressività, ecc.);
      b)non debbono rappresentare i minori intenti al consumo di alcool, di tabacco o di
      sostanze stupefacenti, né presentare in modo negativo l’astinenza o la sobrietà dall’alcol,
      dal tabacco o da sostanze stupefacenti o, al contrario, in modo positivo l’assunzione di
      alcolici o superalcolici, tabacco o sostanze stupefacenti;
      c) non debbono esortare i minori direttamente o tramite altre persone ad effettuare
      l’acquisto, abusando della loro naturale credulità ed inesperienza;




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                           I livello : protezione generale (2)


       d) non debbono indurre in errore, in particolare, i minori:
       - sulla natura, sulle prestazioni e sulle dimensioni del giocattolo;
       - sul grado di conoscenza e di abilità necessario per utilizzare il giocattolo;
       - sulla descrizione degli accessori inclusi o non inclusi nella confezione;
       - sul prezzo del giocattolo, in particolare modo quando il suo funzionamento comporti
       l’acquisto di prodotti complementari.




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                                II livello : protezione rafforzata

    La protezione rafforzata si applica nelle fasce di programmazione in cui si presume che il
    pubblico di minori all’ascolto sia numeroso ma supportato dalla presenza di un adulto (fasce
    orarie dalle 7.00 alle ore 16.00 e dalle 19.00 alle ore 22.30).
    Durante la fascia di protezione rafforzata non saranno trasmesse pubblicità direttamente
    rivolte ai minori, che contengano situazioni che possano costituire pregiudizio per
    l’equilibrio psichico e morale dei minori (ad es. situazioni che inducano a ritenere che il
    mancato possesso del prodotto pubblicizzato significhi inferiorità oppure mancato
    assolvimento dei loro compiti da parte dei genitori; situazioni che violino norme di
    comportamento socialmente accettate o che screditino l’autorità, la responsabilità e i giudizi
    di genitori, insegnanti e di altre persone autorevoli; situazioni che sfruttino la fiducia che i
    minori ripongono nei genitori e negli insegnanti; situazioni di ambiguità tra il bene e il male
    che disorientino circa i punti di riferimento ed i modelli a cui tendere; situazioni che possano
    creare dipendenza affettiva dagli oggetti; situazioni di trasgressione; situazioni che
    ripropongano discriminazioni di sesso e di razza, ecc.).


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                                 III livello : protezione specifica
    La protezione specifica si applica nelle fasce orarie di programmazione in cui si presume
    che l’ascolto da parte del pubblico in età minore non sia supportato dalla presenza di un
    adulto (fascia oraria di programmazione dalle 16.00 alle 19.00 e all’interno dei programmi
    direttamente rivolti ai minori).
    I messaggi pubblicitari, le promozioni e ogni altra forma di comunicazione commerciale
    pubblicitaria rivolta ai minori dovranno essere preceduti, seguiti e caratterizzati da elementi
    di discontinuità ben riconoscibili e distinguibili dalla trasmissione, anche dai bambini che
    non sanno ancora leggere e da minori disabili.
    In questa fascia oraria si dovrà evitare la pubblicità in favore di:
    a) bevande superalcoliche e alcoliche, queste ultime all’interno dei programmi direttamente
    rivolti ai minori e nelle interruzioni pubblicitarie immediatamente precedenti e successive;
    b) servizi telefonici a valore aggiunto a carattere di intrattenimento così come definiti dalle
    leggi vigenti;
    c) profilattici e contraccettivi (con esclusione delle campagne sociali).


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     INOLTRE…..
     Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria non sembra parlare espressamente di minori
     presenti nella pubblicità (salvo che dove dichiara che è fatto divieto di "rivolgersi o fare
     riferimento, anche indiretto, ai minori, e comunque rappresentare questi ultimi intenti al
     consumo di alcool"; ovvero di "rivolgersi esclusivamente o prevalentemente ai bambini o
     indurre i minori a utilizzare il prodotto senza adeguata sorveglianza").


     Anche il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, nel suo intervento sull'Etica e la
     pubblicità, parla naturalmente di difesa dei minori, ma non dice più o meno nulla sui
     bambini attori.


     Una Relazione sui rapporti tra media e minori della Commissione del Senato, dal canto suo,
     dice espressamente che "l'impiego di bambini e adolescenti in messaggi pubblicitari deve
     evitare ogni abuso dei naturali sentimenti degli adulti per i più giovani" e ipotizza di
     "impedire la presenza di bambini attori negli spot e nelle televendite", almeno nella
     versione citata dal Comitato Nazionale per la Bioetica della Presidenza del Consiglio.


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                   Bambini e pubblicità: riepilogo dei riferimenti normativi (1)


             •La direttiva CEE n. 552 del 1989 si occupa dei minori agli articoli 16 e 22 e
             prevede espressamente che i programmi loro dedicati non debbano essere
             interrotti da nessuna forma di pubblicità.


             •Anche la legge italiana n. 327 del 1991, che si occupa delle trasmissioni
             transfrontaliere, fa riferimento al divieto di trasmettere messaggi pubblicitari nei
             programmi dedicati ai minori.


             •La cosiddetta "Legge Mammì" (n. 223 del 1990) vieta esplicitamente le
             interruzioni pubblicitarie dei cartoni animati.




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                   Bambini e pubblicità: riepilogo dei riferimenti normativi (2)


                •La Carta di autoregolamentazione della programmazione a garanzia degli
                utenti e degli operatori del servizio pubblico del 1995


                •Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, del 12 maggio 1996, recita
                all’articolo 11:
                Una cura particolare deve essere posta nei messaggi che si rivolgono ai
                bambini e agli adolescenti o che possono essere da loro ricevuti. Questi
                messaggi non devono contenere nulla che possa danneggiarli psichicamente,
                moralmente o fisicamente e non devono inoltre abusare della loro naturale
                credulità o mancanza di esperienza o del loro senso di lealtà.


                •Il codice di Autoregolamentazione tv e minori del 15 gennaio 2003


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                               RICERCA SUI BABY SPOT (1)

     Dai risultati dell'indagine compiuta nel luglio 2000 dalla psichiatra infantile Anna
     Oliverio Ferraris in collaborazione con la cattedra di Psicologia dello sviluppo
     dell'università di Roma, risulta che i bambini italiani sono, tra gli europei, i più
     bombardati dalla pubblicità, soprattutto quella televisiva. il testimonial minorenne è molto
     utilizzato in tutti i tipi di pubblicità, anche quella in cui il prodotto reclamizzato non è
     direttamente indirizzato a un target giovane.


     Infatti, nel 33 per cento del totale degli spot televisivi - che diventa il 45 per cento in
     prima serata - il protagonista è un minore. In questo caso l'obiettivo dei pubblicitari è
     nel 24 per cento dei casi quello di trasmettere agli adulti un'idea, una sensazione di
     giovinezza, freschezza, intelligenza (quasi esclusivamente giovani maschi dai 14 ai 18
     anni), tenerezza (il 15 per cento delle volte bambini dai 3 ai 5 anni generalmente
     femmine) e vitalità (nel 60 per cento dei casi ragazzi dagli 11 a 13 anni, maschi nel 24 per
     cento in più dei casi).


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                                   RICERCA SUI BABY SPOT (2)

              Gli spot prettamente indirizzati ai bambini, invece, vengono messi in onda
              soprattutto durante la fascia pomeridiana, proprio perché quella è l'ora in cui
              la maggioranza dei telespettatori è minorenne. Nel 69,6 per cento dei casi i
              protagonisti sono almeno due bambini che insieme comunicano l'idea del
              gioco e dell'aggregazione. Nel 30,1, invece, il bambino è protagonista
              insieme alla madre, mentre al padre viene concesso solo il 18,1 degli spazi.


              Il 33,1 per cento dei piccoli testimonial è maschio, il 25,4 femmina e poi ci
              sono i gruppi misti. Nel 68 per cento dei casi recitano anche dei brevi
              copioni. In generale la figura del bambino suscita nel 35,2 per cento degli
              spettatori sentimenti di energia, forza e vitalità; nel 18,6 salute e bellezza; nel
              18,5 naturalezza e semplicità e nel 17,4 tenerezza. I prodotti che vengono
              reclamizzati dagli attori-bambini sono soprattutto le merendine, gli snack e i
              gelati (23 per cento), i giochi (15,2), gli alimenti confezionati (8,9) e i prodotti
              cosmetici e per l'igiene del corpo (7,6).

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         ANALISI DELLA PUBBLICITA’ NELLA PROGRAMMAZIONE PER
                    MINORI DI RAIDUE E DI ITALIAUNO


      In riferimento alla ricerca svolta dalla dott.ssa Oliverio Ferraris abbiamo analizzato gli
      spot trasmessi da due differenti emittenti: Raidue ed Italiauno, in una giornata tipo all’
      interno della programmazione per bambini.
      Sull’emittente pubblica dalle 7.00 alle 9.00 circa sono stati trasmessi, come è riportato
      nelle tabella A, 8 spot riguardanti soprattutto il settore alimentare e la cartoleria, in cui vi
      è quasi sempre la presenza di uno o più minori, per un totale di 17 minori.



