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L’incastellamento
  L'incastellamento medievale è il fenomeno riconducibile al processo
 della cosiddetta mutazione feudale, avvenuta tra il X e il XII secolo; tra
 la fine del IX e il X secolo la nuova ondata di invasioni barbariche e la
progressiva dissoluzione dell’impero carolingio generò un senso diffuso
    di insicurezza e la conseguente crisi del sistema feudale. Il nome
     castello deriva dal latino castrum, insediamento militare: fu infatti
   inizialmente un accampamento organizzato con diverse strutture di
    difesa. E’ con la caduta dell'Impero nel 476 d.C. e il conseguente
 annullamento del potere centrale che si cominciò a sviluppare l'idea di
   un edificio fortificato adatto a difendere un territorio. Molti castelli in
  principio erano solo delle torri di guardia isolate; il castello diventa un
   complesso di edifici fortificati, a volte comprendenti un intero borgo,
 abitato dal popolo che serve il Signore e che, all'occorrenza, si rifugia
  all'interno del complesso fortificato sopportando assedi. Il castello ha
 funzione difensiva fino al tardo XVI secolo quando i castelli medievali
   vengono fortemente trasformati, a causa del forte utilizzo di armi da
fuoco. Si ha, pian piano, il passaggio a torrioni tondi, maggior spessore
TECNICHE DI COSTRUZIONE
Probabilmente il castello ebbe origine come ampliamento delle torri che erano costruzioni
molto massicce situate in punti strategici. I castelli erano circondati da possenti mura
spesso coronate da merli che servivano per riparare i soldati che difendevano il castello
nel caso di assalto nemico. Nelle mura si aprivano delle feritoie da dove i castellani
scagliavano frecce contro i nemici. I castelli erano infatti fortificazioni che servivano per la
difesa degli attacchi dei nemici, pertanto erano di solito costruiti in alto sui fianchi o sulle
sommità delle colline e dominavano boschi, pianure e villaggi. Dal castello si poteva
controllare un vasto territorio in modo che i nemici potessero essere avvistati da lontano.
Le mura dei castelli che sorgevano solitamente in pianura erano circondate da fossati che
si potevano attraversare solo quando dalle mura veniva abbassata un’alta porta che
diventava poi ponte per superare il fossato e perciò viene chiamata “ponte levatoio”.
All’interno delle mura sorgeva di solito la fortezza vera e propria che poteva essere
costruita da una o più torri a pianta circolare o quadrangolare. Nella torre più alta chiamata
mastio vi si trovava solitamente l’abitazione del signore. Questa grossa torre fortificata di
altezza solitamente compresa tra i 12 e i 15 metri dotata di mura molto spesse e finestre
di piccole dimensioni , era destinata a ospitare e proteggere gli abitanti del castello nel
caso in cui gli assalitori fossero riusciti ad aprirsi un varco nelle mura esterne: le scorte
alimentari e le munizioni che vi erano conservate avrebbero permesso loro la
sopravvivenza per molti giorni.
    Mappa
CASTELLI NELLE MARCHE
                6
1                                                              LEGENDA:
                5   7
    2
                             9                                 1.S. Agata Feltria         14.Caldarola
        3
            4       8                 10                        2.Montecopiolo            15.Urbisaglia
                        12                      11
                                                                3.Sassocorvaro            16.Tolentino
                                                17
                         13                                      4.Pietrarubbia         17.Porto Recanati

                                           15                      5.Pesaro             18.Monterubbiano
                        14                           18            6.Gradara           19.Francavilla D’Ete
                                                19        20
                                                                  7.Mondavio          20.Magliano di Tenna
                                 16
                                                          26       8.Avacelli       21.Montefalcone Appennino
                                 21                  24   25
                                                                  9.Senigallia          22.Castel Trosino
                                           23
                                                                10.Castelferretti        23.Fortezza Pia
                                  22
                                                                  11.Ancona              24.Rocca offida
                                                                  12.Offagna           25.Aquaviva Picena
                                                                 13.Camerino             26.Grottammare
Rocca di urbisaglia
      (MC)
                           Rocca Costanza (PU)           Rocca di Varano (MC)




Rocca di Senigallia (AN)
                                                                Castello di
                           Rocca di Bolignano
                                                              Caldarola(MC)
                              (Aspio AN)




  Acquaviva Picena (AP)
                                             Rocca di Offida (AP)
PROVINCIA DI PESARO URBINO

                                                        Pesaro
                                              Gradara


   S. Agata Feltria


                      Montecopiolo
                                                        Mondavio
                              Sassocorvaro


                                         Urbino
               Pietrarubbia
ROCCA UBALDINA (Sassocorvaro)

                   Il castello risale all’ anno 1475,
                   anno in cui fu edificata da
                   Ottaviano. Questa struttura
                   presenta una forma a
                   “tartaruga” , unica nel suo
                   genere, che si pensa venne
                   edificata per proteggersi da
                   eventuali attacchi dei nemici.




TORNA
LA ROCCA DI GRADARA
                    Il castello fu edificato nella
                    metà del XII secolo ad opera
                    di dei fratelli Grifo, in seguito
                    passò nelle mani dei Bandi e
                    in quelle dei Malatesta. Dal
                    1499 al 1503 la Rocca di
                    Gradara passo nelle mani dei
                    signori di Milano. Dopo un
                    lungo periodo di desolazione
                    e degrado, la Rocca venne
                    acquistata nel 1919 da un
                    architetto udinese.
TORNA
ROCCA COSTANZA (Pesaro)
                    La Rocca Costanza di Pesaro è
                    soprannominata “rocca di
                    pianura”, è una struttura
                    rinascimentale formata da torri
                    cilindriche orientate nei quattro
                    punti cardinali. I lavori della rocca
                    iniziarono nella primavera del
                    1474. Questa struttura controllava
                    via Flaminia e l’avamposto
                    malatestiano medievale.