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numero verde 800-900-904      Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




      La presenza dei minori aumenta ulteriormente se prendiamo in considerazione gli spot
      trasmessi da Italiauno dalle 6.53 alle 9.54 e dalle 13.42 alle 17.06.
      Nella sola fascia mattutina sono stati mandati in onda 90 spot per un totale di 202
      bambini presenti in 4 ore di programmazione.
      In quella pomeridiana i minori presenti in 105 spot sono 110.
      Le pubblicità trasmesse coinvolgono svariati settori: alcune riguardano prodotti tipici per
      minori, giocattoli, giochi, cartoleria, videogame, gelati, merendine,.. altre pubblicità non
      si rivolgono direttamente ai minori ma in esse sono ugualmente presenti dei bambini:
      prestiti finanziari, automobili, telefonia, prodotti per la casa e l’igiene personale.
      Un dato emerso è la continua messa in onda sempre su Italiauno di pubblicità sui servizi
      telefonici a pagamento per acquistare videogames, playstation, scaricare loghi e suonerie
      e perfino per partecipare a dei chat party, facendo così leva sul bisogno di aggregazione
      e condivisione molto sentito dai bambini.



                                                   pagina 99
numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           A) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                             RAIDUE 3 LUGLIO 2003




                                                 pagina 100
numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (1)




                                                 pagina 101
numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (2)




                                                 pagina 102
numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (3)




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numero verde 800-900-904      Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (4)




                                                  pagina 104
numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (5)




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numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (6)




                                                 pagina 106
numero verde 800-900-904      Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (7)




                                                  pagina 107
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                           B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                      ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (8)




                                                 pagina 108
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                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (1)




                                                 pagina 109
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                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (2)




                                                  pagina 110
numero verde 800-900-904      Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (3)




                                                  pagina 111
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                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (4)




                                                 pagina 112
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                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (5)




                                                 pagina 113
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                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (6)




                                                 pagina 114
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                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (7)




                                                  pagina 115
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                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (8)




                                                  pagina 116
numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (9)




                                                 pagina 117
numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (10)




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numero verde 800-900-904     Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                           C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT
                                   ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI
                                    ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (11)




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                           FORUM DI POSITANO:
                           I BAMBINI SFRUTTATI
                    NELL’ INDUSTRIA DEL DIVERTIMENTO

                                        25 Ottobre 2003




                             Numero verde 800-900-904
                            www.osservatoriolavorominorile.it

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numero verde 800-900-904   Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile




                I BAMBINI NEL MONDO DELLO SPETTACOLO



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numero verde 800-900-904          Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile



                                               LE BABY STAR
         Il mondo dello spettacolo attira a sé molte piccole star. Numerosi i bambini che a solo
         pochi anni sfilano in passerella, fanno pubblicità, appaiono in televisione e al cinema.
         La direttrice di un noto periodico di moda infantile dichiara di aver ricevuto in sei mesi
         oltre mille richieste di mamme, che hanno spedito le foto dei loro bambini, ansiose di
         vederli pubblicati sulla rivista. Da sempre gli psicologi dell’età evolutiva avvertono
         che l’impiego dei bambini nel mondo dello spettacolo è una forma di sfruttamento
         molto dannosa per un corretto ed equilibrato sviluppo psicologico dei minori.

                           Il fenomeno delle baby star non è di stampo attuale, come dimenticare
                           Shirley Temple, la piccola attrice californiana che a tre anni già calcava
                           le scene cinematografiche riscuotendo successo in tutto il mondo. I suoi
                           boccoli d’oro e il suo dolce viso hanno conquistato milioni di spettatori
                           tant’è che la piccola Temple è divenuta una grande star di fama
                           internazionale.


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                              NEL CAMPO CINEMATOGRAFICO
                 la presenza di piccoli attori spesso in veste non solo di comparse ma di
            protagonisti, è molto vasta. Di seguito riportiamo alcune partecipazioni in celebri
                                                     film:

                           “IO NON HO PAURA” di Gabriele Salvatores, vincitore del Nastro
                           d’Argento 2003 alla regia, ha come protagonisti Mattia Di Pierro, 9
                           anni di Rionero in Volture e Giuseppe Cristiano, 12 anni, di Foggiano,
                           una frazione di Melfi.


                           ''LA VITA È BELLA'' dell'attore-regista toscano Roberto Benigni si è
                           aggiudicato nel 1999 tre Oscar: il premio come miglior attore, miglior
                           film straniero e migliore colonna sonora. Indimenticabile la recitazione
                           di Giorgio Cantarini, un bambino di 5 anni che nel film riveste il ruolo
                           di Giosuè, il figlio di Benigni e Nicoletta Braschi.