TORNA
CASTELLO DI PETRELLA GUIDI
      (Sant’Agata Feltria)
               Il castello apparteneva nel 1125 a
               Pietro vescovo del Montefeltro e
               la famiglia dei Tiberti ne era
               tenutaria. Nell'anno 1257 il
               corteo del conte Savoia che si
               recava in pellegrinaggio fu
               attaccato e depredato, compiendo
               un'azione contraria ai principi
               d'onore e della cavalleria.
                Nonostante questa azione
               ladresca Guido diventò poi
               castellano di San Leo.
TORNA
LA ROCCA ROVERESCA (Mondavio)
              Il "monte degli Uccelli”, fu dei
              Malatesta. Nel 1396 Pandolfo III
              Malatesta pagò per i lavori sulla torre,
              nella cisterna, sulle porte e sul ponte
              del cassero, per forniture di materiali
              edilizi vari, ed in particolare i coppi,
              che ci consentono di intuire il
              completamento della fortificazione a
              quella data. La città rimarrà al
              Malatesta sino al 12 ottobre 1474,
              quando Sisto IV con una Bolla la
              acquistò come Vicario del nipote
              Giovanni della Rovere nominandolo
              poi nel novembre 1475 Prefetto di
TORNA         Roma.
CASTELLO DI PIETRARUBBIA
                Il borgo di Pietrarubbia è stato
                completamente restaurato; è
                posto sopra una roccia di colore
                rosso da cui prende il nome. La
                rocca si estende per 200 metri
                in lunghezza e si eleva fino alla
                quota di 764 metri in altezza. Il
                castello è circondato da difese
                naturali (strapiombi ...). In
                passato il castello occupava per
                intero il costone roccioso.


TORNA
RUDERI DELLA ROCCIA (Montecopiolo)

                  Di Montecopiolo restano solo
                  pochi     ruderi,     il   comune
                  attualmente è formato da diverse
                  frazioni fra cui villa grande, sede
                  comunale e posta e posta ai piedi
                  del colle sul quale sorgeva il
                  castello. Per iniziativa dell’
                  università di urbino il sito risulta
                  costantemente in fase di studio.



TORNA
PROVINCIA DI ANCONA


        Senigallia                         Ancona

                   Castelferretti
                                    Cittadella

        Avacelli
                            Offagna
LA CITTADELLA (Ancona)
                 La cittadella di ancona chiamata
                 “fortezza”in antichità sorse nel 1532 sulla
                 cima del monte stagno, fu opera dell’
                 architetto Antonio de san gallo il giovane.
                 Questa fortezza fu costruita per resistere alle
                 Armi da fuoco a spese dello stato e della
                 chiesa. Si sperava che la presenza di questa
                 fortezza. Fortezza fosse utile per sventare
                 attacchi navali. Da parte dei turchi. Invece
                 portò soltanto alla fine della repubblica
                 marinara.


TORNA
ROCCA DI BOLIGNANO
     (ASPIO)
       La rocca di Bolignano è uno dei castelli che nel
       Medioevo e nel Rinascimento avevano il compito
       di difendere Ancona; conserva ancora numerose
       caratteristiche originarie ed è proprietà privata e
       bene tutelato dalla Soprintendenza. Alcuni castelli
       di Ancona sono oggi comuni indipendenti dal
       capoluogo: Falconara Marittima, Monte San Vito,
       Camerata Picena, Agugliano, Polverigi, Offagna,
       Camerano, Sirolo. Altri sono oggi frazioni di
       Ancona: Montesicuro, Gallignano, Sappanico,
       Poggio, Varano, Massignano, Paterno. Altri
       ancora, infine, sono frazioni di altri comuni: Rocca
       Priora di Falconara, Cassero di Camerata Picena,
       Castel d'Emilio di Agugliano. La Rocca di
       Bolignano è un caso a parte, in quanto intorno ad
       essa non si è mai formato un centro abitato, ma è
       tuttora quasi isolata tra il verde della sua collina,
       la qual cosa ne ha certo favorito la conservazione
AVACELLI (Arcevia)
             È uno dei più importanti castelli arceviesi,
             posto al confine del territorio comunale di
             serra S.Quiricio. La presenza dell’ uomo
             primitivo anche qui è nota da ritrovamenti
             archeologici. Il castello di Avacelli sorge entro
             gli antichi confini del ducato longobardo di
             Spoleto ai limiti con i territori bizantini. Il
             ducato aveva una grande influenza verso i
             territori circostanti. Nell’ alto medioevo il
             castello era collegato col mare attraverso un
             itinerario.

TORNA
CASTEL FRANCESCO (Castelferretti)
            L'edificazione del castello è strettamente legate
            alle vicende della famiglia Ferretti, che ha
            posseduto questo territorio dal ‘200 al ‘700. I
            Ferretti crearono una buona piazzaforte a
            completamento del sistema difensivo del
            territorio anconetano. La costruzione del
            castello è completata nel giro di pochi anni
            tanto che nel 1397 Francesco Ferretti viene
            nominato conte di Castel Francesco da papa
            Bonifacio IX. Il riconoscimento del feudo ai
            Ferretti, dà luogo ad una disputa tra Anconetani
            e Jesini per il possesso delle terre al di qua e al
            di là dell'Esino, chiusasi solo nei primi decenni
            del XVI secolo, restano ancora parecchi
TORNA
            documenti.
ROCCA DI OFFAGNA
               La Rocca di Offagna venne eretta fra il
               1454 ed il 1456 , ma è rimasta
               inalterata per oltre cinque secoli. La
               Rocca è formata da una torre di
               guardia che sorveglia due ponti levatoi.
               Quando questi ponti,agganciati con
               grosse catene all’entrata del castello,
               erano issati, la Rocca era isolata. Nel
               lato del castello cè una torre chiamata
               “torre del pozzo” perché ospitava un
               profondissimo pozzo ; la Torre era
               provvista di tre bombarde, oggi
               piuttosto malandate.
TORNA
ROCCA ROVERESCA (Senigallia)
               La costruzione risale alla seconda metà del
               XV secolo, ma nella Rocca sono
               distinguibili diverse fasi costruttive. La
               struttura è attualmente anche sede
               di mostre e manifestazioni culturali. La
               Rocca di Senigallia costituisce un modello
               caratteristico di fortilizio militare definito
               nell'ambito delle “rocche di pianura”. La
               loro conformazione è funzionale
               all'orografia pianeggiante del luogo che
               consente forme regolari e simmetriche.
               Esse si caratterizzano infatti da torrioni
               cilindrici incastonati ai vertici.
TORNA
PROVINCIA DI MACERATA

                                               Porto Recanati


                           Macerata


                                       Urbisaglia
    Camerino               Tolentino

               Caldarola
CASTELLO PALLOTTA (Caldarola)
              Il Castello Pallota è stato edificato intorno
              alla seconda metà del IX sec. sulle pendici
              del colle Colcù e successivamente modificato
              verso la fine del 1500. Ospitò il
              Pontefice Clemente           VIII e         la
              Regina Cristina di Svezia. In tempi recenti il
              castello che conserva ancora intatta la cinta
              muraria, il cammino di ronda, le merlature
              guelfe ed il ponte levatoio venne prima
              chiuso e poi riaperto al termine dei lavori di
              restauro     per      i     danni      causati
              dal terremoto del 1997. Tutti gli spazi sono
              formati da arredi e tendaggi originali del
              cinquecento e del seicento ottimamente
TORNA         conservati.
CASTELLO SVEVO (Porto Recanati)
                 L'imponente struttura deve il suo nome a Federico II di
                 Svevia che nel 1229 donò le terre in cui sorgerà Porto
                 Recanati. Gli storici sembrano concordi nell'indicare il
                 XIII secolo quale epoca della sua fondazione o
                 quantomeno della costruzione del mastio. Un documento
                 datato 1285 attesta che, a quel tempo, la popolazione s'era
                 già insediata all'interno dell'originaria cinta fortificata.
                 Nella carta, il castello è menzionato col nome di "Castrum
                 Maris", termine con cui si voleva indicare un nucleo
                 abitato costiero munito di opere difensive: indispensabili in
                 quei secoli, per proteggersi dalle incursioni delle
                 guarnigione nemiche, così come dalla frequenti scorribande
                 dei temutissimi pirati turchi e barbareschi. Nel 1369
                 furono erette delle nuova mura, a protezione di quello che
                 nel frattempo era divenuto un popoloso villaggio di
                 pescatori e contadini. La comunità, che occupava delle
                 modeste abitazioni addossate le une alle altre, disponeva
                 anche di una piccola chiesa intitolata a San Giovanni
                 Battista. Nel 1404 il castello vide accrescere le proprie
                 difese, a seguito dello scavo di un fossato nel quale furono
TORNA
                 convogliate le acque del Potenza.
ROCCA DA VARANO (Camerino)
              E' una piccola fortificazione molto caratteristica arroccata su di uno
              sperone di roccia. Fu edificata intorno al XII secolo ed aveva lo
              scopo di residenza fortificata della nobile famiglia dei Varano.
              Successivamente, per ordine di Giovanni di Berardo Varano, fu
              trasformata in una fortezza difensiva. Svetta a picco sulla valle del
              fiume Chienti in una posizione strategicamente perfetta per la
              salvaguardia e difesa del territorio. I Signori di Camerino, infatti,
              contavano molto su questo avamposto per difendere la città da
              eventuali attacchi e, visitandola, si può immaginare il perché. Inoltre,
              rappresentava anche una grossa fonte di guadagno: infatti le persone
              che percorrevano la strada sottostane che collegava Roma
              all'Adriatico, erano costrette a pagare una sorta di pedaggio, una
              vera e propria tassa. Terminata l'epoca più critica delle lotte feudali,
              sembra che la rocca Da Varano sia stata utilizzata per molto tempo
              come vedetta per le segnalazioni con la visibile rocca di Sentino.
              Questo fatto ha permesso di conservare in modo decente una buona
              fetta dell'originale struttura. L'ingresso alla rocca avveniva per
              mezzo di un ponte elevatoio e ci si trovava subito di fronte ad una
              torre difensiva. La porta di entrata era posta in maniera obliqua
              rispetto all'acceso per il ponte: un chiaro modo per rendere più
              difficile la vita ad eventuali intrusi.




TORNA
CASTELLO DELLA RANCIA (Tolentino)
                Sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti, a 7 chilometri da
                Tolentino, s'innalza, maestoso e suggestivo, il Castello della Rancia
                ricostruito nel sec. XIV sulle strutture di una preesistente grancia
                cistercense. Il castello, di forma quadrangolare, è composto da una
                cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. A difesa dell'ingresso
                principale del castello si eleva una delle torri a cui si accedeva
                mediante un ponte levatoio, sostituito in seguito da uno in muratura.
                Il mastio, nucleo originario della preesistente grancia, è alto circa 30
                metri ed è costituito da quattro piani, di cui i primi tre sono voltati a
                crociera. Al secondo piano, fornito di un ampio camino e
                raggiungibile tramite una scala a chiocciola in pietra, si trovava
                l'alloggio del granciario e poi del castellano. Il piano seminterrato del
                mastio, illuminato da due alte feritole a bocca di lupo, fu un tempo
                usato come prigione come indicano i grossi anelli in ferro infissi alle
                pareti. Su due lati adiacenti della corte, provvista al centro di una
                profondissima cisterna, si innalzano due porticati con archi a tutto
                sesto sorretti da pilastri cilindrici in laterizio. Al primo piano un
                altro porticato affianca un ampio salone, probabilmente la parte del
                castello che aveva funzione di residenza. Dal cortile si accede a una
                cappellina barocca eretta dai Gesuiti. Testimonianze non confermate
                sostengono l'esistenza, al centro del cortile, di un'altra cisterna dove
                sembra vennero sepolti molti dei caduti durante la Battaglia della
                Rancia nel 1815. Secondo la tradizione esisterebbe inoltre una
                galleria medievale che dovrebbe congiungere il Castello alla Basilica
TORNA
                di S. Nicola.
LA ROCCA DI URBISAGLIA
                  La Rocca di Urbisaglia è una fortificazione militare
                  dell'inizio del '500, costruita inglobando resti di
                  precedenti strutture medievali, a loro volta erette in
                  corrispondenza di mura romane (ancora oggi visibili). La
                  posizione di questa fortezza, dominante l'intero spazio
                  cittadino e la sottostante valle del Fiastra, fa infatti
                  presupporre che qui fosse localizzata l'Arce o il
                  Campidoglio della città romana di Urbs Salvia. Nel caso
                  di Urbisaglia bisogna distinguere il castello dalla rocca:
                  infatti il castello era il borgo cinto da mura, con torri e
                  porte fortificate, corrispondente all'attuale centro storico,
                  mentre la rocca era semplicemente la fortificazione eretta a
                  difesa del borgo, con funzione di controllo del territorio
                  circostante. Del castello, oltre ad ampi tratti di mura,
                  rimangono oggi due porte d'ingresso, Porta Entogge (ad
                  ovest, attuale Porta Trento) e Porta Fiastra (ad est, attuale
                  Porta Piave), le quali, ormai prive di attributi militari,
                  sono caratterizzate dalla tipica forma ogivale.
                  L'attuale porta d'ingresso al centro storico di Urbisaglia
                  (Porta Vittoria) è stata realizzata solo nell'800.
TORNA
PROVINCIA DI FERMO