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Libro bianco 2003 sul lavoro minorile Olm-Barometro
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  • 2. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Tracking Studies sul lavoro minorile Roma 29 Aprile 2003 pagina 1
  • 3. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile IL LAVORO MINORILE UN FENOMENO SOMMERSO Unicef “quantificare con precisione il lavoro minorile è assai difficile” Istat ”In Italia le stime sul lavoro minorile tentate da diversi studiosi differiscono di centinaia di migliaia di unità“ Quali sono le cause della difficile misurazione ? 1° 2° 3° Datori di lavoro Famiglie Governi pagina 2
  • 4. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Datori di lavoro •Drastica riduzione dei costi della manodopera; •Crescita dei profitti; •Illegalità fiscale e criminale; •Forme di boicottaggio da parte di alcune ONG. pagina 3
  • 5. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Famiglie •Guadagno immediato dal minore che lavora; •Lo sfruttamento avviene spesso in ambito domestico; •Interferenza delle famiglie sui minori. pagina 4
  • 6. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Governi •Certi paesi nascondono il problema per ragioni di prestigio; •Il lavoro minorile è una leva per attrarre imprese straniere; •Paura di sanzioni e forme di boicottaggi; •Il lavoro minorile contribuisce a migliorare il bilancio di un paese. pagina 5
  • 7. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Iqbal Masih, pakistano schiavo ucciso a 12 anni il 16 aprile 1995 •A 5 anni Iqbal viene ceduto dalla sua famiglia ad un fabbricante di tappeti in cambio di un piccolo prestito. •Fino ai 9 anni lavorò al telaio, sfruttato insieme a tanti bambini e bambine, che per 12 ore al giorno dovevano lavorare in una fabbrica con il tetto fatto di lamiere. •A 10 anni Iqbal si ribella a questa schiavitù e diventa il leader dei milioni di bambini pakistani sfruttati Nel 1994 a Boston riceve una borsa di studio e porta nel Mondo la testimonianza dei piccoli schiavi usati nella fabbricazione dei tappeti. •Crolla la vendita dei tappeti pakistani, Iqbal viene condannato a morte ritenendolo responsabile. A 12 anni, mentre con la sua bicicletta usciva dalla messa, viene ucciso a bruciapelo da due sicari. pagina 6
  • 8. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Le diverse forme di sfruttamento dei bambini nel Mondo • Artigiani in laboratori • Camerieri • Contadini • Lavavetri • Mendicanti • Minatori • Operai • Prostitute • Schiavi domestici • Soldati • Spaccasassi • Spacciatori pagina 7
  • 9. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Stime internazionali sul lavoro minorile (Fonte: ILO 2002)  250 milioni di bambini fra i 5 e i 14 anni, nei paesi in via di sviluppo 179 milioni di bambini sono sottoposti alle peggiori forme di lavoro, dannose per la loro salute fisica, mentale e morale  8,4 milioni di bambini sarebbero sottoposti a forme di schiavitù, lavori forzati, forze armate, prostituzione ed altre attività illecite  120 milioni lavorano a tempo pieno  130 milioni solo una parte della giornata. pagina 8
  • 10. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Di questi 250 milioni •153 milioni in Asia pari al 61% (10 milioni in Pakistan e 50 milioni in India) •80 milioni in Africa, pari al 32% •17 milioni in America Latina pari al 7% Vengono stimati in 5 milioni i bambini che lavorano nelle repubbliche dell’Europa orientale ed oltre un milione in Turchia (paesi candidati ad entrare nell’UE). pagina 9
  • 11. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile IL LAVORO MINORILE IN ITALIA In Italia il lavoro è vietato per tutti coloro che hanno meno di 15 anni (con l’esclusione del settore dello spettacolo e dello sport). La legge 977/67, vieta i lavori usuranti e pericolosi ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni, che non possono lavorare più di 8 ore al giorno e più di 40 ore a settimana. pagina 10
  • 12. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I bambini che lavorano in Italia (Fonte: Istat 2002) Bambini 7-14 anni Numero Penetrazione 7-10 anni 12.168 0,5 11-13 anni 66.047 3,7 14 anni 69.070 11,6 Totale 144.285 3,1 Bambini tra i 7-14 anni soggetti a sfruttamento N° 31.500 pari al 21,8% bambini tra i 7 e i 14 anni, di questi N° 12.300 in lavori continuativi, N° 19.200 in lavori non continuativi. La ricerca Istat definita “pionieristica”, sottostima il dato reale. Non rileva i bambini rom e i minori stranieri presenti in Italia. Ma lo sfruttamento di bambini in Italia utilizzati spesso dai genitori in laboratori clandestini resta invisibile ad ogni ricerca. pagina 11
  • 13. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I bambini che lavorano in Italia (Fonte: Istat 2002) Luoghi di lavoro I luoghi del lavoro Totale 7-10 anni 11-13 anni 14 anni Casa propria 11,4 19,6 16,0 7,0 Casa di pare nti/altre persone 9,6 4,2 8,5 11,1 Negozio 14,9 20,4 18,0 11,9 Bar, ristorante , albergo 17,9 10,2 13,6 22,0 Campagna 14,1 28,8 19,8 8,0 Laboratorio, officina 7,4 2,3 6,7 8,6 Fabbrica, cantiere 11,8 2,9 7,0 16,6 Mercato, strada 6,0 8,2 4,9 6,4 In altro luogo 6,4 3,1 5,0 7,9 pagina 12
  • 14. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Lavorava con genitori o parenti Genitori e parenti SI 59% No 41% Ripartizione geografica, hanno lavorato prima dei 15 anni Geografica Italia 13,80% Nord-Ovest 14,10% Nord-Est 19,40% Centro 9,60% Sud 13,90% Isole 12,30% pagina 13
  • 15. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I bambini che lavorano in Italia (Fonte: Istat 2002) Scolarità dei ragazzi che hanno lavorato prima dei 15 anni Voto licenza media Hanno lavorato Totale 13,80% Non l'hanno conseguita 17,70% Sufficient e 20,50% Buono 11,20% Dis tint o 11,20% Ottimo 8,30% pagina 14
  • 16. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Condizione professionale del capofamiglia, di coloro che hanno lavorato prima dei 15 anni (Fonte: Istat 2002) C ondizione del Capofamiglia Hanno lavorato Totale 13,80% Lavoratore autonomo 23,40% Imprenditore 22,10% Apprendista, socio cooperat ive 17,40% Operaio, subalterno 14,10% Impiegato o intermedio 8,80% Dirigent e, liberi profess ionalisti 5,90% pagina 15
  • 17. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I lavori svolti dai minori italiani (1) Sono 3 le tipologie di lavoro minorile più frequente 1) Lavori occasionali, svolti durante l’anno 2) Lavori stagionali ed estivi 3) Lavori continuativi I lavori continuativi all’interno dell’impresa di famiglia è frequente nel Nord Est. In questo contesto socio-economico, con un tessuto produttivo di piccole imprese, il lavoro minorile può essere visto dai datori di lavoro come un’occasione per sfruttare manodopera a basso costo. Numerose inchieste sul Nord-Est hanno messo in evidenza come la scuola venga a volte ritenuta un ostacolo per l’inserimento nel mondo del lavoro, “un’istituzione inutile perché non insegna un mestiere”. pagina 16
  • 18. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I lavori svolti dai minori italiani (2) Al Sud esiste ancora una correlazione tra lavoro minorile, abbandono scolastico e livello di reddito della famiglia. L’indagine condotta dalla CGIL nel 1999, mette a fuoco l’uso frequente di minori da parte della criminalità: vengono reclutati minori perché non punibili e per far crescere la numerosità del clan con risorse nuove. pagina 17
  • 19. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Tasso d’istruzione alla scuola superiore Periodo 1998-1999 (Fonte: Istat 2002) Paesi Tasso a 16 anni Conseguimento % non diplomati Germania 97 92 8 Francia 95 85 15 Giappone 95 95 5 Stat i Uniti 88 78 22 Spagna 85 68 32 Regno Unito 84 Non disponibili Non disponibili Italia 79 73 27 pagina 18
  • 20. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Occupati in Italia tra i 15 ed i 19 anni I dati Istat (gennaio 2003) sulle Forze lavoro Titolo di studio Migliaia % Senza titolo di studio e licenza elementare 15.000 5,70% Licenza di media inferiore 186.000 70,50% Diploma di scuola media superiore 63.000 23,90% Totale occupati 15-19 anni 264.000 100,00% pagina 19
  • 21. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Il fenomeno del lavoro minorile lo si vince iniziando dalla scuola La Riforma Moratti si muove nella direzione di a) Eliminare la dispersione scolastica nella scuola dell’obbligo, introducendo maggiori controlli sulle frequenze scolastiche b) Ridurre l’abbandono scolastico nella scuola secondaria, impostando un progetto formativo con al centro la persona studente c) Aprire la scuola alle imprese, per permettere che la formazione scolastica diventi un’esperienza spendibile concretamente sul mercato del lavoro. pagina 20
  • 22. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I lavori svolti dai minori stranieri in Italia pagina 21
  • 23. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile La vita difficile dei bambini cinesi in Italia Vanno a scuola, ma a sei anni già lavorano con la famiglia Vanno tutti a scuola i bambini cinesi che vivono in Italia. Spesso si addormentano, appoggiando la testa sul banco. Recuperano le ore sottratte al sonno notturno perso per lavorare in laboratori di pelletteria e nelle cucine dei ristoranti. Nella zona tra Prato e Firenze, alcuni insegnanti hanno realizzato 130 interviste a bambini cinesi. "In questi casi si trattava di famiglie regolari e non certo di schiavi” Da questo studio emerge che i bambini cinesi (il 95% circa) che abita a Firenze e dintorni lavora! Il coinvolgimento nell’attività lavorativa della famiglia per i piccoli cinesi inizia fin dalle scuole elementari. pagina 22
  • 24. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I lavori svolti dai minori italiani Al Sud i minori vengono destinati a numerose mansioni • Camerieri • Commessi nei supermercati • Operai nei laboratori di pelletteria del falso • Operaie cottimiste sfruttate nella fabbricazione di camicie • I cosiddetti “muschilli“ arruolati dai clan criminali • Agricoltori e pastori. pagina 23
  • 25. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I lavori svolti dai minori stranieri in Italia (1) L’Istat ha calcolato nel 1998, che nelle liste anagrafiche erano iscritti 181.597 minori stranieri, i dati sui permessi di soggiorno indicano come il fenomeno dei minori stranieri presenti in Italia sia notevolmente più alto. Una fotografia del numero di bambini stranieri presenti in Italia che lavorano è difficile utilizzando le statistiche ufficiali. I minori entrati illegalmente, sono spesso sfruttati da organizzazioni criminali, dagli stessi genitori o dai parenti a cui sono affidati. pagina 24