                         Monterubbiano



                                Fermo

                 Francavilla
                 D’Ete

                 Magliano di Tenna




  Montefalcone
  Appennino
FRANCAVILLA D’ETE
       Le origini del primo agglomerato urbano sono
       fatte risalire dalle fonti all'anno 1140, quando
       le servitù padronali dei Conti di Gualdrama e
       Montirone fuggirono per nascondersi sul
       Monte Tiziano, dove ora sorge l’imponente
       castello di Francavilla, per dare origine ad un
       agglomerato libero da servitù, per l'appunto
       "franco", da cui probabilmente il nome
       Francavilla. All’interno è custodito un affresco
       del XVI recentemente restaurato e attribuito
       all'artista di Sant'Angelo in Vado Girolamo
       Nardini. La sua facciata è parzialmente
       incompleta. Al suo interno, dietro l’altare
       maggiore, è possibile ammirare un pregevole
       affresco del 1942 del Prof. Silvio Galimberti
       di Roma.
MONTERUBBIANO
      Monterubbiano sorge sulla vetta di una collina
      ad appena 8 Km dal mare. Nel Medioevo fu
      di rilevante posizione strategica tantochè nel
      1443 Francesco Sforza ne fortifica le Mura
      Castellane, lasciandoci oggi un raro esempio di
      architettura militare. Il castello di
      Monterubbiano, pur facendo parte dello Stato
      Pontificio, conobbe le vicissitudini dei liberi e
      per un breve periodo, che iniziò nel 1237,
      divenne ghibellino, riconoscendo Federico II
      signore del paese.
MAGLIANO DI TENNA
        Le notizie storiche più antiche sul castello di Magliano
        di Tenna, in provincia di Ascoli Piceno, risultano
        frammentarie a causa di un incendio che vide distrutti i
        più antichi documenti d’archivio. Quello più antico,
        riferito in particolare alla denominazione di castrum,
        risale al 1199 e riferisce della restituzione del castello di
        Magliano al visdomino Adenolfo. Dopo essere stato
        insediamento e possesso farfense intorno all’XI secolo, i
        passaggi di giurisdizione del castello, appetìto per la sua
        posizione strategica sulla Valle del Tenna, dovettero
        essere piuttosto concitati se si ha notizia che, nel gennaio
        1229, Federico II di Svevia, in opposizione alla fedeltà
        guelfa di Fermo e delle sue mire sul castello, concesse
        Magliano di nuovo alla comunità di Montegiorgio.
        Dopo la scomparsa di Federico, Fermo ottenne la
        restituzione in enfiteusi di Magliano e dei castelli
        limitrofi nel 1266. Quindi, nel 1293, in un rogito
        notarile tra le comunità di Montegiorgio e di Fermo, si
        conferma la definitiva annessione in epoca medievale del
        Castrum Malleani sotto la giurisdizione del vescovo di
        Fermo.
MONTEFALCONE APPENNINO
          II ritrovamento in località "Colle Luccio" di materiale
          laterizio e piccoli oggetti di culto pagano testimonia che
          sin dal periodo romano Montefalcone era abitato. Le
          prime notizie scritte sono contenute in un documento del
          "Circum Farfense" risalente al 930 nel quale si legge: "...
          l'Abate Ratfredo ricomprò di nuovo Curtem Montis
          Falconis, la quale rende un gran vantaggio...".
          Montefalcone dunque fu anch'esso compreso nei territori
          appartenenti al feudo farfense della vicina S. Vittoria in
          Matenano. Grazie alle concessioni dei farfensi,
          Montefalcone divenne ben presto centro molto
          importante per il presidiato Farfense; ai monaci si deve
          infatti la costruzione di un fortilizio, l'istituzione di una
          scuola per i chierici e l'importante decisione, da parte
          dell'Abate Matteo, di conferire la Libertà Comunale nel
          1214. Ma come tutti i "liberi comuni" del medioevo non
          ebbe vita facile.
PROVINCIA D’ASCOLI PICENO

                                                     Grottammare




                                                 Acquaviva Picena




                                      Rocca Offida
                      Ascoli Piceno
                 Fortezza Pia



    Castel Trosino
ACQUAVIVA PICENA
                Nel 1341 Acquaviva transitò sotto il
                controllo della città di Fermo, di cui
                costituì importante presidio in
                territorio nemico. Nel Quattrocento
                il castello conobbe una notevole
                espansione demografica che condusse
                al raddoppio dell'abitato,
                denominato Terra Nuova in
                contrapposizione alla Terra Vecchia
                che, sorta a ridosso della fortezza,
                costituiva il nucleo originario del
                paese.

TORNA
CASTEL TROSINO
                Castel Trosino, secondo quanto
                riportato da Francesco Antonio
                Marcucci, nacque come punto
                di avvistamento e scoperta e fu
                qui costruito per sfruttare la
                facile difendibilità del luogo.
                Insieme a Castel Manfrino, l'ex
                convento di San Giorgio
                di Rosara e la Rocca di
                Montecalvo rappresentò una
                delle postazioni integranti del
                sistema difensivo della contea
                Ascolana voluta da Carlo
                Magno.
TORNA
FORTEZZA PIA (Ascoli Piceno)
                  La Fortezza Pia, seminascosta
                  dalla vegetazione, è una antica
                  costruzione che si eleva nella
                  zona più alta della città di 
                  Ascoli Piceno, il Colle dell-
                  annunziata. Forse già in epoca
                  piceno-sabina, su questa altura
                  chiamata Colle Pelasgico, vi fu
                  il vecchio cassero, distrutto da
                  Pompeo Srabone e riedificato
                  sempre in epoca romana.