  • 26. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I lavori svolti dai minori stranieri in Italia (2) Un’inchiesta condotta dalla Caritas individua all’interno delle comunità, cinese, marocchina e rom, il maggior numero di minori sfruttati. Mentre la tratta delle ragazze provenienti dall’Albania, Romania e dalla Nigeria, avviate alla prostituzione, dal momento che in questi anni ha assunto dimensioni gravi, viene oggi contrastata con numerose azioni condotte dalle forze dell’ordine per stroncare questo traffico criminale. pagina 25
  • 27. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile L’Osservatorio sul lavoro minorile (1) Perché ce n’è bisogno? Il lavoro minorile ed i fenomeni ad esso correlati rappresentano un problema d’attualità irrisolto; esso, se non è monitorato in maniera sistematica, e se non si adottano delle soluzioni, non può che estendersi, per via soprattutto del previsto ricongiungimento dei figli degli immigrati (popolazione, che come si è visto, è la più soggetta al lavoro minorile). pagina 26
  • 28. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile L’Osservatorio sul lavoro minorile (2) Finalità: • dimensionare quantitativamente ed approfondire qualitativamente il fenomeno, per analizzarne cause e connessioni sociali ed economiche e comprendere la realtà nella quale nasce e si sviluppa il lavoro minorile • sensibilizzare istituzioni, media ed opinione pubblica sull’argomento e sui risvolti socio-economici negativi cui dà luogo • divenire punto di riferimento, una fonte autorevole, completa ed aggiornata sul tema del lavoro minorile, i cui studi ed elaborazioni saranno accessibili all’esterno attraverso comunicati stampa, seminari, conferenze e con la pubblicazione di rapporti ed inchieste pagina 27
  • 29. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile L’Osservatorio sul lavoro minorile (3) Attività: • analizzare fattori e cause della situazione attuale anche attraverso lo studio delle dinamiche socio- economiche, mediante incontri, inchieste, raccolte di dati, ricognizioni statistiche (abbandono scolastico, sfruttamento del lavoro minorile, repressione della criminalità minorile, controllo mafioso delle attività economiche legali o illegali con coinvolgimento di minori), organizzando queste attività in un percorso di ricerca sistematico. • redazione, entro luglio 2003, del 1° Rapporto sul lavoro minorile in Italia • redazione, entro ottobre, del Rapporto relativo ai dati internazionali • redazione a fine anno del ‘Rapporto Osservatorio 2003’. pagina 28
  • 30. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Il Numero Verde dell’Osservatorio sul lavoro minorile Sarà il riferimento per quelle persone, che desiderano entrare in contatto con l'Osservatorio, per segnalare delle vicende di minori sottoposti a sfruttamento, Il numero verde sarà in grado di gestire situazioni d’emergenza, indirizzando il caso alle autorità di competenza. I casi pervenuti al numero verde, forniranno un prezioso materiale di studio sul fenomeno, con il rigoroso rispetto della privacy.. I risultati verranno messi a disposizione della comunità scientifica, delle istituzioni e dei media. Il servizio sarà gratuito, da rete fissa e da quella mobile, da tutt’Italia. pagina 29
  • 31. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Inchiesta tra gli adolescenti che lavorano La ricerca di tracking che si intende realizzare si propone di monitorare il passaggio dalla scuola al lavoro nella generazione dei teen-ager italiani. Oltre ad analizzare le varie forme di dispersione scolastica nella scuola media inferiore e in quella superiore, compito dell’indagine sarà quello di approfondire le tipologie lavorative definite “free lance”, che gli studenti si trovano a dover svolgere per vari motivi, non soltanto per aiutare la famiglia. Particolare attenzione sarà posta nell’evidenziare quelle forme di collaborazione non lesive definite child work da quelle child labour, nelle quali esiste un vero e proprio sfruttamento del minore. pagina 30
  • 32. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Ricerca 1991-1997 condotta dalla Fondazione A.P. Sloan in collaborazione con l’Università di Chicago. Studio longitudinale a livello nazionale sui lavori svolti tra gli adolescenti di età compresa tra i 12 ed i 17 anni. E’ stato selezionato un numero di studenti rappresentativo della popolazione studentesca della scuola. Tra gli studenti del campione, il 70% del totale aveva già svolto un lavoro retribuito, si passa all’80% degli adolescenti americani che abbia svolto attività lavorativa durante la scuola secondaria. Una gran parte degli adolescenti svolge un’attività non facilmente classificabile. pagina 31
  • 33. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Tipi di lavoro svolti dagli adolescenti americani studenti delle superiori Tipi di lavoro Gli adolescenti delle classi Commesso/Impiegato in un grande magazzino 17,80% benestanti lavorano perlopiù come Altro 15,30% stagionali come taglierba, bagnini e Baby-sitter 13,30% in campeggi. Ufficio/lavoro impiegatizio 10,90% I figli della classe operaia e classe Tagliaerba/lavori saltuari 5,80% media trovano lavori durante l’anno Manovale 4,40% nei fast-food. Assistente campeggio/bagnino 4,10% I figli delle famiglie meno abbienti Cameriere 4% affermano di lavorare in categorie Ospedale/sanità 2,80% non in elenco, per guadagnare Edilizia 1,50% denaro. Archivista 1,50% Le ragazze lavorano come baby Agricoltore 1,50% sitter e commesse. Colf 1,40% Sono poco marcate le differenze Operaio 1,10% legate alla razza e al gruppo etnico. pagina 32
  • 34. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Emergenza bambini nelle strade Numero verde 800-900-904 Roma 29 Maggio 2003 pagina 33
  • 35. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: Dati Emersi Nel Primo Mese Di Attivita’ Dal 29 aprile 2003 ad oggi le chiamate giunte da tutta Italia al numero verde 800 900 904 riguardano fondamentalmente il grave problema dell’accattonaggio minorile: • da Casoria (Na): “…sul Corso principale due bambini chiedono l'elemosina..” • da Roma: “…sulla linea del tram 8 ci sono sempre bambini che chiedono l'elemosina, inoltre in via Azonam ci sono bambini sulla strada che chiedono l'elemosina…” • da Milano: “..nella metropolitana c’è un gruppo di bambini che chiede l’elemosina,…” • da Marostica (VI): “… ho visto dei bambini che lavano i vetri ad un semaforo…” pagina 34
  • 36. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile L’IMPORTANZA DEL NUMERO VERDE L’istituzione del numero verde ha permesso la rilevazione dei principali problemi concernenti lo sfruttamento dei minori. Dall’analisi delle telefonate ricevute è stato possibile capire le problematiche emerse e le richieste espresse dai cittadini. Numerose le domande su come intervenire per eliminare il fenomeno dell’accattonaggio che da tempo ormai sta invadendo il nostro paese. Già a partire da questo primo mese di attività, il numero verde 800 900 904 si è rivelato un vero e proprio punto di riferimento per la popolazione ed un efficiente centro di raccolta ed analisi dell’informazione. pagina 35
  • 37. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile RASSEGNA STAMPA: cosa dicono i quotidiani nazionali sul tema dello sfruttamento minorile - La Repubblica: Manette per i giostrai pedofili: “Bambini maltrattati che hanno conosciuto la violenza fisica, psichica e sessuale. Figli di nomadi giostrai, una ventina fra bimbi in tenera età e ragazzini troppo piccoli per essere definiti adolescenti..uno scenario di triste e squallida violenza: fatti prostituire, costretti all'accattonaggio, picchiati ..” (28 novembre 2000) - La Repubblica:Scoperto traffico di bambini arrestata coppia di albanesi: “Ragazzi albanesi dagli otto ai sedici anni portati in Italia e venduti per vari scopi, dall'accattonaggio all'affidamento a coppie, forse addirittura per essere utilizzati come "merce" per pedofili e per trapianti di organi. Un vero e proprio traffico umano che una coppia di albanesi residente in Abruzzo, a Pescara, con regolare permesso di soggiorno, ha portato avanti dal 2001, riuscendo a vendere almeno 36 ragazzi, forse di più…” (28 agosto 2002) pagina 36
  • 38. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile -Ansa:Centro per bambini costretti a mendicare, i più rumeni e rom: “Sono circa trecento, secondo le stime del Campidoglio, i bambini costretti a mendicare nelle strade di Roma. La maggior parte, al momento, e' rappresentata da stranieri, specie rumeni, e nomadi…” (16 gennaio 2003) - Il Messaggero: Il governo contro l’elemosina come mestiere. Mantovano: pene più severe. Bimbi accattoni, sfruttatori nel mirino: “Sono un piccolo esercito, più di ottomila, i bambini stranieri sfruttati agli angoli delle strade italiane e costretti a mendicare… Nel giro di sei mesi sono state 263 le persone denunciate per sfruttamento dell’accattonaggio. La Lombardia, seguita a ruota dal Lazio, è la regione con il maggior numero di casi…” (19 Marzo 2003) La Caritas scende in campo per difendere i bambini:''Non date l'elemosina ai bambini che vi fermano per strada. Dietro di loro ci sono organizzazioni criminali''. Don Ferdinando Renzulli, direttore della Caritas diocesana di Avellino, lancia un appello per scoraggiare quanti sfruttano i piu' giovani e raccolgono denaro usato per azioni criminali. Un modo certamente provocatorio di svegliare la coscienza degli avellinesi…” pagina 37
  • 39. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Sono più di 8.000 i bambini stranieri sfruttati negli BAMBINI angoli delle strade italiane e costretti a mendicare. ACCATTONI In Italia il fenomeno dell’accattonaggio ha inizio negli anni 80 coinvolgendo inizialmente minori slavi Rom. Attualmente l’accattonaggio è praticato anche da minori marocchini ed albanesi che fanno parte di organizzazioni dedite all’immigrazione clandestina che risultano essere gestite da vere e proprie associazioni criminali. Dai Paesi come l’Albania, Ucraina e Romania parte un intenso traffico di bambini verso i paesi della UE, con destinazione le strade della nostra città. I ragazzi arrivati in Italia vengono sfruttati nell’accattonaggio e nella prostituzione. Fonte: Atti parlamentari- seduta 5 febbraio 2003. Dati emersi dalla “relazione sui minori costretti all’accattonaggio”-audizione del sottosegretario di stato A.Mantovano. pagina 38