TORNA
ROCCA OFFIDA
               Alle porte del paese sono
               ancora visibili i resti ben
               conservati dell'antica cinta
               muraria. Secondo quanto
               riferito dallo storico Guglielmo
               Allevi, la struttura originaria
               risalirebbe al sec. XII-XIII,
               mentre da una pianta di Offida
               disegnata da F. Fabiani nel
               1694, risultano ancora visibili
               le fortificazioni in tale periodo.


TORNA
CASTELLO GROTTAMMARE
               Le fortificazioni del paese alto
               suggeriscono un insediamento
               più antico nella zona più in
               alto e uno stanziamento più
               recente sulle adiacenti pendici
               del colle. Il sistema murario più
               antico, di incerta datazione,
               potrebbe essersi collocato nel
               succedersi degli interventi
               edificativi tra il IX e XII
               secolo.


TORNA

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Castelli marche 1

  • 1. IT AL IA
  • 2. L’incastellamento L'incastellamento medievale è il fenomeno riconducibile al processo della cosiddetta mutazione feudale, avvenuta tra il X e il XII secolo; tra la fine del IX e il X secolo la nuova ondata di invasioni barbariche e la progressiva dissoluzione dell’impero carolingio generò un senso diffuso di insicurezza e la conseguente crisi del sistema feudale. Il nome castello deriva dal latino castrum, insediamento militare: fu infatti inizialmente un accampamento organizzato con diverse strutture di difesa. E’ con la caduta dell'Impero nel 476 d.C. e il conseguente annullamento del potere centrale che si cominciò a sviluppare l'idea di un edificio fortificato adatto a difendere un territorio. Molti castelli in principio erano solo delle torri di guardia isolate; il castello diventa un complesso di edifici fortificati, a volte comprendenti un intero borgo, abitato dal popolo che serve il Signore e che, all'occorrenza, si rifugia all'interno del complesso fortificato sopportando assedi. Il castello ha funzione difensiva fino al tardo XVI secolo quando i castelli medievali vengono fortemente trasformati, a causa del forte utilizzo di armi da fuoco. Si ha, pian piano, il passaggio a torrioni tondi, maggior spessore
  • 3. TECNICHE DI COSTRUZIONE Probabilmente il castello ebbe origine come ampliamento delle torri che erano costruzioni molto massicce situate in punti strategici. I castelli erano circondati da possenti mura spesso coronate da merli che servivano per riparare i soldati che difendevano il castello nel caso di assalto nemico. Nelle mura si aprivano delle feritoie da dove i castellani scagliavano frecce contro i nemici. I castelli erano infatti fortificazioni che servivano per la difesa degli attacchi dei nemici, pertanto erano di solito costruiti in alto sui fianchi o sulle sommità delle colline e dominavano boschi, pianure e villaggi. Dal castello si poteva controllare un vasto territorio in modo che i nemici potessero essere avvistati da lontano. Le mura dei castelli che sorgevano solitamente in pianura erano circondate da fossati che si potevano attraversare solo quando dalle mura veniva abbassata un’alta porta che diventava poi ponte per superare il fossato e perciò viene chiamata “ponte levatoio”. All’interno delle mura sorgeva di solito la fortezza vera e propria che poteva essere costruita da una o più torri a pianta circolare o quadrangolare. Nella torre più alta chiamata mastio vi si trovava solitamente l’abitazione del signore. Questa grossa torre fortificata di altezza solitamente compresa tra i 12 e i 15 metri dotata di mura molto spesse e finestre di piccole dimensioni , era destinata a ospitare e proteggere gli abitanti del castello nel caso in cui gli assalitori fossero riusciti ad aprirsi un varco nelle mura esterne: le scorte alimentari e le munizioni che vi erano conservate avrebbero permesso loro la sopravvivenza per molti giorni. Mappa
  • 4. CASTELLI NELLE MARCHE 6 1 LEGENDA: 5 7 2 9 1.S. Agata Feltria 14.Caldarola 3 4 8 10 2.Montecopiolo 15.Urbisaglia 12 11 3.Sassocorvaro 16.Tolentino 17 13 4.Pietrarubbia 17.Porto Recanati 15 5.Pesaro 18.Monterubbiano 14 18 6.Gradara 19.Francavilla D’Ete 19 20 7.Mondavio 20.Magliano di Tenna 16 26 8.Avacelli 21.Montefalcone Appennino 21 24 25 9.Senigallia 22.Castel Trosino 23 10.Castelferretti 23.Fortezza Pia 22 11.Ancona 24.Rocca offida 12.Offagna 25.Aquaviva Picena 13.Camerino 26.Grottammare
  • 5. Rocca di urbisaglia (MC) Rocca Costanza (PU) Rocca di Varano (MC) Rocca di Senigallia (AN) Castello di Rocca di Bolignano Caldarola(MC) (Aspio AN) Acquaviva Picena (AP) Rocca di Offida (AP)
  • 6. PROVINCIA DI PESARO URBINO Pesaro Gradara S. Agata Feltria Montecopiolo Mondavio Sassocorvaro Urbino Pietrarubbia
  • 7. ROCCA UBALDINA (Sassocorvaro) Il castello risale all’ anno 1475, anno in cui fu edificata da Ottaviano. Questa struttura presenta una forma a “tartaruga” , unica nel suo genere, che si pensa venne edificata per proteggersi da eventuali attacchi dei nemici. TORNA
  • 8. LA ROCCA DI GRADARA Il castello fu edificato nella metà del XII secolo ad opera di dei fratelli Grifo, in seguito passò nelle mani dei Bandi e in quelle dei Malatesta. Dal 1499 al 1503 la Rocca di Gradara passo nelle mani dei signori di Milano. Dopo un lungo periodo di desolazione e degrado, la Rocca venne acquistata nel 1919 da un architetto udinese. TORNA
  • 9. ROCCA COSTANZA (Pesaro) La Rocca Costanza di Pesaro è soprannominata “rocca di pianura”, è una struttura rinascimentale formata da torri cilindriche orientate nei quattro punti cardinali. I lavori della rocca iniziarono nella primavera del 1474. Questa struttura controllava via Flaminia e l’avamposto malatestiano medievale. TORNA