  • 40. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile IL RACKET DEI BAMBINI A NAPOLI (1) Nel capoluogo campano, ogni giorno un piccolo esercito di bambini immigrati passa intere giornate a chiedere l’elemosina ai semafori, a vendere fazzolettini, a lavare i vetri delle auto. Il quartiere a più forte insediamento è la zona compresa tra il “Rione Sanità” ed i “Quartieri spagnoli” dove sono concentrate famiglie provenienti dall’ Albania, dalla Somalia, dal Kosovo,dallo Sri Lanka,.. Negli scantinati di queste zone si nascondono micro-laboratori formato famiglia che fanno lavorare i ragazzini per guadagnare solo 35 euro a settimana. I piccoli artigiani confezionano scarpe, borse, portafogli. Fonte: Consorzio Hermes Scuole Napoli-Diritti negati 2000-2003 Ricerca facoltà di Sociologia dell’Ateneo federiciano e della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno.2002 pagina 39
  • 41. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile IL RACKET DEI BAMBINI A NAPOLI (2) Le comunità del Marocco, della Tunisia e dell’Algeria sono le più numerose nella regione Campania con una netta maggioranza dei marocchini. Tutti i minori marocchini lavorano per strada 14-15 ore al giorno, dedicandosi alla pulizia dei vetri delle automobili nei pressi dei semafori e dei passaggi a livello, attività per le quali incassano giornalmente circa 40/50 Euro. Negli ultimi tre anni nel comune di Napoli sono arrivati bambini cinesi che frequentano regolarmente la scuola e svolgono attività lavorativa fuori dall’orario scolastico: si dedicano ad attività di ambulantato o stanno nel negozio dei genitori. Fonte: Consorzio Hermes Scuole Napoli-Diritti negati 2000-2003 Ricerca facoltà di Sociologia dell’Ateneo federiciano e della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno.2002 pagina 40
  • 42. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile A queste comunità vanno aggiunti i Rom napoletani che si dividono prevalentemente in Napulengre, arrivati a Napoli nel ‘400 e i rom dell’ex Jugoslavia. I Napulengre si possono facilmente incontrare nel centro storico di Napoli a chiedere elemosina. I rom dell’ex Jugoslavia, giunti a Napoli in più tornate, sono per lo più serbi, bosniaci, macedoni e piccoli gruppi di kossovari musulmani. Vivono di lavoretti, fanno i muratori, gli ambulanti o chiedono l’elemosina. Storie di vita quotidiana a Napoli… ...‘i bambini per pochi soldi rischiano la vita: Maurizio, 14 anni, schiacciato da un furgone di un'officina meccanica; Massimo, muratore a 6 anni, morto precipitato da un'impalcatura...’ ‘..al corso Umberto, Anna, tredicenne, sorveglia la sorellina di cinque anni mentre chiede la carità.Un tempo era la stessa Anna ad essere osservata a distanza dalla madre, ma ora, a tredici anni, è ormai diventata "adulta". Per non parlare di una scena davvero agghiacciante: un neonato di soli tre mesi, proveniente dal Kosovo, prende il latte dal seno della madre ai semafori dello stadio S. Paolo. Questa piccola creatura pure essendo tale ha già un ruolo, quello di riuscire, senza saperlo, a commuovere il passante che infila la mano in tasca e consegna una manciata di spiccioli..’ Fonte: Consorzio Hermes Scuole Napoli-Diritti negati 2000-2003 Ricerca facoltà di Sociologia dell’Ateneo federiciano e della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno 2002 pagina 41
  • 43. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile IL TRAFFICO DEI MINORI Secondo le stime fornite dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale di emigranti sarebbero circa 4 milioni le persone vittime di tratta nel mondo. 500 mila individui ogni anno entrano nell’Europa Occidentale. I bambini finiscono nella rete dei trafficanti per motivi diversi: qualche volta vengono rapiti o convinti con l’inganno, altre volte direttamente le famiglie li consegnano ai trafficanti o ai loro mediatori in cambio della remissione di debiti o di promesse di formazione scolastica o addirittura per ricevere denaro. Il traffico si svolge soprattutto tramite spostamenti in imbarcazioni di fortuna e in condizioni difficili e pericolose. pagina 42
  • 44. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile LE ATTIVITA’ DEI BAMBINI VITTIME DEL TRAFFICO SONO: • Lavoro domestico • Lavoro forzato • Sfruttamento sessuale • Lavoro in industrie o piantagioni • Accattonaggio • Traffico delle adozioni • Traffico degli organi Le rotte del traffico cambiano rapidamente per adeguarsi ai cambiamenti economici, alle situazioni politiche o all’apertura di nuovi mercati. pagina 43
  • 45. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile LE PRINCIPALI ROTTE DEL TRAFFICO : dall'America Latina al Nord America, all'Europa e al Medio Oriente;  dai paesi dell'ex Unione Sovietica agli stati del Baltico e all'Europa dell'Est; dalla Romania all'Italia, e attraverso la Turchia e Cipro verso Israele e il Medio Oriente; dall'Africa Occidentale al Medio Oriente: dalla Tailandia e dalle Filippine verso l'Australia, Nuova Zelanda e Taiwan;  dalla Cambogia, Myanmar e Vietnam verso la Tailandia;  dal Nepal e dal Bangladesh verso l'India e dall'India e il Pakistan verso il Medio Oriente. pagina 44
  • 46. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile LA LEGISLAZIONE ITALIANA Il codice penale conteneva l’art.670 che prevedeva l’arresto fino a 3 mesi per chi compiva attività di accattonaggio. La legge n.205 del 1999 relativa alla depenalizzazione ha abrogato questa norma. Attualmente la norma punisce chiunque si avvale per mendicare di una persona minore di anni 14 anni. La sanzione in cui si incorre è l’arresto da 3 mesi ad 1 anno; come pena accessoria è prevista la sospensione dell’esercizio della potestà dei genitori che può dar luogo all’apertura di un procedimento per l’adozione del minore ( art.671 codice penale). In base alle norme vigenti mendicare con un bambino in mano non è reato a meno che l’atto non provochi delle lesioni al bambino. pagina 45
  • 47. La rete dei Comuni contro lo sfruttamento minorile Napoli, 30 giugno 2003 www.osservatoriolavorominorile.it pagina 46
  • 48. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (1) I risultati ottenuti dall’indagine telefonica sul lavoro minorile e l’accattonaggio, condotta dall’istituto di ricerca Barometro per conto dell’ Osservatorio sul Lavoro minorile, presso le principali città italiane hanno posto in evidenza come siano in corso, o stanno partendo alcune attività volte a contrastare questi fenomeni. La rete dei comuni contro lo sfruttamento del lavoro minorile può costituire la soluzione irrinunciabile per il superamento di questo grave problema sociale. pagina 47
  • 49. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (2) Numerose sono le iniziative effettuate per far fronte al sempre più dilagante problema dell’accattonaggio all’interno delle nostre città, soprattutto nei grandi centri urbani come Roma o Napoli. Specificatamente l’Assessorato alle politiche di promozione dell’infanzia e della famiglia del comune di Roma, in seguito all’aumento dei minori dediti alla mendicità, ha istituto alla fine del gennaio 2002, un tavolo di lavoro formato da: istituzioni e forze dell’ordine che ha portato, come primo risultato, alla nascita di un Centro per il contrasto alla mendicità infantile. pagina 48
  • 50. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (3) I bambini apparentemente da soli dopo essere stati avvistati dalle Forze dell’Ordine vengono accompagnati presso un Centro diurno situato nella zona di Boccea. Qualora i familiari non si presentano, i bambini vengono accolti per la notte in una delle case famiglia del comune di Roma. Nel comune di Napoli è attivo un Ufficio di pronto intervento per i minori che raccoglie tutte le segnalazioni provenienti dai cittadini e dalle Forze dell’Ordine. A ciò si aggiunge un continuo monitoraggio nelle strade del capoluogo napoletano da parte delle forze municipali. pagina 49
  • 51. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (4) I minori in stato d’abbandono vengono portati in centri d’accoglienza. Un’analoga iniziativa viene svolta presso i comuni di Milano e Torino dove numerosi sono i bambini rumeni, marocchini ed albanesi che chiedono l’elemosina lungo le strade della città. Anche nei comuni più piccoli come Perugia e Trento si è provveduto a realizzare degli accordi con la Questura per arginare l’ accattonaggio. pagina 50
  • 52. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (5) Per quanto riguarda il lavoro minorile, l’ufficio di Roma dell’ILO (International Organization Labour) con l’Assessorato alle politiche di promozione dell’infanzia e della famiglia del comune di Roma e con l’ATAC ha siglato, durante la celebrazione della giornata mondiale contro il lavoro minorile tenutasi a Roma lo scorso 12 giugno, un’importante convenzione per lanciare anche in Italia la campagna “Cartellino rosso al lavoro minorile”. In duemila e cinquecento autobus e nelle metro della capitale sono esposti i cartellini rossi per dire: “No contro il lavoro minorile”. pagina 51
  • 53. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (6) Nel capoluogo campano numerose sono le attività preventive per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro ai minori che vivono in situazioni d’abbandono. Nell’isola di Nisida, in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia, è stato creato un laboratorio formativo per avviare i minori a rischio, nelle più svariate attività lavorative. A Palermo non sussistono iniziative specifiche su questi fenomeni ma si attua un intervento specifico a seconda delle caratteristiche del caso affrontato. pagina 52
  • 54. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Dati emersi dall’indagine telefonica sul lavoro minorile e l’accattonaggio presso i principali comuni italiani. pagina 53
  • 55. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (1) pagina 54
  • 56. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (2) pagina 55
  • 57. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (3) pagina 56
  • 58. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (4) pagina 57
  • 59. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (5) pagina 58
  • 60. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (6) pagina 59