  • 10. CASTELLO DI PETRELLA GUIDI (Sant’Agata Feltria) Il castello apparteneva nel 1125 a Pietro vescovo del Montefeltro e la famiglia dei Tiberti ne era tenutaria. Nell'anno 1257 il corteo del conte Savoia che si recava in pellegrinaggio fu attaccato e depredato, compiendo un'azione contraria ai principi d'onore e della cavalleria. Nonostante questa azione ladresca Guido diventò poi castellano di San Leo. TORNA
  • 11. LA ROCCA ROVERESCA (Mondavio) Il "monte degli Uccelli”, fu dei Malatesta. Nel 1396 Pandolfo III Malatesta pagò per i lavori sulla torre, nella cisterna, sulle porte e sul ponte del cassero, per forniture di materiali edilizi vari, ed in particolare i coppi, che ci consentono di intuire il completamento della fortificazione a quella data. La città rimarrà al Malatesta sino al 12 ottobre 1474, quando Sisto IV con una Bolla la acquistò come Vicario del nipote Giovanni della Rovere nominandolo poi nel novembre 1475 Prefetto di TORNA Roma.
  • 12. CASTELLO DI PIETRARUBBIA Il borgo di Pietrarubbia è stato completamente restaurato; è posto sopra una roccia di colore rosso da cui prende il nome. La rocca si estende per 200 metri in lunghezza e si eleva fino alla quota di 764 metri in altezza. Il castello è circondato da difese naturali (strapiombi ...). In passato il castello occupava per intero il costone roccioso. TORNA
  • 13. RUDERI DELLA ROCCIA (Montecopiolo) Di Montecopiolo restano solo pochi ruderi, il comune attualmente è formato da diverse frazioni fra cui villa grande, sede comunale e posta e posta ai piedi del colle sul quale sorgeva il castello. Per iniziativa dell’ università di urbino il sito risulta costantemente in fase di studio. TORNA
  • 14. PROVINCIA DI ANCONA Senigallia Ancona Castelferretti Cittadella Avacelli Offagna
  • 15. LA CITTADELLA (Ancona) La cittadella di ancona chiamata “fortezza”in antichità sorse nel 1532 sulla cima del monte stagno, fu opera dell’ architetto Antonio de san gallo il giovane. Questa fortezza fu costruita per resistere alle Armi da fuoco a spese dello stato e della chiesa. Si sperava che la presenza di questa fortezza. Fortezza fosse utile per sventare attacchi navali. Da parte dei turchi. Invece portò soltanto alla fine della repubblica marinara. TORNA
  • 16. ROCCA DI BOLIGNANO (ASPIO) La rocca di Bolignano è uno dei castelli che nel Medioevo e nel Rinascimento avevano il compito di difendere Ancona; conserva ancora numerose caratteristiche originarie ed è proprietà privata e bene tutelato dalla Soprintendenza. Alcuni castelli di Ancona sono oggi comuni indipendenti dal capoluogo: Falconara Marittima, Monte San Vito, Camerata Picena, Agugliano, Polverigi, Offagna, Camerano, Sirolo. Altri sono oggi frazioni di Ancona: Montesicuro, Gallignano, Sappanico, Poggio, Varano, Massignano, Paterno. Altri ancora, infine, sono frazioni di altri comuni: Rocca Priora di Falconara, Cassero di Camerata Picena, Castel d'Emilio di Agugliano. La Rocca di Bolignano è un caso a parte, in quanto intorno ad essa non si è mai formato un centro abitato, ma è tuttora quasi isolata tra il verde della sua collina, la qual cosa ne ha certo favorito la conservazione
  • 17. AVACELLI (Arcevia) È uno dei più importanti castelli arceviesi, posto al confine del territorio comunale di serra S.Quiricio. La presenza dell’ uomo primitivo anche qui è nota da ritrovamenti archeologici. Il castello di Avacelli sorge entro gli antichi confini del ducato longobardo di Spoleto ai limiti con i territori bizantini. Il ducato aveva una grande influenza verso i territori circostanti. Nell’ alto medioevo il castello era collegato col mare attraverso un itinerario. TORNA
  • 18. CASTEL FRANCESCO (Castelferretti) L'edificazione del castello è strettamente legate alle vicende della famiglia Ferretti, che ha posseduto questo territorio dal ‘200 al ‘700. I Ferretti crearono una buona piazzaforte a completamento del sistema difensivo del territorio anconetano. La costruzione del castello è completata nel giro di pochi anni tanto che nel 1397 Francesco Ferretti viene nominato conte di Castel Francesco da papa Bonifacio IX. Il riconoscimento del feudo ai Ferretti, dà luogo ad una disputa tra Anconetani e Jesini per il possesso delle terre al di qua e al di là dell'Esino, chiusasi solo nei primi decenni del XVI secolo, restano ancora parecchi TORNA documenti.
  • 19. ROCCA DI OFFAGNA La Rocca di Offagna venne eretta fra il 1454 ed il 1456 , ma è rimasta inalterata per oltre cinque secoli. La Rocca è formata da una torre di guardia che sorveglia due ponti levatoi. Quando questi ponti,agganciati con grosse catene all’entrata del castello, erano issati, la Rocca era isolata. Nel lato del castello cè una torre chiamata “torre del pozzo” perché ospitava un profondissimo pozzo ; la Torre era provvista di tre bombarde, oggi piuttosto malandate. TORNA
  • 20. ROCCA ROVERESCA (Senigallia) La costruzione risale alla seconda metà del XV secolo, ma nella Rocca sono distinguibili diverse fasi costruttive. La struttura è attualmente anche sede di mostre e manifestazioni culturali. La Rocca di Senigallia costituisce un modello caratteristico di fortilizio militare definito nell'ambito delle “rocche di pianura”. La loro conformazione è funzionale all'orografia pianeggiante del luogo che consente forme regolari e simmetriche. Esse si caratterizzano infatti da torrioni cilindrici incastonati ai vertici. TORNA
  • 21. PROVINCIA DI MACERATA Porto Recanati Macerata Urbisaglia Camerino Tolentino Caldarola
  • 22. CASTELLO PALLOTTA (Caldarola) Il Castello Pallota è stato edificato intorno alla seconda metà del IX sec. sulle pendici del colle Colcù e successivamente modificato verso la fine del 1500. Ospitò il Pontefice Clemente VIII e la Regina Cristina di Svezia. In tempi recenti il castello che conserva ancora intatta la cinta muraria, il cammino di ronda, le merlature guelfe ed il ponte levatoio venne prima chiuso e poi riaperto al termine dei lavori di restauro per i danni causati dal terremoto del 1997. Tutti gli spazi sono formati da arredi e tendaggi originali del cinquecento e del seicento ottimamente TORNA conservati.
  • 23. CASTELLO SVEVO (Porto Recanati) L'imponente struttura deve il suo nome a Federico II di Svevia che nel 1229 donò le terre in cui sorgerà Porto Recanati. Gli storici sembrano concordi nell'indicare il XIII secolo quale epoca della sua fondazione o quantomeno della costruzione del mastio. Un documento datato 1285 attesta che, a quel tempo, la popolazione s'era già insediata all'interno dell'originaria cinta fortificata. Nella carta, il castello è menzionato col nome di "Castrum Maris", termine con cui si voleva indicare un nucleo abitato costiero munito di opere difensive: indispensabili in quei secoli, per proteggersi dalle incursioni delle guarnigione nemiche, così come dalla frequenti scorribande dei temutissimi pirati turchi e barbareschi. Nel 1369 furono erette delle nuova mura, a protezione di quello che nel frattempo era divenuto un popoloso villaggio di pescatori e contadini. La comunità, che occupava delle modeste abitazioni addossate le une alle altre, disponeva anche di una piccola chiesa intitolata a San Giovanni Battista. Nel 1404 il castello vide accrescere le proprie difese, a seguito dello scavo di un fossato nel quale furono TORNA convogliate le acque del Potenza.
  • 24. ROCCA DA VARANO (Camerino) E' una piccola fortificazione molto caratteristica arroccata su di uno sperone di roccia. Fu edificata intorno al XII secolo ed aveva lo scopo di residenza fortificata della nobile famiglia dei Varano. Successivamente, per ordine di Giovanni di Berardo Varano, fu trasformata in una fortezza difensiva. Svetta a picco sulla valle del fiume Chienti in una posizione strategicamente perfetta per la salvaguardia e difesa del territorio. I Signori di Camerino, infatti, contavano molto su questo avamposto per difendere la città da eventuali attacchi e, visitandola, si può immaginare il perché. Inoltre, rappresentava anche una grossa fonte di guadagno: infatti le persone che percorrevano la strada sottostane che collegava Roma all'Adriatico, erano costrette a pagare una sorta di pedaggio, una vera e propria tassa. Terminata l'epoca più critica delle lotte feudali, sembra che la rocca Da Varano sia stata utilizzata per molto tempo come vedetta per le segnalazioni con la visibile rocca di Sentino. Questo fatto ha permesso di conservare in modo decente una buona fetta dell'originale struttura. L'ingresso alla rocca avveniva per mezzo di un ponte elevatoio e ci si trovava subito di fronte ad una torre difensiva. La porta di entrata era posta in maniera obliqua rispetto all'acceso per il ponte: un chiaro modo per rendere più difficile la vita ad eventuali intrusi. TORNA
  • 25. CASTELLO DELLA RANCIA (Tolentino) Sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti, a 7 chilometri da Tolentino, s'innalza, maestoso e suggestivo, il Castello della Rancia ricostruito nel sec. XIV sulle strutture di una preesistente grancia cistercense. Il castello, di forma quadrangolare, è composto da una cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. A difesa dell'ingresso principale del castello si eleva una delle torri a cui si accedeva mediante un ponte levatoio, sostituito in seguito da uno in muratura. Il mastio, nucleo originario della preesistente grancia, è alto circa 30 metri ed è costituito da quattro piani, di cui i primi tre sono voltati a crociera. Al secondo piano, fornito di un ampio camino e raggiungibile tramite una scala a chiocciola in pietra, si trovava l'alloggio del granciario e poi del castellano. Il piano seminterrato del mastio, illuminato da due alte feritole a bocca di lupo, fu un tempo usato come prigione come indicano i grossi anelli in ferro infissi alle pareti. Su due lati adiacenti della corte, provvista al centro di una profondissima cisterna, si innalzano due porticati con archi a tutto sesto sorretti da pilastri cilindrici in laterizio. Al primo piano un altro porticato affianca un ampio salone, probabilmente la parte del castello che aveva funzione di residenza. Dal cortile si accede a una cappellina barocca eretta dai Gesuiti. Testimonianze non confermate sostengono l'esistenza, al centro del cortile, di un'altra cisterna dove sembra vennero sepolti molti dei caduti durante la Battaglia della Rancia nel 1815. Secondo la tradizione esisterebbe inoltre una galleria medievale che dovrebbe congiungere il Castello alla Basilica TORNA di S. Nicola.
  • 26. LA ROCCA DI URBISAGLIA La Rocca di Urbisaglia è una fortificazione militare dell'inizio del '500, costruita inglobando resti di precedenti strutture medievali, a loro volta erette in corrispondenza di mura romane (ancora oggi visibili). La posizione di questa fortezza, dominante l'intero spazio cittadino e la sottostante valle del Fiastra, fa infatti presupporre che qui fosse localizzata l'Arce o il Campidoglio della città romana di Urbs Salvia. Nel caso di Urbisaglia bisogna distinguere il castello dalla rocca: infatti il castello era il borgo cinto da mura, con torri e porte fortificate, corrispondente all'attuale centro storico, mentre la rocca era semplicemente la fortificazione eretta a difesa del borgo, con funzione di controllo del territorio circostante. Del castello, oltre ad ampi tratti di mura, rimangono oggi due porte d'ingresso, Porta Entogge (ad ovest, attuale Porta Trento) e Porta Fiastra (ad est, attuale Porta Piave), le quali, ormai prive di attributi militari, sono caratterizzate dalla tipica forma ogivale. L'attuale porta d'ingresso al centro storico di Urbisaglia (Porta Vittoria) è stata realizzata solo nell'800. TORNA