  • 61. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (7) pagina 60
  • 62. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (8) pagina 61
  • 63. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (9) pagina 62
  • 64. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (10) pagina 63
  • 65. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (11) pagina 64
  • 66. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE: I Comuni contro il lavoro minorile e l’accattonaggio (12) pagina 65
  • 67. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Storie di sfruttamento minorile nei comuni italiani pagina 66
  • 68. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Comune di Prato: La vita difficile dei bambini cinesi in Italia. Vanno a scuola, ma a sei anni già lavorano con la famiglia. Vanno tutti a scuola i bambini cinesi che vivono in Italia. Spesso si addormentano, appoggiando la testa sul banco. Recuperano le ore sottratte al sonno notturno perso per lavorare in laboratori di pelletteria e nelle cucine dei ristoranti. Nella zona tra Prato e Firenze, alcuni insegnanti hanno realizzato 130 interviste a bambini cinesi. "In questi casi si trattava di famiglie regolari e non certo di schiavi”. Da questo studio emerge che i bambini cinesi (il 95% circa) che abita a Firenze e dintorni lavora! Il coinvolgimento nell’attività lavorativa della famiglia per i piccoli cinesi inizia fin dalle scuole elementari. pagina 67
  • 69. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Segnalazioni giunte al numero verde pagina 68
  • 70. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile • Comune di Bitonto (23 giugno 2003): ha chiamato un cittadino indignato per lo sfruttamento dei minori in atto presso il comune di Bitonto; in prossimità degli incroci/semafori della cittadina si trovano bambini di tutte le età costretti a mendicare e controllati a distanza da adulti. “ Ho avuto l’ impressione che ci fosse una sorta di lottizzazione del territorio poiché i minori coprono tutto il territorio della città ”. • Comune di Cosenza (10 giugno 2003): in piazza Fera all’interno di un parcheggio a pagamento è stato segnalato un bambino straniero di circa 7 anni che lavava i fari delle macchine. “Il bimbo era così piccolo che stavo per investirlo mentre uscivo dal parcheggio”. • Comune di Termoli (5 giugno 2003): una signora ha segnalato la presenza di bambini che chiedono l'elemosina ai semafori. La signora ha saputo da un bambino che ogni mattino i minori vengono portati da Foggia a Termoli per essere poi dislocati ai vari semafori della cittadina molisana. pagina 69
  • 71. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile DECALOGO CONTRO LO SFRUTTAMENTO MINORILE 1) MAGGIORE CONTROLLO ALLE FRONTIERE 2) COOPERAZIONE TRA I VARI STATI EUROPEI E DEL BACINO DEL MEDITERRANEO ALLO SCOPO DI ARGINARE IL TRAFFICO DEI MINORI 3) COMPITO DI OGNI CITTADINO E’ RESPONSABILIZZARSI RISPETTO TUTTI I MINORI DI 16 ANNI CONTROLLANDO ED EVENTUALMENTE DENUNCIANDO I CASI DI SFRUTTAMENTO MINORILE 4) IMPEDIRE L’EVASIONE SCOLASTICA ATTRAVERSO UN INTENSO CONTROLLO DELLE PRESENZE IN PARTICOLARE PER TUTTA LA FASCIA SOTTOPOSTA AD OBBLIGO SCOLASTICO. pagina 70
  • 72. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile 5) SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA CON UN’ INFORMAZIONE MIRATA 6) SVILUPPARE CAMPAGNE DI INFORMAZIONE PRESSO LE SCUOLE, I CENTRI DI CULTO, LE ASSOCIAZIONI CULTURALI, I CENTRI SANITARI 7) REALIZZARE UNA RETE COMUNALE PER ATTUARE DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE, LOTTA E SUPERAMENTO DELLO SFRUTTAMENTO MINORILE 8) CAMPAGNA INFORMATIVA SULL’ESISTENZA DI UFFICI PER I MINORI PRESSO LE QUESTURE 9) SVILUPPARE PIANI DI COLLABORAZIONE TRA IL COMUNE, LA POLIZIA E LE FORZE MUNICIPALI 10) ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE DISAGIATE pagina 71
  • 73. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile INIZIATIVA DELL’OSSERVATORIO pagina 72
  • 74. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile PARTE LA CARTA DELLA RETE DEI COMUNI ADERENTI ALL’OSSERVATORIO SUL LAVORO MINORILE pagina 73
  • 75. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile LA CARTA DELLA RETE DEI COMUNI 1. I Comuni aderiscono all’Osservatorio sul lavoro minorile con dichiarazione formale resa dal Sindaco o con atto di indirizzo diretto all’Amministrazione comunale da parte del Consiglio. 2. Con la dichiarazione del Sindaco o con l’atto di indirizzo del Consiglio il Comune non è tenuto a versare alcun contributo all’Osservatorio. 3. Peraltro, qualora ne ricorressero le condizioni, il Comune può autonomamente deliberare l’elargizione di un contributo all’Osservatorio sia a sostegno della sua attività in generale sia per specifiche iniziative. 4. Con la dichiarazione del Sindaco o con l’atto di indirizzo di adesione alla Rete dei Comuni l’Amministrazione comunale è impegnata a: pagina 74
  • 76. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile a) controllare, anche a mezzo della polizia municipale o di altri uffici e servizi comunali, che nel proprio territorio non venga utilizzato il lavoro dei bambini e degli adolescenti al di fuori dei casi previsti dalla legge; b) a svolgere in prima istanza opera di dissuasione nei confronti dei datori di lavoro che intendono impiegare o impieghino minori in attività produttive di merci e servizi di qualsiasi genere e comunque nei casi vietati dalla legge; c) qualora il comportamento illecito prosegua o venga reiterato da parte degli stessi datori di lavoro, ad analizzare, ed ove possibile a rimuovere, le cause del disagio culturale e socio-economico della famiglia di appartenenza del minore che abbia portato la medesima a richiedere o a permettere l’impegno lavorativo dei minori, specie quando si sia in presenza della contemporanea evasione da parte loro della “scuola dell’obbligo”; pagina 75
  • 77. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile d) a denunciare il caso, sempre quando si sia in presenza dei reiterati impieghi lavorativi dei minori, alle Forze dell’Ordine, all’Autorità giudiziaria, all’INAIL ed all’Osservatorio; e) a diffondere con ogni mezzo l’esistenza del numero verde dell’Osservatorio perché vengano denunciate le violazioni di legge alle norme che vietano il lavoro minorile; f) a diffondere, al fine di impedire l’occultamento del fenomeno specie in caso di infortuni lievi, le prescrizioni di legge che fanno obbligo all’INAIL di effettuare in ogni caso le prestazioni a favore dei minori incorsi in infortuni sul lavoro; g) a promuovere il commercio equo e solidale di prodotti per la cui realizzazione possa escludersi l’avvenuta utilizzazione di lavoro minorile vietato; h) ad informare periodicamente l’Osservatorio delle analisi compiute sul fenomeno e delle iniziative assunte per debellarlo. pagina 76
  • 78. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile 5. Il Comune, attraverso gli stessi soggetti istituzionali che hanno formulato la adesione può, in qualsiasi momento, recedere dalla Rete. 6. L’Osservatorio si impegna dal suo canto, una volta accettata la richiesta di adesione: a) ad assumere articolate iniziative per valorizzare le specifiche azioni svolte dal Comune aderente, e di cui abbia avuto notizia, in tema di prevenzione e repressione del lavoro minorile; b) a consentire che il Comune aderente utilizzi il logo dell’Osservatorio e la dicitura “Comune aderente alla Rete dell’Osservatorio sul lavoro minorile” sulla propria carta intestata, locandine e manifesti, almeno in questi ultimi due casi citando il numero verde dell’Osservatorio; c) ad inserire nel suo sito telematico ogni notizia che riguardi le attività del Comune, indicate nella presente Carta, altresì installando a condizioni di reciprocità, un link che rimandi ai rispettivi siti; pagina 77
  • 79. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile d) ad informare i Comuni aderenti di tutte le sue iniziative che abbiano luogo nella Regione; e) a proporre iniziative congiunte in uno o più Comuni aderenti; f) a trasmettere al Comune i dati raccolti sull’andamento del fenomeno e che possa riflettere l’ambito territoriale di interesse dello stesso Comune. 7. L’Osservatorio, previo avviso contenente la richiesta di conoscere le ragioni di eventuali inadempienze del Comune, può escluderlo – in caso di mancato riscontro o di riscontro insufficiente – dalla Rete dei Comuni aderenti pagina 78
  • 80. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I BAMBINI NEGLI SPOT PUBBLICITARI Numero verde 800-900-904 www.osservatoriolavorominorile.it pagina 79
  • 81. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile LA PUBBLICITA’ E I MINORI (1) Una forma di sfruttamento dei minori su cui è bene riflettere è l’ utilizzazione dei bambini come attori di spot pubblicitari. L'osservazione non si riferisce, ovviamente, al mezzo in quanto tale, ma all'uso che ne viene fatto; esistono, infatti, esempi di partecipazione di bambini a film di alto livello artistico e morale. Per quanto riguarda i film e gli spot esiste in proposito una normativa che però non considera a sufficienza quali possono essere gli effetti psicologici sul protagonista quando questi prende parte a riprese di scene violente o di sesso in film destinati agli adulti o è costretto ad ascoltare dialoghi su problematiche scabrose. Il decreto legislativo n. 74/92 definisce come pubblicità qualunque forma di messaggio che sia diffuso, nell'esercizio di una attività economica,allo scopo di promuovere la vendita o il trasferimento di beni mobili o immobili, oppure la prestazione di opere e servizi. pagina 80
  • 82. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile LA PUBBLICITA’ E I MINORI (2) Nel dicembre 1995 è stata approvata la CARTA DELL’INFORMAZIONE E DELLA PROGRAMMAZIONE A GARANZIA DEGLI UTENTI E DEGLI OPERATORI DEL SERVIZIO PUBBLICO, la cui osservanza è stata affidata a una CONSULTA-QUALITÀ. Essa vuole evitare che nei programmi televisivi RAI gli utenti, indipendentemente dall’età, vengano trascurati o offesi. La Carta dell'informazione e della programmazione a garanzia degli utenti e degli operatori del servizio pubblico RAI reca disposizioni volte ad orientare la programmazione a principi di tutela dei minori. pagina 81
  • 83. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Per quanto riguarda i media deve essere promossa un'azione più decisa che distingua i programmi dell'infanzia da quelli degli adulti, che non "adultizzi" i minori investendoli con tematiche esplicite o implicite proprie di altre età della vita e che favorisca anche una cultura in positivo dei rapporti interpersonali. E' necessario controllare che i bambini non vengano utilizzati dal mercato in spot pubblicitari, concorsi o spettacoli che li strumentalizzano e non rispettano le esigenze di una crescita graduale. Le televisioni (sia la Rai che le televisioni private che hanno ottenuto una concessione dallo Stato Italiano) devono responsabilizzarsi moralmente nei confronti di bambini e adolescenti curando la qualità dei programmi che mettono in onda negli orari di maggiore audience e nelle cosiddette "fasce protette". E' un loro compito primario collaborare fattivamente con comitati composti da genitori, educatori, esperti in psicologia dell'età evolutiva per diffondere i valori umani che caratterizzano la nostra cultura. pagina 82
  • 84. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile La pubblicità (1) Il tema dei rapporti tra pubblicità e infanzia deve esser regolato da norme molto più rigide che tendano a vietare qualsiasi forma di pubblicità nell'ambito dei programmi rivolti ai bambini. Con riguardo ai rapporti tra media e minori, nel Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva per il biennio 2001-2002 (d.p.r. 3 giugno 2000), sono già contenuti precisi impegni che dovrebbero essere rispettati; in particolare, la necessità: pagina 83
  • 85. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile La pubblicità (2) a) di attuare il miglioramento qualitativo dei programmi; b) di realizzare più incisive forme di tutela nei confronti della violenza che, in forme diverse, i media possono esercitare sui minori; c) di porre limiti qualitativi e quantitativi ai messaggi pubblicitari indirizzati ai giovani; d) di istituire forme di controllo per rilevare e sanzionare efficacemente le violazioni; e) di dar vita ad una permanente attività informativa, diretta ai giovani, ai genitori, alla scuola, per far conoscere le straordinarie potenzialità dei media ed i modi in cui difendersi dai loro abusi. pagina 84
  • 86. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile NELLO SPECIFICO: CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE TV E MINORI Il 15 gennaio 2003 il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha istituito il Comitato per l'applicazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori. Il Comitato è formato da 15 membri titolari e 15 supplenti di cui cinque membri titolari e cinque supplenti nominati su indicazione del Consiglio nazionale degli utenti, come previsto dal Codice stesso. Premessa Le Imprese televisive pubbliche e private e le emittenti televisive aderenti alle associazioni firmatarie (d’ora in poi indicate come imprese televisive) considerano: a) che l’utenza televisiva è costituita – specie in alcune fasce orarie – anche da minori; pagina 85
  • 87. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile b) che il bisogno del minore a uno sviluppo regolare e compiuto è un diritto riconosciuto dall’ordinamento giuridico nazionale e internazionale: basta ricordare l’articolo della Costituzione che impegna la comunità nazionale, in tutte le sue articolazioni, a proteggere l’infanzia e la gioventù (art.31) o la Convenzione dell’ONU del 1989 – divenuta legge dello Stato nel 1991, che impone a tutti di collaborare per predisporre le condizioni perché i minori possano vivere una vita autonoma nella società, nello spirito di pace, dignità, tolleranza, libertà, eguaglianza, solidarietà e che fa divieto di sottoporlo a interferenze arbitrarie o illegali nella sua privacy e comunque a forme di violenza, danno, abuso mentale, sfruttamento; c) che la funzione educativa, che compete innanzitutto alla famiglia, deve essere agevolata dalla televisione al fine di aiutare i minori a conoscere progressivamente la vita e ad affrontarne i problemi; d) che il minore è un cittadino soggetto di diritti; egli ha perciò diritto a essere tutelato da trasmissioni televisive che possano nuocere alla sua integrità psichica e morale, anche se la sua famiglia è carente sul piano educativo; pagina 86
  • 88. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile e) che, riconosciuti i diritti di ogni cittadino – utente e quelli di libertà di informazione e di impresa, quando questi siano contrapposti a quelli del bambino, si applica il principio di cui all’art.3 della Convenzione ONU secondo cui “i maggiori interessi del bambino/a devono costituire oggetto di primaria considerazione”. Tutto ciò premesso, le Imprese televisive ritengono opportuno non solo impegnarsi a uno scrupoloso rispetto della normativa vigente a tutela dei minori, ma anche a dar vita a un codice di autoregolamentazione che possa assicurare contributi positivi allo sviluppo della loro personalità e comunque che eviti messaggi che possano danneggiarla nel rispetto della Convenzione ONU che impegna ad adottare appropriati codici di condotta affinché il bambino/a sia protetto da informazioni e materiali dannosi al suo benessere (art.17). Il presente Codice è rivolto a tutelare i diritti e l’integrità psichica e morale dei minori, con particolare attenzione e riferimento alla fascia di età più debole (0 –14 anni). pagina 87
  • 89. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile La pubblicità Le Imprese televisive si impegnano a controllare i contenuti della pubblicità, dei trailer e dei promo dei programmi, e a non trasmettere pubblicità e autopromozioni che possano ledere l’armonico sviluppo della personalità dei minori o che possano costituire fonte di pericolo fisico o morale per i minori stessi dedicando particolare attenzione alla fascia protetta. Volendo garantire una particolare tutela di questa parte del pubblico che ha minore capacità di giudizio e di discernimento nei confronti dei messaggi pubblicitari e nel riconoscere la particolare validità delle norme a tutela dei minori come esplicitate nel Codice di autodisciplina pubblicitaria, promosso dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, le Imprese televisive si impegnano ad accogliere – ove dia garanzie di maggiore tutela - e a rispettare tale disciplina, da considerarsi parte integrante del presente Codice. In particolare, le Imprese televisive firmatarie si impegnano a rispettare le seguenti indicazioni. pagina 88
  • 90. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I livello : protezione generale (1) La protezione generale si applica in tutte le fasce orarie di programmazione. I messaggi pubblicitari: a) non debbono presentare minori come protagonisti impegnati in atteggiamenti pericolosi (situazioni di violenza, aggressività, autoaggressività, ecc.); b)non debbono rappresentare i minori intenti al consumo di alcool, di tabacco o di sostanze stupefacenti, né presentare in modo negativo l’astinenza o la sobrietà dall’alcol, dal tabacco o da sostanze stupefacenti o, al contrario, in modo positivo l’assunzione di alcolici o superalcolici, tabacco o sostanze stupefacenti; c) non debbono esortare i minori direttamente o tramite altre persone ad effettuare l’acquisto, abusando della loro naturale credulità ed inesperienza; pagina 89
  • 91. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I livello : protezione generale (2) d) non debbono indurre in errore, in particolare, i minori: - sulla natura, sulle prestazioni e sulle dimensioni del giocattolo; - sul grado di conoscenza e di abilità necessario per utilizzare il giocattolo; - sulla descrizione degli accessori inclusi o non inclusi nella confezione; - sul prezzo del giocattolo, in particolare modo quando il suo funzionamento comporti l’acquisto di prodotti complementari. pagina 90
  • 92. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile II livello : protezione rafforzata La protezione rafforzata si applica nelle fasce di programmazione in cui si presume che il pubblico di minori all’ascolto sia numeroso ma supportato dalla presenza di un adulto (fasce orarie dalle 7.00 alle ore 16.00 e dalle 19.00 alle ore 22.30). Durante la fascia di protezione rafforzata non saranno trasmesse pubblicità direttamente rivolte ai minori, che contengano situazioni che possano costituire pregiudizio per l’equilibrio psichico e morale dei minori (ad es. situazioni che inducano a ritenere che il mancato possesso del prodotto pubblicizzato significhi inferiorità oppure mancato assolvimento dei loro compiti da parte dei genitori; situazioni che violino norme di comportamento socialmente accettate o che screditino l’autorità, la responsabilità e i giudizi di genitori, insegnanti e di altre persone autorevoli; situazioni che sfruttino la fiducia che i minori ripongono nei genitori e negli insegnanti; situazioni di ambiguità tra il bene e il male che disorientino circa i punti di riferimento ed i modelli a cui tendere; situazioni che possano creare dipendenza affettiva dagli oggetti; situazioni di trasgressione; situazioni che ripropongano discriminazioni di sesso e di razza, ecc.). pagina 91
  • 93. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile III livello : protezione specifica La protezione specifica si applica nelle fasce orarie di programmazione in cui si presume che l’ascolto da parte del pubblico in età minore non sia supportato dalla presenza di un adulto (fascia oraria di programmazione dalle 16.00 alle 19.00 e all’interno dei programmi direttamente rivolti ai minori). I messaggi pubblicitari, le promozioni e ogni altra forma di comunicazione commerciale pubblicitaria rivolta ai minori dovranno essere preceduti, seguiti e caratterizzati da elementi di discontinuità ben riconoscibili e distinguibili dalla trasmissione, anche dai bambini che non sanno ancora leggere e da minori disabili. In questa fascia oraria si dovrà evitare la pubblicità in favore di: a) bevande superalcoliche e alcoliche, queste ultime all’interno dei programmi direttamente rivolti ai minori e nelle interruzioni pubblicitarie immediatamente precedenti e successive; b) servizi telefonici a valore aggiunto a carattere di intrattenimento così come definiti dalle leggi vigenti; c) profilattici e contraccettivi (con esclusione delle campagne sociali). pagina 92