  • 27. PROVINCIA DI FERMO Monterubbiano Fermo Francavilla D’Ete Magliano di Tenna Montefalcone Appennino
  • 28. FRANCAVILLA D’ETE Le origini del primo agglomerato urbano sono fatte risalire dalle fonti all'anno 1140, quando le servitù padronali dei Conti di Gualdrama e Montirone fuggirono per nascondersi sul Monte Tiziano, dove ora sorge l’imponente castello di Francavilla, per dare origine ad un agglomerato libero da servitù, per l'appunto "franco", da cui probabilmente il nome Francavilla. All’interno è custodito un affresco del XVI recentemente restaurato e attribuito all'artista di Sant'Angelo in Vado Girolamo Nardini. La sua facciata è parzialmente incompleta. Al suo interno, dietro l’altare maggiore, è possibile ammirare un pregevole affresco del 1942 del Prof. Silvio Galimberti di Roma.
  • 29. MONTERUBBIANO Monterubbiano sorge sulla vetta di una collina ad appena 8 Km dal mare. Nel Medioevo fu di rilevante posizione strategica tantochè nel 1443 Francesco Sforza ne fortifica le Mura Castellane, lasciandoci oggi un raro esempio di architettura militare. Il castello di Monterubbiano, pur facendo parte dello Stato Pontificio, conobbe le vicissitudini dei liberi e per un breve periodo, che iniziò nel 1237, divenne ghibellino, riconoscendo Federico II signore del paese.
  • 30. MAGLIANO DI TENNA Le notizie storiche più antiche sul castello di Magliano di Tenna, in provincia di Ascoli Piceno, risultano frammentarie a causa di un incendio che vide distrutti i più antichi documenti d’archivio. Quello più antico, riferito in particolare alla denominazione di castrum, risale al 1199 e riferisce della restituzione del castello di Magliano al visdomino Adenolfo. Dopo essere stato insediamento e possesso farfense intorno all’XI secolo, i passaggi di giurisdizione del castello, appetìto per la sua posizione strategica sulla Valle del Tenna, dovettero essere piuttosto concitati se si ha notizia che, nel gennaio 1229, Federico II di Svevia, in opposizione alla fedeltà guelfa di Fermo e delle sue mire sul castello, concesse Magliano di nuovo alla comunità di Montegiorgio. Dopo la scomparsa di Federico, Fermo ottenne la restituzione in enfiteusi di Magliano e dei castelli limitrofi nel 1266. Quindi, nel 1293, in un rogito notarile tra le comunità di Montegiorgio e di Fermo, si conferma la definitiva annessione in epoca medievale del Castrum Malleani sotto la giurisdizione del vescovo di Fermo.
  • 31. MONTEFALCONE APPENNINO II ritrovamento in località "Colle Luccio" di materiale laterizio e piccoli oggetti di culto pagano testimonia che sin dal periodo romano Montefalcone era abitato. Le prime notizie scritte sono contenute in un documento del "Circum Farfense" risalente al 930 nel quale si legge: "... l'Abate Ratfredo ricomprò di nuovo Curtem Montis Falconis, la quale rende un gran vantaggio...". Montefalcone dunque fu anch'esso compreso nei territori appartenenti al feudo farfense della vicina S. Vittoria in Matenano. Grazie alle concessioni dei farfensi, Montefalcone divenne ben presto centro molto importante per il presidiato Farfense; ai monaci si deve infatti la costruzione di un fortilizio, l'istituzione di una scuola per i chierici e l'importante decisione, da parte dell'Abate Matteo, di conferire la Libertà Comunale nel 1214. Ma come tutti i "liberi comuni" del medioevo non ebbe vita facile.
  • 32. PROVINCIA D’ASCOLI PICENO Grottammare Acquaviva Picena Rocca Offida Ascoli Piceno Fortezza Pia Castel Trosino
  • 33. ACQUAVIVA PICENA Nel 1341 Acquaviva transitò sotto il controllo della città di Fermo, di cui costituì importante presidio in territorio nemico. Nel Quattrocento il castello conobbe una notevole espansione demografica che condusse al raddoppio dell'abitato, denominato Terra Nuova in contrapposizione alla Terra Vecchia che, sorta a ridosso della fortezza, costituiva il nucleo originario del paese. TORNA
  • 34. CASTEL TROSINO Castel Trosino, secondo quanto riportato da Francesco Antonio Marcucci, nacque come punto di avvistamento e scoperta e fu qui costruito per sfruttare la facile difendibilità del luogo. Insieme a Castel Manfrino, l'ex convento di San Giorgio di Rosara e la Rocca di Montecalvo rappresentò una delle postazioni integranti del sistema difensivo della contea Ascolana voluta da Carlo Magno. TORNA
  • 35. FORTEZZA PIA (Ascoli Piceno) La Fortezza Pia, seminascosta dalla vegetazione, è una antica costruzione che si eleva nella zona più alta della città di  Ascoli Piceno, il Colle dell- annunziata. Forse già in epoca piceno-sabina, su questa altura chiamata Colle Pelasgico, vi fu il vecchio cassero, distrutto da Pompeo Srabone e riedificato sempre in epoca romana. TORNA
  • 36. ROCCA OFFIDA Alle porte del paese sono ancora visibili i resti ben conservati dell'antica cinta muraria. Secondo quanto riferito dallo storico Guglielmo Allevi, la struttura originaria risalirebbe al sec. XII-XIII, mentre da una pianta di Offida disegnata da F. Fabiani nel 1694, risultano ancora visibili le fortificazioni in tale periodo. TORNA
  • 37. CASTELLO GROTTAMMARE Le fortificazioni del paese alto suggeriscono un insediamento più antico nella zona più in alto e uno stanziamento più recente sulle adiacenti pendici del colle. Il sistema murario più antico, di incerta datazione, potrebbe essersi collocato nel succedersi degli interventi edificativi tra il IX e XII secolo. TORNA

Notes de l'éditeur

  1. CINGOLANI MATTIA
  2. COLOMBATI FRANCESCO
  3. MARCHEGIANI MARCO
  4. MARCHIONNI FEDERICO
  5. MARINELLI MICHAEL
  6. MARINELLI MICHAEL
  7. MARINELLI MICHAEL
  8. MARINELLI MICHAEL
  9. MARINELLI MICHAEL