  • 94. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile INOLTRE….. Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria non sembra parlare espressamente di minori presenti nella pubblicità (salvo che dove dichiara che è fatto divieto di "rivolgersi o fare riferimento, anche indiretto, ai minori, e comunque rappresentare questi ultimi intenti al consumo di alcool"; ovvero di "rivolgersi esclusivamente o prevalentemente ai bambini o indurre i minori a utilizzare il prodotto senza adeguata sorveglianza"). Anche il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, nel suo intervento sull'Etica e la pubblicità, parla naturalmente di difesa dei minori, ma non dice più o meno nulla sui bambini attori. Una Relazione sui rapporti tra media e minori della Commissione del Senato, dal canto suo, dice espressamente che "l'impiego di bambini e adolescenti in messaggi pubblicitari deve evitare ogni abuso dei naturali sentimenti degli adulti per i più giovani" e ipotizza di "impedire la presenza di bambini attori negli spot e nelle televendite", almeno nella versione citata dal Comitato Nazionale per la Bioetica della Presidenza del Consiglio. pagina 93
  • 95. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Bambini e pubblicità: riepilogo dei riferimenti normativi (1) •La direttiva CEE n. 552 del 1989 si occupa dei minori agli articoli 16 e 22 e prevede espressamente che i programmi loro dedicati non debbano essere interrotti da nessuna forma di pubblicità. •Anche la legge italiana n. 327 del 1991, che si occupa delle trasmissioni transfrontaliere, fa riferimento al divieto di trasmettere messaggi pubblicitari nei programmi dedicati ai minori. •La cosiddetta "Legge Mammì" (n. 223 del 1990) vieta esplicitamente le interruzioni pubblicitarie dei cartoni animati. pagina 94
  • 96. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile Bambini e pubblicità: riepilogo dei riferimenti normativi (2) •La Carta di autoregolamentazione della programmazione a garanzia degli utenti e degli operatori del servizio pubblico del 1995 •Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, del 12 maggio 1996, recita all’articolo 11: Una cura particolare deve essere posta nei messaggi che si rivolgono ai bambini e agli adolescenti o che possono essere da loro ricevuti. Questi messaggi non devono contenere nulla che possa danneggiarli psichicamente, moralmente o fisicamente e non devono inoltre abusare della loro naturale credulità o mancanza di esperienza o del loro senso di lealtà. •Il codice di Autoregolamentazione tv e minori del 15 gennaio 2003 pagina 95
  • 97. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile RICERCA SUI BABY SPOT (1) Dai risultati dell'indagine compiuta nel luglio 2000 dalla psichiatra infantile Anna Oliverio Ferraris in collaborazione con la cattedra di Psicologia dello sviluppo dell'università di Roma, risulta che i bambini italiani sono, tra gli europei, i più bombardati dalla pubblicità, soprattutto quella televisiva. il testimonial minorenne è molto utilizzato in tutti i tipi di pubblicità, anche quella in cui il prodotto reclamizzato non è direttamente indirizzato a un target giovane. Infatti, nel 33 per cento del totale degli spot televisivi - che diventa il 45 per cento in prima serata - il protagonista è un minore. In questo caso l'obiettivo dei pubblicitari è nel 24 per cento dei casi quello di trasmettere agli adulti un'idea, una sensazione di giovinezza, freschezza, intelligenza (quasi esclusivamente giovani maschi dai 14 ai 18 anni), tenerezza (il 15 per cento delle volte bambini dai 3 ai 5 anni generalmente femmine) e vitalità (nel 60 per cento dei casi ragazzi dagli 11 a 13 anni, maschi nel 24 per cento in più dei casi). pagina 96
  • 98. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile RICERCA SUI BABY SPOT (2) Gli spot prettamente indirizzati ai bambini, invece, vengono messi in onda soprattutto durante la fascia pomeridiana, proprio perché quella è l'ora in cui la maggioranza dei telespettatori è minorenne. Nel 69,6 per cento dei casi i protagonisti sono almeno due bambini che insieme comunicano l'idea del gioco e dell'aggregazione. Nel 30,1, invece, il bambino è protagonista insieme alla madre, mentre al padre viene concesso solo il 18,1 degli spazi. Il 33,1 per cento dei piccoli testimonial è maschio, il 25,4 femmina e poi ci sono i gruppi misti. Nel 68 per cento dei casi recitano anche dei brevi copioni. In generale la figura del bambino suscita nel 35,2 per cento degli spettatori sentimenti di energia, forza e vitalità; nel 18,6 salute e bellezza; nel 18,5 naturalezza e semplicità e nel 17,4 tenerezza. I prodotti che vengono reclamizzati dagli attori-bambini sono soprattutto le merendine, gli snack e i gelati (23 per cento), i giochi (15,2), gli alimenti confezionati (8,9) e i prodotti cosmetici e per l'igiene del corpo (7,6). pagina 97
  • 99. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile ANALISI DELLA PUBBLICITA’ NELLA PROGRAMMAZIONE PER MINORI DI RAIDUE E DI ITALIAUNO In riferimento alla ricerca svolta dalla dott.ssa Oliverio Ferraris abbiamo analizzato gli spot trasmessi da due differenti emittenti: Raidue ed Italiauno, in una giornata tipo all’ interno della programmazione per bambini. Sull’emittente pubblica dalle 7.00 alle 9.00 circa sono stati trasmessi, come è riportato nelle tabella A, 8 spot riguardanti soprattutto il settore alimentare e la cartoleria, in cui vi è quasi sempre la presenza di uno o più minori, per un totale di 17 minori. pagina 98
  • 100. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile La presenza dei minori aumenta ulteriormente se prendiamo in considerazione gli spot trasmessi da Italiauno dalle 6.53 alle 9.54 e dalle 13.42 alle 17.06. Nella sola fascia mattutina sono stati mandati in onda 90 spot per un totale di 202 bambini presenti in 4 ore di programmazione. In quella pomeridiana i minori presenti in 105 spot sono 110. Le pubblicità trasmesse coinvolgono svariati settori: alcune riguardano prodotti tipici per minori, giocattoli, giochi, cartoleria, videogame, gelati, merendine,.. altre pubblicità non si rivolgono direttamente ai minori ma in esse sono ugualmente presenti dei bambini: prestiti finanziari, automobili, telefonia, prodotti per la casa e l’igiene personale. Un dato emerso è la continua messa in onda sempre su Italiauno di pubblicità sui servizi telefonici a pagamento per acquistare videogames, playstation, scaricare loghi e suonerie e perfino per partecipare a dei chat party, facendo così leva sul bisogno di aggregazione e condivisione molto sentito dai bambini. pagina 99
  • 101. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile A) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI RAIDUE 3 LUGLIO 2003 pagina 100
  • 102. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (1) pagina 101
  • 103. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (2) pagina 102
  • 104. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (3) pagina 103
  • 105. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (4) pagina 104
  • 106. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (5) pagina 105
  • 107. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (6) pagina 106
  • 108. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (7) pagina 107
  • 109. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile B) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Mattina (8) pagina 108
  • 110. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (1) pagina 109
  • 111. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (2) pagina 110
  • 112. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (3) pagina 111
  • 113. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (4) pagina 112
  • 114. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (5) pagina 113
  • 115. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (6) pagina 114
  • 116. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (7) pagina 115
  • 117. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (8) pagina 116
  • 118. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (9) pagina 117
  • 119. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (10) pagina 118
  • 120. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile C) RILEVAMENTO DELLA PRESENZA DEI MINORI NEGLI SPOT ALL’ INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE DI ITALIAUNO 3 LUGLIO 2003 Pomeriggio (11) pagina 119
  • 121. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile FORUM DI POSITANO: I BAMBINI SFRUTTATI NELL’ INDUSTRIA DEL DIVERTIMENTO 25 Ottobre 2003 Numero verde 800-900-904 www.osservatoriolavorominorile.it pagina 120
  • 122. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile I BAMBINI NEL MONDO DELLO SPETTACOLO pagina 121
  • 123. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile LE BABY STAR Il mondo dello spettacolo attira a sé molte piccole star. Numerosi i bambini che a solo pochi anni sfilano in passerella, fanno pubblicità, appaiono in televisione e al cinema. La direttrice di un noto periodico di moda infantile dichiara di aver ricevuto in sei mesi oltre mille richieste di mamme, che hanno spedito le foto dei loro bambini, ansiose di vederli pubblicati sulla rivista. Da sempre gli psicologi dell’età evolutiva avvertono che l’impiego dei bambini nel mondo dello spettacolo è una forma di sfruttamento molto dannosa per un corretto ed equilibrato sviluppo psicologico dei minori. Il fenomeno delle baby star non è di stampo attuale, come dimenticare Shirley Temple, la piccola attrice californiana che a tre anni già calcava le scene cinematografiche riscuotendo successo in tutto il mondo. I suoi boccoli d’oro e il suo dolce viso hanno conquistato milioni di spettatori tant’è che la piccola Temple è divenuta una grande star di fama internazionale. pagina 122
  • 124. numero verde 800-900-904 Libro Bianco Osservatorio lavoro minorile NEL CAMPO CINEMATOGRAFICO la presenza di piccoli attori spesso in veste non solo di comparse ma di protagonisti, è molto vasta. Di seguito riportiamo alcune partecipazioni in celebri film: “IO NON HO PAURA” di Gabriele Salvatores, vincitore del Nastro d’Argento 2003 alla regia, ha come protagonisti Mattia Di Pierro, 9 anni di Rionero in Volture e Giuseppe Cristiano, 12 anni, di Foggiano, una frazione di Melfi. ''LA VITA È BELLA'' dell'attore-regista toscano Roberto Benigni si è aggiudicato nel 1999 tre Oscar: il premio come miglior attore, miglior film straniero e migliore colonna sonora. Indimenticabile la recitazione di Giorgio Cantarini, un bambino di 5 anni che nel film riveste il ruolo di Giosuè, il figlio di Benigni e Nicoletta Braschi. pagina 123